I Meravigliosi Aborti ChimeraPaese dei Fiumi - Evocazioni per Kuso -Jurobei, Kuso e Densen

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    I Meravigliosi Aborti Chimera


    Il Nascondiglio nel Bosco


    Era ormai passato qualche mese dalla sua effettiva iscrizione all’Accademia. Aveva appena iniziato a percorrere la strada che, molto tempo prima di lui, aveva fatto suo fratello Masamichi. Il Gaho di mezzo si aspettava un percorso più rapido, agevolato magari dai servizi che aveva già fatto in precedenza suo fratello. Invece Jurobei, al di fuori di qualche piccolo test iniziale, si era trovato già ad affrontare lunghi periodi senza ricevere alcuna chiamata per affrontare missioni. L’assenza di missioni porta inevitabilmente l’assenza di introiti, l’assenza di introiti alimenta inevitabilmente il desiderio, divenuto quasi necessità, di riprendere la sua vecchia attività. Almeno quel poco che ne rimaneva.
    Non aveva notizie di sua sorella da quando era stata rapita, le sue vecchie zone di lavoro ormai brulicavano di uomini di Bussho. I primi tempi, quando ancora provava ad entrarvi e vendere un po’ di té, veniva picchiato per poi essere lasciato a terra come animale in una pozza mista del suo stesso sangue e saliva degli sputi di disprezzo dei rivali. Il suo microscopico impero che fino a ventiquattro anni, insieme ai sacrifici del fratello, avevano tenuto in vita lui e la sua famiglia era crollato scontrandosi con l’avarizia di un singolo uomo che non tollerava la concorrenza. Jurobei si ritrovò quindi a dover utilizzare una delle sue ultime risorse.

    Dopo qualche anno da quando aveva iniziato a vendere tè Matcha nei distretti di Suna, e aver comunque creato dei saldi commerci, si era preso la briga di spostare una piccola parte del suo carico in un deposito nascosto. Proprio durante una vendita aveva conosciuto un giovane commerciante di Tani, un villaggio nel Paese dei Fiumi, di nome Benjiro. Egli propose questo genere di affare al giovane spacciatore, il quale accolse di buon grado l’offerta. Ogni mese avrebbe quindi inviato una piccola parte delle sue scorte di té, insieme a qualche ryo, ad un corriere il quale lo avrebbe direttamente portato nel nascondiglio nel Paese dei Fiumi. Una radura posta proprio tra Suna e Tani. Di tempo ne era passato dall’ultimo pagamento, ma, dato che non aveva anche effettuato nessuna ulteriore spedizione era tranquillo di poter ancora contare su quel deposito. Non era molto, ma, se avesse giocato bene le sue carte avrebbe sicuramente guadagnato tempo fino alla prossima missione assegnata dall’Accademia. Poi, finalmente, avrebbe potuto pensare a come soccorrere sua sorella.

    Il giovane avrebbe quindi contattato Benjiro, chiedendo la sua presenza. Nient’altro che un modo per avere una possibilità di uscire dalle mura di Suna senza dare troppo nell’occhio. Ora che era uno shinobi Accademico, ogni suo spostamento intervillaggio doveva essere espressamente autorizzato da un suo superiore. Benjiro ed il suo permesso di entrata e uscita da Suna erano quindi la sua unica ancora di salvezza.
    Dopo una settimana, il commerciante arrivò trovando il giovane già ad attenderlo al cancello principale. Non voleva perdere tempo, non un ulteriore secondo avrebbe frenato la sua voglia di riscatto e sopravvivenza. Aveva perso la casa, la famiglia ed il suo lavoro sicuro. Viveva alla giornata, che non gli dispiaceva affatto in linea generale, ma aveva una sorella da salvare dalla grinfie di Bussho ed il suo onore, ormai totalmente infranto, da recuperare.
    «Benjiro! Non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo partire subito.» il giovane trattenne a stento il ritrovato entusiasmo. «Mentre passavo per il quartiere del Mercato ho sentito un mio vecchio amico. Potrebbe accettare un buon carico, ma entro la prossima settimana oppure si rivolgerà a Bussho!» Sottolineò il nome del suo nemico. Il commerciante del Paese dei Fiumi non lo conosceva di persona, ma nei suoi viaggi aveva avuto modo di sentir parlare delle sue gesta malvagie e di ciò che aveva fatto al povero Jurobei. «E meno male che mi sono organizzato, Jurobei. Vieni partiamo subito in questi giorni vi è stata una brutta tempesta nel Paese dei Fiumi. Non voglio rischiare che si ripeta quando sono in viaggio.» Con il visto di Benjiro, anche il giovane Studente fu autorizzato a passare, utilizzando la scusa di proteggere il commerciante durante il suo viaggio di ritorno. Le guardie, però, ritirarono il documento per accertarsi della sua veridicità e per aver un riferimento di dove si possa trovare un ninja, seppur di bassissimo grado, Accademico. Al suo ritorno, probabilmente, Jurobei avrebbe dovuto inventarsi una valida giustificazione per questa azione non autorizzata ma al momento non era una sua preoccupazione.

    Il viaggio fu tranquillo, grazie a Benjiro il cibo e l’acqua non mancarono. Il giovane avrebbe potuto assistere alla squallida e deprimente prima visione del Paese dei Fiumi. Un luogo povero e privo di strutture. Il villaggio più vicino era quello di Tani, ma non era quella la sua direzione. Torrenti, piccoli fiumi e immensi laghi facevano da padrone nel paesaggio, nascondendo quello che si celava sotto le loro acque e lasciando spazio solo a qualche capanna di legno mal costruita.
    Dopo un ulteriore giorno di cammino, il commerciante portò Jurobei nella famosa radura nella quale giaceva il nascondiglio. «Ecco, questo è il posto.» tirò un lungo sospiro, come se qualcosa lo preoccupasse. «Dovrai procedere da solo, io ho affari di estrema importanza a Tani. Il nascondiglio è al centro della radura, sotto una Quercia Nera. Le sue radici passano sopra il letto di un piccolo rigagnolo d’acqua. E’ l’unico albero della foresta con questa caratteristica, non puoi sbagliarti.» Jurobei strinse i pugni, conscio che al momento sarebbe stato da solo. Le sue capacità non erano delle migliori, ma era disposto a rischiare tutto pur di tornare leggermente in carreggiata ed avvicinarsi leggermente al confronto con Bussho.
    Uno, due, tre passi il ritmo cardiaco accelerava. Non poteva fare altrimenti, era teso come da quasi un anno a questa parte era. La sua carriera ninja appena intrapresa, pur essendo parecchio in là con l’età, non aveva dato ancora i frutti che sperava questa era la sua unica occasione. Entrò qundi nella macchia verde che contrastava l’azzurro di quelle terre, quando venne nuovamente interrotto dall’arrivo di Benjiro, sembrava aver fatto una bella corsa per raggiungerlo nuovamente, seppur non si era separato da lungo. «Jurobei! Mi ero dimenticato di dirti che durante la tempesta dei giorni scorsi un enorme fulmine ha colpito questa foresta!» Si mise le mani sulle ginocchia, curvando leggermente la schiena. Aveva corso per pochi metri, ma poco allenato com’era si facevano tutti sentire. «La gente parla di un fulmine enorme, grosso almeno quanto il più grosso degli alberi che io abbia mai visto! Verde e rosso! Da allora nessuno si è più addentrato… credono che adesso gli spirti abbiano invaso la foresta! Probabilmente la notizia non è ancora arrivata a Suna, ma molti villaggi e territori ne sono già venuti a conoscenza. Lo so perché quei dannati stronzi del Paese della Pioggia non vogliono più venire a fare affari a Tani.» Passò qualche secondo nel silenzio più totale. Il volto del commerciante, man mano che riprendeva fiato, si faceva più disteso e rilassato. Come se si sentisse sollevato nell’avvertire Jurobei dell’imminente pericolo. Il giovane strinse la mano di Benjiro, un rispettoso gesto di saluto. «Grazie Benjiro.» Il piccolo sorriso che aveva sul volto si spense, lasciando una leggera nota di malinconia nelle sue parole. «Se quel che dici è vero allora dovrò stare attento. Ma non ho più niente da perdere. Ho giocato ogni mia possibilità su quest’ultimo carico. Se il destino vorrà allora potrò avere un’altra occasione per affrontare Bussho. Altrimenti, so già che avrò fatto di tutto pur di salvare Hitomo. Lei non lo saprà ma almeno avrò qualche rimpianto in meno quando vedrò i Kami.»
    Il giovane si voltò, la determinazione faceva a botte con la rabbia e la tristezza ma era un passo che doveva fare. Doveva entrare all’interno di quella radura, anche se non sapeva chi o che cosa si sarebbe celato al suo interno.



    Ed eccoci qua! Giocata per Kuso e Densen, per le evocazioni del SexyKuso!

    Io ho fatto una breve intro per il mio inutile piggì, siete liberi di descrivere il viaggio verso la radura come volete, anche insieme (mettetevi d'accordo).

    Tenete conto che siete a conoscenza del particolare fulmine che si è schiantato, dato che il vostro luogo di giocate principale sono i Territori Esterni (magari può essere questo il motivo del vostro viaggio). Se volete potete giocarvi voi l'incontro con Jurobei, all'interno della foresta, fuori, se lo incontrate oppure no.... Guardate di non ammazzarmelo di già, pls. :ghu:

    L'ordine dei post non è fondamentale ma avvertitemi di eventuali inter-post e metapowerplays varie! :hero:

    Buon divertimento!


    P.S. I'm back (really back) in the New York Groove. :fgh:
     
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    Gotta catch them all!




    Legenda
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    Parlato Kuso
    Pensato Kuso


    Densen!

    Urlò Kuso aprendo con un calcio la stanza dell'amico all'AnalGore.

    Levati le mani dai pantaloni e preparati che è successa una cosa pazzesca! Ti aspetto di sotto.

    Senza dare la possibilità di ribattere, il folle scappò di corsa e si precipitò alla porta d'ingresso in attesa del suo amico.
    Quando Densen arrivò vide Kuso estremamente eccitato con un abbigliamento alquanto peculiare: ovviamente era nudo ed indossava la sua maschera, ma oltre a questo, sull'occhio destro, portava un monocolo; sulla schiena aveva un grosso zaino e sulla testa uno strano cappello , uguale a quello che gli antichi esploratori avevano nei safari. Avete presente il cappello del babbo di Jane nel film di Tarzan della Disney? Ecco, quello. Infine, tra le mani teneva un enorme retino , ma veramente enorme, tanto che gli permise di intrappolare uno dei suoi sottoposti dell'AnalGore e poi dargli un paio di calci prima di liberarlo e ridere fragorosamente.

    Non c'è tempo da perdere!

    Disse Kuso non appena vide l'amico e, ancora una volta, scappò via, precipitandosi fuori dal bordello per salire su una carovana sul quale avrebbe aspettato il compagno.
    Il ninja era eccitato come il bambino grasso della fabbrica di cioccolato quando vede il fiume, appunto, di cioccolato; seduto sul retro della carovana stringeva con entrambe le mani il gigantesco retino e fatica stava fermo, quasi tremando dall'eccitazione. Nonostante tutta questa gioia sarebbe però stato in silenzio, fissando il proprio compagno di viaggio sporgendosi verso di lui fino a che i loro volti non fossero stati ad una distanza di nemmeno due centimetri. Quando (perché parliamoci chiaro, quando uno ti guada in sta maniera prima o poi qualcosa gli chiedi) Densen gli avesse chiesto dove i due erano diretti ed il motivo di tale viaggio il ninja cremisi sarebbe schizzato in piedi gridando e battendo la testa sul soffitto della carovana.

    Porco Hoshi!

    Avrebbe detto a denti stretti tornando a sedere.

    IL FULMINE DENSEN! IL FULMINE ED I POKEMON! Pochi giorni fa, in una foresta del paese dei fiumi è caduto un fulmine rosso e verde, ti rendi conto? Rosso e verde, pazzesco, non sono cose da tutti i giorni..... Comunque! Non è questa la parte migliore, è no bello mio! Adesso la gente del luogo dice che la foresta è popolata di spiriti ed io ho intenzioni di catturarli!

    Kuso avrebbe quindi squadrato il volto di Densen con sguardo accusatorio.

    E non provare nemmeno a dire che ti sembra una sciocchezza, me lo devi, fosse anche solo per quello che hai fatto a mio fratelloVerrà svelato nella giocata "Sull'orlo dell'abisso", temporalmente anteriore a questa..

    Il viaggio proseguì tranquillo, disturbato solamente da Kuso che esattamente ogni tre minuti chiedeva se fossero arrivati, fino a che, per fortuna degli altri, non lo furono.
    Il ninja cremisi si fiondò quindi giù dalla carovana, che li aveva lasciati esattamente l'ingresso della foresta, vicino ad un grande albero, e cominciò a correre come un forsennato nella direzione dello stesso.

    Andiamo! Muovi quel maledetto culone!

    Urlò quindi a Densen, che avrebbe pure dovuto pagare il conducente.
    Dopo una scatenata corsa Kuso notò davanti a se la sua prima preda, che in realtà poveretto altro non era che il personaggio di Gioele. Senza pensarci due volte scattòVelocità verde verso quella figura e con estrema rapiditàVelocità verde tentò di catturarlo con il suo retino gigante.

    Sei mio, Pikachu!

    Avrebbe urlato durante il suo assalto.


    Edited by S h o ! - 14/7/2017, 16:30
     
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    Il Bosco Sfatato

    Post Primo – Rimasugli di Stocazzius



    Quella mattina Kuso aveva una gran voglia di rompere i coglioni. Le nostre attività illecite e le mie ricerche sulle abilità del mio amichetto mascherato e lo Stocazzius stavano assorbendo ogni mia energia costringendomi a volte ad allungare il periodo di riposo necessario a recuperare. Quella mattina avevo deciso di dormire più del solito, ma no che Kuso aveva deciso di svegliarmi presto per andare a fare chissà che cazzo di giro in mezzo ad una stramaledettissima foresta del cazzo -Che c’è?!- avrei risposto a Kuso tralasciando tutto il resto. Sembrava che non potessi esimermi dal seguirlo nella sua avventura quindi senza poter ribattere decisi di assecondarlo cercando di vedere l’esperienza da un punto di vista positivo. Un po’ di relax mi avrebbe fatto bene e staccare un po’ dai miei studi forse mi avrebbe illuminato dandomi modo di vedere le cose da nuove prospettive -Ok.. non ho capito perché tu abbia tutta questa fretta.. ma arrivo..- come al solito Kuso era completamente nudo, cosa a cui mi ero abituato anche se questa volta qualche particolare lo faceva rassomigliare ad un cacciatore di farfalle, forse il gigantesco retino che teneva tra le mani.


    I momenti di follia di Kuso erano quasi affascinanti e spesso mi chiedevo se potessero essere utilizzati per qualche scopo, magari imbrigliati in qualche ninjutsu capace di uccidere i nemici con quella stessa follia. Ad aspettarci fuori dall’AnalGore c’era una carovana, avevo preso tutto il mio equipaggiamento e delle provviste per il viaggio e non restava che seguire il folle nella sua avventura. Era troppo eccitato da quel viaggio. Kuso non riusciva a restare fermo per un attimo e dopo un’intera ora di silenzio non riuscii più a resistere -Dove siamo diretti?!..- maledetto io e quella volta che lo chiesi. Kuso era semplicemente esploso in un turpiloquio di follia senza senso cominciando a sparare frasi e nomi a caso quasi fosse impossessato da un demone. Il Re degli Inferi mi aveva assicurato che in Kuso non dimorava alcun demone e che fosse molto più probabile che lui stesso lo fosse, una eventualità a cui non volevo nemmeno pensare. Avevo voglia di dire a Kuso che tutta quella storia mi sembrava una gigamega stronzata ma non feci nemmeno in tempo ad aprire la bocca. Durante una delle nostre precedenti avventure avevo involontariamente ucciso uno dei fratelli del mio amico del cuore, non che mi importasse, ma avevo anche detto che avrei rimediato non appena in possesso delle abilità mediche necessarie a curare il cadavere per essere riportato in vita.


    La nostra meta era nel Paese dei Fiumi un posto del cazzo pieno di fiumi appunto. La zona sembrava tutto sommato tranquilla ed una passeggiata mi avrebbe sicuramente rilassato se non fosse stato per l’iperattività di Kuso. L’eroe mascherato infatti non sembrava voler mollare la tensione per un attimo catapultandosi a destra e manca nel fitto della foresta fino a quando qualcosa non colse la sua attenzione facendolo letteralmente impazzire -Ehi Kuso aspetta!!!.. dove cazzo corre quello?!- quando lo raggiunsi non riuscii a non mostrare una smorfia contrariata per quello che stava facendo ad un povero sfigato della zona -Ma che diavolo stai facendo a quel tizio?!- Kuso stava tentando di catturare un giovane ragazzo con il retino e da quanto stavo vedendo ci stava pure riuscendo. Continuando ad urlare un sacco di nomi a caso Kuso aveva preso la sua prima preda, forse l’ennesimo corpo da utilizzare per qualche mio esperimento sulla vita e la morte -Aaah dannazione lo sapevo..- avrei detto sospirando e grattandomi la testa per poi avvicinarmi al tizio con fare divertito e di certo poco amichevole -..allora amico mio.. sembra che oggi non sia il tuo giorno fortunato eh?!.. tra tutta la gente che ti poteva capitare in questo continente di merda.. ti siamo capitati proprio noi.. mi fai quasi tenerezza sai..- avevo preso dal fodero il mio coltellaccio facendoglielo sentire sul collo se immobilizzato a terra dal retino di Kuso -Forza.. comincia a raccontarci un po’ di te.. chi sei?.. quale è la tua storia?!.. e bada bene a non farci annoiare.. soprattutto il mio amico.. ama le belle storie quindi impegnati!- mi sarei divertito un po’ ad ascoltare quel tizio, tanto poi lo avremmo comunque ucciso.




    CITAZIONE
    Densen
    Vitalità: 10.50
    En. Vitale: 30/30
    Chakra: 30/30
    Recupero Abilità: ///

    Difesa1: /// Azione 1: ///
    Difesa2: /// Azione 2: ///
    Difesa3: /// Azione 3: ///
    Azione Bonus: ///
    Tecnica Base: ///
    Tecnica Avanzata: ///
    Equipaggiamento consumato:

     
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    I Meravigliosi Aborti Chimera


    Jurobei è stato aggiunto al Pokedex. Vuoi dare un soprannome a Jurobei?


    Era fiero di aver fatto quella scelta. Una mossa che, seppur disperata, aveva tutta l’aria di sembrare di successo. Jurobei avrebbe ripreso a vendere quell’ultimo carico ai quei piccoli mercanti ad un prezzo molto più competitivo di quello di Bussho, sempre ponendo molta attenzione a non essere rivelato. Sperava di ricavare una somma sufficiente nell’attesa di proseguire con i suoi studi da Shinobi. Non aveva brillato nelle selezioni nemmeno contro futuri Genin molto più giovani di lui, ma aveva dimostrato una discreta predisposizione in momenti difficili ed impegnativi. Comunque era in obbligo di farsi notare entro poco, pena, oltre che di orgoglio infranto, anche l’essere quasi totalmente escluso dall’Accademia.
    Diciamo che non aveva ancora fatto i conti con il fato. Si era da poco separato da Benjiro, dopo averlo nuovamente ringraziato. Era fiero delle parole che era riuscito a dire. Aveva espresso il suo dolore è vero, ma anche al sua voglia di riscatto e di vendetta.
    Un qualche passo all’interno della fitta area boschiva e sentì subito delle urla provenire da dietro di lui. Gli spiriti dei quali il mercanti di Tani gli aveva parlato? No. Peggio ancora. Il giovane si voltò di scatto, solo per vedere una nuda figura balzare verso di lui ad una velocità che non aveva mai visto, sicuramente che non era nemmeno in grado di seguire con lo sguardo. Il suo predatore gli stava urlando contro un urlo di guerra a lui sconosciuto, fece per mettersi le mani davanti al volto per proteggersi ma non riuscì in tempo. La rete di Kuso lo ricoprì in pieno, lasciandolo tanto terrorizzato quanto perplesso. Chi avrebbe voluto catturarlo e soprattutto perché?
    Jurobei finì a terra, sbalzato dalla forza del colpo e dalla sorpresa. Oscillò per una volta, poi una seconda ed infine una terza. Fino ad arrestarsi completamente. Il giovane Sunese era appena stato catturato. «Uhm…. » Non poteva ancora crederci. Il suo piccolo viaggio era appena iniziato e già si trovava in bilico tra la vita e la morte, preda del suo assalitore.
    Lentamente, iniziò a spostare la rete che aveva davanti al viso, un piccolo tentativo di divincolarsi reso timido dallo spavento e il terrore che provava in quel momento. «Che… che cazzo… Io…» La sua voce si ruppe di colpo, non appena salì con lo sguardo verso Kuso. Il tizio era completamente nudo, ma sulle spalle portava un enorme zaino colmo di oggetti. Sul volto un’inquietante maschera, condita da un monocolo ed un cappello basso, ma con una circonferenza abbastanza ampia ideale per chi si possa trovare a camminare molto sotto il Sole. Ormai era in preda al panico.
    Non fece tempo a chiudere la sua bocca, ormai spalancata, e riaprirla che un suono di altri passi aveva raggiunto la coppia. Una terza persona era arrivata. Benjiro? Lo avrebbe salvato da questa imbarazzante e terrorizzante situazione? Certo che no. Già con le sue prime parole, Densen era riuscito a spaventarlo ancora più di Kuso. Figuriamoci dopo aver sentito una fredda lama poggiarsi sul suo collo. La sua storia aveva chiesto? La sua vita fatta di sacrifici e dolori, ma anche di sotterfugi ed inganni. Sapeva bene che uno Shinobi in quella situazione avrebbe dovuto mantenere il sangue freddo, iniziare magari a parlare per poi cercare di distrarre i due interlocutori e scappare usufruendo di un’apertura. Infatti il giovane Sunese aprì la bocca ed iniziò a parlare, ma sicuramente non per questa ragione o per questo genere di tattiche. Il poverino era molto vicino a farsela sotto.

    CITAZIONE
    Traduttore: Pikachu - Lingua Comune

    Cosa sta succedendo? La follia di Kuso lo ha reso convinto che Jurobei sia effetivamente Pikachu. Le parole ed i suoni che sentirà saranno tutti attribuiti ai versi della creatura (Pikaaa, Pika, Pika, etc…) ma sarà comunque in grado di capirne il significato.
    Genjutsu - Generico
    [Solo Kuso]

    «Mi… mi chiamo Jurobei Gaho. Sono un… sono soltanto un... » La mano destra tastò la medesima tasca dei pantaloni. Fortunatamente il coprifronte del villaggio era ancora lì dentro, sperando che i due non facessero caso al suo movimento. «Un venditore di té. Sì… io vendo té Matcha… il migliore. Se… se ecco siete passati a Suna probabilmente lo avrete persino bevuto… E… ecco...» Ovviamente Kuso stava sentendo solamente “Pika, Pikachu, Pika, Pika” uscire da quella bocca. Capendo ampiamente il significato, anzi, sembrava utilizzare un lessico anche più raffinato e ricco delle parole in lingua comune. «Sono venuto qua perché è l’unica cosa che mi è rimasta da fare.» Non avrebbe dovuto continuare a riferire nient’altro. Quello che stava per dire erano solamente fatti suoi e ancor peggio potevano essere utilizzati contro di lui. Cosa sarebbe potuto succedere se quei due tizi fossero stati due sgherri di Bussho? «Sono stato messo alle strette da un pezzo di merda e, anche mia sorella è stata rapita… Io...» Il terrore aveva preso il sopravvento. La lama era sempre sul suo collo e sicuramente non voleva annoiare l’uomo nudo che lo teneva nel suo retino. «Ho un ultimo carico di té nella foresta, se mi lasciate libero posso darvene una parte… si vende facilmente anche qua intorno da quel che so… posso darvi una mano… Per favore! Non ho niente con me!» Che fossero stati degli uomini di Bussho, dei semplici ladri o chissà cos’altro non aveva importanza. Aveva fatto la stupida mossa di rivelare la sua unica ancora di salvezza ai tipi che lo tenevano in scacco. La sua vita era ancor di più appesa ad un filo e con la sua anche quella di Hitomo.

    Nel frattempo, ad una decina di metri di distanza quattro occhi avevano seguito l’intera scena dalle ombre. [Percezione richiesta: 15+ per rilevamento rumori e voci]. «Poveraccio è finito veramente in una situazione del cazzo! Ehehehehe!» si poteva percepire una nota di sadismo in questa piccola ma affilata voce. «Già… » il suo interlocutore sembrava pensieroso. «Che facciamo? Li scopiamo?» Una richiesta a dir poco bizzarra. «Ma che cazzo stai dicendo? Dobbiamo andare ad avvertire il capo immediatamente. Ci sono degli intrusi e si sono già addentrati nella foresta più di chiunque altro.» Finalmente anche la voce del secondo personaggio misterioso si era liberata in tutti i suoi colori e sfumature. Un pugno per le orecchie: delle tonalità che passavano dal rauco allo strozzato, come se parlare in quell'ambiente fosse uno sforzo enorme. «E smettila di strusciare quei cosi sulla mia meravigliosa e muscolosissima zampa! Andiamo!»
    I due, se non rilevati, si sarebbero quindi lentamente allontanati nell’oscurità fornita dagli alberi lontani dalla vista del gruppo.
     
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    Pikachu è il tuo nome




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    Narrato Giocatore
    Parlato Kuso
    Pensato Kuso


    Pikacu era stato catturato! Kuso avrebbe dovuto aggiungerlo al suo pokedex, non appena ne avesse trovato uno ovviamente. Certamente non avrebbe rinominato il suo primo pokemon, non era mica un bambino spastico.
    Tuttavia Densen non sembrava essere tanto eccitato quanto il folle della cattura del topo elettrico, tanto che puntò al suo collo una lama chiedendogli informazioni, al che il topo aveva risposto con un turpiloquio assurdo che il ninja mascherato non aveva assolutamente ascoltato.
    Per tutta risposta il folle sorrise e lentamente pose la mano destra sulla lama dell'amico chiudendovi poi le dita in modo da afferrarla in modo che il filo entrasse in contatto con il palmo.

    No...

    Sussurrò Kuso al suo pokemon, continuando a sorridere, mentre allontanava la lama dal suo collo e serrava la presa su di essa in modo che un rigolo di sangue scendesse ben visibile lungo il suo avambraccio fino al gomito, per poi cadere a terra sotto forma di tre gocce. [ferita 1/2 leggera]

    Tu sei Pikachu, tu sei il mio pokemon ed i pokemon aiutano i loro allenatori a catturarne altri.

    Il folle lasciò quindi la lama e passò la medesima mano che la teneva sul volto di Pikachu, imbrattandolo di sangue.
    Quindi l'allontanò da esso lentamente in modo che il pokemon potesse vedere come su di essa non vi era alcun segno di ferita. [Guarigione]

    Hai capito?


    Kuso scoppiò quindi a ridere e con una torsione del polso e dell'avambraccio ruotò il retino lasciando che Pikachu si liberasse.

    Ora, Densen, so che Pikachu può non sembrarti forte adesso ed ovviamente, come tu mi insegnerai, saremo svantaggiati nella prima palestra visto che ci troveremo ad affrontare Brok. Tuttavia grazie al nostro topo elettrico potremmo catturare uno Squirtle, a quel punto Onix e Geodude saranno una passeggiata!
    Che ne dici Pikachu?


    Disse, eccitato come mai, rivolto prima al suo amico e poi al suo pokemon.

    Ora, i pokemon si trovano nell'erba alta, quindi vai Pikachu!

    Disse Kuso indicando il punto da cui prevenivano le voci, che assolutamente non aveva sentito, ma guarda un po' il caso puntava proprio lì. Metagame? Forse. Puoi provarlo? In un mondo dalle infinite possibilità il mio pg può fare quello che vuole e tu non puoi dirmi che le sue azioni non sono frutto del caso. Hai capito Gioele? So come ti chiami, so pure dove abiti, dove lavori e persino dove lavora la tua amata madre. Quindi ricordatelo se ti dovesse venire in mente di proporre stemmi di infamia.

    Psss... Densen!

    Sussurrò quindi Kuso all'amico.

    Tieniti pronte le pozioni, che questo pokemon sembra di livello basso.

    Si appropinquò dunque a seguire il suo pokemon tenendo il megaretino ben saldo tra le mani, fremente di trovare altri mirabolanti pokemon, e magari anche qualche bel vecchio professore da sodomizzare.

     
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    Il Bosco Sfatato

    Post Secondo –Venditore Porca a Porca



    -Tsk!.. non ho idea del perchè.. ma sembri piacere al mio amico.. robe da matti..- quel tizio sembrava in qualche modo divertire Kuso così mi allontanai da lui rifoderando la lama del coltello senza badare al taglio che l’uomo mascherato si era fatto. Vederlo rimarginare le proprie ferite era sempre un piacere e motivo di studio per me. Ad ogni modo il poveraccio che avevamo trovato in mezzo al bosco sembrava davvero essere chi diceva di essere, un poveraccio. Mentre Kuso vaneggiava nel peggiore dei modi parlando di chissà quali diavolerie ideate dalla sua mente malata io ero rimasto ad ascoltare la proposta del tizio che si spacciava per un venditore di the -The?!.. tu vendi del fottuto the del cazzo?!..- non potevo proprio immaginare come qualcuno potesse mantenersi e vivere una vita dignitose vendendo del the al dettaglio, ma quel tizio sembrava riuscirci in qualche modo e la cosa tutto sommato poteva anche farsi interessante. Rimasi in silenzio ad ascoltare Kuso mentre continuava a vaneggiare pensando ad un modo di usare quello sfigato in qualche modo. Se si trattava davvero di un venditore allora poteva tornare utile anche ai nostri scopi e magari diventare un giorno uno dei nostri venditori speciali.


    -Mmh.. probabilmente dovrei fregarmene del mio amico ed ucciderti fregandoti il carico.. ma.. so che il mio amico poi darebbe di matto e non me lo perdonerebbe quindi farò un’eccezione..- forse il tipo credeva che la cosa si sarebbe conclusa la, ma così non sarebbe stato affatto -Ti seguiremo nella tua vendita del the.. non mi importa di quanto potremmo guadagnarci.. la roba è tua.. vendila e sfama la tua cazzo di famiglia o usala per il riscatto di tua sorella.. facci un po’ quel che ti pare.. - la stavo prendendo lunga forse, ma avevo grandi progetti per quel tizio se si fosse rivelato all’altezza della fama che sembrava ostentare -In cambio.. tu diventerai uno dei nostri venditori.. devi sapere che anche noi stiamo per entrare nel mercato della vendita di bevande.. ehm energizzanti.. e ampliare la nostra rete commerciale con la tua potrebbe essere interessante.. a patto che tu sia davvero così bravo come dici ovviamente..- i miei occhi si erano fatti sottili mentre sorridevo al tizio mostrando un ghigno divertito -..allora.. ci stai?!..- avevo appena minacciato di morte un tizio conosciuto nel nulla del buco del culo del mondo, ma Kuso mi aveva fatto riflettere sulle possibilità che un qualunque nessuno avrebbe potuto dare alla nostra ancora embrionale società criminale. Non sarebbe stato nemmeno necessario spiegare al tizio che quello che volevo fargli vendere in realtà sarebbe stata droga, delle più letali e potenti oltretutto. Non restava che seguire Kuso nella sua follia mentre seguiva il venditore di The nel mezzo della foresta.

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    -Chissà dove ci porterà questo nuovo amico!-




    CITAZIONE
    Densen
    Vitalità: 10.50
    En. Vitale: 30/30
    Chakra: 30/30
    Recupero Abilità: ///

    Difesa1: /// Azione 1: ///
    Difesa2: /// Azione 2: ///
    Difesa3: /// Azione 3: ///
    Azione Bonus: ///
    Tecnica Base: ///
    Tecnica Avanzata: ///
    Equipaggiamento consumato:

     
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    I Meravigliosi Aborti Chimera


    Un nuovo compito... ed un nuovo lavoro?


    Il giovane sunese si era proprio messo nei guai. Aveva iniziato il suo breve viaggio per nobili motivi, salvare sua sorella e vendicarsi del suo rivale. Mai e poi mai avrebbe immaginato di ritrovarsi faccia a faccia con due tipi a dir poco folli, ognuno con una sua particolare tipologia di follia ovviamente. Quello che si era fin da subito più legato per sua fortuna a lui era Kuso. Gli aveva dato un nome bizzarro e rasentava un atteggiamento possessivo su Jorobei, tanto per usare un eufemismo. Le parole dello Studente aveva appena finito di uscire dalla sua bocca, quando proprio il folle nudo, ma mascherato, aveva preso a tagliarsi il palmo della mano con la lama che era proprio puntata al collo dello sventurato sunese. Gli stava forse salvando la vita? Sì, ma anche no. In realtà questi movimenti celavano un gesto più raccapricciante e curioso.
    La mano insanguinata si posò pesantemente sul volto di Jurobei, lasciandolo di stucco. La fece percorrere la sua strada, rimanendo fermo mentre le gocce di sangue gli scorrevano sulla guancia. «Ma che...» il palmo si era completamente rigenerato! Nessun segno di taglio! Lo Studente era sempre fermo, testo come una corda di violino. Una cosa era certa: i suoi nuovi amici, o nemici ancora non era ben chiaro, potevano essere veramente potenti. Non ebbe tempo di formulare una risposta che Kuso lo aveva liberato e Densen aveva preso parola. Il giovane sunese aveva sbagliato a rivelare così tante informazioni su di lui a questi nuove conoscenze. Chi gli garantiva che una volta arrivato al carico non lo avrebbero ucciso? Bhè, un motivo poteva essere Kuso e l'altro è stata la proposta seguente ricevuta proprio da Densen. Il carico di té sarebbe stato suo, avrebbe ricavato quanto bastava per aspettare la prossima missione accademica o comprarsene altro. Ma le sorprese non erano finite. Il sangue del mascherato aveva finito di gocciolare e il suo percorso sulla guancia e la fronte si stava quasi seccando. Jurobei si alzò in piedi, scavalcando il retino che aveva in terra. «Un lavoro per me?» Non aveva mai provato a vendere altre merci oltre al té, è stato difficile iniziare ma grazie ai suoi prezzi bassi e una discreta qualità si era ricavato qualche cliente abituale. Doveva vendere anche per loro adesso? Oltre che per se stesso? In cambio della libertà, della vita e di una nuova speranza doveva lavorare per due tizi che non conosceva nemmeno. Ma aveva una reale scelta? Kuso gli aveva già mostrato parte delle sue straordinarie doti e sembrava abbastanza folle da risultare pericoloso ed imprevedibile. Densen era tagliente ed affilato come la lama con cui l'aveva minacciato prima, ma sembrava avere uno schema ben preciso nella sua mente. Una malvagità unità ad intelligenza e strategia, preoccupante quanto quella di Kuso. «E va bene. Ma è fondamentale che io riesca a recuperare quest'ultimo carico di té. Così potrò rivolgermi agli stessi clienti per fargli provare anche la vostra merce.» Sicuramente qualcosa di pericoloso, dato l'idea che si era fatto dei suoi due nuovi colleghi. Stava correndo il rischio di macchiarsi le mani del sangue di altri proprio come la sua faccia. Poteva solo sperare che ne sarebbe valsa la pena per salvare sua sorella e vendicarsi di Bussho.

    Il giovane si incamminò deciso, a capo del gruppo solo per qualche passo. Ovviamente, Kuso lo aveva nuovamente interrotto. Indicava un'altra direzione, fortunatamente un sentiero che sembrava ricongiungersi con quello che voleva percorrere lui, ma non avrebbe certo corso il rischio di contraddire il folle mascherato. «Bene, le strade sembrano ricongiungersi. Ma come mai proprio in quella direzione?» Una domanda che voleva capire come mai Kuso avesse indicato proprio quella via. Semplice casualità? Oppure aveva altre doti nascoste? Anche se, messo a nudo così il suo volto era l'unica cosa che nascondeva.

    [...]



    Il gruppo ebbe il tempo di passare un breve viaggio in tranquillità. La breve radura che li separava dal bosco stava scemando, lasciando spazio ad alti fusti che troneggiavano in quel luogo da chissà quanti secoli. Alti cespugli, rami insidiosi e taglienti erano diventati il loro panorama. Jurobei era l'apripista del gruppo. A pochi passi di distanza aveva i due colleghi in affare che certamente non gli avrebbero consentito di allontanarsi troppo. Un gruppo vario, composto da uno shinobi alle prime armi ma volenteroso di raggiungere quella pace che tanto desidera, un pungente e sadico personaggio che alla prima occasione ha visto in Jurobei uno strumento da usare a suo vantaggio ed un folle completamente nudo se non per la maschera e qualche altro bizzarro vestiario, che sembra andare in giro a dire cose senza senso. Durante il percorso, non certo Jurobei avrebbe notato delle sottili impronte sul terreno. Sembravano quasi degli zoccoli. Il loro tratto proseguiva per qualche metro, per poi scomparire nel nulla come se l'equino si fosse alzato improvvisamente dal terreno.
    Un simbolo a dir poco sospetto per gli occhi di chi sa guardare ogni dettaglio. Il Sunese era troppo occupato a trovare la strada per raggiungere il suo prezioso tesoro e la sua compagnia non era di certo vantaggiosa per la sua concentrazione.
    Fermati ad osservare le impronte, oppure no, il gruppo avrebbe udito delle strane urla provenire ad est della loro posizione. Erano chiare e potenti, segno che chi le stava emettendo si trovava proprio lì vicino.

    «Amici! Eccomi qua che arrivo!» Una voce squillante ed energica. «Ho fatto un po' tardi, ma sapete se non ci sono io a scacciare tutti questi... » Dalle frasche si affacciò un essere mostruoso agli occhi dello Studente. Un enorme verme verde, dagli occhi spalancati e le pupille ben ristrette. Dalla sua enorme bocca pendevano due denti sporgenti affilatissimi e sotto al naso vi erano due sferette pelose che cospargevano nell'aria una polvere ad ogni movimento della sua testa.



    «DRAGHI!» La creatura rimase di stucco a guardare il gruppo. La bocca spalancata e la lingua ben di fuori. Avevano trovato un essere più matto di Kuso? Il bruco rimase in quella posizione per qualche secondo per poi volgere rapidamente lo sguardo a terra sulle orme. «Nooooooooooooo!» Un urlo raccapricciante che dava spazio a tutta la disperazione. La chimera scese a terra annusando le tracce e tirando su con il naso. «Se ne sono andati di già, senza aspettarmi...» Tirò nuovamente su con il naso, un alta dose di quella misteriosa polvere entrò chiaramente nel suo respiro. Uno scatto rapidissimo spostò nuovamente la sua attenzione sul trio. «Non preoccupatevi! Ci penserò da solo a salvarvi dagli enormi DRAGHI che avete alle vostre SPALLEEEEEEEEEEEEEEEEH!» Il verme andrò indietro con la testa, sollevando leggermente il suo lneare corpo e mostrando una parte più chiara dove nascondeva delle rotonde zampe. Il suono che emetteva era come se dovesse cercare un catarro nelle profondità della sua gola. Poi, il silenzio ancora per qualche istante. Fino ad un rapido movimento che portò alla fuoriuscita di uno strano muco biancastro direttamente verso Jurobei! Il giovane non sarebbe stato in grado di mettersi in salvo con quella velocità. [Velocità Bava Energia Verde + 2 Tacche] «Lo spirito di cui parlava Benjiro?» Il ragazzo rimaneva fermo, come le sue reazioni precedenti. Lo stupore, le sue preoccupazioni e le precedenti paure lo avevano reso totalmente inerme all'attacco. Adesso il suo destino era ancor di più nelle mani dei suoi altri due compagni. Chi lo sa, magari avrebbero lasciato il giovane nella traiettoria del proiettile oppure si sarebbero messi di mezzo per tentare di salvarlo. Una cosa era certa: dato la breve distanza, il proiettile sarebbe andato comunque a segno. O su Jurobei oppure su un suo potenziale salvatore. «MUORI DRAGO!»


    Perdonate l'attesa ma ero in vacanza. :ghu:

    La distanza è breve, inferiore a due metri. Qualcuno verrà sbavato, poi siete liberi di rispondere al fuoco o scappare in preda al terrore. :sisi:
     
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    Il primo scontro




    Legenda
    Narrato Giocatore
    Parlato Kuso
    Pensato Kuso


    Kuso sorrise mentre Pikachu si liberava dalle corde del retino in cui prima era intrappolato.
    Fu per lui piacevole vedere come il suo topo elettrico e Densen cominciassero a stringere un rapporto, poco importava quello che si stessero dicendo, tanto il folle si immaginava un discorso tutto suo.

    AHAHAHHA Densen mi fai morire! Hai proprio ragione, è proprio un topo secco!

    Rise di gusto il ninja cremisi mentre con l'indice destro mimava il gesto di asciugarsi una finta lacrima che sarebbe dovuta sgorgare dall'occhio omolaterale per quanto si stava divertendo, intanto la mani sinistra colpiva la schiena di Densen con un'amichevole pacca sulla spalla.

    Yo Pika pika. Stammi a sentire, oramai sei di famiglia quindi dovresti proprio unirti agli Yamabushi! Sai, la nostra gang assolutissimamente segreta! Certo, ancora non è venuta fuori perché io e Densen qui stiamo facendo ora la giocata ufficiale, tuttavia la cosa è certa. Non devo dirti che non hai una scelta o che se ne parli con qualcuno sei megamortissimo immagino. In realtà forse anche io non te lo avrei dovuto dire... o bhe, oramai è andata... cammina adesso.

    Avrebbe concluso Kuso facendo spalluccia e intimando al pokemon di camminare, completamente indifferente ad una sua possibile risposta.
    Poi però l'incredibile.
    Il ninja cremisi rimase interdetto, quasi barcollò, si guardò intorno cercando nello sguardo di Densen una risposta all'assurdità di quello che stava accadendo: qualcuno aveva chiesto il perché delle sue azioni.
    Lentamente il folle sollevò la maschera fino a sotto il naso in modo da svelare il mento e la bocca colma di denti aguzzi, simile a quella di un piranha.

    Ma è tuo amico.

    Si ma ha sbagliato.

    Si ma vuoi bene a Gioele.

    Questa è una questione di principio, ora fa quel che devi e non fiatare.
    Lentamente e senza proferir parola il ninja si avvicinò a Pikachu accostandosi al suo orecchio, per sussurrargli:

    Chiedi ancora il perché delle mie scelte e mi assicurerò che tu non riveda mai più la tua cara sorellina....

    Il tono non aveva niente a che fare con quello che Kuso aveva utilizzato fino a quel momento, come se fosse completamente una persona. Densen aveva già visto quel cambio di personalità, ma per il povero pokemon si trattava di uno spettacolo nuovo.
    Non appena finì di proferire quelle parole la bocca di Kuso scattòImpasto Basso Velocità 375 verso l'orecchio del giallo topolino staccando di netto la parte superiore del suo padiglione auricolare. Mi permetto di essere autoconclusivo visto la differenza di energia, se così non fosse modifica pure la cosa.

    Ma che vuoi di più? Non ti ho nemmeno detto quale orecchio in modo che tu lo possa scegliere!

    Kuso inghiottì avido il suo pasto e si calò di nuovo la maschera per coprire completamente il volto. Una volta che il tessuto cremisi nascose fu al suo posto il folle sembrò calmarsi di botto, come se niente di quello accaduto nei pochi secondi prima fosse veramente successo. Inoltre se il pokemon gli avesse chiesto spiegazioni su sua sorella e su come Kuso sapesse della sua esistenza il ninja cremisi si sarebbe rivelato estremamente sorpreso non avendo lui alcuna informazione sulla ragazza, anzi, non era nemmeno a conoscenza della sua esistenza! Cos'era quello che si era presentato davanti a Pikachu?

    Scusatemi, mi sono distratto... dicevamo? Ah si! Andiamo!

    Si rimise quindi in viaggio, sereno come non mai.
    Non perse di vista il suo animaletto peloso nemmeno per un secondo durante il percorso se non per dare qualche occhiata innamorata a Densen di tanto in tanto.
    L'avvento del nuovo avversario fu per lui un'avventimento tanto sorprendente quanto bello! Colmo di eccitazione Kuso divaricò le gambe per poi distendere il braccio destro in modo che pene e indice destro indicassero il bruco gigante davanti a loro.

    QUESTO CATERPIE E' ENORME! DEVE ESSERE MIO! COMBATTI PIKACHU!

    Lasciò quindi che il fioto sparato dall'enorme caterpie colpisse il suo pokemon, non voleva certo fare la fine di Ash nel film dei pokemon che si infila nel mezzo tra mew e mewtwo e ci rimane di sasso.

    Mica scemo.

    Appunto.
    Ora stava al suo pokemon attaccare, ma questo sembrava spaventato, forse era la sua prima battaglia.

    Oh ma che carino che sei! Lascia che ti aiuti!

    Avrebbe detto Kuso in tono estremamente tenero per poi tentare di afferrare Pikachu ai finachi per poi lanciarlo con forzaImpasto Basso Forza 375 verso il suo avversario.

    VAI PIKACHU! USA BODY SLAM!

    Sapeva benissimo che Pikachu non impara il body slam, ma un uomo può sognare... un uomo... può sognare.
     
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    Il Bosco Sfatato

    Post Terzo – Orco Bruco



    L’individuo trovato in mezzo al bosco si rivelò più accondiscendente del previsto alla mia richiesta di inserirsi come venditore nella nostra rete commerciale. Certo non sapeva che ciò che avevamo intenzione di commercializzare altro non era che droga, e di quella della peggiore specie. Kuso sembrava completamente assuefatto dal tizio mentre sbraitava cose senza senso comandando il poveraccio a bacchetta. Quando poi l’eroe mascherato invitò il tizio ad unirsi agli Yamabushi spiegando inoltre che si trattava della nostra organizzazione segreta non trattenni la mano che si schiantò sulla mia faccia dalla disperazione. Sapevo che Kuso non poteva essere controllato in alcun modo, ma credevo che almeno sull’argomento Yamabushi il folle si sarebbe trattenuto e invece no, come un fulmine a ciel sereno l’uomo aveva spiattellato tutto ad un perfetto sconosciuto -Aaah.. accidenti a te Kuso..- a quelle parole la mia mano destra era già scesa al pugnale per tagliare di netto la gola del promettente venditore quando qualcosa di molto peggio mi bloccò. Non sapevo esattamente cosa avesse fatto il trovatello, ma quando vidi la mano di Kuso alzare la sua maschera mi bloccai cercando di restare il più possibile lontano da lui. Non avevo mai visto Kuso in volto nonostante avessimo condiviso ormai una miriade di avventure ed esperienze tuttavia lo avevo già visto reagire in quel modo a qualcosa che non gli piaceva o forse semplicemente lo disturbava -Tsk!.. ora lo uccide..- ne ero davvero convinto.


    Quando vidi i denti affilati dell’uomo chiudersi sull’orecchio del poveretto non mutai espressione restando impassibile. Ero un medico e avevo visto ben di peggio di un piccolo pezzo di carne strappata. Dopo quell’episodio Kuso sembrò tornare ad essere se stesso come se nulla fosse successo, una trasformazione repentina e senza senso che tuttavia doveva nascondere il lato più brutale del mio amico del cuore. La scenata messa in piedi mi aveva fatto completamente passare la voglia di uccidere Jurobei o come si chiamava, in fin dei conti sapevo in cuor mio che il ragazzo non sarebbe durato fino al termine di quella giornata -Ehi tu.. prendi questa.. non si sa mai quali bestie vivano in posti come questi.. il tuo sangue potrebbe attirare la loro attenzione.. non che non ci pensi già il mio amico..- e nel dirlo avevo lanciato delle garze e bende sterili al nostro nuovo amico per bendarsi la ferita e non lasciare una scia di sangue rintracciabile da qualsiasi predatore della zona. Diciamo pure che avrei potuto aiutarlo usando un po’ del mio chakra curativo, ma in fin dei conti chi cazzo era quel tizio per meritarsi il mio aiuto?


    La passeggiate nel bosco stava proseguendo senza troppi intoppi tra uno sclero e l’altro di Kuso quando un essere dalle fattezze mostruose si palesò a noi spaventandomi inoltre a morte, anche se non lo diedi a vedere più di tanto -MA CHE CAZZO?!!..- un gigalombrico era apparso all’improvviso tra le fronde degli alberi cominciando a sparlare a caso quasi fossimo tutti amici di vecchia data. Ci misi poco ad accorgermi che l’essere doveva essere strafatto come un caco maturo. Occhi sbarrati e pupilla ristretta per non parlare poi della confusione nelle sue frasi e movimenti, eravamo sotto attacco, ed il nemico era un fottuto lombrico cocainomane -Dannazione Kuso.. devi avere una qualche tipo di calamita per questo genere di personaggi!!!- il lombricono non sembrava intenzionato ad attaccarci anche se istintivamente la mano destra era scesa nuovamente al coltello per essere estratto con rapidità letale. Kuso sembrava ancora più eccitato dall’evento mentre Jirobei probabilmente stava bestemmiando tutti i Kami del Phanteon celeste per quel che gli stava succedendo in quella così tranquilla giornata. Quando il bestione starnutì non ci pensai due volte ad allontanarmi da Jirobei che invece venne completamente investito dalla sostanza biancastra, una specie di, non voglio nemmeno pensarci. Non sapevo bene cosa fare, se provare ad interagire con il bestione o infilzarlo come forse sarebbe stato giusto fare quando Kuso prese l’iniziativa lanciato Jirobei addosso al mostro -Bravo.. lascia che lo divori così avremo la nostra opportunità per ucciderlo!!!- non sapevo se il piano di Kuso fosse quello di usare Jirobei come diversivo per uccidere il mostro, ma la sua azione poteva funzionare. Non sapevo ancora che in realtà le cose di li in poi non avrebbero fatto altro che peggiorare ulteriormente.

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    Densen
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    Chakra: 30/30
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    Difesa1: /// Azione 1: ///
    Difesa2: /// Azione 2: ///
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    I Meravigliosi Aborti Chimera


    Perdere un Pezzo di Se (per ora...)


    Sì, "fidarsi" di quei due sconosciuti era stato un rischio enorme. Dall'altro tutto quello che avevano saputo fare era stato catturarlo, minacciarlo di morte e praticamente obbligarlo ad accettare la loro offerta. Bhé, poteva salvare la vita di sua sorella e la sua... tanto gli bastava al momento. Jurobei non era certo un mago delle negoziazioni e sicuramente non sarebbe mai stato in grado di fuggire o controattacare quei due loschi figuri. Tanto meglio allora tenersi allacciati alla vita lavorando per loro.
    Chiaro, che non intenzionalmente (o forse, sì), il giovane avrebbe nuovamente imparato una pesante lezione dalla vita. Non è mai certo chi si possa incontrare nella vita e non è mai certo cosa sia il fuoco interiore che muove le azioni di tutti. Jurobei aveva il suo obiettivo, non si era mai interrogato sul cosa fare dopo, ma aveva già la mente occupata per chissà quanto tempo. Si augurava solamente il meno possibile. «AAAAAAAAAAAAH!» Qui stava pagando il prezzo per aver seguito i due ed essersi esposto così. Con quel dolore, con quel che aveva appena subito, poteva benissimo dire che le azioni, che motivavano gli interessi di Kuso, non sarebbero state nei suoi interessi saperle. Per quel che aveva elaborato, potevano tutte essere casuali e dettate dal momento. Ma non avrebbe mai chiesto un perché di un suo gesto o parola, questo era certo.
    La mano destra andò instintivamente a coprirsi la parte mancante. Si era già macchiata rossa di sangue, non ne stava perdendo molto, ma si poteva benissimo calcare le imprecisioni che il morso aveva lasciato sull'orecchio. «Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo...!» Accolse subito le fasciature che Densen gli aveva gentilmente, almeno per lui, dato. Era la sua prima ferita, una delle poche volte che aveva visto il suo stesso sangue in quelle condizioni. Quella che uscì fu una grossolona fasciatura, che andava a ricoprire anche la parte rimasta intatta dell'orecchio. Non rivolse più parola a nessuno per quei pochi passi che li separavano dallo strano incontro. Il povero Studente si poteva definire a dir poco traumatizzato.

    [...]



    Ed ecco che, come si suol dire, era appena caduto dalla padella alla brace. L'inusuale incontro che aveva fatto il trio si era trasformato in una sottospecie di schermaglia. Il Brucomela si era rivelato un pazzo sotto effetto di allucinogeni e aveva raccolto l'ascia da guerra solamente contro di loro, o insomma... contro quei draghi che solamente lui vedeva.
    Il suo viscoso daro investì completamente il giovane. Kuso e Densen non si erano dimostrati troppo collaborativi, avevano usato Jurobei come cavia per vedere il potenziale del loro avversario. Ammirevole e saggio, ma spietato. La bava si schiantò sul busto del giovane, andando a ricoprire le spalle, fino a metà dell'avambraccio. Sorprendentemente non stava provando alcun dolore. Jurobei riaprì gli occhi, sospirando per "lo scampato pericolo". «Ahah! Non mi hai fatto nien.... Ma che cazzo?!» La spavalderia del Gaho di mezzo venne istantaneamente punita. Lo strato biancastro si stava velocemente solidificando, rendendo impossibile ogni movimento, rendendo anche respirare un grande sforzo! [Paralisi Braccia e Busto superiore] Il giovane era così preso dal panico che non si era affatto accorto della mossa del suo mascherato amico. Ma perché doveva uscire di casa proprio quel giorno? Jurobei stava volando a grande velocità verso la chimera. Quest'ultima, anche se sotto quello stato, riconobbe subito l'offensiva. «COSA?! Io provo, eroicamente, a salvarti da quell'enorme drago che hai dietro e tu OSI VOLARE CONTRO DI ME TUTTO INCAZZATO?!» si rivolse poi a due Nukenin. «Ma come fate a portarvi dietro un mostro del genere, io dico...!» L'essere verde si sollevò da terra, mostrando delle piccole zampette ovali ed un panciotto color verde chiaro. L'espressione si era fatta leggermente più cupa, ma era difficile capirlo con tutta quella nube che gli usciva dal naso. «Bambini avete allacciato le cinture?! Genitori non andate nel panicooooo!» I suoi movimenti si fecero sempre più scattosi, come se il suo corpo si muovesse tramite spasmi. Con un rapido movimento, il Brucomela catturò il Sunese attorcigliandosi a spirale e stringendo quel tanto che bastava per non farlo cadere. Non lo stava stritolando e non gli stava arrecando nessun dolore, ma lo Studente non poteva certo definirsi in una situazione comoda. Anche perché l'impatto lo aveva comunque subito. [2 Leggere] Non provò nemmeno a divincolarsi, anche se dei forti brividi lo avevano pervaso quando il bruco si avvicinò con il suo enorme muso. Un'enorme nube bianca investì completamente Jurobei, Pikachu per Kuso. Si stava velocemente formando una nebbia che ricoprì una discreta porzione dell'area attorno. [12 Metri di diametro] Il giovane era scoparso. Solo dopo qualche instante, fu possibile distinguere nuovamente la sua sagoma tra le spire della chimera. Le pupille erano completamente dilatate, la bocca completamente spalancata dalla quale scendeva un leggero rigagnolo di bava. Anche Jurobei si era strafatto. Una rapida occhiata a ciò che lo stava circondando gli permise di vedere la nebbia che si stava velocemente estendendo verso gli altri suoi due compagni, ma cos'erano quei due cosi giganteschi che avevano alle loro spalle? No... non stava credendo ai suoi occhi... Degli enormi draghi sputafuoco stavano per posare le loro grinfia sui suoi datori di lavoro! «Ajej scorree! Drago! Io! No, voi, via!» Il giovane provò ad avvertirli ma i suoni che stava emettendo erano più simili a rutti che a parole.
    Nel frattempo, il mostro aveva spostato l'attenzione sul duo. La nebbia stava avanzando, i due doveva reagire o sarebbero diventati come il giovane studente. «Adesso mi occuperò io dei vostri draghi! E guai a voi se non vi fate aiutare come questo qua!» Il bruco si lanciò In mezzo ai due, le sue gigantesche dimensioni gli permettevano di colpire entrambi, ma la direzione avrebbe reso molto più semplice una loro schivata laterale. [Velocità Verde + 2 Tacche] Il corpo sempre avvorticciolato su Jurobei aveva assunto una forma che ricordava una molla, mentre che il fumo che sprigionava da sotto il naso aveva lasciato una densa scia che riempiva lo spazio percorso. Una volta atterrato, che sia andato a buon fine l'attacco oppure no, avrebbe disteso la sua parte finale del corpo mostrando una lunghezza ancora superiore a quella che avevano tutt'ora visto. Una codata che mirava a prenderlo in aria durante il suo spostamento. La spazzata possedeva una velocità molto superiore al precedente colpo ed era stata resa molto difficile da prevedere da tutti gli spasmi che avevano anticipato ogni movimento della creatura. [Velocità Verde + 3 Tacche]
    Non curante del successo del suo colpo, continuò la rotazione per finire rivolto verso Kuso. «E tu prendi questo!» Con una veloce rotazione, il Brucomela liberò Jurobei spingendolo proprio verso il suo allenatore... compagno di disavventure. Il giovane si librò nuovamente in aria, muovendosi alla medesima velocità di prima, [Velocità Verde + 3 Tacche] con una leggera espressione distaccata. Non si stava chiaramente rendendo conto che si sarebbe schiantato o su Kuso oppure su uno degli alberi dietro di lui.
    La bestia si stava dimostrando molto aggressiva, anche se in reltà stava agendo per proteggerli sembrava intenzionata proprio all'opposto. L'unica cosa chiara è che Jurobei era stato preso per una palla da gioco. Secondo scambio, palla al centro.


    Rieccoci qua!
    Allora gli effetti della nebbia vi saranno rivelati solo se sarete sotto il suo effetto! Sta a voi evitarlo! :guru:
    Per ogni dubbio scrivetemi pure su Discord.

    Sono sempre più convinto che Jurobei non arrivi a fine giocata. Grazie di tutto.

    EDITTONE CHE DOVEVO FARE PRIMA: La potenza del Jurobei lanciato è pari a 20, in questo caso la Forza del Bruco in tutti gli attacchi è pari ad un'energia Verde!


    Edited by Casìn - 4/10/2017, 10:19
     
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    Pikachu, torna nella pokeball!




    Legenda
    Narrato Giocatore
    Parlato Kuso
    Pensato Kuso


    No, il bodyslam non sembrava aver funzionato, tanto che Caterpie aveva avvolto il piccolo topolino giallo nelle sue spire come un Ekans.

    Eeeeeeehy, aspetta un attimo, che mossa sarebbe quella? Non assomiglia per niente a mille bave!

    Ma lo strafattissimo bruco era ben lontano dall'aver finito, emise infatti una copiosa nebbia verdastra che avvolse il folle, il quale col cazzo che schiva perché mica è un finocchietto dimmerda

    Diglielo, son dell'isolotto, ti do un picchio diahane!

    Esatto.
    Svanita la nebbia il bruco parti alla carica.

    Riduttore? Hai già finito tutti i PP?

    Ancora una volta Kuso rimase immobile nella sua posizione, incrociando le braccia sul petto e lasciando che il corpo del bruco lo colpisse, tuttavia non fu sbalzato via, poteva essere nudo, poteva avere un bellissimo cappello, poteva essere scemo come la merda, ma Kuso era un figlio di puttana estremamente resistenteImbasto bassissimo,
    Resistenza 400, ferita lieve busto
    .

    Tutto qui, Caterpie? Andiamo, se vuoi entrare nella mia squadra ed arrivare alla lega devi fare molto di più!

    Per tutta risposta Pikachu gli venne scagliato addosso come un proiettile umano.... cioè volevo dire topico.

    Ehhhh

    Sospirò il folle.

    Ho capito Pika, sei esausto, puoi tornare nella pokeball.

    il ninja aprì le braccia e lasciò che il suo pokemon impattasse con il suo busto che aveva assunto la consistenza del cuoioL'uomo nudo
    Maestria: L'utilizzatore, fintanto che non indossa [Protezioni], ottiene 1 tacca di vantaggio in resistenza durante uno slot difesa. Utilizzabile una volta per round.[Da genin in su]

    Pelle di cuoio
    Arte: L'utilizzatore, fintanto che non indossa [Protezioni], è in grado di aumentare di 10 il valore della propria difesa naturale per uno slot difesa. Utilizzabile una volta a round.(Consumo: Basso)
    [Da genin in su]

    Ferita lieve sul busto
    .
    Abbracciò quindi il pokemon e delicatamente lo ripose a terra sorridendogli, poi, in un istante, si accovacciò poggiando il suo ano sulla faccia dello stesso ed emettendo una flatulenza da guinnes world record.

    Questo è perché hai perso contro un cazzo di caterpie di merda...madonna guarda.

    Disse il folle portando la mano sinistra vicino al proprio orecchio destro quasi come fosse in procinto di schiaffegiare il già malmenato alleato.

    Me le levi dalle mani eh, comunque...

    Disse quindi rivolgendosi verso il bruco.

    Sei un esemplare interessante, sembra che tu riesca ad utilizzare anche le mosse di tipo veleno, dimmi, ti vuoi unire alla mia formidabile squadra di pokemon? E non venirmi a dire che prima dobbiamo combattere e gne gne gne e la pokeball e gne gne gen perché James del team rocket non ha mai catturato un pokemon in vita sua ma glielo chiede e basta. Quindi c'è pure un precedente. Ti sembro formse peggio di JAmes? JAMES PER L'AMOR DI DIO, CON UNA FICA DEL GENERE CHE GLIELA SBATTE IN FACCIA, per quanto la fica faccia profondamente schifo eh, non fraintendermi, QUELLO SI INCULA QUEL GATTO DI MERDA, E NON VENITEMI A DIRE CHE NON E' VERO PERCHE' LO SAPPIAMO TUTTI!

    Le vene sul collo di Kuso si erano fatte gonfie e pulsatili, come se l'argomento lo toccasse profondamente, intanto i segni degli attacchi che il bruco aveva portato sul folle erano sparitiGuarigione, consumo bassissimo..
    L'autore ci tiene a specificare che a lui la fica piace e che sta solo giocando un personaggio.

    Seh...

    Ma è vero, ho pure una girlfriend.

    Lo sai vero che non esistono clitoridi di venti centimetri?

    NON PUOI SAPERLO QUESTO!

    E' un pene, lo sai anche te...

    QUESTO NON E' VERO! TORNA ALLA TUA MISSIONE!

    Si è messo a piangere... madonna ma nn puoi sempre reagire così, se sei omosessuale basta dirlo... guarda me....oh, piange ancora di più.... Va beh Hoshi posta te che qui abbiamo un momentino un po' così, per il prossimo giro si riprende.


    Chakra: 28.5/30
    Vitalità: 13/13,5
    Ferite: Nessuna
     
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    Post Quarto –Interessante Esemplare



    La situazione si stava sicuramente facendo sempre più interessante. Lo strano essere aveva infatti colpito in pieno il nostro primo venditore ufficiale emettendo una strana e viscosa sostanza che rapidamente si era solidificata paralizzando Jirocoso. Quel gigantesco coso sembrava strafatto di una qualche sostanza oppure era semplicemente pazzo, fatto sta che un esemplare del genere sarebbe stato perfetto per condurre una serie di studi sulle sostanze che sembrava riuscire a produrre -Uhuhuhuh.. interessante.. qualsiasi cosa sia sembra in grado di metabolizzare delle sostanze davvero interessanti..- avevo appreso abbastanza da sapere come creare droghe e medicine di base, se fossimo riusciti a catturare quell’abominio avrei sicuramente potuto sfruttare la cosa a mio vantaggio. Kuso sembrava troppo concentrato nella sua follia per poter essere di aiuto quindi mi limitai ad osservare gli eventi mentre lanciava il povero Jirocoso contro l’abominio quasi fosse un mazza frusto.


    Il bruco, se in effetti di quello si trattava, stava dimostrando di possedere dimensioni e forza degne di nota oltre che ad un carattere in sintonia con quello dell’eroe mascherato -Oh mio Dio..- non volevo pensare minimamente alle conseguenze di quell’incontro. Avere un Kuso in zona era già sufficiente a portare follia e morte nel raggio di qualche chilometro, due individui fatti della stessa pasta probabilmente avrebbero solo finito con il portare l’apocalisse nel mondo. Ad ogni modo il nostro venditore era finito preda dell’abbominio mentre questi emetteva una densa nuvola bianca per tutta l’area tentando di colpirci con qualche sostanza di sicuro pericolosa -Qualsiasi cosa sia non mi piace.. Kuso sta alla larga da quella nuvola di gas..- a volte mi chiedevo perché mi preoccupassi ancora del mio amico. Sapevo per certo che Kuso se ne sarebbe rimasto li ad inalare qualsiasi cosa quel mostro avesse scorreggiato [Schivata][Difesa 1][Movimento: 10m / Riflessi: Verde+3 / Consumo: Basso].


    La nuvola di gas aveva coperto un’area piuttosto ampia, peccato non avessi con me nulla per recuperare dei campioni. Dietro di essa il gigantesco bestione si stava sicuramente muovendo puntando verso la nostra posizione. Sapevo che Kuso se ne sarebbe rimasto fermo beccandosi tutto il danno possibile, quel tizio ormai non si curava più della sua salute o altro, non che lo avesse mai fatto prima. Quando il gigantesco vermone uscì dalla nube non esitai un istante a gettarmi alla mia destra per lasciarlo passare e schiantarsi contro Kuso [Schivata][Difesa 1][Movimento: 10m / Riflessi: Verde+3 / Consumo: Basso].


    Jirocoso era visibilmente fuori di se. Non sembrava essere dei medici come me per rendersi conto che il gas lo aveva inesorabilmente condotto ad un livello di percezione del mondo superiore -Quindi quel gas in realtà è una sostanza stupefacente.. sembra avere effetti simili a quelli dello Stocazzius..- ora ne ero certo, volevo quell’esemplare vivo per i miei esperimenti -Kuso.. dobbiamo catturare questo coso vivo.. non mi frega un cazzo del tizio.. probabilmente la sostanza stupefacente che emette questa bestia gli ha già causato danni celebrali irreparabili.. catturiamolo e recuperiamo più materiale possibile.. potrebbe tornarci utile per i nostri scopi..- che poi manco noi sapevamo bene quali fossero per il momento. Io cercavo solo l’immortalità e non credevo affatto che una bestia come quella avrebbe potuto concedermela, tuttavia era una risorsa e come tale andava trattata. Ero rimasto fermo aspettando una reazione dell’uomo mascherato, pronto a colpire la bestia con tutta la mia forza se necessario -Cerchiamo anche di salvare quell’idiota strafatto.. avrò bisogno di alcuni campioni del suo sangue per studiare gli effetti del gas sulle persone.. sarà sicuramente un’ottima cavia..- Jicoso tutto sommato se non sarebbe finito a fare il venditore sarebbe sempre stato utile come cavia da laboratorio. Non restava che muoversi in accordo con le volontà di Kuso, sembrava aver preso troppo a cuore quella situazione e sapevo bene quanto potesse essere pericoloso mettergli i bastoni tra le ruote.


    CITAZIONE
    Densen
    Vitalità: 10.50
    En. Vitale: 30/30
    Chakra: 28/30
    Recupero Abilità: ///

    Difesa1: /// Azione 1: ///
    Difesa2: /// Azione 2: ///
    Difesa3: /// Azione 3: ///
    Azione Bonus: ///
    Tecnica Base: ///
    Tecnica Avanzata: ///
    Equipaggiamento consumato:

    CITAZIONE
    OT// :sisi:
     
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