La Piazza di Suna e il Mercato[Ambientazione]

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    Piccoli investigatori crescono

    I

    La piazza del mercato era un luogo affollato, c'era un sacco di via vai dovuto alle infinite persone che in quel si Suna svolgevano il loro tran tran quotidiano. In mezzo alla calca ed alla folla era semplice scambiarsi informazioni, chiacchierare ed incontrare cari e meno cari. Ma Ryoshi, si sa, ha una tendenza a tenere un po' tutto sotto controllo. 
    Occuparsi da solo di ogni genere di accadimento in quel di Sunagakure sarebbe stato impossibile, ed è esattamente per questo che esistevano i suoi tre piccoli sottoposti.
    Nononostante Ryoshi fosse un chunin di tutto rispetto, aveva scelto tre ragazzini normali come suoi " aiutanti", tre bambini che sarebbero passati inosservati pressochè sempre, che non avrebbero insospettito quasi nessuno. Anche nelle cose più semplici, come un pedinamento l'aspetto infantile è sempre d'aiuto. Si viene sottovalutati, e questa è un'arma importantissima.

     Che palle ragazzi. Quando ci siamo offerti di lavorare per lui speravamo in qualcosa di più divertente del fare la ronda per il villaggio... 

    Ha parlare era stato Kuro, il "capo" dei tre ragazzi. Aveva dieci anni, ma ciononostante aveva già capito tutto del mondo, e difatti era riuscito a creare la sua piccola Crew. Tempo addietro, era stato lui a decidere di lavorare per Ryoshi, ma non prima di averlo fatto cadere in trappola e di avergli fatto distruggere mezzo quartiere. Kuro aveva i capelli neri, vestiva in maniera ordinaria un pantalone ed una camicia marrone. 

    è vero capo, qui ci si annoia a morte. Oggi non riusciamo a vedere nemmeno qualche ragazza carina...
    TSk


    Questa voltà fu il turno di Yushi. Era il più piccolo dei bambini, aveva sette anni ma giocava sempre a fingersi già un adolescente. Parlava di ragazze sesso e di quegli strani divertimenti anticonvenzionali come se fosse tutta la vita che faceva esperienze al limite. Bisognava capirlo, essere il più piccolo in mezzo agli altri bambini era difficile, tutti ti credevano solo un moccioso. Yushi mancava delle abilità diplomatiche di Kuro, ma dalla sua aveva l'abilità di non sembrare mai fuori luogo. Era dotato di grande inventiva ed aveva un sesto senso particolare per le situazioni. Solitamente lui veniva usato come sentinella,e gli altri due si fidavano molto del loro istinto.

    Basta parlare... Il capo ci sgriderà se vi becca... Potrebbe essere da qualche parte a controllarci...


    L'ultimo dei tre piccoli gagni era Huni. A differenza degli altri due però, lui non era un piccolo gagno, affatto. Huni aveva tredici anni, era il più grande dei tre, ed era senza dubbio oversize per la sua età. Era alto quasi un metro e ottanta, aveva un fisico definito ed era indubbiamente molto più atletico. Ciononostante, aveva la faccia di un bambino qualsiasi, e ciò lo rendeva particolarmente inadatto a passare inosservato. Vedere una sorta di piccolo gigante con la faccia da tredicenne era una di quelle cose che faceva voltare le persone, ed a rendere ancor più evidente la sua inadeguatezza all'infiltrazione, vi era la sua scarsa intelligenza. Huni era il picchiatore del gruppo, quando serviva menare le mani, intimidire o far capire quali fossero le regole della strada interveniva lui. Ma sempre sotto il diretto comando di Kuro. D'altronde, avere sia i muscoli che il cervello è qualcosa di raro.

    Huni devi smetterla di avere paura che Ryoshi spunti da dietro qualche muro da un momento all'altro solo per sgridarti. Sono passati i tempi in cui ci controllava giorno e notte, adesso si fida di più. Però hai ragione, non dobbiamo distrarci.

    I tre bambini avevano visto Ryoshi nella peggiore delle situazioni, era andato fuori controllo dopo esser stato avvelenato in una taverna, ed in preda alla pazzia aveva rilasciato il suo potere devastando l'intera taverna. Indubbiamente, una scena più che normale per degli shinobi, ma i tre piccoli ne erano rimasti abbagliati, e da allora avevano un timore referenziale del chunin bambino.

    [ ... ]



    La ronda dei tre continuò senza grandi intoppi, finchè proprio Yushi si fermò di scatto, fingendo di allacciarsi le stringhe. Era un codice che utilizzavano tra di loro, aveva individuato qualcosa di strano, e voleva che anche gli altri lo sapessero. In quell'istante scattarono tutti sull'attenti, drizzando le orecchie. Kuro in particolare, perchè in queste situazioni l'unica cosa che poteva fare Huni era attendere ordini in silenzio, cercando di attirare meno possibile l'attenzione.

    Quel vecchio... Non lo abbiamo mai visto tra i mendicanti che stanziano qui vicino al mercato.. Nè tanto meno nelle altre zone di Suna. è la terza volta che facciamo il giro della piazza, lui è sempre lì fisso che guarda davanti a sè quella vecchia costruzione... Niente di grave,
    per carità, ma mi sembra insolito.


    Probabilmente ci farà solo perdere del tempo, ma è una di quelle situazioni che forse Ryoshi vorrebbe che controllassimo. Huni, vai a farti un giro, lasciaci qui da soli così possiamo agire con discrezione, ma cerca di rimanere nella zona.

    Detto ciò, mentre il più alto dei tre si sarebbe allontanato senza dire una parola, Yushi e Kuro si sarebbero avvicinati al vecchio, tirando fuori dallo zaino un pallone, e mettendosi attorno al vecchio a giocare. Essere dei bambini permetteva di fare le cose più assurde, pur rimanendo perfettamente nella parte.








     
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    " Emh...hi...io tuo nonno dici? Che cosa buffa."

    uo4U69d

    Gaho non poteva di certo sapere che quel vecchietto era in realtà un monaco devoto alla castità. Però Torikeshi non non si rifiutò di acconsentire a quell'insolita richiesta e fu ben lieto di ragionare con quel giovane ad alta voce riguardo l'incisione sul muro; dopotutto non aveva nemmeno la certezza che il ragazzo fosse reale...

    " Sai, non riesco a sbilanciarmi riguardo il dire se abbia mai visto o meno quello che tu chiami un fiore. "

    Parlava strano e le sue parole non sembravano avere nemmeno molto senso. Tuttavia quell'impulso esterno fu sufficiente a smuovere il vecchio da quell'equilibrio di forze che lo teneva immobile e ora sembrava sapere cosa fare. Con estrema calma e naturalezza tirò calciò alla porta in legno ormai secco distruggendola con semplicità e poi con un balzo in avanti entrò in quella casa abbandonata, non sapendo minimamente di aver infranto almeno tre leggi di Suna..dopotutto le regole del Monastero erano ben diverse da quelle del resto del continente. Quindi si voltò indietro, verso il ventenne, e con un cenno del capo lo invitò a seguirlo:

    " Allora, nipotino, vieni con me o no? "

    Scegliere di seguirlo e commettere quell'infrazione sarebbe stata solo una scelta di Gaho, sebbene il fatto che la coppia di picchiatori fosse ancora nei paraggi non gli avrebbe dato poi molte alternative; per il momento l'unica cosa a cui avrebbe dovuto prestare attenzione sarebbe stata l'altezza dell'apertura dove prima si agganciava la porta troppo bassa per permettergli di passare senza chinarsi.

    :::

    Di certo i due, e anche i giovani gregari di Ryoshi qualora avessero deciso di continuare ad indagare su quei movimenti sospetti, non si sarebbero mai potuti aspettare di ritrovarsi in una dimora super lussuosa e talmente barocca negli arredamenti da essere completamente decontestualizzata dal villaggio della Sabbia. Esternamente quello poteva essere con ogni probabilità il rudere abbandonato più malconcio di tutto il centro storico, dimora di scarafaggi e polvere,
    e invece si stava rivelando una dimora da sceicchi.

    " Uhm insolito. Sono tutte così le case a Suna? "

    A Torikeshi era stata data una stanza semplice e spartana, sotto sua esplicita richiesta, quindi non aveva ancora idea di come gli altri vivessero all'interno di quel villaggio; magari era normale quello sfarzo a dir poco eccessivo. Ad ogni modo, prima di poter fare altro apparte impolverare il tappetto goza in tinta purpurea sotto i loro piedi, una forza incedibile avrebbe spinto tutti gli intrusi verso il corridoio principale, sollevandoli da terra come se afferrati dal petto [Telecinesi Superiore]! Un movimento indotto a cui resistervi sarebbe stato tremendamente complicato [For=Concentrazione 800]; una dopo l'altra le porte chiuse che dividevano quell'ambiente incredibilmente enorme (vista la grandezza della struttura dall'esterno) si spalancarono permettendo a tutti quei ficcanaso di sfrecciare a quella velocità mostruosa verso la direzione a loro ignota. Cambiarono traiettoria almeno quattro volte, mediante improvvise frenate e rotazioni del corpo andando come a ritroso in quel labirinto di stanze dall'uscita fino alla stanza principale dove Lei li stava aspettando.

    qKOucxx

    Si sarebbero fermati tutti, ragazzini inclusi (qualora avessero varcato la soglia dell'abitazione), sul ciglio di un grosso studio: difronte a loro vi era una scrivania dove una donna anziana, seduta dando loro le spalle, era alle prese con gioielli e scartoffie. Andando oltre con lo sguardo vi era un enorme camino, acceso nonostante il caldo torrido di quel periodo, e le pareti tutt'intorno erano piene zeppe di scaffali con libri e tomi di ogni genere.

    " Abbiate la decenza di levarmi almeno le scarpe, altrimenti dovrete pulire più di quanto non avete già sporcato. "

    Disse mentre aveva tra le mani un rubino grosso quanto il pugno di uno dei ragazzini al soldo del chunin; lo stava pulendo con cura tramite un panno apposito per poi aggiungerlo alla sua collezione di preziosi nella teca di vetro sotto il piano della scrivania.

    " E qui non sono ammesse armi di alcun tipo. "


    In un istante tutti sarebbe stati privati del loro equipaggiamento il quale, mosso dalla stessa strana forza che li aveva condotti fin lì, sarebbe finito su una delle poltrone posizionate accanto al fuoco.

    " Dovrei chiamare le forze dell'ordine per quanto accaduto ma forse potete sdebitarvi del vostro errore facendo dei servizietti per un'anziana signora troppo stanca per alzarsi dalla sua seggiola, no? Intanto potreste presentarvi. "

    Torikeshi sembrava essersi ancora bloccato, come se qualcosa lo avesse ancora riportato in quello stato mentale di blocco; che fosse proprio la voce di quella donna ad interferire con i suoi ricordi? E se si, come erano collegati i due? Ridotto in quello stato però, sarebbe toccato agli altri prendere iniziative e cercare di trovare un modo per togliersi dai guai: erano probabilmente finiti nel luogo segreto più pericoloso di tutta Suna!

     
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    Si va in giostra


    II

    Kuro e Yushi continuarono a fingere di giocare tra di loro finchè il vecchietto non venne "disturbato" da un altro ragazzo. I due sapevano bene cosa fare, si avvicinarono immediatamente, pur nei limiti della messinscena, per ascoltare il discorso. 

    A te sembrano normali ? Che cosa diavolo dicono ?

    Yushi dannazione! Non devi giudicare, potrebbe essere un codice!

    Rispose brutalmente Kuro, guardandolo male. I due erano stati ripresi più volte dal giovane chunin. Chi lo conosceva o aveva avuto modo di svolgere missioni con Ryoshi ben sapeva come fosse particolarmente dubbioso e paranoico. Vedeva complotti e codici da tutte le parti, d'altra parte, conoscendolo bene si sarebbe potuto anche capire perchè. Fortunatamente per lui, nessuno lo conosceva così bene.
    I due bambini rimasero sorpresi quando il vecchietto, senza batter ciglio o curarsi di non esser visto sfondò la porta dell'edificio, entrandoci poi senza alcun genere di remora. Si guardarono dubbiosi, ma sapevano perfettamente come avrebbero dovuto agire. Yushi avrebbe emesso tre fischi lunghi ed intervallati da due secondi l'un l'altro, un codice che tutti loro conoscevano benissimo. Poi, sia che Gaho sarebbe entrato o meno dell'edificio, si sarebbero intrufolati anche loro. 

    Anche in questo caso, il seppur breve ma intenso addestramento del rosso li avrebbe guidati in ogni dettaglio. Dopo aver visto il vecchio entrare avrebbero iniziato a muoversi mentre giocavano a palla per poter sbirciare attraverso l'apertura. 


    Accidenti, chi si sarebbe mai aspettato che ci potesse essere tutta questa ricchezza all'interno ? Guarda che cose pazzesce!

    I bambini erano due tipici sunesi, non erano certamente abituati a lusso e sfarzosità, tutt'altro. Infine, dopo aver ben valutato l'assenza di rischi, uno dei due calciò con precisione il pallone all'interno. I due si precipitarono dentro con quella scusa, fingendo di voler solo recuperare il loro giochino.

    Scusi buonuomo, voglio solo recupareare...

    Yushi non fece tempo a finire la frase, che una forza inarrestabile iniziò a spostare la coppia di gagni, in un turbine di cambi di direzione. Una volta finita quella strana sensazione si ritrovarono in ambiente potenzialmente ancor più lussuoso del precedente. Al fondo della stanza che si ritrovavano davanti vi era una donna, dai modi particolarmente tranquilli , anche se sembrava un po' rigida. Stava ripulendo un rubino che poteva essere grande quanto una loro mano; un gioiello dal valore enorme. 

    Se riesco ad uscirne vivo ed a far trovare questo posto a Ryoshi ci ringrazierà per sempre. Questa si che è bella!

    I pensieri di Kuro erano già alla ricompensa finale di quella giornata, ma si incupì immediatamente quando ascoltò le parole della nonnina. Il discorso era chiaro, ed anche la voce sembrava relativamente seccata, era evidente che non si aspettava compagnia, e che probabilmente erano finiti nel luogo sbagliato. Pensandoci meglio, i due giovani non avevano vie di fughe, non conoscevano i loro compagni di avventura, e soprattutto, non avevano la più minima idea di cosa potesse volere da loro quella dona. Nessun'arma si levò dai loro corpi, in quanto non possedevano alcun genere di equipaggiamento, se non sciocchezze.

    Certamente cara signora. Mi chiamo Kuro, questo qui è Yushi, il mio amichetto. Volevamo solo recuperare i nostri giochi, non volevamo disturbarla. Ci dica, come possiamo scusarci ?

    Le parole di Kuro erano di circostanza, non aveva modo di comportarsi diversamente d'altronde. Il suo sguardo andò poi verso il vecchietto. Se da quando Gaho gli aveva parlato sembrava essere minimanete tornato in sè, da quando la donna aveva iniziato a parlare sembrava di nuovo in una sorta di trance. Guardo Yushi, il piccolo sembrava abbastanza turbato, e lo stesso Kuro non aveva modo alcuno di rincuorarlo. La loro unica speranza, probabilmente, era Huni.

    [...]



    Huni si trovava davanti ad un bancone di coltelli, all'interno del mercato quando sentì il codice. Tre lunghi fischi, intervallati. I suoi occhi si sgranarono di colpo, quel codice gli era stato insegnato da chunin bambino, e dovevano utilizzarlo quando non erano tutti e tre assieme. Significava che i suoi compagni si stavano andando a cacciare in una situazione di potenziale rischio, e che lui avrebbe dovuto avvertire immediatamente Ryoshi.
    Senza nemmeno pensarci scattò, dando un colpo al banco di coltelli e facendone volare per terra diversi.
    Doveva trovare Ryoshi, doveva avvertirlo, anche a costo di fargli solo perdere del tempo. 


    Al QM la più totale discrezionalità su quanti turni sono necessari perchè Ryoshi venga trovato, avvertito, e che arrivi nella piazza :)
     
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    La Piazza di Suna e il Mercato


    Improvvisazioni Malriuscite


    Antecedente a: I Meravigliosi Aborti Chimera

    La piccola scena improvvisata aveva, in parte, riscosso il successo sperato. I due energumeri a pochi metri di distanza non furono in grado di riconoscerlo e il vecchietto sembrava ben disposto a reggere il gioco. Il successo del suo tentativo lo rese euforico, stava cercando in tutti i modi di non manifestare la sua emozione ma aveva evitato un bel po' di guai. Nei suoi discorsi e pensieri, non si accorse dei bambini che si erano messi a giocare a palla vicino a loro. D'altra parte, era uno scenario comune e per niente sospetto. Il povero Jurobei non avrebbe proprio potuto avere nessuna indicazione su quale fosse il loro vero intento.
    Il monaco non diede molto spazio alle spiegazioni. Emise qualche indicazione, ma sembrava per lo più un suo processo mentale: un ragionamento a volce alta. Non che potesse lamentarsi, lo Studente aveva chiesto proprio questo. Non poté però anticipare ciò che, forse, la sua improvvisazione o forse un'illuminazione dell'anziano Torikeshi avevano scatenato. Infatti, il buffo monaco sfondo l'erosa entrata in legno, sulla quale nessuno si er amai posto il problema di barricarla per impedirne l'accesso a qualche vandalo. «Yaarh!» Il giovane, ovviamente, sobbalzò. Il gesto era compleatamente venuto dal niente, Torikeshi si era mosso velocemente e senza nessun preavviso. Insieme allo spavento, si unì presto la preoccupazione per i suoi due ipotetici assalitori. Sicuramente, sfondare porte di edifici abbandonati non era una delle attività principali che si potevano osservare al mercato di Suna. Oltre che illegali, erano fortemente scenografiche e vistose. Non vi fu chissà quale forte rumore, ma il suono improvviso bastò per allertare i due picchiatori che si voltarono rapidamente spostando l'attenzione sul gruppetto.
    Il giovane Gaho non dovette nemmeno voltarsi per accorgersene. Era semplicemente ovvio. Non poteva rovinare adesso la scenetta che aveva così rozzamente creato: la sua unica copertura. Con un leggero, ma deciso, passo in avanti il giovane varcò la soglia dell'edificio. «Arrivo, arrivo!» L'unica cosa che desiderava al momento era lasciarsi i due sicari alle spalle. Entrò prima dei bambini, che si intrufolarono furtivamente alle sua spalle. Le sue a dir poco incredibili doti percettive riuscirono proprio a non fargli accorgere di niente, tanto era preso dallo scappare.

    Davanti a se trovò davanti ciò che non aveva mai visto nella sua vita. Possedeva una casa sì e per certi versi poteva ritenersi pure fortunato di avere un tetto sopra la testa. Ma tutto quel lusso era veramente inaspettato in un luogo come il villaggio del Vento. Tanto meno da un edificio che al di fuori pareva cadera da un momento ad un altro. Quadri e mobili di ogni tipo e stile stipavano ogni stanza che l'occhio riusciva a vedere. Un'abbondanza tale da potersi definire esagerata e per niente sobria. Probabilmente, chi abitava lì aveva viaggiato molto rendendo quegli oggetti di arredamento i propri souvenir. Subito dopo aver dato questa leggera occhiata all'abitazione, Jurobei venne distratto dall'arrivo dei due bambini intenti a recuperare il loro gioco. Anche fin qui niente di particolarmente strano, l'anziano aveva sfondato la porta e la palla era semplicemente entrata insieme a loro. «Oh, dei bambin... EH!» Anche Jurobei non finì la propria frase: i suoi piedi si erano bruscamente alzati da terra, mentre il suo petto e bacino si fecero più in avanti come se qualcosa lo stesse trascinando. Dopo pochi istanti si ritrovò a sfrecciare emettendo urla di panico che riempivano le varie stanza dalle quali passavano. Non poteva neanche lontanamente immaginarsi di essersi cacciato in guaio del genere, per giunta insieme a degli sconosciuti. Tra un cambio di direzione ed un altro non poté evitare di inviare tutte le colpe al suo da poco conosciuto "nonno". «Aaaaaah! Ma... ma tu lo sap-sapeviii!?» Il tempo di terminare la frase e di unirla a qualche urla per i cambi di direzione finali, Jurobei si ritrovò con la faccia sorpresa dal nuovo elemento che si era palesato davanti a loro. Un'anziana signora, di spalle e seduta ad una sontuosa sedia, si stava lentamente voltando verso di loro, continuado a lucidare una delle sue ricchezze, come se sapesse già che si trovava all'interno della sua proprietà e fosse capace di tenere tutto sotto controllo. Effettivamente, se era stata lei a trascinarli fluttiando verso di lei, nessuno poteva ribadire il contrario. Davanti al gruppo vi era un'altra stanza a dir poco peculiare per l'ambiente classico Sunese. Grandi mobili in legno pregiato, collezioni di pietre preziose ed un camino acceso. Un camino acceso all'interno di uno dei posti più torridi e umidi dell'intero mondo.
    Il poco equipaggiamento dello Studente atterrò di colpo sulla poltrona in fondo alla stanza. Come se mossi da un magnete, gli oggetti avevano reagito bruscamente laciando però il giovane privo di possibili fortuite ferite. La donna li aveva invitati a presentarsi, offrendo anche una sfuggente proposta di lavoro all'interno delle proprie parole. Cosa avrebbe preteso da loro?
    Torikeshi sembrava nuovamente immerso nei suoi offuscati pensieri, mentre un bambino aveva preso l'iniziativa di dire il suo nome e quello del suo piccolo amico. Poveretti, volevano solo recupare il loro gioco e guarda in che situazione si erano trovati. Jurobei lasciò passare qualche istante, per poi prendere parola. Quella piccola pausa era servita per rimettere un po' in ordine i suoi pensieri. «Salve, mi chiamo Jurobei Gaho. Mi... ecco mi-ci dispiace di esserci introdotti a casa sua.» Doveva nuovamente improvvisare o avrebbe atteso l'evolversi della situazione? No, quella vecchietta li aveva già privati del loro equipaggiamento e immobilizzati a mezz'aria davanti a lei. Non poteva rischiare di farla infuriare ancora di più mentendo. «Di che tipo di servizio sta parlando?» Doveva quindi agganciarsi all'unico interrogativo che aveva lasciato in sospeso la padrona di casa. Sperando nel meglio. Intanto, anche un'azione da parte dell'anziano che aveva trascinato tutti in quella bizzarra situazione si sarebbe rivelata a dir poco cruciale.


    Troppo bella Yubaba! :riot:
     
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    " Torikeshi, il piacere è mio madamigella. "

    Il meccanismo si disinceppò ma a nulla valsero le parole da provolone del vecchio monaco, che nella sua sbadataggine poteva sembrare molto buffo e a volte anche vagamente rattuso, perchè la padrone aveva già fatto recapitare nelle mani dei tre intrusi un documento che sembrava tanto un "contratto di lavoro" e una penna d'oca già intinta di inchiostro. Il foglio di carta citava:


    Io (spazio vuoto) acconsento di svolgere il compito assegnatomi da Yuufuku Umezawa previo compenso stabilito.


    Molto semplice a dir la verità ma efficacie per gli scopi dell'anziana signora.

    " Il vostro compenso è zero, sia ben inteso, questo incarico sarà il risarcimento per l'effrazione subita. Voglio che andiate al mercato centrale e che facciate la spesa per me; la lista è questa che ho in mano...per lo più si tratta di cibo e oggetti comuni da avere in casa. Le mie ginocchia non funzionano bene come una volta! Se accettate, bene, apponete la vostra firma sul contratto, altrimenti...bhè non vorrete far arrabbiare una vecchia signora, no? "

    E chiuse bruscamente il portaoggetti che aveva alla sua sinistra; il suo tono di voce era a dir poco inquietante e ciò che seguì non fece che peggiorare quell'impressione. Supponendo che tutti i fogli fossero tornati all'anziana firmati con il nome con cui i tre si erano presentati pochi prima, con un semplice gesto della mano quella avrebbe letteralmente staccato dalla carta i kanji scritti imprimendoli sul palmo destro. Impedire che ciò avvenisse avrebbe fatto davvero andare su tutte le furie la shinobi, si perché era ormai certo che lo fosse visto il suo utilizzo magistrale del chakra, e pensare di uscire sani e salvi da quel luogo sarebbe stato il sogno di un illuso per ognuno di loro.

    cyD67OK

    " Bene, ora che so che non potrete scappare non appena varcherete la soglia della mia dimora, direi che possiamo passare alla lista. Forse sarà il caso che vi dia tre doni, non sia mai che fare spesa a Suna sia diventato pericoloso ai giorni d'oggi hihihih Dovrei avere tutto qui, vediamo mmm Ah ecco! Questo basterà per prendere tutto, poi potrei dare loro un po di questo e infine, a lui mmm si, direi che questo sia sufficiente. "

    Quando si alzò dalla sedia e si voltò, aveva in mano diverse cose ma di certo quello che sarebbe balzato subito alla vista dei tre "malcapitati" sarebbero stati quegli enormi occhi privi di pupille con cui Yuufuku li stava osservando.

    rLnCTVr

    Si avvicinò dunque al bimbo e gli diede un sacchetto pieno di una strana polvere grigiastra e disse:

    " Questa ti potrà essere utile; basta una scintilla per farla diventare esplosiva...se la usi tutta insieme assicurati di essere molto distante. In piccole quantità, invece, può esserti utile per creare micce o diversivi. "

    Un dono per nulla adatto ad un ragazzino in grado a malapena di armeggiare con i fuochi d'artificio; ma ormai era chiaro che chiunque fosse quella signora di certo non si trattava di una cara vecchia nonnina, no? Ma soprattutto, a cosa gli servivano degli esplosivi se si stava trattando di fare la spesa al mercato?
    Andando oltre, ora era il turno del ventenne al quale venne data una grossa gemma verde dall'indecifrabile valore:

    " Uno smeraldo arrivato ieri dalla Valle del Vento. Prima di ogni altra cosa, recatevi dal compro oro e preziosi, affianco al Desert Bar. Il gioielliere Amune potrà cambiarvi il prezzo il prezioso in moneta...non accettare meno di 10000 ryo, quel caprone è un osso duro a contrattare. Assicuratevi che nessuno vi pedini e che non vi veda né entrare con la gemma né uscire con i soldi...sareste prede troppo facili per la malavita locale. I soldi vi serviranno per comprare le cose presenti in lista, ovviamente. "


    Infine sarebbe toccato a Torikeshi, il quale fino a quel momento si era limitato a stare fermo impalato senza dire nulla. Per la terza volta, osservando quel volto troppo particolare per essere dimenticato, la sua lingua e il suo cervello si erano bloccati mandandolo completamente in stasi...e da quando era iniziata quell'avventura era capitato già troppe volte per non voler dire qualcosa. Hohenehim gli aveva suggerito di pensare meno al passato e di concentrarsi sul presente, costruendosi una nuova vita (almeno per il tempo che gli restava da vivere) ma era come se i ricordi volessero uscire fuori troppo velocemente per transitare tutti da una minuscola porticina, bloccandone l'afflusso.
    ad ogni modo, l'anziana kunoichi rimase qualche secondo ferma ad osservare attentamente il volto appannato del vecchio per poi abbassare il capo, scuotere la testa e ridere sottovoce: che lo conoscesse?

    " A te, vecchio mio, non do proprio nulla di particolare. Ecco la lista delle cose da comprare, assicuratevi di prendere tutto. Se alcune cose non riuscite a trovarle subito non fermatevi alle bancarelle più in vista; il mercato di Suna è molto più fornito di quanto sembri...basta saper chiedere, aguzzare la vista e far funzionare il cervello. "


    Quindi diede il foglio di carta al monaco mentre con la mano libera gli avrebbe toccato la spalla in quello che a prima acchito sarebbe sembrato un gesto di incoraggiamento [Chumon-Te - Mano dell'Ordine]. Fatto ciò la Umezawa ritornò alla sua postazione, sedendosi comodamente sulla sua poltroncina, per continuare a lucidare i suoi preziosi.

    " Potete riprendere le vostre armi. Ci rivediamo presto. "

    :::

    " E' andata bene, no? Abbiamo anche qualcosa da fare per il resto della giornata, le cose da comprare sembrano molte. "

    dYE0V4N

    Il vecchio non avrebbe preso le redini del gruppo e probabilmente sarebbe toccato a Gaho farlo (visto che aveva anche la gemma con cui pagare tutto). La lista era lunga e, se tutto fosse andato liscio, avrebbero impiegato almeno 4 ore a depennare ogni riga!

    CITAZIONE
    - Acqua
    - Pane
    - Salmone
    - 10 Bombecarta liv III
    - Curry
    - Riso
    - Tofu
    - Soia
    - 200 Dardi Perforanti
    - Miso
    - Uova
    - 1 Zambato
    - 1 statuetta di Buddah (souvenire)
    - Sakè (molto forte)
    - Akkaboyo
    - 3 Katane di fattura kiriana
    - Panni
    - Prodotto per pulire i pavimenti
    - 2 Manici di scopa
    - Gomarehoo



    Edited by DioGeNe - 9/10/2017, 23:05
     
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    La Piazza di Suna e il Mercato


    Contrattazioni per la spesa della "Nonnina Annullatrice"


    Antecedente a: I Meravigliosi Aborti Chimera

    Ormai era palese: Jurobei Gaho aveva un'innata e particolare propensione nel cacciarsi nei guai. Specialmente nell'ultimo periodo della sua vita, gli albori della sua vita da ninja accademico. Stavo sopravvivendo, questo è vero, ma a quale prezzo? Continui incontri con persone poco raccomandabili, avventure in boschi sperduti con strane creature e ora questo. Una vecchia dai poteri incredibili lo aveva praticamente assoggettato al suo volore, lo stesso valeva anche per gli altri membri del gruppo. Torikeshi alternava momenti di lucidità a dei black out totali e dai due bambini non poteva certo aspettarsi chissà che cosa. Un gruppo molto vario, con delle sostanziali divergenze sull'età. Proprio una bella situazione. In quel breve temppo che lo aveva conosciuto, non aveva mai pensato a quantificare l'età dell'anziano. Ora che aveva la vecchia davanti, poteva comunque ben definirlo più giovane di lei. Il giovane accetto quindi il foglio, e chi non lo avrebbe fatto dopo aver visto di che cosa era capace quella donna? Riempì in silenzio con il suo nome e cognome lo spazio bianco. Non era troppo teso, ma sicuramente accettare così a scatola chiusa un incarico da una anziana che lo aveva trascinato fluttuante da lei non poteva nemmeno lasciarlo tranquillo. Una perfetta manipolatrice, aveva inchiodato tutti e tre e adesso toccava solamente a loro trovare un modo per uscirne, la via più semplice sembrava proprio seguire le direttive dell'anziana Umezawa. «No, ci mancherebbe. Non vogliamo farla arrabbiare...»
    Dopo aver ricevuto il documento compilato da ognuno, la donna sfruttò ancora un'altra chicca per intimorire e legare il gruppo completamente al contratto. Con una rapida imposizione delle mani sul foglio, l'Umezawa aveva sollevato i kanji che componevano i loro nomi andandoli a depositare sul suo palmo destro. Un brivido percorse l'intera schiena del Gaho. Era ben chiaro cosa la donna potesse aver fatto con quella mossa, ovviamente non era immaginabile il come. Adesso avrebbe dovuto seguire alla lettara ogni indicazione. Dopo quell'inquietante gesto, la donna sembrò intenta a cercare freneticamente qualcosa. Probabilmente qualcosa che sarebbe servita al gruppetto per proseguire il loro incarico. Si voltò, lasciando che tutti potessero vedere i suoi grigi occhi privi di pupille. Jurobei indietreggiò di qualche passo, l'ennesima dimostrazione del potere di quella donna lo stava facendo terrorizzare. Ma ormai era troppo tardi per tornare indietro. Il suo nome era letteralmente stato sollevato dalla carte ed era entrato in possesso della signora. Chissà cosa sarebbe stata capace di farci.

    Aveva consegnato una sottospecie di polvere esplosiva ai bambini. Un gesto rischioso, ma chiaramente nessuno ebbe il coraggio di opporsi. Poteva solamente sperare che sarebbero stati in grado di utilizzarla al momento del bisogno. Ma la domanda principale era un'altra: per quale motivo doveva avere la necessità di utilizzarla? La faccenda si stava facendo più preoccupante ogni momento che passava. Per Jurobei, la donna ebbe in serbo un'imponente gemma preziosa. I suoi riflessi verdi riflettevano perfettamente la luce, illuminando gli occhi di chiunque la stesse osservando. Jurobei compreso, il quale la prese delicatamente tra le sue mani. Dovevano scambiare tale tesoro per una somma incredibile di denaro, una somma che lui non aveva neanche mai sentito nominare. Sperava che, dato la palese qualità del prezioso, non sarebbe stato difficile convincenre Amune a scambiarla anche per qualcosa in più, ma lui non lo aveva mai conosciuto e doveva sfruttare quel poco che sapeva di contrattazione per arrivare almeno alla cifra richiesta. All'anziano non tocco nessun "dono" all'infuori della fantomatica "lista della spesa". Alcuni elementi che la componevano sembravano di uso comune, altri invece non li aveva mai sentiti nominare oppure richiedevano un grado accademico a lui irraggiungibile per essere acquistati. Sarebbe stata una bella piccola impresa riuscire ad avere tutto, ma sicuramente nessuno di loro la voleva deludere.
    Ancora in silenzio, Jurobei riprese il suo scarso equipaggiamento dalla poltrona e con un cenno con la testa salutò l'anziana, azzardando un modesto inchino. Si avviò all'uscita, riponendo la gemma nella sua tasca interna sinistra più o meno ad altezza del petto. La medesima mano andò nella tasca esterna dello stesso lato, in modo da mascherare il più possibile l'eventuale rigonfiamento. Si rivolse poi ai suoi compagni. «Già poteva essere andata ben peggio... allora come prima tappa andremo dal gioielliere.» Torikeshi sembrava in qualche modo sodisfatto di come si era sviluppata tutta la vicenda. Sì, è vero avere ancora la testa attacata al collo era buon segno, ma il fatto di essere legati a quella strana quanto potente donna poteva essere un particolare alquanto importante. «So bene dove si trova questo posto, anche se non ci sono mai stato.» Un leggero sospiro uscì involontariamente dalla sua bocca. Era effettivamente teso e preoccupato! Subito le sue responsabilità verso sua sorella riemersero. Lei era prigioniera di quel pezzente di Bussho e come se non bastasse le strade di Suna pullulavano dei suoi uomini, mentre lui doveva badare alla lista della spesa di una vecchia. E fare ciò che vi era scritto era l'unica cosa per rimanere in uno stato tale da poterla aiutare. Attese che ogni membro del gruppo fosse disposto a seguirlo, magari anche loro sapeva bene la strada verso la loro nuova meta. Si chinò raggiungendo l'altezza dei due bambini. «Mi dispiace che anche voi due siate rimasti coinvolti in questo casino. Mi raccomando, state vicini a me e Torikeshi e se non vi sentite di utilizzare quella polvere datela a me o a lui.» Si voltò quindi verso il più anziano del gruppo. «Giusto? In ogni caso io direi di andare tutti insieme.»


    Se si fossero incamminati (tutti e quattro o solamente lui), avrebbe cercato di stare più allerta possibile. Sapeva bene che perdere o farsi rubare la gemma sarebbe equivalso ad una gran ulteriore preoccupazione. Allo stesso tempo, doveva cercare di sembrare tranquillo e rilassato, in modo da non destare molti più sospetti del normale. Lo sguardo si spostava freneticamente in ogni vicolo o angolo scoperto che poteva vedere. Ladri, malavitosi o semplicemente qualche sgherro di Bussho in grado di riconoscerlo potevano essere proprio lì in attesa del loro passaggio. Poteva e doveva essere pronto anche al peggiore dei casi, e di questo aveva paura.
    Una volta giunto all'ingresso del negozio, avrebbe accelerato leggermente il passo. Come se quel luogo rappresentasse in qualche modo una zona sicura, quando in realtà poteva non esserlo affatto. Con un rapido cenno della mano, fece cenno anche ai suoi compagni di entrare nel modo più veloce possibile. Sicuramente togliersi dalla strada poteva essere un modo di essere più sicuri. Una volta entrato tutto il gruppo, si sarebbe rivolto al commerciante. «Salve! Amune, vero? Molto piacere, sono Jurobei.» Porse amichevolmente in avanti la mano destra, attendendo una sua stretta. In ogni caso, avrebbe poi utilizzato il medesimo arto per estrarre il tesoro che aveva in tasca. I suoi movimenti erano lenti e ben scanditi, come se stesse cercando volutamente ogni punto di luce per risaltare il verde di quello smeraldo. Lentamente lo allungò verso il negoziante, un'espressione sicura avvolse il volto del giovane. Doveva utilizzare le sue amatoriali abilità da venditore. «Direttamente dalla Valle del Vento. Non è bellissimo?» Per quanto ne sapeva lui, poteva anche essere rubato. Ma doveva appellarsi a ciò che la Umezawa gli aveva detto. Avrebbe lasciato la gemma in mano al negoziante per qualsiasi valutazione lui ritenesse necessaria, dopodiché avrebbe preso parola. «Io, mio nonno e i miei cuginetti stavamo pensando a 16000 ryo.» Fece una breve pausa. «So che può sembrare molto, ma come può ben vedere questo è un vero e proprio tesoro. E...» La sua espressione si fece seria e contratta, non era un grande attore ma ce la stava mettendo tutta. «Abbiamo bisogno di quel denaro per pagare le spese di salute di mio nonno. Siamo disperati... quella gemma era un cimelio di famiglia per generazioni. E ora siamo costretti a venderlo.» Grosso rischio ricorrere subito al mentire per ottenere qualche ryo in più. Se il commerciante era veramente un osso duro come diceva la vecchia, allora neanche le povere richieste di Jurobei sarebbero bastate a convincerlo. Ma era partito da una cifra un po' più alta di quella sufficiente agli acquisti, in modo da avvicinarcisi il più possibile quando la contrattazione si sarebbe fatta più spietata. Sperava che anche gli altri membri del gruppo -nel caso fossero stati lì con lui- avrebbero retto il gioco, magari condendo qualche recitazione ancora più spinta o eclatante. Chissà perché, proprio Torikeshi gli stava dando più pensieri al momento. Ora era nelle mani dei suoi compagni, aveva cercato di creare una ghiotta opportunità e il suo successo poteva dipendere maggiormente dal loro apporto. D'altra parte poteva quasi pensare di aver fatto carriera in un certo modo: era passato da vendere del semplice thé matcha a gemme da incredibile valore e bellezza. Un bel salto di qualità. Una volta gestita la contrattazione, avrebbero deciso come spartirsi i vari elementi della lunga lista. Insomma, da fare ce n'era per tutti e poteva anche permettersi il lusso di dividersi.
     
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    e il gashodokuro non lo compriamo ? 


    III

    La situazione era in una sorta di stallo. La vecchietta sembrava abbastanza disturbata dalla nostra presenza, ma non se la prese troppo male. Più che altro, ebbe una prontezza di riflessi di tutt'altra categoria rispetto all'età, e senza batter ciglio si approfittò della presenza di bambini e persone varie per attribuire una lunga lista di cose da fare. Il tutto, non prima di aver fatto siglare ai presenti uno strano contratto, che tutto sembrava tranne che qualcosa di buon auspicio da firmare a occhio chiusi.



    I piccoli gagni avevano assistito più volte all'uso ottimale del chakra, ma quello che la vecchietta fece con i Kanji li lasciò a bocca aperta. Kuro guardò yushi, il bambino più piccolo era abbastanza spaventato. Entrambi, ed oltre loro tutti i presenti erano in balia della vecchietta, in un modo simile a quello in cui Ryoshi era in "balia" del suo padrone. Strano come queste divertenti coincidenza possano arricchire il mondo di storie da raccontare ai nipoti. Ad ogni modo, presupposto principale per raccontare ai nipoti di queste cose, era sopravvivere e diventare vecchi. Seguirono il resto della compagnia, scoprendo il nome degli altri presenti.

    Signori, io mi chiamo Kuro, e lui è Yushi. Siamo finiti in questa faccenda per caso, ma per uscirne credo che dovremo collaborare tutti assieme. Noi siamo piccoli, ma se serve abbiamo un'ottima conoscenza della città.

    Effettivamente, pochi conoscevano le strade di Suna meglio di loro. Le loro ronde li costringevano a vagare in lungo ed in largo per la città alla ricerca di qualcosa di interessante da riportare al chunin bambino.

    Kuro, pensi che Huni abbia sentito il fischio ? Staranno arriv.. .?

    Yushi voleva ovviamente chiedere un minimo di rassicurazione al più grande ed al capo gruppo, ma venne brutalmente zittito da un'occhiataccia dello stesso Kuro, e quindi si interruppe a metà, lasciando cadere il discorso. Non volevano che sapessero che c'era un altra persona che sapeva della loro posizione, e che potenzialmetne lo stesso Ryoshi sarebbe potuto arrivare da un momento all'altro. Anche il vecchietto e l'altro ragazzo sembravano niente di più che mere vittime, ma non c'era nulla che potesse confermarlo, e quindi non era il caso di fargli sapere nulla di più. 

    Quando avremo venduto il prezioso noi conosciamo bene il mercato, possiamo aiutarvi a trovare un sacco di cose.

    Disse allora Yushi, cercando di cambiare immediatamente discorso ed iniziando a raccontare di quella bella bancarella del papà di un suo amico che vendeva armi di ottima fattura. Magari, poteva avere qualcosa di simile ad una katana kiriana, o perlomeno magari poteva conoscere qualcuno da cui andare a cercarla.
    Ad ogni modo, Kuro avrebbe tenuto per sè la dose di polvere esplosiva, senza darla a Gaho. Avrebbe seguito il resto della compagnia all'interno della gioielleria, dove avrebbe cercato di rimanere in secondo piano, lasciando ai più grandi il compito di parlare. Kuro era abile per avere poco più di dieci anni, ma non poteva certo rappresentare una figura di fiducia per la vendita di un bene del genere.  



     
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    Trattative mal riuscite


    E cambio di personaggi



    Sorpresa, sorpresa: gli affari a quel gruppetto male in arnese non andarono bene come il giovane Gaho poteva sperare.
    Amune era sì un gioielliere ed un osso duro con cui contrattare, ma peggio di questo era un Kurogane.
    Ora lo so, qualcuno di voi penserà: chi sono i Kurogane? Ci sono due possibili risposte a questa domanda.
    I Kurogane, clan di rilievo, fra i fondatori (forse) del villaggio della Sabbia, è il clan di cui faceva parte persino il Terzo Kazekage, il clan dei manipolatori della Sabbia Nera, cosiddetta.
    Poi c'era un altro clan di Kurogane, mercanti, del Paese del Fuoco, specializzati principalmente nel commercio, in nero, di armi, al miglior offerente.
    C'era un qualche legame fra i due clan, così distanti fra loro? Non saprei, magari è solo un'ironica assonanza di cognomi.
    Di quale dei due clan faceva parte Amune? Non vi so dire nemmeno quello, ma, oggettivamente, i primi erano dei vanitosi nobili della Sabbia, i secondi erano dei criminali travestiti da nobili del Fuoco... la differenza stava tutta nel modo in cui usavano il ferro in uno scontro.
    Amune, però, non iniziò nessuno scontro, bensì guardò il gruppo male in arnese: i due più piccoletti non sembravano niente di speciale, nemmeno vagamente potevano essere dei ninja; il vecchio? Se non era veramente rimbambito, era un attore nato, il ragazzo che parlava, quello forse poteva essere uno shinobi, era un rischio possibile.
    E poi c'era quella pietra verde!
    Un gioiello che fece gola ad Amune più di un piatto di datteri e delizie provenienti dai bazaar migliori del Paese del Vento!
    Fu per quello che, iniziò a picchiettare con le dita sul tavolo, osservando il gioiello, mentre parlava con il ragazzo: Un vero splendore senza dubbio! Mi dispiace tanto per le condizioni di tuo nonno, ma, ragazzo, chiedere 16000 ryo? Sono un gioielliere, commercio in gioielli mica in contanti così sull'unghia!, ridacchiò, continuando a battere con le dita sul tavoloinvestigatore/percezione permette di distinguere un particolare ritmo nell'azione.
    Ho una controproposta: voi mi date la pietra preziosa ed i miei uomini non vi pestano come tappeti impolverati, che ne dite?, una domanda detta con tono banale, che nascondeva una minaccia nemmeno troppo velata e che scatenò una serie di effetti a catena.

    Per primi, apparvero all'incirca cinque sgherri dal retrobottega, personcine non proprio per bene, se chiedete a me.
    Uno di questi corse dietro ai due ragazzetti che, vista la malaparata, pensarono bene di fuggire via, forse ignari di quanto male avrebbe fatto loro ignorare gli ordini dell'anziana signora!
    Gaho lanciò il sasso a Torikeshi, prima che il più grosso dei cinque non si buttasse contro di lui, finendo assieme per strada in una vera e propria zuffa!
    E l'anziano monaco? Bé, se avesse avuto abbastanza reattività nei movimenti avrebbe dovuto prendere il gioiello al volo e correre fuori dalla porta che lo scontro aveva letteralmente spalancato, cercando di una via di fuga, mentre già tre tizi lo stavano inseguendo!

    E sul vecchio monaco inseguito ecco che appare la nostra piccola protagonista! Sì, perché questa non è solo la storia di Torikeshi e della sua improvvisata combriccola, ma anche della piccola Ryugi Nekki in una giornata passata ad aiutare la madre nello smistare merci al mercato!
    Proprio questo stava facendo la piccola studentessa sunese: aiutare la madre, controllando l'elenco di prodotti.
    Non stava nemmeno tanto attenta alla gente che passava per il mercato, timida com'era, non si preoccupava di seguire con lo sguardo le persone intorno a lei, ma in fondo era una studentessa figlia di una famiglia benestante, non era abituata ai pericoli incombenti, o a stare sempre in guardia, per quanto volesse diventare una grande kunoichi.
    Non fece caso, proprio per questo, alla stramba cricca che entrava nella gioielleria di Amune, di lui sapeva, dalle parole della madre, che non era uno con cui le piaceva trattare, ed il padre, membro del clan Nekki e ninja di Suna, le aveva suggerito di non avvicinarsi troppo a quel posto che definiva "losco".
    Malgrado tutto ciò, però, quando sentì i primi rumori e vide Gaho ed il massiccio sgherro finire a picchiarsi in mezzo al mercato, Ryugi non poté evitare di voltarsi, né di agire... era una kunoichi di Suna, in fondo, e quelle persone stavano turbando la pace del mercato.
    Figuratevi poi l'eventuale inseguimento di un povero anziano!
    F... f....
    A posteriori, correre in mezzo alla rissa ed all'inseguimento, incitandoli a fermarsi, per chi era balbuziente come lei, non era stato un buon piano.
    F.... f.... fe... fer... m...m... fe...FERMI!, urlò alla fine Ryugi.
    Se vi fosse riuscita prima che tutto il trambusto si fosse spostato, o se qualcuno si fosse accorto di lei? Bé, lo scoprirete con l'andare avanti di questa storia!
     
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    Lo strano ticchettio prodotto dal mercante non passò inossrvato al monaco, il quale era in grado di concentrarsi sui dettagli molto meglio che fissare macroconcetti [Occhio di Falco]. Non che questo gli impedì di scongiurare l'inevitabile scorrere degli eventi ma almeno non fu colto completamente di sorpresa quando i cinque grossi uomini irruppero nel negozio con fare minaccioso. Ciò gli permise di afferrare al volo il prezioso dal ragazzetto del quale già si era dimenticato il nome e di muovere subito le gambe nella direzione di fuga.

    " Bhe...è stato un piacere fare affari con lei! "

    Non era affatto vero ma dire corbellerie del genere era tipico di Torikeshi. Si fiondò oltre la porta e fu di nuovo alla luce del giorno, poco distante dalla folla della piazza centrale di Suna. Sapeva di essere inseguito, ovviamente, ed era ben conscio che le sue gambe non erano più agili come una volta...in una gara di pura velocità avrebbe perso, doveva sfuttare i suoi salti e il caos delle bancarelle per cavarsela. Impastò un po di chakra negli arti inferiori [Acrobazia Tropicale] e in un attimò si trovò sul tetto del Desert Bar, già proiettato con lo sguardo in avanti per trovare la via migliore di fuga. Probabilmente aveva guadagnato qualche minuto ma per renderlo fruttifero avrebbe dovuto inventarsi qualcos'altro: sfruttando la misera distanza che separava un edificio dall'altro, continuò ad avanzare sui tetti stando ben attento di non farsi vedere dalla strada ma continuando a mantenere una certo ritmo [Velocità 250]. Intanto si era messo la gemma sotto i vestiti, stringendo la cintura del kimono per evitare che cadesse nella corsa...occhio a questo passaggio perchè con Torikeshi anche la più banale delle azioni può rivelarsi un problema.

    Una volta assicuratosi di non essere osservato, non appena fosse stato coperto da un muretto un po più alto o qualunque cosa potesse celare la sua figura mingherlina, si sarebbe calato dall'edificio sfruttando una grondaia o qualche appiglio utile alle sue esili ma forzute dita. Dopo anni passati in solituine a scalare le montagne limitrofe il monastero era diventato un maestro nell'arampicata. Quindi si sarebbe gettato nella folla, afferrando la prima coperta a portata di mano per coprirsi la testa: data la sua sua statura bassa si sarebbe facilmente mescolato tra la gente e anche per un osservatore attento sarebbe stato molto difficile individuarlo. Il genin avrebbe girovagato senza una meta, facendo trascorrere il tempo, dimenticando cosa stesse facendo e perdendosi nella complessità del mercato del villaggio...

    L'eroico gesto della kunoichi si tramutò ben presto nella sua rovina. I due ninja Sunesi se la diedero a gambe sfruttando alcune delle loro abilità ninja per alzare una coltre di fumo e dileguarsi. Quando il pulviscolo si diradò, attorno a Ryugi vi erano tre grossi omoni; era circondata, in inferiorità numerica e sola...la situazione peggiore per infischiarsi di un fatto che non la riguardava affatto! Pensare di attaccare o di fuggire sarebbe stata probabilmente la sua rovina: prima di poter fare la sua mossa una caterva di colpi le sarebbero arrivati da tutti i lati, in sequenza, senza darle nemmeno il tempo di girarsi, ed erano mazze chiodate quelle che quei gentiluomini stavano usando [9 attacchi, Pot 20, For e Vel 300]! L'avrebbero ridtta una straccio, probabilmente facendole perder ei sensi e provocandole danni pesanti a schiena, gambe, testa e ventre.
    Qualora invece la ragazzina fosse stata propensa al dialogo, Amune sarebbe uscito dal suo negozietto con lo sguardo torvo e un ghigno inquietante stampato sul volto:

    Portatela dentro, deve essere una loro compagna lasciata come palo. Sarà il nostro ostaggio per convincere quei ninja a tornare muhamuha Sempre che Iroki e Sotu non riescano ad acciuffare il vecchio decrepito!



    Ovviamente a nulla sarebbero false parole di diniego a riguardo, in effetti a parti inverse probabilmente anche la ragazzina dei Nekki avrebbe pensato lo stesso...chi mai si sarebbe gettata in una rissa contro gli uomini del famigerato uomo?
    Una volta portata dentro, con le buone o con le cattive, la genin sarebbe stata legata ad una sedia e messa in un angolo, sorvegliata da due dei banditi. Lì sarebbe stata costretta al silenzio, anche imbagaliandola se necessario, e avrebbe ascoltato il mercante confabulare con l'ultimo suo uomo riguardo l'accaduto:

    Se quei due decelebrati non mi portano quello smeraldo li farò sgozzare! Ma come diavolo hanno fatto quei ragazzi ad avere una simile gemma! Da chi l'hanno rubata? Varrà almeno 15000 ryo...sai cosa significa?! Potremo finalmente allagarci e farci un nome tra i Kurogane nel Fuoco, potrei assoldare più uomini e aumentarvi persino la paga!

    L'uomo era evidentemente su di giri, forse troppo per farsi vedere da un ninja del villaggio: si perchè il coprifronte che Ryugi sfoggiava con tanto orgoglio poteva rappresentare un problema per l'assciazione a deliquere del "mercante", il quale già si era fatto scappare troppi dettagli. E dinfatti il cugino mercenario non ci mise molto a domandare:

    " Cosa facciamo con la ragazza ? "

    Tenetela qui, fin quando non sapremo se la gemma è nelle nostre mani sarà la nostra unica leva contro quei mammocci. Io ora devo andare assolutamente a concludere un'altra trattativa con dei dementi della Nebbia; pare vendino accaio di fattura kiriana, la stessa che hanno usato per le katane delle squadre speciali, a due soldi. Se Iroki non torna entro due ore chiama anche gli altri della famiglia, i ninja potrebbero tornare con dei rinforzi. CAPITO?!

    La kunoichi era finita in un grosso guaio ed uscirne ora non sembrava affatto semplice.

    A meno di un kilometro di distanza, qualora il vecchietto fosse riuscito a scampare ai suoi inseguitori, Torikeshi avrebbe infine smesso di girovagare e avrebbe trovato posto vicino un paio di cani randagi, sul ciglio di una delle centinaia di stradine secondarie che si diramavano dalla piazza.

    " Una corsetta al giorno toglie il medico di torno hihihi ! Che mi dite cuccioletti? Oggi è una giornata così tranquilla..."



    Peccato che avesse addosso uno dei giolielli più rari di una delle donne più potenti ed influenti nella malavita di Suna e di Ame...

     
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    Situazioni Impelagate


    Affari e furti



    Iniziamo dal vecchio Torikeshi, vi va bene? Ok.

    L'anziano monaco diventato vagabondo si dimostrò certamente reattivo, più reattivo dei suoi ben più giovani compagni in quella inattesa missione e, soprattutto, della combriccola di sgherri che quel Kurogane aveva attorno a se.
    Certo, Torikeshi non era un ragazzino, ma al di là della follia (o senilità), l'anziano monaco era furbo: con un solo salto riuscì a mettere una buona distanza fra se ed i suoi inseguitori e seppe sfruttarla al meglio per poi immergersi di nuovo nella folla del mercato e confondersi con la stessa.
    Così, eccolo che si spostava in mezzo alla folla, finché non giunse un pò fuori dalla zona caotica, sedendosi vicino a due cani, a chiacchierare con loro.
    E la parte più assurda di tutta questa situazione? Uno dei due cani gli rispose!
    Vecchio mio, che posso dire? Hai dimenticato la lista della spesa? Mi devi ancora portare tutte le cose che ti ho chiesto. I tuoi piccoli amici sono scappati, tutti e tre, quindi, vecchio mio, resti solo tu e devi occuparti della mia lista.
    Hai ancora la mia gemma? O Amune te ne ha privato? Ne dubito un pò conoscendoti, ma forse quei tre pivelli che ti portavi dietro ti hanno rallentato.
    Bando alle ciance, vecchio mio, devi comprare gli oggetti nella mia lista. Ed Amune, da ciò che so, ha 3 spade di Kiri che stanno per arrivare da lui, quindi vedi di sbrigarti.
    , concluse il cane, con la voce dell'anziana donna conosciuta, o forse è più corretto dire incontrata, qualche ora prima.
    Chissà cosa avrebbe fatto Torikeshi? Il secondo cane, dal canto suo, indietreggiò con un leggero latrato spaventato, nel rendersi conto che il suo simile non stava semplicemente abbaiando.

    Torniamo un attimo indietro, intanto, ok? Torniamo alla piccola Ryugi.
    La giovane Nekki si ritrovò circondata: Gaho, per quanto lei non ne sapesse il nome, approfittò di quel caos per scappare, così come i due piccoli orfanelli che erano apparsi in mezzo a quel caos.
    Solo i tre sgherri di Amune erano rimasti ed erano tutti lì, davanti a lei.
    Ora, amici miei, voi conoscete bene quanto me la piccola Ryugi, credo, e sapete che la piccola è quanto mai insicura dei propri mezzi, quindi, vedendosi da sola contro tre individui armati, alzò le mani, in segno di calma.
    C.... C.... Co... Os... Osta... ost... ve... ve...
    Ovviamente, quando il proprietario del losco negozietto iniziò a parlare di ostaggi, compagni e quant'altro, essere una piccola ragazzina balbuziente non aiutà affatto la giovane genin, tant'è che non riuscì a concludere una sola frase, mentre quelli la legavano e piazzavano su una sedia.
    Ora, la piccola Ryugi era quanto mai preoccupata, innegabile, anche un pò spaventata, l'essere stata anche imbavagliata non aiutava, però, c'era un aspetto positivo: non potendo parlare, non poteva concentrarsi sul non balbettare, quindi rimase in ascolto.
    Una gemma rubata? I Kurogane del Fuoco? Sono parenti di quelli qui a Suna?, domande un pò confuse che giravano per la testa della ragazzina, che, comunque, colse i diversi concetti su sgozzare persone, gemme rubate e da rivendere ed altre azioni non propriamente legittime, il ché si concluse con una minaccia alla sua vita e con l'idea di usarla come "leva" contro il gruppo di cui, insinuavano, facesse parte.
    A quel punto, con il capo che si allontanava, e due tizi a farle la guardia, Ryugi iniziò a ragionare sulle sue opzioni.
    Eseguire sigilli: da escludere con le mani legate, ma poteva tentare qualcos'altro: SE fossero rimaste solo due guardie, Ryugi avrebbe provato ad usare le sue doti manuali per slegare quei nodi e lasciare fluire nelle corde stesse il suo chakra.

    Se tutto fosse andato per il meglio, Ryugi avrebbe lasciato l'impressione che le corde ancora la bloccassero ed avrebbe attesso: c'erano tre uomini, poteva batterli? Forse, ma forse no e, soprattutto voleva capirci di più, voleva poter non solo fuggire, ma denunciare quella gente.
    Aveva bisogno di qualche piano migliore, aveva bisogno se non di aiuto, almeno di qualche capacità migliore.
    Non sapeva controllare il chakra, ne aveva sentito parlare, ma non lo aveva mai appreso, ma forse avrebbe saputo usare qualcosa dell'ambiente circostante, così si mise in ascolto, chissà cosa avrebbe potuto percepire?
     
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