Sopravvivenza & Patriottismo

[Kiri] | [Energia][Talento]

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Mentre Ryo faticava io mi ero allontanato con circospezione, continuando ad osservare il palazzo in tutta la sua imponenza. Avrei potuto passare ore ed ore a fissare tutte le artistiche rifiniture di quella magione, ma non erano cose che mi dovevano interessare. Fissare le finestre, fissare le porte, cercare di capire come infiltrarsi li dentro; era quello lo scopo di quella mia così attenta osservazione. Girai per tre o quattro volte attorno al palazzo, ragionando un piano e lanciando, quando mi era possibile, uno sguardo a Ryo.
    Poi lui finì di aiutare quell' uomo ed io, velocemente, mi diressi verso di lui. Era steso, esausto, sul terreno. Una volta vicino a lui mi sedetti al suo fianco, guardando le persone che lavoravano davanti a me. La gestione mafiosa dell' economia di quell' uomo aveva già ucciso quattro uomini ed ero certo che quella notte almeno un altro sarebbe morto. C' era fermento nell' aria, potevo quasi avvertirlo. Alcuni contadini paravano tra di loro sommessamente e smettevano quando mi avvicinavo, altri invece filavano dritto quando incrociavano me o qualsiasi altra persona che era li da poco. Era solo una sensazione, ma mi sembrava maledettamente veritiera.
    « Riposati, sei esausto. Stanotte non ci infiltreremo nel palazzo, ho paura che ci siano dei Ninja in giro. » dissi io quindi, lasciando Ryo a riposare per una ventina di minuti, restando li accanto a lui. Presi una sigaretta e la misi tra le labbra, accendendola e respirando piano il fumo.
    « Prima forse hai avuto l' impressione che io sia un Ninja senza troppi scrupoli o cuore. Per te essere Ninja ed essere uomini è la stessa cosa, vero? » dissi, gettando fuori del fumo dalla bocca, facendo cadere poi la cenere in eccesso dalla punta della sigaretta con un istintivo movimento delle dita.
    « Sai, fuori dalla mia vita di Ninja, diciamo quando non sono in missione, mi godo la vita come posso. Ho imparato a dividere le due cose. Sai, sono fidanzato, amo una ragazza e lei ama me. Ed è una cosa seria. Capisci, allora, che i Ninja sono uomini, sono uomini a tutti gli effetti. Ma essere Ninja è un mestiere, uccidere, rubare, spiare, proteggere, è ciò che dobbiamo saper fare. Se non lo facciamo, per paura o per principio, siamo come un muratore che non sa costruire un muro, come un falegname che non sa lavorare il legno o come un fabbro che non riesce a costruire nulla dal suo acciaio. Saremmo inutili. » quindi mi alzai, tendendogli la mano per aiutarlo a rialzarsi. Gettai la sigaretta, a metà a terra e la pestai e quando fummo tutti e due in piedi conclusi quel discorso.
    « Quando fai il Ninja, sentiti meno umano che puoi. Quando non lo fai, sii più uomo che puoi. E' l' unico consiglio che posso darti Ryo, poi devi essere tu a scegliere cosa fare della tua vita. » detto ciò indicai un casolare semi abbandonato che nessuno usava più, evidentemente da molto tempo.
    « Andiamo li ed aspettiamo li entro finché non farà buio. Quando farà buio usciamo. Ti viglio pronto a qualsiasi evenienza, ok? » dissi, dirigendomi verso il casolare. Stetti ben attento che nessuno potesse vedere che stavamo entrando ed una volta dentro mi avvicinai alla parete più lontana dalla porta e mi sedetti contro il muro. Il casolare era un monolocale vuoto, polveroso e completamente in legno. Le finestre erano rotte e probabilmente qualche topo aveva fatto di quel posto il proprio nido.
    image
    « Che schifo... » dissi sconsolato, prima di socchiudere gli occhi. Fissai per un momento il palazzo ed invitai Ryo ad avvicinarsi: era arrivato il momento di spiegargli come agire.
    « Mentre tu trainavi i carri io sono riuscito a formulare un piano per entrare in quel posto. Ovviamente dovremmo agire con il favore delle tenebre, ma non stasera. Primo, devo capire se ci sono guardie. Secondo, ho l' impressione che qualcuno andrà ad uccidere altri contadini del nostro mandante, stanotte. » quindi presi lo zaino che mi portavo dietro, ormai la Henge era sciolta da tempo per fortuna, e lo aprii, prendendo due porzioni di cibo in scatola, lanciandone una a Ryo, forse un po' troppo forte [Velocità: 200]. Se non l' avesse preso sicuramente gli sarebbe arrivato in faccia.
    « Ops, scusa. » dissi divertito, prima di tornare subito serio.
    « Tornando al piano. Domani sera, se ci sono guardie, dovremo trovare un modo per neutralizzarne qualcuna. Nessun omicidio, meno sangue spargiamo e meglio è. Prendiamo il posto delle guardie e scaliamo la parete orientale del muro del palazzo. Ci entriamo, andiamo nella stanza del vecchio e compiamo l' atto. Attento a non fare caos in qualsiasi modo, segui sempre quello che ti dico. Non so com'è il palazzo da dentro, non ti so dare istruzioni più precise. Dobbiamo entrare dalla terza finestra partendo da destra del lato est del palazzo, ok? » detto ciò aprii il mio cibo in scatola e con un cucchiaio che avevo nello zaino assaggiai il riso altamente industriale. Non era malaccio, ma era ben lontano dalle prelibatezze che riusciva a preparare Yui.
    « Sento già la mancanza dei fornelli. » dissi prima di ingoiare il boccone.

    […]



    La notte arrivò, tra noie varie, come quella principale di dover attendere quasi otto ore in quel casolare senza avere poi un granché da fare. Io pensai e ripensai al piano, cercando di perfezionarlo per quanto possibile, ma quando le tenebre giunsero non ci fu più molto da fare.
    « Andiamo. » dissi a Ryo uscendo poi dal casolare. Appena fuori io composi un unico sigillo e due copie di me comparvero, una alla destra ed una alla sinistra. Quindi queste partirono, una a destra ed una sinistra del palazzo, per osservare la situazione.
    « Sono Kagebunshin. Una volta dissolte tutto ciò che vedono e sentono si riversa su di me. E' il modo migliore di esplorare senza esporsi. Noi abbiamo altro da fare. » dissi mentre mi avvicinavo più al limite estremo di quelle terre, quasi volessi tornare in quelle del nostro mandate. Osservavo attentamente il territorio attorno a me, ma non sembrava esserci nulla Tornammo alla staccionata che divideva i due territori ed incrociai le braccia al petto, restando in attesa.
    « Occhi ed orecchie aperte, ok? Potrebbero arrivare dei Ninja » dissi quindi a Ryo, continuando ad osservare il territorio, sfruttando la luna crescente e la mia vista quasi perfetta al buio.

    […]



    Non so cosa accadde in quei momenti. Il mio udito percepì un rumore sottile ed io, mi voltai estraendo con quanta velocità avevo e forse anche di più [Velocità (+ Medio Basso + Maestria Base): 300->450], colpendo quel Kunai che era diretto verso di me da un punto non preciso, allontanandolo.
    « Ci attaccano! » esclamai quindi, continuando a cercare nell' ombra senza però trovar nulla. Altri sibili ed altri kunai ci attaccarono, questa volta da tutti e due i fronti, sia il mio che da quello di Ryo. Non erano velocissimi, almeno per me [Velocità: 200], ma a Ryo avrebbero causato qualche problema di troppo.
    « Scansane quanti ne puoi Ryo, o bloccali, vedi tu, ma non farti colpire. » dissi quindi, mentre, a gruppi di otto, quattro per me e quattro per il Genin, ci piovevano Kunai da luoghi imprecisati dell' ombra. Colpivano nelle zone più disparate, a volte in testa, a volte sulle spallo o sul ventre, ma erano estremamente precisi: bisognava broccarli o schivarli per evitare di essere colpiti. Ma purtroppo sapevo già che qualche graffio Ryo se lo sarebbe fatto.
    La pioggia sarebbe cessata solamente dopo venti scariche di Kunai: avevano usato in tutto centosessanta Kunai, ma quanti erano?





    OT

    Riflessi.
    Evita di farti crivellare di colpi, orsù x°D


     
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38 replies since 15/4/2009, 14:42   1146 views
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