Sopravvivenza & Patriottismo

[Kiri] | [Energia][Talento]

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  1. Aokawa Ryo
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    Attacco a Sorpresa


    Anf, Anf... sì, ero proprio esausto!
    Il mio carattere terribilmente immaturo, che a tratti poteva sembrare quasi superbo, non mi permetteva di ammettere che non ce la facevo più a muovere nemmeno un dito. Ansimavo vistosamente quando nessuno mi guardava e cercavo di controllarmi se alcuni contadini si giravano verso di me ad osservarmi. Non rimasi molto in quella situazione, poiché il mio mentore arrivò e si sedette vicino a me. Capii subito che c'era qualcosa che non andava, mi sembrava quasi che stavo ad imparando a conoscerlo. Era il tipico uomo che cercava di trasparire come un macho, un duro che non ha bisogno dell'aiuto di nessuno, ma in realtà era buono, quasi dolce. Aveva uno sguardo pensieroso, ma non gli domandai nulla. Stava a lui, se lo desiderava, farmi partecipe delle sue preoccupazioni. Se non lo faceva, aveva sicuramente qualche buon motivo. Mi permise di rimanere a riposare per qualche minuto e questa suo permesso venne seguito da una domanda. Mi aspettavo qualcosa del genere.


    « Ad essere sinceri, all'inizio non mi piacevi proprio. Sembravi il tipico sbruffone, però penso che mi sbagliavo. Pensavo che fossi un debole, poiché non volevi partire per la missione da solo, ma solo ora capisco... »


    Tratteni l'ultima frase per qualche secondo. Era difficile per me dire e pensare qualcosa del genere, però, tutto sommato, quello Shinobi era simpatico. Forse, fino ad oggi, ho sbagliato a classificare i traditori come delle fecce, sbagliavo a massificarli. Solo ora mi accorgevo di quanto razzista e chiuso di ideo ero stato. Stavo senza dubbio crescendo.


    « ... che l'unico debole qui in mezzo sono io.
    Sapevo che prima o poi sarei stato costretto a scegliere se continuare nella vita di ninja o rimanere un uomo, ma non riesco davvero a capacitarmi di quanto è malvagio questo mondo. Sono piccolo, immaturo, debole... solo oggi capisco quanto sono limitate le mie possibilità e, malgrado non sono altro che una formica fra tante altre formiche, non riesco ad essere come gli altri. Non riesco a nascondere completamente il mio lato umano. Fa parte di me stesso, capisci? Non posso cancellarmi, non ci riesco. »


    Singhiozzai un paio di volte, ma poi riuscii a trattenermi. Non volevo sembrare ancor più patetico di quello che ero, ora dovevo pensare alla missione. Intanto, ascoltavo e facevo miei i consigli che mi stava dando con tanta gentilezza, mentre l'olezzo di fumo penetrava nelle mie radici, facendomi dare due colpi di tosse. M'indicò una catapecchia: mi avrebbe esposto il suo piano lì dentro. Acconsentii, seguendolo con lo sguardo chino sul terreno. Era capitato in passato anche con Yari, uno Shinobi di Oto che fu mio compagno in una missione: mi disse che i ninja dovevano uccidere. I ninja sono nati come macchine da guerra a servizio di nobili. Nessuno scrupolo, nessuna umanità, nessuna libertà di pensiero. Dovevamo eseguire abietti ordini di crudeli signorotti che pensava solo al proprio profitto personale. Quando m'iscrissi in accademia ero giovane e pensavo che divenendo ninja avrei salvato mio fratello dal baratro senza fondo in cui era caduto. Avevo maturato idee, che oggi mi accorgo del loro essere erronee, mentre altre che reputavo ancora esatte, giuste, insindacabile: l'uomo non doveva avere il potere di uccidere e, per quanto tutti si sforzano di farmi credere il contrario, i ninja sono uomini a tutti gli effetti. Mi confidò le sue preoccupazioni in quel rustico posto. Era una topaia, in cui regnavano gli squittii dei topi e, di tanto in tanto, il vento che entrava furtivo nelle aperture della casa pareva emulare sinistri sussurri di morte.


    « Ahia! Fai più attenzione quando lanci le cose!!! »


    Esclamai piuttosto irato, mentre prendevo il cibo in scatole, lo aprii e cominciai a mangiarlo prendendo un cucchiaio che tenevo in borsa. Era disgustoso, nulla in confronto con le prelibatezze del mio villaggio. Continuai a mangiarlo, dovevo farlo se volevo tornare in forze per la missione. Intanto, ascoltavo il capo dire il piano ed acconsentivo con gesti del capo. Quando finii, mi abbandonai a me stesso, lasciandomi cadere sul sudicio pavimento. Non m'interessava che fosse sporco, volevo solamente riposarmi ora!


    - E' davvero compito di un ninja uccidere..? -


    Considerai fra me e me, prima di chiudere dolcemente gli occhi e cadere nel mondo dei sogni.


    [...]


    Stavo dormendo beatamente, stavo sognando di essere a casa a gustarmi il meritato riposo dopo la missione. Amavo dormire, era una delle cose che mi piaceva più fare. Dormire... liberare la mente ed annullarsi per qualche ore in modo da recare beneficio alla mente ed al corpo. Il dolce canto degli uccellini di fronte casa mia di solito fungeva da sveglia, ma questa volta a ricoprire questo ruolo fu un altro animale. Lo squittio di un topo mi fece balzare dal terreno e la vista di quell'animale mi fece ricordare dove ci trovavamo e cosa dovevo fare. Era quasi notte, avevo dormite per un bel po' di tempo.


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    « Ma che schifo! Voglio tornare a casa! »


    Il tono aveva assunto un carattere che pareva un misto fra lo scocciato e il lamentoso. Mentre stavo cercando di auto-convincermi che quel posto fosse il frutto di un brutto sogno, la voce seria del Nara mi fece tornare in me. Era l'ora di andare e di agire con il favore della notte. Uscimmo dal casolare (finalmente!!!) e Max creò due copie di sé in grado di trasmettere l'esperienza che maturano nella loro breve vita. Una mossa fantastica, degna di un Chunin o forse di un ninja dal rango superiore. Non avevo ancora ben capito di che grado accademico fosse quel traditore, ma ora come ore non m’importava granché. I miei sensi erano allerta, i miei muscoli tesi al massimo, pronti a partire al primo movimento. Rimasi così qualche minuto, che parvero ore che non trascorrevano mai, quando successe qualcosa che non avevamo previsto. Max si girò e colpì prontamente un kunai che era stato scagliato dal buio. Non capii bene cosa successe in quel momento, ma anche io sentii dei proiettili perforare l'arie. Dovevano essere tre o quattro; il mio corpo si mosse da solo, per fortuna miravano tutti al busto. Riuscii ad evitarli senza troppi problemi


    - Cazzo, ci stanno attaccando!!! -


    Pensai, mentre con la coda dell'occhio vidi che stavano attaccando anche Itai. Cercai di scorgere le figure tra le ombre, ma non ci riuscii. Cercai di avvicinarmi ad esse, ma un dolore acuto alla coscia destra fermò la mia avanzata. Muovendomi ero riuscito a schivare altre tre proiettili, ma uno era arrivato e mi aveva colpito. [Ferita Leggera] Non ero riuscito a prevederlo. Nel frattempo, Max non pareva avere molti problemi, ma per me era decisamente veloci. Un altra salva di kunai, con la coscia dolorante non riuscii a compiere una schivata a pieno regime perciò fui costretto e rantolare sul terreno alla mia destra, rilassando il muscolo della gamba ferita in modo tale che facessi una capriola laterale su me stesso e i proiettili passarono innocui sopra la mia testa. Però, non accennavano a finirla.


    « ITAI! »


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    Urlai contro il mio capo, cercando di attirare la sua attenzione. Non sapevo fino a che punto avrei retto quella situazione. Volevo continuare a parlare, ma non ebbi il tempo per farlo. Una nuova scarica di proiettili m’investì. Tentai di nuovo lo stesso movimento, rapido, veloce, imprevedibile, ma capirono che era quello il mio asso nella manica, perciò questa volta si fecero furbi. Mirarono in quella direzione e così un kunai mi colpì di striscio alla spalla destra mentre un altro mi sfiorò il fianco del medesimo lato. [Mezza Leggera x2] Non sapevo cosa fare, ero un insetto che barcollava nel buio. Estrassi un kunai e lo lanciai nel vuoto senza molte pretese, volevo fare qualcosa, volevo rendermi utile ma non potevo fare altro che resistere alle loro offensive. Un'altra scarica che previdi con l'udito mi permise una rapida schivata verso sinistra. Cambiai direzione perché ero sicuro che avrebbero puntato nuovamente al mio lato destro, decisamente messo peggio. Altre offensiva, una doppia che proveniva sia da dinanzi a me sia dalle mie spalle. Impastai una quantità di chakra pari ad un Basso per poi gettarmi a terra in modo da eludere gli attacchi. Si sentiva un rumore metallico nell'aria e pareva che tutto l'arena fosse piena di un'aria opprimente che mi nauseava. Non feci in tempo a rialzarmi completamente che mi attaccarono di nuovo. Un kunai mi prese di striscio alla spalla di sinistra. [Leggera] Lanciai nuovamente due Shuriken nel vuoto, nel frattempo che continuavano a prendermi come bersaglio da più lati. Impugnai con ambo le mani due kunai, come se mi servissero a qualcosa e fui costretto a impastare nuovamente del chakra, pari ad ½ Basso, per evitare le due offensive.


    « ITAI! »


    Urlai nuovamente il suo nome, ma per la scenda volta non riuscii a parlargli poiché ero alla prese con nuovi attacchi. Quei vigliacchi non avevano il coraggio di attaccarci a viso aperto, non sapevamo neppure quanti erano. La rabbia mi stava annebbiando la vista, non riuscivo a concentrarmi in quella situazione. Forse fu a causa di questo che non avvertii un'altro attacco in tempo e non riuscii a schivarlo completamente. Un kunai si era conficcato dietro alla schiena, sulla parte sinistra rispetto alla spina dorsale. [Ferita Leggera] Erano dannatamente veloci, ma mi stavo abituando a quel ritmo. Se rimanevo calmo sarei riuscito a schivare i restanti colpi, sperando che prima o poi finissero le munizioni. Il mio corpo si muoveva quasi da solo, riuscivo a prevedere i loro colpi con i sensi e a schivarli in tempo. I muscoli delle mie gambe si erano abituati alla velocità dei colpi, forse era il pericolo di morte che li rendeva più reattivi. Sinceramente, neppure in futuro mi spiegai come feci a sopravvivere in quella notte. La mia gamba sinistra venne colpita come quella destra ad inizio dell'offensiva. [Ferita Leggera] Avevo entrambe le gambe debilitate, ormai, non vedevo molte speranze di salvezza. Come se me la fossi tirata, non riuscii più a schivare la salva successiva come desideravo. Mi colpirono due di essi uno al fianco sinistro ed uno al ventre. [Ferita Leggera x2] I muscoli erano stanchi, debilitati, feriti. Non facevo in tempo a richiamare il chakra ogni volta per supportarmi nelle difese. Non ce la facevo più.


    « FAI QUALCOSA!!!!! »


    Urlai la terza ed ultima volta, con quanto più fiato avevo in corpo. Era la mia ultima possibilità di salvezza, stavo chiedendo aiuto e affidando la mia vita ad un traditore. Speravo che facesse qualcosa, speravo che mi traesse in salvo. Caddi sulle ginocchia, stremato. Aspettavo il verdetto finale da parte di coloro che ci avevano attaccato ma non pervenne nessun attacco. Incredulo, mi voltai in direzione del Nara...

     
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