Una Nuova Via

Quest/Addestramento/Sviluppo Bg Solitario

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  1. Shinken Takatsui
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    Il viaggio sino a Suna non fu effettivamente un problema. Celai il coprifronte e mi mischiai assieme a dei pellegrini, probabilmente mercanti, che percorrevano la tratta dal centro dell'accademia alla capitale del paese del vento. Pensai che forse non stavo celando in maniera soddisfacente le mie fattezze; sia il mio fisico che gli occhi tradivano la mia copertura da comune cittadino e, a malincuore, mi toccò ricorrere all'Henge No Jutsu per poter evitare problemi inutili e contrattempi stressanti. Conobbi molte persone nella carovana ma, senza spingermi troppo oltre, mi sembrò che quei mercanti non sapessero nulla della "Croce" ne tantomeno erano informati sul posto dove stavo andando. Non mi sorpresi molto, infondo era oltre i confini del controllo dell'accademia...

    [...]

    Durante questi giorni di viaggio ho scoperto una passione per gli animali. Credo di essermi affezionato alle grandi aquile che, nel paese del vento, nidificano in questa stagione; sembrano come se abbiano capito che seguire una carovana può risultare un facile mezzo per guadagnare del cibo. Si muovono ad altezze incredibili e, grazie alle illusioni del deserto e al loro colorito, alcune sono addirittura molto difficili da individuare. Il clima effettivamente si è fatto improvvisamente molto caldo.. tanto meglio, infondo ero stufo della pioggia del mio paese...

    Inoltre, durante la sera, sto proseguendo la lettura dei fascicoli che mi sono portato dietro. Oramai ho smesso di sorprendermi. Piano piano vengo a scoprire caratteristiche sempre più incredibili. Pare che la persona che sto cercando porti sempre una fascia sugli occhi, evitando così di mostrarli. Probabilmente utilizza perennemente il sonar acustico per potersi muovere anche senza la vista... Inoltre le sue fasce muscolari sono elastiche, estendibili e allo stesso modo forti... ma, la cosa più inquietante è emersa dalla lettura di fascicoli inerenti allo studio dei suoi organi interni. Il suo cuore è piccolissimo e di un colorito nero carbone, per non parlare del fegato e dei polmoni che sembrano essere di una persona oramai anziana... Che la malattia abbia degli effetti collaterali sugli organi interni?

    N.b. Devo ricordarmi che questo cavaliere utilizza solamente due spade. Dalla descrizione fatta sui fascicoli sembrerebbero alquanto anomale e leggere... e quindi ancora più veloci del normale.

    [...]

    Una volta arrivato a Suna cominciai a decidermi sul da farsi. Avrei sicuramente avuto bisogno di una o più guide per non perdermi nei deserti del paese del vento e, sopratutto, avrei avuto bisogno di qualcuno che conoscesse i valichi montani che mi permettesse di uscire dai confini del territorio accademico e, così, inoltrarmi nelle terre a me sconosciute. Ovviamente non avrei potuto chiedere all'amministrazione del villaggio di essere scortato da dei ninja, anche se sarebbe stata la soluzione migliore, e per questo ripiegai sui cacciatori o i contrabbandieri che risiedevano nella città. Infondo i soldi non mi mancavano e, probabilmente, sarebbe stata l'ultima volta che li avrei usati...

    [...]

    Conobbi un certo Ho di cui però non ebbi modo di sapere il cognome. Si propose di accompagnarmi dove richiesto, senza fare domande, per un modesto prezzo a cui, pensandoci, risposti positivamente solamente dopo due giorni di stazionamento a Suna. Un mattino partimmo, con le prime luci, verso il deserto e verso la nostra destinazione. Fui abbastanza fortunato, Ho non era interessato a chi fossi ne tantomeno per quale scopo gli avevo chiesto di farmi accompagnare. Era un tipo abbastanza sveglio e, quasi subito, si rese conto che stavo utilizzando una Henge per camuffare le mie sembianze. Tuttavia, alla risposta che non volevo farmi riconoscere da nessuno, non pretese altro, solamente un'altra piccola somma di denaro per averlo imbrogliato... Infondo è pur sempre un "affarista"...

    Parlando non riuscii ad avere molte informazioni sul luogo dove mi sarei dovuto recare. Capii che Ho percorreva spesso quella tratta e, forse, era addirittura un piccolo contrabbandiere che utilizzava i passi segreti per trasportare merci illegalmente nel paese del Vento. Infondo non mi interessava, avevo apprezzato la sua riservatezza sul mio conto... io avrei fatto lo stesso con lui...

    [...]

    Arrivammo dopo sei giorni di cammino al valico e, in ancora meno tempo, superammo indisturbati i confini, dove Ho mi salutò. Forse per simpatia e, forse per solidarietà, mi lasciò di sua volontà delle strane monete, probabilmente del paese dove mi stavo dirigendo, dicendo che, se fossi tornato, avrei dovuto rendergliele. Dal mio canto gli promisi che non mi sarei dimenticato di lui... infondo non avrei potuto ofrirgli di più in quel momento...

    Frammento Del Diario
    Di Shinken Takatsui





    Per molto tempo Shinken non cercò di approcciare direttamente con le popolazioni del luogo. Si stazionò a una ventina di chilometri dalla prima città che incontrò lungo il suo cammino e, sotto Henge no Jutsu, si recava nel centro abitato solamente per raccogliere informazioni e comprare quel poco cibo di cui aveva bisogno. Ogni volta che si recava a Koshine, la piccola città del regno di Tessa, utilizzava un travestimento diverso per non far venire nessun tipo di sospetti; si rese conto che le arti ninja, in quel paese, erano state proibite molto tempo prima così che nessuno in quel paese ne conoscesse il significato o le caratteristiche. Studiò per due mesi la cultura di quelle popolazioni e, forse, ne rimase persino affascinato. Avevano un sistema burocratico molto efficiente, una religione comune molto potente, che quasi controllava il paese più del regente, e, anche senza shinobi, i guerrieri di Tessa erano dei combattenti strabilianti. Senza chakra sfruttavano solamente la pura potenza fisica che, come ben potè notare lo shinobi di Oto, era assai maggiore rispetto a quella dei suoi "colleghi" ninja.

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    In poco tempo Shinken apprese che "La Croce" aveva degli alleati potenti nella società; molte persone erano a lui fedeli e, anche se lui sapeva già orientativamente dove trovarlo, nessuno sembrava disposto a tradire ne lui ne la sua posizione. Scoprì che la Nazione di Tessa aveva più volte reclutato per delle missioni delicate quell'uomo e che, più di una volta, fu lui a salvare il paese da guerre o disordini interni. Insomma, un vero e proprio Eroe per la popolazione di quei luoghi. Proprio per questo la ricerca dello shinobi di Oto divenne sempre più lenta, il suo villaggio era già probabilmente sulle sue tracce. Aveva, da oramai da due settimane, disobbedito all'ordine di rientrare nel suo paese. Ma infondo come poteva tornare indietro per chiedere un nuovo permesso? Forse l'accademia lo avrebbe perdonato e, anche se non fosse stato così, a Shinken non interessava...

    [...]

    Piano piano raccolse sempre più informazioni, movendosi da città in città e mantenendo sempre costante la sua copertura. Sembrava che le guardie e l'esercito di quel paese non avessero modo di contrastare una tecnica come la trasformazione anche se, in alcuni luoghi importanti e nelle sedi del loro culto, delle barriere perimetriche magiche impedissero il totale uso di chakra, vanificando anche la copertura dettata dall'Henge no Jutsu. La ricerca sarebbe continuata e, piano piano, lo shinobi di Oto si avvicinava sempre di più a quel monte di cui, i fascicoli dell'Accademia, descrivevano come il rifugio di quel mostro...


    CITAZIONE
    Quest d'Addestramento
    Akuma no Hitonomi lv3



    Edited by Shinken Takatsui - 31/8/2010, 19:36
     
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  2. Shinken Takatsui
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    CITAZIONE

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    In poco tempo raggiunsi un piccolo villaggio alla base del monte descritto dai fascicoli accademici. Obiettivamente il posto non è sgradevole come immaginavo, pieno di selvaggina dagli aspetti più stravaganti e da una folta vegetazione alla base. Yokui, il piccolo villaggio composto da non più di una ventina di case di legno, sorge nelle vicinanze di un fiume che, lentamente, scorre dalla cima del monte. Il colore roseo del letto del fiume credo abbia dato il nome alla cittadina se non all'intera regione. Dopo una settimana di infiltrazione nella popolazione mi sono reso conto di non essere gradito ne come viandante, ne come mendicante, ne come mercante. La gente del posto è particolarmente poco cordiale e, da quello che ho potuto vedere, pullula di guerrieri assai potenti. Avevo sentito parlare di questa regione come il luogo da dove provenivano i guerrieri più forti del regno... elegante come osservazione, ma non del tutto sbagliata.

    [...]

    Sono riuscito ad avvicinarmi, per casualità, ad una giovane fanciulla. Credo di avere qualcosa che la affascini e questo può fruttarmi più di tutte le informazione raccolte sino ad oggi. Oramai sono lontano dal mio villaggio e dall'accademia da non so di preciso quanto tempo. Il mio nome sarà sicuramente già stato ben saldato nella lista dei ricercati da eliminare... spero solo mi abbiano dato una priorità elevata, giusto per riderci un pò su. Questa sera dovrò incontrarmi come Ayuki.

    [...]

    Non sono riuscito a chiudere occhio tutta la notte dopo l'incontro con quella ragazza. Abbiamo parlato molto e, dopo un pò, sono riuscito a ricavare anche qualche informazione preziosa sul mio caro "amico". Il villaggio sforna ogni anno un centinaio di guerrieri chiamati Kho che, dopo duri allenamenti, acquistano questa "carica" solo dopo aver incontrato la "Croce". Non sapeva bene nemmeno lei in che modo passassero il rituale ma, da quello che aveva potuto vedere, di morti ne tornavano molti. Se sarò fortunato tra un mese potrei assistere alla partenza di questi guerrieri e scovare finalmente colui che sto cercando. Credo che cercherò di infiltrarmi; da quello che ho capito la giovane non ha famiglia alla spalle e credo che riuscirò a convincerla a coprirmi dicendo di essere un suo lontano cugino. Ovviamente sarà molto più che rischioso, sopratutto per i miei occhi. Ma credo di aver trovato un facile soluzione al problema...

    Frammento Del Diario
    Di Shinken Takatsui


    Come Shinken aveva immaginato, Ayuki accettò la richiesta fattagli manifestando solamente qualche disappunto per la pericolosità dell'azione. Se l'avessero scoperto probabilmente avrebbero cercato in tutti i modi di ucciderlo se non torturarlo per poter apprendere il motivo di tale camuffamento. Probabilmente la ragazza si era innamorata del giovane shinobi di Oto e, per la prima volta dopo tanto tempo, Shinken sembrava provare affetto per una persona; infondo quello non era il mondo dei ninja, lì lei non era in pericolo se si legava allo shinobi dai capelli blu. Nel frattempo i preparativi andavano avanti: Ayuki cercò per Shinken tutti i documenti necessari, riuscì a procurarsi persino una specie di documento di identità, falso, che attestava che realmente lui era Miroshi Kanami, non più Shinken Takatsui. Le lezioni sui costumi e i modi di fare di quella gente intanto continuavano, la giovane insegnava a Shinken tutto quello che sapeva sulla sua gente. Non chiese mai il perchè delle azioni di Shinken, mai fino a che un giorno, prima di andare a dormire, non fece la domanda che da tempo lo shinobi di Oto si aspettava. - Perchè vuoi incontrare la Croce? Perchè vuoi rischiare la vita per incontrare un uomo spietato? - Shinken sorrise, innamorato di tutta quell'innocenza. - Perchè io sono come lui. Vedi i miei occhi? Anche io sono un uomo spietato... ho ucciso un sacco di persone... però non molto tempo fa qualcosa è cambiato in me, non solo fisicamente. Devo incontrare quest'uomo per poter capire... capire cosa sono diventato. - Poi si avvicinò a lei e la abbracciò, dolcemente. Lei pianse. - Quindi te ne andrai dopo averlo incontrato? E... e io non ti vedrò mai più! - Si aggrappò con tutta la sua forza alle vesti del ninja, riversando le sue lacrime sul suo petto. - Si - Rispose secco Shinken. Per un momento gli era balenata l'idea di portare Ayuki con se dopo aver risolto in quel continente. Ma che futuro gli avrebbe promesso? L'avrebbe portata in un mondo orrendo, pieno di pericoli dietro ogni angolo. Non voleva rovinare la vita a quella fanciulla di cui, ancora non ammettendolo, si stava innamorando.

    La ragazza scappò via. Piangendo.
    Shinken non ebbe il coraggio di seguirla. Domani sarebbe stato il grande giorno non poteva pensare a lei, non adesso.

    [...]

    Il sole spendeva alto nel cielo, mentre il vento sussurrava agli alberi parole incantate. Il villaggio era in festa ma, quel giorno, nessuno avrebbe infranto un silenzio sacro per tutta la popolazione del continente. Il momento del reclutamento era molto più che sacro per gli abitati del piccolo villaggio; le madri piangevano mentre guardavano i loro figli camminare verso il centro della piazza mentre i padri, gonfi d'orgoglio, speravano nella riuscita dei loro amati figli. L'unico che non aveva nessuno a rimpiangerlo era forse Shinken, certo che persino la giovane Ayuki ora lo odiava con tutta se stessa.

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    Quando arrivò davanti agli altri giovani guerrieri tutti si girarono. Dei lunghi e larghi pantaloni coprivano la parte inferiore del corpo di Shinken ed il petto nudo sfoggiava il suo fisico scultoreo, temprato dalle mille battaglie, dalle mille ferite. I suoi capelli blu sciolti al vento coprivano il viso rude ma affascinante. Sugli occhi una bandana bianca come la neve; la fascia che Ayuki gli aveva lasciato.

    - Tu chi saresti? - Chiese imperativo un uomo che, doveva essere colui che avrebbe condotto i giovani sino al punto di addestramento. Per un secondo calò il silenzio, tutti stavano fissando Shinken e, lui, di questo era molto più che certo. - Miroshi Kanami Signore. Sono qui per il reclutamento. - Disse con un tono di voce basso, quasi debole. Per un momento ricadde il silenzio mentre gli occhi dell'uomo scrutavano attentamente Shinken. - E tu vorresti diventare un Kho? - Disse ridendo un ragazzo più spavaldo degli altri. - Vattene via mendicante, qui c'è posto solo per gente forte, non per i ciechi come te! Disonori le nostre tradizioni! - Per un momento l'aria si fece tesa, ma Shinken non si mosse di un millimetro, restò fermo. Poi parlò: - Sei tu a disonorare la tua famiglia con queste parole. Vergognati. - Concluse, sempre fermo come una pietra.

    Il ragazzo rabbioso scattò in avanti, palesemente intento a colpire lo shinobi di Oto. Certo, era visivamente cieco, ma quello che gli altri non sapevano era che i batteri che abitavano il suo corpo lo avevano dotato di una seconda vista. Il sonar acustico, già da tempo in funzione, permetteva a Shinken di osservare in continuazione quello che gli accadeva intorno, senza usufruire dei normali sensi. Con un movimento particolarmente veloce Shinken scartò lievemente a destra la carica del giovane, nello spostamento posizionò bel saldi i piedi a terra e flesse leggermente le ginocchia. La mano sinistra si andò a poggiare sull'addome del povero ragazzo mentre la destra trovò spazio dietro la spalla sinistra di quest'ultimo. Con un movimento rotatorio di entrambe le braccia, il povero giovane si sentì sollevare da terra per finire, dopo aver compiuto un giro in aria, con la faccia perpendicolare al suolo. Shinken si ricompose: - Ora hai proprio distrutto l'onore della tua famiglia. - Tutti erano usciti a guardare la scena dalle loro case, increduli di quello che era appena accaduto. Il giovane imprecando si rialzò, pronto a colpire nuovamente ma la voce del reclutatore tuonò proprio in quell'istante. - ORA BASTA! - Tutti si fermarono. - Miroshi Kanami ti prego di provare la tua identità. - Subito Shinken porse il documento falso all'esaminatore che, dopo qualche secondo, aggiunse perplesso. - Qui non parla della tua ciecità, come mai? - Per un momento Shinken temette di essere scoperto - Ma immagino che questa carta risalga a quando hai imparato la stessa mossa che ha steso io giovane Kyotsu. Vero? - Shinken annuì. - Bene! In marcia! -


     
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  3. Shinken Takatsui
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    L'addestramento iniziale non fu affatto faticoso, o meglio, non diede a Shinken troppi problemi. La sceltà però di tenere i suoi occhi bendati per evitare di far riconoscere le proprie pupilli, fu un serio problema. La sua percezione a brevi distanze poteva essere precisa, perfetta quasi quanto una vista, ma sulle lunghe distanze aveva dei seri problemi a "intercettare" l'impulso sonoro di ritorno che tradotto in termini pratici, gli impediva una vista chiara e precisa. Però di una cosa il Takatsui era certo, quello stress al suo sonar e alla sua percezione, avrebbe portato ad un aumento di potenzialità molto più veloce del normale.

    Piano piano il gruppo si muoveva sempre più incima alla montagna. Gli ostacoli naturali si limitarono a cascate, pareti di roccia e altri simpaticissimi impedimenti di poco conto; i guerrieri avevano la pura forza fisica ma Shinken aveva il chakra, elemento da non dimenticare. Ovviamente non poteva sfruttarlo in maniera troppo palese; niente camminare sull'acqua, sulle pareti o altro, ma fisicamente i potenziamenti gli furono sufficienti per superare di gran lunga gli altri concorrenti. Inoltre, in ben poco tempo, quel cieco dalle potenzialità assurde, divenne una facile preda della curiosità dei giovani. Shinken ebbe modo di confondersi ancora meglio fra i presenti, il diario, per ovvie ragioni, fu abbandonado prima della partenza ma, nella sua mente, le informazioni non venivano ne tralasciate ne dimenticate. Alcuni giovani scomparvero anche inspiegabilmente, o almeno in situazioni inspiegabili per gli altri, il Takatsui aveva deciso di eliminare alcuni probabili problemi futuri senza ripensamenti alcuni.

    A quinto giorno, Shinken si svegliò all'alba, prima di tutti gli altri. I Batteri all'interno del suo corpo si erano agitati violentemente in maniera del tutto improvvisa, svegliandolo. Subito si alzò uscendo dal suo giaciglio di paglia e, come attratto inspiegabilmente da qualcosa, non riuscì a non osservare la cima della montagna. La su nulla, ma qualcosa aveva turbato i suoi coinquilini.


    ° Tu sei lì e io ti sento. Chissà che tu non riesca a percepire me... °



    I giorni seguenti furono un inferno. Shinken dovette combattere con i batteri per tenere il controllo del corpo; la sensazione era comparabile ad un roditore che dall'interno cercava di corrodere e mangiare tutto. Inoltre, quando ricorreva agli adattamenti, si rese conto che questi erano si potenziati, assai potenziati, però il prezzo che pagava per tenerli attivi era aumentato esponenzialmente. Si rese conto che, per ogni notte che passava, qualcosa mutava. La sua capacità di trattenere il respiro gli permetteva di compiere una serie di attacchi devastante, quasi infinita per non parlare delle modifiche a livello del sonar e la sua resistenza alle basse temperature. Tra giovani erano morti arrivati all'ipotermina e, di tutta risposta, Shinken riusciva, con l'aiuto dei batteri, a resistere anche a torso nudo. Il tutto era sorprendente... ma pericoloso. Più salivano l'altura, avvicinandosi al punto di incontro, più le ferite interne di Shinken aumentavano. Spesso la notte si alzava e, solitario, si approprinquava lontano dall'accampamento e vomitava sangue, in quantità pazzesche. Dovevano accellerare il passo, il Takatsui aveva come l'impressione di aver quasi esaurito il tempo.

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    Fu una notte che, la guida il cui nome si rivelò Mu, seguì Shinken e lo vide in preda ai conati di sangue. Gli si avvicinò e parlò: - Immagino che ci sia qualcosa che non va. - il Takatsui rimase immobile, quando subiva quegli attacchi, non riusciva a rimanere concentrato; non si era accorto di una seconda presenza. Chiuse gli occhi immediatamente poi, giratosi, si pulì la bocca. - Devo vederlo, solo lui può aiutarmi. - Era arrivato ad un momento critico, non poteva uccidere la guida ma non poteva pretendere che quella comprendesse. Avrebbe benissimo potuto affermare che quella debolezza non lo avrebbe potuto rendere un Kho. - Mancano due giorni di cammino ma non credo che tu in queste condizioni possa provare a salire. - Shinken si riscosse. - Morirei comunque fra questi monti, tantovale andare avanti e sperare. -. Mu sorrise e si avvicinò al ninja. - Tu non sei di qui. Non conosci le nostre tradizioni e ti muovi come nessuno ha mai visto da queste parti... cosa vuoi da lui? -

    Ci furono attimi di silenzio interminabili. Shinken era stato scoperto ma non sapeva come comportarsi, l'unica cosa che riuscì a fare fu quella di aprire gli occhi. Le sue iridi cruceiformi vennero immediatamente riconosciute dall'uomo che rimase con la bocca spalancata. Il grigio dei suoi occhi, ricolmi di lacrime, brillò nel buio di quella sera. - N..Non.. Non è possibile! - Shinken richiuse gli occhi, chinando il capo. - Capiscimi, devo capire e lui è l'unico. - Con un veloce gesto si rimise la bandana e si asciugò il sangue dalla bocca. Mu rimase immobile e, probabilmente, rimase lì tutta la notte. Shinken non lo vide tornare al campo.

    Di una cosa il Takatsui era certo. Se la sua corpertura fosse saltata, avrebbe compiuto una strage.

     
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