L'esecuzione

[Macro GdR]

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  1. Boreanz
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    Quel giorno, a quanto era stato riferito a suo padre, sarebbe accaduto qualcosa che non aveva luogo da molto tempo. Vergil, a detta del padre, non era in vita da abbastanza tempo per averne vista una. Quando infine lo Hyuga chiese al padre di cosa si trattasse, i loro occhi perlacei si incontrarono mentre le labbra del padre andavano a formare un'unica parola: esecuzione. Il condannato, inoltre, era un ninja della Nebbia.



    Come succedeva spesso, le parole di suo padre gli procurarono una leggera sorpresa. Non chiese conferma poiché sapeva che se suo padre aveva condiviso con lui l'informazione, essa era certamente attendibile. L'eliminazione di uno shinobi straniero era un fatto grave: prima di tutto, la Foglia si esponeva ad eventuali ripicche com'era successo anticamente con la Nuvola, secondo, qualcuno non era stato in grado di lavare i panni sporchi in casa propria. Sì, era senza dubbio qualcosa degno di attenzione. Si congedò dal padre, ritirandosi nelle sue stanze. Pochi minuti dopo la sua figura varcava la soglia della tenuta del padre, diretta verso la piazza centrale di Konoha.

    A circa un novecento metri dalla piazza si fermò. Saltando di ramo in ramo, aveva raggiunto una pianta che gli pareva adatta. Una grossa quercia, alta oltre ottanta metri. In poco tempo raggiunse un altitudine di circa sessanta metri, elevato dalla folla e libero di osservare. Il chakra corse ai suoi occhi mentre le sue mani si muovevano veloci. La materia parve ritrarsi dalla scia del suo sguardo, finché l'intera piazza non comparve ai suoi occhi. Non c'era ancora nessuno, tranne... un volto conosciuto. Quello era senz'altro Shika Nara, uno degli amministratori del villaggio. Vergil non ne sapeva niente da quando lo aveva addestrato tra le sabbie del Paese del Vento. Il patibolo era là, allestito in centro alla piazza. Vide il condannato arrivare, che, sotto il cappuccio nero che portava, riconobbe essere quello shinobi maleducato e irruento conosciuto al corso chunin. Attorno alla piazza, occultati da veri professionisti, lo Hyuga scorse diversi shinobi appartenenti alla squadra speciale. Era ovvio che, vista l'occasione, tutto sarebbe dovuto filare liscio.

    L'attenzione dello Hyuga tornò a concentrarsi sul Nara, che stava scrivendo qualcosa. Non che gli piacesse molto come idea, ma in un mondo di shinobi come l'Accademia le informazioni potevano salvare la vita. Così lo fece. Concentrò il suo sguardo in maniera notevole, arrivando a leggere le parole vergate dal Nara. Era una lettera per il nuovo Mizukage, Shiltar Kaguya. Il Kiriano era stato riconosciuto colpevole di un omicidio avvenuto ad Oto e condannato a morte per proteggere l'equilibrio dell'Accademia.
    Concludeva con un invito al Kage di venire, scortato, a visionare di persona le prove della colpevolezza del subordinato. Scorse il Nara porre la sua firma sotto quella dell'altro amministratore della Foglia, Alexander Hima, mezzosangue degli Hyuga. Nel leggere quel nome, Vergil scosse lievemente la testa.

    Nel frattempo la piazza si era riempita di curiosi, gente ansiosa di osservare la fine di un'esistenza. Prima che il condannato giungesse sul patibolo uno shinobi piuttosto alto si fece spazio tra la folla, urlando qualcosa. Ovviamente lo Hyuga non era in grado di sentirlo, ma non era un problema per lui leggere le labbra. Tentava di fermare l'esecuzione ma, come era prevedibile, non venne ascoltato. Si procedette normalmente, e la morte reclamò tra le sue schiere Godsan della Nebbia. Nessun sentimento turbò i pensieri dello Hyuga. Non erano affari suoi. Un Uchiha si avvicinò al Nara, che Vergil teneva sempre sott'occhio, chiedendogli spiegazioni in modo pacato. Mesta, la risposta di Shika giunse. L'Uchiha confabulò anche con un suo consanguineo, come rivelavano le loro vesti. Pareva che fossero in una specie di squadra. Un lieve sorriso attraverò le sue labbra.
    Non era l'unico, dunque, ad aver capito la forza di un legame. Si chiese cosa ne sapessero Hoshikuzu e Tetsuo dell'accaduto. Di Tetsuo non aveva notizie da tempo, mentre sapeva che il piccolo Chikuma era stato promosso chunin ed era entrato a far parte della squadra speciale di Suna, i Sand Scorpion. Forse, rifletté, a breve sarebbe stato il caso di incontrarsi di nuovo.

    Con questi pensieri, rimase ad osservare la piazza. Con un simile evento, le probabilità di raccogliere ulteriori informazioni erano alte. Sarebbe rimasto un altro po', in ogni evenienza. Se ne andò via, veloce e leggiadro, solo quando il corpo venne bruciato insieme al patibolo e la folla scemò.


     
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