Setacciando il paese del Thè

Giocata riservata

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Kitami





    Il viaggio fu strano. Il riposarsi a malapena ed in una posizione così scomoda mi aveva reso abbastanza indisponente, purtroppo quindi si volava sul mare aperto e non c’erano molte isole non potevo fare poi molto. Ben presto la terraferma tornò a vedersi, era circa l’ alba e mancavano dodici ore. Tyo era dietro di me, forse sveglio o forse dormiva, non avevamo parlato poi molto durante il viaggio: io ero molto preoccupato per ciò che sarebbe potuto succedere.

    Kitami si fece ben presto vedere, così come me la ricordavo: una fiorente cittadina, abbastanza tranquilla, dove l’ attività degli Shinobi era quasi del tutto assente. Atterrammo fuori dalla città, Qon tornò nella sua forma originale, fissandomi un po’ stanco ed ansimante. Aveva fatto quanto gli era possibile.

    « Grazie Qon, ti devo molto. »
    « Non preoccuparti Itai, mi basta una bevuta di Sakè. »
    « Quando vuoi amico mio. »


    Ed il Tengu sparì. Era passato un giorno e mezzo da quando eravamo partiti, guardai Ryo che probabilmente era stanco quanto me: l’ appuntamento era li, tra circa dodici ore, ma mi bastava lasciare qualcuno a controllare. Quindi eseguii nuovamente la tecnica del richiamo, per ben due volte, evocando i Tengu che ci avrebbero accompagnati da li fino a Konoha.

    Nin e Kyou si fecero vedere subito. Loro mi fissarono, un po’ straniti nel vedersi tutti e tre insieme nello stesso posto: era evidente che stava succedendo qualcosa, altrimenti non avrei mai richiesto l’ aiuto di tutti e due.

    « Nin, rimani qui all’entrata, assumi forma umana. Noi saremo alla locanda qui vicino per riposare.
    Kyou, assumi la forma umana e resta con noi, forse avrò bisogno di te.
    Nin, se vedi arrivare il Mizukage, corri a chiamarmi. Mostrati se necessario, lui riconoscerà te come mia evocazione. Io comunque tra dieci ore circa tornerò qui.
    Devo riposarmi, il viaggio è stato stancante, sia per me che per Ryo.
    Posso contare su di te? »



    Nin mi fissò ed annuì serio, muovendo le dita rapidamente a formare i sigilli necessari a tramutare il suo corpo in quello di un uomo sulla trentina, con una corta barba incolta e capelli neri, così come gli occhi.

    « Resterò qui, ma voglio del Sakè. »
    « Te lo farò avere, grazie mille Nin. »



    Iniziavo a pensare che avrei speso una fortuna a furia di offrire Sakè in cambio dei loro servigi. Quindi mi voltai verso Kyou, che già aveva assunto la forma di un uomo alto due metri, possente, con capelli e barba rossa.

    « Perfetto Kyou.
    Avrò bisogno di te in caso di pericolo. »

    « Perfetto. »
    « Tu non vuoi del Sakè? »
    « No, ti ringrazio, ho bevuto troppo ieri sera in compagnia di Ika e Sojobo. »



    Scossi la testa voltandomi verso Ryo.

    « Andiamo Ryo, riposiamoci prima che arrivi il Mizukage. »



    Mi fidavo di Qan, sapevo che l’ avrebbe trovato. Camminai lentamente verso l’ ingresso della città, sbadigliando, seguito da Ryo. Ora dovevamo solo attendere.







     
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