Lo Strano Universo

Corso Chunin

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  1. Tupazzo
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    corso
    Chunin
    -3° post-


    SPOILER (click to view)
    narrato: nero
    pensato: viola
    detto da me: blu
    detto da altri:
    CITAZIONE
    bla

    Appena arrivati nella stanza il mio caro amico Sho si fece notare, prendendo in mano le redini.
    A parer mio era un comportamento più che buono, e avrei dovuto pensarci prima io a fare questo tipo di domanda al sensei, ma lui fa più veloce, ma nonostante tutto fu uguale, capii lo stesso quello che volevo sapere, cioè le capacità principali di quelli che mi avrebbero supportato in questa missione.
    Ascoltavo con attenzione quello che avevano da dire i miei colleghi, cercando di studiarli anche la loro fisionomia, non che fosse essenziale, ma forse avrei notato qualche particolare utile in un futuro non troppo lontano.

    “e quindi il sensei è una spia o cose simili..molto interessante..mi piacerebbe veramente vedere quello che sarebbe in grado di fare.”

    Non appena ebbi uno lo spazio per farlo mi presentai finalmente all’intero gruppo sottolineando le mie doti

    “bhe..che devo dire..anche io prediligo il taijutsu, ma devo dire che qualche genjutsu sunese la conosco”

    Finii di parlare aspettando anche la risposta del fabbro di cui mi scordavo continuamente il nome, forse a causa dell’alcool o forse perché ero sempre stato un po’ rincoglionito.
    Dopo che tutti dissero la loro, brando continuò sottolineando alcuni aspetti della missione in cui andavamo in contro.
    Una missione in cui una minima distrazione avrebbe potuto portare alla morte, e quindi all’umiliazione eterna.
    Era cosi che mi sentivo, infatti, se non fossi riuscito a portare a termine questa dannata missione, molto probabilmente sarei stato con il rimorso eterno, e per questo che non avrei permesso a nessuno di ostacolarmi, per nulla al mondo; sarei stato inarrestabile.
    Un improvviso sentimento di rabbia mi avvolse, perché sapevo che questa missione era pericolosa, e sapevo contro cosa andavo in contro, molto probabilmente mi rendevo conto che avrei dovuto fare qualunque cosa per uscire da quella situazione, anche uccidere, ma il pensiero non mi preoccupava, anzi mi eccitava.

    […]



    Un improvviso risuonar di tromba turbò la nostra conversazione, e senza perder tempo il sensei si precipitò fuori a vedere cosa stava succedendo.
    Guardai i miei colleghi un po’ disorientato, non capendo cosa stesse succedendo, infatti, quel suono sembrava quasi un allarme, forse dei pirati?oppure qualche secca.
    Brando tornò e ci informò che stavano per giungere dei Cascadiani, e che avremmo dovuto nascondere opportunamente l’armamento.
    In fretta e furia tutti si diressero verso una cabina, ed io feci lo stesso.
    Correndo per il corridoio, m’infilai in una stanza, e la esaminai velocemente.
    Il mio sguardo scorreva freneticamente cercando un possibile nascondiglio per il mio armamento ninja, e immediatamente, con passo deciso, mi diressi verso il letto, nascondendo nell’interno del materasso alcune poche armi che avevo, assieme al copricapo ninja, inserendole all’interno dell’imbottitura, in modo che non si fosse notato alcun che, per poi richiudere tutto senza lasciare tracce.
    Mi rimanevano le sacche porta oggetti, e decisi di utilizzare un Kunai per appenderle vicino a una trave portante parallela al terreno che stava sopra l’oblò.
    Mentre bloccavo la sacca, sentii la nave nemica che ci abbordava, e scattai a mettere la sacca.
    Appena sistemata feci due passi indietro, notando era impossibile notarla salvo che qualcuno appena arrivato di fronte all’oblò avesse guardato in alto verso la trave.
    Mi rimase in mano la bottiglia di Scotch, la carta bomba e i tonici, e senza pensarci dell’altro misi i tonici in tasca e la carta bomba lo inserii tra cintura e mutande, occultandola agli occhi nemici.
    Presi un po’ di Scotch, e a causa della furia e dell’agitazione che avevo in corpo, mi versai un po’ di scotch sui vestiti.

    “cazzarola..tutto buono Scotch spre…”

    Non feci in tempo a finire la frase che un uomo entrò nella stanza, mi sorprese a farfugliare strane parole.
    Rimasi li fermo a guardare l’uomo, mantenendo la calma, freddo come un vero ninja deve fare, cercando un escamotage per pararmi il deretano.
    Un’idea fantastica mi passo per la mente, e molto probabilmente mi avrebbe salvato il culo.
    Barcollavo un po’, e con uno sguardo disperso e assente puntai la brocca di Scotch verso l’uomo facendo sciabordare un po’ del prezioso alcool.

    “e lei chi e mai…non si bussa prima di entrare?”

    Avrei cercato di fingere che ero un povero ubriaco.


    […]

     
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29 replies since 11/10/2009, 13:54   716 views
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