Gate To The Black Empire

Livello B - Indagine

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  1. Amanimaru
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    Partecipanti: -Max / F e n i x / Hidan

    Gate To The Black Empire



    E' ormai risaputo che alcuni scienziati ninja rinnegati, rifugiati in giro per il mondo, portino sempre più alla luce antichi manufatti, antichi rotoli, o antichi congegni risalenti a chissà quale epoca nel tempo. Questa storia comincia esattamente qui, circa 2000 anni prima della nascita di questi nostri ninja che si avviano alla partenza per questa missione, quando nel mondo esistevano solo le armature, le spade, e le frecce, e niente altro. Oppressi dalla guerra come in ogni epoca, gli uomini cercarono altri mezzi per rivaleggiare sui nemici e poterli schiacciare, fu in quell'epoca che il primo grande saggio ninja, creatore delle tecniche, vide la luce del sole. In seguito, altri come lui impararono a piegare gli elementi naturali al proprio volere, e 4 grandi ritualisti ninja crearono una porta, una porta che non fosse legata nè dallo spazio nè dal tempo, per trovare qualcosa che potesse porare la loro nazione e i loro uomini alla vittoria sui nemici. Tale porta fu creata, in un luogo non facilmente accessibile, per un mondo che nemmeno chi la stava aprendo, conosceva.

    [...]

    Passati dall'altra parte, questi uomini trovarono qualcosa, qualcosa che non di molto differiva dal loro mondo. Gli uomini vestivano e parlavano diverso, e volavano, volavano su uccelli di metallo, e si spostavano dentro strani congegni, sempre di metallo. E combattevano, anche loro.
    Adesso, a 2000 anni da quell'epoca, in questo mondo altri ninja hanno aperto quella porta, e scripriranno che il tempo, dall'altra parte, non è ancora mai passato, o quasi. Il loro intervento, anni prima, aveva dato inizio ad una serie di eventi, che aveva portato quell'altro mondo alla rovina, e quasi alla distruzione.

    Siete già stati convocati, vi è stata spiegata la situazione, venite mandati a nord di Kumo, in una grotta che dà su un cortile ben curato, dove alcuni ninja hanno aperto, e tengono aperta, una porta. Una porta come non ne avete mai viste, enorme, e scura, che porta chissà dove. Quando sarete pronti, verrà anche attivata, non solo tenuta aperta, e come un enorme baratro nero si aprirà davanti a voi, e un grande vento ne uscirà, a voi la scelta di varcarla
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    Mentre era in viaggio per Kumo ancora non si capacitava del perché stesse percorrendo quel tragitto, la velocità e la meccanicità con cui erano state compiute le azioni prima del viaggio le rendevano estremamente evanescenti nei suoi ricordi, sbuffò stizzito.

    Accademia del cazzo, ti butta giù dal letto come un tornado e poi sbraita pure i suoi puzzosi ordini.

    Il punto di incontro era situato parecchio lontano dal punto in cui si trovava il Konohaniano: nord di Kumo.

    Come se quel paese già non fosse lontano.

    Ma era anche vero che gli servivano dei soldi, ultimamente gliene servivano a palate, nonostante l’ultima missione che l’aveva portato ben lontano da casa e su fronti ben più pericolosi di quelli visti comunemente, i liquidi a disposizione erano ben pochi.

    Straccioni.

    Si, quel giorno a quel canuto ninja l’accademia stava particolarmente antipatica: mai svegliarlo troppo presto, e quei piccioni travestiti da falchi sapevano sempre svegliarlo presto.
    Aveva ben cinque regioni da attraversare, sarebbe stato oltremodo palloso e lungo, poteva passare da Oto per concedersi un po’ di ristoro, ma avrebbe allungato ulteriormente e con il cuscino ancora attaccato alla faccia che pesava come il piombo l’idea non lo attizzava.
    Avrebbe dovuto camminare come al solito tra foreste e arbusti, fortunatamente sarebbe passato vicino a Oto.

    Secondo me quel villaggio puzza così tanto da non farci crescere nemmeno alberi attorno.
    Oppure sono semplicemente dei poveri sfortunati...si, credo che la seconda sia molto più plausibile come spiegazione.


    Felice della scarsa flora presente ad Oto aumentò lievemente il passo.
    Giunse alla costa dopo qualche ora di cammino, non aveva voglia di stare troppo tempo tra il fogliame, nonostante ci fosse cresciuto tra gli alberi camminarci in mezzo non era tanto piacevole, soprattutto da un po’ di tempo a questa parte visto che gli attacchi dei nukekin parevano più numerosi del solito, passare per di li lo avrebbe reso al contempo lievemente scoperto ma gli avrebbe anche permesso di avvertire prima eventuali minacce.
    I pasti furono eliminati in favore di occasionali bocconi della fida compagna carne secca.
    Arrivò a Kumo per primo, o meglio, arrivò al punto d’incontro per primo, magari i suoi compagni di missione erano ancora in mezzo al paese.
    Aspettò che arrivassero entrambi prima di presentare la metà visibile del suo volto come “Raizen di konoha”

    [...]

    La porta che si aprì dinnanzi a loro non era certamente un prodotto delle arti ninja, o almeno non lo sembrava ad una prima occhiata, niente fuinjutsu solitamente usati per questo genere di cose, l’unica somiglianza era il fatto che aveva bisogno di energia per essere mantenuta attiva, i ninja ricercatori li presenti gli fornivano chakra, ma era probabile che usasse chissà quale tipo di energia quando veniva usata solitamente.
    Raizen dopo un lieve sospiro prese la parola per primo.

    Beh, siamo qui per questo no?

    Non era sicuro di ciò che avrebbe trovato dall’altra parte, ma era anche vero che riusciva difficilmente ad immaginare qualcosa di più forte un biju e da quei mostri in un modo o nell’altro ci si poteva difendere.
    Saltò dentro senza esitazioni, pronto ad un qualsiasi attacco, se quel varco l’avrebbe portato dinnanzi ad un qualche pericolo sarebbe stato pronto a difendersi nel pieno delle sue capacità.
     
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    Erano le 5 di mattina ad Oto ed io, che giravo per le strade in cerca di ispirazioni mistiche per non passare una seconda notte a girovagare per il quartiere a luci rosse, pensavo a tutti gli avvenimenti del giorno prima. Non era assolutamente male come inizio: Dopo 10 anni di viaggio tornavo al mio villaggio per vedere una ragazza semi morente appesa a un muro, scoprire che Orochimaru è andato a dormire con i pesci e infine che un organizzazione ninja gestita da un'accademia adesso controllava e gestiva i rapporti tra i vari paesi ed i suoi ninja! E per non farci mancare niente, la mia casa era stata abbattuta per fare posto al neo ospedale di Oto... Se non fosse per il caldo bentornato del quartiere illegale sarei scappato immediatamente dal villaggio. - Tutto ciò non sarebbe accaduto se non avessero abbattuto la mia casa per costruire quel maledetto ospedale... Ora non ho un posto dove dormire, ho finito tutti i soldi, e dannazione non dirmi che.... - Alzai la mano destra con cui arregevo una bottiglia di vetro verde. - E' finito anche il sakè... Che cazzo di giornata! - Pensai mentre tiravo la bottiglia vuota verso un muro.

    Continuai a camminare per le strade di Oto per diversi minuti infatti, oltre al fatto che non sapevo dove andare a dormire, mi ero accorto che un uomo mi stava seguendo da diverso tempo. Senza dargli indicazioni che mi ero accorto della sua presenza, girai a un angolo lì vicino, portando la mano destra a prendere uno dei kunai dentro la mia sacca. Aspettai che la figura varcasse l'angolo per entrare in azione.

    Ehi ehi ehi... dove pensi di andare te? - Dissi mentre la lama del mio kunai era puntata dritta sulla gola di una figura esile incappucciata davanti a me che aveva appena superato l'angolo. - Perchè mi stai seguendo? Ma soprattutto, se proprio devi seguire una persona, prima assicurati che non sia un ninja, cretino...

    Ehi aspetta! T..Ti prego... Togli questo coso dalla mia gola! - Disse allarmato. - Non sono così cretino da andarmi a cercare guai di prima mattina in un paese come Oto... Ti stavo seguendo solo perchè mi hanno ordinato di seguirti! - Il kunai venne avvicinato ulteriormente alla sua gola, pizzicandola con la punta. - Magari allora può dirmi chi cazzo è stato ad ordinartelo, non ti pare? - E'.. Stat..ta.. l'accademia ninja.. Io s..sono soltanto un messagero... T..Ti prego non farmi del male!

    L'accademia?! Come diamine può sapere chi sono qui se manco da 10 anni?! Mi prendi in giro!? - Adesso chi è lo stupido qui?! L'accademia ha il pieno controllo su tutto il territorio... Non pensavi davvero che gli può sfuggire qualcosa? - Bha... Già mi sta facendo girare le palle quest'accademia... Insomma tagliamola corta, cosa devi dirmi? - Mi hanno deto di riferirti queste esatte parole: "Viaggia verso Kumo, al nord, troverai una grotta che ti porterà su un cortile, nel quale ci sarà una porta come non ne hai mai viste, varcala. Ci saranno altri due ninja". So solo questo, nien'altro... Ora lasciami andare! - Abbassai il kunai dalla sua gola riportandolo nella sacca. Il messagero non perse tempo e incominciò a correre lontano da me, non avevo fatto una buona impressione... - EHI MESSAGERO! OVVIAMENTE MI PAGANO VERO?! ALTRIMENTI SE LO SCORDANO CHE CI VADO!

    [...]


    Ero partito immediatamente, ovviamente l'idea di eseguire l'ordne di qualcun'altro che non fosse il padrone di Oto non mi entusiasmava, ma purtroppo avevo necessariamente bisogno di soldi, e questa era l'unica maniera per guadagnarli velocemente... Inoltre non potevo mentire a me stesso... la questione della porta solleticava non poco la mia malsana curiosità.

    Viaggiai velocemente per raggiungere Kumo che non distava molto da Oto, mi fermai solo una notte per dormire qualche ora e un paio di volte per mangiare qualcosa che cacciavo lì sul momento. Ovviamente non riuscii a rimediare altro che un paio di conigli ben in carne, cucinati alla ben e meglio con una brace arrangiata e senza contorni di qualsiasi genere.

    [...]


    Arrivai al punto d'incontro a metà del secondo giorno di viaggio. Trovai dinanzi a me una grotta poco profonda e un'unica figura dinanzi ad essa. Mi avvicinai a a lui tranquillamente, doveva essere sicuramente qualche altro ninja mandato dall'accadamia con il medesimo scopo. Aveva il viso coperto per metà rendendolo difficilmente riconoscibile. Arrivato a pochi metri da lui si presentò come "Raizen di Konoha". - Ecco un altro figlio dei fiori di Konoha... Ma che razza di nome è Raizen?! - Apettai che anche il terzo ninja arrivasse lì per presentarmi. - Oh Yeah brothers! Sono Arashi Ika e sarò il caposquadra! - Urlai diretto verso gli altri due ninja portando il braccio destro verso l'alto con il pugno chiuso, come in segno di vittoria. - Niente da ridire vero? - Aspettai una loro risposta e successivamente ci saremmo addentrati nella grotta.

    [...]


    Uscito dalla grotta mi trovai di fronte a uno spettacolo mai visto prima. Un'enorme portone oscuro mantenuto attivo da delle persone là vicino. Era mastondontico e non era frutto sicuramente di arti ninja, bensì sembrava prendere e rilasciare una fonte diversa di energia. Appena arrivai dinanzi alla porta, un enorme baratro nero si aprì scagionandò una grande folata di vento. - Che figata...

    Non so voi, ma adesso sono troppo curioso per non entrare... Ci vediamo dall'altra parte! - E improvvisamente incominciai a correre verso il portone, saltandoci dentro con un sorriso sulle labbra. Ero entrato.




    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Parlato messagero
     
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    Altra missione. Non è una novità, dopotutto, si fanno continuamente missioni. Si viene sballottati qui e li nel mondo a servire l’Accademia e a difendere il suo amato nome. Dopo il caos di Konoha però, sebbene non fosse veritereo, la stabilità dell’Accademia era stata messa a dura prova. Ma in qualsiasi caso si insisteva a mandare Ninja di due paesi ufficialmente in guerra a fare missioni insieme.
    Il Ninja di Konoha vicino a me, davanti a quello strano portale probabilmente non sapeva nulla di tutta quella messinscena. Forse pensava che in realtà la guerra ci fosse veramente. Sospirai, iniziando a sperare di non dovermi guardare anche dai miei compagni di squadra, oltre che dai probabili nemici che si incontrano durante la missione.

    Sospirai e socchiusi gli occhi, prima di fare un passo in quel portale mistico che mi aveva suscitato una sensazione di meraviglia quando l’avevo visto. L’uomo era un animale che non finiva mai di stupire e speravo che non avesse deciso di iniziare a farlo per quel giorno in peggio.

    Avevo ricevuto quella missiva qualche prima a casa mia, con l’ordine di andare in Accademia. Fatto il piccolo bagaglio con il necessario, mi ero fiondato in accademia con il mezzo più veloce a mia disposizione.
    Mi era stata spiegata la missione e quindi mandati celermente a nordi di Kumo. Il viaggio era stato stranamente rapido e una volta scesi mi trovai davanti quell’insolito portale nero. Rimasi per lunghi secondi con il fiato sospeso, poi scossi il capo, come per riprendermi.
    Almeno non era il solito.



     
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  5. Amanimaru
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    Il Mondo Distrutto



    Quando avessero portato il loro corpi a contatto con la materia nera, essa si sarebbe increspata come l'acqua, che però non avrebbe bagnato i loro corpi, anzi, essi non avrebbero sentito alcun che, passandovi attraverso. Una volta dall'altra parte però, la materia nera sarebbe stata come solida, impedendo un ritorno, almeno immediato. Il che significava che avrebbero dovuto trovare 4 persone in grado di aprire loro il portale dlal'altra parte. Bella storia. Comunque, il portale era stato nascosto all'interno di un piccolo villaggio di legno, molto orientaleggiante, in cima ad una collinetta. Quando fossero usciti dall'edificio che lo ospitava e avessero raggiunto un luogo da cui poter vedere la vallata, lo spettacolo che si sarebbero trovati davanti, sarebbe stato a dir poco desolante.
    Una enorme città, grande come nessuna che a loro memoria avevano mai visto, si ergeva con grandi palazzi fino al cielo. Completamente distrutta. Quasi erosa da una strana forza che i ninja ignoravano.


    image



    Tutto era stato devastato, città di ferro, o quello che ne rimaneva, addobbavano il panorama dei loro sguardi, ovunque avessero volto il viso, intorno a loro, era solo una enorme città, fino alla linea dell'orizzonte si vedevano resti di palazzi, forse era la capitale, forse no, ma poteva essere grande come tutte le città dei ninja messe assieme. E un silenzio oscuro regnava sovrano, rotto solo da strane esplosioni, o rumori di combattimenti in lontananza, oltre il visibile. Cosa era avvenuto a quel mondo? Le loro domande avrebbero ottenuto presto risposta. Ma prima di ciò, a pochi metri da loro, un uomo, o, un qualcosa di presunto tale, con una faccia non molto evoluta, e con un cappellino che mal gli entrava in testa e una uniforme logora e distrutta, scendeva da un mezzo di trasporto di ferro con delle ruote, e dopo averli guardati bene con il terrore in volto, tirò fuori dal mezzo una sorta di clava con de pezzi di ferro, e si lanciò contro i tre ninja, dai suoi quasi due metri di altezza, decisamente furioso.

    Soldato semplice Hans
    Energia: Blu
    Statistiche 3.0 Base per la Blu
    Possiede una mazza ferrata di potenza 40

    image



    Qualora Hans avesse subito metà dei danni sopportabili, o fosse stato privato della sua arma, si sarebbe rivelato come quello che era, un soldato più spaventato che cattivo, che si sarebbe andato presto a nascondere in una capanna, pur di non prendere altre botte.
     
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    L’altra parte non era così bella. Passare attraverso il portale non fu difficile ma mi irritai non poco quando notai che non si poteva tornare subito indietro. L’avevano aperto una volta, speravo sinceramente per loro che si potesse aprire nuovamente, perché altrimenti se avessi avuto modo di tornare a casa non sarebbero successe belle cose.
    Uscimmo senza che io spiccicassi parola, finendo in un villaggio non troppo diverso da quello dal quale eravamo partiti, con il piccolo problema che era del tutto deserto. Quella scenografia mi mise per un attimo i brividi, anche se non sapevo minimamente cosa mi aspettava poco più avanti.
    Dopo qualche centinaio di metri, infatti, raggiungemmo un piccolo dirupo dal quale era possibile guardare tutta la vallata che si spalancava da sotto. Persi completamente l’aria dai polmoni e mi sentii per qualche secondo completamente fragile di fronte a tanta magnificenza e distruzione.
    La città, almeno dieci volte o più grande di Kiri e Konoha messe insieme, era completamente distrutta. Da cosa non lo sapevo, ma forse era la spiegazione per la nostra presenza in quel posto.
    «Però, hanno fatto un bel macello qui.» dissi a bassa voce, completamente intontito da quello spettacolo. Il mio udito captò un cigolio sempre più consistente, mi volai e estrassi subito la mia spada.

    Una curiosa creatura del tutto malmessa arrivava di corsa, avvicinandosi a bordo di un trabiccolo ridicolo. Indossava un’uniforme militare verde e aveva anche un elmetto che sembrava inadatto alle dimensioni della sua testa. Ciò che faceva più spavento di lui era il volto del tutto inumano.
    Quando si fermò scese di corsa brandendo una mazza molto poco amichevole. Sbuffai appena e guardai gli altri due Ninja, piantando per terra la spada. Composi qualche sigillo veloce e mentre parlavo una furiosa corrente di vento iniziò ad avvolgere il mio corpo. [Controllo del Controllo del Chakra][Impronta Vento III][Costo Quasi Alto->Medio Basso][Potenza 15->23]

    «Quel coso lo sistemo io, state comunque pronti.» dissi prima di scattare verso di lui, percorrendo i pochi metri che ci separavano. Stava per abbattere la sua mazza contro il mio capo quando mi mossi, anticipai il suo attacco e tentai di afferrare il polso che stringeva la mazza [I Slot Azione][Forza 600 Velocità (+Basso) 600->675][Potenza 8->30]
    Se l’azione fosse andata a segno non solo il suo attacco non sarebbe mai andato a segno, ma per i restanti secondi avrebbe continuato a stringere [Potenza 30 per Slot Azione], si sarebbe fermato solo quando avrebbe visto cadere la sua unica arma, forse con la mano attaccata vicino.
    Se l’attacco avesse avuto effetto, allora Hans sarebbe fuggito vita. Mi sarei voltato verso uno dei due Ninja, disattivando la tecnica. Non era un tizio pericoloso, era semplicemente spaventato.
    «Chi ci vuole andare a parlare per vedere se ci ricaviamo qualche informazione su cos’è successo in questo posto? Con me non credo voglia tanto parlare.» dissi semplicemente stringendomi nelle spalle.






    Itai Nara Chunin
    Forza: 600
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 550
    C. del Chakra: +10%

    Chakra: 390/420
    Vitalità:230/230
    imageTesta: 60/60
    imageBraccioSx: 50/50imageBusto: 100/100imageBraccioDx: 50/50
    imageGambaSx: 50/50imageGambaDx: 50/50
    Slot Azione
    « 1°SlotDescrizione: Counter sul primo attacco di Hans, tentativo di stretta.

    Statistiche Potenziate: +Basso Velocità
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 2°SlotDescrizione: Proseguio stretta

    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 3°SlotDescrizione: Proseguio stretta

    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno
    Slot Difesa
    « 1°SlotDescrizione:

    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 2°SlotDescrizione:

    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 3°SlotDescrizione:

    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno
    Slot Tecnica
    » Fuuton: Kaze no Yoroi
    »

    Slot Gratuiti
    « Azioni Gratuite
    Descrizione:

     
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    Non compì il viaggio interdimensionale che si aspettava, o meglio, non lo compì come lo immaginava lui, si aspettava o di passare in un corridoio di luci o in una qualche dimensione distorta, invece no, era stato come attraversare un velo d’acqua, però non ne venne minimamente bagnato, era una “non sostanza”.
    Superato il velo si ritrovò in un mondo simile al suo, mentre alle sue spalle la superficie si induriva impedendogli di tornare indietro, come se il portale si richiudesse.

    Beeeeene, il supporto dall’altra parte è composto da emeriti imbecilli.

    poi i pensieri presero il sopravvento.

    Oppure, cosa ancor peggiore l’apertura è a senso unico, ufffffff.
    Ma, visto che siamo in pista, balliamo.


    Prestò attenzione a ciò che aveva dinnanzi, o meglio, attorno.
    Una struttura in legno, antica e abbandonata, simile alle solite case che utilizzavano i ninja ospitava il portale, all’esterno solo case, simili a quella da cui erano appena usciti, il piccolo villaggio fantasma era inerpicato in una piccola collinetta verdeggiante, dalla sommità della stessa però il panorama non era altrettanto allietante, sotto di loro un enorme città si stendeva rendendo in identificabili i suoi confini, una grandiosa città, ma ora era distrutta.
    Era moderna, ben più del villaggio alle loro spalle, simile ad Ame, era costruita di cemento e ferro, ma non era stata abbastanza resistente per tener testa alla forza che l’aveva ridotta in macerie.
    A far compagnia a quella desolazione solo un sole sbiadito e qualche esplosione lontana.

    Questa situazione puzza come un culo in cancrena.

    Come se non bastasse un indigeno su uno strano trabiccolo si dirigeva verso di loro, aveva ruote ma si muoveva senza la forza delle bestie, che fosse simile ad una marionetta?
    Il ninja kiriano vedendo le intenzioni ostili dell’uomo partì all’attacco, era in vantaggio su tutti i punti di vista, Raizen non mosse un dito, incrociò le braccia e rimase ad osservare, l’uomo probabilmente era da temere, ma il konohaniano mantenne le distanze perché sarebbe stato solamente di intralcio.
    Si volse al “caposquadra”.

    Mi raccomando “signore” non faccia mosse avventate, penseremo noi a questo omuncolo, non val la pena che lei si rimbocchi le maniche.

    Sorrise.
    Se Itai avesse disarmato l’uomo Raizen avrebbe risposto al suo appello scattando rapido.

    Ci penso io, ma dopo sarà meglio scambiare 4 chiacchere tra noi.
    Ho già visto uno vestito similarmente a questo tipo, molto pericoloso, non saprei come definirlo, credo che “marionetta senziente” sia la cosa migliore, state attenti in futuro, se sono simili hanno al loro interno armi temibili.
    Buon lavoro comunque kiriano, vienimi dietro ma non farti vedere, non vorrei che il tipo avesse qualche sorpresa.
    Con permesso signore.


    Sorrise rivolto all'otese e seguì il soldato.
    Rimase a 4 metri di distanza e gli rivolse la parola.

    Parli la mia lingua?

    Iniziò così, senza pretese, in caso avesse ricevuto risposta alternativa avrebbe cercato di rassicurare il soldato, evidentemente non era un cuor di leone vista la velocità delle sue gambe.

    Non ti siamo ostili, ma il primo ad aver attaccato sei stato tu, devi ammetterlo.
    Non so se hai notato ma siamo estranei, puoi dirci dove ci troviamo?


    Nonostante le parole non avrebbe abbassato la guardia nemmeno per un secondo, tenendosi pronto ad una qualsiasi reazione.
     
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    E allora... Tutto qua?

    Avevo attraversato il portale facilmente, anche troppo per i miei gusti, infatti la materia nera del portale si increspò quasi come se fosse un liquido quando la toccai con il mio corpo, ma non fece nient'altro di meravigliante. I problemi incominciarono a crearsi quando ci rendemmo conto che il portale adesso impediva un nostro eventuale ritorno, infatti da liquida la materia nera si trasformò in solida. - Vabbè... Penso proprio che adesso una ritirata non è auspicabile... - Incominciai a guardarmi intorno. Il portale era stato nascosto su una collina verdeggiante, circondato da un piccolo villaggio di legno, dall'architettura non molto dissimile alla nostra, e che sembrava a prima vista abbandonato. Il ninja di Kiri e Raizen incominciarono a camminare per il villaggio senza dire una parola di troppo, il ninja di Kiri neanche si era presentato effettivamente. - Di solito siamo noi di Oto a esseri strani...

    Camminai diretto insieme a loro verso quello che sembrava un dirupo e, quando arrivammo, si presentò ai nostri occhi uno spettacolo stupefacente. Un enorme città, cioè quella che doveva essere stata una città, grande quanto tutti i villaggi che avevo visto prima d'ora uniti insieme. Non semplicemente vasta, era qualcosa di incredibile... Le sue costruzioni sembravano essere fabbricate in metallo, e si estendevano a perdita d'occhio. Alcuni palazzi sembravano che, al tempo del loro massimo splendore, avessero potuto toccare il cielo con la loro sommità. - Questo è sicuramente un paesaggio che non si vede tutti i giorni... - Il problema principale era che la città, come il piccolo villaggio nel quale ero arrivato, sembrava abbandonata. Tutto era distrutto, logoro, spettrale, e vigeva un silenzio impenetrabile, se non fosse per strani rumori in lontananza, come se qualcuno stesse ancora combattendo in mezzo alla totale desolazione.

    Ero talmente stupefatto alla vista di quella città, che mi accorsi solo all'ultimo di un rumore in vicinanza. Un uomo, o comunque qualcosa che assomigliava ad un uomo, era appena sceso da uno strano veicolo di ferro con delle ruote che non veniva trainato da nessun animale. Il problema principale è che sembrava furioso. Prese una mazza che non sembrava particolarmente elaborata, ma di sicura efficacia, e incominciò a correre diretto verso di noi sbraitando. Il tipo di Kiri disse che se ne sarebbe occupato lui, ed anche Raizen si preparò ad affrontarlo anche se rimané a debita distanza dai due. Intanto si era rivolto verso di me chiamandomi "signore".

    Nah... Chiamami Arashi-san al massimo... Non mi piace creare delle barriere tra e me e gli altri con simili appellativi come "signore". Si rivolse verso Raizen con sarcasmo, sorridendo.

    Intanto il Kiriano incominciò un breve scontro con l'ominide infuriato, sfoderando una strana tecnica che ricoprì il suo corpo con delle correnti di vento, da quello che si poteva capire. Osservai tutta l'azione con estrema attenzione. - Vediamo di incominciare a raccogliere qualche informazione per dopo... - Pensai mentre portavo la mia mano dentro alla sacca portaoggetti. [Carte Ninja "Base": Consumo Chakra: ¼ Basso]

    Se il Kiriano avesse messo in fuga l'assalitore, raggiunsi Raizen nelle vicinanze del soldato spaventato, che si era andato a nascondere in una piccola capanna là vicino. Rimasi in silenzio finché Raizen non avesse finito di parlare, poi passai all'azione.

    Come siete rudi! E poi attaccate noi di Oto definendoci “squilibrati“! - Dissi rivolgendomi verso Raizen e il ninja di Kiri. Presi dalla mia tasca due sigarette e l'accendino andando ad appoggiare il mio braccio intorno al collo del soldato. Poi gli infilai una sigaretta in bocca e gliela accesi. - Fuma... Vedrai che ti rilassa... - Dissi mentre passavo ad accendere anche la mia sigaretta. Feci un lungo sospiro con la sigaretta accesa in bocca e poi aggiunsi. - Buona vero? Purtroppo è un brutto vizio, ma non riesco a farne a meno... Devi scusare i miei compagni, non sono proprio gentiluomini come hai potuto vedere, ma non sono cattivi dopotutto... - Respirai liberando dal fumo i miei polmoni. - Comunque ci siamo solo difesi, non sappiamo neanche dove ci troviamo, magari ci puoi aiutare te, no?

    Intanto con la mano libera avevo preso lentamente dalla tasca una cartabomba, pronto ad utilizzarla in qualsiasi momento. Ero stato gentile, non stupido...




    Arashi Ika Genin
    Forza: 300
    Velocità: 300
    Riflessi: 300
    Resistenza: 300

    Chakra: 147.5/150
    Vitalità:140/140
    imageTesta: 60/60
    imageBraccioSx: 40/40imageBusto: 80/80imageBraccioDx: 40/40
    imageGambaSx: 40/40imageGambaDx: 40/40
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  9. Amanimaru
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    L'Oracolo delle Nebbie



    Disarmato e scaraventato a terra, il povero Hans, grosso e stupido, andò a raggomitolarsi dietro ad alcune catapecchie, e fu raggiunto dai ninja, uno dei quali gli offrì anche una sigaretta, un colpo di genio sicuramente, che spiegherò in seguito. Il gigante quando ficcò in bocca il bastoncino e ne aspirò l'essenza, aveva gli occhi pieni di gioia, infatti il poter fumare, nel suo esercito, era sinonimo di un rango elevato, e siccome Arashi gli aveva fatto un simile dono, lo considerava un ottimo amico. Non aveva molti collegamenti mentali il povero Hans, sarebbe stupido spiegare oltre, perchè lui non aveva assolutamente pensato ad altro. Così accarezzandosi le ferite che aveva subito per la botta ed il disarmo, parlò con voce cavernosa ai ninja che lo avevano interpellato.

    - Hummm Hummm io, io scambiati, voi. Io scambiati.

    E avrebbe continuato a grattarsi e a strusciarsi le escoriazioni. Ad una qualsiasi domanda magari del tipo, "scambiati per cos,a o chi" il gigante avrebbe continuato.

    - Ohh, scambiati, si, io, beh, uhmmm, Hans pensava voi Ghoul! -

    Ghoul? Chissà cosa erano. Sicuramente le menti dei ninja avrebbero vagato nel ricercare nelle loro esperienze, qualcosa che potesse ricondurli a quel nome, ma come in ogni storia che si rispetti, i colpi di scena non sono mai singoli. Apparso su un sasso a nemmeno due metri dai ninja e da Hans, un uomo, anzi, più un ragazzo, ammantato in marrone e con un bastone, era apparso, come da dentro al masso stesso, sedendosi e aggrottando la fronte, strusciando le dita della mano destra sul suo mento.

    - Ghoul Eh? Cretino di un Nazi, ma ti sembrano Ghoul?!? -

    image



    Al parlare di tal giovane, gli occhi di Hans si illuminarono di nuovo, chiaramente conosceva il tipo, e fece per avvicinarsi. Quindi si sedette nuovamente davanti al tipo. Che parlò ai presenti, facendo segno anche ad Itai di avvicinarsi.
    - Benvenuti ninja, io sono Akroma, l'oracolo delle nebbie. E voi siete, uhm, Raizen, Arashi, e Itai. E non chiedetemi come faccio a saperlo! Se non lo sapessi bell'oracolo sarei! -
    In realtà il tipo non sapeva assulutamente nulla di più dei loro nomi. Però conosceva la storia di quel luogo, e prima ancora che qualcuno glielo chiedesse, avrebbe parlato lui ai ninja.
    - Risponderò io alle vostre domande, il povero Hans qui è giù tanto se sa parlare. E' una cavia dell'esercito Nazi, prima era un uomo come voi ma dopo che gli hanno flippato la testa è diventato un enorme cretino, vero Hans? -

    Il gigante annuì felice. Senza aver minimamente capito niente.

    - Continuiamo, continuamo. Dunque, per prima cosa una informazione che vi farà sicuramente felice, non sono un nemico, e posso aprirvi la porta per tornare a casa. O meglio, io sono uno dei 4 che possono farlo, quindi da solo posso solo grattarmi il sedere. Sono una sorta di ninjutsu di forma umana che sta qui di guardia da quando la porta è stata chiusa, ormai da un bel po di tempo, e un giorno ho incontrato Hans che scambia per Ghoul anche la sua stessa ombra, e così quando passa di qui gli do da mangiare. E provo a renderlo meno idiota, perdendo tempo, s'intende. -

    Il tipetto scese dal masso, sedendosi sulla testa di Hans, che stava ora del tutto inarcato in avanti per farcelo stare.

    - Questo mondo un tempo era come tutti gli altri mondi, poi da quello dei ninja arrivarono dei tizi che cercarono il nostro aiuto per vincere le loro guerre, e quando questo avvenne, le guerre apparvero nel nostro, e fu una distruzione totale. Beh certo le guerre c'erano già, ma assieme a queste ultime apparvero anche le arti dei ninja che distrussero il nostro mondo. Quello che vedete è quanto resta, questa enorme distesa di palazzi distrutti che vedete è la periferia della capitale, un posto in cui vi sconsiglierei di andare....


    SE...

    ...Non vi fosse tenuta prigioniera mia sorella, che è la seconda oracolo delle nebbie, quindi un elemento fondamentale perchè voi torniate a casa. E non chiedetemi come uno come me possa avere una sorella! -


    Da notare come l'obiettivo primario della discussione non fosse ancora stato trattato, non per cattiveria, ma il poverino era emozionato, non vedeva essersi senzienti chissà da quanto.

    - Ah si, i Nazi sono i cattivi, sono l'esercito dei gerarchi che ormai controllano il nostro mondo, la fazione avversa sono I ghoul, delle bestie che un tempo erano uomini, e che ora sono, beh schifezze. In mezzo ai due schieramenti che si pestano a vicenda ci sono i pochi sopravvissuti umani, che si nascondono dove possono. Domande? Avete degli snack? -


    CITAZIONE
    Tabella di gioco

    Obiettivi Principali
    • Liberare Akromantula
    • Raccogliere informazioni sul nuovo mondo
    • Raccogliere informazioni sui Nazi
    • Raccogliere informazioni sui Ghoul

    Seguaci
    • Hans - Seguace di Arashi - En. Rossa



    Edited by Brando O'Kaais - 10/1/2010, 19:28
     
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    Ooooh cazzo un povero svitato, ma la faccia era un buon indizio.
    Ci sarà da farsi due palle oscene per spiccicargli qualcosa di utile.


    Il povero colosso era però evidentemente scosso, la mossa dell’otese gli illuminò letteralmente gli occhi, al pari della voce di un suo amico che comparve poco dopo.

    Arashi, cerca di non rifare un avventatezza simile, o rischi di lasciarci le penne, avevo appena finito di dire che un uomo simile a questo aveva delle armi nascoste al suo interno e tu ti fiondi a offrirgli del fumo?
    Spero che avrai questo culo immane la prossima volta che ti capiterà di rifarlo.


    Volse poi la sua attenzione al ragazzo comparso dal sasso, prese a parlare rapidamente, concitato, quasi emozionato dalle nuove presenze, le sue parole rincuorarono Raizen, non avrebbe più dovuto aver a che fare col grosso ex umano.

    Chissà che gli è capitato a questo poveraccio.

    Gli venne quasi istintivamente la voglia di portare la mano sul viso mezzo sfregiato, ma la tenne in tasca.
    Il konohaniano parlò nuovamente per primo quando il ragazzino finì di parlare.

    Niente snack, della carne secca se ti accontenti, anche se credo che preferiresti dei dolciumi, ninjutsu goloso.

    Un rapido sorriso che non schiuse le labbra.

    Passando a cose più serie, penso di saper parecchie cose sui nazi, o quantomeno sul loro esercito.
    Recentemente avete aperto il passaggio?


    Dopo aver ricevuto risposta continuò.

    Lo chiedo perché mi sono ritrovato a combattere contro uno strano tipo che inneggiava continuamente all’impero nazi, cosa di cui non ho mai sentito parlare dalle nostre parti, e visto il legame potrebbe venire solamente da qui.
    Inoltre quel tipo dopo essersi fatto esplodere è sparito, non so a cosa fosse legata tale abilità.


    Si interruppe qualche secondo imitando il precedente gesto del ragazzo accarezzandosi la barba vecchia di qualche giorno.

    Tu cosa sei di preciso? Il passaggio direi che è qui da un bel pezzo, da quanto ho capito sei stato creato insieme a lui per “gestirlo” ma sei ancora bello giovane, mi vien da pensare che tu sia qualcosa che esula dal regno animale, erro? Inoltre cosa puoi fare? Hai ereditato qualche abilità di noi ninja oltre quella di portinaio?

    Sbuffò scandagliando la sua memoria alla ricerca di qualche domanda che avrebbe preferito fare ora.

    Ah si, dei nazi sappiamo qualcosa, ma i ghoul? Cosa sai dirci su queste schifezze? Sono schifezze come i soldati nazi oppure simili ad Hans? insomma, cosa dobbiamo aspettarci?

    Ascoltò le risposte per poi rivolgersi ai compagni.

    Bene, siamo nella merda più o meno fino a qui.

    Parlando si indicò la gola.

    I nazi come vi dicevo prima sono paragonabili a delle marionette, non so cosa sia la loro fonte di energia ma alcune loro armi somigliano alle nostre per potenza e letalità, a quanto pare sono stati affascinati dai ninja venuti qui tempo fa e hanno cercato di imitarli.
    Tornando al discorso delle marionette, vi dicevo che sono simili, ma ovviamente non anno bisogno di essere comandati da fili o altre diavolerie, io ne ho combattuto uno e spero non avesse un sistema di controllo a distanza che gli facesse varcare le dimensioni, in quel caso la merda guadagnerebbe qualche centimetro.


    Spostò la mano sino al mento.

    Il corpo dei nazi pare avere base umana ma sono modificati con aggeggi di metallo che ne aumentano spropositatamente la pericolosità offrendogli un effetto sorpresa non indifferente, alcune armi hanno bisogno di tempo per essere estratte ma il corpo per la maggiore coperto da placche metalliche ha una buona protezione.
    Non so se abbiano diversi modelli ma quello che ho fronteggiato io era un osso duro.
    È stato in grado di sostituire letteralmente una gamba che gli avevo precedentemente danneggiato con qualcosa di simile al metallo, anche se dopo è parso debilitato dall’azione, come se gli avesse sottratto parte dell’energia.
    Possiedono armi simili a cerbottane ma che hanno una velocità di fuoco assai maggiore, e i proiettili utilizzati hanno potenza di cartebombe.
    Direi che è tutto, non ricordo altro di quello strano individuo se non qualche suo punto debole.
    La schiena pare essere sempre un elemento fondamentale, non so se perché sia insostituibile o perché vi passano parti importanti per supportare le modifiche, sono punti deboli anche le parti “originali” ossia che non presentano modifiche, inoltre credo che abbiano qualche organo interno anche se il tipo con cui mi sono scornato aveva nel ventre una cavità in cui riponeva varie armi.
    Forse possiedono particolari sostanze paragonabili ai nostri tonici ma con utilizzi ben più fantasiosi, uno è stato in grado di rendere un soffitto friabile come il pane raffermo.
    Questo è quanto.
    Comprendi Arashi la grossa cazzata che hai fatto prima?


    Portò la mano sulla fronte e riflettè qualche secondo.

    Sai se c’è un modo per arrivare da tua sorella incontrando pochi estranei?
    O quantomeno gente con cui potremmo schierarci, se dobbiamo barattare meglio farlo con gente non troppo strana.
    Quanto a noi, ci serve un capogruppo, qualcuno che dica come muoversi altrimenti la prossima volta dovremmo raccogliere l’otese con cannuccia e cucchiaino.
    E soprattutto bisogna sapere cosa siamo in grado di fare, personalmente me la cavo con i taijutsu, quindi distanza mediocorta.


    Fissò i suoi compagni per poi passare a Aroma ed infine ad Hans.

    Ei! Hans! Pensi che uno che fuma bene come te possa sapere come condurci fino alla sorella di Aroma senza pericoli?

    Voleva coinvolgere anche quel poveraccio, decise di far leva su quella felicità che si era impadronita di lui quando aveva visto la sigaretta, e inoltre poteva rivelarsi veramente utile per scoprire qualche salvacondotto, dopotutto era un tipo che non aveva coraggio a fiotti quindi sarebbe stato strano se non sapesse qualche via sicura.
     
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    L’attacco funzionò e riuscii, fortunatamente, a neutralizzare la minaccia con pochi colpi ben assestati. Poi gli altri due, tra i quali il ragazzo che si professava caposquadra – anche se avevo la netta sensazione che si atteggiasse inutilmente – si avvicinarono al soldato.
    Io defilato restai dietro di loro, pronto a intervenire ad ogni evenienza, ma ben presto si comprese che quello era un idiota totale. Un po’ come il “caposquadra”. Scossi il capo, ringraziando il cielo che fosse andato tutto bene.
    All’improvviso apparve un uomo dall’aspetto misterioso che sembrava conoscere il soldato. Ci narrò cos’era accaduto in quel posto e come mai si era ridotto così: guerra. La più grande stupidità umana che infetta il cuore della gente da ormai molti secoli. Si combatteva per varie ragioni eppure per come la pensavo nessuna di queste era abbastanza da giustificare il sacrificio di una solo persona. Le guerre erano giochi di potere e ciò che erano le guerre per la libertà e gli ideali erano scomparsi da tempo.
    Per dare potere e una poltrona sotto il culo di pochi gerarchi si uccidevano migliaia di persone. È sempre stato così e probabilmente il mondo difficilmente guarirà da tale piaga.
    «Snack? Aspetta.» aprii la mia sacca e presi una barretta energetica al cioccolato. La lanciai al tipo che sembrava abbastanza tranquillo e soprattutto era il nostro unico pass per tornare a casa.
    «Quindi dobbiamo recuperare tua sorella? Ascolta, gli umani del posto ci vedranno di buon occhio? Da quello che mi hai detto sono stati shinobi, come noi, a creare questo disastro. Voglio sapere se abbiamo altri nemici, oltre a bestie schifose e bastardi pieni di armi.» dissi ad Arkoma.
    «Direi di aspettare qualche altro minuto, poi di metterci in marcia per fare visita in quella città. E tu, Arashi.» mi rivolse infine al “caposquadra” che si era già beccato una strigliata da Raizen. Con un movimento fulmineo del braccio tentai di afferrare il suo colletto [Velocità: 600], se fossi riuscito a trattenerlo l’avrei tirato verso di me, alzandolo [Forza: 600]. Nessuno sforzo eccessivo, ma non sopportavo quel tale si professasse anche solo scherzosamente caposquadra. Una missione, per giunta di grado B, non era nulla su cui scherzare.
    «Per quanto sia onesto il tentativo di farci ridere, puoi smetterla con questa pagliacciata del caposquadra. Una mossa sbagliata come quella che hai fatto, fatta nel momento sbagliato e tutti e tre stiamo nella merda.» lo lasciai andare quindi, accendendomi subito dopo una sigaretta, aspirando velocemente una boccata.
    «Ti assicuro che qui in mezzo avremo tanti momenti sbagliati. Il comando lo prendo io qui, spero non abbiate nulla in contrario e anche se ce l’avete, bé, fatti vostri. Mi rodono le palle quando devo decidere ogni cosa in democrazia, soprattutto quando si rischia di avere un solo minuto per pensare, parlare e sopravvivere.» guardai sia Raizen che Arashi, terminando con Hans. Di solito non avevo bisogno di credenziali, ormai sapevano in molti che razza di mostro ero diventato. Nel senso letterale del termine.
    «Per informazione, prima non ho parlato. Sono Itai Nara, Chunin di Kiri, in capo alle difese del villaggio e anche a qualcos’altro. Sono abile in Ninjutsu, Doton e Fuuton soprattutto, posso usare anche buon Taijutsu, ma ho bisogno di qualche secondo. Se in questa missione vi richiederò di coprirmi perché non potrò muovermi per qualche secondo, fatelo, vi assicuro che non sarà tempo sprecato.»


     
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    Raizen mi riprese per la mia avventatezza infatti, secondo lui, quell'omone poteva nascondere ancora qualche arma da qualche parte. - Ma guarda che carino che è! - Dissi mentre con la mano libera gli accarezzavo dietro l'orecchio. -Come fa a farci del male... Tu sei un bravo mostro, vero Hans? - Infatti il gigante si rivelò come quello che era apparso immediatamente, un ritardato. La mia sigaretta però gli aveva come fatto illuminare gli occhi, infatti l'omone, che dalle sue poche parole sembrava chiamarsi Hans, mi appariva adesso come riconoscente. Dalla sua risposta l'unica cosa che si poteva capire era che ci aveva scambiati per delle cose chiamate ghoul, ovviamente non avevo la più pallida idea di cosa fossero e né mi interessava saperlo. Improvvisamente però, da un sasso lì vicino, comparve un ragazzo con un bastone che sembrava conoscere Hans. Il ragazzino si sedette davanti a me ed Hans, rimproverandolo per la stupidità, e fece anche cenno al Kiriano di avvicinarsi. Ero rimasto abbastanza stupefatto nel vedere sbucare un ragazzino da un sasso, però almeno per adesso non volevo fare domande troppo indiscrete. Il ragazzo si presentò come Akroma, un oracolo, e per provarci di questo pronunciò i nostri nomi. - Beh... Lui sembra saperne! - Dissi mentre continuavo a fumare, ormai convinto pienamente del suo attestato di oracolo. Come tutti gli altri aspettai che Akroma finisse di parlare, ma non feci in tempo ad aprire bocca che subito Raizen, e dopo il Kiriano, incominciarono a tempestarlo di domande. - Che coglioni... - Avevo ascoltato tutto, cioè quasi tutto, dalla spiegazione di Raizen sulla pericolosità di questi ormai famigerati Nazi, all'aggiornamento di Akroma sulle condizioni di quel mondo.

    Mentre continuavo tranquillamente a fumare, subito dopo che il Kiriano finì di parlare, mi prese il corpetto e mi tirò su da terra. Quasi istintivamente andai a portare la mano in cui tenevo ancora la cartabomba sfoderata poco prima sul suo polso, pronto ad attivarla al primo sintomo di pericolo. - Da quello che ho visto non ti posso battere, ma magari mi porto via una mano... - Il kiriano mi rimproverò nuovamente per la mia precedente azione, secondo la sua opinione e quella di Raizen avventata, dicendomi di non fare mai più una cosa del genere. Proprio mentre mi stava lasciando andare, cercai di far cadere dalla mia bocca la sigaretta sulla sua manica, per procurargli una piccola bruciatura. Prima che avesse potuto dire o fare qualsiasi cosa, utilizzando la mia maestria nello sparare cavolate, aggiunsi spudoratamente. - Vedi! Dalla paura mi hai fatto cadere la sigaretta dalla bocca! Che cavolo! - [Interpretazione] Con l'utilizzo della mia abilità avrei tentato di apparire veramente impaurito e sorpreso dalla azione dello shinobi. Intanto avrei riposto la cartabomba in tasca se sicuro di nessuna particolare reazione.

    Dopo di ciò, Il Kiriano finalmente si presentò. Si chiamava Itai e da quello che diceva doveva essere uno bello importante nel paese più umido del mondo, inoltre si proclamò nuovo caposquadra. Senza obiezioni, mi preparai nuovamente un'altra sigaretta, accendendomela. Dopo mi rivolsi verso Hans. - Ehi Hans! Su alzati è tempo di andare! Adesso ci dovrai condurre nel modo più veloce possibile da questa Akromacosa, se sai dove è... Magari facendoci saltare anche qualche incontro indesiderato! - Sapevo che stavo chiedendo troppo, ma la speranza, come si dice, è l'ultima a morire. - Uhm… Sono durato più del previsto come caposquadra!

     
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    Risposte:

    - Altri portali? No non ci sono altri portali, solo questo, e nessuno lo ha aperto. -

    Il tipo era stato programmato con questa informazione e l'avrebbe ripetuta anche davanti a prove evidenti del contrario. Hans dal canto tuo si limitò a fumare senza dare risposte a chi gli aveva posto domande, nuovamente rispose Akroma al suo posto.

    - I ghoul un tempo non esistevano, sono stati creati alcuni da arti ninja finite male, altri dai Nazi per addomesticarli, ma con scarsi risultati. Sono praticamente dei cosi simili a Zombie e sembrano non accusare i colpi, sono deboli al fuoco e non tollerano bene la luce, tutto il resto sono carezze per loro. Sappiamo che al buio, nei vecchi tunnel dei treni, negli scantinati, negli edifici, ci sono nidi pieni di quelle bestie. Alcuni avventurieri di tanto in tanto, che con coraggio esplorano il nostro mondo, affermano di aver incontrato un tipo di Ghoul superiore, che può anche comandare tra gli uomini, ma questo è impossibile, quegli essere sono senza cervello! E io mi chiamo Akroma! AKROMA, nè Arkroma nè tantomeno Aroma! Vedete di ricordarvelo, citrulli! Per quanto riguarda il nascondervi, ormai tutti qui usano arti ninja, quindi tanto vale le usiate anche voi, sennò magari qualcuno potrebbe credevi chissà cosa, buhauhauha. -
    L'ometto scomparve senza dire altro, nè sulle indicazioni, nè sui nazi, nè su niente altro. Anche se essendoci un solo sentiero per scendere dalla collina, la scelta era piuttosto obbligata.

    Hans fece capire che infilandosi delle uniformi da Nazi avrebbe potuto portare tutti in macchina nella città, passando i posti di blocco, in massimo 20 minuti, al contrario andando a piedi, i ninja avrebbero impiegato circa 3 ore, senza contare eventuali imboscate di chissà quali bestie.
    In ogni caso, praticamente sotto la collina, il gruppo avrebbe fatto conoscenza di un ragazzo vestito in modo bizzarro, con uno zaino sulle spalle, e un sacchetto, magari con delle cibarie, all'altezza della cintura.


    image



    Qualora i ninja decidessero di parlargli, avendo appurato che è effettivamente da solo, e non è armato, il ragazzo avrebbe risposo cordialmente.

    - Oh? Dei ninja? Salve, io sono Eracgar, da dove venite? -



    Come faceva il ragazzo a sapere che i 3 erano ninja? Beh fargli questa domanda sarebbe stato ridicolo, considerato come erano vestiti, era piuttosto chiaro cosa fossero, e anche il luogo dal quale venivano era sospetto, tutti gli abitanti di quel mondo sapevano cosa si trovava sulla cima di quella collina, e il giovane Eracgar ne era ben cosciente.

    - Non vorrei infastidirvi, ma sarebbe il caso che voi vi togliate di mezzo, siete dannatamente sospetti, se qualche Nazista vi trovasse, sarebbe peggio per voi, hihi, nel migliore dei casi, comunque, cè di peggio dei Nazi in questo mondo. E io non sono un combattente, o almeno non sono tanto abile da tornare in città da solo, mi dareste un passaggio voi? Sembrate decisamente cazzuti! -

    Apparentemente, il ragazzo non sembra mentire, nè avere intenzioni particolari se non quelle effettivamente enunciate.
    • Informazioni per i Pg
    Se decidete di far entrare nel gruppo il ragazzo, egli diventa un seguace del gruppo Genin Verde che segue gli ordini del caposquadra, ma tendente a nascondersi.

    CITAZIONE
    Tabella di gioco

    Obiettivi Principali
    • Liberare Akromantula
    • Raccogliere informazioni sul nuovo mondo
    • Raccogliere informazioni sui Nazi
    • Raccogliere informazioni sui Ghoul
    • Indagare Circa i Ghoul Evoluti

    Obiettivi Secondari
    • Indagare Circa i Ghoul Evoluti
    • Condurre Eracgar Sano e Salvo in città

    Seguaci
    • Hans - Seguace di Arashi - En. Rossa
    • Eracgar - Seguace del Gruppo - En. Verde



    Edited by Brando O'Kaais - 18/1/2010, 17:30
     
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    Ricambiò lo sguardo del kiriano.

    Non mi frega se sei un traditore, ma fondamentalmente seguirò le tue parole finchè saranno giuste.
    In questi casi non si parla di democrazia, ma di semplice raziocinio, non so se conosci il detto “due teste sono meglio di una”
    Sei il nostro caposquadra perché si necessita di un vertice, ma non hai nient’altro di noi se non le parole “ok ti seguiamo”.
    Le ultime parole su ciò che riguarda noi e la nostra vita non spettano nient’altro che a noi. Quindi se ci sarà da rischiare la vita chiederai il consenso. O sarai così abile da puntare le armi sui tuoi compagni e al contempo difendere le tue? Se perdi la squadra la missione è già fallita.
    Detto ciò piacere di collaborare con te.


    Sottolineò con un diverso tono la parola collaborare per poi prestare orecchio a ciò c he la ninjutsu aveva da dire.

    Niente di troppo importante insomma.

    Riuscì a pensare solo quello prima che l’ometto scomparisse del tutto, ora gli era rimasto solo Hans

    Oooh eccellente, un disabile, un despota mancato e un povero esaltato, che bella combriccola!

    Riuscì a stento a capire i gesti e le parole di Hans, ma era sicuro di aver capito.

    Beh, allora ci servono queste divise, oppure utilizziamo la Henge, non credo possano scoprirci.
    Poi se Hans ne ha qualcuna un travestimento sarebbe la cosa migliore.
    Scontato che ci andiamo col trabiccolo no?


    Diede una leggera gomitata ad Arashi per invitarlo a chiedere ad Hans se ne avesse, non aveva compreso dal suo discorso se lui ne avesse o meno.
    Se avesse ricevuto risposta negativa si sarebbe tenuto pronto ad utilizzare la henge.
    Ai piedi della collina incontrarono un ragazzo, abbigliamento e capigliatura erano assai particolari, ma non sembrava un tipaccio.
    Raizen mise le braccia sopra la carrozzeria dell’auto e si sporse per parlargli, teneva le braccia conserte nascondendo il kunai estratto poco prima, il ragazzo sembrava innocuo, ma mai fidarsi troppo, al minimo scatto l’avrebbe aperto in due.

    Non preoccuparti, all’occorrenza sappiamo travestirci molto bene.
    E dicci ragazzo cosa possiamo avere in cambio se ti scarrozziamo sino alla città?


    Lo chiamava ragazzo, ma probabilmente avevano un età simile, anche se per come parlava pareva avere 8 anni, un po’ confuso.

    Pare che tu sappia più o meno cosa ci aspetta da qui alla città e magari cosa possiamo trovarci dentro a questa città...se ti va di parlare puoi saltare dentro, credo.


    Mentre pronunciava l’ultima parola si voltò dal traditore per avere un suo parere.

    Qualche buona informazione ci sarebbe assai utile, dicci un po’, come mai un essere umano gironzola a piede liberò così? Un tizio incontrato prima ci ha fatto capire che in mezzo a questo bordello voi siete gli sfigati di turno, mal visti a destra e a manca, se stai qua minimo sai come accedere alla città senza troppe rogne. O sbaglio?
    Hans ci ha suggerito un metodo ma magari tu hai di meglio.
    E poi non sappiamo se oltre a nazi e ghoul dobbiamo temere dell'altro.
    Inoltre ci sarebbe utile un campo base al sicuro, potresti darci una mano?

    Aveva posto le sue domande, al momento gli premeva arrivare al sicuro e di arrivarci al più presto, possibilmente senza intoppi.
    Aveva scoperto una piccola carta, ossia che loro in quel mondo erano dei totali estranei senza alcun punto di riferimento, ma non avrebbe dovuto causare troppi danni visto che la cosa in ogni caso non poteva peggiorare la loro situazione.
     
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    Vidi chiaramente quella carta bomba che Arashi mi posò sul braccio. Faticai a non ridere. Quando l’ebbi lasciato, visto che non glia avevo fatto niente di male fino a quel momento. Gli scoccai un’occhiata quanto più velenosa possibile, soprattutto dopo la farsa della sigaretta, quindi gli mollai un ceffone così sonoro da fargli ricordare la lezione per i prossimi anni, senza usare tutta la mia forza per non staccargli la testa dal collo. [Velocità: 600 Forza: 500]
    «Una persona per la paura stringe le labbra, le allarga per lo stupore o per sua volontà.
    «Se ti vedo ancora tentare di minacciarmi con una carta bomba, sei morto.» dissi secco, pensando a quanto era stato ridicolo quel tentativo. Ci volevano tre secondi prima che una carta bomba – che tra l’altro era di modestissima potenza – esplodesse. In tre secondi avrei potuto togliermela di dosso, ficcargliela tra i denti e lasciarlo morire.
    Fu il turno di Raizen dirmi qualcosa che voleva sembrare saggio. Non aveva tutti i torti, pensai ascoltando le sue parole, ma aveva dimenticato i punti essenziali della vita ninja, una vita militare, votata alle missioni e nelle mani dei propri superiori. Senza contare, che non aveva considerato il fatto di non conoscermi.
    «Sarò franco…» iniziai a dire, posando una mano sulla sua spalla «Ho portato avanti abbastanza missioni per sapere essenzialmente due cose. Mai chiede ai tuoi uomini di morire senza che siano pronti a farlo, perché fallirà e soprattutto proteggi la vita dei tuoi uomini come se fosse la tua.
    «Non mi conosci, ma io, assumendo di mia spontanea volontà il ruolo di guidarvi, ho accettato il compito di proteggervi, di anteporre le vostre vite alla mia. Prima ho reagito così con quel cazzone perché penso che il messaggio sia arrivato decisamente chiaro, se non l’avrà capito, sarò felice di punirlo.» spostai i miei occhi fino a incrociare direttamente i suoi
    «Non provo gusto a comandare, ma provo di certo più piacere a fare in modo che la missione vada a buon fine, con tutti e tre con tutti gli arti attaccati e ancora due occhi in faccia, possibilmente vivi. Non mi arrogo il diritto di decidere della vostra vita, ma giuro, fate qualche cazzata e agirò come un ninja da manuale, l’insubordinazione è qualcosa che non sopporto.. Se mi ascoltate quando esigerò che lo facciate, torneremo sani e salvi.» conclusi. Forse avevo chiarito abbastanza da far capire che ciò che avevo fatto prima l’avevo dovuto fare per il bene di tutti, non sentivo tante gratificazioni a stare al comando, per neinte.
    Quindi quel ninjutsu vivente sparì nel nulla. Imasi abbastanza incuriosito, perché non sembrava essere un’evocazione – non c’era nessuno che l’avesse evocato a quanto avevo capito – ma viveva. Che razza di ninjutsu sarebbe stato capace di riprodurre la vita?
    Hans, poco dopo, ci disse che saremmo potuti andare in città passando i posti di blocco indossando delle uniformi da Nazi. Una volta giunti incontrammo un tizio abbastanza strano vestito in modo strano che capì che noi, nonostante i travestimenti eravamo ninja. Lo lasciai parlare, ascoltando cosa aveva da dire.
    Poi ci fece una proposta, anzi, una richiesta. Lui si aggregava a noi per dargli protezione. Lo fissai attentamente, quindi parlai.
    «Ok, vada per il passaggio, ma dovrai ascoltare tutto ciò che ti dico. Se fai anche solo finta di sgarrare e con le tue azioni metti in pericolo i miei uomini ti taglio una gamba e ti lascio a marcire per strada.» dissi in assoluta serenità, ma con tono fermo, per fargli capire che non stavo assolutamente scherzando.
    «Il metodo suggerito dal Hans non è male, ma non so quanto fidarmi delle sue parole. Comunque, siamo alla ricerca di informazioni su questo mondo. Cosa ci puoi dire tu su i Nazi e i Ghoul?» chiesi lasciando volontariamente ampia la domanda per permettere al nuivi arrivato di trovare una risposta quanto più opportuna possibile. Se avesse avuto di meglio da suggerire su come infiltrarci in città avrei preso in considerazione la sua idea, in caso contrario avrei ordinato a tutti di trasformarmi tramite Henge nei Nazi, seguendo magari le indicazioni di Raizen che sembava averli già affrontati.



     
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