L'Uomo Misterioso

[Suna] | Verde+ Chakra I per Shu

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Quicumque
        Like  
     
    .

    User deleted


    Difesa



    Brando mi disse di riposare in vista dell'allenamento del giorno seguente e, dopo essermi sincerato che i suoi sottoposti avrebbero provveduto ai miei doveri di guardia della carovana, mi posai sul giaciglio e mi addormentai. La mattina dopo mi svegliai abbastanza presto, com'era mia abitudine, e dopo una breve colazione e un po' di riscaldamento ero pronto per l'allenamento.

    Lo vidi immerso nell'acqua fino alle caviglie e mi diressi di fronte a lui. L'acqua era, ovviamente, calda. Mi sembrava quasi di sentire la folla incitarmi prima di uno scontro. Ma ormai quei giorni erano passati. Arrivai a circa un metro da lui.

    Scusa se ti ho fatto aspettare. Possiamo cominciare quando vuoi.

    - Bene Shu, io sono abile nell'utilizzo di queste due spade strane che mi vedi legate addosso...

    Io eseguirò delle rapide estrazioni per cercare di colpirti sul serio, e tu dovrai evitare o parare con una tua arma. All'inizio cercherò di colpirti solo agli arti, poichè non conosco le tue abilità di reazione e di movimento, così se anche qualcosa dovesse andare storto, potrei soccorrerti senza rischi. Poi vedremo se fare addestramenti di questo tipo più avanzati. Se vedi di non riuscire nè ad evitare nè a parare in tempo un colpo, usa il tuo chakra per rendere più rapide e immediate le tue azioni. -



    Mi misi in posizione di guardia, con la sinistra avanzata e la jitte nella destra, impugnata normalmente.

    L'allenamento cominciò subito. Un rapido attacco con la mano destra, dalla mia destra a sinistra che mirava alle ginocchia. Troppo lontano per pararlo con la jitte potevo solo schivare. Feci un balzo all'indietro, sfruttando al massimo il chakra che potevo impastare. Non fu abbastanza, la lama graffiò il mio ginocchio sinistro, delle calde gocce di sangue caddero nell'acqua e si mischiarono ad essa.
    Dovevo migliorare. Dovevo diventare più forte nel fisico e non dovevo usare il chakra. Altrimenti sarei rimasto solo un incapace. Un altro attacco partì e questa volta schivai all'indietro, ma senza usare il chakra. Un taglio più grosso si aprì sul ginocchio ma non volevo fermarmi. Dovevo progredire in fretta se non volevo restare dissanguato. Un terzo attacco, uguale agli altri, venne schivato anche se sapevo che era più perché il mio corpo intuiva quale sarebbe stato l'attacco che non per una mia abilità personale.
    La lama venne estratta di nuovo. Provai a schivare nello stesso modo ma notai che il tipo di assalto era diverso, dal basso verso l'altro, obliquo e bersagliava il mio braccio sinistro. Solo l'aiuto del chakra poté fare in modo che io subissi pochi danni, anche se venni colpito in pieno. Un altro attacco sopraggiunse e riuscii a toccare la lama con la jitte, deviandola leggermente in modo che la ferita che mi avrebbe causato non sarebbe stata profonda. Cominciavo ad affaticarmi ma non potevo fermarmi. Il terzo attacco giunse. Conoscevo quale sarebbe stato il bersaglio per cui ruotai leggermente in senso antiorario in modo da allontanare il braccio e avvicinare la jitte al bersaglio. Invertii l'impugnatura al volo e non appena l'arma cozzò con la lama un rapido movimento di polso e la lama venne deviata verso il basso, dove non poteva nuocere. Brando rinfoderò la spada e io tornai in posizione. Estrasse quindi l'altra lama, tentando un attacco verticale alla mia spalla sinistra. Con l'impugnatura ancora invertita girai sempre in senso antiorario con il busto e frapposi la jitte alla lama, ma non prima che essa poté assaggiare il mio sangue. Ero ancora troppo lento. Non potevo fermare questi assalti senza l'uso del chakra e la mia ostinazione poteva farmi rischiare molto sangue. Tuttavia potevo percepire che stavo diventando migliore a reagire a quegli assalti. Un altro attacco partì, diretto all'altra spalla. Non potevo pararlo con la jitte quindi spostai il piede destro, portandolo verso la mia sinistra e piegai il busto all'indietro, cercando di schivare l'attacco. Ci riuscii, ma per il rotto della cuffia. La mia maglia era rovinata e l'armatura ninja era visibile. Fortunatamente quella non era stata intaccata, segno che Brando comunque controllava i suoi fendenti. Se anche così limitato restava più veloce di me avevo quasi paura a vederlo a piena forza.
    L'ultimo attacco di quella serie mirava sempre alla destra. Questa volta indietreggiai semplicemente e solo un'altro pezzo di maglietta venne carpito dalla lama. Ormai ero quasi bravo a bloccare quegli attacchi. Brando estrasse quindi la sinistra e sferrò un altro fendente orizzontale. Eseguii un balzo all'indietro, schivando la lama. Muovere semplicemente le gambe mi avrebbe fatto colpire a causa dell'acqua, quindi dovevo saltare all'indietro per schivare quegli attacchi. Ora sempre la sinistra, ma attaccò nell'altro modo. Ruotai in senso antiorario e colpii la lama con la jitte dall'alto verso il basso. Sfruttando il chakra avrei potuto deviarla più facilmente, sapevo che stavo sforzando il mio corpo più delle sue reali capacità. Ma perlomeno non venivo ferito. Avevo il fiatone. Un'altro attacco, con la destra, diretto alla spalla sinistra. Spostai il braccio sinistro mentre ruotavo con tutto il corpo in senso antiorario e deviai la lama toccandola sul piatto con la mano sinistra, dall'interno verso l'esterno.
    Evita la linea dell'attacco e devia verso l'esterno del tuo corpo.
    Era un insegnamento fondamentale nelle arti marziali.
    Di nuovo la sinistra, un fendente verticale. Afferrai la jitte con entrambe le lame e la percossi con un movimento contrario rispetto a quello della lama. Avrei inoltre sfruttato l'energia dell'impatto per portarmi leggermente indietro.
    Fortunatamente l'acqua, essendo alta solo fino alle caviglie, non opponeva troppa resistenza ai movimenti.
    Un ultimo attacco con la destra, diretto alla spalla destra, che venne evitato in un modo simile al primo: spostai la gamba, piegai all'indietro il busto ed eseguii un piccolo balzo all'indietro. Riuscii a non cadere grazie alla gamba sinistra che venne spostata indietro e mi sorresse impedendomi di fare una pessima figura inzuppandomi d'acqua.
    L'ultimo attacco venne portato con la sinistra ed era parallelo al terreno, diretto al ginocchio avanzato. Mi piegai all'indietro con il busto e sollevai la gamba cercando di portare il mio ginocchio a toccare la spalla. Poi tornai in posizione cercando di colpire la lama con la suola della scarpa dall'alto verso il basso, come per schiacciarla ma Brando l'aveva già rinfoderata.

    Avevo molto da imparare ma sapevo che avevo fatto qualche progresso.


     
    .
16 replies since 24/12/2009, 16:48   268 views
  Share  
.