L'Uomo Misterioso

[Suna] | Verde+ Chakra I per Shu

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  1. Quicumque
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    Il masso




    La prima parte dell'addestramento era quasi conclusa, Brando mi invitò a riposarmi e rifocillarmi prima di continuare con un altra prova. Mangiai di gusto mentre Brando medicava le ferite più "preoccupanti" che altro non erano che dei graffi abbastanza profondi. Un'oretta dopo, decisamente più riposato e in forze, Brando decise di riprendere gli allenamenti.


    - Bene direi che è il caso di passare all'ultima prova fisica, prima di completare l'addestramento e passare all'insegnamento, hai provato bene la tua concentrazione e il tuo livello di chakra, così come la tua velocità e i tuoi riflessi. Ora ho una nuova prova ascetica a cui sottoporti, con essa testerò la tua mera forza fisica e la tua resistenza sotto sforzo, preparati, sei pronto? -


    Quando vuoi.


    Brando eseguì quindi dei sigilli ed immerse le sue mani nel terreno. Che strano Doton... chissà che vuole fare, pensai. Sembrava sforzarsi molto. Decisamente stava facendo qualcosa di strano. Alla fine mi fu tutto chiaro.
    Aveva estratto dal terreno un gigantesco masso!
    E ora voleva che io facessi 100 giri di corsa attorno all'oasi con quel coso sulle spalle?!
    Cercai di mantenere un'espressione impassibile.

    Nessun problema.

    Dopotutto se lui credeva che io ce la potessi fare dovevo credere in me stesso e nelle mie capacità.
    "L'uomo usa solo il 30% delle sue capacità in condizioni normali e solo quando è particolarmente sotto stress riesce a tirare fuori la sua vera forza. Noi dobbiamo imparare ad usare il restante 70% sempre e comunque.
    Solo così potremo sopraffare i nostri avversari"
    Una massima del mio vecchio maestro che io avevo adottato come mia. Il mio scopo era superare sempre me stesso fino a raggiungere il mio limite. E poi infrangerlo. Non sarebbe stato questo patetico masso a causare la fine del mio viaggio.
    Il modo migliore per trasportarlo era prenderlo sulla schiena e curvarmi leggermente in avanti, sostenendolo con le braccia. In questo modo non mi avrebbe dato problemi durante la respirazione e non avrei avuto problemi di equilibrio dovuto allo spostamento del baricentro. E in questo modo avrei potuto potenziare il mio intero corpo dato che lo avrei sostenuto con le braccia, le gambe e la schiena contemporaneamente.
    Andai davanti al masso e mi piegai, afferrandolo da davanti con le braccia. Impastai del chakra per sollevarlo al livello ottimale e posarlo sulla schiena. Ero ancora piegato per cui distesi le gambe lentamente, fino a raggiungere quasi la posizione eretta. Le gambe dovevano essere leggermente piegate in modo da ammortizzare le vibrazioni causate da tutto il mio nuovo peso.
    Cominciai quindi a camminare. Prima infatti dovevo abituarmi al fardello che dovevo portare. Una volta eseguiti un paio di giri, per niente facili ma che riuscii a compiere mettendo un passo davanti all'altro un po' alla volta, cominciai ad aumentare gradatamente la velocità. Era sempre faticoso però in questo modo non avrei sforzato il mio corpo troppo e troppo in fretta. Mi stavo semplicemente riscaldando. Dopo qualche giro cominciai a fare una corsetta leggera, in modo da non stancarmi troppo e per poter arrivare in fondo a quella gara di resistenza. La schiena era già completamente sudata a causa del contatto con il masso e la fatica si faceva sentire anche a causa del torrido clima, anche se ormai avevo imparato a convivere con quell'arsura. Il peso era decisamente enorme e con le mani in quelle condizioni, fra l'escoriazioni e il sudore rischiavo che il masso potesse scivolarmi di mano. Fortunatamente quando succedeva mi piegavo un po' più in avanti in modo da farlo aderire maggiormente sulla schiena prima di tornare in posizione (il tutto, ovviamente, senza arrestare la corsa). Ero arrivato circa al ventesimo giro quando la vera fatica si fece sentire. Ero già stufo? Impossibile. Eppure era vero. Se avessi potuto avrei voluto lasciare il masso a terra e gettarmi a dormire ma non potevo. Dovevo terminare quel compito. Se mi fossi arreso ora non avrei mai potuto diventare un vero uomo e trovare il mio posto in questo mondo. Dovevo tenere duro. Anche perché sarebbe stato divertente. Se la storia del 30% era vera sarei potuto arrivare a circa 70 giri. Il che significava che avrei dovuto migliorare le mie capacità in modo da fare altri 30 giri. Interessante. Era decisamente una sfida contro me stesso. Che avevo intenzione di vincere. Continuai a correre, decisamente più determinato dentro di me. Sarei migliorato. Sarei diventato più forte. Avrei sopraffatto tutte le difficoltà che mi si sarebbero parate davanti. Un po' come questo masso. Quando avrei finito questa corsa lo avrei sbriciolato, giusto per sfizio personale.
    Continuai la mia corsa, rinnovato nello spirito ma non nel corpo. Stavo rapidamente esaurendo le mie energie e la fatica si stava facendo sentire. La schiena stava cominciando a farmi male e le mani faticavano a tenere una presa solida. La bocca mi si stava impastando ma non me ne potevo preoccupare ora. Avevo una missione da portare a termine. Continuai la corsa, ignorando i classici segnali di avvertimento da parte del mio corpo. Sapevo benissimo che questa impresa era al di sopra delle mie capacità ma riuscire contro tutte le possibilità era il bello di intraprendere un impresa. Era sempre più difficile mettere un piede davanti all'altro ed era sempre più difficile mantenere il ritmo (ero circa al 50esimo giro e dal 40esimo la velocità stava calando).
    Continuai a correre, cercando dentro di me la forza per continuare. Avevo la motivazione, avevo la volontà, avevo le energia. Ora dovevo solo avere la forza di continuare. La mente doveva superare il corpo. La fatica era sempre più grande, il cuore batteva, i polmoni faticavano ma le gambe continuavano. Ero poco oltre la metà e già da tempo desideravo che ogni passo fosse l'ultimo. L'unica cosa importante era non far cadere quel masso e continuare quei dannati giri. Alla fine mi sarei vendicato di quel masso che mi aveva fatto faticare in quel modo. Ero sfinito e il limite dei 70 giri si avvicinava sempre più. Limite che alla fine raggiunsi. Ormai un circolo di sabbia nera era il mio percorso, il percorso che avrei dovuto seguire per altri 30 giri ancora. La corsa era quasi alla fine. Ce l'avrei fatta. Dovevo solo mantenere un ritmo costante. La mia schiena era decisamente dolorante. Non so se sarei riuscito a riacquistare la stazione eretta. Ma di quello mi sarei preoccupato in un secondo momento. Ora l'unica cosa importante era riuscire a finire questa dannata corsa. Ogni giro che stavo facendo era un guadagno. Un miglioramento. Un piccolo passo per rendere me stesso più forte e robusto. Sarei riuscito a vincere questa sfida. E quando avrei finito avrei riso di quel maledetto masso. Subito prima di ridurlo in briciole. Mancavano circa 10 giri. Ormai ero quasi morto e avanzavo quasi camminando. Ma non mi ero mai fermato e il masso non era mai caduto (seppur un paio di volte avevo rischiato). Ormai persino il percorso di sabbia bagnata si stava distruggendo dalla frizione con i miei piedi (a proposito avrei dovuto comprare un nuovo paio di calzature una volta guadagnati un po' di soldi). Mhh... chissà se si poteva scommettere sugli incontri in accademia. Sapevo che si potevano affrontare ninja di altri villaggi ma se si poteva scommettere avrei potuto guadagnare un po' di soldi facilmente. Scartai immediatamente l'idea. Probabilmente era vietato. E mi sarei cacciato in un mare di guai se mi avessero beccato. Sarei dovuto restare con il classico programma: fare delle noiose missioni intra-villaggio per racimolarmi da vivere. Peccato.
    Questi pensieri mi avevano distratto dal dolore e mi accorsi che mi mancava solo un giro o due. Ottimo. Sarei riuscito a concludere in fretta. E all'improvviso mi accorsi che non sentivo più le mie braccia. Dannazione. E che diavolo avevano adesso? Oh, beh. Due minuti e ci avrei pensato. Terminai, a fatica, gli ultimi due giri, arrivando in fondo praticamente camminando. Quando giunsi all'ultimo passo gettai praticamente il masso a terra e rimasi in piedi a respirare affannosamente per cinque minuti. Non riuscivo più a muovere un muscolo. Eseguii qualche piccolo esercizio di stretching fino a quando non mi sentii meglio. Avevo decisamente voglia di mangiare. Ero sfinito. Ma prima un ultima cosa. Dovevo distruggere quel masso. Avrei decisamente goduto nel farlo. Mi avvicinai ad esso, con un espressione quasi crudele in volto.
    Eseguii un pugno diretto dall'alto verso il basso, utilizzando il chakra per migliorarne al massimo la potenza, sfruttando una tecnica che si diceva potesse distruggere le montagne. Perforai completamente il masso e, quando ritirai la masso, esso si frantumò in mille pezzi. Mi voltai, cercando Brando con lo sguardo. Se non l'avessi visto sarei entrato nella tenda. Quando l'avessi trovato gli avrei sorriso:

    Allora, è pronto da mangiare?


     
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16 replies since 24/12/2009, 16:48   268 views
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