Ciò che non dovrebbe venire svelato

[F12] | Energia Blu + Quest di Addestramento + Varie per Raizen

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    Te la sei fatta sotto, di la verità.

    Sorrise, spavaldo come sempre, era cosciente del fatto che nella scacchiera di quell’essere lui era il Re.

    Questione di vita, sono stato cresciuto così, sono figlio di quest’era.
    Inoltre tempo fa mi venne detto che la mia arroganza era un pregio in questo grigio mondo, quindi ho deciso di non cambiare, anzi, di renderla ancor più fastidiosa, soprattutto con chi posso permettermelo.


    Tuttavia al momento era ridotto ad uno straccio: poco chakra e troppi dolori rimasugli della giornata precedente passata ad allenarsi con l’otese.

    Oooh, diciamocelo, ho stupito un DIO, qualche merito lo ho.
    Già, bella coppia tu e l’otese, ma sorvoliamo sui ruoli che avete.


    Quando il vento tornò a levarsi il konohaniano si schermò col braccio dall’enorme nuvola di polvere che gli veniva incontro, ma fu inutile, presto la corrente si intensificò sbattendolo con forza sul portone che il giorno prima aveva cercato di aprire.

    Ha una bella serratura questo affare.

    Dopotutto più di un quintale di roba sbattutagli contro non lo avevano nemmeno fatto tremare, la schiena del konohaniano invece ne risentì, fortunatamente riuscì ad attutire il colpo scaricandolo sulle potenti spalle ma un livido il giorno seguente non glielo avrebbe tolto nessuno, probabilmente avrebbe dovuto anche eliminare tutto il sangue pesto che gli si sarebbe accumulato li dentro.[leggera]
    Poi le correnti si intensificarono nuovamente e iniziarono a sradicare piccoli arbusti e a strappare dal suolo sassi dalle più svariate dimensioni.

    Maledizione, è la volta buona che ci resto secco!

    Tutto quel ciarpame iniziava a venirgli incontro, il suo corpo era però troppo grande per potersi opporre alla forza del vento, la corrente gli permetteva solo piccoli spostamenti delle braccia.
    Non aveva tecniche particolari a cui ricorrere in quei casi, doveva fare affidamento solo a se stesso, al suo animo, all’unica cosa che in quei momenti poteva sorreggerlo: l’istinto di sopravvivenza, anzi, qualcosa che nel suo animo era ancora più forte di quell’istinto: il suo ego.
    Mise le braccia davanti al viso e si preparò ad incassare, non poteva fare nient’altro, il braccio destro si sarebbe occupato di deviare corpi contundenti troppo grossi mentre il sinistro avrebbe perennemente protetto il già compromesso viso del konohaniano.
    Il buono era che gli attacchi giungevano uno ad uno, forse era buono, sentiva con singolo sasso tagliargli la pelle quando la comprimeva un qualche osso sporgente come il ginocchio o la tibia, cercò di rannicchiarsi tendendo al massimo ogni suo singolo muscolo, era l’unico modo per proteggersi da danni ben più pericolosi.
    Vedere i suoi occhi dentro quella difesa stretta e serrata sarebbe stato come guardare una tigre in gabbia, non poteva nulla per guadagnarsi la sua libertà, ma quello sguardo diceva che nonostante le sofferenze la voglia di vivere non gli mancava, la voglia di mostrare a quel dio farlocco di essere alla sua altezza.
    Quando i grossi massi impattavano sul suo corpo cercava di incassarli al meglio, piccoli spostamenti della zona colpita come un indietreggiamento e una “schivata” gli permettevano di attutire il colpo, o meglio, di farlo scivolare via senza subire troppi danni, ma il dolore era comunque forte, e quello non era che un aiuto minimo seppur un eccellente incassata.

    Con quello che cazzo faccio?

    Non riuscì a pensare altro mentre un albero col tronco spesso quanto il suo braccio gli volava addosso, tuttavia fu pronto a reagire, non impastò, la quantità minima di chakra che stava rilasciando costantemente nei muscoli doveva essere sufficiente, strinse i pugni più forte che poteva per indurire gli avambracci e attese fissando attentamente l’albero, pochi istanti prima che impattasse sul suo corpo avrebbe iniziato a muovere le mani verso la sua sinistra mentre lui schivava a destra in modo da deviare l’albero e allo stesso tempo allontanarsi il più possibile, l’azione era riuscita alla perfezione, ma l’arbusto era parecchio veloce dal dolore percepito sul braccio sinistro, il più esposto, aveva preso una botta abbastanza forte da lesionare l’osso, non sapeva però quanto grave fosse il danno.
    Tornò a serrarsi nella sua difesa a tartaruga anche se al momento era paragonabile ad un gracile adolescente che combatteva contro un nerboruto pugile professionista, e incassare era difficile più o meno come per quell’adolescente.
    Cercava di assecondare il vento, di incassare i vari massi che gli venivano lanciati contro, ma era sempre più difficile, ormai il dolore iniziava a sfiancarlo e stordirlo nonostante la testa fosse stata ben protetta dalle braccia, iniziò ad ondeggiare.

    Stai iniziando...

    Respirò a fondo cercando di non perdere conoscenza.

    A...stancarmi.

    Si lasciò trascinare dal vento addosso alla porta per non crollare a terra.

    Sei più fastidioso della brezza mattutina che ti sveglia all’alba soffiandoti sul culo.


    Rilasciò dell’altro chakra per alleviare un po’ il dolore.

    MI HAI STANCATO!

    Un braccio, in barba alla corrente scattò in avanti facendo esplodere un denso ammasso di terra che puntava verso di lui, ma rimase scoperto e un masso, più o meno grosso quanto la sua mano lo colpì sul coprifronte, era la piccola goccia che fece traboccare il vaso, il forte scossone lo fece crollare a terra, quasi svenuto.
    Prima di chiudere gli occhi tentò di contare tutti i massi che gli erano volati contro.

    Fanculo, erano troppi, quella merda è sleale.


    SPOILER (click to view)
    Chakra:
    20/200
    ferite:
    lieve su tutto il corpo
    quasi leggera a schiena e collo
    media su entrambe le braccia
    leggera sulla testa
    quasigrave diffusa


     
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41 replies since 21/2/2010, 23:15   1059 views
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