Il Dojo degli Hyuga

Vergil vs Shiraki/ Rossa vs Rossa

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  1. Shiraki_Hyuga
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    * Un colpo e unaparata, un colpo e un'elusione, un colpo e una reazione. Per quanto Shiraki attaccasse, per quanto potenziale sprigionasse,l'avversario era sempre un passo avanti a lui. Lasciarsi colpire per colpire a propria volta gli sarebbe tornato utile in un'altra circostanza... in un altro scontro... due anni prima, all'esame chunin, di fronte ad un avversario che non conosceva il suo potenziale e che ignorava le sue abilità latenti.

    Quello che aveva di fronte era uno Hyuga pari a lui, perfettamente cosciente del suo potenziale e molto più di quello di Shiraki... Otto mesi in coma e i restanti quattro a marcire dentro Suna lo avevano reso debole, vulnerabile...

    Affronto, pazzia, follia... questi sentimenti colmavano dentro allo Hyuga nel momento in cui l'avverso sprigionava la sua offensiva successiva. Shiraki ne era consapevole, non poteva batterlo.
    Ritròvò per un istante la lucidità per concentrare il chakra attorno al suo corpo, privo di ogni volontà combattiva, un velo che lo circondò e iniziò a roteare intorno a lui.

    Rotazione suprema la chiamavano, la difesa totale degli Hyuga.
    In quel guscio di Chakra Shiraki era intoccabile, chiuse gli occhi mentre sentiva la forza centrifuga del chakra sprigionarsi attorno a lui... e nella mente gli apparve Yue!

    Non riusciva a sconfiggere Vergil, che per quanto forte fosse rispettava il codice di lealtà imposto dal clan Hyuga... figuriamoci la sua "sorellina", assassina imprevedibile che come unico codice rispettava quello del finire il bersaglio. La disfatta in un dojo in assoluta sicurezza e attorniato da medici pronti a rimetterti in sesto era nulla in confronto ad uno scontro dove sei tu sia la spada, sia lo scudo, sia la medicina.

    Shiraki smise di roteare, Vergil era 5 metri più indietro, rinunciando al resto dell'offensiva. Come volevasi dimostrare, non voleva proseguire oltre uno scontro che già sapeva di aver vinto. Le sue parole confermarono la sua volontà di chiudere per evitare altri, inutili scambi di colpi. *


    CITAZIONE
    " Sai anche tu come andrà a finire. Non buttare via il nostro tempo. "

    * Parole taglienti, ma comletamente rispecchianti la situazione. Vergil avrebbe visto Shiraki sparire dalla sua vista, per ricomparire esattamente dove si trovava la spada del suo maestro, la sua giacca bruciacchiata e la Katana.

    Riprese possesso di Runa dei cieli, con la sensazione di aver dimenticato qualcosa di importante. La rimise al suo posto e si voltò a guardare Vergil.
    Che l'avversario lo disprezzasse o lo rispettasse, a Shiraki non importava. Il rancore verso Suna, l'odio, la rabbia, tutto il marcio che si era impossessato del suo cuore, sembrava aver preso una direzione. I fardelli che portava non erano più mero caos, erano diventati una figura distinta, una cosa da dover affrontare. Il suo obbiettivo. *


    - Ho una sola parola da dire... -

    * Si voltò a guardare faccia a faccia l'avversario. Incurante di quanto lui avrebbe risposto, Shiraki aveva solo quella piccola misera parola da pronunciare. *

    - Grazie... -

    * Il confronto è l'unica cosa che mostra chi siamo, combattere è l'unico modo che abbiamo per affrontare noi stessi, vedere di che pasta un ninja è fatto, conoscere i propri limiti, capire come superarli.

    Diventare forti significa anche capire quando è il momento di ritirarsi... conoscere i propri punti deboli prima di colpire!

    Il chunin flesse legegrmente la testa e il busto, sancendo in quel modo, la resa ad un avversario più forte e la fine dell'incontro. *
     
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16 replies since 3/3/2010, 21:34   922 views
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