Il Lazaretto II - Bosco dei Sussurri-

[Oto] | [QdV]

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  1. DioGeNe
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    Mi accorgo ben presto che qualcosa non va liscio e forse ancor prima di Eiatsu stesso noto la macchia rossa comparire sul dorso della mano, punto di contatto con l'infetta. La rigidezza dei suoi movimenti mi suggerisce l'anomalia e mi pare di vedere proprio la paura nei freddi occhi dell'eliminatore di cadaveri. Ma non ne sono certo, la maschera non mi consente di prendere visione della reale sua espressione. Mi dice di seguirlo e basta...e io lo faccio, forse ha buone ragioni per non dirmi, subito, cosa ha visto. Tuttavia la sicurezza con cui si inizia a muovere da un certo tratto del percorso mi fa ben intendere che ha già visto questo posto, il cambio di passo è evidente...com'è vero che Oto ha quattro Gate, Eiatsu è che sa indagare la mente delle persone; abilità non di poco conto. Ecco la prima cosa che ho imparato del giovane otese. E' come scontato che dietro quella porta ci sia l'apparecchio telefonico..forse più strani sono i segni caratteristici di quella stanza, eppure il chunin non sembra preoccuparsene molto, al momento. Finalmente parla e conferma praticamente tutte le mie sensazioni e ad aggiungersi a queste, il rapporto di parentela tra la bimba e il nostro bersaglio è una notizia ben accetta. Ma quasi assente pronuncio le parole alla fine del discorso del mio compagno; altro ha ripreso a catturare la mia attenzione.

    " Chiedile anche se quella bimba è veramente la nipote del nostro bersaglio...lei avrà pure degli schedari su chi c'è o c'era qui dentro... "

    " Vuole parlare con te, Gene. "

    Preso possesso della cornetta ascolto la voce della rettrice mentre con lo sguardo continuo ad osservare i particolari della stanza.

    "Hey Mikawa, senti, hai fatto caso all'odore di questo posto vero?
    Devi sapere che s'è sviluppata una pianta otese molto particolare in questa stanza e se riesci a rintracciare qualche elemento del tuo parente, forse riuscirete a trovare una riserva d'acqua e di cibo, ricordate che non sappiamo quanto tempo dovrete passare lì e che la mancanza di cibo ed acqua non hanno aiutato Akashi."


    " Ricevuto. Non essere troppo in pensiero per noi, cara."

    E con irruenza metto giù la cornetta. Intanto anche Eiatsu sembra aver iniziato a preoccuparsi della cosa ma forse i suoi giudizi sono frettolosi.

    " Osserva la quantità di polvere in questa stanza. Eppure non c'è un'orma a terra e questo può significare due cose: la prima è che appunto l'odore delle piante è in grado di allontanare gli infetti, o almeno questi del primo livello; la seconda, meno probabile ma comunque possibile, è che hanno paura di questo posto specifico o di quello che nasconde. "

    Allontanandomi dalla zona passo ad ispezionare la stanza. Le crepe sono la prima cosa che si fanno notare. Sono passati due anni da quando Akashi è venuto in questo posto, un tempo sufficiente a cancellare ogni impronta; che anche prima fosse così? Il ritrovamento poi degli shuriken, ed in particolar modo di quello con attorno la pianta mi permette di formulare ipotesi. In realtà già un'idea ben precisa mi è entrata in testa; devo solo accertarmi di alcune cose. Infatti sul fatto che quelle armi appartenessero ad Akashi ci sono pochi dubbi o meglio credere che non siano state le sue avrebbe implicato non credere alle parole di Neala; la pianta inoltre è viva nonostante staccata dal ceppo originario in completa assenza di acqua e elementi nutritivi. Dunque in primis mi sarei accertato che il sangue sugli shuriken fosse proprio quello del mio consanguineo. Oramai l'ispezione del liquido dal vermiglio colore è una pratica a me nota da tempo [Competenza: Ematologo]. Fatto ciò avrei preso in esame la pianta: avrei verificato che da essa provenisse lo stesso odore che fortemente caratterizza il posto. Con un Kunai mi sarei aperto una ferita di leggera entità sul palmo della mano sinistra e attivato i miei geni; d'ora in avanti li avrei tenuti sotto costante risveglio [Maestria Innata; Sangue III]. Avrei poi avvicinato il piccolo costrutto di sangue liquido creato appositamente alla pianta dal colore rosso acceso e ne avrei osservato gli effetti. Mi sarei aspettato da quella una reazione ed in particolar modo un richiamo verso la linfa vitale. Successivamente, tramite lo stesa arma usata in precedenza avrei sezionato la piantina andando a ricercare vecchie e/o nuove tracce dello stesso tessuto connettivo fluido. In caso affermativo di almeno una delle due azioni la risposta a quel piccolo dilemma forse l'avrei trovata: probabilmente gli shuriken intinti di sangue erano delle trappole utili per catturare qualcosa che risiede all'interno delle fessure. Una volta "addentato" tramite controllo sanguigno non sarebbe stato difficile per un Mikawa abbastanza esperto come lui riportare indietro l'arma dalle profondità delle crepe con il bottino della caccia. Certo sarebbe stato possibile ottenere un effetto simile utilizzando un filo ma decisamente in stile meno Mikawa, inoltre Akashi poteva non esserselo portato per la missione. Come me ha sempre amato il combattimento corpo a corpo...io stesso adesso non ne trasporto di alcun tipo HAHAHA Continuando su questa linea di pensiero al tempo lui non poteva manipolare a più di 8-9 metri di raggio...sarà meglio iniziare dalle crepe più vicina alla singolarità trovata con porzioni di vegetazione. Non avrei propriamente seguito il suggerimento dato dal mio predecessore: tre costrutti sanguigni della dimensione di kunai e forma di spiedi sarebbero penetrati nelle fessure. La percezione poi mi avrebbe concesso di osservare istante per istante la situazione; viste le ridotte dimensioni la copertura delle mie creazioni non sarebbe stata completa e quindi favorevole ai miei intenti. Come un abile pescatore muovo le esce fino alla massima distanza consentitami dal muro, se finito, dal mio controllo, a 18 metri di profondità, o da qualunque cosa abitasse quelle fessure. Tentando un paio di volte per crepa le avrei "visitate" tutte.
    Il resto sarebbe dipeso dagli sviluppi.

    :::

    " Manderemo un mio clone di sangue e ci terremo a distanza considerevole."

    Se ne avessimo trovata nella giusta quantità, inoltre, l'utilizzo della pianta sarebbe stato di grande aiuto. Se le nostre idee a riguardo sono corrette, quei tipi cercano di evitarla e di ammazzare quattro mezzi umani senza più ragione non è ho proprio voglia. Il mio alter ego, creato abbastanza resistenze per l'occasione, avrebbe preso forma da un flusso di sangue maggiorato e lasciato uscire dalla stessa ferita fatta in precedenza [Chii Bunshin]. Spiegatagli la situazione, quello si sarebbe incamminato nel buio del tunnel e solo dopo circa 25 metri anche noi avremmo intrapreso quella via.

     
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