[Quarto Accesso] East Gate Of Sound

[Free GdR] [Macro GdR]

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  1. Diheki Tabako
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    Presente.
    Come gli era stato rivelato, questa sarebbe stata la via più breve per giungere a Kiri.
    Tramite suoi vecchi contatti aveva già chiamato un barcaiolo, sebbene gli avesse richiesto qualche giorno di penuria e affanni, affinchè lo portasse verso il villaggio della Nebbia, salvandolo perciò dal passaggio obbligato attraverso il grande ponte da tutti conosciuto.
    Non voleva che qualcuno potesse sapere verso dove era diretto, un simile tranello avrebbe scoraggiato molti inseguitori, benchè dubitasse di averne.
    Mentre, ancora, aspettava che il sole sorgesse, appoggiato di schiena al gran muro, tutti i passanti avrebbero visto un uomo ammantato intento a bere da una bottiglia, verde e coperta da carta marrone.
    Diheki non si sarebbe ubriacato, era abituato a liquidi alcolici ben peggiori.

    Come ogni mattina il Dio sole, condotto dal suo carro fino ai più alti limiti del cielo, nacque dalla terra.
    Appena ciò avvenne, questo "Barbone" s'alzò in piedi, attraversando il grande cancello con fare mite.
    Però di mite aveva soltanto l'apparenza, dato che sbraitò alle guardie che aveva il permesso di uscire, e, col suo solito tatto, che se non avessero voluto vedersi privati del *Coff*, sarebbe stato meglio per loro non frugargli tra le tasche per appurare che questo fosse vero.
    Forse per l'orario, o forse anche perchè quelle erano le stesse guardie ad averlo accolto, nessuno gli disse nulla.
    L'ultima cosa che fece prima di avviarsi verso l'orizzonte fu riporre il fiaschetto di vino al sicuro, trarre fuori dalla sacca una sigaretta e accenderla sghignazzando.


    Off Game:
    SPOILER (click to view)
    Note:Shinodari mi ha dato il permesso di uscire dal villaggio tramite MP.
    Mi auguro che muovere autoconclusivamente le guardie non sia considerato un errore: ho voluto rendere questa uscita il più veloce possibile.


    Edit di Shinny

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Ti ho risposto via mp che puoi fare l'addestramento di cui mi hai detto, però rammenta di postare negli uffici amministrativi di Oto che in gdr quel permesso ancora non l'hai ottenuto^^


    Edited by Shinodari Jaku - 31/1/2008, 16:57
     
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  2. Yami Kaguya
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    Che inizio fantastico.
    Seiryu-san doveva ormai essere morto, non lo vedevano da un anno ormai. La vita al South era diventata noiosa fino a una o due settimane prima, e le guardie iniziavano a pensare che attacchi da dietro Oto, non sarebbero mai giunti, tanto che svolgevano il loro lavoro in maniera anche un pò svogliata, sebbene spesso l'amministratrice passasse di là per controllare che lavorassero. Ma ultimamente quelle visite da parte della ragazza si erano fatte frequenti, quindi alla fine più o meno la situazione era tornata normale.

    Quella mattina, però, ci fu una novità maggiore. Una specie di barbone si presentò alle mura, sbraitando di avere il permesso di uscire. Lo fissarono un attimo, per poi ignorarlo mentre si consultavano.

    E questo chi è?

    Chi se ne frega chi è, mi sta spaccando i timpani. Fallo star zitto, io non ho voglia di parlare con gente simile.

    Aspetta...forse so chi è. Uno così grosso non lo si vede spesso a Oto, se non quel Mikawa, Akashi. Forse è lo stesso di cui hanno parlato quelli del North qualche settimana fa.

    La seconda guardia fissò il compagno, sentendo come il barbone minacciasse la loro capacità di fare figli se non lo lasciavano andare.

    Come se non bastasse l'okamikumo....Splendido, se dicevano il vero, con questo ci passiamo la giornata qui, è cocciuto al pari della stupidità, quando gli chiedi cose burocratiche.

    Il primo rimase in silenzio, per poi sospirare e accendere il comunicatore. Si sincronizzò sulla frequenza dell'amministratrice, per poi parlare appena si fosse messa in contatto.

    Jaku-san? Chiedo scusa il disturbo, c'è un deficiente alto due metri che chiede di uscire, può confermare che ha il permesso? Parla così forte che non ci sente.

    Poco gliene importava alla guardia di sparare idiozie, quando il silenzio che adorava era rovinato da quella presenza.
    Ottenuto il consenso, fece cenno al compagno di aprire le porte, senza una parola verso il gigante. Quando fu passato, le richiusero, sperando solo che rompesse agli altri Gate, quando fosse tornato.

    SPOILER (click to view)
    I png di mura e enti burocratici possono essere manovrati solo su consenso dell'amministrazione. E per quanto volessi fare un'uscita rapida, stiamo parlando di Oto °° Guardie che si fanno intimorire da insulti di castrazione, e da parte di un Genin, vengono prese e usate come esperimenti umani, dato il loro essere vigliacchi e quindi inutili.
    Comunque, ora sai che è un errore, quindi fa niente. Ciau =3
     
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  3. Amanimaru
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    Tornando indietro...

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    Dopo essermi allontanato con Kamuro da Kiri in direzione di Oto, mi ero accordato con lui che ci saremo reincontrati nel villaggio, per seguire il torneo come avevamo stabilito, poichè io avevo prima da fare una cosa molto importante. Arrivai dopo molti giorni di viaggio al East Gate di Oto, il cancello di Totetsu, poichè era sulla strada da Kiri. Davanti al grande portone, aperto in una porticina su un lato, notai un grande viavai di genti per via dell'imminente torneo di oto, al quale avevo partecipato 3 anni prima come spettatore per conto dell'Hokage, torneo che aveva dato la morte a moltissimi ninja validi, ma che ne aveva resi molti altri, fortissimi e sicuri di loro. Io ero avvolto in un grande mantellone nero, e quando mi feci incontro al apssaggio, richiesi l'intervento di una delle guardie, per poter chiedere il permesso di entrare, avevo con me il beneplacido di Shiltar, ora non mi restava che togliermi dai piedi queste guardie. Dovevo entrare per farmi operare e restituire al mio corpo la sua forma originaria, e nessuno mi avrebbe fermato dal raggiungere il mio scopo, a costo di fare a pezzi tutte le guardie.

    << Guardia! Venga subito qui, devo passare! >>
     
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  4. Yami Kaguya
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    Odiavano quelle situazioni.
    Gli arrivi agli altri gate erano scarsi ai pari dei loro, entravano solo le persone addette all'organizzazzione, con tutti i materiali per l'attuazione.
    E ora era arrivata l'ennesimo visitatore. Solo che era avvolto in un manto nero, che lo copriva interamente. C'erano poche cose più minacciose di un incappucciato, e le guardie ovviamente non erano proprio inclini ad aprirgli.

    La tua richiesta è chiara, straniero, ma il aspetto è fin troppo celato, non credi? Che ne diresti di presentarti?

    La guardia sperava che la figura non credesse che gli aprissero le porte senza sapere nulla di lui. Solo che a giudicare dai mocciosi che passavano di là ultimamente, la loro convinzione era che il vilaggio fosse un portomare. Ora stava alla figura, dire la sua.
     
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  5. Amanimaru
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    Come volevasi dimostrare, c'era da aspettarsi che non venissi preso sul serio fin da subito, poco male, mi sarei dovuto mostrare, ma sicuramente mi avrebbero chiesto una prova, fortuna che dopo essere sparito nel nulla, mi ero portato dietro la lama. Mi tolsi il cappuccio, e mostrai il mio viso da donna. Quindi aprii anche la lampo di tutto il resto del saccone nero, e mostrai il corpo. La mia mano destra uscì dalla manica e buttò a terra una lama, con tanto di innesto.

    << Quella lama la conoscete bene, apparteneva a Rengoku prima che venisse uccisa 3 anni fa nel torneo. Ella la donò ad un uomo, che lei stessa credette di aver ucciso anni fa, bene quell'uomo, sono io, sfuggito alla morte cambiando il mio corpo, e ora sono qui per riprendermelo. Sono Amanimaru, il figlio del sesto Hokage, e buona parte de vostri abitanti, mi conoscono, ora fatemi passare. Poichè possiedo una lasciapassare autorizzatomi dall'Amministratore della nebbia, come potete vedere. >>

    Se anche stavolta non mi avessero creduto, avrei dovuto sfondare la porta, dannata burocrazia.
     
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  6. Yami Kaguya
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    La guardia fissò quella che si era rivelata una visitatrice, e che si proclamava come custode di una inner blade di Rengoku. La guardia la fissò, prima di chiamare le altre. E partire con una accesa discussione, a bassa voce.

    ...a me pare una donna.

    Anche a me, a meno che non sia l'uomo più femminile che abbia mai visto.

    Si crede un uomo? Accidenti che spreco.

    Magari è gay.

    Certo che lo è, solo che una donna che si crede un uomo, se è gay va con le donne o con gli uomini?


    Nessun'altra risposta.

    La facciamo passare?

    Ma dice cose strane, corpi da riprendere, che è il...la...insomma ,che il Rokudaime è suo padre. E poi io Amanimaru non l'ho mai sentito.

    Però dice che quella è la lama di Sayaka-san, se ha lo stesso carattere potrebbe essere pericolosa.

    Facciamola entrare, va.

    Ok, deciso.


    La guardia si sporse di nuovo dalla torretta, tornando a parlare alla ragazza.

    Non sono in molti a poter dire di essere sopravvissuti a un assassinio di Rengoku. Prego, entra pure allora, e grazie per averci riportato una delle nostre lame.

    persino che parlasse di essere stata uccisa era strano, ma le leggende sull'immortalità di Sayaka, li rendevano dubbiosi se su quel punto stesse mentendo o no.
    Le porte si aprirono, così che Amanimaru potesse passare. Appena l'avesse fatto, la guardia avrebbe recuperato la lama da terra, l'avrebbe riportata più tardi in amministrazione.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Risposta all'Invito per il Torneo di Oto da Kiri

    Un nibbio dal piumaggio marrone scuro arrivò alle mura orientali del villaggio del Suono, con, alla zampa sinistra, legato un cilindro contenente una missiva sigillata con il simbolo della Nebbia.
    Qualora i guardiani avessero aperto il cilindro, avrebbero trovato all'interno la missiva con sopra una semplice indicazione: All'attenzione dell'Amministrazione di Oto, inviata dall'Amministrazione di Kiri.

    Una volta aperta la missiva, queste parole si sarebbero potute leggere:

    CITAZIONE
    Shiltar Kaguya, Amministratore di Kiri, arriverà, entro due, massimo tre, giorni alle mura del vostro villaggio con due guardie del corpo, come dal vostro stesso invito proposto, per partecipare, come spettatore, al Torneo otese.

    Shiltar Kaguya

    ------

    OT: So che entro una settimana avremmo dovuto postare nel topic apposito, come amministrazione, ma per impegni vari arriviamo ad inviare questa missiva solo oggi e nei prossimi giorni arriveranno anche i pg ^^
     
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    Una delle sentinelle individuò il nibbio.
    La guardia estrasse dal cilindro la lettera che conteneva, lasciando il rapace libero di ritornare a Kiri.
    Celermente si allontanò dal Gate per consegnare la missiva ai due amministratori, Shinodari e Yami.


    OT

    CITAZIONE
    Nessun problema.
    Comprendo benissimo gli impegni in real.

     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    *Era stato un lungo viaggio. Questo era quello che pensava il magnifico rapace che volava con i suoi tre metri di ali spiegate al vento. Dietro di sé, sentiva distintamente la presenza della sua amata padrona e delle altre femmine che si trovavano con lei. Una strana ragazzina umana, una che non si capiva bene di che razza fosse e una lupa...bah, animali a quattro e due zampe, ma vuoi mettere che meraviglia potersi librare nel cielo? Se solo avesse potuto far provare quella sensazione alla sua padroncina...*

    *Era stato un lungo viaggio. Shaina camminava avanti, consultando per l'ennesima volta la mappa, sebbene non ce ne fosse bisogno. Anche se non era entrata in città, era già stata a Oto, e Tatsumaru aveva imparato la strada. Fedele, provvidenziale Tacchan. Se non fosse stato per lui non sarebbero mai arrivate in tempo, e anche così erano giunte a Oto con pochissimo anticipo rispetto all'ora prefissata per l'inizio del Torneo. Purtroppo, per quanto Tatsumaru fosse una bussola vivente, Shaina aveva calcolato i tempi con il suo metro di giudizio basato sul suo senso dell'orientamento completamente assente, ed erano arrivate alle sei del mattino, mentre ancora albeggiava, solo due ore prima dell'inizio. Beh, almeno erano arrivate. Lanciò un'occhiata a Ookami. Lei avrebbe saputo di certo arrivare a Oto, ma nello stato in cui si trovava ora Shaina dubitava che sarebbe stata in grado di arrivarci. Per quanto riguardava Deidara, non si sarebbe sognata neanche lontanamente di darle la mappa, chissà che avrebbe architettato la piccola teppista per divertirsi alle loro spalle, dopo che l'aveva praticamente costretta ad andare con loro. Chissà che pensava di Ookami, probabilmente la riteneva strana, e chissà che pensavano di lei Ookami e Kuroshiro, che la seguivano tranquille.*

    *Finalmente erano giunte in vista del Gate. Shaina si fermò facendo cenno alle altre di fare altrettanto e ripose la mappa, posò a terra la giara di sabbia e guardò verso l'imponente cancello, cercando di attirare l'attenzione delle guardie.*

    *Avrebbe poi mostrato l'invito ufficiale ricevuto da Shinodari, presentandosi a chi le aveva risposto.*

    Shaina Otori, Chunin e Amministratrice di Suna. Sono venuta per assistere al Torneo come rappresentante del villaggio. Loro sono le mie guardie del corpo, Ookami Warui e Deidara Yagi.

    *aggiunse senza pensarci due volte. Certo a pensarci era strano che le sue guardie del corpo fossero di grado inferiore al suo, ma del resto come altro avrebbe potuto presentarle? "Le mie amichette"? Al solo pensiero le si contorse lo stomaco.*

    *Le tre ragazze rimasero ad attendere che le guardie rispondessero o aprissero le porte.*

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    Edited by Shaina Otori - 4/4/2008, 17:42
     
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    Balzò agilmente sul ramo successivo, in coda al trio di kunoichi, tremendamente irritata dal doversi sforzare per non rimanere indietro. Davanti a lei c'era la sensei e l'altra compagna di viaggio. A-ah. Eggià. Proprio così: "compagna per il viaggio", ad aver saputo un po' prima della sua presenza si sarebbe portata dietro gli antiparassitari!!!! Miseriaccia, come minimo quella... quella... quella cosa aveva le pulci, e la rabbia, il tetano e chissà cos'altro, sporca com'era.

    Intervallò uno sbuffare soffocato all'ansimare, promettendo a se stessa di rispondere male alla sensei se le chiedeva di nuovo se voleva fare una pausa. Che nervi, che nervi, che nervi, come cavolo facevano quelle due a correre così e non essere stanche??? Sotto gli occhi di Shaina, Deidara accelerò bruscamente, superandole di poco. Gettò uno sguardo in alto individuando la sagoma di Tatsumaru oltre le chiome degli alberi e giurò che l'avrebbe fatto arrosto se avesse osato cambiare direzione proprio adesso. Atterrò con entrambi i piedi su di un ramo abbastanza grosso da assorbire l'impatto e balzò immediatamente alla sua sinistra, atterrando bruscamente nel terreno sottostante.
    Tolse freneticamente lo zainetto e si accovacciò dietro ad un albero, infine aprì rapidamente lo zainetto buttando un'occhiata al contenuto.

    Shaina non lo sapeva, ma se si eccettua per le sue amate wakizashi, tenute incrociate sulla schiena, aveva lasciato a casa tutte le armi, i tonici e quant'altro, rinunciando perfino alle provviste per il viaggio ed occupando ogni centimetro cubo di posto con una scorta di cosmetici sufficienti a truccare un esercito di quattordicenni come lei. Senza perdere un secondo afferrò un bauletto osservando con aria critica il piccolo brufolo sorto in nottata proprio in bella vista sulla guancia destra e iniziando immediatamente a spalmarvi sopra un po' di crema per nasconderlo, per poi passare il più celermente possibile al resto. Dio mio, era un disastro... si chiese con che coraggio poteva presentarsi ad oto in quelle condizioni, stanca, sudata, ed altro ancora. Di contro non poteva nemmeno chiedere alla sensei di rallentare, sarebbe come ammettere di non riuscire a stare dietro a quella sottospecie di canide. Sbuffò per l'ennesima volta, ripose tutto ad operazioni ultimate, rimise lo zaino in spalla e sbatté le mani a formare un singolo sigillo. Scomparve in una nuvoletta di polvere recuperando in un attimo le altre due kunoichi, ormai in vista di Oto.

    ~

    Albeggiava quando raggiunsero i portali del villaggio del suono, lei era tesa come una studentessa al primo giorno di scuola, ma dissimulava il tutto dietro la sua solita aria impertinente, rispondendo a monosillabi quando interpellata e restando in silenzio in tutti gli altri casi. Un villaggio ninja non è esattamente una meta turistica che si trova puntualmente in ogni depliant, ma per una come lei che in tutta la sua vita a stento è uscita dal paese del vento era più eccitante di un sito archeologico.
    Si fermò alla destra della sensei in rispettoso silenzio, lasciando che fosse lei a parlare. A momenti aveva paura di guardare oltre le mura per il terrore di non vedere quel palazzi da fiaba che si era immaginata, però mantenne tutta la compostezza di cui era capace, senza togliere nemmeno per un istante l'atteggiamento scontroso di chi non voleva assolutamente partecipare a quello stupidissimo viaggio in uno stupidissimo villaggio per uno stupidissimo torneo.

     
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  11. Ookami_Warui
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    Ookami seguiva diligentemente la propria capobranco.
    Da quando era tornata, non aveva mai messo il coprifronte o nulla che la identificasse a Suna...perchè non sapeva cosa servissero cose del genere.
    Inoltre, non sapeva perchè stavano lasciando quel luogo inospitale dove per ora era solita vivere con quell'umana, ma il branco andava seguito e Ookami non avrebbe lasciato la capobranco nemmeno se essa l'avesse abbandonata.

    Ciò la fece sentire quasi come un animale domestico, cosa che non aveva intenzione di diventare.
    Era seguita dalla solita lupa di cui non ricordava nulla -ma che aveva qualcosa di familiare- la quale allegramente correva scodinzolando, come se stessero giocando.
    Forse la lupa era vecchia, ma secondo lei non c'era nulla di divertente nel cambiare luogo ogni volta...e lei si era appena ripresa dallo shock di andare in un luogo desolato come Suna. Bè, si non sapeva il nome, o meglio, non lo rammentava. Come non rammentava il suo nome, ne altro. Anche se ormai si accorgeva dell'appellativo con cui veniva chiamata dall'umana a cui era fedele.

    Ookami aveva, di tanto in tanto, gettato il suo unico occhio, innocente e incuriosito, verso l'altra umana, dai capelli color del sole, che aveva l'aria di essere uno di quegli umani che lo sentivi arrivare da lontano anche se si metteva contro vento. L'odore artificiale copriva in parte quello che aveva, una cosa che non piaceva ad Ookami, che riconosceva le persone dall'odore. Alla partenza, vedendola aveva starnutito, e aveva notato di non piacere all'umana. Bene, perchè nemmeno a lei piacevano gli umani, e la capobranco era l'unica eccezione. Le aveva salvato la vita, insieme ad altri due che per ora aveva visto di rado(oh ma si ricordava il loro buon odore...), e comunque sentiva un senso di nostalgia, come se...l'avesse incontrata altrove...
    Sapeva di certo che doveva trovare un modo per ripagarle il bene fatto, ma per ora si era limitata a metterle delle prede davanti alla porta...
    Il viaggio era tranquillo, e arrivarono al sorgere del sole...il momento in cui solitamente lei si svegliava...ma tanto solitamente lei dormiva almeno 16 ore al giorno...non è che un lupo potesse fare molto nel deserto...
    Quando la capobranco si fermò, Ookami si accucciò al suo fianco, mentre Kuroshiro annusava l'ambiente(ambiente che conosceva quasi quanro Castlevania, visto che Ookami quando era cucciola l'aveva sempre portata con sè...) raspava la terra con le zampe posteriori, si stiracchiava e poi si sedeva accanto a quella che per lei era la mamma.
    Intanto la capobranco, Shaina, provvedeva a presentarsi e presentare le altre...
    Ookami guardò chiunque li avesse accolti con uno sguardo selvatico incuriosito, anche se ancora provava timore per gli umani, che le avevano fatto male. Ma era con la capobranco e inoltre la lupa bianconera era con loro...

    Comunque di una cosa era certa. forse non era del grado che Shaina voleva tanto per i suoi ninja, ma Ookami era comunque forte, e avrebbe dato la vita per lei...di certo in questo era più sincera di quella strana umana che osava stare di fianco alla capobranco....
     
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    Falce dei Kaguya


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    Alla fine erano arrivati, il viaggio non era stato esattamente breve, il tempo necessario per giungere da Kiri ad Oto, non era di certo poco e, se non fosse stato per la mappa in possesso di Etsuko, il trio di ninja della Nebbia ci avrebbe probabilmente messo anche più tempo.

    Il viaggio in se, comunque, era stato abbastanza tranquillo, niente di particolare era successo, almeno niente di cui si fosse accorto Shiltar, che in fondo stava prendendo quel viaggio, quasi diplomatico, più come un'inattesa vacanza; d'altronde, fin da quando era un genin era stato invitato ad andare ad Oto, dalla sua allora compagnia di corso Rengoku, ma mai aveva intrapreso quel viaggio, più che altro perché non era nei suoi interessi conoscere i confini del Suono.

    Il bosco che dava sulle mura del villaggio di Oto rivelò, d'improvviso, una gigantesca costruzione stanziarsi all'orizzonte, "Etsuko, siamo prossimi alle Mura?", avrebbe chiesto il Kaguya all'Akuma, di cui, per sentito dire, conosceva l'ottima vista e, per esperienza diretta, aveva compreso la precisa organizzazione prima d'intraprendere un viaggio.

    [...]

    Quando le Mura si palesarono nella loro interezza, Shiltar osservò con un pò di disappunto la gigantesca creatura a mò di ariete che sembravano rappresentare, un demone, suppose, circondato da infinite ragnatele.
    "Le nostre sono più belle come mura, circondate dall'acqua fanno di certo una figura migliore, non credete?", chiese ai due che lo accompagnavano nel viaggio, prima di indicare a Godsan le ragnatele che emergevano in tutto il luogo, "Meglio stare attenti a dove mettiamo i piedi...", suggerì, in modo puramente preventivo.

    Mentre si guardava intorno, Shiltar notò dinanzi a quelle stesse mura, altre tre figure, anche se non gli parve di riconoscerle, §Traditori o spettatori? Non sono di Kiri comunque...§, fu la riflessione che il Kaguya tenne per se, prima di volgersi verso le mura in cerca di un'eventuale guardia.

    Il chunin della Nebbia lasciò scivolare la sacca in cui aveva i propri abiti ai suoi piedi, quindi con la mano sinistra prese da dentro l'abito l'invito che aveva ricevuto, sollevando poi il braccio verso l'alto, sperando che le eventuali guardie lo notassero.
    Se gli fosse stato chiesto, si sarebbe anche presentato: "Shiltar Kaguya, chunin ed amministratore della Nebbia, con le mie due guardie del corpo, Etsuko e Godsan, di Kiri anch'essi.", avrebeb spiegato, attento, nel frattempo, a non rivelare la Falce d'Osso sotto il mantello.
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Certo… Faccio Strada!!!

    Il viaggio si prospettava non troppo difficile, avevo meticolosamente tracciato la via maestra, calcolato distanze e rapportato il chilometraggio minuziosamente ai centimetri di foglio che separavano Kiri ad Oto.
    La nave sarebbe salpata di lì a poco con noi tre a bordo, osservavo attentamente l’amministratore Shiltar di cui avevo, per fama, conosciuto i meriti e il mio compagno di Viaggio Godsan… anche esso Valido Shinobi.

    ° Però che bel Gruppetto, se non fosse per la leggerezza del viaggio, questa sarebbe un’ottima squadra d’azione °

    Lasciai fluire quei pensieri per riprendere a studiare la mappa, avrei fatto bene a non perderla di vista, dato il pessimo senso d’orientamento dei miei compagni o per lo meno data la loro minima organizzazione!

    Appena scesi, faremmo bene a procedere in quella direzione, la strada è piana e il cammino più breve, se manteniamo un andatura celere arriveremo ad Oto in men che non si dica…

    […]

    Si, Shiltar sama, esattamente otre questo bosco sorge la città di Oto e quelle sono le Mura, o per lo meno… così sembra…

    Avrei anticipato quello che i miei amici avrebbero scorto una volta giunti, i miei occhi permettevano di scrutare in lontananza quel desolante spettacolo.

    Decisamente meglio LE nostre, non v’è dubbio…

    Mi voltai ad osservare le sagome di tre individui lì alle mura e subito ne riconobbi un paio famigliari, era proprio lei, erano mesi che non la vedevo, la donna che m’aveva iniziato alla carriera ninja e la sua amica Felina, che mai troppo avevo sopportato.

    Shaina sensei, siete proprio Voi?
    Non pensavo fosse Oto il luogo più consono per incontrare una vecchia conoscenza come voi, Ovviamente Vecchia in senso lato, considerata la vostra ottima Forma…


    Mi rivolsi a coloro che con me avevano affrontato il Viaggio…

    Shiltar Sama, Godsan Kun, questa è Shaina del villaggio della sabbia Amministratrice nonché mia Sensei del corso Genin.

    Avrei presentato così, aspettando che i cancelli delle mura ci permettessero l’ingresso.

     
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    Oto, sounds Good

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    Cigolii metallici di cardini che mal sopportavano quel tipo di sforzo, suoni assai poco piacevoli per chi non ne avesse fatto l'abitudine ad udirli più e più volte, ma non fu certo un problema per colui che aveva deciso di dar il benvenuto ad un amico di vecchia data.
    Pronti da tempo per l'avvenimento, gli shinobi del Suono s'erano organizzati bene per scongiurare minacce lungo i confini, o dentro di essi con la scusa della competizione, ed era assai improbabile sfuggire alla loro silente ed invisibile sorveglianza. Una macchina che aveva nel suo agire una perfezione maniacale e tale era richiesto agli uomini che la componevano, persone che non ebbero nemmeno bisogno d'esser convinte dal chunin quando questi richiese il favore d'avvisarlo del suo arrivo.
    Shiltar Kaguya, come da previsione dato il sistema ormai collaudato d'invito delle rappresentanze dei villaggi accademici, era infine giunto e poco ci volle perchè Luis ne fosse informato, colto di sorpresa durante una delle consuete sessioni d'allenamento.
    Recuperò una camicia, lasciandola aperta così da mettere in mostra il fisico risanato dalla crescita interiore, e presenziò di persona all'apertura dei battenti dell'East Gate.
    Come poche volte il cancello venne completamente spalancato, riportando poi il luogo nella calma che vi aleggiava poco prima, ed una voce forte d'una felicità mal repressa si fece udire, invitando il gruppo ad avanzare.

    "Caro Shiltar, è bello vedere che le mie previsioni non erano errate. Prego, accomodati pure con il tuo seguito, t'accompagnerò di persona così da poter fare due chiacchere nel frattempo.

    Un sorriso che forse, l'amministratore di Kiri, mal avrebbe accostato alla persona che aveva conosciuto un tempo, eppure impossibile era non riconoscere in lui lo stesso ragazzo. L'aspetto forte e sicuro, accompagnato dalla fidata lama appesa al suo fianco, il capello corto e sbarazzino nero come la pece ed occhi grigi, ma non più freddi come metallo ora.
    Poi l'ex amministratore si accorse in maniera tardiva di un'altra presenza a lui nota, qualcosa di cui non aveva saputo niente e che era stata completamente trascurata data la gioia dell'incontro.

    "Otori-san, è un piacere rivederla. Non ero stato informato del vostro arrivo, perdonate la pessima cura dell'aspetto, ma ero convinto di dovermi incontrare solamente con un vecchio amico.

    Una parlata educata accompagnata da un abbondante inchino del busto, un tono di voce a metà tra il rammaricato ed il sorpreso, mentre la dritta, portata al petto in segno di scuse cercava con fretta d'infilare un bottone nella propria asola, permettendo almeno in parte di recuperare un poco di contegno.

    "Credo siate tutti affaticati dal lungo viaggio, quindi se posso permettermi di suggerirvi almeno una sosta ai bagni termali prima, son sicuro potreste poi godere in maggior misura dello spettacolo offerto dalla gentile Shinodari.

    Un incontro che poche volte si sarebbe potuto prospettare, tra due amministratori di terre così lontane ed uno shinobi che aveva ricoperto la medesima carica, poi divenuto semplice guardiano ed infine rimasto un personaggio, spesso simbolo, del villaggio, ora impegnato a dare il benvenuto a graditi ospiti affinchè potessero concludere, nel migliore dei modi, la loro visita.


    Edited by Luis - 6/4/2008, 15:39
     
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  15. Godsan
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    Il viaggio, una vera e propria noia. Niente di così suggestivo. Certo, nuove terre da visitare ce n'erano, ma man mano che ci si avvicinava ad Oto tutto il terreno circostante sembrava incupirsi nonostante la rigogliosa vegetazione.

    C'era voluta quasi una giornata per giungere alla terra ferma dal porto di Kiri.
    Il genin si curava di osservare il tragitto e, di tanto in tanto, di guardare gli altri due kiriani.

    Giunti a terra, il giovane genin si stiracchiò braccia e gambe. Etsuko continuava a spiegare la strada migliore da intraprendere mentre Shiltar si limitava ad annuire e a seguirlo.

    Procedevano il più spediti possibile ma il tragitto non era corto.

    [...]

    Giunsero infine ai confini di Oto.
    Superata una foresta il trio della Nebbia potè intravedere quel che sembrava il Villaggio del Suono.
    Shiltar ne chiese conferma ad Etsuko il quale, non esitò a riferire come tali parole fossero state veritiere.

    Più si avvicinavano alle mura e più potevano notare una strana costruzione.
    Alte mura delimitate da due torrette di guardia ed una bizzarra costruzione rappresentante un ariete.
    Shiltar ammonì la sua guardia di far attenzione a dove si sarebbero spostati, non prima però di aver criticato in favore delle mure di Kiri.

    Già...decisamente...orride...molto meglio quelle di Kiri constatò anch'esso. Grazie per l'avviso ma...che diamine sono quei fili? Una pessima espressione del termine arte? suggerì il kiriano.

    Ah, Shiltar...al nostro ritorno dovremo parlare di alcune accortezze in quel di Kiri...vedendo Oto...credo sia lecito revisionare il nostro Villaggio affinchè non...ehm...decada...ehm...così...

    Non proprio una bella considerazione quella del ragazzo.

    Mi chiedo come facciano a vivere qua dentro... si domandò pensando ai suoi vecchi sensei.

    Assieme al trio della Nebbia, un altro trio, sconosciuto che probabilmente attendeva anch'esso di entrare ad Oto.
    Due ragazze ed una terza che più che umana poteva ricordare uno stadio selvaggio o primitivo dell'uomo mostrando un lato animalesco.

    Che razza di gente...una donna-animale che non ispira per niente simpatia, una ragazza ben più composta la quale attira o attirerà a se molti occhi indiscreti ed infine una terza dall'aria presuntuoso... considerò il nebbioso. Fantastico...spero di non averci mai a che fare con gente simile... si preoccupò il kiriano.

    Shiltar nel frattempo si era portato sotto le mura mostrando l'invito.
    Etsuko, d'altro canto, s'era mosso verso l'altro gruppo. Pareva così che le conoscesse. E così fu. Non tardarono di molto le presentazioni.
    In mezzo ad esse, s'era cacciato pure lui. Già presentato dall'Akuma non fece altro che inclinare il capo con un flebile sorriso in segno di ricambio.
    Quella al centro pareva chiamarsi Shaina Otori, amministratrice di Suna.

    Ah beh...ora si spiega qualcosa. Anche loro qui per il torneo a quanto pare. Se Etsuko nutre una stima verso l'ammaliatrice pensò il genin, forse non c'è poi così tanto da preoccuparsi...mah...

    In quel mentre pesanti e fastidiosi cigolii giunsero dalle porte d'acciaio del cancello di Oto.
    Una voce gioviale si fece udire acclamando la venuta dell'amministratore di Kiri.
    I due si conoscevano, sensei o allievi di vecchia data solo loro potevano saperlo. Il genin non aveva idea di chi potesse essere l'otese. Se non altro era giunto a dare al gruppo un benvenuto piuttosto socievole.

    E le successiva parole constatarono che anche la rappresentante di Suna fosse sua conoscente.

    Un brevissimo colloquio seguito dall'invito di una rinfrescata alle terme per poi poter andare a prender posto per lo spettacolo, così lo definiva l'otese, in compagnia di Shinodari.

    Shinodari...al fine ci si rivede...chissà se ci sarà pure Yami e qualcun altro di mia conoscenza. pensò il kiriano.
    Data la struttura di Oto però...spero Shiltar non voglia accettare di passare per le terme. Giammai! Piuttosto rimarrò per tutta la durata del viaggio senza lavarmi...brrr...solo al pensiero mi vengono i brividi... concluse tra se e se.

    Oto, il primo Villaggio ad essere visto dal genin. Ne mancavano altri tre...tra i principali; meglio tardi che mai.

    Oto, preparati! Godsan è qui!
     
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