[Quarto Accesso] East Gate Of Sound

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    Falce dei Kaguya


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    "Certamente, Godsan, al ritorno vedremo di parlare un pò del bene di Kiri, poi stavo già ponderando l'idea di aprire una nuova riunione in quel della Nebbia, per vedere cosa le nuove leve hanno da offrire, stavo solo aspettando il momento migliore per tutto ciò.", concordò il Kaguya, alle parole del genin, prima di rivolgere nuovamente l'attenzione alle ragnatele, "Non so a cosa servano, ma considerando due soggetti del luogo che ho avuto modo di conoscere, Rengoku e Daipasu, forse sarebbe meglio fare attenzione e non avvicinarvisi troppo.", suggerì il chunin.

    [...]

    Fu Etsuko a svelare l'identità delle tre persone, delle kunoichi, che si trovavano alle mura, al pari del gruppetto di Kiri: erano l'amministratrice di Suna, Shaina, assieme a, verosimilmente, altri due ninja della Sabbia.

    Shiltar aveva incontrato l'Amministratrice di Suna forse una volta soltanto, diverso tempo fa, quindi non poté che esordire per primo, scusandosi per la propria disattenzione.
    "Salve, Otori san, mi scuso se non vi ho salutato prima, purtroppo non vi avevo riconosciuto, Etsuko ha di certo degli occhi migliori dei miei.", avrebbe detto, avvicinandosi al trio di sunesi, prima di rivolgere un saluto alle due Kunoichi che accompagnavano l'amministratrice, premunendosi di presentarsi ancora una volta.

    Pochi secondi ed il Kaguya udì le porte del Cancello Est aprirsi, così, si voltò e, con sua somma sorpresa, unita alla gioia, rivide uno shinobi che da tempo non aveva avuto modo d'incontrare: Luis Mikawa.
    L'aspetto, il fisico in ottima forma e l'arma che portava alla schiena, la spada che per il ninja di Oto era un pò come la Falce per il Kaguya, lo rendevano riconoscibile; cosa che però non era molto comune vedere sul Mikawa era il sorriso con cui accolse il chunin di Kiri.

    Le parole furono, altresì, molto più gioiose di quanto Shiltar stesso non s'aspettasse, cosa che lo rese altrettanto lieto di rivedere il Mikawa, "Piacere mio reincontrarti, Luis. Da molto tempo non avevo modo di vederti. Sarà un piacere per me condividere la strada per Oto con te.", replicò il Kaguya.

    "Permettimi anzi di presentarti le mie due guardie, Godsan ed Etsuko Akuma.", continuò, volgendosi verso i due genin che lo accompagnavano, "Vi presento Luis Mikawa, chunin di Oto ed ex amministratore del villaggio, nonché uno dei migliori combattenti del Suono che abbia conosciuto.", si affrettò a dire Shiltar, prima che il Mikawa stesso salutasse Shaina, riconoscendola.

    Il Kaguya si permise un mezzo sorriso nel vedere chi gli aveva accolti sistemarsi in qualche modo i bottoni della camicia per darsi un pò di contegno dinanzi all'amministratrice di Suna. Poi Shiltar ascoltò le parole di Luis, che li invitava a riposarsi alle terme prima di incontrare Shinodari.

    Per il chunin di Kiri, che prendeva quel viaggio quasi come una vacanza, dove avrebbe anche potuto osservare Yami Kabane soffrire un pò, se non altro per lo stress di trovarsi il Kaguya vicino, l'idea di riposarsi alle terme non era poi così male, ma, giacché non viaggiava da solo, dovette limitarsi ad una replica diplomatica: "Personalmente, sarei ben lieto di vedere queste terme, Luis, devo però ricordare che non sono solo, quindi, se i miei compagni di viaggio fossero contrari, temo che dovrò rifiutare, almeno per ora. Alla peggio, nei prossimi giorni vedremo di andarci.", disse cordiale, aspettando i pareri degli altri presenti.
     
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  2. Godsan
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    Luis. Luis Mikawa, questo il nome dello shinobi giunto ad accogliere il gruppo di ninja alla porte di Oto.

    Shiltar lo presentò alle sue due guardie come un chunin, ex amministratore nonchè miglior combattente di tutta Oto.

    Notevole...davvero notevole. Eppure il nome devo averlo già sentito da qualche parte. Mikawa senz'altrò. Già un sensei che ebbi a suo tempo apparteneva al clan Mikawa. Dunque le due persone avrebbero potuto anche esser parenti. constatò il genin di Kiri.

    Piacere mio, Mikawa Luis. Godsan della Nebbia come già presentato dal Shiltar-sama suggerì il kiriano allungando la mano destra verso il chunin sperando in un saluto formale.

    Shiltar rispose all'invito dell'altro chunin. Una risposta a metà che lasciava buona parte del peso sulle spalle delle due guardie.

    Fu Godsan a parlare per primo sentitosi chiamato in causa.

    Personalmente, non me ne vogliate, ma non credo di esser interessato alle terme. Tuttalpiù una camera con un servizio interno penso possa far al caso mio.
    Se Shiltar e pure Etsuko vorranno beneficiare delle terme, sarò ben lieto di accompagnarli e di attendere di fuori, come si confà ad una guardia.
    rispose in questo modo Godsan, senza preoccuparsi di risultare antipatico ai più. Quello il suo modo di fare. In altre occasioni avrebbe mostrato altre "arti". Attualmente stava rivalutando la sua presenza ad Oto. Pensava in un'ospitalità maggiore. Forse troppo attaccato alla "sua" Kiri?
     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    *Shaina attendeva il responso da parte delle guardie del gate, quando alle sue orecchie sensibili giunse il rumore dei passi di tre persone in avvicinamento, Si voltò lentamente, vedendo sopraggiungere tre uomini, due dei quali non erano delle facce nuove.*

    CITAZIONE

    Shaina sensei, siete proprio Voi?
    Non pensavo fosse Oto il luogo più consono per incontrare una vecchia conoscenza come voi, Ovviamente Vecchia in senso lato, considerata la vostra ottima Forma…

    Shiltar Sama, Godsan Kun, questa è Shaina del villaggio della sabbia Amministratrice nonché mia Sensei del corso Genin.


    *La ragazza riconobbe Etsuko, suo allievo tempo prima, e Shiltar Kaguya, l'Amministratore di Kiri. Non aveva avuto che un fugace incontro con lui, ed entrambi avevano stentato a riconoscersi l'un l'altro. Sollevò le braccia, tirando indietro il cappuccio, scoprendo i capelli nerissimi che le incorniciavano il viso. Il coprifronte di Suna scintillò ai primi raggi del sole mattutino.*

    Etsuko, ne è passato di tempo. Sono felice di vedere che stai bene.

    *La sua espressione non mutò di molto, tuttavia c'era un sincero interessamento nelle sue parole, era davvero contenta di vedere un suo ex allievo in ottima salute. Voltò gli occhi verde smeraldo verso Shiltar, mentre questi si avvicinava salutando cordialmente lei e le sue accompagnatrici.*

    CITAZIONE
    "Salve, Otori san, mi scuso se non vi ho salutato prima, purtroppo non vi avevo riconosciuto, Etsuko ha di certo degli occhi migliori dei miei."

    *Shaina chinò quasi impercettibilmente il capo in un cenno di saluto, poi rispose in tono freddo ma cortese.*

    Nessun problema, Kaguya-san, nemmeno io vi avevo riconosciuto a una prima occhiata, lieta di incontrarvi.

    *In quel momento il cancello si aprì, e con sua sorpresa, invece di trovarsi davanti delle guardie qualunque, venne loro incontro nientemeno che Luis Mikawa, in una tenuta non esattamente ufficiale, ma decisamente in forma. Salutò calorosamente Shiltar, con un sorriso che Shaina non gli aveva mai visto sulle labbra, rifletté, mentre il Kaguya presentava i suoi accompagnatori, indicando quello che ancora non aveva pronunciato una parola con il nome di Godsan. Shaina non poté fare a meno di notare come quest'ultimo si fosse presentato a Luis, mentre aveva completamente ignorato lei e le sue compagne. Del resto, si vedeva lontano un miglio che loro tre non gli piacevano. Per quanto la riguardava, la cosa non le faceva ne caldo ne freddo, le dava solo un po' fastidio la sua mancanza di cortesia, ma del resto erano fatti suoi quello che pensava di loro.*

    *Come se solo allora si fosse accorto della sua presenza, Luis si voltò verso di lei.*

    CITAZIONE
    "Otori-san, è un piacere rivederla. Non ero stato informato del vostro arrivo, perdonate la pessima cura dell'aspetto, ma ero convinto di dovermi incontrare solamente con un vecchio amico."

    *le disse, mentre armeggiava con un bottone della camicia aperta, cercando di darsi un'aria un po' più consona all'accoglienza di una delegazione straniera. Shaina trattenne un sorriso.*

    Anche per me è un piacere rivedervi, Luis-sensei. Non siate così cerimonioso con me, in fondo è a voi e al vostro addestramento che devo gran parte della mia forza attuale. Beh, già che siamo in tema di presentazioni, alcuni di voi conoscono già Ookami Warui, mentre l'altra kunoichi che mi accompagna è la mia allieva Deidara Yagi.

    *disse presentando a sua volta le due ragazze che la accompagnavano.*

    CITAZIONE
    "Credo siate tutti affaticati dal lungo viaggio, quindi se posso permettermi di suggerirvi almeno una sosta ai bagni termali prima, son sicuro potreste poi godere in maggior misura dello spettacolo offerto dalla gentile Shinodari."

    *Shiltar e i suoi sembravano ancora indecisi sul da farsi, ma Shaina non poteva fermarsi troppo a lungo. Era già tardi e Shinodari aveva bisogno di lei, doveva arrivare all'arena il prima possibile.*

    Vi ringrazio per l'offerta, ma credo di essere costretta a declinare, siamo già in discreto ritardo e sono ansiosa di discutere delle questioni con Shinodari. Ho visto le insegne di una locanda mentre mi avvicinavo al villaggio. Credo che opterò per una doccia veloce e mi recherò subito all'arena. Se poteste indicarmi la strada per entrambe ve ne sarei grata.

    *rispose in tono cortese, accompagnando le sue parole con un leggero cenno del capo.*
     
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    Vide la sensei voltarsi verso una direzione da cui non poteva certo venire risposta alla richiesta di entrare ai cancelli. Col tempo aveva imparato a fidarsi dell'udito della sensei e seguì immediatamente lo sguardo della donna, vedendo comparire davanti a se tre persone, i cui coprifronte recanti quattro tacche stilizzate testimoniavano la loro appartenenza al villaggio di Kiri.
    Uno di loro si presentò come un ex-allievo della sensei e venne immediatamente catalogato da Deidara come essere inutile e dannoso quasi sul livello del sacco di pulci del suo gruppo. Nessuno ebbe la gentilezza di presentare direttamente il secondo tizio, e d'altronde a quanto pare conosceva già Shaina. L'inutile ex-allievo di Shaina si rivolse a lui con il nome "Shiltar" e l'appellativo "sama" che fece squillare un debole campanello d'allarme nella testolina vivace della quattordicenne, giacché se qualcuno lo definiva addirittura sommo un motivo doveva esserci... o no?

    Bhè, detto da un ex-allievo di Shaina chiunque poteva essere definito in quel modo, no...?

    Squadrò il massiccio kiriano rimuginando nel tentativo di cogliere quale fosse la sua effettiva importanza dal suo aspetto. Nel farlo finì inevitabilmente con l'incrociare il suo sguardo e si ritrovò un nanosecondo dopo a contare i granelli di sabbia presenti nel terreno davanti ai cancelli. L'istinto di Deidara aveva colto nel segno, cercando di farle capire che non era di fronte ad uno qualsiasi, peccato che l'avversione istintiva della ragazza verso i kiriani e la sua testardaggine la portava a desiderare inconsciamente che quei tre fossero un branco di scalcinati che passavano da quelle parti per non avere niente di meglio da fare, e quindi si ostinò a considerarli tutti "inutili et dannosi", con l'ovvia eccezione di quello silenzioso, che da lei meritò la stessa attenzione della colonna di formiche che stava a qualche metro più in là (il che fu anche indice della sua importanza nel contesto) e che quindi fu considerato -se possibile- ancora peggio...

    Ciliegina sulla torta fu la sensei che si mise a conversare amabilmente (si fa per dire... oggi dava come l'impressione di avere fretta, forse muore dalla voglia di farsi una doccia, e in questo Deidara non poteva biasimarla) dimenticando totalmente di presentare le sue compagne e gli altri ninja.

    In conclusione, la biondina ebbe il buongusto di starsene zitta sopprimendo l'impulso di far ricordare ai presenti che esisteva e che meritava un po' di considerazione. Questo almeno finché i portali non si aprirono...

    CITAZIONE


    "Otori-san, è un piacere rivederla. Non ero stato informato del vostro arrivo, perdonate la pessima cura dell'aspetto, ma ero convinto di dovermi incontrare solamente con un vecchio amico.

    Anche per me è un piacere rivedervi, Luis-sensei. Non siate così cerimonioso con me, in fondo è a voi e al vostro addestramento che devo gran parte della mia forza attuale. Beh, già che siamo in tema di presentazioni, alcuni di voi conoscono già Ookami Warui, mentre l'altra kunoichi che mi accompagna è la mia allieva Deidara Yagi.


    Reagì automaticamente sentendosi chiamare per nome congiungendo entrambe le mani di fronte a se in un breve inchino rispettoso come le avevano insegnato da piccola quando si ha a che fare con gente altolocata in occasioni ufficiali.

    « Piacere... »
    Disse semplicemente.
    "Se poi qualcuno ha il buon gusto di spiegarmi chi cacchio è tutta 'sta gente potrei essergliene grata."
    Aggiunse mentalmente.

    CITAZIONE

    Credo siate tutti affaticati dal lungo viaggio, quindi se posso permettermi di suggerirvi almeno una sosta ai bagni termali prima, son sicuro potreste poi godere in maggior misura dello spettacolo offerto dalla gentile Shinodari.


    A momenti le venne da piangere per la commozione nell'udire quelle parole.
    Dio sia lodato.
    Acqua calda... un bel bagno di almeno tre ore!!
    ... Era la prima cosa sensata che aveva sentito da quando aveva messo piede ad oto.

    CITAZIONE

    Vi ringrazio per l'offerta, ma credo di essere costretta a declinare, siamo già in discreto ritardo e sono ansiosa di discutere delle questioni con Shinodari. Ho visto le insegne di una locanda mentre mi avvicinavo al villaggio. Credo che opterò per una doccia veloce e mi recherò subito all'arena. Se poteste indicarmi la strada per entrambe ve ne sarei grata.


    Ecco, appunto, era fin troppo sensata.
    Accennò un lieve broncio salutando mentalmente l'immagine di se stessa immersa nell'acqua calda fino al mento, poi tornò a mostrare l'espressione di sempre un istante dopo. Bah, poco male: la notte stessa avrebbe rimediato, decise...



    Edited by Deidara - 7/4/2008, 16:56
     
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    Oto, sounds Good

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    Non sembrava gravare il peso del tempo in quel piccolo raduno di vecchie e nuove conoscenze, sopratutto agli occhi di Luis, che nel rinnovato vigore trovava entusiasmo anche per le più piccole novità, come dimostrò nel salutare i compagni di viaggio dei due amministratori in visita.
    Attese di conoscere il parere del maggior numero di persone, giusto il tempo di riassettare mentalmente l'organizzazione per soddisfare ognuno, nel massimo del possibile.
    Il tempo purtroppo non era benevolo, come confermarono anche le parole del chunin.

    "Bene, direi che per non far torto a nessuno potremmo anche dirigerci alla locanda, così che, chi lo desiderasse, avrebbe il tempo necessario per darsi una rapida riassettata, potendo poi raggiungere in breve l'arena. Nonostante l'aspetto esteriore sappiamo offrire una valida accoglienza agli amici.

    Un sorriso appena accennato lasciò intendere invece quale potesse essere il servizio reso a chi non ricadesse in quella piccola cerchia di fortunati. Due brevi passi servirono a lasciar nuovamente spazio agli sguardi d'ognuno sull'ampio portone, scostando la propria figura per render libero il passo ai visitatori, invitandoli a proseguire con un lieve piegamento del busto e la mancina, distesa ad indicare la via da seguire.

    "Inoltre, una volta terminata la parte noiosa di questa visita, potreste sempre recarvi alle terme, anch'esse non troppo lontane dalla locanda, ma situate all'interno del quartiere dei piaceri, forse meno adatto alle signorine di Suna.

    Sorrise benevolo nel pronunciare le ultime parole, potendo intuire come, per le ragazze, quell'affermazione potesse apparire offensiva, cosa che assolutamente non voleva essere.
    Per Etsuko ed Ookami che ancora non avevano detto la loro, in caso il programma non fosse piaciuto e di conseguenza i rispettivi compagni avessero deciso d'assecondarli, non sarebbe stato complesso trovare una facile e soddisfacente modifica dei piani, considerando quanto ogni cosa fosse relativamente prossima agli alloggi destinati agli stranieri.
    Così Luis, nell'improvvisato ruolo di guida e mentore, s'apprestò a scortare le delegazioni di due dei quattro villaggi accademici, rivolgendo qualche domanda a Shiltar, figura a cui sicuramente veniva rivolta la sua maggior attenzione, badando bene però d'evitar la scortesia d'ignorare completamente gli altri ospiti, interpellandoli di tanto in tanto per conoscerne le prime impressioni sulle terre del Suono.

    -----
    Mi scuso per non aver aspettato Etsuko e Ookami, ma non volevo rallentare troppo l'evolversi della situazione, dato che dall'altra parte le prove sono già iniziate ^^.
     
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  6. Ookami_Warui
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    Ookami All'avvicinarsi di nuove persone aveva digrignato i denti.
    E mentre tutti si presentavano e veniva presentata dalla sua capobranco, rimase in disparte, con un espressione guardinga e la tensione che si notava su di lei.
    Ovviamente chi aveva conosciuto, come Etsuko o Luis non erano stati minimamente riconosciuti.

    Decisamente, poi, non sembrava felice della situazione, e Kuroshiro le si riavvicinò per tranquillizzarla.

    Qualsiasi cosa gli altri si dissero, lei non la comprese come non comprese l'invito di Luis alle terme.

    Quando la capobranco fosse avanzata dentro al gate, Ookami l'avrebbe seguita di malavoglia, e sicuramente mentre i cancelli venivano chiusi, si sarebbe sentita sempre più in trappola...

    Dove era la sua libertà?
     
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    Falce dei Kaguya


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    L'incontro con le kunoichi di Suna fu quanto meno singolare: Shaina, al pari di Shiltar, sembrava ricordare appena l'altro amministratore, mentre le due che la accompagnavano, di cui il Kaguya ignorava l'identità, erano l'una più particolare dell'altra.
    Difatti, se la più giovane, dopo aver incrociato lo sguardo del chunin di Kiri abbassò il viso verso il terreno, l'altra sembrava quasi ringhiare.

    §Shinobi e kunoichi, tutti gente strana...§, pensò fra il perplesso ed il divertito il Kaguya, pensando bene di presentarsi alle due, "Sono Shiltar Kaguya, chunin ed amministratore di Kiri, piacere."

    [...]

    Fu Godsan il primo a spezzare le speranze di una visita alle terme di cui Luis parlava, a quel punto, il Kaguya contava sulle parole di Etsuko, ma prima ancora che questi parlasse, fu Shaina a richiedere d'essere condotta alla locanda, per poi raggiungere il prima possibile il torneo, essendo in ritardo.
    Le guardie del corpo Sunesi, di cui capì i nomi dalle parole dell'Otori (seppur non sapeva come ricollegarli ai volti), non obbiettarono alle parole della loro amministratrice, che, in fondo, aveva solo sottolineato i suoi doveri.

    Luis, nel frattempo, viste le nuove rispose assicurò che comunque, passata la parte più noiosa, o come avrebbe preferito dire Shiltar burocratica, di quel viaggio, le terme si sarebbero potute comunque visitare e naturalmente li avrebbe intanto condotti fino alla locanda.
    "Bé, almeno che Etsuko non sia come me desideroso di passare prima dalle terme, penso che anch'io mi piegherò ai miei doveri amministrativi, dandomi per ora una dignitosa sistemata per presenziare al torneo, ed accettare solo dopo la fine delle questioni burocratiche il tuo gentile invito, Luis.", avrebbe risposto con altrettanta cordialità il chunin della Nebbia al suo parigrado del Suono.

    Almeno di un parere diverso dell'Akuma, quindi, Shiltar si sarebbe diretto con gli altri alla locanda di cui il Mikawa accennava.
    E proprio con il Mikawa, il Kaguya avrebbe intrapreso una discussione, chiedendogli anche cosa avesse fatto negli ultimi tempi, poiché da molto non avevano avuto modo di vedersi i due e ben più "felice" Luis sembrava agli occhi di Shiltar.


    ----------

    OT: mi sono permesso anch'io il post mentre si aspetta Etsuko...
     
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  8. K e l e v r a
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    Messaggio temporaneo di servizio


    Aperta QUESTA discussione per ambietare l'arrivo e la permanenza alla locanda, così da evitare accavallamenti con altri scene temporalmente distanti dalla nostra.
    Nel caso poi voleste già postare all'arena per abbreviare i tempi sentiatevi liberi di farlo.

     
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  9. Hanzo Hattori
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    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    ~ ... ~ = Titolo
    *...* = Discorso in terza persona
    "..." = Discorso in prima persona
    §...§ = Discorso pensato
    Corsivo preceduto da [flashback] = flashback


    ~ Oto ~


    [ . L . i . n . k . ]


    * Anche Shiroko e Tensing se l’erano cavata egregiamente: lei tramite un magistrale Katon, mentre il ragazzo grazie a un’elaborata tecnica di taijutsu. Tatsu si sentiva stremato e dolorante come mai prima d’ora, ma i compagni sembravano stare peggio di lui... soprattutto la Principessa. *



    ” Ragazzi state tutti bene?
    ...
    Shiroko!


    * Giaceva a terra senza energie. Il giovane shinobi rinfoderò le sciabole corte e si precipitò come meglio poteva accanto alla ragazza; sentiva male ovunque e ci arrivò barcollando leggermente, come se non riuscisse a trovare un punto d’appoggio stabile su cui avanzare, ma adesso tutto ciò non aveva alcuna importanza. Sollevò con dolcezza la giovane, adagiandola supina e cingendole le spalle con il braccio sinistro, in modo che potesse appoggiare comodamente il capo a lui. Con la destra le scostò i capelli dal volto; in quel momento si sentì con il cuore in gola, oppresso da un terribile senso di ansia e spavento. *



    Shiroko!
    Parla, dimmi qualcosa!...


    [ . . . ]


    * Nel frattempo si era affacciato all’entrata della caverna il ninja che l’aveva giurata a morte a Yami, iniziando a parlare come un normalissimo conoscente. *



    § Maledetto bastardo! §


    * Tatsumaru si slacciò la borsa porta oggetti che teneva dietro alla schiena e vi avrebbe adagiato il capo dell’amica, qualora ce ne fosse stato bisogno. Prima, però, avrebbe estratto un tonico di recupero minore e lo avrebbe ingerito velocemente. Si portò poi tra la Principessa e lo shinobi nemico, a circa un metro di distanza dalla giovane e rimanendo in ginocchio: aveva già ideato una strategia difensiva. *



    § Forza, fatti sotto!
    ... Adesso ti mostro come vive e muore uno shinobi della Sabbia!... §


    CITAZIONE
    ” Ad ogni modo, il tempo è del tutto scaduto, Kabane. Mani sulla testa, e vieni qui. “

    § Yami? §


    * Si voltò accorgendosi della presenza dell’amico proprio mentre questi gli passava davanti, controllando in che stato si trovassero tutti e tre. Tatsumaru si sentì confuso, anche se decisamente sollevato. *



    § Ma allora... §


    ” Yami... “


    *Il chunin di Oto iniziò ad avanzare verso Lycro, con le braccia larghe e le mani dietro la testa. Ci fu un solo, infinitesimo istante in cui Tatsu credette che Yami si stesse arrendendo sul serio. Non era da lui e il piccolo Azuma se ne accorse immediatamente: pochi attimi dopo, infatti, il Kabane iniziò a calciare tutti i cocci di bushin lignei che si trovavano al suolo alla volta dell’avversario. Lycro venne colpito al petto, alle braccia e anche in testa, continuando a indietreggiare e poi, quando Yami lanciò il suo chakram, cadde giù dalla rupe. *



    CITAZIONE
    Mi dispiace. Ora ci penso io.

    * Disse prima di scomparire, anch’egli, giù nel dirupo. L’Azuma non ebbe il tempo di rispondere nulla, ma in cuor suo gli raccomandò di essere prudente. Passarono alcuni secondi in cui Tatsu cercò di percepire qualche rumore proveniente dall’esterno, ma, non riuscendo ad avvertire alcunché, decise di sporgersi per vedere se Yami avesse necessitato di una mano. Si trascinò fino allo strapiombo e si sporse leggermente verso il basso. Si avvertiva un certo trambusto, anche se lontano e smorzato dalle fronde; la visuale, invece, non era per niente buona. Stava per rinunciare e tornare all’interno quando vide un bushin volare fuori dalla vegetazione e successivamente rimanere accasciato a terra, senza più mostrare segni di vita. Un largo sorriso si dipinse sul buffo volto del ragazzino, mentre risollevato rientrava nella caverna. *



    § A quanto pare, il SenSen se la cava alla grande...! §


    ” Sta spaccando tutto!...
    ... L’ho sempre detto che è meglio non farlo arrabbiare...! “


    * In realtà era proprio lui a combinare un sacco di guai e a mettere a dura prova la pazienza del compagno. *



    [ . . . ]


    * Yami emerse dal cunicolo, una zona mista di luci ed ombre. Sorrise e sollevò il pollice. Tatsumaru si accorse distintamente che metà del suo busto era completamente imbrattata di sangue e che stava nascondendo il braccio, ma non distolse mai lo sguardo dagli occhi dell’amico, sorridendo a sua volta e rispondendo al pollice alzato con il suo. Il chunin si diresse verso la cascata per darsi una lavata. *



    CITAZIONE
    Un attimo e arrivo. Come state?

    ” Io bene, grazie!
    E tu?... “


    * Rispose. *



    ” Quel tipo se l’è meritata! “


    * Aggiunse a bassa voce ai compagni, precedendo forse qualche loro commento. Era così che il piccolo Tatsu intendeva lo spirito di gruppo, da quando Shiroko e anche Tensing glielo avevano insegnato. L’otese si diresse verso la botola e vi scomparve, probabilmente per darsi una sistemata. In pochi attimi vi riemerse e, dopo aver raccolto la giacca, si rivolse al gruppetto di astanti. Tatsumaru intuì che si dovesse sentire un po’ a disagio per quel sangue da cui era coperto, ma la sua educazione ninja lo aveva preparato a simili evenienze... erano guerrieri, dopo tutto. La sua preoccupazione corse verso Shiroko e alla sua grande sensibilità: non voleva che la preziosa amica potesse pensar male di Yami. Non lo voleva perché il giovane non se lo meritava e soprattutto perché erano legati da eventi molto speciali, che il destino aveva permesso loro di condividere: come quei regali inaspettati in momenti inaspettati, che la gente tanto adora. *



    CITAZIONE
    ...Vorrei rinnovarvi le mie scuse, pare abbia dormito un pò troppo. Problema risolto, comunque. Ora venite, scendiamo. Passerò un'altra volta a svuotare questo posto. Se volete riposare un altro pò, prego. Vi aspetto sul ciglio.

    ” Non devi pensare di doverti sobbarcare sempre tutto il peso da solo...! “


    * Sorrise all’amico, sicuro che avesse colto la piccola citazione.
    I ragazzi avrebbero riposato per una mezz’oretta, riprendendo un po’ di fiato. Tatsu si sarebbe disteso supino a fissare il soffitto della grotta, appisolandosi leggermente con in volto una serena espressione da ragazzino beato. Yami nel frattempo si diresse sul ciglio dello strapiombo, sedendosi a fissare placidamente l’infinito... ma poco dopo si voltò, quando ancora erano tutti in piedi. *



    CITAZIONE
    Ah, ragazzi posso dire una cosa?

    ” Mh?! “


    * Esclamò buffamente voltandosi, interrotto proprio nell’istante in cui stava per dire qualcosa a Shiroko e Tensing. *



    CITAZIONE
    Grazie. Di tutto.

    * Tatsu sorrise con aria sorniona, facendo di sì con il capo. Era un sorriso sincero, tanto che il suo volto si illuminò tutto, ma il motivo di quel saggio di fulgido consenso era altro. Dentro di lui si rese conto che anche per Yami non doveva essere semplice rapportarsi con le altre persone, principalmente quando c’era da ringraziare per qualcosa. Il genin di Suna rimase piacevolmente stupito nel constatare che sotto sotto, per alcune cose, erano davvero simili... e questo a prescindere da quell’assurdo colore di capelli del chunin di Oto. I pensieri di Tatsumaru, si sa, non erano mai del tutto normali. *



    § Grazie a te, Yami Kabane! §


    * Vide una testa di quei cosi volare a mezz’aria. La seguì con lo sguardo, attratto magneticamente da quella parabola perfetta, che aveva come capolinea il suo piede destro.
    Ci fu un rumore sordo.
    Il genin non se ne rese immediatamente conto... *



    ” Aaaaaahhh “


    * Tatsu si prese il piede dolorante tra le mani e iniziò a saltellare per la caverna: fece tra balzi ravvicinati all’indietro e venne inghiottito dal pavimento... era riuscito a centrare in pieno la botola. La sua buffa voce si perse come un’eco lungo le strette pareti del passaggio. *



    CITAZIONE
    Ah, un'ultima cosa, Tatsu. Trovamela, una ragazza disposta a farsi 100 metri di dislivello per venire a letto con me, Baka.

    * Quelle parole arrivarono come una cavernosa voce dall’aldilà, mentre il ragazzino si trovava disteso di schiena sul pavimento e con le gambe all’aria. Osservava in preda a un’esilarante moto d’ira l’apertura sopra di lui, come una rana avrebbe potuto osservare l’imboccatura circolare di un pozzo. Era così buffo, con quel sopracciglio destro che vibrava in su e in giù. *



    § Dannato!
    Gli colorerò quelli stupidi capelli di nero!...
    ... Lo trasformerò in un filippino! GRRR! §


    * Mentre ragionava su quegli estemporanei piani di vendetta risalì la scaletta, con il piede che gli faceva un po’ male. *



    ” Sono andato giù a controllare una cosa...
    ... “


    * Esclamò con indifferenza, mentre sbucava dalla botola: aveva proprio l’aria di un idiota integrale. *



    [ . . . ]


    * Il gruppo si rimise in viaggio che era mattina inoltrata, procedendo da tutt’altra rispetto a dove si era svolto il combattimento di Yami e muovendosi velocemente tra i boschi e le foreste che contornavano quel rigoglioso paesaggio silvano. Passarono i confini del Paese del Fuoco, entrando direttamente nei territori del Paese dei Campi di Riso, anche se il ninja di Suna non si accorse del cambiamento. I quattro ragazzi procedevano spediti ma senza abbassare mai la guardia, visto che non conoscevano l’entità delle forze che potevano essere ancora sulle loro tracce. Verso metà pomeriggio si fermarono per una sosta di un’oretta in una piccola e accogliente radura, per riposarsi e per consumare un soddisfacente spuntino. Pranzarono con la rimanente carne secca del rifugio, con alcune gallette e con del the. Tatsu si sentiva di buon umore, seduto attorno al fuoco accanto ai suoi amici. *



    ” Yami ti va di parlarci del vostro torneo?
    ... Che tipo di evento sarà? “


    [ . . . ]


    * Eliminarono ogni traccia del bivacco e si rimisero in marcia. Circa verso il tramonto, il gruppo giunse al cospetto di un oscuro e lugubre cancello, affiancato da alte e inaccessibili mura. Le ombre della sera si stavano allungando velocemente sui quei territori ostili e Tatsumaru si sentì sollevato di non dover passare un’altra notte all’addiaccio. I ragazzi si fermarono sotto le mura. *



    ” Yami... ce li fai tu gli onori di casa...? “


    * Domandò un po’ titubante, mentre osservava i fregi del maestoso portone e in particolar modo l’enorme bassorilievo che rappresentava una testa demoniaca con corna da ariete. Pareva quasi sfigurato da un urlo agghiacciante, capace di incutere timore nei viandanti più suggestionabili... e Tatsumaru era uno di quelli. Il piccolo shinobi iniziò impercettibilmente a tremare, avvertendo come se un brivido gelido gli avesse percorso la spina dorsale... era davvero uno spasso poterlo osservare, con quegli occhi quasi spalancati e il colorito pallido, che facevano da contorno a una ridicola espressione di buffo terrore. Nella sua mente naif, temeva che il cancello avesse preso vita da un momento all’altro e li avrebbe divorati tutti, relegandoli poi a patire per sempre le pene dell’inferno degli sbranati vivi. *



    § Mi’ che paura...! §


    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Danni: 60/120 - Danni su tutto il corpo
    Armi usate: ///
    Equipaggiato: Corpetto di Cuoio + Guanti di Cuoio [Protezioni]
    Forza base: 200
    Velocità base: 225
    Resistenza base: 175
    Riflessi base: 225
    Chakra usato: ///
    Chakra recuperato: 27 (dopo circa un’ora e mezza - recupero: 17.5 punti/ora)
    Chakra rimasto: 82/140 - Energia Verde
    Slot azione usati: Difensivi 0/3 - Offensivi 0/3
    Slot tecnica usati: Base 0/1 - Avanzata 0/1

    CITAZIONE
    Riepilogo inventario:
    Porta shuriken/kunai/oggetti e armi - schiena/gamba/schiena
    1/1 Frusta [PpCC]
    1/1 Katar [PpCC]
    2/2 Wakizashi [AdCC]
    7/7 Kunai [AaD]
    1/1 Fuuma Shuriken [AaD]
    1/2 Cartabomba Livello I [Bomba]
    0/1 Tonico di Recupero Minore [Tonico]
    Corpetto di Cuoio + Guanti di Cuoio [Protezioni]
    Filo di Nylon (20 metri) [Vario]
    Accendino [Vario]
    Respiratore [Vario]
    Suna Glasses [Vario]


    Edited by Hanzo Hattori - 25/6/2008, 23:48
     
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  10. _Tsunade_
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    SPOILER (click to view)
    Narrato Pensato Parlato



    Pregresso


    L’ACCOGLIENZA DI OTO



    Fumo, polvere, odore di bruciato.



    CITAZIONE
    ” Shiroko!
    Parla, dimmi qualcosa!... “

    “Non gridare! Non sono diventata sorda ..”



    Lo disse con un filo di voce e un sorriso appena accennato, sicuramente forzato. Il suo corpo doleva praticamente ovunque e il solo pensiero di muovere un muscolo le faceva paura. Improvvisamente si accorse di essere appoggiata al corpo di Tatsu, si scostò bruscamente, mettendosi seduta. Un dolore lancinante partì dal fianco sinistro e si irradiò nell’intero torace, mentre assumeva un colorito un po’ troppo marcato e si portava la mano sulla parte dolorante.



    “Sta .. stai bene?
    Tensing e Monchan come stanno?”



    Sapeva che avrebbe dovuto fare una cosa al più presto. Doveva chiedere scusa a Tensing per il comportamento poco gentile e per i modi bruschi con i quali aveva accolto le sue manifestazioni d’affetto. Ma ancora non era il momento.
    Si udì un battito di mani, un ironico applauso e la voce di colui che aveva Yami come bersaglio primario e forse unico. Il compagno era ricomparso sulla scena e ora si stava dirigendo verso il nemico, con le mani sulla testa.



    “Ma che fa? .. è una resa?”



    Delusione. Era questo il sentimento che provava in quel momento. Avevano fatto di tutto per proteggerlo, era quasi morta per donargli il suo chakra, l’avevano quasi uccisa appena pochi minuti prima e ora lui si arrendeva?



    “YAMI, NON PUOI ..!”



    Gridò con tutto il fiato che aveva ancora. In quel momento la testa spezzata di un clone volò come un proiettile e poi, subito dopo, come arrivassero da una mitragliatrice, altri pezzi di legno partirono in direzione del nemico, che cadde oltre il ciglio della caverna.



    CITAZIONE
    Mi dispiace. Ora ci penso io

    Di nuovo il rossore si diffuse sul viso di Shiroko. Come aveva anche solo potuto pensare che Yami si sarebbe arreso? Fortunatamente il suo viso sporco di fumo e di polvere camuffò l’emozione.
    Yami si buttò all’inseguimento e scomparve alla vista. Allora si alzò faticosamente, il ginocchio doleva, e zoppicando vistosamente raggiunse Tensing e si mise di fronte a lui, un po’ piegata di lato per via del dolore al fianco, e lo guardò dritto negli occhi



    “Scusami tanto .. io .. bhè .. non sono abituata a esprimere i miei sentimenti con tanto clamore .. non volevo ferirti, se l’ho fatto perdonami”



    Poche parole, poi cercò di restituire l’abbraccio, visibilmente imbarazzata.


    [ .. ]



    Non passò molto tempo e Yami tornò. Il gesto che fece lasciò intendere che era finita, che era tornato vittorioso, ma lei si accorse subito che il suo, il loro, nemico era scomparso dalla faccia della terra. E non solo per le macchie di sangue, ma soprattutto per l’espressione del compagno.



    “E’ morto?”



    Chiese con un tono freddo e distaccato.



    “Era così che doveva andare.”



    Fondamentalmente stava cercando di convincersi. Per la prima volta nella sua vita aveva visto un nemico morire, anche se non aveva assistito direttamente. Sapeva che avrebbe dovuto convivere con il controsenso di chi vuole salvare vite, ma che è costretto anche a toglierle, o salvare la vita di colui che ha ucciso un compagno, così come aveva detto Yami quando avevano parlato della professione medica.
    Quando si scosse da questi pensieri oscuri, Yami si stava scusando con loro. Ovviamente non ce n’era alcun bisogno, ma lo avrebbe fatto anche lei, quindi si limitò a sorridere. Poi si diresse verso l’uscita e senza voltarsi, li ringraziò con un tono di voce leggermente imbarazzato. Sembrava sincero.



    “Di nulla Yami”



    Sembrava che la grotta si fosse riempita di nobili sentimenti, Shiroko avvertiva una sensazione di beata tranquillità, la quiete dopo la tempesta. Ma non durò molto. Uno dei proiettili che Yami aveva tirato al nemico, finì esattamente sul piede di Tatsu, che precipitò letteralmente nella botola-dispensa. Non riuscì a non ridere e per farlo si piegò in due, dato il dolore al fianco e allo stomaco, rideva e piangeva contemporaneamente e l’atmosfera tornò ad essere quella di sempre, ormai stemperata dalla goffaggine del compagno. Passò una mezz’ora prima che il gruppo ripartì. Lei chiese gentilmente agli altri se potevano aspettarla di sotto cinque minuti. Se non avessero avuto obiezioni, si sarebbe spogliata per poi immergersi nella fonte fresca, nella quale si sarebbe ritemprata e avrebbe trovato sollievo dai numerosi lividi che ricoprivano il suo corpo. L’acqua avrebbe portato beneficio anche al suo ginocchio martoriato. Poi, dopo aver ingollato il tonico di recupero che portava con sé, li avrebbe raggiunti, con i capelli ancora bagnati, che si sarebbero asciugati all’aria strada facendo. Ora stava decisamente meglio, tanto da tenere il passo veloce dei compagni. Ogni tanto lanciava rapide occhiate alle spalle, ma non riuscì a vedere nulla di sospetto. Alla fine il paesaggio cambiò, i boschi ombrosi si tramutarono in larghi terrazzamenti coltivati, avevano varcato i confini, erano entrati nel territorio del Paese dei Campi di Riso. Non era abituata ai luoghi così aperti e pianeggianti. La vista poteva spaziare ovunque e ovunque il paesaggio era identico.



    “E’ tutto così terribilmente piatto .. “



    Quando finalmente si fermarono, il suo umore non era più dei migliori. Mangiò un poco di carne secca e bevve thè in abbondanza, restando pressoché in silenzio, poi Tatsu chiese a Yami del torneo, allora ascoltò interessata la sua risposta.
    Il sole stava ormai tramontando quando giunsero in vista di un grosso villaggio.



    “Oto?”



    Si avvicinarono ad un cancello.



    “Accogliente ..”


    Il tono, ovviamente ironico, era dato da quanto poteva osservare nella luce morente. In pratica sarebbero entrati nella bocca spalancata di un enorme demone. Ma quello era Oto e la sua fama era giunta sino a Kuma, non ci si poteva aspettare nulla di diverso. In ogni caso stazionare al cospetto di quel lugubre cancello le dava una sensazione di inquietudine. Portò entrambe le mani sulle braccia opposte, come se volesse scaldarsi, improvvisamente aveva avuto un brivido di freddo e la pelle si era accapponata.



    “Dobbiamo aspettare molto?”



    Distolse lo sguardo dalla figura del demone e fissò Yami.



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Danni: 97,5/120 ((1 colpo al fianco sinistro, 1 al ginocchio sinistro, 1 allo stomaco, 1 alle reni, 1 alla gamba destra, per un totale di 5 colpi. Potenza 22,5 per colpo - 3 per protezioni = 19.5)
    Armi usate: ///
    Equipaggiato: ///
    Forza base: 187.5
    Velocità base: 225
    Resistenza base: 187.5
    Riflessi base: 225
    Chakra usato: ///
    Chakra recuperato: 10 + 37.5 (tonico di recupero minore: 30 + dopo 1 ora - recupero: 17.5 punti/ora)
    Chakra rimasto: 67,5/140 - Energia Verde
    Slot azione usati: Difensivi 0/3 - Offensivi 0/3
    Slot tecnica usati: Base 0/1 - Avanzata 0/1
    Abilità convenzionali usate:

    CITAZIONE
    Riepilogo inventario:
    Porta shuriken/kunai/oggetti e armi - schiena/gamba/schiena
    1/1 Wakizashi [AdCC]
    1/1 Blowgun [MAaD]
    2/2 Fukibari [AaD]
    6/6 Spiedi [AaD]
    8/8 Shuriken [AaD]
    7/7 Kunai [AaD]
    1/1 Fuuma Shuriken [AaD]
    1/1 Cartabomba Livello I [Bomba]
    1/1 Bomba Fumogena [Bomba]
    0/1 Tonico di Recupero Minore [Tonico]
    Corpetto di Cuoio + Guanti di Cuoio [Protezioni]
    Filo di Nylon (10 metri) [Vario]
    Filo in Acciaio (10 metri) [Vario]

    CITAZIONE
    Riepilogo azioni: ///

     
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  11. Yami Kaguya
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    CITAZIONE
    ” Io bene, grazie!
    E tu?... “

    Incredibile, come le domande più semplici, a volte si rivelino le più complicate. Fissai l'acqua in cui mi stavo lavando, senza rivolgere lo sguardo verso Tatsumaru. Il sangue andava via. Ma l'odore e la sensazione, non erano dello stesso parere, sembrava.

    ...Mi ha solo dato un colpo in testa, prima di morire. Sto bene. Sì, Princ.
    E' morto.


    Non c'era altro da dire, o che volessi ascoltare. La mia mente era occupata da ricordi fastidiosi, che speravo di aver cancellato anni prima. Si vedeva che uccidere di nuovo dopo più di 10 anni, mi aveva fatto perdere l'abitudine. O forse era solo il fatto, che se Yamata avesse tardato di un altro centesimo di secondo, sarei morto. Non me ne importava cos'era. Volevo solo pensare ad altro.

    Vi uccidete fra voi per i motivi più stupidi. Non metterti a piangere per una volta che il motivo era serio.

    Alzai un sopracciglio, sentendo quelle parole.

    Cos'è, un modo per consolarmi?

    Un modo per evitare che tu possa esitare la prossima volta. Morire perchè il mio Jinchuuriki non uccide....pensa Neko-baka come mi prenderebbe per i fondelli.

    Sbuffai, dirigendomi verso la botola, mentre rispondevo un'ultima volta a quei due. Non volevo parlarne, sebbene sapessi quanto quella vittoria fosse merito loro.

    Già.

    Mi ripulii in fretta, tornando poi da loro. Le mie scuse ricevettero un sorriso da Shiroko, e un commento da Tatsu, che mi fece sorridere.
    CITAZIONE
    ” Non devi pensare di doverti sobbarcare sempre tutto il peso da solo...! “

    Che ci vuoi fare, ho i miei difetti inguaribili.

    Dopodichè, seguì una scena strappalacrime. Sia per come mi sentissi a disagio per quella sensazione strana, sia per come Tatsu iniziò a saltellare qua e là tenendosi il piede, e infine per come Shiroko iniziò a ridere in mezzo a smorfie di dolore per quella scena. Tatsu sparì, e io tornai a fissare innanzi a me con un sorriso. Erano unici nel loro genere. E per Tatsumaru, forse era un bene.

    [...]

    Scesi con i due genin, aspettando mentre Shiroko terminava di fare qualcosa di sopra. La ferita alla testa si era già chiusa, complice il chakra medico. Quindi, si poteva dire che stessi bene, vestiti macchiati di sangue secco a parte. Certo i lividi dei ragazzi erano visibili come ferite. Ma l'unica cosa che potevo fare per loro, era portarli a Oto, lì avrebbero riposato.

    Il viaggio riprese quando tutti furono pronti, mettendoci in marcia. Fu consolante vedere che nessuno sembrava avere problemi a reggere il passo, sebbene li stessi costringendo a un ritmo piuttosto serrato. Ma non sapevo se Lycro si fosse tenuto in contatto con qualcuno durante la sua caccia.
    Ad ogni modo, presto il confine del paese del fuoco fu sorpassato, entrando in quello del Riso. Non mi curai del paesaggio, fissavo solo innanzi a me. Sino a che non ci prendemmo una pausa, prima di giungere a Oto. Fu là che Tatsu spezzò il silenzio sino ad allora tenuto.
    CITAZIONE
    ” Yami ti va di parlarci del vostro torneo?
    ... Che tipo di evento sarà?

    Soppesai la risposta un pò, prima di darla a tutti, visto come non sembrava interessare solo il sunese.

    Secondo "tradizione Otese". Oto è un villaggio che si fonda sulla forza. I deboli hanno vita dura, fisicamente ma soprattutto mentalmente. Il torneo metterà alla prova le facoltà fisiche e psicologiche di chi vi parteciperà. Il tasso di mortalità del primo, è stato assurdo. Ma il consiglio di allora, come quello di oggi, se ne frega della vita. Ci saranno delle prove, a seconda del cancello scelto. Se ne uscirà qualcuno, si potrà dire che quel qualcuno sia forte.

    Non dissi altro, mentre il mio umore peggiorava leggermente. Mi erano tornati in mente gli occhi di Shin, quando mi ero proposto per il sigillo di Behemoth. Rimasi quindi in silenzio a mangiare, perso nei miei pensieri subito dopo. Sino a che non riprendemmo la marcia, alla volta di Oto. E presto il volto di Totetsu si parò innanzi a noi, minaccioso come sempre.
    CITAZIONE
    “Accogliente ..”

    Per chi non era di Oto, almeno. Per me, quel volto animalesco, con le corna e l'atmosfera che emanava, era solo una faccia amica, visto come significava solo una cosa. Casa.

    Lo scultore ci ha passato su un pò di tempo, sì.
    Sì, li faccio io gli onori di casa, sperando siano veloci o non gli pago gli straordinari. E tu Tatsu calmati, non morde mica.


    Feci un passo in avanti, stando a circa una decina di metri dal cancello, mentre parlavo.

    Sono Yami Kabane, di ritorno da una missione con alcuni genin della foglia. Aprite o faccio da solo?

    Attesi risposta alla mia domanda, mentre fissavo le effigie dell'ariete. Mi sa che mister Avvoltoio poi avrebbe voluto un restauro al cancello.
     
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    CITAZIONE
    Tornerò.
    Ci vediamo all'East Gate.

    L’aveva promesso.
    Shinodari si fidava, però la via del ninja era una via incerta e il dolore era sempre in agguato...
    Lei lo sapeva fin troppo bene.

    Si era immersa nel lavoro burocratico, fin troppo a causa dell’imminente Torneo.

    Aveva appena terminato di visionare una pila di scartoffie, quando uno degli impiegati era arrivato con un’altra ancora più alta, che sfidava le normali leggi della gravità.
    In effetti la ragazza si sorprese con quanta grazia l’uomo riuscì a poggiarla sulla scrivania senza far cadere neanche un foglio.

    Nuovamente da sola nell’ufficio fissò con aria sconsolata la pila di documenti.
    Poi si voltò verso la finestra, la sua ancora verso la libertà.


    Poteva svignarsela, ma per qualche motivo Sato, il suo attendente, riusciva ad arrivare sempre nel momento meno adatto.

    Poggiò il mento sul tavolo, chiudendo gli occhi.

    Uffa perché lei non poteva andare in missione?
    Era una vera ingiustizia.
    A Kayle tutte le fortune.



    Un ronzio...
    Il tipico ronzio che precede una comunicazione.


    Amministratrice Jaku, qui il gate East. Volevamo comunicarle che Kabane sama è tornato ad Oto. E’ davanti al portone con un gruppo di shinobi. A prima vista sembra che abbiano affrontato un duro viaggio.

    Shinodari spalancò gli occhi.

    Si sistemò meglio l’auricolare.


    -Arrivo subito. Non aprite a meno che non ci siano feriti gravi. L’amministratore come sta?-

    Domandò preoccupata.

    Sembra stia bene, perlomeno da quello che possiamo scorgere da qui.

    Si alzò di scatto.

    Fu un movimento istintivo, troppo istintivo.


    Urtò la scrivania.
    Le due pile di documenti oscillarono pericolosamente.
    Per un lungo istante sembrò non succedere nulla, poi uno dei fogli timbrati scivolò verso il basso seguito da altri suoi compagni.
    Per non essere da meno le pergamene dell’altra pila decisero di mettersi in competizione dando vita alla catastrofe.
    Nel giro di pochi secondi ci fu il crollo strutturale e dopo uno svolazzamento di fogli che cercavano la libertà lontano dalla scrivania, le due pile si trasformarono un un confuso ammasso di documenti mescolati.


    Shinodari sospirò rassegnata.
    Aprì la finestra ed uscì camminando sulla parete con il chakra adesivo, nel preciso momento in cui Sato aveva aperto la porta per chiederle di firmare altri documenti.

    Per fare prima salto da un palazzo altro attraverso una scorciatoia che aveva appreso nei primi tempi in cui si era trasferita ad Oto.


    Raggiunse le mura nel più breve tempo possibile, pregando che Kayle non si fosse stufato di aspettare che qualcuno gli aprisse.


    -Yami è ancora lì, vero?-

    Domandò ad una delle sentinelle.

    Si, anche se la sua pazienza ha raggiunto il limite.

    Rispose la guardia.

    Shinodari annuì per salire fino alla sommità delle mura.


    -Mi spiace di avervi fatto attendere, ma qualcuno meritava un’accoglienza speciale.-

    Esordì dall’alto delle mura, in piedi sul cornicione.

    Sollevando lo sguardo il gruppo avrebbe notato una ragazza sui sedici anni, con i capelli bianchi a caschetto con il coprofronte di Oto legato come una fascia.

    Mentre parlava, Shinodari, rivolse un’occhiata agli shinobi che accompagnavano Kayle.
    Non avevano un bell’aspetto, sembravano si fossero scontrati con qualcuno.
    Già tra l’altro come mai Kayle era in loro compagnia?
    Se non ricordava male la missione era in solitaria.
    Nel gruppo c’era una ragazza dal contegno quasi regale.
    Le ricordava qualcuno, la figlia della daimyo...
    Fu lei che più di tutti la colpì.
    Eppure la sconosciuta non aveva fatto nulla...


    -Siate i benvenuti ad Oto. Vedo che siete in compagnia di Kabane san.-

    Continuò rivolgendo loro un inchino formale.

    Se erano con Kayle non dovevano avere intenzioni ostili.

    Il suo sguardo vagò su ognuno di loro per poi soffermarsi su quello del compagno.


    image
    Sulle labbra affiorò un sorriso solare, che le illuminò le iridi ametista.

    Poi fece qualcosa di inaspettato.

    Si lanciò nel vuoto, compiendo più di una capriola, per finire tra le braccia di Kayle.

    L’impatto con molta probabilità li avrebbe fatti finire entrambi a terra.

    A Shinodari non interessava.

    Lo abbracciò, baciandolo sulle labbra.

    -Bentornato a casa. Hai mantenuto la promessa.-

    Disse stringendosi a lui.
     
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  13. Tien86
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    Un nuovo villaggio

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    narrato
    pensato
    parlato
    citazioni


    image

    Quello strano luccichio ancora risplende nei miei occhi. La testa rotolante continua rassegnata il suo lento vagare. Probabilmente i miei compagni sono feriti, ma ciò non mi importa, il mio unico interesse è causare morte e sofferenza. Aver potuto togliere la vita, seppur artificiale, a quel costrutto, mi ha fatto sentire terribilmente vivo, non voglio tornare ad essere morto, in balia degli accadimenti, il mio unico desiderio è costruirmi un futuro sul dolore degli altri. Monchan mi viene incontro, evidentemente preoccupato. Mi abbasso e con sorriso sadico inizio ad accarezzarlo. Uno strano sguardo da parte di Monchan mi penetra il cuore, ma vengo distratto dall'entrata in scena di Yami-san, per poterlo notare. Il chunin nemico continua a minacciare e sfidare l'otese. Yami-san con mio grande stupore pare pronto alla resa.


    Maledetto traditore....

    I miei rabbiosi pensieri vengono fermati da un repentino cambiamento della situazione. Yami-san si prepara al combattimento. Entrambi i chunin cadono di sotto, lasciando alla mia perversa mente la possibilità di fantasticare su quanto stesse accadendo. Quello strano luccichio ancora risplende nei miei occhi, non rendendomi conto di quanto mi accade intorno. Shiroko-chan mi si avvicina zoppicando, mi si para di fronte e inizia a parlare.

    “Scusami tanto .. io .. bhè .. non sono abituata a esprimere i miei sentimenti con tanto clamore .. non volevo ferirti, se l’ho fatto perdonami”

    Un abbraccio spiazzante mi viene rivolto dalla alquanto inbarazzata kunoichi. Il mio ghigno malvagio e sadico scompare, lasciando il posto ad un espressione stupita. Con le braccia penzoloni mi rendo conto della mia stupidità.

    image

    Una lascrima mi solca il viso. Solitaria, come a rappresentare lo stato d'animo che mi contorce le viscere.

    Speravo che tu mi considerassi il tuo fratellino. Non accadrà mai più, te lo assicuro!!!

    Una seconda lacrima accompagna la prima. In tutta risposta ricambio l'abbraccio.

    image


    .......


    Yami-san ritorna vittorioso, evoidentemnte inbrattato di sangue. Scene ridicole si susseguono, tutte dovute a Tatsu-kun. Su richiesta di Shiroko-chan decidiamo di riposare 30 minuti, per poi riprendere il nostro viaggio.

    Shiroko-chan chiede un po di privacy, evidentemente per cambiarsi. In tutta risposta chiamo a me Monchan lo inbraco nel migliore dei modi e inizio a scendere.



    ......



    Il viaggio è piuttosto faticoso, anche perchè il ritmo che Yami-san ci richiede di mantenere è piuttosto serrato, specialmente per le nostre condizioni. Nonostane ciò riconosco che prima raggiongiamo Oto, prima saremo davvero sicuri. All'improvviso Tatsu-kun, per smorzare l'atmosfera che iniziava a farsi pesante, fa una domanda piuttosto interessante.

    ” Yami ti va di parlarci del vostro torneo?
    ... Che tipo di evento sarà?


    Ascolto interessato la risposta di Yami-san, commentando in maniera asettica.

    Che inutile barbarie.


    Finalmente arriviamo a Oto. Una tetra atmosfera la permea, come ad assicurare ai viaggiatori, che le dicerie che si sentono in giro a proposito dei contumi non proprio orstodossi, sono vere. Sul portone che ci si para davanti è scolpito il viso evidntemente di un demone, o qualcosa di simile. Le preoccupazioni dei miei compagni di squadra si manifestano.

    Quanto inutile fasto, per un villaggio tanto debole.


    Per concludere il viaggio non ci viene permesso di entrare facendoci attendere fuori dalla porta.

    A Konoha queste cose non accadono.

    Finalmente una ragazza alquanto carina e con i capelli bianchi ci viene incontro dandoci il bnvenuto e scusandosi per l'attesa.

    Non penso sia molto educato far attendere ospiti feriti fuori dal portone.

    Questo villaggio non mia piace, neanche un po.


    SPOILER (click to view)
    Punti ferita=102/120
    chakra=37


    SPOILER (click to view)
    10x Shuriken
    10x Kunai
    2x Fasce da combattimento(indossate sugli avanbracci)
    2x Tekken
    1x Kusari Fundo
    10 metri Filo di Nylon
    1x Wakizashi
    1x Corpetto di Cuoio + Guanti di Cuoio(indossati)
    1x Fuuma Shuriken
    1x Tonico da guerra minore


    Edited by Tien86 - 1/7/2008, 15:52
     
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  14. Yami Kaguya
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    CITAZIONE
    Che inutile barbarie.

    Alzai lo sguardo, a quelle parole. L'inuzuka era rimasto zitto tutto il tempo, ma sembrava che la mia descrizione delle prove gli avesse stimolato il commento.

    image
    ...Non posso darti torto. Ma quella "barbarie", è semplicemente la legge del più forte. Non tutti i villaggi sono pacifici e tranquilli come Konoha.

    Non dissi altro, prima di rimetterci in marcia, alla volta di Oto. Quando le effigi di Totetsu si parano di nuovo davanti a noi però, la vista sembrò scatenare un secondo commento da parte del foglioso.
    CITAZIONE
    Quanto inutile fasto, per un villaggio tanto debole.

    In un attimo. Impastai [Medio-Basso: 300 ==> 400] nei muscoli, raggiungendo la mia massima velocità, mentre afferravo la katana sulla schiena, sfoderandola e sferrando un fendente verso l'Inuzuka. Calcolai le distanze, così da fargli solo un graffio alla guancia. Poi però gli puntai la lama contro, fissandolo allo stesso modo di Lycro. Nemico. Il chakra di yamata si stava agitando, e l'umore in cui ero, non era certo il più pacifico che ci potesse essere.

    image
    Sentiamo, Mister Perfezione. Come pensi di evitare, che un ninja di questo villaggio così debole, ti uccida qui e ora?

    Attesi risposta con interesse, visto come il suo commento, fra il fatto che ero stanco, che ero mezzo dissanguato, e che ero davvero di un umore da schifo, mi facesse prudere le mani per qualsiasi scusa. Sarei rimasto in silenzio sino a che non mi avesse dato una risposta soddisfacente. O non l'avessi ucciso, sempre che Tatsu o Shiro si mettessero in mezzo, come per mia sfortuna era probabile facessero.
    Dopodichè, rinfoderai la katana, fissandolo un'ultima volta.

    Se lo consideri un villaggio debole, allora non vorrai entrarci immagino. Perfetto. Tu stai qui fuori.

    Commentai, tornando alle guardie.

    Beh? Ci vuole il Kokage in persona, per aprire un cancello?

    Ci sono feriti gravi, signore?

    Cos..? No, stanno tutti più o meno bene, ma gradirei portarli in ospedale, apri o no?!

    Ordini dell'amministratrice, signore. Nessuno entra se non arriva lei.

    ..Eh? E da quando Shin era così rigida? Che cazzo, ero stanco morto, perchè oggi doveva fare così?

    ..Senti...sono di pessimo umore, quindi, per. Favore. Apri questa porta, me la vedo io con l'amministratrice.

    Mi ha dato prima lei gli ordini, signore. Se non ci sono urgenze, la prego di aspettare.

    Apri. Questa. Porta. O ti sbatto a pulire ogni centimetro delle fogne di Oto. Da solo e a mani nude.

    Signore, cerchi di..

    Hai tre secondi. Uno. Due-
    CITAZIONE
    -Mi spiace di avervi fatto attendere, ma qualcuno meritava un’accoglienza speciale.-

    Un profilo si delineò sulla sommità del gate. Aguzzai lo sguardo, e riconobbi una sagoma dal profilo sottile, e sicuramente ben conosciuto. Sospirai, fissandola.
    CITAZIONE
    Non penso sia molto educato far attendere ospiti feriti fuori dal portone.

    Fissai di nuovo l'inuzuka con sguardo di fuoco, replicando senza alcuna sfumatura amichevole.

    Perchè, da te insultare la casa altrui è sinonimo di "ospite educato"?

    Tornai sulla kunoichi, mentre l'umore iniziava davvero a farsi troppo pesante. Sentivo Yamata che iniziava a svegliarsi divertito.

    Per ora l'accoglienza non è questo granchè, posso dirlo? Puoi aprirmi e ba-

    Non ebbi il tempo di finire. Incontrai lo sguardo di Shin mentre parlavo, pochi istanti prima che si gettasse nel vuoto. Seguii la parabola, ma aveva calcolato bene lo spazio. Avevo un unico problema. Come evitare di ammazzarci entrambi. Risolsi, afferrandola al volo, e piegandomi prima sulle gambe, per poi lasciarmi andare mettendo una mano sulla sua schiena, e una a battere sul terreno. L'impatto fra il terreno e lei, mi tolse il fiato. O solo mi tolse il fiato il contrasto fra duro e morbido che sentivo su schiena e sul torace, rispettivamente. L'attimo dopo, sentivo che mi abbracciava, mandandomi una lieve fitta sul fianco non ancora del tutto in forma. Sorrisi mentre stringevo i denti, prima di sentire le sue labbra sulle mie. Risposi, mentre l'irritazione svaniva. Quando mi staccai andava decisamente meglio, tanto che sbuffai divertito alla sua affermazione.

    Dubitavi sarei tornato?

    Beh, aveva anche ragione. Ma alla fine avevo avuto il giusto aiuto. Avvicinai il mio volto al suo, sussurrandole all'orecchio alcune parole, prima di rimettermi giù.

    E' bello essere a casa. Grazie.

    Mi misi quindi seduto, continuando ad abbracciarla. Poi, visto che alla fine il suo volto era sulla mia spalla, e aveva quindi visuale sui tre dietro di me, passai alle presentazioni da quella posizione, se l'avesse mantenuta.

    Questi sono...amici che mi hanno dato una mano sulla strada del ritorno. La ragazza è Shiroko Kumagin, e quello con la coda di cavallo è Tatsumaru Azuma. Sono una genin di Konoha, e uno di Suna. Quello con il cane è Tensing inuzuka, un loro amico.

    Bene, la mia parte l'avevo fatta. Ora, a meno che non si staccasse lei, io non ne avevo molta intenzione.
     
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  15. Tien86
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    SPOILER (click to view)
    narrato
    pensato
    parlato
    citazione


    Alla mia considerazione sulla fragilità della reputazione del villagio di Oto, costruito su futili rappresentazioni di violenza gratuita, sperando di incutere timore a chi da fuori la osservava, Yami-san mi si butta addosso, ferendomi leggermente con la katana sulla guancia, io resto immobile.

    Me lo aspettavo!!

    Sentiamo, Mister Perfezione. Come pensi di evitare, che un ninja di questo villaggio così debole, ti uccida qui e ora?

    Ahahaha, mi sembra anche troppo facile per un chunin che ha avuto bisogno di tre deboli genin per proteggersi. Vuoi uccidermi? Fallo pure, non ho paura di te. Un villaggio che ha bisogno di gratuite manifestazioni di violenza e sangue, non può essere potente quanto spera di figurare, non pensi?


    Resto fermo a guardare.

    Non può farmi nulla. Non almeno se è una persona con un po di onore, ho rischiato la vita èer questo qui. Che bel ringraziamento

    Ammetto di essere stato impulsivo, sono piuttosto strano ultimamente e non ne conosco il perchè. Ma resto dell'idea che il tuo caro villaggio avrebbe bisogno di qualche serio stravolgimento.


    ...........................



    Questi sono...amici che mi hanno dato una mano sulla strada del ritorno. La ragazza è Shiroko Kumagin, e quello con la coda di cavallo è Tatsumaru Azuma. Sono una genin di Konoha, e uno di Suna. Quello con il cane è Tensing inuzuka, un loro amico.



    Piacere graziosa fanciulla, io sono Tensing Inuzuka, genin di Konoha, e lui è Monchan. Non comprendo come mai Yami-san mi tratti così male, quando io ho rischiato la mia vita e ho messo a repentaglio quella di Monchan per proteggerlo. Proprio non mi riesce. Comunque io sono qui solo ed escusivamente perchè sto con la mia squadra. Fosse in me farei un favore a Yami-san e me ne andrei all'istante.


    Guardo Yami-san.


    Oh mio dio, che combino. è un mio superiore, non posso fare l'idiota. E poi sarebbe interessante farci amicizia.


    Aspetto che la tenera esibizione di affetto tra Yami-san e la compagna termini per poi prendere parola.

    Yami-san, mi perdoni. Non ho tenuto a freno la lingua. è stata un'immensa mancanza di rispetto, mi perdoni. Il fetto è che tutto questa è una situazione strana, e mi ha stravolto un po. Spero che lei possa perdonarmi. Chiedo scusa anche a lei signorina, non era mia intenzione inportunarla. Spero che nel suo villagio ci sia posto per un ospite maleducato.


    Guardo negli occhi i miei interlocutori, cercando di far capire loro che non è la paura che mi fa parlare, ma piuttosto l'aver riconosciuto il mio errore. La mia educazione non mi aveva mai permesso di fare simili figuracce e non mi aveva mai permesso di insultare il prossimo così gratuitamente.

    C'è qualcosa che non va.

    Pensieroso chiamo a me Monchan e prendendolo in braccio inizio ad accarezzarlo.
     
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260 replies since 12/9/2005, 17:45   8027 views
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