Corso Genin Classe R

Regione: [E 11] Sensei: Raizen

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  1. Arashi Hime
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    Real face of truth:
    A chain is no stronger than its weakest link



    ____________





    Lo aveva ferito.



    Questo fu il primo pensiero che intorpidì la mente della giovane ragazza non appena ella -con la coda dell'occhio e tanta ansia nello sguardo- si azzardò ad osservare, di sottecchi, il fratello maggiore durante il suo discorso di presentazione.
    [...] Lo aveva deluso. Offeso.
    Improvvisamente, tutto l'impegno di cui si era servita nelle settimane precedenti per tenere all'oscuro della sua decisione quel ragazzo che, con amore e comprensione, l'aveva accolta in casa sua senza nulla domandarle, le parve talmente tanto sciocco da farla vergognare di se stessa.
    ...Come aveva potuto mentire a suo fratello?
    Lei che non lo aveva mai fatto. Lei che lo adorava così tanto.
    Come aveva potuto prendersi gioco di lui? Persino di lui...
    Abbassò lo guardo, rialzandolo solo per qualche istante non appena il quarto e ultimo ninja -un tipo piuttosto distaccato e dai comportamenti accuratamente misurati- si presentò con sintetica semplicità, rivolgendosi poi a lei e Kuroro nell'invitarli a chiamarlo come più li aggradava.
    Suo malgrado, spinta da quella che avrebbe detto essere gentilezza da parte del suo nuovo interlocutore, Shizuka non poté che sorridere con dolcezza, socchiudendo gli occhi e abbassando leggermente la testa verso il moro, in una tacita forma di ringraziamento.
    Sembrava una persona tranquilla dopotutto -pensò la ragazza, rincuorata da quella constatazione- ...forse, a ben pensarci, non era tutto perduto, giusto?
    Era abbastanza chiaro che la sua nuova carriera da kunoichi non era partita nel migliore dei modi, poiché tra menzogne, sotterfugi e manipolazione del suo più diretto prossimo, aveva già ampiamente gettato al vento il presunto onore che ogni buon ninja dovrebbe sempre avere... ma del resto, ne era più che convinta, tutto sarebbe potuto migliorare!
    Già! Avrebbe cominciato dal parlare con Kuroro, spiegargli le sue motivazioni, e renderlo nuovamente partecipe dei suoi timori e dei suoi pensieri proprio come quando erano più piccoli!
    Certo, sicuramente lei...

    "Tu! Hai bisogno di una pettinata!"



    Fu solamente una frazione di secondo.
    Colta alla sprovvista come una bambina, a malapena riuscì a seguire di movimenti di quell'enorme spada che -con rapida e calcolata precisione- si bloccò a pochi millimetri dal collo di Kuroro Kobayashi, fermo solo a qualche passo di distanza da lei.
    Istantaneamente, tutto il sangue che quella ragazza dai profondi occhi nocciola era sicura di avere all'interno del suo corpo defluì verso i piedi, privandola del suo bel colorito roseo o delle dolci espressioni che da sempre caratterizzavano quel suo bel volto da bambolina.

    Fu solamente una frazione di secondo ma Shizuka si sentì morire.

    Inspirando profondamente, impiegò alcuni secondi per riprendersi dal terrore dell'immagine del corpo privo di vita del fratello maggiore -accasciato sull'erba verde brillante di fianco a lei- ma il modo in cui ritornò alla realtà fu, se non peggiore, addirittura mostruoso.

    "Bella presentazione sembri avere del buon sale in zucca. Ma... Quelli!"



    Raizen Ikigami -così si era presentato- si stava ora rivolgendo a lei.
    La di lui nera Nodachi, dopo esser stata teatralmente mostrata controluce quasi a volerne puntualizzare la pericolosità, cominciò ad essere battuta insistentemente sui suoi geta laccati -dono prezioso dell'amata nonna paterna, e ricordo di un'infanzia caratterizzata dalla rigida educazione femminile a cui era stata sottoposta.
    L'imponente ninja -con voce tonante e un irritante sorriso sul volto- continuava a sciorinare una sequela di accorgimenti estetici con la sua solita tipica supponenza, e sembrava essere talmente tanto preso dal suo discorso, da non accorgersi minimamente dello sguardo di quella stessa allieva a cui si stava rivolgendo.
    Shizuka Kobayashi infatti, immobile nel suo stesso orrore dinanzi al suo interlocutore, continuava a seguire silenziosamente -con lo sguardo contrito e gli occhi sgranati- tutti i ticchettii che la lama della nodachi scoccava ogni qualvolta batteva sulle sue preziose e amatissime scarpe.

    [...] C'erano poche cose che rendevano realmente furibonda l'indole di una così dolce e gentile ragazza.
    Tra i primi posti, proprio prima di "Fallire in ciò in cui doveva eccellere" o "Fare gli impacchi di erbe per purificare la pelle del viso", c'era il tanto temuto: "Essere umiliata da uno sconosciuto di fronte a una o più persone".
    Oh si. Questa opzione era decisamente una delle prime. La più agghiacciante. L'unica capace di ferire irrimediabilmente il suo fiero orgoglio.
    Fu per questo motivo che all'ottantesimo ticchettio contato, quando il sensei terminò il suo discorso chiudendo in bellezza con qualche apprezzato consiglio sull'importanza di essere ninja (che proprio non poteva mancare), Shizuka non riuscì più a trattenersi.

    « Vi prego di perdonarmi, Sensei » Esordì infatti, un istante dopo, sfoggiando il suo più affascinante sorriso « Purtroppo provengo da una tradizione tutt'altro che animalesca, e mi rendo conto che le mie calzature abbiano potuto stimolare la vostra apprensione » Continuò, avvicinandosi al ninja fermo di fronte a sé, azzerando la distanza che li separava solo con due passi ben decisi.
    La sua attenzione era in quel momento rivolta solo al suo interlocutore. Sembrava non gli interessasse più di nessuno: Né di suo fratello. Né di quel distaccato genin dai capelli corvini.
    No. Di nessuno. Non in quel momento.
    « …Ma non temete Sensei, sono una tipa sveglia e vedrete che non avrò problemi ad imparare con rapidità! » Aggiunse poi, dopo un breve momento di silenzio, e così dicendo, contro ogni previsione, si sfilò le scarpe dinanzi a tutti, scendendo a piedi scalzi sull'erba verde che, dispettosa, le solleticò la pelle morbida.
    Abbassandosi senza dire una parola in più, Shizuka raccolse i suoi amati Geta e quando si fu poi riportata in eretta postura, con uno scatto tanto improvviso quanto veloce per una ragazzina così minuta, andò ad afferrare il mantello nero, parte della divisa ninja di Raizen, abbassandolo successivamente verso di lei con uno strattone ben pronunciato.
    Fece in modo di portare il volto del giovane maestro proprio accanto alla sua bocca, e fu in quel momento che -con un sorriso divertito ad illuminarle il volto e la voce ridotta ad un sussurro che solo lui avrebbe potuto sentire-, non riuscì decisamente a trattenere un ironico: « ...In ogni caso, fattelo dire Sensei, indurre una donna a spogliarsi al primo incontro è davvero prematuro, sai? »

    Disse questo, poi, lasciando andare il Chunin a cui -incredibilmente- piazzò tre le mani le sue raffinate scarpette da Geisha, diede le spalle a tutti i presenti e prese a dirigersi rapidamente verso la casa del pastore, a pochi metri dalla staccionata di fronte la quale tutti ancora sostavano.


    ¨•¤º°º¤•¨




    L'interno della casa pastorale, si dimostrò tanto semplice quanto accogliente. Dopo aver ricevuto il permesso ad entrare, Shizuka rimase colpita dal tepore familiare che l'avvolse in un solo secondo... assieme anche ad un invitante odorino di stufato di carne che -con soavi fusa tentatorie- cominciò a stuzzicarle l'appetito.
    [...] Effettivamente, a ben pensarci, era dalla sera prima che non toccava cibo.
    Perché era tanto sciocca, certe volte?

    "Come posso aiutarti?"


    Ad accogliere la ragazza sull'uscio della porta, fu un'anziana signora dai capelli striati d'argento e un viso bonario, sotto le cui rughe e le pelle bruciata dal sole, si potevano ancora intravedere i segni incancellabili di una rara bellezza. Gli occhi celesti della donna, tranquilli ed esperti, scivolarono rapidamente ad analizzare la figura della nuova ospite, sorridendo gentili nel momento stesso in cui quest'ultima esordì nella sua impeccabile arringa in prosa -sospirando e scusandosi più e più volte per il disturbo che stava arrecando, prima di spiegare come il susseguirsi degli eventi (e il suo permaloso orgoglio) l'avevano condotta dentro quella casa scalza, alterata e affamata-
    "Capisco, capisco" Annuì la donna, sorridendo con dolcezza alla volta di Shizuka che, con delicatezza, invitò ad accomodarsi "Non ti preoccupare, vediamo adesso che cosa possiamo fare per questi bei piedini, mh?"
    « ...Mi spiace, non ho molto tempo a disposizione » Ribatté l'aspirante kunoichi, arrossendo per la sua stessa maleducazione « ...ma se ne avessi avuto, non sarei stata così indisciplinata, davvero!! » Aggiunse subito dopo in sua discolpa, muovendosi nervosamente sullo sgabello di legno sul quale si era seduta.
    Per tutta risposta la vecchia signora -poco prima sparita nella stanzetta adiacente a quella che sembrava fungere da salotto e sala da pranzo- si mise docilmente a ridere, ricomparendo dopo qualche attimo con una cesta tra le mani.
    Al suo interno, come poté constatare la stessa Shizuka una volta che la donna le si fu avvicinata, vi erano un paio di semplici ma graziosissimi sandalini rossi e due sacchettini.
    "Forse ti staranno un pò grandi" Disse l'anziana, prendendo un piede della ospite e infilando lei uno dei due sandali come nella più bella delle fiabe "Ma possiamo rimediare..."
    « Mi sembrano perfetti in verità » Mormorò la ragazzina, guardando ammirata la calzatura prima, però, di irrigidirsi gelidamente « Ma... emh, posso prenderli sul serio? » Domandò infatti, subito dopo, con aria compita e sguardo imbarazzato.
    "Sicuramente a me non stanno più" Obiettò la donna, ridendo "...E dunque, perché non dovresti?"

    Fu così, che ringraziando tutti gli Dei del cielo (che l'avevano sicuramente punita dandole un team un pò difficile, ma che infine l'avevano tratta in salvo con la bontà di quella santa nonnina), Shizuka si infilò anche l'altro sandalo e, sorridendo radiosa, si precipitò verso la porta della casetta, promettendo che quando sarebbe tornata dalla missione -qualunque essa fosse- avrebbe reso le scarpe.
    Era già sull'uscio, pronta ad andarsene, quando la voce della donna la fermò, inducendola a voltarsi.
    "Ti scordi metà delle cose che mi hai chiesto!" La rimbeccò infatti l'altra, continuando a ridere, e avvicinandosi a piccoli passi porse alla sua ospite un sacchetto di cotone nero e un contenitore di carta beige "...Beata giovinezza, così entusiasta di tutto!"
    « Scusatemi obasan! » Esclamò di rimando Shizuka, facendo una linguaccia, e prendendo i due recipienti dalla vecchia, legò il primo al suo obi -incastrandolo nelle cordicelle decorative di questo- mentre ripose il secondo, con attenta delicatezza, all'interno di una sacca ninja che si mostrò allo sguardo delle presenti, non appena la giovane commerciante sollevò i due lunghi lembi del suo raffinato obi.
    Inchinandosi poi più volte e sorridendo con allegria, schizzò rapidamente fuori, correndo a tutta velocità verso quelle tre figure che...
    ...si erano già, palesemente, messe in marcia.


    ¨•¤º°º¤•¨



    "La “missione” consiste nel recuperare uno stramaledetto gregge di pecore, ma siccome questa è una “missione-scuola” il nostro caro aiutosensei tratterà vari argomenti teorici nel caso in cui vi dimostriate carenti nella conoscenza degli stessi, se poi lui dimenticherà qualcosa interverrò io, ma non credo.
    Voi dovete passare l’esame genin, e lui essendo genin saprà dirvi il necessario per far si che questo accada.
    Quindi...dite cosa sapete sul chakra, avete pochi punti da trattare:
    Definizione ed utilizzi, se non erro sapete usare qualche tecnica, almeno a naso dovreste sapere cosa è il chakra
    Sistema circolatorio del Chakra & Porte, qui è un po’ più ostico se non avete mai aperto qualche libro, ma i nomi possono suggerire qualcosa.
    Punti di Fuga & Tsubo beh, andate a tentoni.
    Ricordate che non è un esame, se non sapete basta ammetterlo."



    Raggiunse il suo team giusto in tempo per sentire le parole del maestro e, portandosi proprio al di lui fianco, non poté non guardarlo allibita (e un pò ansante) nell'udirne le parole.
    Pecore? ...Pecore?
    [...] Beh, era abbastanza prevedibile dopotutto, la moglie del pastore era stata così cara con lei... ed era oltremodo ovvio, visto ciò che lei personalmente avrebbe dovuto fare per i due coniugi.
    Sospirò, alzando gli occhi al cielo, ma quando udì le ultime parole di Raizen, non poté che irrigidirsi.
    Eccolo. Il terribile momento era arrivato. L'orribile istante in cui cominciavano le domande sulla teoria ninja (uno studio di cui lei, ancora, era troppo inesperta) era dunque giunto.
    Aveva immaginato quel momento per giorni, e si era preparata come meglio poteva leggendo un intero libro preso in prestito dalla biblioteca pubblica, e chiedendo una mano a sua nonna materna -l'unica a cui aveva confidato i suoi propositi, e l'unica da cui aveva accettato insegnamenti e consigli.
    Dopotutto, aveva pensato, chi meglio di una ex-kunoichi uchiha poteva aiutarla nel migliore dei modi?

    Ancora una volta, non appena l'imponente ninja dai capelli argentei ebbe terminato il suo discorso, fu lei ad esordire. Non tanto perché desiderasse farlo, ma quanto piuttosto perché nel momento stesso in cui la voce di Raizen Ikigami si spense, si venne a creare un pesante silenzio –simile ad una coltre di nubi capace di annunciare solo pioggia- che aveva come l'impressione di dover essere la prima a infrangere.
    Sospirò, pronta a gettarsi in pasto ai leoni e, con voce decisa, provò ad esporre come meglio poteva tutto ciò che aveva imparato.

    « Dunque, vediamo... » Mormorò dopo un attimo, portandosi un dito alla bocca « Essendo ninja -o aspiranti tali- quando parliamo di Chakra facciamo riferimento ai Centri di Forza o Sensi Spirituali. Il Chakra, difatti, è semplicemente fluida e viva energia, presente in ogni creatura vivente, compresi noi Shinobi, che la sfruttiamo per realizzare tecniche di Genjutsu, Ninjutsu o Taijutsu.
    Sappiamo dagli studi del team medico di Konoha, che il Chakra è composto di due elementi fondamentali, quali l'energia fisica e quella spirituale, i quali devono essere adeguatamente impastati per poter dar luogo al corretto flusso energetico e, quindi, alla giusta esecuzione di una o più tecniche.
    A prescindere da queste basi elementari, il Chakra è utilizzabile anche sotto un'altra forma, ovvero quella di potenziamento articolare: Concentrando un'alta percentuale di energia nelle gambe o nelle braccia, infatti, è possibile rafforzarle, oppure rendere il nostro stesso corpo incapace di avvertire momentaneamente il dolore.
    E' importante evidenziare inoltre che esistono varie tipologie di Chakra, ne è un esempio quello medico -di cui tutti sappiamo i pregi- o quello demoniaco -che come abitanti di Konoha conosciamo in prima persona... »


    Si fermò per qualche istante e, inspirando pensierosa -come se stesse passando a setaccio la sua fine memoria alla ricerca di qualche altra nozione- si voltò a ricercare lo sguardo del ragazzo dai capelli color della luna accanto al quale cercava di camminare (il che, obiettivamente, non era un'impresa semplice per lei, vista la differenza esponenziale tra le falcate dei due individui), prima di intrecciare entrambe le mani dietro alla sua schiena e riprendere il discorso sorridendo con tranquillità.

    « Il sistema circolatorio del Chakra è un sistema di circolazione adibito allo scorrere di questa nostra particolare forma di energia, di cui ho appena parlato.
    Si presenta essere particolarmente affine al sistema nervoso centrale, e un suo mal funzionamento per qualsiasi tipo di motivo, rendono il ninja incapace di usare il suo stesso Chakra.
    Tuttavia, perché dovrebbero sorgere simili complicazioni? » Domandò allora, improvvisamente, alzando leggermente lo sguardo al cielo. Sembrava chiederlo a se stessa, come se stesse evocando la sua stessa nozionistica basilare e infatti, pochi secondi dopo, sorridendo, riprese a parlare « Eccetto le implicazioni puramente endogene, è possibile impedire un corretto uso del sistema circolatorio del Chakra tramite la chiusura dei cosiddetti "Punti di Fuga", i canali del discusso sistema, che si trovano a livello epidermico.
    Notiamo con interesse che lo sfruttamento di questa particolare tipologia di combattimento è adottata dal clan Hyuga, la cui vista permette loro l'individuazione e l'otturazione di questi importanti canali utili a mantenere una corretta fluidità del Chakra. »


    Annuì, inspirando ancor una volta.
    Era abbastanza stanca di parlare di tutte quelle cose, ma era ormai arrivata in procinto di argomentare ciò che più le interessava. Quello che realmente la affascinava, e che aveva lungamente studiato -assistita dalla nonna materna.
    Gli tsubo.
    « Nella medicina tradizionale cinese gli Tsubo sono i 361 punti, localizzati sul derma in particolari linee energetiche chiamate meridiani, attraverso i quali è possibile accedere al sistema energetico di ogni individuo mediante una particolare sollecitazione attraverso alcuni aghi e spiedi o con la pressione manuale.
    Ogni Tsubo possiede un nome che ne specifica una caratteristica e/o la localizzazione anatomica.
    Chiaramente, com'è facile intuire, la stimolazione indotta degli Tsubo può essere a finalità tanto curativa quanto offensiva. In quest'ultimo caso è possibile sfruttare questi centri nevralgici corporei per paralizzare l'avversario o un suo qualsiasi organo. Ad esempio »
    Continuò Shizuka, voltandosi improvvisamente verso suo fratello maggiore, pur tuttavia senza fermare il suo incedere « Se io volessi nuocerti in qualche modo, nonostante la differenza di altezza e stazza, mi basterebbe trapassarti, che so, lo tsubo della respirazione privandoti del corretto uso dei polmoni e quindi impedendoti movimenti complessi »
    Disse quelle parole sorridendo per poi farsi nuovamente pensierosa.
    I suoi grandi occhioni -il cui colore oscillava dispettosamente tra il verde e il nocciola a seconda dell'inclinazione del sole- si socchiusero per qualche istante durante il quale Shizuka non disse assolutamente niente.
    L'unico rumore durante quei lunghi attimi di pace, era quello dei passi dei quattro ragazzi e quello dello schiamazzo della natura che, quasi fosse divertita da quella situazione, sembrava prendersi beffa dei presenti.

    « Jaken-san? »

    Shizuka Kobayashi chiamò quel nome improvvisamente -interrompendo il flusso di pensieri di quella giornata così tiepida e accogliente- e nel dirlo si voltò verso il moro a qualche passo di distanza da lei, sorridendogli con un’unica dolce gentilezza « So cosa sono le otto porte del Chakra... almeno credo. Ma non ne sono dopotutto molto sicura, quindi preferisco astenermi dal dire idiozie che mi costerebbero care » Disse ridacchiando nello scoccare un'occhiata serena al suo sensei « Mi affido a te per un eventuale delucidazione, ti dispiace? » Domandò infine, socchiudendo gi occhi in un altro sorriso prima di alzare lo sguardo al cielo e inspirare a pieni polmoni la freschezza intrattenibile e indomita di quella prateria.

    [...] In una così bella giornata, nulla poteva andare storto.
    E dopotutto, dai, loro non erano così male e... tutto quello, non poteva davvero essere così difficile!!



    ____________




    SPOILER (click to view)
    Molto divertente, Max, molto divertente.
    Cos'è ti metti in combutta con Gab per rovinarmi l'estetica del pg?!

    Quando deciderò di fare la cosplayer del nonno di Heidi ti faccio un fischio, prima di allora beccati i miei sandalini rossi (in tinta con il kimono) gentilmente offerti dalla moglie del montanaro.
    Gne gne gne X°DD


    Edited by Arashi Hime - 30/3/2010, 22:38
     
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36 replies since 26/3/2010, 14:36   1750 views
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