Corso Genin Classe R

Regione: [E 11] Sensei: Raizen

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  1. Arcangelo Gabriel
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    Reminding



    CITAZIONE
    Il quarto membro del gruppo era sopraggiunto poco dopo il suo arrivo e silente aveva pazien-temente assi-stito alle presentazioni dei tre compagni.
    Non appena Kuroro ebbe terminato l'esposizione dei sui pensieri dunque giunse il turno dell'aiuto-sensei che, ponendosi al centro della scena, con tranquillità e sicurezza si presentò per ultimo


    «Il mio nome è Jaken Zangyaku, e come voi vengo da Konoha.
    Sono qui in veste di aiuto sensei. Per qualsiasi problematica sentitevi liberi di rivolgervi a me.»
    «Potete chiamarmi per nome, o sensei, non ha davvero importanza.»


    A differenza del sensei, Jaken sembrava essere decisamente più umile e sulle sue … inutile dire che per Kuroro ciò voleva significare preferire proprio quest’ultimo piuttosto che il Chunin.
    Ovviamente per rispetto delle gerarchie ed esperienza l’Uchiha non avrebbe chiamato per nome Jaken, bensì senpai, come del resto insegnava la disciplina ninja.
    Il sensei si erse dalla staccionata con tutta la sua maestosità. Semplicemente colossale, non vi erano aggettivi che meglio avrebbero potuto descriverlo. Di certo poteva incutere timore un energumeno simile.
    Palesemente annoiato dalle risposte degli studenti si era avvicinato ai due.
    Estratta con fulmineo gesto la nodachi la puntò alla gola di Kuroro sfiorandone le carni. Per contro l’Uchiha non aveva mosso un muscolo, senza dar spazio a paura o timore. Quello era il suo sensei, non l’avrebbe ucciso senza alcuna motivazione. E se al contrario avesse voluto farlo, nulla avrebbe potuto impedirglielo poiché di certo il suo livello era tale da permettergli di uccidere i due studenti e il genin senza troppi problemi. Dunque sarebbe stata inutile e fuori luogo qualsiasi reazione.
    Mantenne il suo sguardo freddo e apatico puntato agli occhi del maestro che scherzosamente gli aveva consigliando di pettinarsi.

    Al contrario Shizuka sembrava essersi spaventata dal gesto del sensei, certamente l’idea di vedere il fratello morire le aveva fatto gelare il sangue … ma ora era il suo turno. Con lei Raizen ci andò più pesante


    Bella presentazione sembri avere del buon sale in zucca. Ma! Quelli.
    Non sono adatti, per nulla.
    Ho visto che hai del talento a star sopra a quei trampoli, ma fra poco saranno veramente scomodi, troppo scomodi.
    Più superficie d’appoggio, più presa, più presa uguale più reattività durante gli spostamenti.
    La suola.
    Gomma, stretto contatto col terreno in cui ti muovi, quindi passi più silenziosi, ben diversi dal legno...ma è anche vero che con quelli ti salvi dai makibishi.
    Tomaia.
    Tiene il piede saldo al suo posto, con i geta avrai difficoltà, lo ripeto.
    Se vuoi cambiarli vai e chiedi al signore delle scarpe, non era un tizio particolarmente alto e aveva dei piedi non troppo grandi ad occhio e croce.
    Se poi ti fidi delle tue abilità e credi che io abbia torto puoi anche tenerli.
    Detto questo.
    Avrete capito che anche l’abbigliamento ha una certa importanza, ma si può usare più o meno tutto.
    Ma se ne siete in grado potete tranquillamente camminare su dei trampoli snodabili per quanto mi riguarda, devo portarvi all'esame genin, non farvi da balia.


    Inutile obiettare o contraddirlo, aveva pienamente ragione. Se Kuroro avesse saputo anticipatamente che sua sorella aveva intenzione di diventare ninja di certo le avrebbe consigliato un abbigliamento più consono. L’equilibrio, la stabilità e capacità di aderenza con il terreno senza alcun dubbio erano fattori fondamentali.

    Per quanto concerne le vostre risposte...
    Quando io domando solitamente ho interesse.
    Vedi di trovarti una scusa migliore la prossima volta.
    Ma dopotutto ti è concesso, non era un obbligo rispondermi.
    Un vessillo non è un destino. Ricordatelo.


    Le ultime parole risuonarono nella testa del ragazzo il quale abbassando lo sguardo a terra tentò di me-tabolizzarle … il punto di vista di quell’uomo non era di certo sbagliato anzi, lasciava ampio spazio alla riflessione. Kuroro aveva da sempre interpretato la sua vita destinata ad un unico scopo, la via del ninja. Eppure il Chunin con quella semplicissima frase aveva con poco fatto traballare quella certezza. Quell’uomo seppur burbero e arrogante aveva dato un preziosissimo consiglio all’allievo.
    La voce del mastodontico ninja spezzò il filo dei pensieri del ragazzo


    Venendo alle altre risposte...
    Sono entrambe sbagliate.
    Ma anche giuste, ad entrambe manca la risposta data dall’altro.
    Siete proprio fratelli vedo.
    Un ninja è un uomo con un ombra, un ombra ben lontana dall’essere soltanto “assenza di luce”.
    Il ninja, la gente come noi, cammina su un sottile filo di seta che separa il freddo mondo della guerra dal caldo e accogliente mondo dei sentimenti.
    L’uomo vive per dare la vita, l’ombra vive per uccidere.
    Se siamo soltanto uomini non avremmo mai il coraggio per togliere la vita a chi la toglierebbe a noi, se siamo guerrieri spietati non avremmo mai il coraggio per risparmiare chi la vita potrebbe salvarcela.
    Una pedina è sempre inutile, quali che siano gli ordini, quale che sia il grado di chi te li impone.
    Ma Questo.
    Questo ci salva il culo, un ordine può sempre essere sbagliato, un agguato può non essere previsto.
    Una partita a shogi si può sempre perdere, non credo tu voglia essere la sfortunata pedina che cadrà sotto gli attacchi avversari.
    Vedi di sviluppare un po’ di autostima e autonomia, seguire solo gli ordini in un mondo di gente che vive di trappole non ti porterà lontano.
    Sii sempre pronto, cavallo, a disarcionare il tuo destriero.
    Spero di essere stato chiaro, potreste non condividere, ma vi consiglio di non dimenticare mai le mie parole, inizialmente ero combattuto tra le vostre due definizioni, ma trovo che quella da me data sia la più veri-tiera e libera da qualsiasi maschera di follia, falsità o patriottismo.
    Ah, si, ho anche un piccolo consiglio per te.
    È l’orgoglio di ogni abitante di konoha, vedi di non farti ribeccare senza dal sottoscritto.
    Una morte con quello indosso è infinitamente migliore di una morte da codardo che cerca di nascondere la sua natura.
    Hai scelto un percorso, portalo avanti sino in fondo, sta tranquillo che chi vuole farti la pelle non guarda se hai o meno quel pezzo di metallo indosso.
    Ora!
    Se “faccia da aiuto sensei” non ha niente da aggiungere su questa piccolo primo argomento possiamo procedere.


    Le idee del sensei ancora una volta non erano errate, ma probabilmente le parole di Kuroro erano state fraintese. La pedina infatti nel gioco degli scacchi non sempre è l’elemento sacrificabile, può addirittura trasformarsi in regina se ci riesce.
    Non necessariamente essere una pedina significa immolarsi inutilmente. L’Hokage disponendo delle sue pedine non le sacrifica senza motivo, le utilizza nel miglior modo possibile cercando di non mandarle al macello e al contempo proteggere e servire il villaggio. Nulla infatti è più importante della vita del villaggio stesso.
    Kuroro avrebbe voluto discutere ulteriormente di queste filosofie di vita con il sensei, ma non era quello il momento. Un giorno in futuro sarebbe stato più che lieto di scambiare le sue opinioni con una persona più anziana ed esperta di lui. E quanto ad autostima, di certo Raizen avrebbe scoperto che il ragazzo non ne difettava affatto.
    Non era mancato un rimprovero all’aiuto sensei … effettivamente indossare in quel modo il coprifronte non era simbolo di rispetto verso il villaggio e i ninja di Konoha. Probabilmente l’attenzione di Kuroro era eccessivamente focalizzata sul proprio villaggio, ma di certo anche in quell’occasione non poteva negare che Raizen avesse ragione. Avere un coprifronte era simbolo di onore e orgoglio, mai lo si sarebbe dovuto nascondere o indossare con leggerezza.


    « Vi prego di perdonarmi, Sensei » « Purtroppo provengo da una tradizione tutt'altro che animalesca, e mi rendo conto che le mie calzature abbiano potuto stimolare la vostra apprensione »
    « … Ma non temete Sensei, sono una tipa sveglia e vedrete che non avrò problemi ad imparare con rapidità! » « ...In ogni caso, fattelo dire Sensei, indurre una donna a spogliarsi al primo incontro è davvero prematuro, sai? »


    Shizuka aveva risposto forse con troppa arroganza e come se tutto ciò non bastasse aveva mancato di rispetto al maestro afferrandolo per il mantello e trattandolo da suo pari. Kuroro abbassò lo sguardo e voltò il capo per non osservare quella scena. La mancanza di rispetto per le gerarchia da parte della sorella lo infastidiva notevolmente. Seppur fosse un bastardo, arrogante e quant’altro di peggio si potesse dire su quell’uomo, era pur sempre il loro sensei.
    La pronta risposta di Raizen però non si fece attendere …


    Finito?
    Un aggettivo l’hai proprio azzeccato: a n i m a l e s c o.
    Nessuna distinzione, maschi, femmine, ricchi o poveri.
    A me non fotte un cazzo!
    Hai una cresta fantastica, affascinante...
    ...Ma al momento fa di te un tenero pezzo di carne in una ciotola di ramen.
    Niente di più.
    Niente di meno.
    Questa non è una sfida, ficcatelo in testa.
    Se ti porto dentro al bosco e dopo averti minuziosamente fatto a pezzi dico che ti sei cacciata nei guai per la tua testa dura chi credi che venga a reclamare? Mh?
    L’accademia farà a meno di me nei prossimi corsi genin, semplicemente.
    ”inadatto al ruolo di sensei” ecco a cosa porterebbe la tua sfrontatezza, ne va le la pena?
    DIMMI, NE VALE LA PENA?
    Io trovo che sia Penoso
    Imparerai a conoscere i tuoi limiti durante questo corso, e imparerai a sfruttare la tua sfavillante cresta solo quando potrai.
    Imparerai a conoscere la paura e a sfruttarla per il tuo stesso bene, gambe molli.
    Quando conoscerai i tuoi limiti e imparerai che ad essere impulsivi come te si rischia una mano...
    ...E se io avrò fatto un buon lavoro, mi sarai grata in eterno.
    Riguardo ai vestiti.


    Aveva sussurrato qualcosa all’orecchio della futura Kunoichi…la scena non era di certo l’esempio di un idilliaco rapporto tra sensei-allievo e la reazione dell’uomo era stata decisamente irruenta ma del resto, sentirsi provocato da una semplicissima studentessa doveva aver scosso il sistema nervoso di quello che già a prima vista non sembrava affatto essere un tipo paziente e calmo.
    Non poteva intervenire per difendere la sorella … non doveva intervenire perché avrebbe inutilmente peggiorato la situazione incrementando la tensione del momento. Avrebbero dovuto risolvere i loro problemi da soli, l’intromissione nella discussione da parte di un membro del gruppo avrebbe senza alcun dubbio scatenato un rabbioso diverbio e, di certo, non era quanto si sarebbe aspettato Kuroro quella mattina. Inoltre il suo spirito era interiormente combattuto tra il desiderio di proteggere Shizuka e quello di mantenere il silenzio e rispetto per il Chunin.
    In fondo non le aveva fatto del male, seppur quell’individuo sembrasse tanto aggressivo e spietato, fino a quel momento non aveva fatto loro alcun male. Probabilmente stava attuando una filosofia di insegnamento volta a terrorizzare i propri studenti per averne la massima attenzione e il massimo rispetto. Non condivideva quel punto di vista ma doveva al contempo rispettarlo. Forse con sua sorella quello era l’unico modo per darle un’idea del rispetto gerarchico che vigeva all’interno del mondo ninja.
    Seppur come sempre il suo sguardo non facesse trapelare alcuna emozione in quel momento era profondamente dispiaciuto per la figura che stava facendo sua sorella…


    « Perdonatemi, sensei »
    « Raizen »


    Purtroppo sua sorella aveva soltanto sibilato qualcosa a pochi centimetri dall’uomo e non aveva potuto udire. Non sarebbe stato difficile però intuire di cosa stessero parlando. Kuroro rimase immobile. Ancora una volta doveva assistere ad una scena estremamente fastidiosa per i suoi gusti. Un Chunin che palesemente ci provava con una studentessa e quest’ultima che per tutta risposta travalicava completamente qualsiasi forma di riverenza e lo trattava come suo pari.
    Era tutto completamente sbagliato e Kuroro non poteva sopportare una simile visione. La maglia aderente mascherava bene la smorfia che le sue labbra palesava la sua chiara disapprovazione.
    Terminato dunque quel patetico siparietto Shizuka si avviò verso l’umile abitazione locata a poche decine di metri da lì, probabilmente di pastori o artigiani della zona.
    Cercando di sorvolare su quanto accaduto e cogliendo l’invito del maestro Kuroro si sentì in dovere di ringraziare quell’uomo per i suoi consigli, in fondo in fondo seppur a livello caratteriale non ne approvava i modi di fare, ne apprezzava profondamente le ideologie.
    Chiara, limpida e rispettosa suonò la voce dell’aspirante ninja


    La ringrazio sensei per i suoi consigli, ne farò tesoro.

    Non vi erano inutili fronzoli retorici nelle sue parole…l’essenziale, non si sarebbe mai sprecato nel dire cose inutili.
    Trascorsero pochi minuti e finalmente Shizuka fece ritorno nel gruppo con i nuovi sandali. Di certo non era calzature d’alta moda ma sarebbero decisamente risultato più funzionali.
    Il sensei potè dunque riprendere il filo del discorso precedentemente interrotto e si avviò verso la foresta poco distante. Il rumore dei passi dei quattro si confondeva con quello del vento e della voce del Chunin


    La “missione” consiste nel recuperare uno stramaledetto gregge di pecore, ma siccome questa è una “missione-scuola” il nostro caro aiutosensei tratterà vari argomenti teorici nel caso in cui vi dimostriate carenti nella conoscenza degli stessi, se poi lui dimenticherà qualcosa interverrò io, ma non credo.
    Voi dovete passare l’esame genin, e lui essendo genin saprà dirvi il necessario per far si che questo accada.
    Quindi...dite cosa sapete sul chakra, avete pochi punti da trattare:
    Definizione ed utilizzi, se non erro sapete usare qualche tecnica, almeno a naso dovreste sapere cosa è il chakra
    Sistema circolatorio del Chakra & Porte, qui è un po’ più ostico se non avete mai aperto qualche libro, ma i nomi possono suggerire qualcosa.
    Punti di Fuga & Tsubo beh, andate a tentoni.
    Ricordate che non è un esame, se non sapete basta ammetterlo.


    Di certo non si aspettava una missione rischiosa o estremamente entusiasmante, ma di certo l’idea di recuperare un gregge di pecore risultava alquanto scioccante. Anche il sensei dicendo “stramaledetto” aveva lasciato trapelare senza troppi equivoci la sua “eccitazione” all’idea di svolgere una missione simile.
    A seguire la tanto breve esposizione della missione vi furono delle semplici e banali domande alle quale prontamente i due studenti avrebbero dovuto rispondere attingendo dalle proprie conoscenze. Forse un normale studente poteva ignorare il significato di molti degli argomenti toccati nei quesiti posti dal sensei, non era però il caso di Kuroro. Sapientemente i suoi genitori lo avevano fatto istruire su tutto quanto c’era da sapere riguardo il combattimento e l’arte dei ninja tramite l’ausilio e la supervisione di un sapiente maestro.
    Avrebbe voluto solo qualche secondo per riassettare le idee e iniziare il discorso, anche per poter aiutare la sorella la quale probabilmente ignorava qualcuno di quegli argomenti. Ancora una volta lo stupì, in positivo…


    « Dunque, vediamo... » « Essendo ninja -o aspiranti tali- quando parliamo di Chakra facciamo riferimento ai Centri di Forza o Sensi Spirituali. Il Chakra, difatti, è semplicemente fluida e viva energia, presente in ogni creatura vivente, compresi noi Shinobi, che la sfruttiamo per realizzare tecniche di Genjutsu, Ninjutsu o Taijutsu.
    Sappiamo dagli studi del team medico di Konoha, che il Chakra è composto di due elementi fondamentali, quali l'energia fisica e quella spirituale, i quali devono essere adeguatamente impastati per poter dar luogo al corretto flusso energetico e, quindi, alla giusta esecuzione di una o più tecniche.
    A prescindere da queste basi elementari, il Chakra è utilizzabile anche sotto un'altra forma, ovvero quella di potenziamento articolare: Concentrando un'alta percentuale di energia nelle gambe o nelle braccia, infatti, è possibile rafforzarle, oppure rendere il nostro stesso corpo incapace di avvertire momentaneamente il dolore.
    E' importante evidenziare inoltre che esistono varie tipologie di Chakra, ne è un esempio quello medico -di cui tutti sappiamo i pregi- o quello demoniaco -che come abitanti di Konoha conosciamo in prima persona... »

    « Il sistema circolatorio del Chakra è un sistema di circolazione adibito allo scorrere di questa nostra particolare forma di energia, di cui ho appena parlato.
    Si presenta essere particolarmente affine al sistema nervoso centrale, e un suo mal funzionamento per qualsiasi tipo di motivo, rendono il ninja incapace di usare il suo stesso Chakra.
    Tuttavia, perché dovrebbero sorgere simili complicazioni? » Domandò allora, improvvisamente, alzando leggermente lo sguardo al cielo. Sembrava chiederlo a se stessa, come se stesse evocando la sua stessa nozionistica basilare e infatti, pochi secondi dopo, sorridendo, riprese a parlare « Eccetto le implicazioni puramente endogene, è possibile impedire un corretto uso del sistema circolatorio del Chakra tramite la chiusura dei cosiddetti "Punti di Fuga", i canali del discusso sistema, che si trovano a livello epidermico.
    Notiamo con interesse che lo sfruttamento di questa particolare tipologia di combattimento è adottata dal clan Hyuga, la cui vista permette loro l'individuazione e l'otturazione di questi importanti canali utili a mantenere una corretta fluidità del Chakra. »

    « Nella medicina tradizionale cinese gli Tsubo sono i 361 punti, localizzati sul derma in particolari linee energetiche chiamate meridiani, attraverso i quali è possibile accedere al sistema energetico di ogni individuo mediante una particolare sollecitazione attraverso alcuni aghi e spiedi o con la pressione manuale.
    Ogni Tsubo possiede un nome che ne specifica una caratteristica e/o la localizzazione anatomica.
    Chiaramente, com'è facile intuire, la stimolazione indotta degli Tsubo può essere a finalità tanto curativa quanto offensiva. In quest'ultimo caso è possibile sfruttare questi centri nevralgici corporei per paralizzare l'avversario o un suo qualsiasi organo. Ad esempio » « Se io volessi nuocerti in qualche modo, nonostante la differenza di altezza e stazza, mi basterebbe trapassarti, che so, lo tsubo della respirazione privandoti del corretto uso dei polmoni e quindi impedendoti movimenti complessi »

    « Jaken-san? »

    « So cosa sono le otto porte del Chakra... almeno credo. Ma non ne sono dopotutto molto sicura, quindi preferisco astenermi dal dire idiozie che mi costerebbero care » « Mi affido a te per un eventuale delucidazione, ti dispiace?


    Prendendosi solamente qualche pausa o interruzione per prendere fiato, Shizuka aveva trattato più o meno tutti i punti riguardanti le domande. Aveva concluso la sua esposizione rivolgendosi al fratello stesso e prendendo la differenza delle loro altezze per evidenziare come ciò effettivamente non costituisse un problema fondamentale per il combattimento. Ciò non era del tutto sbagliato, ma in uno scontro possedere arti più lunghi in determinate circostanze poteva rivelarsi decisivo.
    Anticipando l’aiuto sensei Kuroro decise che era giunto il momento dunque di esporre le sue conoscenze e magari rispondere anche alla domanda finale posta dalla sorella.
    Ancora una volta la tutto ciò che avrebbe lasciato trasparire di se sarebbe stata soltanto estrema tranquilittà …


    Mia sorella ha già trattato sinteticamente quanto lei ha richiesto, ma presumo che debba ugualmente rispondere cercando di essere quantomeno originale, seppur questo mi sembri difficile.
    Chakra è un termine di origine attualmente non accertata, e i suoi molteplici significati ci fa pensare che probabilmente non sia nata da un’unica cultura o popolazione, ma con i secoli ci sia stata una mescolanza di studi e tradizioni. Come precedentemente detto attualmente le traduzioni più accreditate dagli studiosi sono “Centri di forza” o “Sensi spirituali”. Non si può obiettivamente immaginare il Chakra diversamente.
    Con la parola Chakra di fatti si può intendere al contempo come forma di energia, fusione di energia fisica ed energia spirituale, e come punto di fuga dell’energia stessa. Solitamente però si preferisce attribuire solo il primo significato.
    Un essere umano può potenziare il proprio Chakra con l’allenamento quotidiano. E’ risaputo però che con il sopraggiungere della vecchiaia l’energia di un essere umano tende inesorabilmente a diminuire. Esempio lampante di quanto sia triste la vecchiaia per uno shinobi fu il leggendario terzo Hokage il quale venne sconfitto dal Sennin Orochimaru diversi secoli fa, nonostante fosse nota la straordinaria bravura del terzo. Ma non siamo qui per discutere di storia … il Chakra viene utilizzato in qualsiasi azione quotidiana venga compiuta da un essere vivente. Chiaramente ciò avviene al livello puramente inconscio. L’ abilità di un ninja sta nel saper controllare dunque l’utilizzo e l’emissione del Chakra e canalizzarlo adeguatamente per i propri fini. Fini che si concretizzano in tecniche o potenziamenti o azioni apparentemente impossibili quali: camminare sull’acqua, camminare su pareti verticali o addirittura a testa in giù. Per potenziamenti intendo semplicemente riferirmi alla possibilità di rivestire una parte del proprio corpo con suddetta energia e incrementare una ben determinata capacità fisica. Può sembrare dunque impossibile ad un normale essere umano distruggere un muro con un pugno, spaccare il terreno con un pestone o compiere balzi di decine di metri quando invece sono azioni piuttosto accessibili a tutti gli shinobi e kunoichi. Non ci dovremo stupire dunque se vedremo una donna fare a pezzi un muro o una roccia. Nel mondo dei ninja non può esservi distinzioni di sesso … non esiste galanteria alcuna che possa evitare a kunoichi trattamenti destinati a shinobi …


    Probabilmente in questa frase vi era un’allusione e un avvertimento alla sorella, come per farle rendere conto che la distanza che nella vita di tutti i giorni separava l’uomo dalla donna, nel mondo dei ninja venisse totalmente azzerata.

    Quanto alle tecniche invece, queste costituiscono il cuore del patrimonio tecnico di un ninja. Possiamo dividerle in diverse categorie a seconda della loro tipologia: Arti Illusorie (Genjutsu), Arti Magiche (Ninjutsu), e Arti Marziali (Taijutsu) e Senjutsu. A loro volta si possono identificare dei sottogruppi, ma elencarli e descriverli significherebbe probabilmente andare fuori tema, dunque mi limiterò a spiegare brevemente le quattro categorie, visto che a tutti gli effetti costituiscono le principali applicazioni del Chakra.
    Le Arti Illusorie sono tecniche che utilizzano il Chakra presente nel sistema nervoso della vittima per creare illusioni che ingannano i cinque sensi. Sicuramente tra tutte le Genjutsu costituiscono la categoria di tecniche più complesse e di difficile applicazioni. Per tale motivo sono sempre rari i ninja che sappiano utilizzarne e ancor più contrastarle. Possedere un perfetto controllo del proprio Chakra e una perfetta attenzione per i dettagli costituiscono due dei principali requisiti che un ninja deve possedere se vuole intraprendere la difficile via dell’apprendimento di un Genjutsu. Vi è poi un noto clan del nostro villaggio, il clan Uchiha per l’esattezza, ad essere considerato il “padrone” dell’arte illusoria, grazie all’abilità innata denominata Sharingan. Tramite lo Sharingan però si giunge ad un livello d’arte illusoria irraggiungibile per qualsiasi altro ninja. Vi sono tre modi differenti per sciogliere un’illusione, i due più complessi sono: l’annullamento del proprio flusso del Chakra per far si che l’illusione non possa più perdurare, o subire una ferita che determini un dolore più forte dell’illusione. Per chi invece non fosse capace di attuare una di queste due opzioni, vi è sempre la terza, ovvero il ricevere Chakra da una terza persona, ciò infatti destabilizza il proprio flusso di Chakra annullando dunque l’illusione.
    I Taijutsu è la forma più rapida e semplice di utilizzo del Chakra. Sostanzialmente si utilizzano tecniche di taijutsu nei combattimenti corpo a corpo, con il preciso obiettivo di apportare consistenti miglioramenti fisici al proprio organismo. Celebri utilizzatori di tale arte sono i membri del clan Hyuga i quali praticano lo stile Juken. E’ inoltre una tipologia di utilizzo del Chakra consigliata per coloro che risultano incapaci di canalizzare le proprie energie nella realizzazione di Genjustu o Ninjutsu.
    L’effetto dei Ninjutsu è concreto e reale e il più delle volte vengono eseguiti tramite l’esecuzione di sigilli con le mani, seppur vi siano ninja in grado di eseguire sigilli con una sola mano e il battere di un piede. Sicuramente la lista dei Ninjutsu è la più vasta e particolareggiata, ogni villaggio ha una propria lista di tecniche che lo aiuta a rendersi originale e imprevedibile.
    Il caso del Senjutsu invece costituisce una vera e propria rarità, soprannominate anche “Arti Eremitiche” sono praticate da pochissimi eletti e si basano fondamentalmente sull’utilizzo di una tipologia di Chakra molto particolare, mi sto riferendo al Chakra della natura. Come pochi sanno il Chakra della natura apporta potenziamenti straordinari nel ninja che riesce sapientemente a farne uso. Risulta pericolosissimo non gestire accuratamente il Chakra della natura. Questo di fatti equilibrato nel proprio corpo con il Chakra spirituale e quello fisico. Se tale condizione non dovesse avvenire il proprio fisico ne subirebbe effetti a dir poco devastanti.
    Esiste infine una categoria estremamente particolare, spesso nominata come “Arti segrete” o “Abilità innate” e sono proprie ciascuna di un determinato clan, tramandabili solo al loro interno. A tale categoria fanno parte ad esempio Sharingan e Byakugan.
    Fino ad ora ho fatto riferimento a tre tipologie di Chakra, quello spirituale, quello fisico e quello naturale. Ma ne esistono degli altri quali ad esempio quello curativo, utilizzato per guarire ferite o altre applicazioni di tipo medico. Questo tipo di Chakra però richiede un perfetto controllo delle proprie energie per poter essere applicato, condizione che lo rende conoscibile solo da pochi.
    Vi è poi il Chakra demoniaco dei Bijuu, senza alcun dubbio superiore al normale Chakra di un essere umano. Ovviamente questa tipologia di energia è accessibile solo ai 9 possessori dei demoni.
    Per concludere questa trattazione sul Chakra, posso dire inoltre che con uno studio più approfondito si è arrivati a dividere il Chakra in 5 elementi fondamentali: terra, acqua, fuoco, vento, fulmine. Solitamente un ninja alle prime armi può padroneggiarne uno soltanto, con l’allenamento e l’esperienza però si possono conoscere molteplici elementi. Esiste un determinato metodo di riconoscimento del proprio elemento del Chakra, esistono metodologie di studio e potenziamento per ogni elemento, ma francamente ritengo sia attualmente fuori luogo …


    Dopo un lungo monologo Kuroro si fermò per un istante, giusto il tempo necessario per estrarre dallo zaino una bottiglia d’acqua e bagnare leggermente la bocca e la gola le quali dopo un così lungo discorso erano inevitabilmente seccate.
    Riposta la bottiglia nello zainetto riprese il discorso, augurandosi di non essere eccessivamente tedioso


    Scusatemi, riprendo il mio discorso. Ho dunque spiegato spero in modo esaustivo cos’è il Chakra e in che modo viene utilizzato, ma se non erro sensei ci ha chiesto anche di accennare al sistema circolatorio e alle porte del Chakra. I due concetti sono strettamente legati, di fatti il sistema circolatorio costituisce un sistema vero e proprio all’interno del nostro corpo il quale come si può ben intuire è costituito da milioni di piccolissimi tubi snodati in tutto il nostro corpo terminanti con 361 fori piccoli come la punta di un ago chiamati appunto punti di fuga del Chakra. Agendo su tali punti di fuga è dunque possibile incrementare o diminuire efflusso di Chakra e il suo conseguente utilizzo.
    Questi punti di fuga sono principalmente concentrati in 8 zone principali anche dette porte del Chakra le quali hanno ognuna un nome. Non elencherò i nomi poiché è solo un mero esercizio mnemonico e rischierei anche di dimenticarne uno o due. L’apertura di queste porte determina incrementi via via crescenti di potenza all’aumentare del numero di porte che si decide di aprire. Ciò ovviamente costituisce una violazione dei limiti umani ed è di fatti punita con conseguenti danni al proprio fisico. Addirittura aprire le 8 porte conduce alla morte.
    Generalmente l’apertura delle porte si utilizza con tecniche di corpo a corpo, Taijutsu appunto, ma non si esclude comunque che vengano diversamente applicate. Famose tecniche nelle quali l’apertura di tali porte risulta fondamentale sono quelle del Loto e del Susanoo, ma di quest’ultima si sa ben poco al di fuori dei possessori stessi dello Sharingan.
    La visualizzazione delle porte è possibile ai possessori di Byakugan, i quali grazie a tale abilità riescono a colpire questi punti detti anche Tsubo e bloccare completamente il flusso di Chakra nella vittima. Se tale condizione si realizza lo scontro risulta inevitabilmente concluso.
    Ah quasi dimenticavo, gli Tsubo in seguito a studi medici sono risultati essere 361, come ha già detto infatti Shizuka.
    Come ho già accennato, se stimolati o colpiti possono provocare letargo o finta una morte. Il cuore smette di battere solo per un certo periodo di tempo e si riattiverà poco dopo. Svegliatasi la vittima non potrà ancora fare nulla e resterà paralizzata per almeno una settimana. Oltre agli Hyuga, anche i ninja inseguitori e i ninja medici conoscono pressappoco l’esatta ubicazione degli tsubo, seppur non risulti sempre così semplice e scontato colpirne uno. Risulta semplice farlo in parti dove non ci sono molti muscoli a fare da velo o ostacolo, come il collo ad esempio. Inoltre tramite l’utilizzo di armi particolarmente appuntite e sottili, come spiedi ad esempio, ciò risulta facilitato.


    Tirò una sorta di sospiro di sollievo, parlare così tanto lo stancava più di un normale esercizio fisico … in cuor suo si augurava di aver esposto adeguatamente i concetti richiesti senza tralasciare nulla.
    Durante il lungo discorso il tono della sua voce era risultato estremamente piatto e monotono, il suo sguardo fisso nel vuoto di fronte a se per trovare la massima concentrazione e focalizzazione sugli argomenti. La sua disciplina e compostezza era portata agli estremi, così la sua voce infatti era perfettamente udibile e comprensibile ai presenti, la pronuncia perfetta, quasi come se si trovasse ad una recita teatrale … ma quella non era finzione, Kuroro lo sapeva bene …
    Quasi come svegliandosi dal torpore Kuroro mosse il capo a destra e a manca per osservare i volti dei suoi due superiori e della sorella. Conclusa quella noiosa parte teorica sarebbero dunque passati ai fatti? O il loro senpai avrebbe integrato a quelle spiegazioni altre informazioni utili?

    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato aiuto-sensei
    Parlato Shizuka
    Parlato sensei
    Parlato Kuroro
    Pensato Kuroro



    Edited by Arcangelo Gabriel - 4/4/2010, 03:53
     
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