Amministrazione di Kiri

[Amministrativo]

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  1. -Hidan
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    Il Premio per gli Affari

    Le Scale del Successo


    Semi-nascosto dalla folla, dietro il grosso scaffale che mi nascondeva dall'inopportuna vista della fola nella sala d'attesa, attendevo la risposta di Itai.
    Sorseggiavo un bicchiere d'acqua con tre bei cubetti di ghiaccio, gentilmente offerto da un'altra delle segretarie addette all'accoglienza e allo smistamento delle persone. Essere scambiato per un salvatore della patria aveva, dopotutto, i suoi vantaggi. Tranne che per l'irritata signorina che era andata a chiedere udienza per me al Mizukage, tutte le altre si erano dimostrate gentilissime e pronte ad offrirmi ogni tipo di comfort per allietare la mia attesa. Decisi di non abusarne troppo, soprattutto per non incorrere nel rischio che, una volta scoperta la mia messa in scena, avrebbero potuto scagliare su di mie la loro frustrazione di impiegate stressate e sottopagate del Villaggio. Alla richiesta di un bicchiere d'acqua fresco, però, non ero stato in grado di dire di no. Quel semplice gesto aveva trasformata la lunga attesa in un momento di ristoro.
    Dopo poco più di 5 minuti, la grande porta si riaprì nuovamente, rivelando la signorina far ritorno dalla sua mansione. Restai appoggiato con la schiena allo scaffale, attendendo che la signorina arrivasse da me. A quanto pare, avrei avuto il mio colloquio, ma l'impiegata non era stata del tutto esplicita con me. « Immagino che dopo il suo "altrimenti" sia in verità prevista una minaccia, neanche troppo velata o presunta, nei miei confronti da parte del Mizukage, alimentato anche da una sua possibile, per non dire certa, lamentela nei miei confronti. Le chiedo scusa, signorina... » Le sorrisi come meglio non potevo. « Non volevo abusare della sua gentilezza e dell'accoglienza delle sue colleghe, solo che sono veramente di ritorno da un lungo viaggio, e quella fila era troppo lunga. Mi capisce, non è vero? Per farmi perdonare la potrei invitare a bere qualcosa quando finisce il turno magari! Che ne dice? » Non ci speravo un granché, ma non potevo certo permettere che il mio bel nome fosse macchiato da una tale sciocchezza, quindi cercai di recuperare qualche punto. Sollevai le spalle dallo scaffale. « Allora vado da lì? » Indicai il solito portone infondo alla sala. « Ultimo piano, immagino, giusto? » Se la risposta fosse stata positiva mi sarei diretto verso il portone, superandolo.
    Entrai in una piccolissima stanza dove una doppia rampa di scale, presumibilmente speculari, incominciavano a salire circolarmente lungo il diametro dell'Amministrazione stessa. Probabilmente quelle scale erano utilizzate esclusivamente dagli impiegati dell'amministrazione. ~ Ma un'ascensore no, eh? ~ A quanto pare, le fatiche erano tutt'altro che terminate. Sbuffai, a metà tra l'intristito e lo scocciato, quindi incominciai la scalata, che si rivelò molto più pesante del previsto.
    Nove piani. Nove altissimi piani mi separavano dal termine della missione; oltre a una chiacchierata con il Kage, ovviamente. La pendenza delle scale non era esagerata, ma ciò rendeva il tutto ancor più pesante perché allungava il percorso da compiere per raggiungere ogni piano. Unica nota positiva era che, ad intervalli regolari, si aprivano delle finestre che permettevano una visione, al termine del percorso da un piano all'altro, di tutta Kiri. Un'ascensore in vetro avrebbe sortito lo stesso effetto. Aggiunsi quella modifica tra le cose da fare una volta che avrei raggiunto una posizione di privilegio nella scala gerarchica del Villaggio.
    Alla fine, dopo abbondanti 5 minuti, raggiunsi il nono, ed ultimo, piano. Le scale speculari portavano, alla fine, alla stessa destinazione: un atrio ben illuminato con un solo e grande portone in legno ben curato. Sopra di esso, lo stemma del Villaggio, mentre, al suo lato, una targa placata oro con inciso il nome dell'attuale Kage di Kiri: Itai Nara. Mi avvicinai al portone e bussai tre vigorose volte con il pugno destro. ~ Meh... Tanto già sa chi sono e mi starà aspettando... ~ E spalancai la porta, facendo ingresso nell'ufficio di Itai, comodamente seduto dietro una scrivania ad ammirare il Villaggio. Richiusi il pesante portone dietro di me quindi, dopo un rapido inchino, feci qualche passo in avanti. « Mizukage-sama, Akira Hozuki. Ho bisogno di parlarLe. Ho ottime notizie. » Sperai che anche lui, da lì a pochi minuti, avrebbe concordato con me.

     
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