Terza Giornata

Andare Avanti...

Nonostante la timida reazione di quegli shinobi, la Foglia si sbarazzo in men che non si dica dei suoi bersagli. Sasori rimase perplesso sulle qualità difensive ed offensive dei loro avversari. Che finalmente gli innumerevoli addestramenti accademici erano stati limati ed appresi? Soltanto dopo questa missione si potevano tirare le somme della propria preparazione riguardo al combattimento. Da adesso in avanti le cose si facevano più complesse.
Nonostante fosse consapevole di questo,la sua espressione trasmetteva fiducia al gruppo. La rapidità era la chiave per la vita. Questa frase la assunse come il parametro essenziale per la loro strategia.

Per il momento, la necessità era di uscire, il più velocemente possibile, da quello che poteva essere tranqullamente chiamato "inferno" sotterraneo. Quelle riflessioni erano la maggiore preoccupazione dell'Uchiha,designato per quel giorno, come capogruppo. Fino a quel momento era andato tutto secondo quanto aveva previsto. Sperava di non dover mai rallentare l'andatura. In tal modo le possibilità di rinforzi calavano in maniera esponenziale. Inoltre ridurre il tempo del combattimento consentiva alla squadra di non sprecare energie eccessive; in una frase che poteva essere così riassunta: Il massimo fine con il minimo sforzo.

Il rumore dell'ultimo shinobi caduto senza vita al suolo, destò il giovane Uchiha da tutto quel vortice di pensieri che invadeva ogni angolo del suo cervello. Con la coda dell'occhio, vide quindi Shoichi disattivare la propria Kekkai Genkai. Non c'era tempo per crogiolarsi sulla vittoria appena conseguita, dovevano andare avanti. Quindi,nonostante notò lo strano simbolo presente sul pavimento, decise di proseguire attraverso quella porta a Nord. Come al solito, il team avrebbe rispettato la formazione ideata da Sasori.