Mercato Cittadino

[Negozio]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Fujiko M.
        Like  
     
    .

    User deleted


    Mercato Cittadino
    "Nulla di superfluo è mai a buon mercato, perché ciò di cui non si ha bisogno è caro ad un soldo"

    Ogni lunedì mattino, tutt'attorno la piazza di Kiri si raccolgono le bancarelle del mercato. Ogni primizia, ogni bene, ogni costume ed ogni oggetto può essere comprato o barattato. Si possono fare grandi affari o pessimi investimenti. I mercanti di Kiri, attenti produttori e compratori, conoscono il valore del vil denaro sulla piazza e non si faranno scrupoli a trarne guadagno. Utilizzatori di una sopraffina arte del raggiro e di una buona parlantina le loro parole arrivano alle orecchie come canti di sirena.

    Zona controllata da: Amministrazione
    Gestore: Amministrazione - 2° Piano - Ufficio Politiche del Commercio
     
    .
  2. Kalastor
        Like  
     
    .

    User deleted


    Neko's Things.
    Accoppiata Insolita.



    Era un lunedì mattina. Un lunedì mattina particolarmente frizzante a dire il vero. La piazza era ghermita di persone, per creare nel complesso un clima di pulsante vitalità. Al chiacchiericcio diffuso si sovrapponevano le voci squillanti dei venditori, intenti a pubblicizzare la propria merce con gran consenso del pubblico. Se a Kiri si vuole vendere o comprare qualcosa, sicuramente il primo giorno della settimana è l'occasione migliore. Se invece l'idea è quella di andare ad incontrare il proprio Sensei, la situazione cambia radicalmente. Ma si sa, l'apparato burocratico dell'Accademia vanta livelli d'inefficienza paragonabili solo a quelli di Suna dopo gli attacchi suicidi degli scorsi mesi. La folla era un tutt'uno organico con le bancarella, tanto difficile da superare quanto impossibile da eludere. Ogni passo doveva essere strappato con le unghie e con i denti, fra le urla ed i chiassosi comizi dei commercianti. In poche parole, una sorta di bolgia infernale formato ridotto.

    Il luogo dell'appuntamento era la fontana al centro della piazza, forse l'unico punto di riferimento visibile in mezzo a quella baraonda. Vi erano sedute diverse persone, ma solo una aveva vagamente l'aspetto di un Ninja. Beh, diciamo molto vagamente. Indossava un farsetto aderente di colore nero, posto direttamente sopra una vistosa cintura dorata che a sua volta reggeva una lunga gonna del medesimo colore - con la foggia tipica di Iwa, per capirci - che lasciava appena intravedere un paio di ampi pantaloni blu scuro. Ai piedi degli stivali comodi di pelle morbida. Portava una bandana attorno alla testa, dalla quale spuntava solo qualche studiato ciuffo di capelli blu che finivano per ricadere sopra un paio d'occhiali da sole tondi con la montatura dorata. Non doveva avere più di venticinque anni, e sembrava intento a sorseggiare del latte da una bottiglia mezza vuota.




    Heilà! Cominciamo con qualcosa di classico. Presentazione del personaggio, arrivo sul luogo dell'incontro e formalità varie. Piena libertà su cosa descrivere, cerco di non essere un Sensei rigido. Buon post! :3

     
    .
  3. Neko Yume
        Like  
     
    .

    User deleted


    "Attenzioni da Gatto"
    [round one]

    "Andiamo Bōru!... Etciù!!!!"



    Un grosso gatto bianco e grigio, dall'aria pacata e sorniona, scese delicatamente dal letto e con passo felpato si avvicinò a quello che pareva essere il suo padrone. Di tutta risposta venne salutato con un sonoro starnuto. A Hideki piacevano i gatti, forse erano, tra gli animali, quelli che rispecchiavano di più le sue abitudini quotidiane. Un grosso problema si frapponeva però fra il giovane Kiriano ed i suoi amati felini, una tremenda allergia che non permetteva ad Hideki una convivenza pacifica con i gatti di casa, e forse a peggiorar le cose, di gatto non ne aveva soltanto uno, ma ben cinque, uno per ogni membro della sua famiglia. Quel giorno si era svegliato di malavoglia, forse per il tempo atmosferico che visto dalla finestra della camera non prometteva affatto bene o forse, molto più probabilmente, perchè quella mattina si sarebbe dovuto recare al mercato in cerca di un lavoro. Da tempo pensava a quale impiego potesse fare al caso suo e pur contro voglia indossati i primi abiti raccapezzati qua e la per la stanza che si potevano riassumere in dei semplici pantaloni di stoffa di colore blu chiaro e in una maglia grigia di cattivo gusto oltre che piuttosto larga per la corporatura del ragazzo, si mise in marcia per raggiungere, con molta calma, il mercato, seguito a pochi passi di distanza dal suo fedele gatto Bōru...

    ...



    Poca era la strada che seperava la dimora del Kiriano dal mercato della città, e a poco a poco le urla e gli schiamazzi della gente intenta nell'antica arte chiamata commercio arrivarono alle orecchie di Hideki che con uno spiccato senso del dovere rallentò ancor di più il passo della sua personale marcia forzata. A dirla tutta, più e più volte durante la breve camminata aveva deciso di rallentare il passo, in effetti non aveva alcuna fretta anche perchè probabilmente nessuno lo stava realmente aspettando. Le prime bancarelle furono a portata di vista del ragazzo, che sempre più demotivato iniziò a pensare a chi avrebbe dovuto rivolgersi per primo nell'esigua speranza di trovare un impiego. Improvvisamente, un ombra scura passò velocemente fra le gambe del giovane che dopo qualche starnuto e qualche attimo utile a riordinare i pensieri intuì quello che gli era appena successo. Bōru era appena fuggito sotto ai suoi occhi increduli, vista la velocità del gatto che con la sua mole imperiosa pareva a volte più un soprammobile che un agile felino. Ancora scosso per l'accaduto Hideki cercò per un attimo di rintracciare il suo compagno di sempre, per poi pentirsi di tutto ciò e vederlo pericolosamete avvinghiato alle gambe di un ragazzo, vicino alla grande fontana che svettava al di sopra della folla chiassosa. Il volto del Kiriano si fece pallido, quasi cadaverico e l'espressione mutò in una smorfia preoccupata, quel gatto gli avrebbe procurato più guai di quelli che credeva. Senza parole o scuse con le quali risolvere la situazione, Hideki si avvicinò al malcapitato e dopo qualche secondo di silenzio esclamò con una vocina sibilante alcune parole al fine di risolvere celermente la situazione...

    "Tut... Tutto bene?! Ecco... quel gatto... io..."



    Mentre cercava di mettere insieme qualche parola, lo sguardo di Hideki ricadde sulla bottiglia di latte che il ragazzo misterioso teneva saldamente in mano, e subito gli venne in mente la leggendaria fame che aveva reso il suo Bōru quello che effettivamente era. Fatta mente locale il Kiriano riprese in fretta e furia il suo proverbiale autocontrollo e rimanendo sulla difensiva continuò la discussione cominciata poco prima scusandosi e lasciando la parola allo sconosciuto, anche perchè non aveva alcuna voglia di discutere più di tanto o prendere una posizione a riguardo...

    "Mi scuso da parte del gatto... non credo abbia fatto apposta è solo... Etciù!... molto affamato!"


     
    .
  4. Kalastor
        Like  
     
    .

    User deleted


    Neko's Things.
    Accoppiata Insolita.



    Hei.. - Per nulla preoccupato accarezzò la schiena del gatto. - ..come va? - Era chiaramente rivolto al felino. - Che ci fai qui, eh? - Sorrise tranquillo, grattando l'anima dietro l'orecchio destro. - Mh? - E solo allora alzò lo sguardo verso Hideki. - Mh? - Espressione interrogativa, per quanto concesso dagli occhiali. - Oh, figurati!


    Sembrava particolarmente a proprio agio, tanto da cominciare anche a ridere in risposta alle svenevolezze della creaturina. Dopo qualche secondo di giochi e carezze si voltò, guardandosi attorno evidentemente alla ricerca di qualcosa. Mise poi mano ad una delle tante ciotole lasciate vicino alla fontana per abbeverare cani ed animali da soma, la svuotò e con una certa naturalezza la riempì di latte, per poi appoggiarla vicino a Bōru e bere a sua volta l'ultimo sorso. Rimase a guardarlo per qualche secondo, decisamente soddisfatto. Tornò poi ad alzare lo sguardo e fece lentamente scivolare gli occhiali sul naso, così da mostrare gli occhi.

    Ah, io sono Houyoku. - Tese la mano senza esitazione. - Tu invece? - Sorriso accomodante. - E lui? Già che ci siamo. - Risatina sommessa. - Un gran bel gatto, veramente. - Aggrottò un poco le sopracciglia. - Ma come mai qui al mercato? - Poi un lampo sinistro saettò nel suo sguardo. - Non vorrai venderlo spero..



     
    .
  5. Neko Yume
        Like  
     
    .

    User deleted


    "Attenzioni da Gatto"
    [round two]

    La reazione del ragazzo misterioso fu completamente opposta a quella a cui Hideki si era preparato e anzichè inveire contro lui, il padrone del gatto maldestro, l'estraneo si fece a poco a poco apprezzare sia dalla bestia che dal kiriano. Mentre Bōru era ormai rapito dalla ciotola colma di latte, Hideki si senti in dovere di rispondere al giovane di cui ora conosceva almeno il nome...


    "Scusami ancora Houyoku, io sono Hideki... e la palla di pelo che ti ha aggredito si chiama Bōru... Un nome azzeccato non credi!?"



    A quell'affermazione, un sorriso amichevole si fece largo sul viso del giovane Kusuri. Certamente il nome del ragazzo se lo sarebbe dimenticato dopo pochi secondi, ne era certo, dato che non era la prima volta che scordava il nome di una persona appena presentata, eppure dopo un osservazione più attenta ed accurata Hideki notò una certa stravaganza nell'abbigliamento, e non solo, anche nel portamento di Houyoku, un qualcosa di diverso che lo distingueva dalla massa di persone intente a commerciare nel mercato. Poi all'improvviso lo scopo del suo peregrinare per il grande piazzale gli tornò in mente, forse anche grazie alla domanda che la sua nuova conoscenza gli aveva appena posto. Il volto poco prima brillante e solare si richiuse in una smorfia uggiosa e cupa, la voce ugualmente si spense di vitalità...

    "No no, non potrei mai, siamo come fratelli! Ora devi scusarmi... come hai detto che ti chiamavi... ah già Houyoto! Scusami ma devo andare a trovare al più presto un lavoro... Etciù!"



    Mentre frugava nelle tasche alal ricerca di un qualcosa che assomigliasse ad un fazzoletto lo sguardo di Hideki si congiunse per un attimo a quello del suo interlocutore per poi ricadere sul grosso gatto ancora intento a leccare avidamente il fondo della ciotola...

    Andiamo Bōru!





     
    .
  6. Kalastor
        Like  
     
    .

    User deleted


    Neko's Things.
    Accoppiata Insolita.



    Houyoku! - Senza mutare la propria espressione tranquilla. - E sì, hai scelto un nome decisamente adatto a questa palletta di pelo. - Ridacchiò dando un'altra grattatina al micio ormai sazio. - Se cerchi lavoro forse ho una proposta per te. - Si alzò in piedi, sbattendo via la polvere dai pantaloni. - Di mestiere faccio il sarto, ero venuto qui per acquistare alcune stoffe, ed una mano mi farebbe comodo. - Incrociò le braccia per poi piegare leggermente la testa di lato. - Posso pagarti 300 Ryo per metà giornata, interessa?


    La cifra era equivalente grosso modo a tre mesi di stipendio di uno studente accademico, e per questo decisamente folle. Era mattina inoltrata, ed al massimo un lavoro del genere poteva occupare un paio d'ore. Il ragazzo sembrava un tipo a posto ed il suo sorriso aveva l'aria onestamente. Non gli mise fretta, continuando a guardarsi attorno, probabilmente alla ricerca di una bancarella alla quale rifornirsi. Attese qualche minuto, il tempo necessario a riflettere con al dovuta cura sulla sua offerta. Quindi, senza ulteriori indugi, partì.

    Vieni! - Scivolò in mezzo alla folla procedendo a passo spedito. - Questa volta devo confezionare un abito molto particolare. - Parlava con voce abbastanza alta da farsi sentire oltre il frastuono. - Qualcosa capace di resistere al caldo, al freddo ed a ripetute perforazioni, senza però rovinarsi o essere pacchiano! - In mezzo a quel marasma di persone la sua agile figura era appena visibile. - Impresa non da poco, che dici?


    Riuscire a seguirlo era veramente complicato. Non sembrava curarsi del proprio improvvisato aiutate, ma al contrario era come se aumentasse gradualmente la velocità a seconda di quanto serrata fosse la ressa. Però tutto sommato voleva averlo al proprio seguito, perchè tolta la bandana la teneva solleva sopra la testa, diventando di fatto ben riconoscibile anche a distanza. Stava risalendo la zona più affollata per puntare poi a quella dedicata alle forniture d'importazione. L'unico problema era appunto stargli dietro!

    Oltre a cercare lavoro cosa fai nella vita? - Almeno a giudicare dalla voce sembrava essersi fermato. - Conti di iscriverti all'Accademia prima o poi?


     
    .
  7. Chomp
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il Lunedì; capitolo 1



    Come ogni Lunedì il mercato era un fiume in piena di gente, ricchi e poveri si agglomeravano come un unico organismo sbavando davanti alle pantofole di cartone che i mercanti associavano alle graziose scarpe che Konohana Sakuya indossò prima di entrare nella capanna infiammata a dimostrazione del fatto che era una sposa fedele.
    Come ogni Lunedì Raiden camminava in mezzo ai ricchi ed i poveri, cercando di ricordarsi come andava la vita quando ancora abitava nel suo villaggio natio, nonostante tutti i suoi ricordi portassero al volto sfigurato ed insanguinato di suo padre, disteso su un lettino di legno, deceduto. Ricordava anche i suoi pugni, unti nel liquido cremisi sgorgato dalla faccia di suo padre. Perché lo aveva fatto? Cosa lo aveva spinto ad arrivare a Kiri? E sua madre?
    Troppe domande, zero risposte. Dove partire? Non ne aveva idea. L'unica soluzione era cazzeggiare in giro per le strade di Kiri, attendendo passivamente la discesa di una qualche divinità a dirgli cos'era successo. La strada quel Lunedì era più affollata del solito, per avanzare doveva scostare almeno cinque persone al metro, attirando il loro astio temporaneo. Odiava quando doveva stare vicino alla gente, a quegli stronzi. Essendo Kiri alla fin dei conti un villaggio, le voci si spargevano a macchia d'olio, passando da bocca a bocca come saettanti guizzi di merda. Il fatto che nessuno vide mai i genitori di Raiden non fu lasciato in disparte.
    Ma è quello?! Sussultò una donna, lasciando che il presumibile marito le prendesse il braccio, tentando di portarla via.
    È il ragazzo senza genitori? Cercò di sussurrare, sfociando in un tono di voce poco più basso di quello di prima e stringendo il suo palmo destro sulla parte destra della sua circonferenza superiore a quella di un letto matrimoniale.
    Il Bastardo era abituato a questo genere di comportamento, ormai. Si adattò al fatto che ben poche persone si facevano i cazzi loro. E quelle poche che lo facevano non era certo a fin di bene.
    Continuò a camminare a testa bassa e molto più velocemente, cercando di sgattaiolare in quel grandissimo labirinto che la piazza diventava il Lunedì: la gente continuava a fissarlo, parlottando tra di loro del più e del meno. Vi noto, stronzi. Tanto prima o poi vi ammazzo tutti: lo giuro! Pensò. Quanto voleva urlarlo ai quattro venti, magari anche prendendo a pugni quei signorotti locali tutti ben vestiti con la puzza sotto il naso.
    Raiden sbatté contro qualcosa di abbastanza robusto e duro da sbalzarlo indietro: era un omaccione imponente e ben piazzato, pelato con piccoli occhi neri ed un naso schiacciato, labbra carnose e mento appuntito. Un pompato del cazzo pensò rapidamente Il Bastardo.
    Eccolo! Ecco il bastardo orfano! Come possiamo fidarci di un ragazzo con la puzza sotto il naso come questo moccioso? Tra tutti i tipi di provocazioni, quelli rivolti alla sua faccia, davanti ad almeno un centinaio di persone erano quelli che lo facevano imbestialire di più. Non abbassò lo sguardo e digrignò i denti stringendo i Tekken tra le mani. Guardò nei piccoli occhi dell'uomo con le sue iridi rosso cremisi.
    Cosa cazzo hai detto, figlio di puttana?
    Quel Lunedì il mercato si sarebbe riempito di sangue



    Scenetta tra me e Kala, sarebbe gradito che nessuno interferisca :love:
     
    .
  8. Kalastor
        Like  
     
    .

    User deleted


    Venti di Protesta.
    Incombenze amministrative, l'insofferenza dei giovani.


    Nella vita di un Amministratore le certezze erano sostituite da una valanga di problemi distribuiti in ordine sparso, ma anche nell'apparente caos riuscivano ad imporsi alcune dinamiche ricorrenti. Il lunedì, per esempio, assieme al mercato portava tutti quei commercianti ansiosi di dimostrare quanto la loro situazione fosse peggiore rispetto a quella dei concorrenti e soprattutto di come un intervento economico da parte dell'amministrazione fosse assolutamente necessario per salvaguardare il loro settore. Certe volte il tutto si riduceva a poche rassicurazioni unite ad una promessa sostenibile, ma certe altre era necessario recarsi sul posto per constatare direttamente la gravità delle problematiche riportate. Quando si verificava la seconda possibilità Yoku non era mai troppo entusiasta. Parlare di soldi e di commercio gli piaceva ma detestava trascinarsi per il Villaggio mercanti lagnosi ed affaristi dispotici, tanto più sapendo che spesso tutto si riduceva ad una grandissima perdita di tempo sottratto ad attività altrettanto noiose ma sicuramente più importanti. Quel lunedì erano ormai due ore che saltellava da un negozio all'altro accompagnato dal coro di suppliche e rimproveri, senza sapere di quali fosse più stufo. Quando colse la possibilità di un diversivo, decise di coglierla al volo e si precipitò dove la folla si era raccolta. Si fece largo al meglio delle sue possibilità, sperando di essersi lasciato alle spalle gli improvvisati inseguitori, sino a raggiungere i limiti del capannello che si era formato. Quanto vide gli diede particolarmente sui nervi.

    Per gli Dei del cielo e della terra, cosa sta succedendo?! - Gridò, riuscendo senza fatica ad imporsi sul vociare della gente. - Di tutti i giorni dovevate scegliere proprio quello del Mercato per fare cagnara? - Uscì dal mucchio ed avanzò fra l'uomo ed il ragazzino. - Tu, torna a lavorare, e farò finta di non aver visto un grosso idiota attaccar briga con un bambino. - Piantò sull'uomo uno sguardo adirato, nonostante fosse chiaramente più vecchio e grosso di lui. - Va via ho detto, o ti prendo man rovesci finché non mi fa male il polso! - Tirò indietro il braccio ed avanzò minaccioso, costringendo quell'altro ad arretrare prima di andarsene con qualche imprecazione. - E tu invece? - Dava ancora le spalle a Raiden ma era chiaro che stesse parlando con lui. - Si può sapere che hai da digrignare i denti come un tanuki? - Si voltò ed incrociò le braccia con le labbra strette in una smorfia di rimprovero. - Neanche valesse la pena di prendere a calci uno come quello.


    Quando si era fatto avanti nella folla c'era stata soltanto grande sorpresa, condita da qualche mormorio interrogativo. Era un ragazzo con qualcosa in più di vent'anni sulle spalle. Indossava un kimono lungo di stoffa azzurra, con motivi di onde in blu scuro, ed un paio di sandali di legno senza tabi. Una semplice fascia bianca stringeva alla vita degli hakama dello stesso colore delle onde. Il viso aveva i lineamenti dolci ed era in parte coperto da un paio di occhiali da sole scuri, con le lenti tonde. Dei capelli si vedeva giusto qualche ciocca cerulea, il resto era stretto in una bandana.
     
    .
  9. Chomp
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il Lunedì; capitolo 2



    "Ma come ci sono finito qui?"
    "Cos'è successo?"
    "Chi è mia madre?"
    Niente, zero. Troppe domande, nessuna risposta, il ricordo della frattura che andava dall'etmoide alla mandibola del padre. Il sangue, il fuoco, il vivere orfano. Nessuno viveva normalmente, ma lui era fin troppo anormale e la gente glielo faceva notare con sbeffeggiamenti sottovoce, prese per il culo e tutto ciò che si potesse immaginare per far imbestialire un adolescente orfano con i mezzi adatti a menarsi. Perché veniva insultato? C'era chi, nel tentativo di risaltare le pagliuzze negli occhi della gente, non riusciva a togliersi le proprie travi, poi c'era chi lo faceva per gusto, per attaccare briga ed infine c'era chi ormai era abituato a sparlare degli altri ed ormai lo faceva d'abitudine, senza nemmeno sapere perché lo facesse.
    Un peso aggiuntivo sulle sue spalle, che ogni tanto si stancava di reggere finendo per menarsi con qualche bulletto di strada, lasciandoli a terra con qualche osso rotto.
    Perché vinceva? Semplice: era più incazzato e meglio allenato dei ragazzotti abituati a lamentarsi della fame. Ciò che segnò la vita di Raider maggiormente, a livello sociale, furono le numerose risse che si scatenavano nel suo villaggio. Non se ne perdeva mai una, e si vedeva dai suoi lineamenti.
    Quel lunedì però un tipo con coraggio da vendere gli si parò davanti alla faccia prima che potesse pestare il bruto di turno: era un uomo sulla ventina d'anni, vestito in modo alquanto bizzarro secondi il Bastardo, che era solito indossare una camicia bianca ed i primi pantaloni che gli capitavano a tiro, seguito da un paio di scarpe ancor più trasandate della sua stessa vita.
    Raiden si fermò un attimo a contemplare i suoi capelli color oceano per poi far cadere il suo occhio sugli occhiali da sole, che con quei vestiti stonavano in una maniera allucinante. Voleva prenderlo per il culo?
    Si può sapere perché hai da digrignare i denti come un tanuki? Che cazzo era un tanuki? Lasciò che lo strano tizio continuasse, tenendo d'occhio il pelato.
    Neanche valesse la pena di prendere a calci uno come quello. Quante volte aveva sentito quella frase? Fin troppe. Troppi ipocriti che non sapendo cosa dire si fiondavano sulla situazione e tentavano di sistemare tutto con quella frase.
    Non sei certo tu a stabilire se ne vale la pena, non sono i tuoi genitori quelli che sono scomparsi, lasciandoti alla mercé di questa feccia. Sì, feccia. Ed andavano tutti riempiti di mazzate per il Bastardo.
    Passo furtivo dell'assassino
    Raiden scattò improvvisamente, tentando di avvicinarsi al buffone che doveva menare risultando praticamente invisibile. A meno che il tizio con gli occhiali da sole non fosse uno dei combattenti più forti dell'intero continente non sarebbe riuscito a fermarlo: avrebbe raggiunto quella merda, l'avrebbe fatta schiantare al suolo e l'avrebbe riempita di pugni sul setto nasale, trasformandogli il volto in un buco sanguinolento.
    A meno che quel tipo non fosse uno dei più potenti ninja del continente.
    Sfortunatamente lo era, ad insaputa del Bastardo.

     
    .
8 replies since 4/5/2010, 08:51   178 views
  Share  
.