Obitorio di Suna

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  1. Reverie Lee Flameheart
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    La figlia del Vento

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    Legenda:
    *Reverie*
    Namida
    parlato Reverie
    parlato Namida

    Sono in un posto pieno di gente. Credo sia una festa. Indossano tutti abiti bianchi che scintillano di nastri e paillettes. La luce riverbera sulle loro maschere bianche prive di lineamenti. E' troppo forte, mi acceca. Voglio andarmene, ma non so come sono arrivata e nemmeno da che parte è l'uscita. La musica su cui stanno danzando è una cacofonia di strumenti dissonanti che mi rimbomba nella testa. Sento un dolore lancinante dietro la nuca, come se qualcuno mi stesse segando il cranio. Forse sto gridando, ma non sento la mia voce attraverso la musica che stride nelle mie orecchie. Tutti si voltano a guardarmi, ridono puntando il dito verso di me. Cado in ginocchio, coprendomi le orecchie con le mani, chiudo gli occhi stringendoli così forte che mi fanno male. Sento il trucco sciogliersi colando vischioso lungo le mie guance, mischiato alle lacrime. Voglio tornare al mio lavoro, dai miei amici. Odio i vivi. Li odio, li odio, li odio. La mia fronte tocca il pavimento. Andatevene. Lasciatemi sola.

    [...]

    La luce smette di tormentarmi, non così il dolore alla testa. Lentamente, riprendo coscienza del mio corpo. Devo aver sognato. Un incubo splendente come il sole. Sento qualcosa di freddo sotto di me. Sono distesa su una barella. L'odore è quello del mio obitorio, eppure c'è qualcosa di diverso. Odore di sangue, forse? Devo sforzarmi di uscire del tutto da questo torpore. La testa mi fa male, e ho la bocca secca come se non bevessi da una settimana. Cos'è successo? Apro gli occhi, e la luce elettrica li colpisce come due aghi roventi. Sollevo un braccio che mi sembra pesante e rigido come il marmo, provando un minimo di sollievo quando la mia mano mi fa ombra. Mi alzo a sedere a fatica, ma una fitta lancinante dietro la testa mi fa quasi ricadere giù. Cerco di combattere l'ondata di nausea che mi sale dallo stomaco, e mi volto verso il cuscino. E' sporco di sangue secco, lo stesso che impiastra i miei capelli, come mi accorgo quando con un sussulto tocco il punto in cui sento più male. A quel punto, i ricordi tornano alla mia mente come un fiume in piena, portando con loro una nuova ondata di nausea. C'era un uomo, uno strano nonnetto, e poi...Reverie! Dov'è Reverie? L'ho vista cadere, e poi...ho perso i sensi. Devono averla portata via. Ma perché lei? Perché non io? E perché adagiarmi comodamente su un morbido cuscino dopo avermi quasi ammazzata? Stringo i denti, mi mordo il labbro fino a sentire il sapore del sangue. Solo una risposta si affaccia alla mia mente: per prendersi gioco di me e del villaggio. Un po' egocentrica come visione forse, ma al diavolo, me lo meriterei.

    Scendo dalla barella, quasi cadendo a terra per un nuovo capogiro. Mi guardo attorno. Nessun segno di lei, né del nonnetto. Il mio laboratorio, il mio regno, mostra i segni del passaggio di un esercito ostile che ha razziato tutto quello che poteva. Mi metto a cercare tra gli archivi, nelle celle frigorifere, negli armadietti. Tutto scomparso. Le mie telecamere sono state trovate, i miei appunti rubati, le mie cartelle scomparse, persino due dei miei amici sono stati portati via. E non un indizio, non una prova su chi possa essere stato. Anche se mi appare chiaro che sia stata usata una tecnica che conosco anch'io per cancellare ogni traccia. Tranne quelle che volevano che trovassimo. Una videocassetta, una buca scavata nel pavimento, e una scritta col sangue sull'anta di vetro dell'armadietto dei medicinali: Sand Scorpion. Mi siedo sulla barella e mi chiedo quanto tempo sia passato. Realizzo che non posso perderne altro. Devo avvisare qualcuno.

    Esco di corsa dall'obitorio. Non amo farmi vedere troppo in giro, e ufficialmente sono in pochi a sapere chi sono. Capisco che non posso farmi vedere ridotta in questo stato, causerei il panico e non voglio che tutti sappiano quello che è successo, almeno per ora. Mi fermo a prendere un camice pulito, poi mi dirigo all'ufficio di Reverie. So come muovermi e ci metto poco. Premo il tasto dell'interfono e mi faccio riconoscere dal confetto ambulante della reception che risponde al nome di Ai. Mi riconosce. Le dico di far chiamare immediatamente l'Amministrazione e i Sand Scorpions. Abbiamo un problema. E sarà meglio che non ne faccia parola con nessun altro.


    OT Mi fermo qui non sapendo come andrà avanti. Dentro all'obitorio c'erano due cadaveri a cui era già stata praticata l'autopsia nelle celle frigorifere, in attesa di sepoltura, non sembrano possedere innate o altro di rilevante (visto che ultimamente non abbiamo avuto morti illustri al villaggio), sulla scrivania di Namida c'erano le cartelle cliniche dei due morti, così come nell'archivio avete trovato i referti delle autopsie degli ultimi sei mesi, tuttavia si tratta di dati criptati, naturalmente. Frugando negli armadietti avete trovato delle siringhe, dei bisturi e altri strumenti medici, tubi, garze sterili, fili da sutura, aghi e cannule di varie sorte, oltre a liquidi di conservazione e reagenti di vario tipo, nessun medicinale vero e proprio, però, visto che i "pazienti" di Namida non ne hanno bisogno. Nascoste negli angoli della stanza, vicino al soffitto, c'erano due piccole telecamere di cui nemmeno Reverie era a conoscenza. Erano accese al vostro arrivo, ma se esaminate le riprese ci sono solo le immagini relative all'arrivo di Gene, e prima di quelle la registrazione dell'autopsia di uno dei due cadaveri. A parte questo non mi viene in mente altro, comunque in caso di dubbi chiedete pure. ^^ /OT


    Edited by Reverie Lee Flameheart - 29/2/2012, 14:42
     
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