Obitorio di Suna

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  1. Reverie Lee Flameheart
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    La figlia del Vento

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    dal cielo e dal mare...

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    Legenda:
    *Narrato*
    Namida
    parlato Namida
    parlato Sachiko
    parlato Ai

    Sachiko_pp
    *Al loro arrivo, Shaina, Hoshi e Hamano furono raggiunti immediatamente dalla giovane capo-infermiera. Sachiko Kurenai aveva un'aria preoccupata e pesanti occhiaie che la segnavano sotto gli occhi castani.*

    Shaina-san, Hamano-san, Hoshi-kun. *li salutò con un inchino, lanciando uno stanco occhiolino verso Hoshi.* Deidara-chan non è ancora arrivata? Sarà meglio aspettarla, se non vi dispiace.

    *Quando anche la biondina si unì a loro, Sachiko la salutò con un sorriso tirato, poi fece cenno al gruppetto di seguirla. Arrivati all'ascensore, l'infermiera toccò una serie di interruttori segreti come le era stato mostrato poco prima dalla responsabile dell'obitorio, ed uno sportellino si aprì con uno scatto rivelando un pulsante che recava la scritta B3.*

    Stiamo scendendo verso l'obitorio. L'esistenza di questo posto era un segreto anche per me, almeno fino a poco fa, ma vista la situazione mi è stato chiesto di accompagnarvi di sotto. C'è una persona che vi spiegherà per bene cosa è successo.

    *A differenza del solito, il tono di voce della ragazza sembrava piuttosto spento, forse velato da un po' di tristezza.*

    *L'ascensore scese nelle viscere della terra, fermandosi con uno scampanellìo allegro che stonava con l'atmosfera da film dell'orrore che si trovarono davanti all'apertura delle porte. Il corridoio era poco illuminato, e ogni passo rimbombava come dentro una cattedrale...o una tomba. La temperatura lì sotto era piuttosto fredda, e ad un olfatto sviluppato sarebbe arrivato un vago odore di sangue e terra. In fondo al corridoio, Sachiko aprì le doppie porte che svelarono una stanza che sembrava essere stata messa a soqquadro, con dei lettini e degli armadietti allineati sulla parete di fondo. A lato, sulle ante di vetro di un grosso armadietto, era scritto col sangue Sand Scorpion, e sotto all'armadietto si vedeva una grossa buca scavata nel terreno.*

    *Al centro della stanza, era seduta una figura femminile. I lunghi capelli neri erano arruffati e incrostati di qualcosa che poteva sembrare sangue secco, il viso pallidissimo era solcato da lunghe lacrime nere formate dal trucco sciolto che scolava sotto occhi blu contornati da pesanti occhiaie, le labbra secche immobili in un'espressione quasi assente. Indossava un camice bianco sopra un vestito nero strappato e sfilacciato in più punti, le gambe che spuntavano da sotto erano coperte di lividi e taglietti non troppo profondi che si intravedevano attraverso i collant neri strappati in più punti. Quando li sentì entrare, sollevò lentamente lo sguardo, fissandoli uno ad uno con aria grave. Dietro di lei, in un angolo, seduta sulla sedia davanti ad una scrivania immacolata, c'era Ai, la ragazza della reception. Anche lei aveva l'aria stanca, e gli occhi gonfi come se avesse pianto molto.*

    Entrano. Nuovi invasori. Troppa gente nel mio regno, mi infastidisce, ma ormai non posso tornare a quando pochi tra i vivi sapevano della mia esistenza e di questo luogo. Mi alzo in piedi, prendo un respiro. Odio parlare in pubblico.

    Amministratrice, Sand Scorpions. Il mio nome è Namida Kuroi, e sono la responsabile di questo obitorio, oltre ad essere un Jonin di Suna. Purtroppo devo darvi una pessima notizia e non è il mio forte indorare le pillole. Questo obitorio doveva essere un luogo segreto di cui solo io e Reverie eravamo a conoscenza, oltre all'Amministrazione, naturalmente. Noi non ci siamo mai incontrate, Shaina-sama, e come da accordi nemmeno voi sapevate dove si trovasse esattamente questo posto. Qualche ora fa, Reverie si è presentata assieme ad un uomo anziano. Ho pensato subito che ci fosse qualcosa di strano, perché Reverie sembrava molto agitata, come se l'uomo la terrorizzasse. Non ho fatto nemmeno in tempo a chiedergli cosa volesse, che mi sono trovata paralizzata da una corrente elettrica, seguita da un colpo in pieno stomaco che mi ha sbalzata sulla parete, dove ho sbattuto la testa e ho perso i sensi.

    Faccio una pausa. Mi alzo. Aspetto che capiscano le implicazioni di quello che sto dicendo loro. Io e Reverie eravamo qui entrambe. Ora ci sono solo io. Giro intorno al lettino e prendo la cassetta che ho trovato al mio risveglio.

    Quando mi sono svegliata mi trovavo comodamente sdraiata su questo lettino, mi avevano anche messo un cuscino sotto la testa. *cuscino che in effetti era ancora lì, con una macchia di sangue neanche tanto piccola al centro.* Reverie non c'era più. Suppongo che l'abbiano portata via. Devono essere usciti dalla buca. Hanno preso i miei appunti, i registri, le telecamere con cui registravo le autopsie e perfino due cadaveri che avevo appena esaminato, oltre ad alcuni dei miei attrezzi. I rapporti e gli appunti sono criptati, naturalmente, e i due corpi non possedevano innate, ma a ogni modo chiunque fossero hanno preso Reverie, e hanno cancellato tutti gli indizi. Penso fossero in più d'uno perché hanno impiegato troppo poco tempo per fare quello che hanno fatto, ma potrei sbagliarmi, potrebbe anche essere una sola persona con molte creature evocate. E inoltre, hanno lasciato questa.

    Mostro loro la videocassetta. Non l'ho ancora guardata, forse perché in fondo temo quello che potrei trovarci sopra. Non ho paura che abbiano ucciso Reverie, la morte in fondo non è che l'inizio, quello che temo è che l'abbiano torturata e che ci vogliano mostrare con dovizia di dettagli quello che le hanno fatto. Temo che ci sia qualcosa di terribile lì sopra, e mi vergogno di essermi fatta colpire. Consegno la videocassetta ai miei interlocutori.

    Ho un televisore e un videoregistratore, quindi possiamo vederla anche subito, ma prima vorrei che Ai aggiungesse qualcosa. Anche lei ha visto l'uomo che ha portato via Reverie.

    Ai
    *La ragazza sussultò quando Namida fece il suo nome, si alzò dalla sedia e fece un inchino all'indirizzo dei quattro come se li avesse appena visti, poi iniziò a parlare con voce rotta.*

    Ecco...io...oggi pomeriggio è venuto un signore anziano, e mi ha chiesto di chiamargli Reverie-san...e ha aggiunto "immediatamente". La cosa strana è che con lui c'era un enorme animale evocato, credo fosse una donnola, era così grossa che non passava dalla porta. Mi ha fatto paura, così ho chiamato subito Reverie-san e sono tornata al lavoro, qui passa un sacco di gente strana e lì per lì non ci ho pensato, poi Reverie-san lo ha fatto entrare, ma la donnola è rimasta fuori, e sono passati davanti alla reception, ma non ho sentito cosa si sono detti. Io...mi dispiace, non so altro...se fosse successo qualcosa a Reverie-san io...io...

    *Ai scoppiò a piangere di nuovo, cosa che probabilmente aveva fatto a intervalli regolari per tutto il tempo da quando la erano andata a chiamare. Sachiko sospirò, attraversò la stanza e le cinse le spalle con un braccio, cercando di consolarla.*

    Coraggio Ai-chan. *sollevò lo sguardo verso il resto delle persone nella stanza.* Direi che è il caso di dare un'occhiata a quella cassetta, prima scopriamo chi è stato, prima potremo riprenderci Reverie-san.

    OT Ok, le ragazze vi hanno spiegato l'accaduto, io direi un giro di post e poi parola a Gene per il contenuto della cassetta :riot:
     
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19 replies since 29/5/2010, 00:42   696 views
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