Il Tempio del Vento Glorioso

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    Falce dei Kaguya


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    Hoshikuzu Chikuma riposava serenamente nella base dei Sand Scorpions, la sua nuova casa; aveva vissuto delle giornate movimentate fra l'arrivo delle due delegazioni, l'attentato portato avanti da Brando e la missione nel deserto a caccia dei predoni e tanto altro ancora, ma da circa una settimana sembrava che, finalmente, potesse riposarsi un pò.

    Peccato che, quello specifico giorno, mentre il Rosso era indaffarato in chissà quali faccende, una ben nota e potente corrente d'aria attraversò con precisione incredibile una delle ante chiuse del palazzo, gettando un intero rotolo, chiuso, dritto addosso al Chikuma, niente di particolarmente grosso, ma un rotolo grande quanto un braccio, a quella velocità, lo avrebbe di certo sentito arrivargli addosso.

    Una volta ripresosi dall'eventuale impatto, Hoshi avrebbe potuto aprire quel rotolo e leggerne il contenuto:

    CITAZIONE
    Tappo,

    Ho saputo che sei diventato un pezzo grosso del villaggio, o almeno che stai migliorando e sviluppando delle amicizie con dei pezzi grossi di altri villaggi, dato che ti vedono spesso con il Mizukage di Kiri... in ogni caso, tralasciando le tue amicizie (tanto il posto non te lo lascio), c'é una cosa realmente importante di cui dobbiamo parlare.
    E' giunto il momento che tu abbia qualche dovere, e diritto, in più fra i Chikuma.
    Ti dò tre giorni da ora per pensarci, che per me saranno di vacanza, quando ti sentirai pronto, imprimi del chakra sul sigillo che c'é alla fine di questo rotolo, dopo avervi impresso una goccia di sangue.
    E' una specie di sigillo di dislocazione remota che funziona solo fra noi del clan.

    Non farmi aspettare troppo, che ho tutta la birra necessaria, ma da solo mi annoio!

    Gin.

    Tralasciando lo scarabocchio nella parentesi, che voleva dare l'idea di una linguaccia, al di sotto della firma del Kazekage, Hoshikuzu avrebbe notato un grosso sigillo che ricordava una via di mezzo fra il kanji "Vento" e quello "Sacro".

    Quando il Rosso si fosse sentito pronto per eseguire quanto suggerito da Gin, avrebbe vissuto un'esperienza già nota: una tecnica di richiamo inversa che lo avrebbe trasportato in un luogo che, di certo, il giovane chunin non aveva mai visitato prima.

    [...]

    Hoshikuzu avrebbe, probabilmente, occupato i primi momenti in quel luogo ad osservare dove si trovava, anziché a comprendere che tutto il portentoso vento che invadeva quei luoghi non lo stava ancora nemmeno sfiorando, come una voce avrebbe, verosimilmente, sottolineato pochi istanti dopo.
    "Benvenuto, Tappo! E ringraziami che ti sto proteggendo dalla corrente della vallata!", avrebbe esordito Gin, camminando con passo attento in quei luoghi, il corpo, come forse Hoshi stesso avrebbe potuto notare, circondato da una corrente d'aria, un costrutto probabilmente, che evitava ai potenti venti di travolgerlo, qualcosa di simile alla cupola di vento che proteggeva il Rosso stesso.
    "Questa è la Vallata Segreta dei Chikuma, come la chiamavano alcuni nostri antenati... a me piace di più chiamarla il Polmone del Deserto, ma sono gusti... tu potrai chiamarla come vuoi, quando saprai camminarci da solo, senza rischi.", continuò con un sorriso sornione sul volto.
    "I particolari su questo luogo te li spiegherò in seguito, intanto iniziamo dalle basi: questo luogo si trova sempre nel Paese del Vento, ma la cui posizione è nota solo a quelli di noi che guadagnano il diritto di saperlo; di fatto è un piccolo territorio del clan.
    Si dice che sia stato il fondatore stesso dei Chikuma, secoli fa, a crearlo con il suo ultimo respiro, ma non saprei se è una storia vera, o inventata... di certo, se non sai usare quasi alla perfezione le abilità del clan, non puoi sperare di sopravvivere a questo vento.
    Ed è proprio per questo che siamo qui: per vedere di farti avvicinare alla perfezione, anche se sarò sempre troppo distante per te come livello di manipolazione del Vento."
    , scherzò ancora il Kazekage.
    "Per ora ti ho protetto io con questo costrutto di vento di cui ti trovi all'interno, ora, però, devi riuscire a creare tu una specie di corazzatura di vento, per così dire, un costrutto grande quanto il tuo corpo, il che non dovrebbe essere troppo difficile tutto considerato, ma, soprattutto, dovrà essere più potente del vento che sai generare di solito, per riuscire a mantenerti protetto dalle correnti di questo luogo.", spiegò Gin, diventando improvvisamente serio, "Quando sei pronto, dimmelo, scioglierò la barriera che ho sollevato attorno a te.", concluse.

    Stava al Rosso, adesso, migliorarsi.

    ------

    OT: Ok, primo post, prima prova. In pratica devi creare un costrutto di vento con 4 slot di vento (quindi dovrebbe risultati una specie di "corazza" di vento, un pò come Shiltar fa quelle di ossa), ma devi dargli la potenza del vento da lvl III, cioé 8 ogni slot, perché con solo 5 ogni slot il tuo pg sarà catturato dalle correnti di vento./OT
     
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    Manipolazione del Vento
    ..Il Polmone del Deserto..
    Presentazione


    Era riuscito finalmente a trovare un po’ di pace il giovane moccioso. Negli ultimi tempi ne aveva vissute di tutti i colori, dopo l’attacco all’accademia una serie di eventi e missioni lo avevano travolto mettendolo a dura prova, di certo ora era molto più forte anche se per diventarlo era stato costretto a rischiare la vita più di una volta. Se ora stava nella loggia dei Sand a scarabocchiare una statua di Gin era merito solo del Mizukage Shiltar Kaguya che gli aveva salvato la pellaccia in diverse occasioni. Il rosso sapeva che un giorno avrebbe ripagato tutti i debiti di vita che portava nei confronti del bianco.

    -Wow!!!.. questa volta ho superato me stesso.. Gin con i baffi sta davvero bene.. nasconde quella sua faccia da ubriaco.. mmh.. vediamo come sta con le borse sotto agli occhi.. ecco!.. ed ora i peli che escono dalle orecchie!.. eheh..-


    Quella mattina il rosso sembrava particolarmente ispirato dal punto di vista artistico, gli scarabocchi sul volto della statua di Gin stavano venendo meglio del solito, a detta del Chikuma quella era pura arte. Tutto era tranquillo quando l’impossibile si scatenò sul poveraccio, una leggera brezza era giunta a sfiorargli i capelli, il che era strano dato che la base non disponeva di dispositivi in grado di muovere l’aria a quel modo. Quando il ragazzino si voltò per vedere che diavolo stava succedendo sentì l’aria esplodergli in faccia come l’oggetto che sembrava trasportare con se, il volo fatto dal moccioso lo spinse a schiantarsi a terra in preda ad un dolore indescrivibile.

    -WAAAAA!!! DANNAZIONE CHE MALE.. il mio naso.. eh.. SANGUE!!! PERDO SANGUE DAL NASO!!!..-


    Quando il rosso rinsavì dal dolore trovò a terra il colpevole, un rotolo stava appoggiato a terra, dal sigillo presente e dalle modalità di consegna il moccioso già sapeva da chi era stato mandato, una vena pulsante era apparsa sulla sua tempia anche se ancora non aveva proferito parola. In silenzio Hoshi aprì il rotolo leggendo il messaggio al suo interno, già solo la prima parola bastò a rincarare l’astio che cresceva nel suo cuore. Il rosso rimase in silenzio mentre leggeva, passò qualche minuto a fissare la lettera ed il sigillo alla fine di essa prima di alzarsi da terra per andare a recuperare tutto il vestiario e l’equipaggiamento, non voleva trovarsi impreparato qualsiasi cosa avesse trovato al di la di quel punto di trasporto.

    -Tsk.. dannata distilleria!..-


    Detto ciò il rosso senza esitare aprì la piccola ferita che teneva sempre sul pollice per prendere una goccia di sangue, ormai conosceva bene quelle tecniche di teletrasporto, l’esperienza con Kyokozu gli aveva insegnato che per quanto rapido il viaggio dava sempre qualche spiacevole sensazione all’arrivo. La sua mano quindi si schiantò sul sigillo imprimendo la quantità di chakra richiesta per la sua attivazione, in un istante tutto attorno a lui mutò drasticamente, Gin lo aveva condotto all’inferno.

    [...]

    -DANNATO GIN MI HAI ROTTO IL NASO CON QUEL ROTOLO VOL..an.. te.. WAAAAA!!! MA DOVE DIAVOLO CI TROVIAMO?!!!-


    Il rosso si ritrovò così nel bel mezzo di un inferno di vento, tutto attorno a lui vorticava con una potenza devastante, Gin lo aveva trasportato all’interno della gola del dio del vento. Fortissime raffiche di vento spazzavano con forza inaudita tra le pareti di quello che doveva essere un canyon molto profondo, polvere e detriti di ogni genere si muovevano in una danza folle trascinando tutto ciò che capitava loro. Sembrava che l’unica cosa che tenesse ancora in vita il rosso fosse una specie di cupola di vento che Gin aveva creato per contrastare il vento che li assaliva. Il Chikuma rimase ad osservare per qualche istante l’ambiente esterno a quella così confortevole barriera, tutto al di fuori sembrava levigato e liscio, era come se da milioni di anni quel luogo fosse stato battuto dal vento, il paesaggio e le forme create nella roccia toglievano il fiato dalla bellezza. Il particolare che tuttavia molto probabilmente balzava più all’occhio era la presenza di un infinità di armi piantate qua e la per tutta la vallata, era impossibile contarle tutte, tutto attorno al rosso ricordava un campo di battaglia, erano presenti armi di ogni genere molte delle quali il giovane moccioso nemmeno conosceva l’esistenza. Gin lo aveva condotto in un luogo estremamente pericoloso.

    -Ehi Gin dove ci troviamo?!!-


    La distilleria cominciò così a spiegare dove i due si trovavano. Gin spiegò al rosso che quel luogo segreto era accessibile soltanto ai Chikuma di alto livello in grado quindi di sopravvivere a quelle correnti d’aria senza tanti problemi, si trovavano sempre all’interno dei confini del paese del vento anche se l’ubicazione esatta della vallata era sconosciuta ai più. Il Kazekage raccontò inoltre che la leggenda voleva che quel luogo fosse nato dopo l’ultimo respiro del capostipite dei Chikuma, la faccia dubbiosa del rosso di certo non sarebbe stata confortante per lui e per i suoi racconti da quattro soldi, seppur la cosa lo affascinava da morire voleva dimostrare a Gin che non era più il moccioso che restava a bocca aperta, anche se dentro di se lo era eccome. Dopo il racconto Gin assunse un espressione più seria quasi ad indicare che questa volta c’era di mezzo la sua stessa vita, gli addestramenti a spazzare piazzali o lo stesso deserto erano finiti ora le cose si facevano davvero pericolose. Ciò che voleva il bevitore di birra era semplice, il moccioso doveva crescere e passare al gradino successivo e per farlo doveva come prima cosa riuscire a sopravvivere in mezzo a quell’inferno. Lo sguardo deciso di Hoshi rimase fermo ad osservare Gin negli occhi per qualche istante, sapeva in cuor suo di essere pronto, niente e nessuno lo avrebbero fermato.

    -Tsk!.. Gin.. Gin.. Gin.. hai di fronte a te colui che diventerà il più grande esperto di Fuuton di tutta la storia ninja.. nonché il prossimo Kazekage che salirà in carica.. non sarà certo un po’ di vento a fermare la mia corsa.. togli questa barriera.. ti faccio vedere io come si fa!!!-


    Detto fatto. In un istante la cupola che lo avvolgeva aveva preso a ritrarsi concentrandosi solo sulla figura di Gin, pochi istanti ed il ragazzino si ritrovò immerso in quella bufera di vento. Il suo corpo allenato dalle ultime peripezie poteva ormai sopportare di tutto, un po’ di vento non lo avrebbe di certo fermato, peccato che il rosso fu costretto a ricredersi dopo pochi istanti. Il vento infatti in pochi istanti lo aveva catturato sollevandolo da terra senza tanti complimenti, pochi attimi ed il corpo del ragazzino aveva già percorso diverse decine di metri scaraventato da una forza invisibile ed indomabile, un urlo di terrore scoppiò tra le pareti del canyon fino a quando non si trasformò in un lamento preceduto da un tonfo.

    -WAAAAARGH!!!-


    Il ragazzino era stato lanciato verso una parete di roccia schiantandosi senza alcuna possibilità di difendersi, un rivo di sangue prese subito a correre giù dalla bocca a sottolineare la potenza dell’impatto. Era incredibile ma nonostante la sua forza non poteva contrastare quel potere indomabile, attaccato alla parete il vento lo teneva sospeso mentre lo faceva strisciare lungo la parete rincarando la dose di dolore, a nulla servivano i suoi muscoli o il suo chakra adesivo, quel vento era troppo forte, impossibile da contrastare. Doveva inventarsi qualcosa o per lui sarebbe finita velocemente, ora era riuscito a staccarsi dal muro ed il vento lo stava sospingendo verso una serie di armi piuttosto pericolose, subito il Chikuma attivò la sua speciale abilità per risolvere la situazione. Preso un gran respiro il rosso avrebbe creato un potente getto per cambiare direzione e finire a terra, era sempre meglio che finire affettato come un salume, il suo respiro lo aveva spostato in tempo anche se di pochissimo.

    -Dannazione!!!.. se continua così sono morto.. devo.. AIHO!!!.. devo contrastare il vento..-


    Il rosso quindi fatto un altro grosso respiro si sarebbe girato in direzione del vento per scatenare tutta la sua potenza, un soffio portentoso esplose dalla sua bocca, un soffio che per qualche attimo sembrò arrestare la corsa di quella tempesta demoniaca. Un sorrisetto da ebete comparve sul volto del rosso convinto di aver terminati li la prova, cosa che si rivelò inesatta l’stante stesso che il vento giunse con rinvigorita ferocia. Non stava agendo nel modo giusto, era impossibile contrastare quel vento, doveva invece riuscire a adeguare il suo con quello che spirava contro di lui, una cosa semplice a dirsi ma quasi impossibile da mettere in pratica. Gin era in grado di starsene fermo non tanto perché contrastava il vento con il suo bensì perché adattava perfettamente il suo a quello del canyon creando così una zona franca priva di qualsiasi rivo d’aria. Al rosso continuamente sbattuto ovunque dal vento non restava che provare la sua teoria, doveva imitare Gin se voleva un giorno superarlo in tutto, doveva prima imparare quello che conosceva il suo maestro, solo allora lo avrebbe battuto in tutto.

    -MASSIMA POTENZA!!!-


    Il ragazzino quindi avrebbe fatto esplodere attorno a se stesso una potentissima corrente d’aria, una specie di guscio che avrebbe tentato di contrastare il vento che stava dilaniando il poveraccio. La sfera di vento era potente anche se dimensioni appena sufficienti a proteggere il suo solo corpo, ora però il ragazzino sembrava riuscire per lo meno a restare in piedi anche se era consapevole di non poter muovere un solo muscolo, se lo avesse fatto molto probabilmente il vento lo avrebbe nuovamente scagliato lontano. Doveva riprendere fiato e tornare dove si trovava Gin per dimostrare di essere alla sua altezza, fatto nuovamente un gran respiro il ragazzino rinvigorì la sua protezione con rinnovata potenza, doveva abituarsi allo scorrere del vento e aumentare la potenza del costrutto per poter muoversi controcorrente. Chiusi gli occhi Hoshi si concentrò al massimo richiamando a se il potere dal più profondo dei suoi polmoni. Quando li riaprì lasciò che tutta la sua anima sputasse fuori la forza che portava dentro generando un vento dalla potenza inaudita, per qualche istante il vento di tutta la gola sembrò quasi fermarsi dalla potenza che lo stava contrastando. Il giovane era riuscito a sbloccare quella forza che possedeva ma ancora non sapeva di poter utilizzare. A questo punto tornare da Gin non fu un problema per lui, stando attento a controllare la protezione lo avrebbe raggiunto dolorante e con i vestiti ridotti a brandelli, durante il volo aveva perso circa metà dell’equipaggiamento anche se il gigantesco boomerang ancora stava sulle sue spalle, ora cominciava a capire come mai quel luogo fosse così pieno zeppo di armi di ogni genere. Raggiunto Gin il Chikuma avrebbe assunto un espressione soddisfatta cercando di nascondere le botte e le ferite subite durante la prova, l’espressione del ragazzino era proprio quella di un vero duro.

    -Ecco fatto!!!.. non era poi così difficile.. continuiamo la lezione Tatsumaki!!!..-


     
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    Il Kazekage osservava in silenzio le azioni del suo consaguineo: Hoshikuzu aveva iniziato con un pò troppa baldanza e sicurezza forse, ma Gin non dubitava che l'altro riuscisse a raggiungere le abilità necessarie per sopravvivere a quella prova che lo aspettava ed alle successive.

    Certo, il Chikuma non poté evitarsi una risatina sprezzante nel vedere l'altro svolazzare in giro per quella parte del canyon, ma fu ben lieto quando, alla fine, atterrò e riuscì persino a rimettersi in piedi per raggiungerlo, lacero e malconcio, ma pieno di sicurezza, o almeno tale sembrava dalle sue parole.
    "Quanta sicurezza, Tappo... peccato che ancora non hai visto niente di più che l'ingresso del Canyon; più si va avanti, più sarà difficile per te, ma se vuoi, puoi anche ammetterlo che la cosa ti può risultare un pò difficile. In fondo io, decenni fa, quando vi entrai per la prima volta, feci un volo nel mio partire in quarta verso l'interno del Polmone... sarà divertente vederti avanzare, un vero spasso.", rise, prima di tornare serio e continuare: "Devi infatti capire che, il cuore di questo canyon è il punto in cui tutto questo vento ha origine e, come si suol dire, se l'occhio del ciclone è l'unica zona tranquilla, tutto ciò che c'é intorno, tanto più ci si avvicina all'occhio, non lo è altrettanto.
    Quindi dovrai prepararti a correnti sempre più potenti che ti si pareranno davanti, cercando di bloccare la tua avanzata e quello sarà solo il primo problema, minore rispetto ad uno ben più grande che, probabilmente, potresti già aver intuito: le armi al suolo."
    , continuò indicando alcune delle armi piantate al suolo.
    "Molte di quelle armi sono infinite in quel modo perché gente come te è stata sballottata a destra ed a manca, perdendole, altre, invece, sono volate qui dalla zona più interna del canyon, lì non sono piantate al suolo tutte, una parte è tuttora impegnata a volar, trasportata dal vento.", spiegò ancora una volta, prima di un nuovo sorriso sornione.
    "Questo ci porta al tuo problema attuale: con quella quantità di vento attorno a te, puoi proteggerti qui, ma avventurandoti verso l'interno dovrai creare una vera e propria cupola di vento attorno a te, che ti permetta di affievolire le correnti prima che ti tocchino direttamente.
    Vuoi provarci qui, o iniziamo già ad addentrarci?"
    , avrebbe concluso più seriamente, lasciando all'altro la scelta.

    Alla fine, quando Hoshi avesse dato il suo beneplacido, i due si sarebbero diretti verso l'interno del canyon, lì dove il vento, iniziava ad essere due volte più potente di quello che aveva incontrato una volta arrivato.

    -------

    OT: Ok, secondo dei sei posts dell'innata.
    In questo specifico caso la cosa che devi fare è aumentare il numero di slot vento gratuiti che il tuo pg può usare in un turno (dai 4 del lvl II a 6 nel lvl III), quindi devi creare una cupola bella grande attorno al tuo pg che gli eviti impatti di persona con il vento.
    Ovviamente gdr di contorno libero e ben accetto come sempre :riot: /OT

     
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    Manipolazione del Vento
    ..Più Aria..
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    [size=3]Era riuscito a domare la tempesto o per lo meno ad adattarsi. Il vento nel canyon non accennava a calare, quel luogo era davvero battuto costantemente da quella forza prorompente. Il giovane Hoshi accanto al Kazekage stava piegato con le mani appoggiate sulle ginocchia per riprendere fiato dopo l’ennesimo sforzo che lo aveva visto vincitore anche se con diverse ferite sparse per tutto il corpo. Diventare un Chikuma migliore sembrava essere più impegnativo di quanto si sarebbe mai aspettato, ora capiva perché il suo clan fosse così temuto e soprattutto perché vi fossero così pochi elementi al villaggio. Gin sembrava soddisfatto dell’operato del moccioso, sembrava quasi nutrisse una qualche forma di stima verso il rosso anche se continuava a chiamarlo tappo. Ciò che il rosso temeva gli venne confermato dal Kazekage, la zona in cui si trovavano era infatti quella più lontana dal vero e proprio tifone, il piccolo Chikuma aveva avuto solo un assaggio della pericolosità di quell’ambiente, doveva assolutamente tirare fuori il meglio di se altrimenti da quell’inferno non sarebbe più tornato.

    -Ehi Gin che c’è al centro del canyon?!!.. Accidenti ora sono troppo curioso!.. insomma se la leggenda è vera dovremmo trovarci i resti del super Chikuma che ha creato questo luogo.. magari ha lasciato qualche super arma o qualche tecnica ultra potente!!!-


    Gin tuttavia bloccò il rosso facendogli notare la spropositata quantità di armi conficcate nel terreno spiegando al rosso che quelle oltre ad essere i resti di una terribile battaglia del passato erano anche le armi dei folli che avevano tentato di profanare quel luogo. Il rosso aveva già avuto modo di conoscerle, ma solo ora riusciva a vedere quante armi ci fossero in quel luogo, in ogni dove erano presenti lame di ogni genere e forma, molte delle quali il rosso nemmeno riusciva ad immaginare l’utilizzo. Gin spiegò che quelle armi più in la non erano tutte fissate al terreno, molte erano libere di volare finendo per trafiggere i Chikuma impreparati.

    -Il vento fa volare le armi?!.. effettivamente se è così forte da essere riuscito a farmi volare qua e la.. non vedo perché non possa far volare delle armi.. mmh.. devo ampliare il raggio della mia cupola di vento!!!-


    Il rosso rimase in silenzio a pensare qualche istante prima di dare conferma sul da farsi. La sua mente per qualche istante si era focalizzata sulla manovra che doveva apprendere, riuscire a mantenere quella potenza di rotazione del vento rendendo il tutto molto più grande. La cosa sembrava semplice, ma esisteva un piccolo problema, la grandezza della cupola dipendeva dalla quantità di aria che il ragazzino poteva inspirare cosa legata principalmente alla grandezza dei suoi polmoni. Negli ultimi mesi il rosso era cresciuto di almeno quattro centimetri, forse ora anche i suoi polmoni erano più grandi, l’unico modo per scoprirlo era provare. Il rosso quindi senza proferire parola avrebbe ripreso a camminare inoltrandosi verso il centro del canyon, non poteva aspettare se voleva imparare in fretta doveva superare la prova direttamente sul campo di battaglia.

    -Andiamo Gin!.. voglio vedere l’occhio del ciclone!!!-


    Il rosso avrebbe così cominciato a camminare verso il centro della regione, man mano che avanzava sentiva il vento farsi più potente costringendolo spesso a fermarsi per rinvigorire la sua unica protezione con più potenza. Per ora riusciva a mantenere un discreto controllo delle sue abilità anche se i veri problemi si fecero sentire subito. Senza preavviso una raffica di sassi infatti stava volando nella direzione del rosso puntandolo minacciosamente, il Chikuma era pronto a difendersi, sicuro della sua protezione li attendeva impaziente, quando questi giunsero vennero bloccati dal vento riuscendo tuttavia a colpire il rosso in varie parti del corpo. Non andava bene, se quelle fossero state armi il ragazzino si sarebbe ritrovato con altre ferite serie, come aveva detto Gin doveva ampliare il raggio della cupola e per farlo c’era un solo modo, doveva espirare più aria di quanto fosse stato capace fino ad allora. I suoi polmoni erano riusciti a dare una forza impressionante al vento, sicuramente ora potevano anche gestire una quantità maggiore d’aria, bloccata l’avanzata il piccolo Chikuma prese nuovamente fiato per poi cercare di ampliare il raggio della sua protezione di vento. Per qualche istante questa esplose dilatandosi enormemente, anche se dopo qualche secondo tornò alle dimensioni precedenti.

    -Accidenti!.. riesco a controllare una quantità d’aria maggiore è vero.. ma non riesco a mantenerla.. devo concentrarmi sul controllo.. mantenendo sempre la stessa potenza!..-


    Inspirato nuovamente il rosso si concentrò per scatenare nuovamente il suo potere, questa volta tuttavia sarebbe stato messo veramente alla prova. Una flotta di armi affilate stava infatti puntando rapida verso di lui, questa volta non erano sassi ma pezzi di ferro affilati da chissà quanti anni dall’erosione del vento, una vera e propria minaccia. Doveva bloccarle con il suo unico potere, focalizzata la minaccia il rosso lasciò che il suo fiato esplodesse scatenando attorno al suo corpo una vera e propria tempesta di vento, la protezione attorno al suo corpo ora si era espansa notevolmente raggiungendo quasi le dimensioni di quella di Gin. Il Chikuma era visibilmente sottosforzo, ma sembrava riuscire nell’impresa, quando le armi giunsero a contatto con la sua barriera arrestarono la corsa conficcandosi prive di forza sul terreno a pochi centimetri dai piedi del piccolo. Ora la sua protezione era alla massima potenza, non doveva far altro che abituarsi a mantenerla in quello stato. Era riuscito a controllare e a mantenere stabile una massa d’aria notevolmente più grande di quella che riusciva a controllare abitualmente, non c’era più alcun dubbio, il ragazzino stava crescendo e con lui anche i suoi polmoni.

     
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    Alla curiosità del Rosso, il Kazekage non rispose, se non con un sorriso furbo: "Vedrai, se ci arrivi vivo, cosa c'é dentro il cuore del canyon.".
    In ogni caso, l'uomo dei Chikuma avanzò non appena il chunin gli disse di essere pronto, stando ben attento che il vento, però, non se lo portasse via, camminando senza eccessiva fretta in quei corridoi di roccia, dove il vento correva, deviato anche dalla sua volontà, ed allontanando, quando necessario, qualche arma diretta contro di lui.
    Hoshi sembrava avere meno fortuna in quel senso, poiché dapprima ebbe qualche problema una serie di lapilli, sassi, che svolazzavano portati dal vento, poi, con soddisfazione di Gin, riuscì a mantenere una struttura di vento sufficiente a deviare delle armi direttegli addosso.

    Dopo qualche decina di minuti di marcia, però, il Kazekage si fermò, indicando qualcosa che, forse, il giovane Chikuma non aveva mai visto in vita sua e che, magari, non si sarebbe nemmeno aspettato in quel luogo: c'era, infatti, una rientranza naturale nel canyon ed in quella il vento aveva prodotto un moto semicircolare, una specie di spirale, interna alla portentosa corrente che li vagava, un tornado nel tornado, per così dire, dove decine e decine di armi volavano tutte assieme.
    Gin s'era fermato a circa 10 metri da quella danza di lame impazzite, quando si voltò verso il Rosso: "Ok, Tappo, questa è, diciamo così, la porta d'ingresso per la zona più interna del canyon, uno degli ostacoli più grossi da superare.
    Qui dovrai usare il tuo Soffio, nel significato più completo dello stesso."
    , esordì il Kazekage.
    "Immagino ti sia capitato di emettere un soffio d'aria tale da schiantare la gente a diversi metri di distanza, un pò come faccio io spesso con te...", esordì Gin sorridendo, "Bene, considera che tutte queste armi siano come il corpo di una persona e devi allontanarle a sufficienza perché tu possa, nel frattempo che si riassestano sulla loro corrente naturale.
    Guarda come faccio io."
    , concluse, facendosi avanti di qualche passo ed ispirando visibilmente.

    Il soffio di Gin aprì un varco in quel vorticare d'armi, una sezione sufficiente perché vi passasse una persona, così come, per l'appunto, il Kazekage fece, oltrepassandola prima che le armi ritornassero al loro posto.
    "Ok, a te, Hoshi. Vedi di spingerle parecchio lontano, altrimenti non ce la farai a passare!", tagliò corto il Kazekage.

    Ora stava al Rosso.

    ------

    OT: Ok, terza prova.
    Stavolta devi aumentare la gittata, cioé il tuo soffio deve spostare le armi fino a 30 metri, così, tu che sei a 10 metri di distanza dalle stesse, avrai tutto il tempo di oltrepassarle. :riot: /OT
     
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    Manipolazione del Vento
    ..Il Soffio dei Chikuma..
    2° Post


    Gin non si dilungò molto su cosa ci fosse al centro del gigantesco ed intricato canyon, si limitò a liquidare il moccioso dicendo che si trattava di una sorpresa. Il rosso a quella risposta impiantò un sonoro sbuffo con tanto di faccia imbronciata, proprio non capiva che gli costasse dirglielo, anche se in realtà l’attesa della scoperta lo stava letteralmente elettrizzando. Il Chikuma cominciava ad abituarsi a quel così ostico ambiente, ormai il suo controllo del vento era abbastanza potente ed affinato da permettergli di muoversi con quasi totale disinvoltura. La passeggiata prosegui per diversi minuti in mezzo a tutta quella confusione, ogni tanto detriti ed armi piombavano verso i due mettendo a dura prova l’abilità del rosso, ora riusciva a deviare o bloccare le armi senza problemi anche se spesso le armi più grandi e pesanti riuscivano a giungere fino a pochi centimetri dai piedi del moccioso. Hoshi venne infine bloccato da Gin quando giunsero in prossimità di qualcosa che non aveva mai visto in vita sua.

    -Wow!.. fantastico.. e adesso come diavolo proseguiamo?!..-


    Davanti a loro infatti era presente una rientranza dove un mulinello di lame di ogni genere bloccava la strada. Il Kazekage spiegò così ad Hoshi che quella era l’unica entrata per accedere alla parte più profonda del canyon, se voleva arrivare fino in fondo doveva prima riuscire a superare quell’ostacolo. Gin ricordò prima di procedere l’utilizzo più semplice delle abilità di clan, cioè il loro incredibile soffio, era quella la prova che aspettava il piccolo Chikuma. Detto ciò Gin proseguì la passeggiata allontanando le lame che lo bloccavano, Hoshi rimase fermo ad osservare l’azione mentre queste finivano poco dopo per riprendere l’assetto precedente. Gin era passato e aspettava Hoshi dalla parte opposta del tornado di lame, non restava che mettere alla prova tutto ciò che aveva imparato fino a quel momento, doveva unire potenza e controllo in un unico momento per spazzare via l’ostacolo che gli stava davanti.

    -Tsk!.. accidenti per lui sembra tutto così semplice.. eheheh.. sembra che questa sia l’occasione giusta per imparare quel super soffio che mi ha fatto volare via centinaia di volte!.. se riesco a superare questo ostacolo forse posso contrastare quello di Gin la prossima volta che ci prova.. finalmente il giorno della riscossa si sta avvicinando..-


    Il rosso quindi sarebbe rimasto qualche minuto ad osservare il movimento delle armi in rotazione, non aveva fretta e ciò che doveva fare non era poi così semplice come poteva sembrare. Le armi si muovevano rapidissime, doveva cogliere l’attimo giusto per allontanarle tutte in una sola volta e superare l’ostacolo prima che gli piombassero addosso. Preso fiato il Chikuma caricò tutti i polmoni fino quasi a scoppiare per poi espirare un soffio dalla potenza apocalittica, le armi tremarono all’impatto con la gigantesca massa d’aria vibrando potentemente, molte volarono via respinte dalla contro tempesta mentre altre restarono li mancate dal colpo del ragazzino. Hoshi rimase a guardare il risultato delle sue azioni prima di procedere, aveva spostato la maggior parte degli ostacoli ma non tutti, era una questione di tempismo e precisione doveva spazzare via tutto in un solo colpo.

    ..Gin ci è riuscito senza battere ciglio.. devo riuscirci a tutti i costi.. voglio arrivare al centro di questo dannato canyon!!!..


    Il Chikuma avrebbe ripreso così a soffiare dando prova di tutta la sua potenza. Dopo un paio di soffi si fermava per riprendere fiato, non si era ancora abituato ad usare tutta quell’aria, creare correnti di vento di quelle proporzioni era sfiancante anche per un Chikuma. Le armi davanti a lui ad ogni soffio si allontanavano per alcuni secondi prima di ritornare al loro posto, facendo qualche semplice calcolo il rosso aveva calcolato che per riuscire a passare doveva muovere le armi ad una distanza di almeno trenta metri. Concentratosi per l’ultima volta Hoshi caricò il più potente tra i suoi soffi, i polmoni sembravano quasi scoppiare da quanta aria era riuscito ad immagazzinare, questa volta avrebbe scatenato una vera e propria tempesta di vento. Qualche secondo e il suo soffio si scatenò violentissimo verso il turbine di lame scaraventando le armi lontanissimo da dove si trovava, era riuscito a creare l’attimo giusto per passare, ora non doveva far altro che scattare il più rapidamente possibile prima di venire fatto a pezzi.

    -Uuuff.. OK ADESSO!!!-


    Lo scatto rabbioso del Chikuma esplose a terra mentre la barriera di vento faceva del suo meglio per lasciare al giovane la possibilità di muoversi, i suoi movimenti erano più lenti di quelli di Gin ma non per questo meno efficaci. Il rosso vedeva le armi che dopo essersi allontanate ora stavano tornando per reclamare sangue, doveva fare in fretta o non sarebbe riuscito a passare, un ultimo sforzo caricato da un grido lo scaraventò ai piedi di Gin dopo un salto disperato facendogli passare la prova. Il rosso era stremato e quasi senza fiato anche se ancora riusciva a controllare tutto il vento che gli stava intorno, era riuscito ad attraversare l’ingresso, ora poteva dire di essere uno tra i migliori Chikuma della storia, o quasi. L’avventura in quel luogo era solo appena cominciata, Hoshi si chiedeva quali straordinarie cose avrebbe imparato restando li, i suoi occhi puntavano dritti verso il centro del canyon, mai era stato così motivato nel conoscere la storia del suo clan.

    -Anf..anf.. eheheh.. ora anche io posso usare quel maledetto soffio terrificante!anf.. anf.. sta attento Gin.. il prossimo a volare non sarò di certo io.. se continuo così dovrai cominciare a guardarti le spalle!!!-


     
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    Il Kazekage rimase a guardare in silenzio, ascoltando divertito le lamentele del Rosso, mentre cercava con più e più soffi di vento a spostare quella rientranza d'armi, senza, però, riuscirci a pieno.
    Quando poi Hoshi riuscì nello spostarle, scattando poi, più lentamente di Gin, al di là di quella barriera, il Chikuma a capo del clan non disse alcunché inizialmente, restando ad osservare finché questi non si mosse, uscendo da quello spazio ed iniziando a parlare contro di lui.
    "Guardarmi le spalle da te? Tappo, ne hai ancora di polvere da soffiare via dal deserto prima che questo succeda! Per ora vediamo se riuscirai a sopravvivere a questo viaggio nelle tue radici.", commentò divertito il Kazekage, prima di dare un'ultima occhiata al vortice di armi che avevano oltrepassato, forse Hoshi, in quel momento, avrebbe notato una certa nota di nostalgia negli occhi del suo capovillaggio, per quanto breve, prima di dire all'altro di seguirlo.

    I due sarebbe andato avanti nel canyon fino ad arrivare in vista di quello che, probabilmente, più avrebbe sorpreso Hoshi: un tempio.
    Una costruzione che, per quanto ancora lontana, sembrava decisamente imponente e perfetta, oltre che, ovviamente, resistente per reggere alla potenza del vento che si scatenava in quei luoghi.
    "Il luogo che vedi lì, in lontananza, è la nostra destinazione ultima, ma prima di arrivarci, dovrai passare una piccola prova, una cosa da poco che, però, ti servirà per ciò che t'aspetta all'interno del Tempio del Vento Glorioso, quello il suo nome.", gli spiegò il Kazekage allungando una mano.

    Il giovane Chikuma avrebbe potuto notare come, al semplice gesto di Gin, un grosso Fuuma Shuriken si sarebbe mosso dal suo roteare fomentato da quelle correnti, per dirigersi nella loro direzione.
    "Immagino che con Shuriken, Kunai e persino con il tuo boomerang, non debba esserti ormai difficile usufruire del tuo controllo del vento, bé, in questo caso la cosa sarà un pò più complicata data la dimensione dell'arma.
    Dovrai prendere il controllo di questo Fuuma Shuriken, una volta che lo lascerò in una traiettoria puntata contro di te.
    Non è propriamente come creare la barriera che al momento ti difende, o spazzare via tante armi assieme alla rinfusa, qui dovrai controllarlo e bloccarlo a mezz'aria, ci vuole concentrazione e buon fiato, niente di più."
    , spiegò il Kazekage, lasciando poi correre l'arma contro il Rosso.

    Al giovane Chikuma il compito di bloccare quella corsa.

    -----

    OT: Ok, un Fuuma Shuriken è 1,5 slot dimensionali, mentre tu al lvl II puoi controllare I slot dimensionale con il vento di proiettili, mentre al III 2 slots dimensionali, quindi è direi la via di mezzo perfetta ^^'.
    Devi solo bloccarlo ad una qualsiasi distanza tu voglia, niente di più.
    Per l'arma personale, poi mandami la descrizione che il tuo pg la prenderà nell'ultimissimo post dell'addestramento (lascio a te decidere se descrivere tu ed ora il palazzo, o se vuoi che lo descriva io al prossimo post)/OT
     
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    Manipolazione del Vento
    ..Per un Soffio!!!..
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    Superare il muro di armi rotante fu per il Chikuma un esperienza unica, lo sforzo richiesto era stato davvero troppo anche per lui ed ora al di la di quel terribile passaggio stava piegato sulle ginocchia ansimante per la fatica. A malapena riusciva a mantenere attiva la protezione d’aria, ora cominciava a capire perché quel luogo fosse stato scelto per addestrare i Chikuma di alto livello, i suoi polmoni non avevano smesso per un secondo di irrorare immense quantità d’aria, solo chi poteva dare fondo a tutto il suo potenziale poteva permettersi di uscirne fuori vivo. Gin alle parole di Hoshi rispose con una risata beffarda e con una frase adatta al vecchio che era, anche se non nell’aspetto, nei suoi occhi il rosso vedeva una certa luce malinconica a volte, molto probabilmente quel luogo rievocava nella sua mente memorie tristi o semplicemente troppo lontane dal suo attuale presente.

    I due proseguirono verso il centro del canyon senza esitare, il rosso era visibilmente stanco ma non per questo avrebbe mollato, era solo questione di tempo, presto i suoi polmoni si sarebbero abituati a quelle condizioni. La passeggiata proseguì senza tanti intoppi fino a quando non giunsero nelle prossimità di quello che aveva tutto l’aspetto di un tempio, il ragazzino non riusciva a vederlo completamente anche se l’entrata era visibile. Quello che vedeva grazie anche alla sua vista particolarmente sviluppata era un gigantesco volto scolpito nella roccia intento a soffiare, la bocca doveva essere l’ingresso. Il testone sembrava quasi una specie di Buddha data anche la presenza di due gigantesche mani poste ai lati del testone in una posizione che il ninja non riusciva ad identificare. Dalla sua posizione attuale non riusciva a notare altri particolari tuttavia ora sapeva dove voleva condurlo Gin, quello doveva essere il luogo più sacro dei Chikuma, il kazekage lo aveva chiamato il tempio del vento glorioso.

    --Wow!!!.. quindi li dentro ci sono nascosti i segreti più strepitosi del nostro clan?!.. ehi aspetta.. non è che mi vuoi fregare?!.. non mi farai spazzare anche il piazzale di questo tempio da oggi in poi?!!..-


    Il kazekage quindi prese un fuumha shuriken randagio spiegando al ragazzino che prima di proseguire era necessario che superasse un ulteriore prova. Doveva riuscire a fermare a mezz’aria quell’arma mentre viaggiava verso di lui, una semplice prova che se non fosse riuscito a superare lo avrebbe visto con la testa mozzata. Il rosso non aveva scelta, ormai si era spinto troppo oltre per tornare indietro, non gli restava che mettersi in gioco e provare a fermare quell’arma. Conosceva bene i suoi limiti il rosso, sapeva bene che un arma di quelle dimensioni non era in grado di bloccarla, almeno fino a poco prima di entrare in quel posto. Pronto ad entrare in azione attese che Gin scagliasse l’arma, di sicuro non si sarebbe trattenuto dal farlo.

    --Forza Gin.. lancia!!!-


    La lama quindi prese il volo verso il rosso con velocità stratosferica, sembrava un missile più che uno shuriken. Il suoi polmoni erano già carichi, subito lasciò che l’aria contenuta esplodesse verso l’arma nel tentativo di bloccarla, non poteva commettere errori, doveva concentrare il suo soffio solo ed esclusivamente verso l’arma senza sprecarne nemmeno un po’. Subito l’arma prese a rallentare anche se non sembrava volere interrompere la sua corsa, per ora aveva solo ritardato la sua morte, se voleva evitarla non doveva far altro che potenziare ancora di più il suo soffio mantenendo lo stesso livello di precisione. Con uno sforzo disumano il rosso caricò quindi un secondo soffio più potente per arrestare definitivamente la corsa dell’arma, il vento generato questa volta sorprese anche il piccolo Chikuma che non si aspettava di riuscire ad emettere un soffio di quella portata, il contraccolpo con l’arma fece scuotere tutta l’aria attorno bloccandola a mezz’aria a pochi metri del rosso. Il suo fiato si era fatto molto più rapido dopo lo sforzo denotando che ora stava realmente raschiando il fondo delle sue energie, aveva quasi raggiunto la meta, ancora un piccolo sforzo e quel terribile addestramento si sarebbe concluso.

     
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    Al commento di Hoshikuzu, nel vedere il tempio in lontananza, il Kazekage rivelò un mezzo sorriso: "Non ti preoccupare, non hai ancora il diritto di spazzare la polvere che ci potrebbe essere all'interno di quel tempio, da generazioni solo il capo del nostro clan può permettersi di usare al massimo le nostre capacità nel Tempio del Vento Glorioso.", spiegò, ed in quelle parole il Rosso avrebbe potuto distinguere una nota di reverenziale rispetto per quello specifico edificio, "Quindi per te ne dovrà ancora passare di acqua sotto i ponti prima di avere tale onore, tappo.", concluse, con il suo più noto e beffardo tono di voce nei confronti del chunin.

    Quando poi Hoshikuzu riuscì a bloccare il Fuuma Shuriken, il Kazekage si concesse un sorriso soddisfatto, nel vedere l'altro aver successo nella prova e poi gli fece cenno di seguirlo.
    I due avrebbe continuato a camminare, senza particolari nuovi problemi, fino a trovarsi dinanzi all'ingresso del palazzo.
    Quanto più si avvicinavano, tanto più l'edificio si rivelava per quel che era: una testa d'uomo, come Hoshi aveva notato, ma non un Buddha, piuttosto una persona, come Gin alla fine specificò: "Quelle che vedi raffigurate in questo edificio, sono le fattezze del fondatore del Clan, o almeno così mi è stato raccontato. Shiroshi Chikuma, detto Fujin, il Dio del Vento.", l'unica sua spiegazione, dando tempo al Rosso di valutarla e di valutare, in generale, la consistenza del palazzo.

    Sulle ampie porte c'erano incisi i kanji di "Vento Glorioso" e se Hoshi avesse provato ad aprirle con la sola forza della sua barriera di vento protettiva, o eventualmente con le mani, non vi sarebbe riuscito e presto il Kazekage gli avrebbe spiegato perché: "Questo è un tempio Chikuma in cui solo i membri più potenti del clan possono entrare, come ti ho già detto, e tutto il percorso fatto fin qui doveva prepararti ad aprirne le porte e poi sapere cosa fare al suo interno.
    Ascoltami attentamente: tutto ciò che ti ho fatto fare finora è stato manipolare alte quantità di vento, superare i tuoi limiti in potenza e quantità di oggetti da poter muovere contemporaneamente con il tuo respiro, quindi, ora, dovrai usare queste lezioni apprese per mantenere ancora su di te la cupola di vento protettiva e, oltre quella, riuscire a generare un costrutto di vento di dimensioni a dir poco enormi e sufficientemente potente per smuovere le porte di questo tempio.
    Dovrai ottenere, in pratica, un Vento Glorioso!"
    , concluse, lasciando ad Hoshi il tempo di prepararsi ed agire.

    -----

    OT: Ok, ecco la prossima prova (poi potrai riposarti un pò prima della prova finale, non preoccuparti ^^'): in pratica creare un costrutto usando tutti e 4 gli slots di vento extra che il 3° livello concede, considerando che i 6 di base li stai usando per la protezione del tuo pg.
    Così avresti un costrutto di vento dalla potenza di 64 come attacco e dalla velocità di una blu+3 tacche, in pratica un Vento Glorioso :zxc:
    A te l'onore di descrivere a pieno il palazzo all'esterno (io ho solo preso spunto dalla tua prima descrizione per contestualizzare la cosa, spero che ti vada bene come l'ho fatto^^') e per le porte lascia descrivere poi a me se si apriranno./OT
     
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    Manipolazione del Vento
    ..Shiroshi Chikuma Vs Hoshikuzu Chikuma..
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    Il ragazzino era sopravvissuto anche a quella prova, Hoshi cominciava a sentirsi a suo agio in quel luogo così terribile, si era abituato completamente a mantenere la difesa attorno al suo corpo, la fatica lentamente si stava trasformando in normale routine. Il sarcasmo di Gin lasciò un visibile broncio sul volto del piccolo Chikuma, si sentiva pronto a superare qualsiasi prova, non riteneva giusto che il Kazekage lo snobbasse a quel modo, certo era ancora giovane ed inesperto tuttavia aveva dimostrato svariate volte le sue capacità portando a termine per conto del villaggio e dell’accademia missioni ritenute impossibili. Dopo aver bloccato il colpo i due si avvicinarono alla strana struttura che prima Hoshi aveva identificato come un enorme testone di Buddha. Effettivamente la struttura raffigurava la testa di qualcuno, ma non assomigliava ad un Buddha. Le labbra e le guance di questo erano gonfie quasi in una posa che stesse ad indicare un soffio, la struttura era enorme ed Hoshi in vita sua non aveva mai visto nulla del genere, la costruzione doveva avere centinaia di anni. Affianco due mani gigantesche facevano da contorno mentre il resto del tempio sembrava svilupparsi all’interno della montagna di roccia lasciando visibili solo questi particolari. Alzando lo sguardo il rosso sarebbe riuscito a malapena scorgere la punta di quella che doveva essere una piramide gigantesca, ma dalla sua posizione non poteva dirlo con certezza.

    -WOOOAAAH CHE TESTONE!!!.. Hei Gin a chi appartiene?!..-


    La distilleria spiegò al rosso che quella testa rappresentava Shiroshi Chikuma il primo tra tutti, il fondatore del clan detto anche Fujin ossia dio del vento. Il rosso rimase a bocca aperta a fissare il monumento, quello che aveva davanti era il più grande tra tutti i Chikuma il super boss che aveva dato vita al clan e lo aveva reso uno dei più potenti della storia di Suna, almeno nel passato. Il rosso ora fremeva ancora di più, la storiella di Gin aveva acceso in lui la voglia di diventare ancora più forte, il suo sogno ora era più chiaro che mai, il suo obbiettivo da sempre consisteva nel diventare il più grande utilizzatore di fuuton di tutta la storia, e per farlo esisteva solo un modo, doveva superare Shiroshi il fondatore del suo stesso clan.

    -Wow!.. questo tizio deve essere stato un gran fiqo al suo tempo.. accidenti non vedo l’ora di entrare a vedere cosa c’è dentro!!! .. magari ha lasciato qualche super tecnica segreta!!!..-


    Il rosso senza aspettare oltre sarebbe così scattato per aprire le grandi porte che tenevano sigillato il tempio. Per quanto spingesse o tirasse le porte sembravano non voler spostarsi, qualcosa le bloccava, forse un qualche fuuijutsu speciale creato appositamente per non lasciar passare i deboli. Il rosso insistette per circa una decina di minuti prima di arrendersi e fermarsi ad ascoltare Gin. Le porte non si sarebbero aperte fino a quando un vento glorioso, come stava indicato su di esse, non le avrebbe smosse, a volte era proprio vero che bastava leggere per capire il da farsi. La distilleria spiegò al moccioso che per proseguire all’interno del tempio era necessaria una prova di forza per dimostrare di essere all’altezza del migliore tra i Chikuma, tutte le prove a cui era stato sottoposto fino ad allora erano servite a prepararlo a quel momento. Ciò che doveva era semplice, era giunto il momento di far esplodere uno dei suoi proiettili d’aria contro il portone per abbatterlo o spostarlo. Cosa semplice se non fosse stato per la devastante tempesta di vento che ancora spazzava in ogni dove, il rosso doveva usare tutto ciò che aveva appreso fino ad allora ed usarlo contemporaneamente, la cosa si presentava davvero difficile.

    -Tsk!.. tutto qui?!.. sta a vedere Shiroshi.. il turbine rosso un giorno ti sorpasserà in bravura e potenza!!!.. e tutto comincia da questo primo colpo!!!..-


    Fatto un gran respiro il rosso avrebbe da prima ravvivato la barriera protettiva per poi prendere nuovamente fiato e scaricare un enorme proiettile verso il portone. Nel farlo i suoi polmoni si sarebbero caricati oltre modo superando la quantità d’aria che solitamente riusciva ad utilizzare senza sforzi. Il colpo partì più potente che mai emettendo un sonoro boato dirigendosi contro il portone, un colpo che lasciò persino Hoshi stupito quanto era enorme e potente, se in quelle condizioni riusciva a scatenare un tale potenza non osava immaginare quale straordinaria potenza sarebbe riuscito a dar vita in una situazione normale. Il contraccolpo scatenato dal proiettile piantò i piedi del ragazzino a terra facendolo indietreggiare di qualche metro, sembrava avesse sparato il cannone di una nave più che un ragazzino. Ne il vento esterno ne un tornado lo avrebbero fermato, solo ora cominciava a capire per quale ragione Gin lo avesse condotto in un luogo come quello, solo li i suoi polmoni erano costretti a dare il massimo, senza quelle condizioni non avrebbe mai e poi mai utilizzato una così stratosferica potenza.

     
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    Il Kazekage sorrideva silenzioso alle parole del Rosso: certo, quando quello aveva asserito che avrebbe superato persino il fondatore del clan, il sorriso di Gin fu più che altro un misto di stupore e leggero contrariarsi, ma quando il chunin chiese se c'era qualcosa celato all'interno del tempio, il sorriso fu più sornione, un sorriso che, a ben vedere, poteva preannunciare quanto c'era di interessante oltre quel mastodontico viso.

    In ogni caso, quando alla fine Hoshi aprì le porte grazie al proprio soffio, in quel momento il sorriso del Kazekage fu un sorriso di soddisfazione personale, mentre, con passo tranquillo, varcava le porte, al pari del Rosso, ora che erano state spalancate.
    "Qualche anno fa, quando ti ho fatto scoprire le abilità del nostro clan, non ti avrei dato tutto questo credito, eppure oggi sei riuscito a varcare la soglia del Tempio del Vento Glorioso...", esordì, prima di piegare un sopracciglio, "Non so se esserne fiero, o sconcertato... ma di certo, Hoshi, hai fatto dei sostanziali passi avanti, anche se, ancora di strada ne hai da fare.", concluse soddisfatto, dando una pacca sulla spalla al ragazzo (e di fatto oltrepassando con il proprio vento quello sollevato dall'altro, come ad indicare che ancora gli era leggermente avanti), mentre già il fuoco delle candele all'interno della sala in cui si trovavano avrebbe rischiarato la loro visuale.

    Il Turbine Rosso si sarebbe trovato in una sala piuttosto semplice, per quanto inaspettatamente ampia, una sala che mostrava sui propri muri i volti di diversi individui, tutti avevano un ché di comune, sotto taluni aspetti, qualche lineamento, qualche fattore degli zigomi, elementi che li facevano assomigliare, almeno alcuni, a Gin, o a Hoshi stesso.
    "Puoi anche interrompere il tuo vento, Rosso, qui non c'é più alcuna corrente che s'agita per spingerti dove gli pare, questa è l'anticamera alla sala dei Primi segreti del Tempio, qui i Chikuma si riposano prima d'andare avanti e conoscere più a fondo il loro clan, qui osservano i volti di chi è passato prima di loro.", spiegò il Kazekage con estrema calma, portandosi vicino ad un volto, scavato nella roccia assieme agli altri, che era, in effetti, proprio il suo.
    Probabilmente, a ben guardarli, Hoshi avrebbe notato che i volti scavati nella pietra seguivano delle file fra loro parallele, decine di file che partivano tutte dal medesimo punto, proprio dalle porte.
    "Shiroshi Fujin Chikuma fu il primo ad addestrare dei membri del nostro clan, poiché da lui nacque il nostro Respiro e da allora, ogni maestro incide su questa pietra il volto degli allievi che fin qui conduce; così fece mio padre con me, molto tempo fa e così... così dovrò fare anch'io con te, quindi riprendi fiato e riposati, mentre incido anche il tuo volto nella pietra...", e nuovamente un misto di disappunto e soddisfazione si poteva udire nella voce del Kazekage.

    [...]

    Dopo che il Rosso si fu riposato e Tatsumaki ebbe concluso la propria incisione, effettuata con il solo respiro, con estrema abilità, tra l'altro, i due si portarono dinanzi ad una porta alla cui base erano piantati 8 kunai e che distava da una seconda porta, dove era visibile il kanji di Vento, circa 2 metri.
    A ben vedere, poi, su quella seconda porta erano presenti otto fori, mentre sulla prima non c'erano maniglie o altro, bensì un foro abbastanza grande da farvi passare le braccia e poco più.
    "Bene, ora, Rosso, per varcare queste due soglie e raggiungere la sala dei Primi Segreti del Clan, dovrai inserire, tutti assieme, questi otto kunai in quella porta là in fondo, ovviamente la prima non si aprirà se non si aprirà la seconda, quindi dovrai dirigerli con il fiato e dovrai lanciarli tutti assieme.
    Lanciali da qui e poi guidali con il respiro."
    , spiegò il Kazekage.

    Ora stava a Hoshikuzu trovare un modo per entrare.

    ------

    OT: Ok, ultima miglioria da ottenere: pilotare proiettili fino a 2 metri di distanza (nel numero massimo di slots che puoi usare, cioé 2, equivalenti a 8 kunai).
    Naturalmente il gdr è libero e se vuoi aggiungere altro alla descrizione della prima sala, a tua libera scelta anch'esso.
    Per il resto, il prossimo mio post sarà l'ultimissima prova (dove prenderai sia le conoscenze, sia, poi, l'arma ^^) /OT
     
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    Manipolazione del Vento
    ..Un volto tra i grandi!!!..
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    Le porte del tempio si spalancarono davanti alla dimostrazione di potenza e forza del rosso, quell’ultima prova aveva finalmente dimostrato che il ragazzino era degno di essere uno dei più potenti Chikuma della storia o quasi. Mentre varcava il portone assieme al Kazekage, Hoshi sembrava quasi in stato di ipnosi mentre ammirava l’interno della struttura, Gin sembrava soddisfatto delle capacità del suo allievo anche se il modo con cui aveva espresso la sua soddisfazione aveva marcato sul volto del rosso un espressione piuttosto indispettita.

    -Tsk!.. si vede proprio che non hai l’occhio quando ti capitano sotto dei veri geni come allievi!.. comunque ad essere sincero.. nemmeno io pensavo di riuscire ad arrivare fino a questo punto.. spazzando dalla mattina alla sera le piazze dei templi di famiglia!.. te lo concedo Gin.. hai fatto un ottimo lavoro con me.. certo anche il talento innata ha fatto la sua parte!! WAHAHAHAHAH..-


    Le risate di superiorità del rosso riecheggiarono fragorosamente quando i due varcarono la volta verso l’interno del tempio, lo spazio che si era aperto davanti a loro era immensamente vuoto. Il rosso si zitti nel sentire le proprie urla tornare indietro, era finalmente entrato all’interno del grande tempio del vento glorioso. I suoi occhi spalancati e lucidi si guardarono attorno per scrutare l’ambiente. La sala era gigantesca e adornata con diverse sculture che solo dopo Hoshi identificò come volti appartenuti ai passati Chikuma che erano riusciti a giungere fino a li. Il rosso in quella stanza riuscì finalmente a trovare un luogo dove poter fare riposare i suoi polmoni, Gin infatti spiegò che quella era l’anticamera dove i Chikuma si riposavano prima di inoltrarsi oltre verso il cuore del tempio.

    -Wow!.. qui è pieno di volti.. ehi questo un po’ ti assomiglia.. e pure questo.. mmh..-


    I volti scolpiti nella roccia rappresentavano i Chikuma che erano giunti fino a li, tra i tanti anche quello di Gin compariva con un aspetto leggermente più giovane di quello che dava a vedere ora. Il rosso si mise a ridere quando lo vide prendendo in giro l’ubriacone per l’espressione piuttosto seria che presentava nel ritratto.

    -WAHAHAHAH!!!.. ehi Gin si sono dimenticati di farti con quell’espressione da ubriaco che hai sempre al villaggio!..-


    Gin continuò così il giro turistico spiegando al rosso la storia del clan e le sue usanze. Fin dai tempi di Shiroshi Chikuma il maestro che accompagnava li il suo allievo era tenuto a scolpire nella roccia il suo volto per lasciare un segno indelebile del suo passaggio da semplice cadetto ad esperto. Gin prese così a scolpire con un potentissimo soffio la roccia, Hoshi non stava più nella pelle, mai da quando aveva scoperto per la prima volta le sue abilità pensava che sarebbe giunto ad un tale livello tra il clan. Aveva un po’ di tempo per riposarsi mentre Gin si dava alla scultura, mentre riprendeva fiato il piccoletto prese a scrutare i volti scolpiti nella roccia notando che alcuni assomigliavano anche a lui. Uno in particolare aveva colto la sua attenzione più degli altri, un volto di un ninja del passato che rassomigliava parecchio al rosso nei lineamenti, il ragazzino lo scrutò per diversi minuti senza tuttavia trovare grande interesse per la cosa, il tizio doveva essere un qualche suo antico parente. Mentre passeggiava ogni tanto scrutava il lavoro del Kazekage che pian piano prendeva forma, non credeva che con un soffio fosse possibile modellare la roccia, molto probabilmente anche lui adesso era in grado di farlo. Quando Gin ebbe finito di scolpire la faccia del rosso, il moccioso si avvicinò per osservare il capolavoro, un urlo esterrefatto scoppiò nel grande salone.

    -COOOSAAAAA?!!!..E QUESTO QUI SAREI IO?!!.. CHE DIAVOLO E’ QUEST’ESPRESSIONE DA EBETE.. EHI GIN DOVE VAI.. LO DEVI SISTEMARE!!!.. EHI ACCIDENTI.. IO NON HO QUESTA FACCIA!!!.. a parte la mattina.. EHI MI STAI ASCOLTANDO?!!!!..-


    Nonostante le lamentele Gin non toccò ulteriormente la scultura, il rosso non riusciva a vedersi ma effettivamente il ritratto era perfetto. Ora anche lui compariva tra le fila dei grandi, secondo il Kazekage era giunto il momento anche per lui di avanzare verso il cuore del tempio del vento glorioso. I due si spostarono quindi verso la prima porta del tempio, una porta piuttosto strana per fattezze ed estremamente scomoda per essere utilizzata. Di fatto l’ingresso era l’ennesima prova che i Chikuma sottoponevano ai cadetti, davanti al portone infatti otto kunai piantati sul terreno davano bella mostra di loro, era evidente che qualcuno sarebbe stato costretto a lanciarli. Il portone che dovevano attraversare era dotato solo di un foro abbastanza grande per lasciare spazio alle braccia, davanti a loro invece una seconda porta mostrava otto fori perfetti a ricevere un kunai a testa, era lampante che al rosso sarebbe toccata la prova. Raccolte le armi il rosso si rivolse al Kazekage, pronto cominciare.

    -Otto kunai eh?!.. accidenti non ti sembrano un po’ troppi.. capisco quattro o cinque.. ma otto sono un esagerazione!!!.. ok ok.. sono arrivato fino a qui e ho anche la scultura adesso.. non posso fallire!..-


    Il ragazzino battutosi le guance con le mani per caricarsi inspirò profondamente riattivando attraverso il chakra le sue doti naturali. Questa volta la sensazione che sentiva quando apriva i polmoni fu estremamente forte ed eccitante, tanto che al ragazzino la cosa parve quasi strana. Utilizzare ad oltranza le abilità di clan lo aveva rafforzato tanto che ora si sentiva immensamente più forte. Posizionatosi il Chikuma impugnò saldamente gli otto kunai per scagliarli dritti a bersaglio, precisione e minuzia le cose che lo avrebbero portato al successo, il lancio avrebbe messo alla prova la sua capacità di controllare gli oggetti in volo. Concentratosi a dovere il rosso caricò le braccia lasciando volare le armi a bersaglio, queste subito presero il volo mentre il suo fiato carico di chakra le comandava direzionandolo a piacere. Fino a quel momento era sempre riuscito a manovrare metà della quantità di armi che stava muovendo ora, la cosa sembrava funzionare dando dimostrazione che le sue capacità erano davvero migliorate in maniera esponenziale. Le armi percorsero la loro strada infilandosi, governate dal vento, all’interno dei fori predestinati ad accoglierle, il lancio era stato eseguito alla perfezione mostrando grande abilità da parte del moccioso. La sua vista e la sua precisione si erano affinate nel tempo raggiungendo livelli impensabili per i più comuni ninja, quando l’azione prevedeva una certa quantità di precisione i Chikuma erano i migliori.

     
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    Hoshi era decisamente euforico, per dir poco, del suo successo nell'entrare presso il Tempio del Vento Glorioso, tanto da esagerare anche un pò con la sua gioia in risposta alle parole di Gin, prima di mettersi ad osservare la sala, studiando i diversi volti, della cui origine il Kazekage dopo lo informò.

    Dal canto suo, comunque Tatsumaki non si mise a replicare alle parole dell'altro sul suo volto poco ubriaco, anche se, in effetti, da giovane beveva un pò meno, questo era vero; quando poi fu finito il ritratto di Hoshikuzu, però, il Kazekage non si fece scappare l'occasione di rispondere alle parole del Rosso, "Dici che ha un'espressione da ebete? Buffo, secondo me t'assomiglia spaventosamente...", commentò semplicemente, con un sorrisino beffardo in volto, prima di voltarsi verso quella che sarebbe stata la successiva prova del giovane Chikuma.

    Prova che Hoshikuzu superò senza particolari difficoltà, lasciando che ambo due le porte si aprissero su una scalinata, la stessa che Gin intraprese per primo, invitando il Rosso a seguirlo.
    "Stiamo per arrivare alla sala dei Primi Segreti del Clan: lì non ti aspetteranno delle prove, bensì le prime ricompense, per così dire, qualcosa che ti permetta di diventare ancora un ninja migliore con i poteri del nostro clan che hai appena risvegliato in se.
    Al di sopra di quella sala, ce ne sono altre due, ma dovrai aspettare un pò per visitarle, ancora non è tempo per te di farlo, io stesso dovetti aspettare qualche anno prima di oltrepassare la prima sala."
    , spiegò con tono serio, prima di aprirgli la porta alla fine della scala.
    "Entra, riposati, apprendi ciò che vuoi, o puoi. Quando sarai pronto, lasceremo il tempio.", concluse il Kazekage.

    [...]

    Usciti dal Tempio, i due si sarebbero ritrovati nuovamente nel Canyon, il Polmone del Deserto, dove Hoshi avrebbe dovuto creare nuovamente la barriera difensiva attorno a se, per non volare trasportato dalle correnti e, apparentemente, sarebbero andati avanti senza problemi fino a quella piccola rientranza di correnti che faceva agitare violentamente le armi dove, poche ore prima, il Rosso aveva effettuato un potente soffio.

    Qui il Kazekage si voltò di nuovo verso il chunin: "Prima questa te l'avevo presentata come la porta d'ingresso per la zona interna del canyon, ora è la nostra posta d'uscita verso il resto del mondo.
    Dubito tu abbia difficoltà ad aprirla stavolta, ma, prima di farlo, c'é un'altra cosa: un rituale di passaggio."
    , spiegò secco Gin, indicando il Boomerang di Hoshi.
    "La tradizione dei Chikuma vuole che, chi esce per la prima volta dal Tempio lasci qualcosa di se per ottenere qualcosa di più potente, più specificatamente, un'arma.
    Quindi, Rosso, lascia qui il tuo boomerang, che ti ho sempre visto trattare con tanto amore, e guida a te una nuova arma con il tuo respiro."
    , queste le parole del Kazekage, prima di dar modo all'altro di fare ciò che voleva.

    ----

    OT: Ok, ultimo post attivo, in pratica.
    Ti lascio libertà di descrivere la sala superiore con ciò che vuoi apprendere lì ^^ e poi c'é la parte dello scambio d'arma.
    Buon post :riot: /OT
     
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    Manipolazione del Vento
    ..Tabinaka!!!..
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    La porta scattò aprendosi ai due Chikuma, dinnanzi a loro una gigantesca scalinata si era mostrata indicando la via da seguire. Mentre procedeva seguendo l’ubriacone, Hoshi stava a bocca aperta ammirando la grandiosità di quell’opera mastodontica, molto probabilmente quel luogo era stato creato e rimodellato nel corso di centinaia di anni. La scalinata era davvero grande ed il ragazzino a metà strada già aveva preso a sbuffare, solo quando giunsero a destinazione Gin spiegò dove erano capitati. Una gigantesca stanza si era aperta davanti al rosso, in ogni angolo erano presenti scaffali e tavoli ricolmi di rotoli e scritture, la stanza doveva essere un qualche genere di archivio della storia del clan. Il Kazekage spiegò che in quella stanza il rosso avrebbe trovato riposo e conoscenza, le prove erano finite, ora poteva tranquillamente scoprire di più sul suo clan e sulle sue abilità. Gin spiegò inoltre che continuando le scale erano presenti altre due stanze, ma al moccioso non era ancora concesso di accedervi, seppur riluttante Hoshi accettò il divieto accontentandosi di dove era riuscito ad arrivare.

    -WOOOOOW!!!.. questo posto è grandioso!.. accidenti è pieno di rotoli.. guarda questo quanto è grande.. immagino che contengano la storia del nostro clan.. chissà se trovo qualche tecnica nuova da imparare!!!..-


    Il rosso prese così a leggere le pergamene cadendo quasi in stato di trance, i rotoli contenevano effettivamente la storia antica del suo popolo, le guerre combattute, i poteri ed il prestigio ottenuti nel mondo ninja. Tra le righe inoltre Hoshi riusciva a cogliere quale fosse la vera natura del suo clan e del potere che era stato concesso loro, mentre leggeva le sue espressioni del volto mutavano da seria a stupita in un susseguirsi di scoperte. Tra i tanti rotoli uno colse completamente l’attenzione del rosso, un rotolo non troppo grande che sembrava contenere tra le più straordinarie tecniche del clan, il Chikuma leggeva e cercava di capire come poter utilizzare quelle conoscenze. Le pergamene non parlavano solo di tecniche o storia ma anche di anatomia ed usi della manipolazione del vento che non avrebbe mai immaginato, le capacità del suo clan andavano ben oltre al semplice soffio o tornado di vento. Mentre leggeva Hoshi osservava Gin di sfuggita immaginandolo in azione, se quel che leggeva era vero, la distilleria doveva essere una vera e propria calamità naturale in azione.

    -Accidenti!.. queste pergamene racchiudono tutti i segreti del clan.. non oso immaginare che diavolo ci sia nelle stanze ai piani superiori.. ho abbastanza materiale per apprendere almeno una dozzina di tecniche nuove.. mi ci vorrebbe una vita per riuscire a perfezionarle tutte!!!.. ogni Chikuma ha trascritto qui le sue scoperte e tecniche.. mmh.. sembra inoltre che ogni Chikuma sviluppi caratteristiche diverse man mano che cresce ed affina le sue abilità.. c’è chi manipola l’aria meglio.. chi riesce a farla vorticare con maggiore potenza.. chi riesce a creare il vuoto!.. chissà a quale categoria appartengo.. i mulinelli di vento non sono mai stati la mia passione.. ed il vuoto mi sembra piuttosto impossibile da creare.. mmh.. magari un giorno potrò creare una variante unica della nostra abilità!!!-


    Il rosso non si sarebbe fermato a leggere nemmeno se il mondo fosse stato in procinto di esplodere. Solo una volta acquisite tutte le nozioni possibili sarebbe stato pronto a lasciare quel luogo, sapeva che sarebbe potuto tornare forse, ma non certo presto. Una volta preso appunti e capito tutto ciò che aveva da capire il regazzino avrebbe fatto cenno a Gin di essere pronto a lasciare quel luogo, presto avrebbe avuto modo di testare se quello che aveva imparato era vero o il frutto di leggende.


    [...]



    I due lasciarono il tempio percorrendo la stessa strada fatta per entrare. Non aveva idea di quanto vi fosse rimasto dentro e se Gin fosse stato con lui durante tutta la fase di studio, molto probabilmente era passato un giorno o più, infatti il suo stomaco ora faceva sentire le lamentele grugnendo con potenza. Usciti dal testone Hoshi riattivò rapidamente la difesa di vento, era strano ma ora la cosa gli riusciva estremamente bene e con facilità. Il rosso mentre camminava al fianco Gin sembrava rimuginare a ciò che aveva scoperto in quei rotoli nascosti al tempio, nella sua testa si affollavano le nozioni facendo nascere decine di varianti e tecniche uniche. Fu Gin a distogliere dai suoi pensieri il rosso quando si ritrovarono di fronte al muro d’armi vorticante, le parole del Kazekage volarono facendo quasi a pezzi il rosso, tra tutte le cose che gli poteva chiedere quella era forse una delle peggiori.

    -CHE COSA?!!!.. EHI NO!!!.. NO NO NO IL MIO BOOMERANG NON SI TOCCA!!!.. ma chi diavolo ha inventato questa usanza?!!!.. -


    Il rosso sarebbe rimasto a fissare Gin per qualche istante, dopo qualche minuto il suo sguardo perplesso si trasformò in una semplice espressione di rassegnazione notando che il Kazekage non gli avrebbe di certo dato altra scelta. Rimasto in silenzio il rosso avrebbe osservato il turbine di armi davanti a se sospirando vistosamente.

    -Uff.. e va bene.. se le usanze del nostro clan sono queste.. allora adeguiamoci.. immagino sia toccato anche a te alla tua età.. dico bene Gin?!.. dato che un giorno ti batterò non voglio che poi tu venga a dirmi che sono riuscito solo perché aveva la mia arma preferita.. quindi mio amato boomerang.. è giunto il tempo di separarci.. tu crescerai qui mentre io mi farò strada li fuori.. -


    Detto ciò il rosso avrebbe appoggiato a terra il grosso boomerang estraendo un kunai dalla sacca. Accucciatosi avrebbe quindi cominciato a scrivere con la punta dell’arma sul grosso pezzo di legno per lasciare un segno indelebile della sua prima appartenenza. Sapeva che qualcuno un giorno sarebbe andato li per scambiare la sua arma, voleva che il fortunato sapesse a che grande Chikuma era appartenuta prima, sulla superficie cinque kanji fecero capolinea nominando di fatto il titolo che il rosso avrebbe ottenuto se mai fosse diventato il più grande tra il suo popolo.

    -TABINAKA!!!.. tu appartiene a Tabinaka.. il TURBINE ROSSO!!!-


    Detto ciò il ragazzino avrebbe caricato per l’ultima volta con tutta la sua potenza l’arma per compiere il più grande tra tutti i suoi lanci. L’arma gigante sarebbe saettata con potenza inaudita dentro ala tempesta di lame sparendo per sempre tra le profonde gole del polmone del deserto. Un goccia scivolò dal volto del rosso subito spazzata dal vento, quell’arma gli aveva salvato innumerevoli volte la vita sarebbe stata per sempre la migliore per lui. Ora Gin gli aveva detto che doveva procurarsene un'altra tra tutte quelle che stavano li, una scelta piuttosto ardua dato che era praticamente circondato da una miriade di armi di ogni genere e forma. Studiarle tutte per scegliere la più congeniale sarebbe stato folle e impossibile, doveva affidarsi al caso e alla fortuna, la sua nuova arma sarebbe stata scelta dal caso e dal suo respiro.

    -Ok!!! Vediamo chi sarà la fortunata!!!..-


    Preso fiato il Chikuma avrebbe scatenato tutta la sua potenza per colpire un arma a caso e farla volare verso di lui. Qualcosa si smosse dal gruppo eccitata dal vento del ragazzino prendendo a volare prima dalla parte contraria per poi tornare verso di lui, non sembrava grande, di sicuro era più piccola del suo boomerang, tuttavia da lontano sembrava rassomigliargli in qualche modo, almeno nei movimenti. L’arma puntava dritta verso il rosso dimostrando di destreggiarsi davvero bene in mezzo a tutto quel casino, do certo la fortuna lo aveva assistito, roteava rapidissima volando quasi impossessata da una volontà propria. Quando fu a poca distanza il rosso scatenò nuovamente la sua potenza per bloccarla in volo e poterla recuperare, agguantato il pezzo di ferro gli occhi di Hoshi si gonfiarono di luce, l’arma che gli era capitata era una vera a propria figata.

    -WOOOOOW!!!.. NON CI POSSO CREDERE!!!..-


    L’arma che teneva ora in mano era un nuovo boomerang della grandezza di una katana, due lacci di stoffa ammuffita permettevano di impugnarlo mentre una lama correva su tutto il suo dorso. L’arma sembrava affilata come un rasoio, non aveva mai visto nulla del genere, sembrava quasi fosse stata limata e affilata per diverse centinaia di anni. Il rosso scrutò l’arma meravigliato, era estremamente leggera e più simile ad una spada che ad un vero e proprio boomerang, un compromesso perfetto che gli donava padronanze in corpo a corpo e nella distanza. Gli occhi del rosso la scrutarono fino a quando non trovarono dei kanji che lasciarono il Chikuma esterrefatto, l’arma infatti era stata lasciata da qualcuno molti anni prima, qualcuno che forse aveva avuto la sua stessa idea di poco prima, un urlo riecheggiò nel canyon mentre Hoshi pronunciava il nome del precedente proprietario, sembrava che il destino volesse prendersi gioco di lui.

    -TA..TATSUMAKI?!!!..-



     
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    Gin non fu di molte parole una volta arrivati nell'ultima sala, il massimo che fece fu guardare qualche rotolo anche lui, scuotendo qualche volta la testa e spostandoli verso di se senza quasi nemmeno toccarli, usando il suo controllo del vento sugli stessi, per attirarli a se.
    Passarono delle ore, un record per il Kazekage senza bere, probabilmente, mentre Hoshi leggeva e leggeva, apprendendo più e più notizie, prima di dare anche un suo commento su ciò che aveva potuto scoprire.
    "Avrai tempo per capire che tipo di Chikuma sei, certo l'uso del vuoto è una cosa un pò più complessa e che non tutti nel clan hanno apprezzato, nel corso degli anni, ma ognuno sviluppa il proprio modo di usare le nostre abilità e lo personalizza, penso valga un pò per tutti i clan con dei segreti, ma nel nostro caso ci sono forse molte più opzioni che in altri.", commentò con una nota d'orgoglio il Kazekage, senza, però, rivelare di fatto lui come si fosse perfezionato nell'uso delle correnti di vento.

    [...]

    Quando poi il Rosso fece qualche lamentela all'abbandonare il suo boomerang, Gin mostrò quello che sembrava un sorriso tenero, seppur solo per qualche momento, prima di rispondere: "Non so chi sia stato il demente a pensare questa usanza, ma tutti i Chikuma devono accettarla, triste che sia. Ma spesso anche la nuova arma che si ottiene diventa un'ottima compagnia, quanto la vecchia.", avrebbe detto, confermando poi, con un cenno del capo, che, in effetti, anche lui aveva dovuto rinunciare all'arma che più usava quando era tornato per la prima volta dal Tempio del Vento Glorioso e sorridendo sull'osservazione di quando lo avrebbe battuto, considerando la fantasia del Rosso e quanto lui sapeva, oltre ciò.

    Il sorriso, poi, divenne un pò più triste quando il Kazekage si rivide, più giovane (ma comunque più alto di Hoshi, si disse) ed inesperto nell'incidere il suo soprannome supervisionato dal suo maestro, mentre lo riaccompagnava verso il villaggio dopo aver varcato la soglia del Tempio, molti anni fa, lanciando verso quel vortice di armi la sua compagnia di molte battaglie e ricevendo in cambio un oggetto del tutto diverso e, per certi versi, parecchio inaspettato.

    Il ricordo di quel giorno fu, però, interrotto nel momento in cui vide cosa Hoshikuzu aveva attirato a se con il suo soffio: erano passati anni, più di quanti volesse dirne, ma non poteva dimenticarne le firme così caratteristiche.
    Inizialmente aveva pensato ad una sua svista, una confusione fra passato e presente, ma quando era ormai prossima a lui, lo stupore era palese sul volto del Kazekage nel vederla arrivare fra le mani di Hoshikuzu.
    E lo stupore di Gin fu lo stesso del Rosso quando si lesse il nome del precedente padrone: "La katana da lancio... l'avevo lanciata là in mezzo, di certo non sperando di rivederla nelle tue mani, Tappo.", furono le sue prime parole, un pò critiche, prima che un sorriso leggero passasse sul suo volto.
    "Non ti poteva comunque capitare arma migliore, specie considerando che usavi un boomerang. Questa è di fatto un'arma ottima da usare come boomerang ed allo stesso tempo è anche perfetta per il corpo a corpo.", spiegò, indicandone la lama, "KazeGisaku Kosenjou: è stata forgiata nel vento del campo di battaglia, taglia come poche altre armi al mondo... penso persino come quel gigantesco coso che il tuo amico Mizukage si porta in giro dicendo che è una falce, ma è molto più piccolo e pratico di certo.", concluse, espirando quindi per aprire il percorso fra le varie armi.

    "Il destino ed il tuo soffio ti hanno portato alla mia vecchia compagnia, quindi vedi di usarla al meglio e non rovinarla, se no verrò a lamentarmi con te.", avrebbe aggiunto soltanto, invitando poi Hoshi a seguirlo nell'uscire da quella parte del canyon per poi uscire del tutto dal Polmone del Deserto.

    ----

    CITAZIONE
    L'utente -HOSHI- ottiene il lvl III del Controllo del Vento

    All'utente il diritto ad un post conclusivo.
     
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