Il Tempio del Vento Glorioso

[Suna] | [TS]

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  1. Hoshi
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    Y Danone
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    Manipolazione del Vento
    ..Il Polmone del Deserto..
    Presentazione


    Era riuscito finalmente a trovare un po’ di pace il giovane moccioso. Negli ultimi tempi ne aveva vissute di tutti i colori, dopo l’attacco all’accademia una serie di eventi e missioni lo avevano travolto mettendolo a dura prova, di certo ora era molto più forte anche se per diventarlo era stato costretto a rischiare la vita più di una volta. Se ora stava nella loggia dei Sand a scarabocchiare una statua di Gin era merito solo del Mizukage Shiltar Kaguya che gli aveva salvato la pellaccia in diverse occasioni. Il rosso sapeva che un giorno avrebbe ripagato tutti i debiti di vita che portava nei confronti del bianco.

    -Wow!!!.. questa volta ho superato me stesso.. Gin con i baffi sta davvero bene.. nasconde quella sua faccia da ubriaco.. mmh.. vediamo come sta con le borse sotto agli occhi.. ecco!.. ed ora i peli che escono dalle orecchie!.. eheh..-


    Quella mattina il rosso sembrava particolarmente ispirato dal punto di vista artistico, gli scarabocchi sul volto della statua di Gin stavano venendo meglio del solito, a detta del Chikuma quella era pura arte. Tutto era tranquillo quando l’impossibile si scatenò sul poveraccio, una leggera brezza era giunta a sfiorargli i capelli, il che era strano dato che la base non disponeva di dispositivi in grado di muovere l’aria a quel modo. Quando il ragazzino si voltò per vedere che diavolo stava succedendo sentì l’aria esplodergli in faccia come l’oggetto che sembrava trasportare con se, il volo fatto dal moccioso lo spinse a schiantarsi a terra in preda ad un dolore indescrivibile.

    -WAAAAA!!! DANNAZIONE CHE MALE.. il mio naso.. eh.. SANGUE!!! PERDO SANGUE DAL NASO!!!..-


    Quando il rosso rinsavì dal dolore trovò a terra il colpevole, un rotolo stava appoggiato a terra, dal sigillo presente e dalle modalità di consegna il moccioso già sapeva da chi era stato mandato, una vena pulsante era apparsa sulla sua tempia anche se ancora non aveva proferito parola. In silenzio Hoshi aprì il rotolo leggendo il messaggio al suo interno, già solo la prima parola bastò a rincarare l’astio che cresceva nel suo cuore. Il rosso rimase in silenzio mentre leggeva, passò qualche minuto a fissare la lettera ed il sigillo alla fine di essa prima di alzarsi da terra per andare a recuperare tutto il vestiario e l’equipaggiamento, non voleva trovarsi impreparato qualsiasi cosa avesse trovato al di la di quel punto di trasporto.

    -Tsk.. dannata distilleria!..-


    Detto ciò il rosso senza esitare aprì la piccola ferita che teneva sempre sul pollice per prendere una goccia di sangue, ormai conosceva bene quelle tecniche di teletrasporto, l’esperienza con Kyokozu gli aveva insegnato che per quanto rapido il viaggio dava sempre qualche spiacevole sensazione all’arrivo. La sua mano quindi si schiantò sul sigillo imprimendo la quantità di chakra richiesta per la sua attivazione, in un istante tutto attorno a lui mutò drasticamente, Gin lo aveva condotto all’inferno.

    [...]

    -DANNATO GIN MI HAI ROTTO IL NASO CON QUEL ROTOLO VOL..an.. te.. WAAAAA!!! MA DOVE DIAVOLO CI TROVIAMO?!!!-


    Il rosso si ritrovò così nel bel mezzo di un inferno di vento, tutto attorno a lui vorticava con una potenza devastante, Gin lo aveva trasportato all’interno della gola del dio del vento. Fortissime raffiche di vento spazzavano con forza inaudita tra le pareti di quello che doveva essere un canyon molto profondo, polvere e detriti di ogni genere si muovevano in una danza folle trascinando tutto ciò che capitava loro. Sembrava che l’unica cosa che tenesse ancora in vita il rosso fosse una specie di cupola di vento che Gin aveva creato per contrastare il vento che li assaliva. Il Chikuma rimase ad osservare per qualche istante l’ambiente esterno a quella così confortevole barriera, tutto al di fuori sembrava levigato e liscio, era come se da milioni di anni quel luogo fosse stato battuto dal vento, il paesaggio e le forme create nella roccia toglievano il fiato dalla bellezza. Il particolare che tuttavia molto probabilmente balzava più all’occhio era la presenza di un infinità di armi piantate qua e la per tutta la vallata, era impossibile contarle tutte, tutto attorno al rosso ricordava un campo di battaglia, erano presenti armi di ogni genere molte delle quali il giovane moccioso nemmeno conosceva l’esistenza. Gin lo aveva condotto in un luogo estremamente pericoloso.

    -Ehi Gin dove ci troviamo?!!-


    La distilleria cominciò così a spiegare dove i due si trovavano. Gin spiegò al rosso che quel luogo segreto era accessibile soltanto ai Chikuma di alto livello in grado quindi di sopravvivere a quelle correnti d’aria senza tanti problemi, si trovavano sempre all’interno dei confini del paese del vento anche se l’ubicazione esatta della vallata era sconosciuta ai più. Il Kazekage raccontò inoltre che la leggenda voleva che quel luogo fosse nato dopo l’ultimo respiro del capostipite dei Chikuma, la faccia dubbiosa del rosso di certo non sarebbe stata confortante per lui e per i suoi racconti da quattro soldi, seppur la cosa lo affascinava da morire voleva dimostrare a Gin che non era più il moccioso che restava a bocca aperta, anche se dentro di se lo era eccome. Dopo il racconto Gin assunse un espressione più seria quasi ad indicare che questa volta c’era di mezzo la sua stessa vita, gli addestramenti a spazzare piazzali o lo stesso deserto erano finiti ora le cose si facevano davvero pericolose. Ciò che voleva il bevitore di birra era semplice, il moccioso doveva crescere e passare al gradino successivo e per farlo doveva come prima cosa riuscire a sopravvivere in mezzo a quell’inferno. Lo sguardo deciso di Hoshi rimase fermo ad osservare Gin negli occhi per qualche istante, sapeva in cuor suo di essere pronto, niente e nessuno lo avrebbero fermato.

    -Tsk!.. Gin.. Gin.. Gin.. hai di fronte a te colui che diventerà il più grande esperto di Fuuton di tutta la storia ninja.. nonché il prossimo Kazekage che salirà in carica.. non sarà certo un po’ di vento a fermare la mia corsa.. togli questa barriera.. ti faccio vedere io come si fa!!!-


    Detto fatto. In un istante la cupola che lo avvolgeva aveva preso a ritrarsi concentrandosi solo sulla figura di Gin, pochi istanti ed il ragazzino si ritrovò immerso in quella bufera di vento. Il suo corpo allenato dalle ultime peripezie poteva ormai sopportare di tutto, un po’ di vento non lo avrebbe di certo fermato, peccato che il rosso fu costretto a ricredersi dopo pochi istanti. Il vento infatti in pochi istanti lo aveva catturato sollevandolo da terra senza tanti complimenti, pochi attimi ed il corpo del ragazzino aveva già percorso diverse decine di metri scaraventato da una forza invisibile ed indomabile, un urlo di terrore scoppiò tra le pareti del canyon fino a quando non si trasformò in un lamento preceduto da un tonfo.

    -WAAAAARGH!!!-


    Il ragazzino era stato lanciato verso una parete di roccia schiantandosi senza alcuna possibilità di difendersi, un rivo di sangue prese subito a correre giù dalla bocca a sottolineare la potenza dell’impatto. Era incredibile ma nonostante la sua forza non poteva contrastare quel potere indomabile, attaccato alla parete il vento lo teneva sospeso mentre lo faceva strisciare lungo la parete rincarando la dose di dolore, a nulla servivano i suoi muscoli o il suo chakra adesivo, quel vento era troppo forte, impossibile da contrastare. Doveva inventarsi qualcosa o per lui sarebbe finita velocemente, ora era riuscito a staccarsi dal muro ed il vento lo stava sospingendo verso una serie di armi piuttosto pericolose, subito il Chikuma attivò la sua speciale abilità per risolvere la situazione. Preso un gran respiro il rosso avrebbe creato un potente getto per cambiare direzione e finire a terra, era sempre meglio che finire affettato come un salume, il suo respiro lo aveva spostato in tempo anche se di pochissimo.

    -Dannazione!!!.. se continua così sono morto.. devo.. AIHO!!!.. devo contrastare il vento..-


    Il rosso quindi fatto un altro grosso respiro si sarebbe girato in direzione del vento per scatenare tutta la sua potenza, un soffio portentoso esplose dalla sua bocca, un soffio che per qualche attimo sembrò arrestare la corsa di quella tempesta demoniaca. Un sorrisetto da ebete comparve sul volto del rosso convinto di aver terminati li la prova, cosa che si rivelò inesatta l’stante stesso che il vento giunse con rinvigorita ferocia. Non stava agendo nel modo giusto, era impossibile contrastare quel vento, doveva invece riuscire a adeguare il suo con quello che spirava contro di lui, una cosa semplice a dirsi ma quasi impossibile da mettere in pratica. Gin era in grado di starsene fermo non tanto perché contrastava il vento con il suo bensì perché adattava perfettamente il suo a quello del canyon creando così una zona franca priva di qualsiasi rivo d’aria. Al rosso continuamente sbattuto ovunque dal vento non restava che provare la sua teoria, doveva imitare Gin se voleva un giorno superarlo in tutto, doveva prima imparare quello che conosceva il suo maestro, solo allora lo avrebbe battuto in tutto.

    -MASSIMA POTENZA!!!-


    Il ragazzino quindi avrebbe fatto esplodere attorno a se stesso una potentissima corrente d’aria, una specie di guscio che avrebbe tentato di contrastare il vento che stava dilaniando il poveraccio. La sfera di vento era potente anche se dimensioni appena sufficienti a proteggere il suo solo corpo, ora però il ragazzino sembrava riuscire per lo meno a restare in piedi anche se era consapevole di non poter muovere un solo muscolo, se lo avesse fatto molto probabilmente il vento lo avrebbe nuovamente scagliato lontano. Doveva riprendere fiato e tornare dove si trovava Gin per dimostrare di essere alla sua altezza, fatto nuovamente un gran respiro il ragazzino rinvigorì la sua protezione con rinnovata potenza, doveva abituarsi allo scorrere del vento e aumentare la potenza del costrutto per poter muoversi controcorrente. Chiusi gli occhi Hoshi si concentrò al massimo richiamando a se il potere dal più profondo dei suoi polmoni. Quando li riaprì lasciò che tutta la sua anima sputasse fuori la forza che portava dentro generando un vento dalla potenza inaudita, per qualche istante il vento di tutta la gola sembrò quasi fermarsi dalla potenza che lo stava contrastando. Il giovane era riuscito a sbloccare quella forza che possedeva ma ancora non sapeva di poter utilizzare. A questo punto tornare da Gin non fu un problema per lui, stando attento a controllare la protezione lo avrebbe raggiunto dolorante e con i vestiti ridotti a brandelli, durante il volo aveva perso circa metà dell’equipaggiamento anche se il gigantesco boomerang ancora stava sulle sue spalle, ora cominciava a capire come mai quel luogo fosse così pieno zeppo di armi di ogni genere. Raggiunto Gin il Chikuma avrebbe assunto un espressione soddisfatta cercando di nascondere le botte e le ferite subite durante la prova, l’espressione del ragazzino era proprio quella di un vero duro.

    -Ecco fatto!!!.. non era poi così difficile.. continuiamo la lezione Tatsumaki!!!..-


     
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