Il Tempio del Vento Glorioso

[Suna] | [TS]

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  1. Hoshi
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    Y Danone
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    Manipolazione del Vento
    ..Un volto tra i grandi!!!..
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    Le porte del tempio si spalancarono davanti alla dimostrazione di potenza e forza del rosso, quell’ultima prova aveva finalmente dimostrato che il ragazzino era degno di essere uno dei più potenti Chikuma della storia o quasi. Mentre varcava il portone assieme al Kazekage, Hoshi sembrava quasi in stato di ipnosi mentre ammirava l’interno della struttura, Gin sembrava soddisfatto delle capacità del suo allievo anche se il modo con cui aveva espresso la sua soddisfazione aveva marcato sul volto del rosso un espressione piuttosto indispettita.

    -Tsk!.. si vede proprio che non hai l’occhio quando ti capitano sotto dei veri geni come allievi!.. comunque ad essere sincero.. nemmeno io pensavo di riuscire ad arrivare fino a questo punto.. spazzando dalla mattina alla sera le piazze dei templi di famiglia!.. te lo concedo Gin.. hai fatto un ottimo lavoro con me.. certo anche il talento innata ha fatto la sua parte!! WAHAHAHAHAH..-


    Le risate di superiorità del rosso riecheggiarono fragorosamente quando i due varcarono la volta verso l’interno del tempio, lo spazio che si era aperto davanti a loro era immensamente vuoto. Il rosso si zitti nel sentire le proprie urla tornare indietro, era finalmente entrato all’interno del grande tempio del vento glorioso. I suoi occhi spalancati e lucidi si guardarono attorno per scrutare l’ambiente. La sala era gigantesca e adornata con diverse sculture che solo dopo Hoshi identificò come volti appartenuti ai passati Chikuma che erano riusciti a giungere fino a li. Il rosso in quella stanza riuscì finalmente a trovare un luogo dove poter fare riposare i suoi polmoni, Gin infatti spiegò che quella era l’anticamera dove i Chikuma si riposavano prima di inoltrarsi oltre verso il cuore del tempio.

    -Wow!.. qui è pieno di volti.. ehi questo un po’ ti assomiglia.. e pure questo.. mmh..-


    I volti scolpiti nella roccia rappresentavano i Chikuma che erano giunti fino a li, tra i tanti anche quello di Gin compariva con un aspetto leggermente più giovane di quello che dava a vedere ora. Il rosso si mise a ridere quando lo vide prendendo in giro l’ubriacone per l’espressione piuttosto seria che presentava nel ritratto.

    -WAHAHAHAH!!!.. ehi Gin si sono dimenticati di farti con quell’espressione da ubriaco che hai sempre al villaggio!..-


    Gin continuò così il giro turistico spiegando al rosso la storia del clan e le sue usanze. Fin dai tempi di Shiroshi Chikuma il maestro che accompagnava li il suo allievo era tenuto a scolpire nella roccia il suo volto per lasciare un segno indelebile del suo passaggio da semplice cadetto ad esperto. Gin prese così a scolpire con un potentissimo soffio la roccia, Hoshi non stava più nella pelle, mai da quando aveva scoperto per la prima volta le sue abilità pensava che sarebbe giunto ad un tale livello tra il clan. Aveva un po’ di tempo per riposarsi mentre Gin si dava alla scultura, mentre riprendeva fiato il piccoletto prese a scrutare i volti scolpiti nella roccia notando che alcuni assomigliavano anche a lui. Uno in particolare aveva colto la sua attenzione più degli altri, un volto di un ninja del passato che rassomigliava parecchio al rosso nei lineamenti, il ragazzino lo scrutò per diversi minuti senza tuttavia trovare grande interesse per la cosa, il tizio doveva essere un qualche suo antico parente. Mentre passeggiava ogni tanto scrutava il lavoro del Kazekage che pian piano prendeva forma, non credeva che con un soffio fosse possibile modellare la roccia, molto probabilmente anche lui adesso era in grado di farlo. Quando Gin ebbe finito di scolpire la faccia del rosso, il moccioso si avvicinò per osservare il capolavoro, un urlo esterrefatto scoppiò nel grande salone.

    -COOOSAAAAA?!!!..E QUESTO QUI SAREI IO?!!.. CHE DIAVOLO E’ QUEST’ESPRESSIONE DA EBETE.. EHI GIN DOVE VAI.. LO DEVI SISTEMARE!!!.. EHI ACCIDENTI.. IO NON HO QUESTA FACCIA!!!.. a parte la mattina.. EHI MI STAI ASCOLTANDO?!!!!..-


    Nonostante le lamentele Gin non toccò ulteriormente la scultura, il rosso non riusciva a vedersi ma effettivamente il ritratto era perfetto. Ora anche lui compariva tra le fila dei grandi, secondo il Kazekage era giunto il momento anche per lui di avanzare verso il cuore del tempio del vento glorioso. I due si spostarono quindi verso la prima porta del tempio, una porta piuttosto strana per fattezze ed estremamente scomoda per essere utilizzata. Di fatto l’ingresso era l’ennesima prova che i Chikuma sottoponevano ai cadetti, davanti al portone infatti otto kunai piantati sul terreno davano bella mostra di loro, era evidente che qualcuno sarebbe stato costretto a lanciarli. Il portone che dovevano attraversare era dotato solo di un foro abbastanza grande per lasciare spazio alle braccia, davanti a loro invece una seconda porta mostrava otto fori perfetti a ricevere un kunai a testa, era lampante che al rosso sarebbe toccata la prova. Raccolte le armi il rosso si rivolse al Kazekage, pronto cominciare.

    -Otto kunai eh?!.. accidenti non ti sembrano un po’ troppi.. capisco quattro o cinque.. ma otto sono un esagerazione!!!.. ok ok.. sono arrivato fino a qui e ho anche la scultura adesso.. non posso fallire!..-


    Il ragazzino battutosi le guance con le mani per caricarsi inspirò profondamente riattivando attraverso il chakra le sue doti naturali. Questa volta la sensazione che sentiva quando apriva i polmoni fu estremamente forte ed eccitante, tanto che al ragazzino la cosa parve quasi strana. Utilizzare ad oltranza le abilità di clan lo aveva rafforzato tanto che ora si sentiva immensamente più forte. Posizionatosi il Chikuma impugnò saldamente gli otto kunai per scagliarli dritti a bersaglio, precisione e minuzia le cose che lo avrebbero portato al successo, il lancio avrebbe messo alla prova la sua capacità di controllare gli oggetti in volo. Concentratosi a dovere il rosso caricò le braccia lasciando volare le armi a bersaglio, queste subito presero il volo mentre il suo fiato carico di chakra le comandava direzionandolo a piacere. Fino a quel momento era sempre riuscito a manovrare metà della quantità di armi che stava muovendo ora, la cosa sembrava funzionare dando dimostrazione che le sue capacità erano davvero migliorate in maniera esponenziale. Le armi percorsero la loro strada infilandosi, governate dal vento, all’interno dei fori predestinati ad accoglierle, il lancio era stato eseguito alla perfezione mostrando grande abilità da parte del moccioso. La sua vista e la sua precisione si erano affinate nel tempo raggiungendo livelli impensabili per i più comuni ninja, quando l’azione prevedeva una certa quantità di precisione i Chikuma erano i migliori.

     
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