Il Tempio del Vento Glorioso

[Suna] | [TS]

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  1. Hoshi
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    Y Danone
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    Manipolazione del Vento
    ..Tabinaka!!!..
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    La porta scattò aprendosi ai due Chikuma, dinnanzi a loro una gigantesca scalinata si era mostrata indicando la via da seguire. Mentre procedeva seguendo l’ubriacone, Hoshi stava a bocca aperta ammirando la grandiosità di quell’opera mastodontica, molto probabilmente quel luogo era stato creato e rimodellato nel corso di centinaia di anni. La scalinata era davvero grande ed il ragazzino a metà strada già aveva preso a sbuffare, solo quando giunsero a destinazione Gin spiegò dove erano capitati. Una gigantesca stanza si era aperta davanti al rosso, in ogni angolo erano presenti scaffali e tavoli ricolmi di rotoli e scritture, la stanza doveva essere un qualche genere di archivio della storia del clan. Il Kazekage spiegò che in quella stanza il rosso avrebbe trovato riposo e conoscenza, le prove erano finite, ora poteva tranquillamente scoprire di più sul suo clan e sulle sue abilità. Gin spiegò inoltre che continuando le scale erano presenti altre due stanze, ma al moccioso non era ancora concesso di accedervi, seppur riluttante Hoshi accettò il divieto accontentandosi di dove era riuscito ad arrivare.

    -WOOOOOW!!!.. questo posto è grandioso!.. accidenti è pieno di rotoli.. guarda questo quanto è grande.. immagino che contengano la storia del nostro clan.. chissà se trovo qualche tecnica nuova da imparare!!!..-


    Il rosso prese così a leggere le pergamene cadendo quasi in stato di trance, i rotoli contenevano effettivamente la storia antica del suo popolo, le guerre combattute, i poteri ed il prestigio ottenuti nel mondo ninja. Tra le righe inoltre Hoshi riusciva a cogliere quale fosse la vera natura del suo clan e del potere che era stato concesso loro, mentre leggeva le sue espressioni del volto mutavano da seria a stupita in un susseguirsi di scoperte. Tra i tanti rotoli uno colse completamente l’attenzione del rosso, un rotolo non troppo grande che sembrava contenere tra le più straordinarie tecniche del clan, il Chikuma leggeva e cercava di capire come poter utilizzare quelle conoscenze. Le pergamene non parlavano solo di tecniche o storia ma anche di anatomia ed usi della manipolazione del vento che non avrebbe mai immaginato, le capacità del suo clan andavano ben oltre al semplice soffio o tornado di vento. Mentre leggeva Hoshi osservava Gin di sfuggita immaginandolo in azione, se quel che leggeva era vero, la distilleria doveva essere una vera e propria calamità naturale in azione.

    -Accidenti!.. queste pergamene racchiudono tutti i segreti del clan.. non oso immaginare che diavolo ci sia nelle stanze ai piani superiori.. ho abbastanza materiale per apprendere almeno una dozzina di tecniche nuove.. mi ci vorrebbe una vita per riuscire a perfezionarle tutte!!!.. ogni Chikuma ha trascritto qui le sue scoperte e tecniche.. mmh.. sembra inoltre che ogni Chikuma sviluppi caratteristiche diverse man mano che cresce ed affina le sue abilità.. c’è chi manipola l’aria meglio.. chi riesce a farla vorticare con maggiore potenza.. chi riesce a creare il vuoto!.. chissà a quale categoria appartengo.. i mulinelli di vento non sono mai stati la mia passione.. ed il vuoto mi sembra piuttosto impossibile da creare.. mmh.. magari un giorno potrò creare una variante unica della nostra abilità!!!-


    Il rosso non si sarebbe fermato a leggere nemmeno se il mondo fosse stato in procinto di esplodere. Solo una volta acquisite tutte le nozioni possibili sarebbe stato pronto a lasciare quel luogo, sapeva che sarebbe potuto tornare forse, ma non certo presto. Una volta preso appunti e capito tutto ciò che aveva da capire il regazzino avrebbe fatto cenno a Gin di essere pronto a lasciare quel luogo, presto avrebbe avuto modo di testare se quello che aveva imparato era vero o il frutto di leggende.


    [...]



    I due lasciarono il tempio percorrendo la stessa strada fatta per entrare. Non aveva idea di quanto vi fosse rimasto dentro e se Gin fosse stato con lui durante tutta la fase di studio, molto probabilmente era passato un giorno o più, infatti il suo stomaco ora faceva sentire le lamentele grugnendo con potenza. Usciti dal testone Hoshi riattivò rapidamente la difesa di vento, era strano ma ora la cosa gli riusciva estremamente bene e con facilità. Il rosso mentre camminava al fianco Gin sembrava rimuginare a ciò che aveva scoperto in quei rotoli nascosti al tempio, nella sua testa si affollavano le nozioni facendo nascere decine di varianti e tecniche uniche. Fu Gin a distogliere dai suoi pensieri il rosso quando si ritrovarono di fronte al muro d’armi vorticante, le parole del Kazekage volarono facendo quasi a pezzi il rosso, tra tutte le cose che gli poteva chiedere quella era forse una delle peggiori.

    -CHE COSA?!!!.. EHI NO!!!.. NO NO NO IL MIO BOOMERANG NON SI TOCCA!!!.. ma chi diavolo ha inventato questa usanza?!!!.. -


    Il rosso sarebbe rimasto a fissare Gin per qualche istante, dopo qualche minuto il suo sguardo perplesso si trasformò in una semplice espressione di rassegnazione notando che il Kazekage non gli avrebbe di certo dato altra scelta. Rimasto in silenzio il rosso avrebbe osservato il turbine di armi davanti a se sospirando vistosamente.

    -Uff.. e va bene.. se le usanze del nostro clan sono queste.. allora adeguiamoci.. immagino sia toccato anche a te alla tua età.. dico bene Gin?!.. dato che un giorno ti batterò non voglio che poi tu venga a dirmi che sono riuscito solo perché aveva la mia arma preferita.. quindi mio amato boomerang.. è giunto il tempo di separarci.. tu crescerai qui mentre io mi farò strada li fuori.. -


    Detto ciò il rosso avrebbe appoggiato a terra il grosso boomerang estraendo un kunai dalla sacca. Accucciatosi avrebbe quindi cominciato a scrivere con la punta dell’arma sul grosso pezzo di legno per lasciare un segno indelebile della sua prima appartenenza. Sapeva che qualcuno un giorno sarebbe andato li per scambiare la sua arma, voleva che il fortunato sapesse a che grande Chikuma era appartenuta prima, sulla superficie cinque kanji fecero capolinea nominando di fatto il titolo che il rosso avrebbe ottenuto se mai fosse diventato il più grande tra il suo popolo.

    -TABINAKA!!!.. tu appartiene a Tabinaka.. il TURBINE ROSSO!!!-


    Detto ciò il ragazzino avrebbe caricato per l’ultima volta con tutta la sua potenza l’arma per compiere il più grande tra tutti i suoi lanci. L’arma gigante sarebbe saettata con potenza inaudita dentro ala tempesta di lame sparendo per sempre tra le profonde gole del polmone del deserto. Un goccia scivolò dal volto del rosso subito spazzata dal vento, quell’arma gli aveva salvato innumerevoli volte la vita sarebbe stata per sempre la migliore per lui. Ora Gin gli aveva detto che doveva procurarsene un'altra tra tutte quelle che stavano li, una scelta piuttosto ardua dato che era praticamente circondato da una miriade di armi di ogni genere e forma. Studiarle tutte per scegliere la più congeniale sarebbe stato folle e impossibile, doveva affidarsi al caso e alla fortuna, la sua nuova arma sarebbe stata scelta dal caso e dal suo respiro.

    -Ok!!! Vediamo chi sarà la fortunata!!!..-


    Preso fiato il Chikuma avrebbe scatenato tutta la sua potenza per colpire un arma a caso e farla volare verso di lui. Qualcosa si smosse dal gruppo eccitata dal vento del ragazzino prendendo a volare prima dalla parte contraria per poi tornare verso di lui, non sembrava grande, di sicuro era più piccola del suo boomerang, tuttavia da lontano sembrava rassomigliargli in qualche modo, almeno nei movimenti. L’arma puntava dritta verso il rosso dimostrando di destreggiarsi davvero bene in mezzo a tutto quel casino, do certo la fortuna lo aveva assistito, roteava rapidissima volando quasi impossessata da una volontà propria. Quando fu a poca distanza il rosso scatenò nuovamente la sua potenza per bloccarla in volo e poterla recuperare, agguantato il pezzo di ferro gli occhi di Hoshi si gonfiarono di luce, l’arma che gli era capitata era una vera a propria figata.

    -WOOOOOW!!!.. NON CI POSSO CREDERE!!!..-


    L’arma che teneva ora in mano era un nuovo boomerang della grandezza di una katana, due lacci di stoffa ammuffita permettevano di impugnarlo mentre una lama correva su tutto il suo dorso. L’arma sembrava affilata come un rasoio, non aveva mai visto nulla del genere, sembrava quasi fosse stata limata e affilata per diverse centinaia di anni. Il rosso scrutò l’arma meravigliato, era estremamente leggera e più simile ad una spada che ad un vero e proprio boomerang, un compromesso perfetto che gli donava padronanze in corpo a corpo e nella distanza. Gli occhi del rosso la scrutarono fino a quando non trovarono dei kanji che lasciarono il Chikuma esterrefatto, l’arma infatti era stata lasciata da qualcuno molti anni prima, qualcuno che forse aveva avuto la sua stessa idea di poco prima, un urlo riecheggiò nel canyon mentre Hoshi pronunciava il nome del precedente proprietario, sembrava che il destino volesse prendersi gioco di lui.

    -TA..TATSUMAKI?!!!..-



     
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