Il culto dei demoni

[Addestramento Occhi demoniaci I e II. Allievo: Seinji Akuma]

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  1. leopolis
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    … Creazione …


    Mi preoccupai non poco durante le parole del Demone. Quella dannata boccaccia, non sapeva mai starsi al posto proprio. Forse non avrei dovuto più parlare per evitare ulteriori danni, e probabilmente era meglio, ma l’uso di quella tecnica non riusciva proprio penetrarmi nel cervello. Era una specie di henge modificata, o qualcosa del genere. Richiedeva più chakra da usare, ma non richiedeva di essere mantenuta. In pratica era un aspetto estremamente positivo della tecnica. Poi mi venne un’illuminazione. Capii esattamente gli usi e le strategia che potevano adattarsi alla tecnica. In poche parole, con la giusta combinazione di abilità, quella risultava essere una tecnica alquanto micidiale, specie se mi si contrapponevano gli avversari giusti. Potevo combattere da nascosto, senza essere visto e senza espormi minimamente. Non potevo non ammettere che era una tecnica utilissima, e perciò aprii la bocca, un po’ per spiegare le mie precedenti intenzioni, ed un po’ per scusarmi con il Demone. In effetti era lui l’artefice del tutto, mio destino compreso e perciò non potevo evitare certe azioni.
    Si, mi perdoni ma la mia unica intenzione era quella di capire al meglio il funzionamento della tecnica e i suoi usi nel combattimento.
    Sorrisi leggermente. Speravo mi capisse, giacché non volevo offendere quella tecnica, e tantomeno il clan a cui apparteneva. Poi mi convinsi ancora una volta di non dover parlare, ma soltanto agire. Talvolta le parole potevano essere più dannose di mille azioni, ed io era fra quelli che conoscevano bene ciò. Per migliorare l’efficacia delle mie scuse, decisi comunque di chiederli il perdono un’altra volta.
    Mi scusi ancora, non accadrà più.
    Ero comunque dinnanzi ad un demone, e al solo pensiero costui avrebbe potuto denigrarmi. L’immagine di come il mio corpo si trasformava in polvere non mi piacque molto, perciò invece di pensare sul precedente, decisi di prestare ascolto ad ogni parola del Demone. Poteva rivelarsi di vitale importanza per me, e non volevo per nulla rimanere imprigionato fra le mura della mia mente. Comunque, dopo il Demone si congratulò con me per essere riuscito a trovare le macchie di sangue e decise di passare alla prova successiva. La cosa non mi dispiacque per nulla, ma la sua incazzatura, evidente persino sul suo volto, mi preoccupava molto. Non appena il Demone cominciò a fare i sigilli, il mio sguardo si spostò con attenzione dal suo volto, incavolato, sulle sue mani.
    Pecora, Cinghiale, Tigre, Cane, Cavallo, Dragone, Scimmia, Cavallo, Cane.
    Insomma, erano ben 9 i sigilli. Stavano largamente sulla media dei seals da fare per eseguire le tecniche. Senza pensarci più, composi i sigilli. Durante la composizione, nella mia mente cerca di far nascere l’immagine di quel che doveva essere la mia illusione. Volli darle le fattezze, i segni, i lineamenti… Tutto doveva essere perfetto. Ma come stupire il Demone? Sapevo di non poter creare oggetti di grandi dimensioni, giacché dovevo ancora sviluppare l’abilità nel farlo, e perciò la mia creazione doveva limitarsi a qualcosa di più piccolo, ma lo stesso efficiente a stupire il Demone.
    Cosa?..
    Ci ero arrivato. Con l’illusione avrei potuto aumentare le dimensioni del mio corpo. Nella mente m’immaginai di possedere 4 braccia e 2 teste. I lineamenti perfetti di quei arti “illusori” rimanevano ben disegnati nella mia immaginazione. Non appena finii il sigillo del cane, e sperando che aggiungermi degli arti illusori sarebbe bastato per stupirlo, rilasciai il chakra utile alla creazione. Quest’ultimo andò a ricoprire le parti laterali, crescendo sui miei fianchi e prendendo forma di due mani. Lo manipolai nella mia mente, rimanendo immobile con le mani nella posizione ultima del Cane. Due braccia della lunghezza delle braccia originale. La pelle su di essi, i peli, le falangi, persino le unghia. Il tutto doveva essere di colore perfetto, e di lunghezza adatta. Insomma, quel che stava per venire fuori doveva essere il mio capolavoro di fantasia. Non solo dovevo riuscire ad impressionare il Demone, e con le mie capacità era poca roba, ma dovevo riuscire ad impressionare anche me stesso. Così cambiai idea. Sempre nella mia mente, m’immaginai due braccia privi di pelle e muscolatura. Solo le ossa, compresi i falangi, e col chakra cominciai la mia creazione.
    Ora!
    Il chakra andò a formare quei arti ricoperti totalmente di ossa spugnose e dure. Al posto delle falangi, feci assumere al chakra la forma di 5 piccoli coni per mani. Poi passai oltre. Le mie mani rimasero comunque nella posizione finale della tecnica, ma nella mia mente nacque l’immagine di un teschio. M’immaginai il mio corpo, e manipolando le immagini feci uscire il teschio di chakra dal lato del mio collo. La forma assunta dal chakra fu quella dal teschio, ma non la sostanza. Così nella mia mente cominciai ad immaginarmi il teschio ricoperto di uno strato osseo. Un teschio duro insomma, con le orbite all’altezza degli occhi ed un naso leggermente schiacciato, con due fori al centro di quest’ultimo. Mi ci volle un po’ affinché il chakra illusorio assunse la giusta sostanza e la giusta forma. Così, non appena percepii di aver finito il lavoro aprii gli occhi.
    Miseria!.. Questo si che è forza!
    Da preoccupato, il mio volto assunse forma di pesantemente stupito. Non avevo mai visto nulla di genere prima di allora. Gli arti superiori a rappresentare gli arti scheletrici, partenti da sotto l’ascella e arrivanti alla lunghezza normale delle mie braccia. Mossi le falangi, e lo stupore aumentò. Era tutto così dannatamente reale. Potevo ingannare chiunque con quei occhi. In pratica, stavo diventando un Dio dell’arte illusoria. Poco dopo girai la testa a sinistra. Dinnanzi a me, vidi la guancia del teschio immaginatomi prima. Lo stupore aumentò a dismisura, ne scorsi la guancia e il capo privi di pelle, e ne vidi la bocca piegata in un sorriso. Era una mia creazione, ma metteva brividi persino a me, che intravedevo l’assenza dei occhi nelle sue orbite. Quei due fori sotto il naso. Aprii la bocca, ma poi decisi di prendere il controllo di me, seppure ciò risultava difficile dinnanzi ad una tale creazione.
    Questi occhi mi conferiscono un potere di creazione a dir poco divino ed inimmaginabile. Non so cosa sarei capace di “creare” in condizioni normali.
    Mossi uno dei arti illusori, mettendo il palmo della mano vicino al mio viso. Poi cominciai a girare e a ri-girare il plamo. Era così reale. Nessuna trasparenza, nessun segno della sua inesistenza.
    E’ incredibile… devo perfezionarmi nell’uso di una tale tecnica. Devo creare di più, solo così riuscire a fare il mio capolavoro.
    Non ci riuscivo a credere, eppure ero certo che tutto ciò non esisteva. Quel giorno sarebbe rimasto a lungo impresso nella mia memoria, ne ero certo.

     
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