Il culto dei demoni

[Addestramento Occhi demoniaci I e II. Allievo: Seinji Akuma]

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  1. leopolis
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    Parlato
    Pensato

    Potere-
    … Creazione …


    Non mi ci riusciva nulla in quel giorno. La cosa mi dispiaceva, ma quel Demone voleva dannatamente troppo. Continuando così non mi sarebbe rimasto altro, se il non sopperire sotto le montagne delle sue richieste. Non solo voleva che riuscii ad eseguire l’illusione alla prima botta, ma voleva anche che fossi così abile da legare l’illusione ad una strategia, e non era tutto. Oltre alla strategia, volevo che lo sfidassi, e la cosa era senza una logica. Eravamo pur sempre nei meandri del mio cervello, e lui era un Dio, a differenza mia. Come potevo solo pensare di potergli infliggere un danno, una ferita, o di debilitarlo? Era sciocco da parte mia, ma non appena vidi il viso di disapprovazione del Demone, capii di dover ricominciare da capo. Sciolsi l’illusione, seppure rimaneva il mio capolavoro, e dei fini combattivi poteva pur sempre avere, o per lo meno potevo cercare d’impaurire il nemico, o usare la cosa come un diversivo.
    Bene.
    Allora mi toccò tornare da capo, ricomporre i sigilli ed immaginare un qualcosa nella mia mente. A differenza di quanto potesse sembrare nella mia mente vi era un miscuglio di cose, pensieri e strategie varie da poter adottare contro il Demone. Con lo sguardo fisso davanti a me, rapido cominciai a comporre una serie di sigilli. Avevo delle idee in mente, ma dovevo riuscire a metterle in atto.
    Come faccio ad integrare le mie idee con la Henge? Dannazione.
    Non appena finii di comporre i sigilli che 4 kunai comparvero dietro al demone, ad una distanza di circa 3 metri dalla sua schiena. Altri 4 kunai ne comparvero sulla sua testa, rivolti all’ingiù. Principalmente mi servivano per chiudergli la via d’uscita dall’alto. Ed infine, riuscii a comporre altro 4 kunai. Di questi 2 comparvero sulla sinistra del Demone, all’incirca all’altezza del suo petto, e 2 alla destra del Demone, all’incirca alla medesima altezza del petto. Da me controllati, i coltelli avrebbero volteggiato nell’aria pronti a colpirlo. In effetti, l’attacco da me pensato in quel brevissimo istante di tempo, non includeva un colpo da dietro, giacché il Demone poteva spostarsi facendo impattare i coltelli contro di me. Era pur sempre un’entità superiore.
    Sei mio!
    Non potevo usare nessuna delle due tecniche di occultamento dinnanzi a lui, non ce ne sarebbe stata l’efficacia. Così, per distrarlo, tirai fuori 1 kunai con carta-bomba, e senza pensarci più di tanto, lanciai le armi contro di lui. I due kunai miravano al suo petto, e per un calcolo preciso di secondi, esplosero all’altezza del suo petto, causando una piccola nuvola di fumo all’altezza del suo volto. Piccola, ma abbastanza utile affinché mi spostassi rapidamente di alcuni metri verso il muro di pietra affianco a me. Pochi ma utili passi, che mi permetterono a comporre dei sigilli in corsa, giacché il mio occultamento fu pronto non appena appoggiai le spalle al muro. Usando la tecnica dell’illusione coprente, che di illusione molto non ne aveva, mi mascherai dietro ad una colonna di marmo bianco. Avevo la visione perfetta del mio nemico.
    Attaccare da qui usando armi è impensabile, verrei scoperto subito. Dovrò usare solamente i miei occhi.
    E così fu. Era ovvio che il Demone si sarebbe spostato in una qualche direzione per evitare l’esplosione delle carte-bomba, ma i coltelli si sarebbero spostati col Demone, ovunque sarebbe andato. Il mio obiettivo principale era quello di tenere il Demone costantemente sotto pressione per evitare che fuggisse. Aveva le vie chiuse, giacché poteva muoversi solo in avanti, il che, grossomodo, non gli permetteva di muoversi in altre direzione se non in avanti.
    Ci siamo.
    Non appena avrei individuato il Demone, che l’attacco principale sarebbe partito. I coltelli si sarebbero disposti circolarmente al nemico, cercando di coprire le sue eventuali vie di fuga, mentre io avrei estratto una semplice pallina, piccola e pericolosa. Poco dopo aver tirato una mano fuori dalla colonna, e avrei lanciato la bomba-gelo in aria. La sua traiettoria era simile ad una parabola mirata a cadere all’incirca 3 metri dinnanzi al Demone. In un tale istante, i coltelli tutti si sarebbero mossi, attaccando la figura Demoniaca dai lati, da dietro e dall’alto. L’unica via d’uscita che gli rimaneva era correre in avanti.
    Vacci, maledetto.
    Un istante dopo l’attacco, la bomba-gelo sarebbe atterrata dove doveva, esplodendo e producendo delle stalattiti di ghiaccio di un’unica magnificenza, che non avevano solo il fine di colpirlo, ma anche di rallentarlo per permettere ai coltelli che si trovavano alla sua schiena di colpirlo, o almeno di aumentare la probabilità del colpo. Nascosto dietro la colonna, speravo che il Demone rimanesse almeno ferito da un tale attacco.

    SPOILER (click to view)
    Turno primo:
    2 slot per lanciare la carta-bomba
    1 slot per lanciare la bomba gelo
    1 slot TA per la creazione demoniaca
    1 slot per l’illusione coprente

    Nota:In realtà il 2° slot TA non esiste, ma dato che mi hai lasciato la scelta di tecnica da usare, e ho usato l’illusione coprente, spero non ci siano problemi.


    Poco dopo gli attacchi, sarebbero andati a buon fine o meno, avrei composto i sigilli per un’altra tecnica, mantenendo viva l’illusione dei coltelli. Questi ultimi, tuttavia, gli avrei raggruppati tutti e 12 dinnanzi al Demone, in modo da distogliere la sua attenzione dal mio vero attacco, che consisteva nella tecnica delle rondini. Avrei controllato i coltelli in modo tale da distogliere l’attenzione del Demone dalla siepe di ghiaccio formatasi. I coltelli si sarebbero messi in modo tale che il Demone avrei dovuto rivolgerli lo sguardo, ignorando la siepe. In ogni caso, la mia offensiva secondaria sarebbe partita.
    Ora!
    Aveva una fottuta paura di non riuscire a sopraffare quell’essere demoniaco che mi rappresentava, e forse una tale paura non era propriamente infondata, ma dovevo rimanere calmo e agire al meglio di me stesso. Sicuramente, quella strategia era la migliore che avrei potuto inventare in un lasso di tempo così breve, eppure…
    Non appena finii i sigilli, che dalla siepe di ghiaccio si staccarono 10 rondini, volando all’altezza del petto verso il demone. In una tale frazione di tempo, i coltelli avevano il ruolo del diversivo, e si sarebbero mossi con affare minaccioso verso il Demone. Poco dopo le rondini avrebbero colpito il demone, oppure sarebbero volate oltre. In qualunque dei due casi, i coltelli si sarebbero divisi in due gruppi da sei, e quindi, con una traiettoria semi-circolare, avrebbero cercato di affondarsi nella schiena nemica, cercando nuovamente di tenerlo occupato.
    Solo qualora le rondini non fossero andati a segno la prima volta, che avrebbero cercato di colpire il nemico nuovamente al ritorno, e nuovamente all’altezza del busto.

    Speriamo.
    In ogni caso, dopo la serie di attacchi, avrei sciolto l’illusione e le rondini sarebbero cadute sul terreno. Poco dopo, col cuore in gola, sarei uscito dalla mia illusione di copertura, rivolgendomi al Demone.
    Ho fatto del mio meglio, ma i capolavori son tutt’altro. Spero possa bastare.
    Cominciavo ad odiare quell’atmosfera di tensione che sostava su di me. Era alquanto insopportabile, e mi toglieva il respiro. Volevo finirla al più presto.

     
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