Il culto dei demoni

[Addestramento Occhi demoniaci I e II. Allievo: Seinji Akuma]

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  1. leopolis
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    Pensato

    Potere-
    … distanza …


    Quel dannato addestramento mi stava uccidendo, ma era pressoché normale. Non potevo aspettarmi di meno da un addestramento di quel tipo, ma credevo seriamente di morire prima che fosse finito. Andava tutto storto, ed il Demone rimaneva insoddisfatto del mio lavoro, ma ero un ninja. Non potevo sputare su tutto quello ed andarmene a dormire, perché avevo l’occasione di prendere ciò che tanto volevo. Probabilmente ero uno di quei deboli che non potevano aspirare alla forza, o forse ero solamente io. Troppe domande, e sin troppo poche risposte. La figura demoniaca m’inquitava non poco. Il solo pensiero di cosa avrebbe potuto fare di me, mi spaventava alla morte, ma m’incuriosiva anche. Perché avere paura della morte? Era la morte a dover avere paura di me.
    Sorrisi.

    Spero che vi sia piaciuto.
    Dovetti aspettare un po’ affinché mi rispondesse, e la sua risposta non risultò affatto soddisfatta. Disse qualcosa al riguardo della morte, al riguardo della mia strategia. La sua voce mi spaventava non poco, e ciò nonostante riuscii a sostenere il suo sguardo. Quei occhi rossi infondevano terrore soltanto nel guardarli. Ascoltai tutto il suo discorso, che più assomigliava ad una morale. Mi disse che mi dava un’ultima possibilità, e che avrei dovuta sfruttarla. Non ci misi molto nel scegliere tra la strada di ritorno e la continuazione della mia via. La strada che avevo scelto era colma di pericoli vari. Non mi rimaneva che accettare la Via da me scelta, e continuare imperterrito a percorrere quella.
    Bene, ora voglio che tu ti spinga oltre.
    Rimasi leggermente stupito, ed al contempo divertito da una tale affermazione. Dove voleva che arrivassi? Non potevo imparare sin da subito ad usare alla perfezione le mie illusione, ma non potevo nemmeno permettermi di discutere col Demone. Sapevo di rischiare grosso, e mi spaventava soltanto l’idea di quel che avrei potuto subire.
    Oltre?
    Per un attimo pensai di vedere un sorriso sulle sue labbra, ma subito capii di sbagliarmi. La spiegazione di quel che dovevo fare arrivò da sola nella mia mente. Capii perfettamente di dover muovere le mie illusioni oltre la mia portata. Il compito mi spiazzò non poco.
    Come faccio ad espandere le mie illusioni oltre la mia solita portata? Un’illusione è formata da chakra, perciò probabilmente è sul chakra che dovrò concentrarmi.
    Capito.
    Una semplice affermazione, eseguita con una tonalità bassa di voce e il capo leggermente abbassato. Quindi la solita procedura. Chiusi gli occhi, cercai di concentrarmi. Dapprima nulla, rimasi solamente in posizione eretta, a fissare i buio delle mie palpebre. Poi mi cominciò a venire l’ispirazione vera, grazie alla quale avrei potuto far nascere i miei capolavori ed il tutto non tardò ad arrivare. Sotto lo sguardo vigile di quel Demone, sciolsi la mia illusione precedente, e cercai di creare un qualcosa di bello e straordinario, ma allo stesso tempo potente e pauroso.
    Troppo tempo…
    Nuovamente la voce de Demone, così simile alla mia voce, e così diversa. Non appena la sentii che alzai il breaccio nell’aria. Ero in un momento di piena concentrazione, ed ascoltarlo rischiava di farmi perdere tutto ciò che di buono avevo pensato.
    Come poco prima, non apppena ricomposi i seal necessari alla tecnica, che il chakra uscì fuori dai fori posti sulla mia pelle, e modellato da una mente, la mia, andò a formare i lineamenti di quel che era un gatto. Dappprima si formò il suo corpo, totalmente ricoperto di una pelliccia scura con delle linee bianche lungo il suo petto. Ogni particolare, ogni immagine veniva modellata nella mia mente e poi trasmessa al costrutto vicino a me attraverso quei “ponti” di chakra che si erano formati fra di me e la creatura.

    La prova non consiste in questo…
    Nuovamente dovetti fermare la sua rauca voce con un cenno di mano. Non potevo e non dovevo perdere la concentrazione accumulata, sarebbe stato un grande errore per me. Forse il Demone avrebbe potuto incavolarsi e fermare i secondi che segnavano l’andamento della mia vita, ma concentrato sul mio obiettivo il significato della mia vita diveniva sempre più sottile Grandi obiettivi per un misero uomo.
    VIA!
    Con un gesto di mano destra, esegui un fendente nel vuoto come se avessi una spada stretta nel pugno. Fu in quel preciso istante che la mia creazione piegò le zampe anteriori muovendosi in avanti a tutta velocità. A dir la verità la sagoma dell’animale non fu del tutto completa, ma cercai di completarla in corsa. Quando l’animale fu a circa 2 metri da me, infatti, il mio chakra andò a formare quel che rappresentavano le sue grandi orecchie, e suoi denti. Non era nulla di mai vista prima di allora, e risiedeva soltanto nella mia immaginazione. Probabilmente il Demone avrebbe pensato che l’animale era una fusione tra un cane ed una tartaruga, vista la protezione donatagli da me sulla schiena e i due canini nel muso, ma la mia scelta risiedeva in altri fattori.
    Ora!
    Allontanandosi di altri passi, la creazione assunse la forma perfetta di quel ch’era un cane con un guscio su di esso. Non era proprio originalissima, ma per provare andava bene. Durante il tragitto rimasi comunque con gli occhiu chiusi, a spingere l’animale in avanti, ma la cosa non mi riuscì alla perfezione. Quando la creatura si allontanò da me di circa 10 metri, che sentii come i vari fili di chakra sottilissimo che mi tenevano legati alla creatura cominciarono a perdere contatto con la creazione.
    Merda…
    La creatura rallentò e i vari fili si staccarono da essa. Poco dopo il costrutto non ebbe altro da fare, se il svanire. Al posto di quella meravigliosa costruzione il vuoto totale. Solo io, il Demone e la dannata Chiesa attorno a me. Ma qual’era la soluzione per superare quella prova? Dove risiedeva il sgreto per riuscire a mandare più lontano il costrutto? La risposta arrivò dal Demone, e decisi di provarla.
    Devi irrobustire i fili di chakra che colleghi alle tue creazioni, solo così potrai mandare avanti le creazioni.
    Il mio sguardo vigile si spostò dal viso demoniaco, alla creatura scomparsa. Avevo capito!
    La tecnica deve funzionare coi fili di chakra che si srotolano man mano che la creatura si allontana, e quindi più chakra uso per creare irrobustire i fili, più questi possono andare lontano da me. In fondo questi fili funzionano come “ponti”, se si accorciano o se vengono tagliati perdo contatto con l’llusione!
    Capendo il funzionamento della cosa, non mi rimase altro da fare. Chiusi gli occhi, unii le mani e cominciai a comporre i sigilli. Ormai cominciavo ad imparare i seal necessari per la tecnica. Era automatico, venivano depositati nella mia mente e li estraevo da lì non appena mi servivano. Quindi creai nuovamente il mostricciatolo di prima. La creazione che cercai di fare fu leggermente più complicata di prima, seppure cercai di donare alla costruzione, e ai fili abbastanza chakra. Non ne conoscevo la quantità esatta, ma conoscevo la quantità di chakra necessaria per far si che l’illusione arrivi ad una distanza di circa 10 metri. Non mi ci volle molto per duplicare la quantità di chakra e capire che quello era esattamente il mio limite.
    Credo di aver raggiunto il limite.
    Uno sguardo al Demone che stavolta non proferì alcuna parola, e rimase in disparte intento ad osservare.
    Sapevo di non poter perdere la concentrazione, altrimenti i fili si sarebbero sciolti e il tutto sarebbe risultato vano. Raccolsi le forze e tenni lo sguardo fisso sulla creatura, poi la mossi con un grido di rabbia.

    VIA!
    E al mio grido la creatura si mosse. I primi metri erano come sempre quelli più semplici da percorre, I disturbi e le difficoltà vennero dopo. Non appena la creazione oltrepassò la soglia dei dieci metri, che sentii come il filo cominciò a diminuire di robustezza. Il chakra non spariva, ma tendeva a ricoprire uniformemente l’intera superficie di quell’immaginario “ponte”. Via via che la creatura procedeva, il sottile filamento continuò ad assottigliarsi ancor di più. Capii che probabilmente non c’avrebbe fatta, ma ciò nonostante spinsi la creature oltre il mio limite naturale.
    Dopo il mio folle gesto, quest’ultima arrivò ad una distanza di circa 20metri da me. Tra me e la mia creazione, rimase comunque quel sottilissimo filo di chakra, che mi aiutava a tenerla sotto il mio controllo.

    E’ questo il mio limite, e credo di averlo raggiunto in pieno.
    Guardai il Demone, non sapevo quale potesse essere la sua reazione, ed un po’ cominciai a preoccuparmi, ma tutto dipendeva solamente da me. Se qualcosa sarebbe andato storto, lo sarebbe andato solamente per colpa mia.

     
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