Canzone del deserto

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  1. -Diablo-
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    Sulle Tracce della Morte

    Non dovette attendere molto per sua fortuna. Il secondo shinobi addetto a quell'indagine arrivò poco dopo. Per un attimo, quando lo vide, Lux dovette ammettere di essere decisamente sorpreso dal suo aspetto: sembrava solamente un ragazzino, poco più basso di lui e con dei folti capelli rossi sul quale il sole si specchiava riflettendo un po' di luce. Arrivato di fronte al monaco di Yamantaka, dopo che quest'ultimo si presentò, fece lo stesso anche il rosso, lasciando trasparire dalla voce una sincera serenità:
    CITAZIONE
    Piacere di conoscerti Lux.. io sono Hoshi.. vedo che sei anche tu di Suna.. strano non ti ho mai visto in giro.. eheheheh.. beh è sempre bello scoprire di avere nuovi amici nel proprio paese!!!

    Nonostante il modo piuttosto giovanile e diretto di colloquiare quel ragazzo gli piacque subito, si portava ancora dietro il bagaglio di sensazioni ed emozioni di un bambino, il che lo rendeva piuttosto libero dai condizionamenti del mondo reale, quali il dolore causato dalle preoccupazioni. Altrettanto sinceramente gli rivolse il suo pensiero su quanto detto:
    <Vivo poco fuori da Suna, mi piace l'intimità e la pace per la mia meditazione. Deve essere per questo che non ci siamo incrociati prima, mio giovane amico>
    Quindi arrivò il terzo ed ultimo collaboratore, un ragazzo biondo con i basettoni ed il pizzetto, anch'egli era poco più basso di Lux eppure, forse a causa della barba, sembrava il più anziano del gruppo. Avvicinandosi si rivolse subito ad Hoshi, che sembrava conoscere piuttosto bene:
    CITAZIONE
    Ciao Hoshi, amico mio! Anche te invischiato in questa storia del suicida?

    Quella frase non gli piacque per niente. Era stato estremamente indelicato a riferirsi ad una persona morta con un appellativo tanto duro e grezzo. Nonostante questo però Lux non dimenticò le buone maniere, presentando la sua persona. Fu allora che cambiò completamente personalità, divenendo più serio e rispettoso:
    CITAZIONE
    L’onore è tutto mio, onorevolissimo bonzo-sama! Io sono Aki Hitori, del villaggio della Foglia. Sono sinceramente entusiasta di poter lavorare con qualcuno così vicino agli dei. Ultimamente ho un po’ trascurato preghiere e roba varia, ma prometto solennemente di riprendere a portare offerte al tempio quando questa triste storia sarà finita

    Nessuno, mai prima d'ora, l'aveva mai definito... "Bonzo". Nonostante sapesse che il significato di tal termine gli calzava perfettamente, rispecchiando il suo credo... non riuscì a farselo piacere. Più se lo ripeteva in testa più gli dava l'idea di una parola frivola e scherzosa. Mise a tacere i suoi pensieri, c'era altro su cui concentrarsi:
    <In realtà io non prego nel vero senso del termine, io medito. Solo la meditazione permette alla mente di avvicinarsi al proprio Yidam spirituale. Comunque abbiamo un'indagine da compiere e siamo piuttosto in ritardo se vogliamo essere a casa di Otomo tra mezz'ora>

    Dopo aver osservato la scena dove Otomo era morto si diressero verso la casa. Nel mentre però, forse per cementare la nuova conoscenza e per aumentare la dose di collaborazione, Aki gli rivolse qualche quesito:
    CITAZIONE
    Senti, onorevole Luxeifer-sama, per caso conoscevi questo Otomo? Non sono pratico del Villaggio di Suna, e vorrei sapere chi era e come mai ha suscitato così tanto interesse. A casa mia non scomodano ninja di altri villaggi per indagare su un semplice suicidio...sempre che ci sia qualcosa da indagare in un suicidio. Anche se, devo dire, questo appare piuttosto strano. Se davvero questo Otomo era così conosciuto e rispettato, che motivo aveva di togliersi la vita? E poi, perché saltare dalle mura? Avrebbe potuto farlo in maniera più discreta, magari impiccandosi

    Il fatto che si riferisse a lui con l'appellativo sama lo fece sentire decisamente orgoglioso, tanto che s'era completamente dimenticato della prima indelicatezza del foglioso:
    <No, non lo conoscevo. Sono stato chiamato ad indagare immagino per la mia conoscenza delle divinità della morte. Confesso che sono rimasto piuttosto turbato, aborro il suicidio, per questo voglio scoprire il motivo per cui l'ha fatto... non che questo lo discolpi da un'azione così grave s'intende. Per il resto, la tua presenza qui potrebbe voler indicare una buona collaborazione tra i villaggi, sempre argomento delicato per i Kage>
    Si accorse però di non avere risposta a quell'ultimo interrogativo. Perché un salto così eclatante? Perché non una morte silenziosa nel proprio appartamento? Forse voleva essere trovato?. Come se l'era domandato, rispose:
    <Forse voleva essere trovato. Impiccato in casa, sarebbero passati diversi giorni. Non saprei dare altra spiegazione>
    Intervenne poi Hoshi, che poco prima aveva dimostrato grande professionalità nel prendere i dati della guardia, verbalizzando la testimonianza e trovando poi uno strano foglio tra i fiori lasciati in dono al defunto.
    CITAZIONE
    Ragazzi occhi aperti e orecchie tese.. dobbiamo cercare di farci l’idea giusta della situazione.. ogni indizio è fondamentale.. cerchiamo di fare un bel gioco di squadra!!!

    Sì, era decisamente l'individuo che cercava. Un leader. Un comandante, qualcuno che con qualche parola guidasse la squadra. Uno con le idee chiare. Non ebbe pregiudizi nei confronti della sua età, lungi dall'essere maturo come Lux ma lo stesso deciso e determinato: Le apparenze dopotutto ingannano solo più coloro che non conoscono la luce dell'esistenza

    Quando furono all'interno della casa, il monaco si sentì per qualche attimo in imbarazzo nel dover rovistare tra le cose di un defunto, specialmente considerando la sua visione di "casa" come luogo personale e prettamente intimo, ma si convinse dopo pochi secondi che per il bene delle indagini doveva lasciarsi tutto questo alle spalle. Era molto più importante scoprire il motivo della morte di quel sunese che non violarne il domicilio. Quest'ultimo era particolarmente in ordine, pulito e ben curato. Non c'era alcun segno di scontro o infrazione, si sarebbe potuto dire che il proprietario era solamente in viaggio... Un lungo viaggio verso la prossima vita... se mai si reincarnerà in qualcosa di senziente, dato il suo karmico gesto negativo
    Nonostante avesse riconosciuto Hoshi come una buona guida, non attese un suo ordine per mettersi a rovistare nella cucina, un loco che probabilmente avrebbe rivelato davvero poco, ma come lui stesso aveva prima detto, non dovevano sottovalutare nulla. Non appena i tre si divisero cercando nelle stanze, Imuz si mise di fronte ad una libreria, dando qualche indicazione sui vari punti rovistati dagli shinobi. In particolare una sua frase lo colpì:
    CITAZIONE
    Lì Otomo non teneva nulla di importante, solamente i ricordi dei suoi parenti deceduti e cose simili

    [Interpretazione] Il suo animo sincero e piuttosto diretto con le opinioni non riuscì a farlo stare zitto, pur mantenendo un tono piuttosto pacato e atonale, si sentì di riprendere quell'uomo:
    <Starà a noi definire se ciò che troveremo sarà "nulla di importante" signor Imuz. La verità si cela dietro ai dettagli e alle sottigliezze. Inoltre...>
    Non riuscì a completare la frase, un sasso infranse la finestra vicino a lui, mancandolo di poco e provocando un gran fracasso. L'istinto e il sentore del pericolo gli fece impastare una quantità irrisoria di chakra per potenziarsi [1/2 Basso - Velocità = 350] quindi si girò verso il proiettile, che con un tonfo era atterrato poco vicino a lui. Diede solo un'occhiata rapida, quanto bastasse per capire cosa c'era scritto su quel sasso:
    CITAZIONE
    Attenti a Imuz

    Tutto ciò che seguì fu una rapida successione di movimenti. Non stette a pensare troppo, se quell'avviso fosse stato vero e l'uomo a cui si riferiva l'avesse visto, sarebbe stato solo un problema in più. Quindi sfruttando il lieve potenziamento, si chinò, afferrò il messaggio e sfruttando la sua abilità [Prestigiatore] staccò il messaggio per infilarselo piegato a metà nella tasca opposta al lato visibile da Imuz, che per altro in pochi istanti gli sarebbe stato addosso. Se tutto fosse andato bene, cioè se nessun movimento avesse destato sospetti e se non avesse chiesto nulla riguardo al messaggio, Lux avrebbe alzato il piccolo pezzo di roccia ormai normalissimo e porgendolo verso il primo che sarebbe arrivato: <Probabilmente non tutti amavano Otomo, anche se non avevo mai sentito di vandalismo a Suna>
    La capacità di mantenere sia il tono di voce che le espressioni sul suo viso distaccate da ciò che pensava e accadeva, facevano di lui un'ottima spia, o un ottimo bugiardo... al contrario di quell'uomo. Prima la frase, poi quel messaggio, in pochi attimi già due elementi avevano portato il Genin a sospettare di Imuz:
    Durante la mia vita, ho capito che spesso le persone utilizzano le parole troppo vagamente, senza pensare al loro significato... ma qualcosa mi porta a credere che quel "nulla di importante" non è stato detto senza cognizione di causa. C'è stato qualcosa, nel suo tono.
    A rigor di logica, se non dovevano dare nulla per scontato, neanche l'innocenza di un amico di Otomo doveva esserlo. L'avrebbe tenuto d'occhio, per sicurezza.
    CITAZIONE
    Grazie di aver eseguito questa perquisizione... Otomo purtroppo non aveva familiari, ma aveva molti amici... Era una persona solare e benvoluta sapete? Nessuno sospettava una cosa del genere... se volete ora possiamo dirigerci verso le mura... faremo una piccola cerimonia commemorativa...

    Ulteriore fonte di dubbi fu questa frase. Qualcuno aveva tirato un sasso contro casa sua, e la guardia stessa aveva detto che era un uomo schivo... un'evidente contraddizione... che però si riscontrava nei biglietti e nei fiori, ma era possibile fosse solo l'ipocrisia di un villaggio vicino ad una persona defunta ma a cui prima non s'era dato alcun peso. Avrebbe parlato più tardi ad Hoshi di questi elementi... ora dovevano andare.
     
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40 replies since 11/10/2010, 13:54   579 views
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