Una inutile scazzottata

Alle parole di quello shinobi rimasi in silenzio.
Sulle mie labbra si dipinse un sorriso malizioso mentre con il volto ombreggiato dall'ampio sakkat in paglia lo superavo sul fianco per procedere verso Oto.
Se l'era bevuta ? Pareva proprio di sì.

Ero una vera serpe. Subdola e letale. Solitaria. Diffidente. Sicuramente la mia attenzione sarebbe rimasta focalizzata su di lui. Non mi sarei mai fatto cogliere di sorpresa alle spalle e, sicuramente, mai avrei dato nulla per scontato. Era la mia natura.

Così aguzzai tutti i sensi. Percepivo ogni suono, vibrazione, odore ed osservavo ogni singolo dettaglio di quel luogo memorizzandolo, raccogliendo più informazioni che potevo.
Ero astuto e calcolatore, ogni cosa che facevo era studiata ed aveva un senso.

Dopo qualche passo, ormai mi ero allontanato di circa 4 metri dallo straniero, una fitta nebbia coprì rapidamente quella radura.
Ora, che nel paese della nebbia ci potesse essere la nebbia era del tutto logico. Quello che invece non mi piaceva era come fosse apparsa da un istante all'altro.
Quel fottuto ninja di Kiri aveva deciso di farmi girare i coglioni. Dovevo mettere da parte alcool e puttane per massacrarlo. Era questo che voleva ? Quel verme vigliacco nemmeno aveva avuto il coraggio di sfidarmi apertamente. Voleva intrattenermi con i suoi giochini ninja ? Bene.

Un sorriso maligno improvvisamente apparve dipinto sul mio volto, era ampio e inquietante. Il mio passo si era arrestato, il mio sguardo ridotto ad una fessura scrutava tra la fitta nebbia inutilmente.

Non si è mosso. Riflettei.
L'idiota non si era mosso, non avevo sentito il suono di un solo suo passo. Certo l'eventualità che non lo avessi percepito era probabile, ma valeva la pena fare un tentativo.

Attivai la mia tecnica segreta e con la rapidità di una serpe allungai il busto disarticolato torcendolo di 180° all'indietro, facendo volare il mio corpo verso l'albero che avevo superato, in modo da lasciarlo tra me e il mio avversario.
Nella mano destra era apparsa una carta-bomba.
Raggiunta la massima distanza, 3 metri, allungai il collo lentamente fino a quando i miei occhi arrivarono a pochi centimetri dal tronco, ora potevo addirittura vederne la corteccia.
Tenendo l'albero come riferimento e ricordandomi la posizione del ninja di Kiri avrei allungato con un agilità mostruosa il braccio per appiccicargli la carta bomba nel punto più facile e ampio ossia il centro del busto/arti superiori, facendo volare fulminea la mano a quell'altezza, quasi stessi abracciando l'albero. Quando lo avrei sentito, al tatto, tramite i polpastrelli, avrei appiccicato l'esplosivo attivandolo, il mio braccio poteva allungarsi di 3 metri, se era ancora lì come sospettavo, non mi sarebbe sfuggito.
Appena il tempo di togliere la mano e ci sarebbe stata una bella esplosione. [Velocità azione 375 - Agilità azione 375 - Consumo: 2 Bassissimi]

Il mio corpo e i miei arti quando si allungavano nell'aree erano quasi impercettibili, ero silenzioso e letale. La mia agilità mostruosa mi consentiva di fare tutto ciò in pochi istanti. Lo avrei colto di sorpresa. Non se lo sarebbe mai aspettato, perchè ignorava i poteri della mia tecnica segreta e si credeva al sicuro tra la sua nebbia.
L'albero avrebbe schermato lo spostamento d'aria del mio corpo e non muovendo un passo non avrebbe udito alcun rumore, o almeno così pensavo.
In ogni caso, avrebbe dovuto fronteggiare un avversario invisibile molto più agile e rapido di lui.

Il mio corpo sarebbe poi tornato anatomicamente normale.
Avrei poi portato un tonico di recupero del chakra tra le labbra, senza ingerirlo.
Povero pivello, non avrei avuto alcuna pietà.