Villa di Deveraux Yotsuki

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  1. Roronoa™
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    Una delle famiglie più rispettate del clan Yotsuki non può abitare nei quartieri più malfamati di Oto. Nessuno mai oserebbe smistarli negli orridi vicoli della periferia, dove assassini e ricettatori passano il tempo libero a squartare qualche povera gallina indifesa.
    La dimora di Deveraux sorge in una delle poche zone tranquille del villaggio. Il quartiere non sembra appartenere al potere del Kokage, infatti, lì l'aria è respirabile, calma e fresca mentre nel buio della più "sporca" periferia, la puzza di morte e violenza impregna ogni uomo, ogni oggetto e ogni casa. Il sole non osa sprecare i suoi raggi per quella mandria di assassini, nei vicoli più stretti e oscuri la luce non sembra esistere.
    Essendo il quartiere di Deveraux posizionato lungo il confine che si affaccia verso le terre che separano il Paese del Fuoco con quello del Fulmine, qualcuno ha ideato questo detto : " Sprazzi di Konoha nella terra di Oto".
    Alcuni otesi detestano questa frase, e uno di questi è Deveraux. Il suo codice etico e i suoi ideali non permettono l'esistenza di un' amore verso un altro villaggio, soprattutto quando il suo clan ha dato anima e sangue per la difesa di Oto . Il ragazzo soprattutto non dimentica: gli Yotsuki attendono da generazioni la ricompensa a loro promessa , per gli enormi sacrifici da loro subiti negli anni di Orochimaru. Ricordando questa situazione , arenata da ormai molti anni, gli Yotsuki si limitano a farsi rispettare, ma mai nessuno dei manipolatori dell'elettricità è mai asceso nei piani alti della scala gerarchica del villaggio. I pochi anziani capi rimasti degli Yotsuki pretendono da Deveraux il riscatto del loro clan e su questo sua madre l'ha sempre difeso per prepararlo al meglio nell'impresa . Shizune, alta 1,60, magra, esperta in medicina all'Ospedale di Oto, fiera Yotsuki fino al punto di arruolare il suo stesso figlio tra le schiere del suo clan.
    Lei conosce la vita dei ninja, il suo stesso marito, padre di Deveraux, ha perso la vita dopo l'assalto al Gate che fece molto discutere i quattro villaggi ninja. Per quell'episodio, causato da un Kiriano, si crearono contrasti accesi nelle sale del potere dell'Accademia. Furono minacciati molti ninja d'alto spessore ma a Deveraux questo non importava. Suo padre non c'era più, il suo mito con il sorriso sempre stampato in faccia era richiuso in una tomba di legno marcio.
    Suo padre significava molto per lui, era il suo traguardo da raggiungere e superare.



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    La casa di Deveraux sorge ai confini di questo quartiere, lungo la strada che porta all'interno del "centro abitativo degli Yotsuki". La dimora è enorme, la struttura è alta 8 metri e copre una superficie di 100 mq ogni piano ( ne ha ben tre! ). La vernice esterna è color panna con le rifiniture delle persiane color marrone scuro. Una dimora incentrata nello stile antico.All'interno delle mura si mantiere lo stesso tipo di arredamento. Tende rosse di tessuto pregiato, mobili antichi e possenti, sedie fatte a mano, tavolo lungo e largo , per consumare i pasti o per giocare a carte, con un prezioso candelabro d'oro a cinque braccia appoggiato su di esso. Questa descrizione compone l'arredamento della prima stanza che il visitatore può osservare varcata la soglia dell'ingresso, costituito dal solito portone enorme rinforzato. Le stanze di Deveraux, Shizune e dei probabili ospiti è al secondo piano, al terzo è stata composta una piccola palestra che molto spesso frequentava suo padre.
    Al di sotto del piano terra il Genin trascorre le sue giornate a studiare l'elettricità o ad aggiustare gli apparecchi elettronici ninja che il clan scarica su di lui.
    All'esterno il sentiero è interamente coperto da ghiaia per evitare la formazione del fango durante le pioggie estive. Essa, larga poco più di due metri, si intreccia sul favoloso giardino che la famiglia Deveraux si è sempre vantata di aver composto. Fiori rossi, blu e gialli, d'estate, sono uno spettacolo che ogni visitatore vuole ammirare. D'inverno gli alberi sempre verdi sono l'unica presenza colorata del quartiere.



     
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  2. Roronoa™
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    CITAZIONE
    Discussione Pre-addestramento TS Post I



    Buio. Una figura emerge dall'oscurità. Deveraux Yotsuki.
    Ginocchia e braccia piegate con le mani vicino al suo petto. Chakra pervade la stanza, elettricità scivola sui ferri e sui metalli lì presenti.
    Denti stretti, il tantien è al massimo del suo lavoro.
    Non c'è nessuno in casa, nemmeno l'ombra di un essere vivente, da qualche settimana il ragazzo si cimentava in qualcosa che doveva fare con qualcun'altro: risvegliare la sua natura, la potenza che molti credevano fosse nel suo cuore. Un cuore puro, frutto della procreazione di due Yotsuki. Le speranze di un clan, forse di un intero villaggio.
    Angoscioso silenzio attorno a sè. Mente libera da qualsiasi pensiero. Unico obbiettivo: creare elettricità. Suo padre gli confessò che la cantina della sua dimora era il luogo in cui aveva imparato a manipolare il chakra elettrico e così, seguendo le orme del suo papà, suo figlio cercava di risvegliare ciò che bramava da sempre nello stesso posto dove aveva trionfato suo padre. Che fosse vera o falsa quella confessione lui non se lo domandò mai.
    Passi al piano di sopra, ma lui non sente niente, è troppo impegnato a contrarre muscoli e ad usare chakra. Niente, dal suo corpo non nasce nulla, nessuna luce trafigge l'oscurità che lo circonda. Che tutta la storia del prescelto fosse una falsa? Un' illusione? Una menzogna?
    Per troppo tempo aveva cercato di manipolare l'elettricità, troppe mattine a sputare sangue, troppi libri consultati. Niente. Il nulla.
    Deveraux era disperato, sull'orlo quasi della depressione, ma tutto ciò non faceva altro che alimentare la sua voglia di cambiare quel presente troppo difficile da accettare. Poteva morirci sotto quella cantina, la morte o la sua innata. Due scelte, mai una via di mezzo.
    Un adulto nel corpo di un bambino.
    I passi si fanno sempre più intensi, qualcuno o qualcosa si sta avvicinando in cantina. Deveraux non può udire ciò, o forse non vuole udire. L'oscurità si sta allontando dal solo ingresso lì presente, qualcuno ha già aperto la porta. No scusatemi, qualcuna l'ha già spalancata. Luce entra come un esercito in valle tra le truppe dell'oscurità che senza speranza indietreggiano fino agli angoli della cantina.

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    Deveraux è in mezzo, ora visibile, sua madre lo sta osservando. Il Genin alza lo sguardo e lo pone su di lei. Espressione disperata. Prova vergogna, o forse è solamente stupito dal ritorno anticipato della madre. L'espressione d Shizune non ammette repliche o obbiezioni. Sguardo duro come la roccia, penetrante come un martello pneumatico appoggiato ai testicoli.

    Deveraux cosa stai facendo?

    Domanda retorica, risposta non necessaria. Deveraux rimase in silenzio.

    Non pensavo accadesse così presto. Non felicità, ma preoccupazione nei profondi occhi della chunin Shizune.

    Io devo ...
    Cosa Deveraux?
    Manipolare l'elettricità
    Perchè?
    Riportare il clan al suo vero splendore.
    Volontà d'altri
    Mie Shizune Deveraux scandì il nome della madre con estrema lentezza, quasi con disprezzo.

    Senti.. Gli occhi di Shizune in preda alle fiamme. Deveraux aveva osato troppo.
    Si avvicinò in un lampo, ma nulla che fece intimorire il ragazzo.

    ..te lo ripeterò una volta e una soltanto, vuoi veramente manipolare l'elettricità per questo tuo scopo?
    Si.
    Seguimi. Sua madre si recò in prossimità dell'entrata, ma Deveraux non la seguì. Dove lo voleva condurre?
    Non mi addestri tu?
    Sua madre si voltò. Disperazione nei suoi occhi, c'era qualcosa che Deveraux non sapeva.
    Non avrei il coraggio di ucciderti se ti rivelassi un fallimento.
    Non capisco.
    Non devi capire. Solamente non voglio che quell'anziano rincitrullito ti metta in testa stupide idee portandoti al fallimento. Abbassò lo sguardo.
    E' il nostro clan. Deveraux amava il suo clan, guai a chi tentava di insultare gli Yotsuki.
    Lasciamo perdere, non ho voglia di litigare. Fai ciò che credi.
    La madre chiuse il discorso, o almeno ci provò anche se Deveraux questa volta decise di rimanere in silenzio.
    Troppi dubbi presero forma nella sua mente ma il ragazzo decise di attendere, un giorno avrebbe preteso ogni risposta da sua madre. Lui doveva sapere.





     
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  3. Roronoa™
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    Discussione Pre-addestramento TS Post II

    I giorni passarono come niente fosse. Erano trascorse due settimane da quel battibecco che Deveraux aveva avuto a malincuore con sua madre.
    Non avevano mai discusso prima di quell'occasione e qualcosa sembrava essersi storto, qualcosa aveva modificato la sua forma perdendo la sua proprietà elastica. Il giudizio su sua madre? No, era un qualcosa che il Genin non sapeva definire. Si rivolgevano la parola, questo si, ma in maniera troppo fredda, troppo rapida, senza il calore famigliare che lo aveva sempre coccolato da quando era piccolo. Suo padre, cosa stava pensando di lui ?
    Anche il suo aiuto era importante, peccato che lui se n'era andato qualche giorno prima della sua promozione a Genin.
    Inutile ripetere quanto esso abbia sofferto per quella perdita, oltretutto il trauma era passato, ciò che rimaneva era un senso di nostalgia che lo tormentava ogni qual volta passeggiava per la palestra situata nella soffitta della sua casa, dove il capofamiglia Yotsuki si allenava con i pesi.
    Per circa 2-3 settimane a "casa Deveraux" la situazione fu fredda e ostile a ogni tipo di dialogo, ma oltre alla discussione nell'oscurità della loro cantina, quel giorno, un dì di pieno autunno, tra il ragazzo e Shizune ci fu un secondo litigio, sempre legato al clan Yotsuki.

    Ora di pranzo.

    Tavola ricolma di cibo, bevande e spezie da aggiungere ai pasti preparati da Shizune con tanto amore. La casa si riempì di un odore invitante: carne cucinata direttamente sul fuoco, verdure e vino rosso.
    Cosa volere di più? In una Oto piena zeppa di barboni e poveri poche famiglie potevano godere di ampie scorte di cibo.

    Come procedono gli allenamenti ? Domandò in maniera fredda Shizune, con il viso parzialmente nascosto dal tovaglioso che aveva tra le mani.
    Bene, sto preparando il mio fisico per l'addestramento che fra poco svolgerò.
    Ho capito. Effettivamente sua madre aveva realmente capito dove Deveraux stava andando a parare.
    Manipolazione Elettrica.
    Non era ancora pronto per sapere. Vi state domandando cosa vero? Chiunque voleva apprendere tale innata doveva da quel probabile giorno essere al più totale servizio del clan Yotsuki, e non di Oto. E non era finita lì: chiunque falliva nell'intento doveva rinnegare la sua appartenza al clan. Cosa significava quest'ultima frase? Deveraux poteva essere ucciso.

    Mamma cosa cavolo stai nascondendo. Me lo spieghi?
    Shizune sentiva il rospo dimenarsi all'interno della sua bocca ma con grande sforzo riusciì ad ingoiarlo.
    Niente, ho solo paura. Devi capirmi. Diventerai un vero shinobi e sarai mandato in missione quasi sempre. Confessò sua madre, intenta a tagliuzzare una bistecca troppo dura per quel coltello mal limato.
    Non è questo ciò che ti preoccupa. Ora mi sono stufato. Rabbia, essere preso in giro non era il miglior passatempo del ragazzo, ma una delle poche gocce che facevano traboccare il suo vaso fin troppo facilmente. Il suo piccolo pugno, rispetto a quello enorme di suo padre a cui lui si appoggiava ogni volta che dormiva, crollò contro il tavolo. Quest'ultimo sobbalzò, rovesciando la caraffa di vino rosso che finì per spargersi, come olio su uno specchio d'acqua, sul pavimento.
    Okay Deveraux.
    Il rospo saltò fuori con forza e in venti minuti Shizune spiegò con un po' di timore e angoscia il destino che poteva "colpire" il Genin. Lui ascoltò con interesse e con innaturale tranquillità. Avrebbe imparato quell'arte a qualsiasi costo.
    Sua madre gli raccontò quando la Manipolazione Elettrica era un'innata accessibile a tutti gli Yotsuki, senza un orizzonte di morte che il nuovo capo anziano aveva voluto fortemente. Un passato migliore che doveva ritornare nel futuro. Shizune credeva nel ritorno alle origini, alle vecchie regole, al vero splendore degli Yotsuki che di certo non si misura con le poltrone possedute, ma con i ninja che combattono al fianco degli altri clan otesi per la vita di Oto.
    Deveraux rimase in silenzio ad ascoltare le dure parole della madre. Non obbiettò nè diede il suo appoggio a sua madre. La sua intenzione era quella di apprendere tale abilità e quel discorso, vero quanto fosse, non cambiava il suo pensiero. Rimase in silenzio tutto il tempo, e sua madre capì facilmente cosa stesse passando per la testa al figlio ma non prese parola. La vita era di Deveraux e di nessun altro.

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  4. Roronoa™
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    CITAZIONE
    Intro

    Questioni di Oto



    Sono giorni che non chiudo occhio. Oto è stata interamente tappezzata da fogli recanti strane frasi, semplici ma chiare, mai dette da nessuno,nemmeno dal Kokage in persona e io in questa faccenda voglio vederci chiaro. E' ora che qualcuno tenga alta la bandiera del mio villaggio. Si, oggi sono proprio arrabbiato. Non riesco a pensare ad altro ma sinceramente non me ne fotte niente di questo particolare ninja, voglio solamente incontrarlo e conoscere cosa ha in serbo per Oto. Informerò anche gli Yotsuki, voglio questa faccenda in mano, almeno per capirci qualcosa in più. Ho già avuto contatti più o meno stabili con Konoha.
    Non sono nessuno e questo lo sò. Non mi esporrò per ora, ma a tempo debito. Da futuro capo Yotsuki devo sapere tutto di tutti.


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  5. Roronoa™
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    Vedi Slunky, questo è il quartiere Yotsuki e questa è la mia casa..
    Sorridevo con la sincerità di un bambino, occhi che brillavano e l'indice della mano destra in direzione dell'edificio in cui avrei potuto trovare mia madre, amante degli animali in prima linea.
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    Entrai dalla finestra del primo piano,urlando a squarciagola per far sapere che ero arrivato. Mia madre si diresse subito nella stanza in cui aveva udito il suo nome e la frase "sono arrivato".
    La sua espressione fu un mix tra stupore e felicità.
    Deveraux ma dove hai trovato questa bellissima creatura. Domandò avvicinandosi al gatto,posizionato sulla mia schiena,per accarezzarlo. Slunky si lasciò coccolare da mia madre, e per un attimo lo fulminai con lo sguardo. Maledetto, a me aveva attaccato.
    Senti mamma, mi potresti medicare questa ferita? Feci notare lo squarcio sulla guancia, che oramai era diventata rossa per una probabile infezione.
    Ahia, Slunky ti ha graffiato. Disse , puntando la sua attenzione sulla ferita. Il suo sguardo si fece più serio.
    Principio di infezione. Questo gatto deve essere controllato. Tu comunque ti metti subito seduto.
    E fu così che, dopo aver trovato una sistemazione a Slunky, che oramai si era affezionato a me e a mia madre, ricevetti le cure adeguate per l'infezione alla guancia. Fortunatamente i vari esserini cattivi avevano percorso poca strada all'interno del mio organismo e quindi, con alcune pasticche e un po' di riposo, la zona colpita sarebbe ritornata come nuova.
     
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  6. S h a y
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    Rinnen.

    Era quella la casa dell'uomo che mi avevano spedita ad incontrare? Una specie di mega villa piena di ogni possibile ed immaginabile lusso nel cuore dell'unico posto sano di quella fogna malandata di Oto?.. Beh se era davvero da lui che avrei dovuto recarmi per presentare la mia iniziazione alla famiglia Yotsuki non ero certo scontenta, anzi, tra tutto quello che mi avevano chiesto mamma e papà direi che quella era la cosa migliore degli ultimi sei anni. Avevo portato con me anche Kopi, il piccolo peluche di pezza, tenendolo legato alla cintura di borchie coloratissima, in modo che stesse sempre vicino alla mia persona e mi rincuorasse nel fare quel "grande passo" verso una migliore e piu indipendente vita.

    Non avevo ancora chiaro il perché avessi scelto di vivere secondo le leggi Ninja, a me piaceva l'opposto, il caos, il disordine, una sorta di controllata pazzia che mi faceva riflettere a lungo sul modo in cui mi stavo sviluppando e comportando con gli altri. Vivere ad Oto non era sempre facile, ogni tanto un occhio nero, a volte qualcosa di peggio, in generale non c'è mai un secondo di tregua, un attimo dove abbassare la guardia e fingersi persone serene e tranquille. Ed in un luogo del genere solamente dando via libera ad una vena di follia si può restare abbastanza lucidi da essere considerati normali. Forse.

    Arrivai alla porta, bussando debolmente con la mano destra, il tintinnio dei campanelli e dei braccialetti che indossavo riecheggiò nel silenzio assoluto e pacifico di quel luogo. - Buongiorno, sto cercando.. - Tirai fuori un pezzo di carta dalla tasca. - Dev.. Devirox..Deveraux! Credo sia Deveraux Yotsuki, mi manda la mia famiglia i coniugi Raikawa per presentarmi ufficialmente alla casata.. - Dissi cercando di maledire mia madre per la pessima calligrafia con cui aveva scritto il nome dell'uomo che dovevo cercare. Ero certa di avere fatto qualche fesseria arrivando li in quel modo ma non sapevo come altro iniziare a farmi notare. Volevo scalare la vetta velocemente, fare esperienza, dimostrarmi valida e degna di quello che comportava essere parte di un Clan come gli Yotsuki e, forse, un giorno avrei persino potuto incontrare di nuovo mia madre e mio padre, quelli veri, a Kumo.

     
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  7. Roronoa™
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    Rinnen Yotsuki
    Zombie



    Toc Toc
    Dei rumori provenienti dall'esterno di casa Deveraux distrussero la pace che regnava al suo interno.
    Il gatto Slunky, sebbene incuriosito dal bussare, alzò pigramente la testa per poi gettarla sul cuscino della sua cesta. Stessa cosa, o quasi, fece Deveraux che invece di sistemare il caos nella sua cameretta se ne stava lungo sul materasso a dormicchiare.

    Se non ci fosse stata la madre, la ragazza non sarebbe mai entrata in quella dimora, infatti, dopo alcuni secondi di attesa la studentessa fu accolta all'ingresso da Shizune: una donna dai capelli lunghi, sui quarant'annii, senza nessuna ruga in volto e dagli occhi verdi come i suoi capelli.
    CITAZIONE
    - Buongiorno, sto cercando..Dev.. Devirox..Deveraux! Credo sia Deveraux Yotsuki, mi manda la mia famiglia i coniugi Raikawa per presentarmi ufficialmente alla casata.. -

    In alcuni momenti Shizune poteva diventare, e non ne dava l'impressione, la donna più odiosa dell'intero universo. Egli sbattè le mani vicino al petto in segno di stupore. Si sarebbe portata in avanti con il busto verso la giovane come per esaminarne tutti i particolari del suo volto.
    Esclamò dopo aver concluso "l'analisi":
    -Oh ma si, i Raikawa mi hanno parlate di te e dei tuoi capelli verdi ihihi - risata odiosa - comunque Deveraux è mio figlio. Entra e accomodati pure dove vuoi -
    -Miao- Il gatto si era deciso a scendere e a raggiungere l'ingresso. Più che un felino era un elefante: pesava 10 chili circa e sembrava non riuscire a stare sulle quattro zampe per il suo peso.

    Appena entrati Shizune invitò la giovane a sedersi su una delle tre poltrone della sala. Rimanendo al suo fianco mentre l'accompagnava chiamò suo figlio. Il modo in cui lo fece fu terribile. In vicinanza dell'orecchio di Rinnen tuonò:
    - DEVERAUXXXX! C'è una ragazza qui che vuole parlarti! -
    Dalle scale a chiocciola scese un Deveraux mezzo addormentato e molto irritato per il comportamento della madre. La odiava quando si comportava in quel modo, soprattutto in presenza di ospiti.
    Notò subito la presenza della giovane e senza attendere si diresse verso di lei. I suoi capelli erano disordinati e delle mega-borse nere scendevano dai suoi bulbi oculari.
    - Vado a prepararvi del thè ragazzi - Esclamò la madre e anche se Deveraux non desiderasse una bevanda calda non la fermò per due ragioni: oltre alle buone maniere in presenza di ospiti il Genin sapeva che fermare la madre in quelle occasioni era quasi impossibile.

    Con fare quasi disinteressato, per il semplice fatto che fino a cinque minuti prima stesse dormendo, il Genin chiese alla ragazza:
    << Sono io Deveraux...dimmi tutto >>
    Finì la frase con la mano sul volto e lo sguardo abbassato a terra. Deveraux + sonno = zombie!


     
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  8. S h a y
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    Yotsuki.

    La donna che mi aprì la porta sembrò passarmi in rassegna nemmeno fossi malata di cancro al cervello. Mi trapassò da parte a parte con quegli occhi smeraldo per poi invitarmi ad entrare in una maniera talmente allucinante da lasciarmi senza parole. Se fosse stata mia madre mi sarei volentieri amputata le dita dei piedi mangiandomele dopo aver corso in una laguna di sale piuttosto che sopportarla.. ma questo Deveraux doveva essere un pezzo grosso se mi avevano spedita sino a li di buon'ora. - Grazie ..dell'ospitalità Yotsuki-Sama. - Chinai appena la testa entrando in casa e notando l'obeso gatto che si avvicinava alla porta di ingresso.

    - Quel cucciolo non è un pò fuori forma?.. -
    Azzardai inarcando un sopracciglio mentre prendevo posto assieme alla donna sulle poltrone della casa. Non volevo mancare di rispetto ma ero quasi sicura di pesare meno di quella bestia solo pochi anni prima. L'urlo devastante della mamma di Deve mi perforò il cervello con una potenza tale che dovetti tapparmi l'orecchia esposta per evitare di restare sorda per sempre. Quel ragazzo doveva essere incazzato come una bestia se la mamma lo alzava ogni mattina come se dovesse piovere lava. - Io lo prendo molto allungato se possibile, signora. - Aggiunsi. - Mille grazie della cortesia.. - Poi mi voltai al mio assonnato superiore di grado. - Deveraux-San, state messo malissimo, non so se vi siete visto allo specchio ma sembrate appena uscito da un film horror sugli zombie.. - Sorrisi divertita. - Comunque molto lieta di conoscervi.. - mi alzai presentandomi cordialmente. - Sono Rinnen, figlia adottiva dei coniugi Raikawa. Mi hanno mandata qua perché lei è l'esponente di maggiore prestigio del clan attualmente attivo e vorrebbero che io apprendessi l'arte di famiglia a tempo debito.. quindi sono venuta a presentarmi e a farle presente che mi sono iscritta al corso per aspiranti Genin dell'accademia e a breve terrò l'esame di ammissione. - Tornai poi a sedermi in attesa del Thè.

     
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  9. Roronoa™
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    Rinnen Yotsuki
    Nuova Yotsuki




    La prima cosa che a Deveraux piacque della ragazza fu la sua ironia. Sorrise quando lo descrisse come uno zombie uscito da un film horror. Alzò lievemente il capo togliendo la mano dal suo volto facendola scivolare sulla candida pelle della sua guancia destra.
    << Eh ... stavo dormicchiando >> Per rispondere alla ragazza il Genin mormorò la prima cosa che gli venne in mente ma fortunatamente la ragazza era passata al sodo. Mentre ascoltava ciò che Rinnen aveva da dire si gettò a peso morto sulla poltrona di pelle. Invitò la studentessa a fare lo stesso con un gesto della mano.
    CITAZIONE
    Mi hanno mandata qua perché lei è l'esponente di maggiore prestigio del clan attualmente attivo e vorrebbero che io apprendessi l'arte di famiglia a tempo debito.. quindi sono venuta a presentarmi e a farle presente che mi sono iscritta al corso per aspiranti Genin dell'accademia e a breve terrò l'esame di ammissione. -

    << No >> Si alzò leggermente dal comodo schienale. Balle, erano tutte balle colossali. Sospirò per poi aggiungere il perchè di quel no così secco.
    << Vedi Rinnen non sono l'esponente di maggiore prestigio del clan..sono solo il Genin a cui i saggi anziani piace rompere le balle, perdona il mio termine.>>

    Aveva fatto sapere ai capi anziani di essere disposto a interagire con i nuovi studenti Yotsuki ma da quel giorno in poi si era visto addosso centinaia di bimbi. Tutto aveva un limite.
    << Comunque lieto di conoscerti Rinnen. >> Sorrise. << Ho tenuto un corso Genin qualche tempo fa, vi era anche un certo Izaya Yotsuki, avrà la tua stessa età. >>
    Ricordava quel tipo, e come poteva dimenticarlo: era il ragazzo che aveva scelto la carriera ninja per divertimento.

    Ritornando alla ragazza Deveruax avrebbe potuto far ben poco per migliorarla dal punto di vista fisico prima del raggiungimento del grado Genin. Poteva comunque parlargli del loro clan.
    << Ti faccio sapere intanto che abbiamo un alleanza con il clan Hyuga che ho stipulato io stesso con un tale Vergil Hyuga, quindi se al corso avrai uno Hyuga non pestarlo. >> Rise divertito, immaginando la scena. Quella ragazza era una piccola peste, c'avrebbe scommesso la villa. << Comunque parlami di te, non ti ho mai vista qui nel quartiere Yotsuki >>
    Spostò lo sguardo sui suoi capelli. << Non avrei dimenticato i tuoi capelli verdi .>>

    -Miao-
    Il gatto scivolò sul piede di lei. Dalla porta alla sala ci aveva messo tutto quel tempo, peggio di una lumaca.
    - Ecco il thè ragazzi, fatto subito! - Arrivò la madre Shizune con un vassoio pieno di biscotti, un contenitore decorato per lo zucchero e due tazze fumanti con all'interno un cucchiaino ciascuno. Appoggiò tutto su un piano che Deveraux spostò dal centro della sala in mezzo ai due ninja.
    - Ecco a te Deveraux ed ecco il thè allungato per Rinnen - Si allontanò portando con sè uno dei tanti biscotti lì presenti. Golosa, poteva aggiungere in un suo thè cinque zollette di zucchero per quanto amasse il dolce.

    Prima di prendere la sua tazza Deveraux attese che la ragazza iniziasse a raccontare la sua storia.


     
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  10. S h a y
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    Deveraux.

    - Oh non sapevo che fosse una specie di costrizione.. i miei non lavorano più come militari da almeno un centinaio d'anni, sono fuori dal giro per così dire. Però sapevano da chi spedirmi questo mi induce a pensare che, effettivamente, lei abbia una importanza notevole nonostante il rompimento di scatole.. - Sorrisi. - Non conosco il clan degli Hyuga.. ma credo di aver sentito mio padre nominarli un paio di volte riguardo alla loro presunta cecità.. dice che hanno gli occhi bianchi o qualcosa del genere, ma è complesso ricavare informazioni quando in casa ti trattano come una specie di piccolo diavolo.. - Sospirai sconfortata. Mi sentivo a disagio ad essere cosi disinformata sul mondo e sugli altri clan e villaggi.. ma non poteva essere diversamente sia per la mia giovanissima età sia per il io caratterino tutto pepe che aveva spinto i miei a ritirarmi i documenti cosi che non potessi uscire da Oto senza permesso. Non che mi importasse di restare segregata nel villaggio, c'è chi lo fa per scelta e vive benissimo, però questa era una grossa seccatura perché ogni volta che facevo un viaggio mi dovevo sorbire due vecchi ululanti e perennemente in disappunto.

    - Non conosco molti Yotsuki della mia età.. di solito non frequento questo ambiente, come si potrà dedurre dai..capelli.. è anche per questo che non mi ha mai vista gironzolare in questo quartiere, io preferisco bazzicare nei locali per ascoltare musica oppure andare al bosco dei sussurri per starmene in pace con me stessa sempre ascoltando musica.. - In effetti mi piaceva la musica, specialmente quella con più urli che altro. - La mia storia.. oh.. - Mi grattai nervosamente una tempia incerta su cosa raccontare per non fare magre figure. - .. Io sonostata adottata dai Raikawa, sostanzialmente sono una Yotsuki di quarta generazione e i miei veri genitori sono due Kumani, quindi di Kumo, e servivano il Raikage come noi Otesi facciamo col Kokage.. quindi.. non so perché mi abbiano data in adozione, immagino ci fossero dei problemi o dei pericoli.. per quanto mi possa interessare scoprire le mie origini sono i Raikawa la mia famiglia.. - Anche se sono vecchi di merda. - .. Sono stati loro a dirmi che se volevo un pò di libertà dovevo intraprendere questa carriera, pensano che diventare Ninja possa aiutarmi a sviluppare caratterialmente e psicologicamente.. non so quanto questo sia vero però devo ammettere che l'idea di iniziare a fare qualcosa di concreto nella mia vita è molto più interessante di quanto possa sembrare. - Ringraziai per il Thè, con un cenno della testa, bevendone un sorso e finendo il discorso. - Diciamo solo che è stata una scelta non Obbligata ma .. per forza maggiore. Dovrei impiegare la mia estenuante voglia di correre in giro e fare disordine in un modo migliore e allora che sia la carriera militare a fornirmi qualche indicazione specifica.. Ecco non saprei che altro aggiungere.. - Presi in braccio il gatto appoggiandomelo sulle ginocchia per evitare che mi soffocasse con l'enorme mole. - ..Dovresti dimagrire. -

     
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  11. Roronoa™
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    Rinnen Yotsuki
    Slunky.



    I suoi genitori, adottivi da come Rinnen raccontò, erano estranei alla vita militare da molto tempo. Deveraux fece una smorfia, sperava che i capi anziani li torturassero con convocazioni come facevano con il Genin. Perchè solo a lui lo trattavano in quel modo?

    CITAZIONE
    Però sapevano da chi spedirmi questo mi induce a pensare che, effettivamente, lei abbia una importanza notevole nonostante il rompimento di scatole.. -

    - Avranno spedito delle lettere con il mio nome sopra, " Deveraux il miglior addestratore Yotsuki in circolazione " - Pensò quasi sicuro che fosse realmente accaduto. Erano capaci di tutto quei settantenni scarsi ex shinobi.
    Portò la tazza sulle labbra nel momento preciso in cui Rinnen definì gli Hyuga come gente soggetta a cecità. Il Genin spalancò gli occhi per la cazzata appena pronunciata dalla fanciulla e mentre lo fece le gocce appena ingerite finirono allegramente nella sua trachea. Tossì, sicuro che la colpa fosse anche dei membri anziani che avevano percepito il suo odio verso di loro.
    << Ehm... non credo siano ciechi eh Rinnen, anzi, con i loro occhi sono capaci di superare i nostri vestiti >> Fece un altro sorso, questa volta più lungo del primo.

    Finì di ascoltare con interesse tutta la storia della ragazza, commentando alcuni particolari divertenti come era solito fare.
    << Gli Otesi che servono il Kokage? Deveraux - membri anziani è un paragone migliore. >> mormorò gesticolando con le mani.

    Quando Rinnen concluse il suo racconto, pensando che non era entrata particolarmente nei dettagli Deveraux intervenne.
    << Hai detto già tutto! Storia interessante e si, la carriera ninja dona libertà ..ma non guardare il mio caso >> Sorrise per poi aggiungere sicuro << E' quello che fa per te, te lo dico io. >> Avrebbe voluto continuare con " libertà sì, ma a caro prezzo" ma quella ragazza lo incuriosiva e prima di terrorizzarla con storie di squartamenti o altro voleva testarla sul campo. Non ora ma in un futuro non molto lontano.
    Nel mentre pensava a quando sottoporla ai suoi esercizi si accorse che Slunky aveva trovato una nuova fonte di coccole.
    << Ah si, si chiama Slunky..è un gattone che ho trovato all'Oasi di Oto. Uno dei miei compiti è sorvegliare quella zona e gestirla >> Ricordandosi che la ragazza aveva appena confessato che amava i posti tranquilli propose un affare. << Io non ho tempo di seguirla molto, se diventi Genin Rinnen ti consegnerò l'Oasi .. mi hai detto che ti piacciono i luoghi silenziosi. >> Un piano diabolico per gettarla nelle grinfie degli anziani. Da quel giorno in poi Rinnen qua, sù, giù..vola, tutto e di più.

    Nel mentre attese una risposta alla sua proposta Slunky vide il pupazzo di pezza allacciato sulla cinta della giovane. Abbassandosi , anche per ricevere coccole, diede una zampata a quello che era conosciuto con il nome di Kopi. Il primo colpo andò a vuoto quasi per caso, ma il secondo avrebbe colpito il compagno di Rinnen se quest'ultima non fosse intervenuta.


     
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  12. S h a y
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    Il Gatto.

    Alla fine il colloquio non era stato così terribile come credevo. Anzi, alla fine mi aveva persino offerto qualcosa di molto simile ad un posto di lavoro, il che non avrebbe sicuramente guastato in previsione di una futura indipendenza economica e sociale dai miei genitori asfissianti. - Io non mi intendo molto di mondo Ninja.. vivo un pò troppo sulle mie e mi rendo conto che fare qualche scaramuccia con le amichette nei bagni dei locali non è paragonabile ad un vero conflitto aperto.. ma vedrò di impegnarmi, specialmente visto che voi siete stato così gentile con me, offrendomi persino un posto di lavoro! - Sorrisi, realmente contenta di quella futura sistemazione. - Potrebbe solo spiegarmi in cosa consiste la capacità del nostro clan? Mio padre non mi ha mai voluto istruire, dice che sono troppo piccola e vulnerabile per controllare la potenza del tuono.. ma non capisco se sia semplicemente scemo oppure mi creda così ingenua da non sapere che ho provato svariate volte a fare come lui senza però successo.. - Sapevo che era presto per quello, ma la mia curiosità superava di gran lunga quella di ogni persona vivente: Dovevo sapere, capire, conoscere.. ne andava della mia serenità mentale.

    Poi Slunky, il gattofante, cercò di artigliarsi Kopi per divertimento. Gli afferrai la zampa impedendogli di toccare l'orsetto. - Non toccare Kopi per nessun motivo. A lui non piace che altri lo tocchino senza permesso. - Poi riposi la zampa dl gatto a posto, tornando a fargli le coccole dopo averlo tuttavia guardato con aria vagamente omicida. A differenza di un essere umano, un cucciolo di animale non poteva capire cose come la proprietà, potevo perdonarlo. Inoltre era morbido e caldo, l'avrei voluto come cuscino..

     
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  13. Roronoa™
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    Rinnen Yotsuki
    Tuono.




    Sorrise quando vide Slunky cercare di afferrare quello che doveva essere un giocattolo di Rinnen.
    Quest'ultima non conosceva il gatto di Deveraux: ora l'avrebbe guardata con espressione dispiaciuta ma dopo alcuni minuti, come un vero felino, avrebbe colpito con ancora più precisione. Il Genin non disse nulla alla studentessa riguardo al carattere di Slunky, si sarebbe goduto lo spettacolo rischiando anche di vedere il suo animale domestico volare fuori da una finestra.

    Riguardo alla presunta cecità degli Hyuga Rinnen si scusò con Deveraux spiegando i motivi della sua ignoranza nel mondo ninja. Avrebbe fatto bene a studiare, nel corso genin il Genin aveva strigliato i suoi allievi perchè non conoscevano lo stemma degli Yotsuki.
    Non poteva sorvolare su quelle lacune: trovarsi un ninja con il simbolo degli Uchiha stampato sul mantello significa sapere dall'inizio come difendersi dai suoi poteri oculari.
    E perchè Deveraux portava in bella vista lo stemma del suo clan? Bhè lui ne era costretto visto che..no, non era il maggior esponente, era costretto dai membri anziani ma a differenza degli altri incarichi il Genin era fiero di quel "peso".

    CITAZIONE
    - Potrebbe solo spiegarmi in cosa consiste la capacità del nostro clan? Mio padre non mi ha mai voluto istruire, dice che sono troppo piccola e vulnerabile per controllare la potenza del tuono.. ma non capisco se sia semplicemente scemo oppure mi creda così ingenua da non sapere che ho provato svariate volte a fare come lui senza però successo.. -

    Ascoltò con interesse quella domanda e ci rimase male. La ragazza non era ignorante per causa sua, ma per i suoi genitori. Come potevano dire che noi Yotsuki controllavamo il tuono? Come un fratello maggiore Deveraux fu sincero con lei.
    << Nessun tuono Rinnen. Noi Yotsuki siamo capaci di utilizzare l'energia elettrostatica per difenderci e per attaccare ma niente di paragonabile alla potenza di una saetta. E' comunque un potere elevato e il tuo fisico, prima di sostenere tale capacità, dovrà potenziarsi. >>
    Sorrise, cercando di far sentire la ragazza capace e talentuosa.

    << Hai mai combattuto ? >> Domandò poi senza un preciso perchè, finendo la sua domanda dopo aver afferrato un biscotto dal vassoio.










     
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  14. S h a y
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    La dura Realtà.

    Non avevo mai combattuto in verità. Se si escludevano risse e zuffe di bassa lega, naturalmente. Il fatto che controllassimo la potenza delle cariche elettrostatiche e non del tuono per me non faceva alcuna differenza, l'importante era apprendere ed iniziare a farmi un nome in quell'ambiente tanto ostile di Oto. Che cosa avrei potuto fare se non dare il meglio di me e convincere gli altri che valevo abbastanza per essere lasciata libera di perseguire i miei scopi? Che poi.. quali fossero.. ancora dovevo scoprirlo. - Non ho mai combattuto un vero duello.. come potrà immaginare. Ho affrontato diverse situazioni rissose e tumultuose, quello si, so difendermi e usare qualche tecnica ma nulla a che vedere con un vero combattimento. - Sospirai. - Anche se devo ammettere che il mio obiettivo è quello di diventare una brava combattente e farmi un nome quanto più rapidamente possibile per avere indipendenza e rispetto dagli altri Ninja.. per una ragazza Oto non è un posto ospitale, devi sapere prendere una spranga e spaccare denti all'occasione.. - Sorseggiai la bevanda afferrando il micio per la collottola e appoggiandolo per terra vedendo la sua grave insistenza con Kopi.

    - So di aver bisogno di molto allenamento ancora, sto facendo un po' di pratica con qualche ragazzo del quartiere che conoscevo da prima di intraprendere la via Ninja.. quando mi sentirò pronta tornerò qua per farmi istruire sull'arte del Clan, sempre se va bene a lei e se il mio esame genin risulterà positivamente superato. Il che non è facile visto che odio studiare... - Sorrisi ironicamente. - .. Ha qualche consiglio da darmi? in generale intendo, non solo per allenarmi e altro.. c'è molto che ho desiderio di conoscere e imparare.. ma mi manca l'esperienza anche solo per iniziare. -

     
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  15. Roronoa™
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    Rinnen Yotsuki
    Insegnamenti



    Era una ragazza determinata e Deveraux amava intrattenersi con persone con quel pregio. Se poteva sbilanciarsi vedeva in Rinnen il futuro glorioso del clan, forse più di quanto fosse lui stesso, spinto solamente dalla vendetta. Nella giovane c'era la voglia di migliorarsi ogni giorno, di superare i propri limiti.

    << Bhè meglio di niente >> rispose appoggiando la tazza nel piano che Shizune aveva portato.

    << Diventerai forte >> Affermò il Genin, asciugandosi le labbra con un fazzoletto ben piegato che aveva in tasca.
    << E' solo questione di pratica, nel tuo caso personale di tempo vista la tua voglia di imparare e io sarò disposto ad insegnarti tutto ciò che conosco del mondo ninja. Ti consegnerò io stesso il mantello del clan quando sarà il momento.>> Lavorare per migliorare il clan significava per Deveraux anche rendere gli allievi più forti del maestro.
    Forse sbagliando, il Genin dava già per scontato che la ragazza avrebbe acquisito senza problemi il potere della manipolazione elettrica.


    << E nel caso del rispetto lo conquisterai facilmente. Sono sincero. >> Portò il suo sguardo sulla tazza della giovane, infatti, se anche lei avesse concluso di bere il thè e di consumare i biscotti portati dalla madre si sarebbe alzato per portare tutto in cucina.
    Riguardo al consiglio da dare rimase un po' a pensare. Voleva evitare frasi fatte o insegnamenti da padre ma poi, non trovando alcunchè, disse la prima cosa che gli venne in mente.

    << Se devo darti un consiglio da ninja ti direi di allenarti con quel giovane del quartiere cercando di individuare lo stile di combattimento a te migliore. Io ad esempio uso jutsu per potenziarmi e poi mi getto nel corpo a corpo. Se vuoi un qualcosa da fratello maggiore ti consiglio di sentirti sempre superiore ai balordi che troverai ad Oto e non fare a pugni per stupidaggini. >>
    Concluse, stirandosi entrambe le braccia.



     
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16 replies since 27/10/2010, 17:20   206 views
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