Ogni storia ha un inizio

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    Sarebbe stato sufficiente individuare sul territorio Otese i giusti punti di raduno, quei luoghi dove la gente seria avrebbe potuto leggere Il bando permettendosi di dimostrare anche più interesse di quello che ci si aspetta da un ninja comune. Dieci puntini nella mia mappa immaginaria già li avevo fissati…ora era solo questione di muoversi, senza farsi vedere. Era da tanto tempo che ci pensavo, così tanto per scherzare sul futuro, ma da quando l’idea aveva preso forma più concreta mi ci erano voluti diversi mesi di preparazione per organizzare il tutto. Chissà se realmente Oto era pronta per una miglioria del genere…stavo facendo un passo più lungo della gamba? Forse, ma non avrei lasciato che le cose cambiassero, sì perchè sarebbero inevitabilmente mutate, indirizzate da una dea bendata o una folata di vento più impetuosa. La nave andava condotta verso le acque più profonde e buie con polso fermo e avevo deciso che io sarei stato il timoniere. E per fare ciò mi serviva una ciurma, leale e spietata…
    Se fino ad adesso le cose non erano andate come dovevano era perché mi ero “fidato” di persone che non potevano essere mosse dal mio stesso desidero, dal mio medesimo fuoco interiore, per il semplice motivo che non potevo definirli fratelli. Il sentimento patriottico è uno dei più forti su questa terra, un legame che nessuna katana può spezzare con tanta facilità. Solo una adeguata spesa avrebbe bilanciato il peso di vedere Oto splendente, più forte di ogni altro villaggio, e questa era il sudore e il sangue dei suoi stessi figli.

    I Gate sarebbero stati i primi della lista, in quanto punti di maggiore concentrazione di ninja disposti a sacrificare la propria vita per Oto. E di sicuro il Suono era riuscito nel tempo a generare abilissimi shinobi sconosciuti ai più, vogliosi di rivestire responsabilità più alte, di servire meglio il proprio paese. Io avrei concesso a questi sconosciuti incarichi proporzionali alla loro forza, dopo averli conosciuti e valutati approfonditamente. Il manifesto sarebbe stato affisso da una mano invisibile sui Cancelli, dalla parte interna al villaggio, e nei più noti centri di raduno delle guardie limitrofi le stesse mura. Solo per le guardie del South la procedura sarebbe stata diversa; per loro venire a conoscenza del “concorso” sarebbe stato molto più diretto.

    :::

    “ Sono tutti riuniti, signore!”

    Disposti ordinatamente su tre file, le guardie del Lupo sono immobili davanti al loro capitano. Un silenzio tombale occupa la scena ma non c’è il minimo timore negli occhi dei miei uomini. Forse qualcosa in questi anni l’ho imparata loro. Tuttavia l’atmosfera è tesa, in genere attuo questa procedura per scoprire chi ha commesso una infrazione, punire uno di loro o peggio limitarmi ad un semplice discorso di sfiducia. Ma questa volta sarebbe stato tutt’altro…questa volta avrei dato ad alcuni di loro l’occasione di servire meglio il proprio villaggio. A parlare sarebbe stato Sha Gojyo, il mio braccio adestro al South Gate.

    “ Figli di Oto, da oggi avete la possibilità di dimostrare il vostro affetto per nostra madre. Il ninja di cui adesso farò il nome faccia un passo avanti: Yasochika Iemura. Tu hai il mio benestare per partecipare alla selezione; chiunque altro potrà comunque partecipare al concorso ma, da fratello, vi sconsiglio vivamente di provarci. Non voglio perdere validi uomini per i quali ho speso tempo nell’addestramento. Tutto chiaro?”

    “ Si Signore!”

    :::

    Immediatamente dopo i Gate sarebbe toccato ai bar e ai locali, in particolar modo i più malfamati; dunque circa metà quartiere dei piaceri. Le più abili spogliarelliste dei locali notturni sarebbero state profumatamente pagate per individuare gli abili ninja della zona in modo da informarli del concorso e offrire loro un piccolo servizio extra offerto dalla casa. I baristi avrebbero servito insieme alla coppa della migliore bevanda della casa una copia del bando ai migliori ninja di passaggio. Avrei contattato anche le diverse zone termali sparse sul territorio le quali si sarebbero attivate per far giungere la notizia alle orecchie di tutti i suoi clienti. Come se non bastasse a particolari ninja, allettati nell’ospedale e riconosciuti grazie ai dati presenti nelle cartelle cliniche, sarebbe arrivata insieme alla cena un foglietto con alcune informazioni del bando. Successivamente il complice presente il segreteria avrebbe assegnato ai prescelti infermiere in grado di fornire loro ogni tipo di informazione, dando vita ad una valida rete di informazione. Persino all’interno del tempo di Oto, in prossimità dell’altare, gli stanti avrebbero potuto notare il solito foglio giallastro.
    Personalmente, senza l’ausilio di intermediari, mi sarei occupato di due questioni fondamentali: le prigioni e la baracca nel bosco dei sussurri. Dalla lista avrei tralasciato appositamente i dojo dei vari clan, ritenendo la diretta intromissione negli “affari” di ogni famiglia un passo che mi avrebbe fatto scoprire eccessivamente. In fondo non ne avevo bisogno.

    Ora era solo questione di tempo…
    Il messaggio sarebbe stato recepito dai meritevoli, solo il loro cuore si sarebbe smosso al vedere scritte quelle prime parole.



    “ Da un grande potere derivano grandi responsabilità.
    Il momento di uscire dalle tane è giunto.
    E’ ora il tempo di raccogliere i frutti del lavoro compiuto.
    Oto ti chiede di rispondere all’appello.
    Tua madre ti chiama e se sei suo figlio non puoi tirarti indietro.”

    ” Gatte attorno ad una insegna rossa ad intermittenza
    e il gomitolo di lana gialla è intero e luminoso.
    Al quarto vetro rispondi settanta se ne condividi il sesso,
    altrimenti avanza di due e bussa tre volte.
    Se vedi canini appuntiti entra senza proferir parola e vai dalla quindici.
    Altrimenti avanza di quattro, rifiuta;
    poi entra senza proferir parola andando dalla sette.”



    Probabilmente sarebbe stato più difficile capire il quando che il dove. Ma c'è tempo, dopotutto non è passato molto tempo dall'ultima volta. Per lo meno con tutti quelli che sbaglieranno, quelle si faranno un sacco di soldi HAHAHAHAHA




    CITAZIONE

    La giocata è free, qualunque ninja Otese più parteciparvi, se interessato.
    Per ricapitolar,e in ognuna di queste zone gdr di Oto è possibile ricavare informazioni sul bando:

    Gate North, South, West, East
    Neko Senzai
    Ramen Sounds Good
    Yamada onsen
    Yuuyake Bara No Sumire
    Barovia
    Hungry Bug
    Il pruno fiorito
    Il Tempio del Suono
    Gli inferi di Oto
    Ospedale
    Baracca nella foresta



    Edited by DioGeNe - 20/4/2015, 17:41
     
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  2. Tokì
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    Ore 00.35 - Quartiere dei Piaceri.

    Per quanto le urla di dolore di Haru potessero essere forti nessuno si era fermato a dare un occhiata nel vicolo, nessuno, perché infondo si sa: chi si fa i fatti propri campa anche cent'anni. E questa è una regola ben risaputa dalle parti del quartiere dei piaceri.
    Lo Yama reggeva Haru per il collo tenendolo ben appiccicato al muro del vicolo: negli occhi del cinquantenne c’era la paura, lacrime copiose gli scivolavano dai lati del volto e dal naso colava del sangue rossastro che dal polso del Genin cadeva nel buio del terreno. Haru bisbigliò qualcosa, un implorazione forse, o magari un insulto, insomma qualcosa che allo Yama non fu molto chiaro.

    « .. Perf..
    ..FF..f..a..
    Pe..rfa.hore..
    »

    Passò qualche secondo, e poi la stretta del Genin venne meno, lasciando cadere il peso morto del vecchio che con un tonfo sordo s'accasciò sul pavimento iniziando a piangere interrottamente.

    « .. La prossima volta che vuoi fregarmi pensaci bene, mio caro Haru. »

    Ringhiò lo Yama, con quel tono che non ammette repliche. Ed effettivamente fu esattamente così: Haru prese ad annuire rapidamente e fra un colpo di tosse ed un altro si mosse verso l’altra uscita del vicolo sbatacchiando prima contro una parete e poi contro un'altra in una goffa uscita di scena.

    Non aspettò nemmeno di vederlo sparire fra le ombre della sera, infondo era quasi sicuro che Haru fosse un pessimo combattente, ed il sangue che aveva sulle mani ne era la prova. Era certo che quel vecchio non l’avrebbe mai sfidato apertamente, anche perché in quel caso gli avrebbe dato un serio pretesto per ucciderlo.
    Prese quindi a camminare verso l’altra uscita facendosi spazio fra le ombre a rapidi passi. Solo una volta raggiunta l’uscita liberò delle bende insanguinate gettandole dentro ad una cassetta di legno, all’ultimo poi strappò dal muro adiacente un volantino, c’era scritto qualcosa riguardo alla madre di qualcuno. Inizialmente non ci prestò caso e lo usò per ripulirsi le dita dal sangue filtrato fra le bende

    ..Tane delle madri.. Oto.. Gatte e gomitoli..

    Lesse le frasi di sfuggita fin quando non lo sentì strapparsi sotto la pressione delle proprie dita, fece per accartocciarlo ma poi le ultime parole del “volantino” lo incuriosirono nella loro più totale stranezza.

    Ore 02.53 - Quartiere dei Piaceri, il Neko Senzai


    Circa due ore, due ore di SCLERO allo stato brando. Si era scervellato nel peggiore dei modi, seduto su di una cassetta della frutta aveva cercato di trovare un nesso logico a quell’indovinello. Le aveva provate ma niente, tutti quei numeri gli avevano lentamente dato alla testa, e alla fine aveva scelto di fare le cose a modo suo: istinto.
    Raggiunto il Neko Senzai non badò nemmeno alle vetrine, superò rapidamente l’ingresso del bordello dirigendosi senza troppi complimenti al bancone. Era pratico del posto, insomma. Si piegò in avanti ed una volta richiamata/o la matrona (o il pappone) sfilò dalla cinta dei pantaloni il volantino che lo aveva attirato al bordello, lo distese sul bancone: nonostante le pieghe, il sangue e lo strappo il contenuto era piuttosto chiaro. Alzò quindi lo sguardo sul gestore e rimase a fissarlo con aria del tutto seria per un paio di interminabili secondi durante i quali cercò di cogliere la sua più recondita emozione, insomma doveva capire se la dentro ne sapevano qualcosa:

    « La QUINDICI. »
    Sentenziò in ogni caso, alla fine.

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  3. newlord
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    Finalmente ero a casa.
    Aver passato un paio di giorni al villaggio delle calde primavere era stato piacevole, ma ora sentivo la voglia di tornare ad Oto, ormai diventata la mia casa.

    In quei giorni seppi che il corso per diventare genin era andato bene, o almeno sufficientemente visto che passai con il minimo dei voti.
    Comunque il mio obiettivo era stato raggiunto: DIVENTARE GENIN.

    Ora per cercare di crescere come shinobi, mi serviva un'opportunità per mostrare le mie nuove abilità.
    Avrei inoltre dovuto allenarmi per diventare più forte in tutti i campi per poter diventare in futuro un chunin.

    Si preannunciava una bella sfida e seccatura... troppe cose da fare e da non poter prendere sottogamba.

    Al momento passeggiavo per le strade di Oto, anche piuttosto annoiato, dirigendomi al Pruno fiorito dato che avevo voglia di farmi un bel bagno alle terme.

    -Oggi si preannuncia una giornata rilassante...-

    [...]

    Arrivato alle terme delle splendide ragazze con un kimono mi accolsero:
    -salve dolcezza come posso aiutarti?-

    -Ciao,niente di che, volevo solo rilassarmi qua alle terme-

    Una delle ragazze mi squadrò:

    -Capisco, sembri in forma...forse questo ti potrebbe interessare, dacci un occhiata e dopo potrai servirti di queste splendide acque-

    -Vediamo un pò...- cominciai a leggere.

    Il momento di uscire dalle tane è giunto
    E’ ora il tempo di raccogliere i frutti del lavoro compiuto.


    -Mmmm... interessante, potrebbe essere un'occasione per farsi notare...- un ghigno si formò sul mio volto.

    Le ultime due frasi del primo paragrafo mi fecero rimanere un pò perplesso, non amavo molto i discorsi troppo patriottici.

    -Non sono certo tipo da sacrificarsi per un villaggio, penso piuttosto che rinuncerei alla mia vita per difendere le persone che amo...-

    La seconda parte, sembrava un indovinello.

    -Comunque non voglio aspettare oltre...vediamo che cosa mi propongono...-

    Arrotolai il volantino e salutai di fretta le ragazze in kimono.

    -Scusate ho una cosa importante da fare!!!- corsi via.

    -Ci si vede la prossima volta!!!-

    [...]

    Ero per strada a riflettere sull'indovinello:

    -Allora le prime due frasi mi sembrano piuttosto facili... sembra si riferisca al bordello Neko Senzai...-

    Ne avevo sentito parlare, sembrava che l'insegna rappresentasse una donna travestita da gatto.
    Senza indugi mi fiondai all'edificio.

    Il resto non capivo che cosa volesse dire...
    -Il luogo dell'ncontro sono sicuro sia questo,però non capisco la seconda parte di questo maledetto indovinello...chiederò al barista...-

    Entrai nel bordello notando tutte le belle ragazze che attiravano i clienti all'ingresso, ma riuscìì senza distrarmi troppo ad arrivare al bancone dove mostrai il volantino con l'indovinello al barista:

    -Sai darmi informazioni?-
     
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  4. Gama
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    Ogni storia ha un inizio

    1/?

    Il sole veniva lentamente nascosto dalle alte fronde degli alberi del Bosco dei Sussurri, più si avvicinava il tramonto e più il sole si tingeva di rosso illuminando gli edifici che dal tetto di casa mia si vedevano. I Mikawa mi avevano accolto e con loro il villaggio del Suono mi aveva adottato rendendomi, a tutti gli effetti, un ninja di questo paese; ormai il tempo passato a Konoha mi sembrava appartenesse ad un'altra vita e lo era, effettivamente. Quante cose erano cambiate da quel giorno in cui, in compagnia di Toro e Shinji, ero partito verso il paese dell'Erba? Fu là che morì Kenzaru Kurotsuchi e nacque Hisagi Diogene Mikawa. Una persona nuova che non possedeva più nessun legame con il passato e che rinnegava la sua trascorsa appartenenza a Konoha, questo villaggio mi aveva accolto: mi è stata messa a disposizione questa piccola casa sul cui tetto ora mi trovo, è stata rimessa fiducia nelle mie abilità e capacità e io non l'avrei disattesa.

    Le mie giornate ad Oto, dopo essere tornato da Suna, erano piuttosto tranquille e senza molte cose da fare per questo dedicai il mio tempo libero per esplorare la città. Le strade mostravano senza alcun filtro gli abitanti di questo paese, forse non molto diversi da Konoha, però nei loro sguardi era evidente una rabbia silenziosa e covata; forse sbaglio a definirla rabbia - o meglio - la rabbia è solo la conseguenza dell'orgoglio e dolore nel vedere il proprio paese alla deriva. Il villaggio del Suono è sempre stato considerato un villaggio minore, villaggio fondato e costituito da nukenin, vagabondi e ladri; e questa credenza sulle sue origini ha portato ad una svalutazione del valore reale di questa gente, delle sue istituzioni e della sua forza.

    I passi mi portarono verso l'estremo occidentale del paese, dove il West Gate si apriva verso il mondo e le mura proteggevano la città. Fu proprio lì che lo vidi, un volantino appeso alle mura le cui prime parole attirarono la mia attenzione e mi fecero indugiare. "Il momento di uscire dalle tane è giunto.", "Oto ti chiede di rispondere all’appello. Tua madre ti chiama e se sei suo figlio non puoi tirarti indietro" Continuai così a leggerlo e, dopo averlo letto una volta, lo lessi un'altra e un'altra ancora finché ogni frase non fosse incastonata nella mia memoria. Una richiesta d'aiuto da parte di oto ma non firmata dall'amministrazione ma, anzi, tenuta nell'anonimato; un enigma finale che sembrava accennare in maniera indiretta al Neko Senzai, noto bordello di Oto. (Non mi soffermo su come io conosca certi luoghi, ognuno ha diritto alla propria vita privata e sessuale) Sempre nell'enigma venivano date una serie di disposizioni su cosa fare per poter raggiungere, così supposi, quelli che avevano stampato il volantino.

    Attesi la notte in cui la luna fosse stata piena e splendente nel cielo, la sua luce copriva quelle delle più sparute stelle ed illuminava le strade della città. Il giorno precedente, quando trovai il foglietto, compii un primo giro di ricognizione al bordello ma c'era una cosa che non riuscivo a capire: "e il gomitolo di lana gialla è intero e luminoso" sia dall'esterno che dall'interno non vidi nulla che potesse, anche lontanamente, ricordare un gomitolo di lana gialla; per questo decisi di tornare a casa per poterci riflettere con più calma e l'illuminazione mi avvenne quando alzai lo sguardo al cielo dove una parte della luna era illuminata, a quel punto dovetti solo compiere una semplice addizione. (tipo 1+1 o 2+2, come preferite voi) Non ero sicuro che la mia supposizione fosse giusta, infatti se avessero voluto realmente indicare il giorno in cui la luna sarebbe stata piena perché usare un sostantivo maschile? "Il gomitolo di lana". Avrebbero, infatti, potuto intendere di doverci andare di giorno ma allora mi spiegavo perché precisare che il "gomitolo" è "intero e luminoso" gli unici momenti in cui il sole non è "intero" è all'alba o al tramonto e quindi ogni momento della giornata sarebbe stato buono per andar lì?

    Decisi che c'avrei provato quella notte, quando la luna era piena, e se non fosse andato bene ci sarei andato il giorno dopo in pieno giorno; la pulce che quel volantino mi aveva messo nell'orecchio era troppo fastidiosa per non essere soddisfatta e la curiosità mi rodeva le viscere. Portai con me tutto il mio equipaggiamento, sebbene mi trovassi all'interno del villaggio non avevo nessuna intenzione di farmi trovare impreparato, nascosi il kimono scuro su cui era presente, all'altezza del cuore, il simbolo di oto con un lungo mantello nero e poi guardai nuovamente il mio volto tumefatto dalle profonde cicatrici che mi stravolgevano il volto prima di mettermi la maschera nera priva di espressione. La strada dalla mia dimora al Neko Senzai non richiedeva molto tempo e in dieci minuti arrivai al locale, vidi le vetrine le cui ragazze all'interno cercava di attirare possibili clienti; iniziai a contare e mi soffermai sulla quarta nella quale stava Cristie ma con cui, come diceva il volantino, non ne condividevo il sesso, quindi arrivai alla sesta e mi ci piazzai di fronte bussando tre volte. Ora, se avessi fatto tutto giusto, avrei dovuto vedere dei canini e, a quel punto, sarei entrato dirigendomi verso la quindici, altrimenti sarei avanzato di altre quattro vetrine arrivando alla decima, avrei rifiutato le avanche di Maria e sarei entrato chiedendo di Kasumi.


     
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    Non sapevo che cazzo fare, come al solito negli ultimi giorni, così decisi di fare un salto al bordello di Oto, giusto per bere qualcosa e distrarmi un po'.
    Indossavo un'ampio impermeabile nero e un sakkat in paglia tenuto con la visiera calata sul viso, ad oscurarne le fattezze.
    Arrivato al locale, entrai senza farmi troppi problemi e andai a sedermi dritto al bancone.

    Sakè!
    Ordinai al barman alzando con un dito la visiera del cappello, in modo che intravedesse il mio occhio ambrato da serpe.
    Mi voltai sul sellino girevole, appoggiandomi con le spalle al bancone in legno, selezionando accuratamente con lo sguardo la puttanella che mi avrebbe tenuto compagnia.

    Ayane vieni qui! Sentenziai, facendole cenno di avvicinarsi con l'indice della mano destra.
    La ragazza sorridente e dalla camminata sinuosa si avvicinò rapida, muovendosi sulle punte dei piedi.
    Ormai le puttanelle del locale le conoscevo tutte e Ayane era una delle mie preferite.
    Mi si sedette sulle gambe, incrociando poi con fare sexy le sue.

    Alzai il mento per fissarla dritto negli occhi dato che l'ampia visiera tenuta abbassata mi ostacolava la visuale.
    I miei occhi da serpe non le incutevano timore, forse perchè non mi conosceva bene, o forse perchè credeva di conoscermi.
    Non mi importava, in fondo volevo solo trascorrere qualche ora nella piu totale spensieratezza.

    Allora, cosa mi racconta la mia piccola Ayane ? Il mio tono di voce era basso, profondo, inquietante, ma aveva anche una sottile vena affettuosa.
    La ragazza era a suo perfetto agio, abituata com'era a trattare con la peggior feccia di Oto mentre le premevo il seno morbido e vellutato con i polpastrelli della mano aveva iniziato a parlare del più e del meno.
    In realtà non mi fregava un cazzo di che cosa avesse da dirmi, ma era giusto per fare un po' di conversazione.
    Fu in quel momemto che mi accennò al bando, porgendomi un volantino che aveva sfilato da un contenitore posto sul bancone del bar.
    Diedi una lettura distratta e veloce: dall'indovinello mi trovavo nel posto giusto (al Neko) nel momento giusto: quella notte la luna era piena.
    Lo gettai per concentrarmi sulla ragazza in attesa di vedere che cosa sarebbe successo.

     
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    Non molti ninja avevano risposto all'appello; o meglio pochi erano quelli stati in grado di capire ora e luogo in cui farsi trovare.
    Meglio pochi ma buoni, o almeno così la pensavo io...Aloysius invece non ero di quel parere, lui voleva formare un esercito, era convinto di riuscirci; io meno. Avevo accettato di occuparmi del reclutamento solo per un motivo: il giorno Y. Kiri aveva avuto il suo, Suna anche (sebbene avesse tenuto nascosto al mondo accademico l'infiltrazione nell'obitorio), Konoha era stata mezza rasa al suolo da terzi (una mano ogni tanto fa comodo)...mancava solo un tassello per completare il piano...o che dir si voglia, per dargli inizio.
    Le gatte avrebbero agito come da copione nei confronti dei due ninja che, sebbene la loro stessa presenza palesava un'adeguata attitudine, non potevano nemmeno immaginare di cosa sarebbero stati gli artefici. Avevo già preparato loro il tutto, bisognava solo dargli una piccola "spinta".

    Kasumi sarebbe apparsa a Hisagi (avrei scoperto solo dopo il suo nome) in vesti succinte. Lo avrebbe invitato ad allungarsi sul triclinio offrendogli un bicchiere del più costoso liquore del locale e avrebbe preso a "danzare" attorno al palo. Eravate solo tu e lei nella stanzetta privata e ogni minuto che passava andava via un pezzo del suo già scarso vestiario. Quando ormai il reggiseno era andato e il primo fermacalze pure, avrebbe parlato per la prima volta con tono sensuale:

    " Pare che oggi sia il tuo giorno fortunato. Hai trenta minuti pagati con me e io non vedo un pezzo di marmo come te da giorni."

    Detto ciò si sarebbe attaccata alla bottiglia, scolandosene metà. Cosa avresti deciso di fare era a tua discrezione ma la ragazza difficilmente avrebbe accettato un no come risposta, cercando di convincerti (se necessario) con ogni suo mezzo a disposizione.

    Ayane di certo non si sarebbe fatta scrupoli a massaggiare, tra le altre cose, le parti intime dell'altro ninja (già avevo visto quel Juuza da qualche parte) nella sala principale dove quella sera praticamente vi era il pienone. Sul palco principale infatti, due gatte stavano dando grande spettacolo passandosi ripetutamente l'un l'altra un grosso "giocattolino" di vetro. Non era più sfrontata del solito però quella sera tremava tutta, come eccitata per un qualcosa di nuovo. Ed infatti non sarebbe passato molto tempo prima che ti saresti accorto di una pasticca che la gattina teneva in bocca; finita la sua ne avrebbe sfilata un'altra dalla tasca interna del suo completino per mettersela sulla lingua e sussurrarti all'orecchio:

    " Questa è davvero incredibile. Fa effetto anche sui ninja addestrati e ti sballa in 5 minuti. "

    Energicamente (per quanto possibile ad un braccio esile come il suo) ti avrebbe afferrato per il collo per infilarti la lingua in bocca e consegnarti il regalino con tanto di limonata. Se avessi fatto resistenza o meno non le sarebbe importato più di tanto, l'avrebbe ingerita lei e avrebbe continuato a girarti intorno; dopo tre, quattro minuti la droga aveva fatto effetto e avrebbe preso a dare di matto, iniziando a togliersi i vestiti.

     
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  7. Gama
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    Così arrivò Kasumi, ammiccò nella mia direzione ed io la seguii lasciando le luci colorate, la musica assordante ma anche il puzzo di sudore ed alcool nell'altra stanza. Il privé, una stanza più piccola identica alle molte altre presenti nel locale, era stato pensato - così come faceva intendere la parola - per poter trascorrere del tempo in compagnia delle danzatrici senza occhi e sguardi indiscreti. Certo quello che accadeva all'interno non aveva molto a che vedere con la danza. Unico elemento riguardante quest'arte era un palo da lap dance situato nel mezzo della stanza ottagonale, lungo le pareti degli squallidi divanetti scuri - per nascondere la sporcizia.

    Un centro di gravità permanente: difficilmente riuscivo a distogliere lo sguardo da quei movimenti, i vestiti cadevano senza che mano li togliesse apparentemente, vorticava intorno al palo conficcato nel soffitto e nel piccolo palchetto. Ma non potevo, non dovevo lasciarmi abbindolare, questa volta non ero entrato nel locale per godere delle fanciulle che forniva, per questo non potevo - non dovevo - abbassare la guardia. Interruppi il contatto visivo con lei, smisi di fissarla e vedevo indistintamente la sua figura muoversi ancora sinuosamente intorno al palo.
    Presi in mano il bicchiere che mi aveva offerto, me lo spacciò per il miglior liquore del locale, feci fatica a crederci pensando che, probabilmente, lo avrebbe detto in ogni caso: sia che fosse stato scadente sakè, sia che si trattasse di liquore di ulive. Mi lasciai con il dubbio: la maschera che portavo al volto era totale e non mi permetteva di poter bere senza toglierla e, questo, non era possibile; mai in pubblico mi sarei tolto la maschera e mostrato al mondo il mio volto. Per questo lo accettai di buon gusto ma lo appoggiai su un tavolino e lo ignorai.

    Poi si scolò mezzo bottiglia e mi si getto addosso iniziando a toccarmi. Per quanto il suo viso, il suo seno e quelle dannatissime gambe mi invogliassero a farle fare vedere due o tre cosette; tentai da prima di fermarla in maniera educata ma la ragazza non sentiva ragioni. Forse aveva bevuto troppo, forse aveva assunto sostanze psicotrope, forse stava semplicemente recitando la sua parte in maniera perfetta e quasi stava per fottermi. Iniziai ad accarezzarle le braccia, le mie dita ruvide le avvolsero le braccia e, all'improvviso, si serrarono come in una morsa. L'alzai da terra e allungai le braccia per allontanarla da me, poi la mia voce sarebbe stata filtrata dal volto privo di espressione, rocca e dal tono basso Kasumi, non voglio te e lo sai benissimo, smettila di fingere, non offendere la mia intelligenza. Dimmi dove sono e quando gli potrò parlare. Se avesse smesso di dimenarsi l'avvrei appoggiata e mollato la presa, attendendo sua risposta.


     
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    Ayane era la troietta preferita di Gouken.
    In quel momento nella sua mente perversa c'era solo lei.
    Le strizzò il seno con ancor più forza, fissandola estasiato con i suoi occhi da rettile.
    La sua lingua iniziò ad allungarsi mostruosamente, scorrendo sulla pelle morbida della ragazza dal collo fino alla guancia e poi in ogni dove, avvolgendo la ragazza come un sinuoso serpente, per poi tornare in un istante alle dimensioni normali in bocca.
    Quando gli propose di ingerire una pasticca, il chunin non si tirò di certo indietro, non aveva paura di nulla, nemmeno di morire avvelenato.
    La ragazza l'afferrò per il collo, la serpe si sporse in avanti mettendole la mano libera dietro la testa per premerla verso di lui.
    Le cacciò la lingua in bocca, assumendo la pasticca, per limonarla con forza fino a quasi toglierle il respiro, mentre la sua mano sul seno scivolava lentamente a premerle quel bel culetto perfetto.

    Vediamo se è potente quanto dici...

    Aggiunse facendole prendere fiato per poi ricacciarle subito la lingua in bocca.



    Post corto ma non voglio divulgarmi in racconti hot :D
     
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    Il Mikawa aveva posto più resistenza dell'altro non avendo bevuto dal bicchiere. Peccato che il veleno avesse somministrazione per via aerea e lui era rimasto vicino alla bottiglia aperta per tutto quel tempo. Con la vista appannata avrebbe potuto vedere la gattina cadere a terra priva di sensi, dopotutto la ragazza non aveva la resistenza del ninja e si era anche versata il liquido manomesso addosso. Qualunque fossero state le azioni di Hisagi non si sarebbe potuto allontanare più di qualche metro che anche le sue gambe avrebbero perso vigore e con loro tutto il corpo a seguire.

    La nuova serpe di Oto, invece, aveva deciso con piena coscienza di andare incontro al pericolo. Ovviamente la pillola in se non era nulla di eccezionale: la solita roba che girava nel quartiere dei piaceri da anni ormai. Era sulle labbra e il seno prorompente della ragazza che il veleno era stato applicato e il continuo contatto da parte dello shinobi di queste parti non gli avrebbe lasciato vie di fuga. Si sarebbe potuto accorgere solo che la ragazza, posta a cavalcioni su di lui, aveva perso i sensi...cosa che accadde in pochi secondi anche a lui.

    :::

    Al loro risveglio i due ninja erano in una stanza diversa; tuttavia dal rumore che si udiva in lontananza dovevano essere sempre nel locale o in un edificio nelle vicinanze. Erano immersi nell'oscurità ma percepivano di essere su un piano inclinato, con il corpo a formare una X; si sentivano [o vedevano, se in possesso di Vista Notturna] caviglie e polsi immobilizzati dal freddo metallo. Quanto tempo era passato dall'arrivo al Neko? Il loro addestramento avrebbe potuto rispondere con raziocinio per loro: i loro vestiti non puzzavano più di quanto non lo fossero la notte della luna piena, inoltre non vi erano segni così marcati nei punti dove le catene bloccavano i loro arti nè questi provocavano loro un dolore rilevante. In ogni caso i due non erano imbavagliati, quindi avrebbero potuto scambiarsi le loro idee liberamente.

    Oltre ai due tavoli da autopsia sui quali giacevano, la stanza era completamente vuota, priva di finestre e con una sola porta a metterla in connession con l'esterno. Che i due avessero tentato o meno di liberarsi delle catene poco importava poichè, d'un tratto, da quella stessa apertura entrò una figura. Indossava una lunga tunica, munita di un cappuccio che copriva gran parte del volto, e portava in mano una lanterna. Chiuse la porta con lo stesso fare tranquillo e metodico di come era entrato; compiva una sola azione per volta...era inquietante. Dopo diversi secondi prese a parlare:

    " Non mi sarei meravigliato se vi avessi trovato già liberi dalle vostre catene. Ma, vi prego, sono solo un piccolo impedimento per evitarvi di compiere sciocchezze. Purtroppo non ho avuto modo di osservarvi così da vicino per comprendere le vostre personalità: oggigiorno i ragazzi sono sempre meno saggi e poco inclini alla parola. Se capirò di poter confidare sulla vostra collaborazione, vi farò liberare io stesso."

    Avrebbe quindi posato la lanterna ad un gancio del muro e ne avrebbe aumentato la fiamma fino a generare una buona sfera di illuminazione.

    " Immagino che sappiate perchè siete qui; magari nessuno ve lo ha detto esplicitamente ma sicuramente lo intuite. "

    Fece un'altra pausa. La sua voce era pungente, sebbene non come quella della Serpe, e giovanile, ma non come il Mikawa.

    " Ovviamente siamo qui per cambiare le sorti del villaggio. La vostra scelta di aver risposto alla chiamata vi autorizza e vincola a far parte di un progetto più grande sia di me che di voi, frutto di anni di preparazione e dedizione. Oggi siete chiamati a fare voi la vostra parte. "

    Forse solo allora i due ninja avrebbero realizzato che la scelta di trovarsi al bordello, quella notte, avrebbe cambiato per sempre le loro vite.

    " Se volete fare domande siete liberi di farne ma prima ne faccio una io a voi: come inquadrate storicamente e qual'è il motivo per cui, secondo voi, Oto fa parte dei quattro villaggi accademici?"




    CITAZIONE
    Veleno Soporifero (5 dosi) [Veleno]
    La somministrazione di 1 dose causa dopo 3 round in cui continuamente inalato il veleno la perdita dei sensi. Subire danni risveglia la vittima. Ogni round la vittima avrà un malus di 1 tacca in Riflessi. Uscire dall'area d'effetto o non respirare il veleno aumenta di 1 i round necessari a cadere addormentati e riduce di 1 il malus in Riflessi. Una dose ha un raggio di effetti di 6 metri e dura fino a 5 round anche in ambienti ventilati, può essere spazzato via da fuuton. Usare più dosi non riduce il tempo necessario ma aumenta il raggio di 6 metri.
    Tipo: Supporto - Variabile
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 100)
    [Da Chunin in su]
     
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    Quando Gouken rirpese i sensi si ritrovò incatenato in una sorta di sala ambulatoria, totalmente avvolto nell'oscurità.
    Oscurità che i suoi occhi da serpe erano in grado di penetrare come se fosse giorno.
    Questa me la pagherai Ayame - riflettè immaginando quella che sarebbe stata la sua prossima sessione con lei, qualcosa che sarebbe andata ben oltre il sadomaso.
    La serpe sorrise, infondo Ayame continuava ad essere la sua troietta preferita e questa era la sua natura: una piccola vipera.

    Come sottofondo si sentiva ancora la musica del locale, il chunin doveva trovarsi probabilmente nello stesso edificio.

    Pensò al freddo metallo che lo teneva legato. Avrebbe potuto liberarsi in una frazione di secondo grazie ai poteri proibiti del serpente, tuttavia era meglio attendere ed aspettare chi si fosse presa la briga di portarlo lì.
    Liberarsi e ucciderlo cogliendolo di sorpresa sarebbe stato molto più appagante che farsi trovare già libero.

    Il suo aguzzino non si fece attendere.
    Gouken in realtà si trovava al Neko per pura casualità, aveva letto il bando, ma la sua presenza era giustificata da Ayame, non dall'annuncio.
    Tuttavia chi lo aveva imprigionato sembrava non essere un nemico, anzi diceva che lo stava facendo per Otogakure.
    Era credibile, perchè promise di liberarlo non appena avesse risposto ad una domanda:

    CITAZIONE
    "Se volete fare domande siete liberi di farne ma prima ne faccio una io a voi: come inquadrate storicamente e qual'è il motivo per cui, secondo voi, Oto fa parte dei quattro villaggi accademici?"

    Semplicemente perchè è stata conquistata con la forza dall'accademia, spodestando il suo leader originario: Orochimaru.

    Sibilò divertito.

    Ora, se sei in buona fede, ti conviene liberarmi subito, se vuoi continuare questa discussione. Altrimenti lo farò da solo, ma poi dovrò ucciderti. Non voglio testimoni dei miei poteri proibiti.

    La mianccia era altamente credibile.
     
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  11. Gama
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    Ogni storia ha un inizio

    3/?

    La ragazza pareva stupita dalla mia richiesta, forse mi ero sbagliato, forse lei era solo una pedin... la vista iniziò ad annebbiarsi, mollai la presa sulla ragazza e questa cadde al suolo inerte, ero stato drogato, ma come? Non ne avevo idea, mi mossi verso l'uscita e poco prima di poter raggiungere l'uscio della porta stramazzai a terra svenuto.

    Il buio mi avvolgeva e celava tutto ciò che mi circondava. Vibranti bassi ritmati e altri suoni ovattati giungevano alle mie orecchie, probabilmente mi trovavo ancora all'interno del Neko ma i miei movimenti erano limitati da delle robuste manette in ferro che mi crocifiggevano ad un tavolo formando una "X". La luce che squarciò le tenebre della sala era una lanterna tenuta dall'uomo incappucciato che si avvicinò a me e, rapidamente avevo fotografato l'aula in cui mi trovavo: nessun tipo di finestra e altra via d'uscita se non la porta da cui era entrata quell'uomo, un secondo ninja anch'esso tenuto legato ad un tavolo usato probabilmente per autopsie. A cosa diavolo serve una stanza fornita di codesti materiali in un bordello? Questa era solo una delle domande che mi balenarono alla mente. Non avevo nessuna possibilità di liberarmi e non avevo la benché minima idea di cosa mi sarebbe accaduto, non mi restava altra possibilità che vedere come si sarebbe evoluta la situazione e rimanere al gioco finché non avessi carpito ulteriori informazioni riguardo a ciò che stava accadendo.
    L'uomo sembrò quasi scusarsi del fatto che prima ci aveva avvelenato e poi, ancora inerti, legati ad un tavolo da autopsia; rimasi in silenzio sotto la maschera pensando che, se avessi avuto la possibilità di liberarmi, avrei quanto meno ripagato tanta premura e gentilezza. Ma conveniva rimanere calma e lucido, non sprecare parole in minacce vane, sterili con l'unico rischio di far credere di avere bisogno di vantare la propria forza al fine di far credere all'avversario maggiore di quella che realmente è. Meglio il silenzio, meglio agire quando più conviene.
    Oto si è alleata con l'Accademia per convenienza, probabilmente era l'unico modo per sopravvivere agli eventi precedenti. Ma già dai tempi di Ayato Joku - traditore di Oto e storico Kage di Konoha - il villaggio del suono è sempre stato considerato un villaggio minore, reietto e semplice covo di disadattati da perseguitare.Attesi in silenzio ancora qualche attimo e poi ripresi a parlare, la voce bassa era graffiata e suonava distorta dalla maschera E tu chi sei? Cosa o chi rappresenti? E quale sarebbe "la nostra parte" che tu dici dovremmo fare, quale il compito da adempiere per Oto?

     
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    ::: Inizi :::

    Era scomparso. Nessuno aveva avuto più notizie sul suo conto, nè i molti gli abitanti della Villa nè Omoi.
    Partito per una missione nel territorio di Iwa non potevo pensare che potesse essere stato catturato o addirittura ucciso; se c'era una cosa che avevo imparato in questi anni di collaborazione era che nulla era così scontato quando si parlava di Aloysius Diogenes Mikawa.
    Dopo le katane di kiri, l'incursione a Suna, lo scontro con Nibi e con il suo predecessore Garth non potevo credere che il Colosso fosse stato messo k.o. da una missione accademica.
    Ed era proprio per questa mia convinzione che sarei dovuto andare avanti con il nostro piano. Il prossimo target era proprio Oto...ci sarebbe stato da divertirsi! I preparativi generali erano pronti da tempo: la scelta del posto, i cadeveri pronti, le mazzette consegnate.
    Il vero punto interrogativo della missione era Febh; era proprio lo Yakushin, infatti, che avrebbe dovuto azionare il tutto una volta accaduto il misfatto. Ma Diogene confidava in quell'amministratore a mio avviso del tutto inadatto al compito che ricopriva...e poi, anche se non avesse adottato le giuste contromisure, si sarebbe potuto correggere il tiro in corso d'opera.
    Il giorno Y, così avevamo deciso di chiamarlo, seguì una settimana di discreti e minuziosi preparativi. Il locale era il Neko Senzai e per la serata si aspettava il pienone; Lulu aveva fatto in modo che io potessi agire indisturbato facendo continuare la normale attività nel locale all'oscuro della totalità di consumatori e gattine.
    Ogni sera avrei portato tre cadaveri nel locale, passando per i vicoli più bui e inusati del quartiere. Goyo alle mura mi avrebbe fornito il materiale necessario, prelevandolo un po da tutte le scorte dei quattro Gate...materiale schedato, il cui uso sarebbe stato motivato per esercitazioni. La pianta della mappa studiata a fondo.
    Nulla era stato lasciato al caso: Aloysius si era lavorato per bene Lulu per convincerla; Luis Mikawa, il vero propretario del bordello, tornando da uno dei suoi numerosi viaggi, probabilmente non avrebbe preso bene la notizia. Un piccolo pegno per una causa superiore...tutti avremmo dovuto sacrificare qualcosa per la riuscita del piano generale.
    Gli unici a sapere del piano erano Goyo (il guardiano del South), Lulu (la direttrice del Neko Senzai) ed io, ovviamente. Omoi era stato lasciato all'oscuro di tutto, lui era indaffarato in altre faccende parimenti importanti...Ma la fuga di informazioni era un rischio che non potevamo permetterci e quindi tutti sarebbero passati sotto le mie sapienti mani: i loro ricordi sarebbero stati cambiati per non sapere nulla di compromettente su Diogene e sul piano in generale. Per quanto riguardava me, invece avrei chiesto proprio al membro della squadra speciale del villaggio di farmi chiudere la bocca: il Colosso non c'era a controllarmi quindi non ero costretto a farlo...tuttavia quella era una precauzione anche per la mia persona, gli avvenimenti di Kiri me lo avevano insegnato a dovere!

    L'ultimo tassello era la creazione di una pista; la stessa che Oto ed eventuali ninja stranieri avrebbero dovuto percorrere per debellare ogni possibile dubbio. Come aveva voluto Aloysius sarebbe stata la stessa Oto a scegliere chi schierare ed io non mi opposi a tale decisione...i panni sporchi vanno sempre lavati in casa propria.

    ::: Presente :::



    " E' proprio così. Oto è dovuta adeguarsi al cambiamento per la sopravvivenza. Potete biasimare l'allora daimyo e le persone di potere che firmarono quell'accordo? "

    Erano le persone giuste: giovani consapevoli e determinati, una giusta accoppiata per dare inizio a tutto.

    " Quello che vi chiedo io è: cosa fareste per permettere ad Oto di sopravvivere ancora? "

    Un'altra pausa. La porta quindi si aprì e da essa entrarono otto bambini che, muniti delle giuste chiavi, andarono a liberare i due ninja dalle catene. Il loro sguardo era spento e, ad una attenta analisi, sotto le vesti semitrasparenti si potevano vedere i segni di ferite mortali ma dalle quali non usciva più sangue. Sembravano vivi ma lo erano realmente?

    " Rivoluzione. O per meglio dire, ristrutturazione. Per creare un nuovo futuro è indispensabile cancellare il vecchio. E come sempre nella storia, questa fase necessità di sacrificio, di lacrime versate e perchè no, di ribellione. "

    Forse i due avevano iniziato a capire in che guaio si erano immischiati; ora toccava solo a loro decidere se accogliere di propria volontà il progresso o se rimanere attaccati al passato, morendo come inutili martiri. Fuggire? Troppo tardi. Uccidere quel folle ninja? Inutile. Quella notte Hisagi e Juuza avrebbero fatto parte della storia e sarebbero stati gli unici a poterla raccontare. Solo allora

    " Il momento è giunto. L'intera struttura sta per esplodere e, arrivati a questo punto non penso abbia molto senso dilungarsi oltre. Avete due alternative: morire per una causa superiore o continuare a servire Oto. Abbracciare l'oblio oppure l'ignoto ma, in questo secondo caso, sappiate che la via che vi attende sarà si piena di insidie ma in grado di accrescere le vostre capacità a dismisura e prendere parte al mondo che verrà con un ruolo più grande. La prima invece è la via facile, la fine di tutto nella speranza di una vita futura migliore. Se Oto è la vostra patria allora venite da me e mettete la vostra testa tra le mie mani. Ci rivedremo al Tempio del Suono."

    Qualunque fosse stata la loro decisione l'esito sarebbe stato solo e soltanto uno.

    BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM

    gif


    ::: ? :::

    I due si sarebbero risvegliati tra le macerie e le fiamme e, a seconda della loro scelta, con determinati pensieri nella mente. Il Mikawa si sarebbe ritrovato con un calcinaccio conficcato nell'addome [Ferita Grave sanguinante (DnT Grave)] steso a terra e circondato da una decina di cadaveri. Il sanguinamento lo avrebbe ucciso in poco tempo se non avesse fatto nulla. La serpe invece si sarebbe risvegliata sotto le macerie; l'aria era come cenere e i suoi polmoni erano già a fuoco [Ferita Media per bruciatura, (DnT Grave)]. Sotto quei grossi blocchi di pietra erano seppellite almeno 20 persone, tutte morte per contusioni o mancanza di ossigeno, e lo stesso sarebbe capitato a Juuza se non avesse trovato una soluzione. Da li si riusciva ad intravedere l'esterno, ma serviva un corpo inumano per muoversi tra quei detriti.
    Non potevano saperlo, ma loro due erano gli unici superstiti.

    Intanto il quartiere era entrato nel panico, il terrore avrebbe ben presto insediato il cuore dei cittadini e le urla avrebbero coperto ogni altro rumore. Il villaggio sarebbe andato in allerta e la notizia sarebbe giunta con priorità massima fino all'ufficio amministrativo di Febh. Il Neko era stato demolito causando un numero incalcolabile di morti.



    CITAZIONE
    OT/ Se altri ninja otesi volessero partecipare alla giocata possono eccome ;) /OT
     
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  13. Roronoa™
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    Allarme!

    Villaggio del Suono pt.0



    Si era sdraiato sul letto dopo aver consumato la cena, stremato dal duro allenamento pomeridiano.
    I suoi occhi si chiusero subito, e ciò era alquanto strano considerata la grave insonnia di cui soffriva da tempo.

    Doveva essere destino.

    Trascorse alcune ore, un onda d'urto di notevole intensità si abbatté come uno tsunami sulla sua dimora.
    Il boato fu assordante.
    Disteso a quattro di spade, egli sobbalzò violentemente, lanciando un acuto per lo spavento.
    La prima cosa che pensò fu ad un'esplosione, ma non al Neko Senzai, dove era avvenuto effettivamente, ma nella sua casa, al piano terra.
    La sua camera da letto era al terzo piano, in mansarda.

    Come un fulmine, scese per andare a controllare.
    Ogni oggetto era al suo posto, intatto.

    Ma che diavolo...

    Si voltò verso l'unica finestra del piano terra il cui vetro era andato in frantumi.
    Essa non dava verso il centro del villaggio, ma sul quartiere dei piaceri, situato a pochi chilometri dalla sua dimora.
    Ebbe un illuminazione.

    Prese il suo giubbotto da chunin, il mantello del clan, l'equipaggiamento e iniziò a correre come un forsennato, in direzione del quartiere a luci rosse, sperando in un semplice incidente.

    Non era stato l'unico ad udire quell'assurdo boato.
    La gente era scesa nelle strade, confusa.
    Alcuni di loro stavano correndo nella stessa direzione di Deveraux.
    Il Chunin li superò come un fulmine.

    A un centinaio di metri dal quartiere, iniziò a notare la presenza sempre più numerosa di pietre, di ogni grandezza, che c'entravano poco o nulla con l'ambiente circostante.
    Da dove provenivano quei detriti?
    Accelerò.

    Un attentato com'era avvenuto a Konoha? Al quartiere dei piaceri?
    Avvicinandosi a mano a mano al luogo del probabile incidente, Deveraux notò come le persone divenivano via via sempre più sconvolte, disperate, alcuni in lacrime, consapevoli di ciò che era appena successo.

    Non servì domandare, a Deveraux bastò spostare lo sguardo verso l'alto: un enorme quantità di fumo nero si stava dirigendo verso il cielo stellato.

    [...]




    Giunto sotto la colonna di cenere, il Chunin si fece spazio tra la popolazione civile accorsa nel luogo del disastro.

    jpg



    Davanti alle iridi verdi di Deveraux, vi era il Neko Senzai completamente raso al suolo.
    Gli edifici adiacenti erano stati danneggiati dai detriti.

    Il cuore del Chunin iniziò a battere all'impazzata.
    Un attentato?
    Non era il tempo di farsi quelle domande, doveva mettersi all'opera per salvare il salvabile.
    La situazione era complicatissima: tra calcinacci, legna e residui di arredamento, oltre al fuoco che stava consumando ogni cosa, aleggiava un fumo densissimo e letale.
    Decise di prendere in mano la situazione.

    EVITATE FUUTON! Tuonò, tentando di farsi udire da tutti i presenti.
    Con un bel vento carico di chakra quell'incendio sarebbe diventato enorme, carbonizzando chiunque fosse ancora tra le macerie.
    Le sue qualità di sensitivo non erano così sviluppate da individuare forme di vita all'interno di quella nube di fumo nero come la pece, ma poteva pur sempre analizzare con il suo sguardo la folla accorsa, alla ricerca di shinobi. [Sensitivo][Percezione del Chakra]

    Tra le persone presenti si nascondevano dei ninja sospetti?

    Con un tono di voce imponente e un espressione dura e severa, Deveraux continuò a impartire ordini.
    jpg
    ALLONTANATEVI TUTTI E STATE CALMI! ALLERTATE L'AMMINISTRATORE.
    DEVONO RIMANERE AL MIO FIANCO SOLO I NINJA! SE CI SONO MEDICI O INFERMIERI RESTATE E PREPARATEVI.


    Si sarebbe voltato verso i detriti in fiamme.

    RIUSCITE A SENTIRMI? C'E' QUALCUNO IN VITA? RISPONDETE! Urlò.
    L'ultima cosa che aveva in mente di fare era quella di entrare in quella coltre di fumo senza avere una chiara idea sulla posizione di eventuali sopravvissuti.







     
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  14. Gama
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    Ogni storia ha un inizio

    4/?

    Ignorò la mia domanda, certo non confidavo che mi rispondesse in maniera precisa ma non si lasciò sfuggire nulla su quella che era la loro organizzazione. Cosa sarei disposto a fare per garantire la sopravvivenza di Oto? Non ebbi tempo di rispondere che la porta si aprì e venni ammaliato da quei otto fanciulli muniti di piccole chiavi che tenevano saldamente fra le dita leggere, si avvicinarono e mi liberarono polsi e caviglie. I loro volti erano privi di espressione, lo sguardo era appoggiato all'infinito e sembravano essere ciechi, sotto la veste intravidi una serie di ferite; cosa diavolo fossero non seppi dirlo, uno mi sfiorò il polso con le dita e risultarono di ghiaccio, venni scosso da un brivido che dalla schiena mi smosse le spalle e il capo. Mi massaggiai turbato prima i polsi e poi le caviglie dopo essermi seduto sul tavolo e aver lasciato le gambe a penzoloni, stavo ancora cercando di metabolizzare la sua domanda precedente quando riprese a parlare e allora capii. Rivoluzione Il mio sguardo volò rapidamente verso il suo volto, non stava scherzando, era serio. Avevano organizzato una rivoluzione ad Oto, ormai la situazione era irreversibile e il tempo dell'esplosione era giunto; la storia doveva fare il suo corso e proseguire inesorabile e in quella stanza, in quel momento, la storia si stava concretizzando e prendendo forma diventando reale, tangibile, percepibile.

    Non so se fu il calore che rendeva l'aria irrespirabile o quel dolore lancinante al torace a svegliarmi. Il Neko era esploso e tutto attorno a me bruciava, mi tolsi immediatamente la maschera annaspando cercando dell'aria e un grido di dolore mi percosse lasciandomi boccheggiante mentre con un movimento saldo tolsi il calcinaccio che mi aveva provocato una ferita profonda e sanguinante. Il sangue usciva copioso e dovetti fare uso dei miei geni per bloccare l'emorragia evitando così la morte certa. Tra i corpi che mi circondavano non riuscii ad individuare il cadavere di Juuza, sperando che non fosse morto nell'esplosione iniziai a cercare una via di fuga per evitare di finire bruciato. Il locale era completamente distrutto e il pavimento della sala al livello del terreno aveva ceduto lasciando uno spiraglio d'uscita, non ero in grado di utilizzare il chakra per camminare in verticale ed ignorare la forza di gravità. Per questo iniziai a comporre i seals necessari per attivare una tecnicaFune del Serpente - Fie jutsu
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Topo, Tigre, Uccello (3)
    L'utilizzatore può creare dal proprio corpo diversi serpenti dalla lunghezza massima pari a 9 metri. Le serpi si avvinghieranno in una struttura solida a discrezione dell'utilizzatore e potranno: avvicinare o allontanare l'utilizzatore di 9 metri con Velocità incrementata di 3 tacche, anche da posizioni insolite, come in volo; raccogliere o allontanare oggetti; disarmare l'avversario con Agilità pari alla Precisione dell'utilizzatore aumentata di 2 tacche.
    Tipo: Ninjutsu - Hebiton
    (Livello: 5 / Consumo: Basso )
    [Da studente in su]
    dal mio braccio, che si era allungato verso una trave che avrebbe funto da appiglio, comparirono dei serpenti che si attorcigliarono intorno alla trave permettendomi di uscire rapidamente.
    Riuscii quindi ad uscire da quell'inferno, le serpi scomparirono quando, ancora in volo, uscii da quella che sarebbe potuta diventare la mia tomba. Prima ancora di atterrare a terra, ancora coperto dal fumo denso dell'incendio, composi rapidamente i sigilli necessari per sostituirmiTecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:Basso )
    con una tegola di un tetto posto ad una ventina di metri da me. Sarei quindi comparso in cima al tetto dove potei assistere allo spettacolo che mi si stagliava d'avanti, cercai di nascondermi dietro alla canna fumaria di quel camino che svetteva sul tetto nel quale mi trovavo, era nell'ombra di esso che l'incendio provocava che mi fermai ad osservare la gente correre ed urlare, posseduti dal terrore, accecati dalla paura come piccole formiche agitate dopo un attacco al formicaio.
    Forse aveva ragione quell'uomo, non vi è altro modo di ricostruire se non partendo dalle macerie e il fine, così alto, può giustificare azioni così violente come questa. Solo una cosa mi intimoriva: Alosyus era a conoscenza di tutto questo? E quale sarebbe stato il destino di Febh, egli d'altronde era l'amministratore del villaggio, se l'obiettivo era una "ristrutturazione" totale, forse anch'esso doveva essere sacrificato per il bene della causa?
    Non potevo permettermi di rimanere così vicino alla zona dell'attentato, dovevo andarmene e raggiungere il Tempio del Suono che si trovava nel Bosco dei Sussurri, quindi mi girai verso la sua direzione e, impastando del chakra per velocizzare la mia corsa, partii nella sua direzione.
    Se fossi riuscito a raggiungere senza intoppi il Bosco dei Sussurri, avrei compiuto un giro più largo passando intorno al tempio almeno un paio di volte. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Mi sarei tenuto nascosto il più possibile per evitare di essere individuato. Se non avessi individuato una palese minaccia o fossi riuscito a capire cosa mi avrebbe aspettato all'interno, sarei entrato all'interno dell'edificio.

     
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    È colpa tua. Ratty

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    [Pericolose novità]

    Il boato distante svegliò appena l'amministratore che riposava in piena tranquillità nella sua stanza a Palazzo Yakushi, sede del suo clan. La camera era molto piccola, appena quattro tatami, ed era quasi del tutto disadorna. Tuttavia era la sua stanza, che si era ricavato e sistemato nel corso dei lunghi lavori di restauro di cui era stato incaricato sin dall'ammissione nel clan. Quello era il suo piccolo santuario privato, che nessuno, salvo cataclismi, doveva invadere. Con lui dormiva una lucertola poco più grande di un Chihuahua, di colore verde-giallognolo, che continuò a ronfare indisturbata. Uhn..che succede? Aprì appena un occhio per quell'inconveniente. ...mmmh...ancora qualche stupido esperimento nei sotterranei, sicuramente. Bah. Decise nel dormiveglia, prendendo poi la decisione più semplice: voltarsi e continuare a dormire.

    Pochi minuti dopo la porta della sua stanza si aprì di scatto, finendo quasi per saltare via dalle guide sul pavimento, mentre la vecchia Ogen, capoclan degli Yakushi, appariva minacciosa. Febh! Non hai sentito l'esplosione? Che razza di idiota che sei, sono venuti a cercarti! Eh? Che? Si sollevò a sedere, ancora stordito dal sonno mentre la lucertola russava della grossa, persino sbavando un pò della sua saliva velenosa. Esplosione? E che vogliono da me? Oggi non ho fatto esplodere nulla...e quel chiosco ieri è stato solo un incidente...che chiamino l'amministratore e mi facciano dormire. Con un gesto le chiese di allontanarsi (evidentemente nel dormiveglia non aveva capito con chi stava parlando) e quindi fece per rituffarsi sotto le lenzuola...solo che venne afferrato per un piede e, al grido: DEFICIENTE SEI TU L'AMMINISTRATORE! la vecchia lo scaraventò contro il soffitto, facendolo volare per aria ed atterrare, stordito e sanguinolento davanti al ninja che era arrivato di gran carriera a palazzo per avvisarlo

    Il...tetto...lo avevo appena riparato...lo avevo... Farfugliò, mentre il messaggero si guardava intorno senza capire. E come avrebbe potuto dopotutto? La lucertola continuò a dormire imperterrita. Dannata.

    [...]

    Doveva fare un certo effetto vedere l'amministratore che si avvicinava a ciò che restava del Neko Senzai con un'espressione mortalmente seria in volto. Giusto un pelo attenuata dalla papalina e dalla camicia da notte antidiluviana e sporca del suo stesso sangue. Il Neko... Si guardava intorno, soffermandosi sui frammenti delle vittime e dell'edificio giusto un istante, continuando a camminare senza sosta fino a quello che sembrava il cuore delle operazioni. Quando arrivò, una singola lacrima scendeva lungo la sua guancia destra: aveva molti ricordi di quel posto...perlopiù legati al fatto che MAI UNA VOLTA era riuscito ad appartarsi con una delle ragazze, finendo sempre interrotto dalle più bizzarre coincidenze. Ed ora non avrebbe potuto farlo mai più, e questo avvolgeva il suo cuore di una tristezza palese, anche se difficilmente qualcuno ne avrebbe compreso la causa.

    Deveraux, del clan Yotsuki, aveva preso in mano la situazione e sembrava star coorinando bene la faccenda. Devecoso...ci sono...superstiti? Testimoni? E' stato un banale incidente o dobbiamo pensare a qualcosa di peggio? Il nuovo guardiano dell'East Gate, nominato giusto il giorno prima, aveva già sul groppone una responsabilità non indifferente. Intanto il fumo e la polvere si levavano senza sosta, riempiendo i polmoni dei soccorritori. Febh sospirò. Di questo passo finiranno per collassare anche quelli che devono salvare chi sta ancora là sotto. Borbottò, superando il Chunin ed avvicinandosi al punto più caldo e pulsante della distruzione. Cominciamo con spegnere il fuoco e ripulire l'aria. Compose quattro semplici sigilli, generando una tenue scarica elettrica tra le mani, che poi allontanò tra loro, lasciando che fosse visibile una piccola sfera traslucida formata dalla corrente. Quella tecnica era legata al suo più grande ed indiscusso talento, che nessuno, a suo giudizio, poteva eguagliare. Era una tecnica creata per pulire e mettere in ordine. Seisei no Hibana! (Scintilla della Purificazione) [Competenza: Mastrolindo]
    >Seisei no Hibana - Scintilla della Purificazione
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Tigre, Drago, Cavallo, Ariete
    L'utilizzatore concentra il chakra elettrico in una sfera tra le sue mani. La sfera attirerà a sè elettrostaticamente tutta la polvere in un'ampia area, condensandola poi in un blocchetto bruciacchiato
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Livello: 4 / Consumo: Basso ogni 6 metri)
    Max 6 metri per grado

    [Da Chunin in su]


    Manipolazione della Forma
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può aumentare (x1.5) le dimensioni della prossima ninjutsu o genjutsu eseguita, oppure può aumentare (x1.5) la gittata oppure può aumentare (x1.5) il raggio d'effetto. L'utilizzatore può cambiare le dimensioni con modifiche eque, ad esempio diminuendo la lunghezza a favore di una maggiore larghezza. Le modifiche non dovranno essere sleali o antisportive.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo:Basso )

    Tecnica Economica [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire la tecnica avanzata risparmiando il 25% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Alternativamente è possibile risparmiare il 50% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.



    stock-footage-blue-plasma-energy-ball-on-a-black-background-closeup



    Improvvisamente tutto il fumo e la polvere nel raggio di 36 metri venne violentemente attirata da quella carica elettrica, tanto precisa e potente da strappare anche i residui più ostinati...ed evidentemente uno spostamento di polvere tanto massiccio e veloce avrebbe soffocato gran parte delle fiamme, senza danneggiare nessuno nè rischiare improvvise esplosioni da pulviscolo. Nel giro di un istante, il fuoco sarebbe sparito, e con esso il fumo e tutta la polvere della scena, facilitando le operazioni di soccorso e forse la respirazione dei superstiti. Febh gettò poi a terra la grossa sfera di polvere bruciata che aveva attirato a sè e si battè le mani soddisfatto, guardandosi intorno. Possibile che non ci sia nessuno con un Suiton decente? Qualche ninja con doti da Sensitivo? Un'aspirina per il mal di testa? Ed i medici? Era stato utile, ma era anche un pessimo amministratore, ricordiamolo, e averlo là in mezzo poteva creare più ansie inutili che altro...
     
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