Ogni storia ha un inizio

[Giocata Free]

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  1. Juuza
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    Non sapevo che cazzo fare, come al solito negli ultimi giorni, così decisi di fare un salto al bordello di Oto, giusto per bere qualcosa e distrarmi un po'.
    Indossavo un'ampio impermeabile nero e un sakkat in paglia tenuto con la visiera calata sul viso, ad oscurarne le fattezze.
    Arrivato al locale, entrai senza farmi troppi problemi e andai a sedermi dritto al bancone.

    Sakè!
    Ordinai al barman alzando con un dito la visiera del cappello, in modo che intravedesse il mio occhio ambrato da serpe.
    Mi voltai sul sellino girevole, appoggiandomi con le spalle al bancone in legno, selezionando accuratamente con lo sguardo la puttanella che mi avrebbe tenuto compagnia.

    Ayane vieni qui! Sentenziai, facendole cenno di avvicinarsi con l'indice della mano destra.
    La ragazza sorridente e dalla camminata sinuosa si avvicinò rapida, muovendosi sulle punte dei piedi.
    Ormai le puttanelle del locale le conoscevo tutte e Ayane era una delle mie preferite.
    Mi si sedette sulle gambe, incrociando poi con fare sexy le sue.

    Alzai il mento per fissarla dritto negli occhi dato che l'ampia visiera tenuta abbassata mi ostacolava la visuale.
    I miei occhi da serpe non le incutevano timore, forse perchè non mi conosceva bene, o forse perchè credeva di conoscermi.
    Non mi importava, in fondo volevo solo trascorrere qualche ora nella piu totale spensieratezza.

    Allora, cosa mi racconta la mia piccola Ayane ? Il mio tono di voce era basso, profondo, inquietante, ma aveva anche una sottile vena affettuosa.
    La ragazza era a suo perfetto agio, abituata com'era a trattare con la peggior feccia di Oto mentre le premevo il seno morbido e vellutato con i polpastrelli della mano aveva iniziato a parlare del più e del meno.
    In realtà non mi fregava un cazzo di che cosa avesse da dirmi, ma era giusto per fare un po' di conversazione.
    Fu in quel momemto che mi accennò al bando, porgendomi un volantino che aveva sfilato da un contenitore posto sul bancone del bar.
    Diedi una lettura distratta e veloce: dall'indovinello mi trovavo nel posto giusto (al Neko) nel momento giusto: quella notte la luna era piena.
    Lo gettai per concentrarmi sulla ragazza in attesa di vedere che cosa sarebbe successo.

     
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