Viaggio Verso Occidente

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  1. -Diablo-
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    Forza di Sopportazione

    Il viaggio non era durato molto, la distanza che separava Konoha e Suna sarebbe stata molto più lunga, se a percorrerla fosse stato un uomo qualsiasi, ma non era quello il caso. Il Genin di nome Luxeifer era ormai a mezz'ora di cammino dal luogo di incontro con gli altri ninja addetti alla missione e ancora si chiedeva il motivo dell'assegnamento di una missione a partire da Konoha... ad uno shinobi di Suna. O ci tenevano realmente a mantenere rapporti amichevoli, oppure non avevano elementi all'altezza della missione di quel giorno. In entrambi i casi, il ragazzo ormai era lì, e chiedersi il motivo di tale viaggio non aveva più alcun senso. Semmai avrebbe dovuto pensarci qualche giorno prima, quando un falchetto (animale ormai utilizzato quasi da tutti i villaggi a quanto pareva) aveva consegnato nelle sue stesse mani la missiva recante la missione. Quel giorno il suo abbigliamento non variava più di tanto dal consueto modo di vestire dei monaci di Yamantaka: indossava una tunica aperta che ricopriva solamente il braccio sinistro e metà torso, il tatuaggio sul braccio destro infatti era in piena mostra. Il dragone verde infatti sembrava muoversi con il ragazzo, un tutt'uno di forza e spiritualità. Intorno al collo, una collana fatta di perle rosse e piuttosto larga pendeva verso il centro del torace, mentre a staccare dal colore nero della tunica v'era il verde della cintura, la cui fibbia recava il simbolo di Suna. Ancora lunga la tunica terminava poco più sopra delle caviglie, nascondendo dei pantaloni anch'essi neri e piuttosto larghi, adatti a qualsiasi movimento. Tutto il suo equipaggiamento a parte le fasce da combattimento, naturalmente già avvolte attorno alle mani e ai piedi, era nascosto in varie tasche fra pantaloni e tunica. Probabilmente a prima vista, si sarebbe potuto dire che fosse solamente un monaco innocuo.
    Nel luogo dell'incontro, c'era già un individuo, che però riconobbe subito come ninja: ne aveva il portamento, lo sguardo fiero, la figura velata da un kimono largo e nero. Non sono il primo, meglio così si disse mentre si avvicinava. Non appena arrivarono tutti, egli si presentò per primo, imponendo subito la sua decisione:
    CITAZIONE
    Vergil Hyuga, chunin della Foglia e vostro capogruppo quest'oggi

    A primo attrito, quella frase lo sollevò. Non amava fare il capogruppo, anzi le sue abilità al comando erano decisamente scarse a causa della sua naturale concezione di uguaglianza che gli impediva di dare ordini come se gli altri fossero subordinati... ma si sarebbe presto ricreduto.
    <Mi chiamo Luxeifer, Genin di Suna. E' un piacere Vergil-Sama> disse porgendo un leggerissimo inchino di cortesia.
    CITAZIONE
    Da voi pretendo disciplina, coesione ed efficienza. Da parte mia vi faccio una promessa: finchè seguirete le mie indicazioni non esiste nemico che ci impedirà il completamento della missione

    La decisione era sicuramente un ottimo attributo, soprattutto per un leader, ma l'eccessiva fiducia nelle proprie abilità lo avrebbe portato alla rovina. Non parlò però, sapeva che con individui del genere non c'era possibilità di appello, quella missione sarebbe andata così, Lux avrebbe fatto leva sulle sue capacità di meditazione per ignorare il senso di superiorità del ragazzo, che per altro era anche più giovane di lui a quel che pareva: Mai sopravvalutare se stessi, mai sottovalutare l'avversario. Se il fabbricante di spade si è sbagliato a valutare il pericolo, potrebbero esserci avversari che neanche questo Hyuga può contrastare. Sarà meglio unire le forze.
    CITAZIONE
    Ora, per una migliore possibilità di cooperazione voglio da ciascuno di voi un breve rapporto sulle vostre capacità individuali ed aree di specializzazione, se ne avete.

    Decise di rispondere per primo, simulando una collaborazione che concedeva solamente con l'intento di far riuscire la missione. Nessuno, nemmeno il Buddhismo, diceva che doveva andare d'accordo con Vergil: <Sono un cultore del Taijutsu, la nobile arte del corpo a corpo, non prediligo mai uno scontro a distanza se posso avvicinarmi al mio avversario. Utilizzo tecniche di Doton per incrementare la potenza dei colpi senza armi e qualche Ninjutsu difensivo Fuuton per difendermi dagli attacchi a lunga gittata> disse piuttosto fiero del suo metodo di combattimento, appreso durante lunghi anni di studio nel monastero di Yamantaka, non avrebbe potuto avere altro stile se non quello prediletto dal suo stesso Yidam.
    Terminato il giro dei presenti attesero l'arrivo del fabbro, che inaspettatamente, aveva un altro accompagnatore al seguito. Vergil non perse tempo a chiarire anche all'anziano i ruoli e quindi a richiederne la collaborazione. Sicuramente un'ottima mossa, anzi, necessaria... ma il tono fin troppo cameratesco che usava rendeva il monaco un po' irrequieto: Ha la stoffa del capo, ma non altrettanta modestia.
    In appena due secondi, il capogruppo aveva distrutto ogni elemento messo in piedi dal costruttore di spade: aveva intimato che il suo allievo rimanesse a Konoha, non aveva accettato il percorso descritto e quindi aveva ideato un sistema di rotazione per il trasporto dell'obbiettivo, sottolineando per altro che potessero non mirare alla spada. Certo, sicuramente erano tutte osservazioni estremamente strategiche e fatte con cognizione... ma era sempre il tono, che tradiva la saggezza di quanto detto: Per quanto giuste siano le sue parole, le pronuncia come degli ordini inflessibili e questo cambia il modo in cui questo Genin potrebbero rapportarsi con lui. Non tutti amano essere comandati a bacchetta come pensa di fare.
    Assorto in quel pensiero, raccolse attenzione solo quando sentì la parola "marcia", segno che stavano per partire.
     
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46 replies since 31/10/2010, 18:40   734 views
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