Viaggio Verso Occidente

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    Atto II - Sospetto.







    Il vecchio ascoltò con piacere le presentazioni congiunte di tutti i componenti del gruppo di shinobi, ed anche le proposizioni dello shinobi che si era presentato come Hyuga Vergil, vennero considerate.
    Il signor Omoi si portò una mano sotto il mento, e con sguardo pensoso restò alcuni momenti in silenzio, quasi escopgitando qualcosa.
    Poi rivolto verso colui che si era designato capogruppo, pronunciò alcune parole:



    Bene giovanotto, hai la mia completa disponibilità, anche se non vedo in quale maniera possiate voi pensare di raggiungere la nostra destinazione in soli 12 giorni, se non percorriamo la via più rapida...
    Di certo affrontare un viaggio di fretta ci esporrà a probabili e maggiori attacchi.
    Comunque se tu Hyuga riuscirai a trovare un'altro percorso con lunghezza simile rispetto mia proposta, sarò ben lieto di assecondarti...
    Ovviamente il Territorio dei Kobayashi si trova nella regione che sulla mappa è identificata come settore A 10.



    Omoi prese dunque una pausa dal parlare, e riflettè su come meglio spiegare la situazione con Yuma, lui era indispensabile per la consegna, non poteva rimanere indietro, era l'unico modo.



    E c'è anche un'altro fattore, l'arrivo di Yuma dai Kobayashi è necessario almeno quanto il mio, in quanto potrò consegnare la spada solamente tramite il suo aiuto.
    Ora vi chiarisco la situazione...




    Il vecchio costruttore iniziò a togliersi la parte superiore del suo Kimono, e quando se ne fu liberato, tutti avrebbero potuto notare un tatuaggio che ricopriva tutto il suo busto, nella parte anteriore vi era il disegno di una spada, una Katana decorata con fregi, iscrizioni ed altro, dai dettagli impareggiabili.
    Il Vecchio annuì.



    La spada non si trova quì con me, si trova invece sigillata al mio interno, dove nessuno riuscirà mai a toccarla.
    Infatti con un tatuaggio, non si combattono molto bene i nostri nemici...
    Quì entra in gioco il mio ragazzo.
    Esso è l'unico a questo modo che può far assumere all'oggetto una reale forma fisica, donando parte della sua linfa vitalee cospargendo essa sul mio disegno.
    O siamo in due, oppure al missione non può avere esito, per questo la tua richiesta Vergil Hyuga non può essere da me ottemperata.
    Detto questo spero che comprenderai...



    Il ragazzino sembrava preoccupato, visto che mai e poi mai si sarebbe separato dal suo maestro.
    Mentre Ryujin Omoi si rivestiva, nascondendo di fatto il tatuaggio ad occhi indiscreti, il ragazzino parlò, senza che nessuno lo avesse interpellato.



    Sentite signori shinobi, io sono piccolo, ma con le lame sò combattere, quindi se non volete proteggermi baderò io stesso alla mia vita.
    Adesso però sarebbe consigliabile partire, visto che rimanere fermi ci fa divenire delle prede facili per chiunque.




    Il vecchio costruttore annuì, e consigliò il gruppo di tracciare sulla mappa in suo possesso, un percorso meno esporsto, visto che lo Hyuga così aveva suggerito.
    MAPPA CONTINENTE
    Non appena gli shinobi avrebbero deciso, Omoi avrebbe visionato il percorso, e se risultante degno, avrebbe acconsentito a partire.
    Una volta che il gruppo avesse intrapreso il cammino, la disposizione dettata da Vergil sarebbe stata assecondata dai due, anche se il vecchio ancora non troppo fiducioso nei confronti degli shinobi assegnatigli, si sarebbe guardato spesso attorno, come preoccupato, in ansia ed impaurito riguardo a qualcosa.
    Se interpellato, sarebbe stato diposto a scambiare qualche chiacchera con i membri del gruppo e suoi protettori, magari rivelando anche qualche informazione in più rispetto a quelle che possedevano attualmente.
    Il ragazzino invece sarebbe stato incollato al suo signore, cercando di estendere i suoi sensi e di concentrarsi, in modo da poter difendere il vecchio in caso di agguati o altro.





    Per circa 3 ore di cammino, i ninja avrebbero trascorso momenti tranquilli e pacifici, ed anche i due da proteggere sarebbero stati al passo dei ninja.
    Ad un tratto però il gruppo potè notare a circa 300 metri da loro, una grande carovana, ferma, sulla strada che loro avrebbero dovuto percorrere per proseguire il loro viaggio.
    Era una grande carrozza in legno, ampia e spaziosa, sembrava una di qualle utilizzate per i commerci o viaggi molto lunghi.
    Riverso a terra, vicino ad essa, vi era un uomo, completamente immerso in una pozza di sangue, con il volto che guardava verso il terreno.
    Una situazione strana di sicuro, forse esso avrebbe dovuto allarmare il gruppo o quanto meno far scattare qualche interruttore.
    Non si muoveva niente, solamente se i membri del gruppo si fossero avvicinati, forse avrebbero potuto scoprire qualcosa o capire che stava succedendo.
    Come mai una carrovana mercantile su un percorso secondario?
    Stava al gruppo capirlo.






    Edited by [.:RoUgE:.] - 4/11/2010, 16:23
     
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