Viaggio Verso Occidente

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  1. ¬Chris
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    VIAGGIO VERSO OCCIDENTE

    2/?


    Guardai, dai miei due metri d'altezza il ninja di Suna, poi mascherai la mia irritazione con innalzamento del soppraciglio, infine sbuffai allontanandomi da esso. Piccolo, monaco e spocchioso. In un team, la coesione del gruppo era importante, non puoi fare il fastidioso, cazzo. Scrollai le spalle, come se quel movimento potesse allontanare la mia irritazione. Infine osservai il secondo tatuaggio ben più interessante, sorpatutto per il suo fine, rimasi affascinato nel vedere anche solo l'elsa della spada, era lavorata con ottima cura dei particolari rimasi estereffato, e poi, proprio come in un bel sogno mi risvegliai quando la spada sparì.
    Infine osservai il quarto compagno, anch'esso un genin di Konoha, aveva i capelli lunghi, un impermeabile nero sfilacciato sul fondo. Lo osservai, attentamente, con occhio critico e poi dopo un sorriso a trentadue denti dissi allungando la mano

    « PIACERE! Sono Danzou Kankji, anche io di Konoha. » Mi lasciai sfuggire un'altro sorriso « Bene ragazzi, andiamo!»

    Venni messo alla punta del gruppo, non sapevo se esaltarmi o meno, il motivo per il quale il capo team non si fosse messo lui ad aprire il gruppo, non lo sapevo. Rinvangai il passato, che tornò come un fiume in piena. Shinji aveva il corpo di un vero ninja, slanciato su quelle gambette muscolose correva, saltando da un albero all'altro. Facevo fatica a seguirlo, ero sempre stato una buona forchetta, e non avevo mai esitato ai pranzi dalla nonna, ove ci si sedeva a mezzo giorno e ci si alzava alle quattro. Non mi avevano fatto sicuramente bene. Eppure quando lui si distaccava, mi sentivo un perdente, con la mia cicca, e i miei pensieri tristi, come poteva uno dei geni della casata Uchiha volemi come amico?
    Avevo addirittura appoggiato la mia idea strampalata di viaggiare, girammo prima per il paese del fuoco, visitando anche Ame, mi lasciò molto affascinato, come Kumo magnifiche.
    Poi...
    Scrollai i ricordi con le spalle, ricacciai indietro le lacrime, il suo volto sorridente, la sua voce soadente, la cosa che mi piaceva di più di lui è che sebbene fosse uno dei genin più forti di Konoha non se la tirava, anzi, era un ragazzo umilissimo. Un esempio per me, un'utopia.
    Dopo quel tragico evento, aveva deciso di seguire le sue orme, avevo intensificato gli allenamenti salutando la pancetta che prima mi caratterizzava, alzandomi, pure, di qualche centimetro.
    Mi dedicai, quindi, ad ascoltare i rumori della natura, interrotta soltanto dai passi del gruppetto di ninja e protetti.
    Con i nervi tesi, posai la mano, sul Fuuma Kunai, un carro fermo in mezzo alla strada e un uomo supino, che ad una prima occhiata non sembrava stesse molto bene. Maledizione, mi dissi, prima destra, poi a sinistra osservai il limitare del bosco, accettai volentieri di andare in retroguardia con un cenno di consenso verso il capo team. Dev'essere un gran combattente, mi ispirava sicurezza, e quindi gli diedi piena fiducia, feci uscire la lama dal fodero, e la impugnai con decisione.
    Osservai la copia del senpai andare a controllare fare da esca, se non fosse che il nostro obbiettivo era proteggere il vecchio e giovane io avrei agito in maniera diversa, lasciando indietro due genin da scorta, insieme ad un terzo sarei andato a controllare. No. In quel modo avrei lasciato scoperto l'obbiettivo, e l'esito sarebbe stato lasciato soltanto al fato. Non ero ancora maturo per fare il capo team, e questo era un chiaro esempio, sorrisi fra mè e mè.
    Quindi mi riconcentrai.

    « Allerta, ragazzi.. »


     
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46 replies since 31/10/2010, 18:40   734 views
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