Un animale domestico fa sempre comodo

Il bosco di Oto è sicuramente il luogo in cui risiedono le più strane belve esistenti. Un luogo ostico per il più abile ninja, una vera e propria difesa naturale per il Suono. Ma tra i racconti degli abitanti c'è n'è uno, direi una legenda se fosse passato un mezzo secolo in più, per cui un ragazzino sia riuscito a sopravvivere per oltre vent'anni tra qui fitti rami e serpenti velenosi. Ho indagato e tra i tanti racconti di mercenari assaliti da enormi pantere o boa lunghi 15 metri, sono pervenuto alla storia di un enorme gorilla che non molto tempo fa,da solo, è riuscito a depredare una intera carovana difesa da numerose guardie armate. Una serie di versioni discordanti mi hanno spinto a ricercare la verità e così ho contattato una di quelle guardie, riuscita a scappare al massacro, e dopo averlo messo alle strette ha parlato dicendo tutta la verità:


" Ma quale gorilla! Di certo non posso dire che era un normale ninja ma le sue fattezze erano del tutto umane! Non ci aveva attaccati solo con la forza ma aveva messo in atto un ingegnoso piano! Una strategia che un semplice gorilla non potrebbe mai elaborare!"

Era sincero.

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Ecco perchè vago per queste inaccessibili terre. Nella migliore delle ipotesi avrei trovato un altro giovane combattente da aggiungere al mio arsenale, nel caso peggiore un nuovo giaccone per l'inverno HAHAHAHAHAHA.
Di certo in tutti e due i casi non avrei faticato più di tanto, la Belva mi avrebbe trovato sua sponte e l'incontro di certo sarebbe stato eccitante!!!

Davvero impressionante. Senza il minimo rumore corre rapido sul terreno irregolare di foglie e rami secchi. E' chiaro che sia riuscito in qualche modo ad apprendere l'utilizzo del chakra. La sua enorme mole non lo intralcia tra i fitti arbusti e gli appuntiti rovi. Il fisico è agile e scattante ma probabilmente è la potenza il suo punto forte. E' incredibile come sia riuscito ad entrare in sintonia con questo posto: ha imparato a conoscere gli equilibri del bosco di sussurri e ha farsi rispettare dalle belve più feroci. Dalla scioltezza con cui si muove penso conosca a memoria tutte le scorciatoie che la natura propone. Mentre prepara l'agguato nessun altro animale osa intromettersi, come il capobranco decide con chi accoppiarsi lui segna le sue prede e tutti gli altri non possono che assecondarlo. E questo l'avrà intuito anche Aloysius anche senza sapere contro chi sta giocando...difatti non ha incontrato una sola fiera sulla sua strada.
Per quanto riguarda l'equipaggiamento di cui è munito è probabile che l'abbia rubato da qualche mercante o sprovveduto ninja che si è avvicinato troppo ai limiti della foresta.
Tre sono gli aspetti che più mi fanno riflettere: in primis la sua abilità nel maneggiare quegli oggetti completamente estranei al bosco. Se fosse veramente cresciuto sin da piccolo in questo posto non dovrebbe nemmeno sapere cosa siano quei foglietti di carta; d'altra parte potrebbe aver imparato il loro utilizzo vedendo qualche ninja all'opera...ma quanti shinobi si allenano o bazzicano in questo posto?
Poi la sua tranquillità nel preparare l'agguato; una caratteristica in fondo tipica dei più abili predatori. Con estrema attenzione si procura le liane e le modella a forma di cappi, la stessa dedicata all'applicazione della bombacarta sul kunai. Senza fretta aspetta che la sua preda sia nella posizione migliore e sceglie il posto più adatto per l'agguato. E' attento a non farsi beffare dalla luna, tenendo sempre sotto controllo la sua ombra.
E in ultima analisi lo sguardo di chi non sottovaluta il suo avversario anche se gioca in casa. Con le palpebre spalancate osserva ogni movimento di Gene, cercando di individuarne i punti deboli.

Davvero impressionante...ma purtroppo per lui il divario di forze è troppo grande. Il leone sta tentando a sua insaputa di agguantare il più possente degli elefanti. Per questo decido di non intervenire; e poi Aloysius mi ha creato solo per raccogliere informazioni e vedere se effettivamente è bravo quanto basta per la sua ricerca.

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L'aria si fa più pesante e quello che prima era solo il presentimento di essere osservato adesso è una certezza. So che è vicino anche se nessuno dei miei sensi me ne da scientifica certezza; sento la sua sete di sangue. Forse non era nemmeno necessario ferirmi e concedere a qualche gocciolina del vermiglio liquido di cadere e a terra per lasciare qualche mia traccia. Il bosco sembra essere sotto il suo controllo. Immergo appositamente le mie gambe nel fango conscio del fatto che quello sarebbe stato il momento migliore per attaccarmi. Vediamo cosa mi proponi.

Le liane arrivano dall'alto, come immaginavo; concedo loro di cingermi il petto e le gambe. Se sono impossibilitato in qualche movimento è più divertente; questo avrebbe fermato un'antilope. Mentre perdo l'equilibrio mi giro verso il punto da cui è partito l'attacco. Vedo i tre kunai arrivare, scorgo la cartabomba...ma si, diamogli un altro po di vantaggio. Subisco l'esplosione che arriva poco prima dell'impatto delle armi; cado sulle ginocchia provato dall'esplosione di media potenza. Questo invece avrebbe steso un rinoceronte. Rimanendo immobile aspetto il prossimo attacco, ma lui attende che la coltre si diradi e questo mi dice che non può vedervi attraverso. Sono in ginocchio, davanti a lui, praticamente in attese dell'esecuzione. Il mio sguardo è basso e quando l'abbagliante esplode nell'aria, la luce non mi ferisce quanto sperato. E nel bagliore ecco comparire la grossa sagoma, slanciata completamente in avanti per venirmi a finire. Si...probabilmente questo avrebbe ucciso anche un elefante.
Mi lascio cadere a terra, all'indietro, e spendendo un briciolo di chakra avrei reagito ad una velocità che la Belva probabilmente non avrebbe immaginato poter raggiungere. Cadendo avrei portato le ginocchia al petto, chiudendomi a riccio, e con tempismo assoluto avrei colpito il volto del mio assalitore, dal basso verso l'alto, mediante una forte spinta di schiena e gambe [Counter]. Completamente non preparato a ricevere una offensiva il grosso ninja sarebbe stato colto in controtempo e avrebbe ricevuto un colpo che per lo meno lo avrebbe steso per diversi minuti. Di sicuro quale dente sarebbe volato.