Verità Sepolte

Addestramento per Diogenes | Abilità, Talenti, Specializzazione, TA personali

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    Una sera come tante, al South Gate, le guardie avrebbero percepito qualcosa di diverso. Non la solita routine, ma come un senso di anticipazione, come se stesse per accadere qualcosa di importante.
    Di lì a poco sarebbe arrivato anche un notevole odore di pesce marcio...ma procediamo con ordine.

    Mancavano una manciata di minuti alla mezzanotte, ed una sagoma comparve con un balzo sulla cima dell'enorme portone. Niente di allarmante, dato che arrivava da dentro il villaggio, ma quella sera Febh Yakushi, amministratore forzato del villaggio, aveva un'aria tesa e preoccupata. Inoltre, sembrava quasi essere in fuga.

    Ehilà, gente! Salutò con aria nervosa. C'è Diogene? Devo parlargli di una cosetta....ah, comunque buona guardia, eh! Difficilmente avrebbero potuto opporsi al volere di un amministratore..senza contare che lui era fisicamente in grado di stenderli senza grossi problemi, in caso di eccessiva solerzia. Dirigendosi verso l'ufficio del Mikawa, avrebbe poi lasciato un avvertimento sibillino.

    Ah...se arriva un vecchietto con un piccolo carro....voi non mi avete visto

    [...]

    Un pò più composto, lo Yakushi sarebbe poi apparso davanti al Guardiano, dopo aver bussato alla porta. Non attese che l'altro dicesse avanti. Ehilà Gene! Sollevò la mano per salutare. Prima che tu parta in quarta con qualche filippica esistenziale di cui certamente ascolterei solo metà, e ne capirei appena un decimo...sta un attimo zitto e guarda. Un veloce gioco di polso, e gettò una carta ninja sul tavolo.

    Aveva uno schizzo, molto vago, di un edificio del villaggio, con scritto sotto l'indirizzo. Era un palazzo abbandonato, probabilmente Gene lo aveva già visto, in qualche occasione.

    Dopo uno spiacevole fraintendimento in cui il catasto è finito in cenere, mi sto occupando di ricatalogare gli edifici di Oto...e quello in particolare, pur essendo un archivio con degli uffici, sulla carta...ha rivelato parecchio altro.

    Febh ne gettò una seconda. C'era una sequenza numerica, e subito sotto una frase. Certo, c'erano uffici...ma c'era anche parecchio sangue...celle segrete, strani laboratori che lascio pure alla tua fantasia, sempre che sia abbastanza perversa. E in una cassaforte c'era un foglio con quei numeri. Li ho fatti decodificare.

    La scritta diceva:

    Esperimento Nidaime pressochè concluso.
    Trasferite le cavie idonee al laboratorio 2 [Cavie numero 1, 2, 7, 4]
    Procederemo all'eliminazione dei restanti esperimenti, o alla loro riprogrammazione mentale.
    Riscontrati problemi caratteriali notevoli con le cavie 3, 5 e 9.
    La cavia 9 verrà comunque inviata al laboratorio, in virtù della spiccata attitudine allo sviluppo della Edo Tensei.


    Sembra interessante, no? Febh sorrise appena. Solo io, te e la mia capoclan sappiamo di questo documento. Gettò una terza carta. C'era semplicemente un indirizzo. Guarda caso anche questo edificio è stato abbandonato...nello stesso identico giorno in cui è stato chiuso l'altro. La pratica è stata fatta alla stessa ora...anche senza documenti cartacei, l'impiegato se lo ricordava...perchè fu l'ultimo ordine firmato dal defunto Orochimaru.... Rimase zitto abbastanza a lungo da far assimilare la notizia

    Ora...esplorare il primo edificio è stato abbastanza complesso pure per me...specie perchè il richiamo non funzionava. Ora, non mi va di andare da solo nel secondo, che per logica dovrebbe avere maggiori dispositivi di sicurezza. Febh appoggiò la schiena alla porta, a braccia conserte. Quindi increspò le labbra in un sorrisetto furbo. Dì...hai da fare stasera?

    Chissà come...sentiva di conoscere già la risposta.


    [...]

    Intanto fuori dal Gate c'era una tremenda puzza di pesce marcio...puzza che sembrava arrivare dal carretto di un uomo sulla strada. "dov'è quel maledetto??" Gridava "Ha distrutto il mio negozio con quella sua stupida lucertola!!!" E così sbraitava, camminando avanti e indietro, lasciando che i suoi miasmi appestassero l'aria...
     
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    " Amministratore Febh! E' un onore per noi averla qui...no aspetti, non può entrare. Il capo è impegnato... la prego, si metta nei miei panni, se la lascio passare mi toccherà fare un'altra volta il giro di tutte le mura di Oto urlando a ripetizione "Sono un buono a nulla". No, aspetti...vecchietto, piccolo carro? La situazione è tragica è lei..."

    Niente da fare, con una rapido movimento elude la mia guardia e bussa alla porta. Ma perchè queste cose devono capitare sempre quando non ci sono superiori alle mura? Diogenes mi ucciderà...Poi scansandomi come fossi un ramoscello entra dentro, senza nemmeno aspettare risposta dall'interno. Si...per me è la fine.

    :::

    " Aloysius, te lo ripeto, accetto solo se in cambio avrò ciò che mi spetta. Voglio quella spada leggendaria, a tutti i costi. La tagliateste è..."

    Ad un tratto la porta si spalanca e insieme al vento freddo una ben nota figura penetra nella stanza. Il suo arrivo, per quanto inaspettato, non mi stupisce più di tanto: dopotutto ad essere in grado di passare la guardia all'ingresso con così tanta disinvoltura ci sono pochi ninja all'intero di Oto. Si, Tarazu questa volta non aveva grandi colpe, non poteva fare più di tanto.

    Ehilà Gene!

    " Signore sono immensamente dispiaciuto ma..."

    " Andata e ritorno fino all'Est Gate! Hai 4 minuti, da adesso."

    " Si signore! "

    Poi lo Yakushi continua e non appena si concede la prima pausa è Auron, che incamminandosi verso l'uscita, una volta spalla a spalla con Febh, prende la parola:

    " Bene, vi lascio ai vostri discorsi. Yakushi porta i miei saluti alla tua capoclan, da parte di un vecchio "amico" a cui ha storpiato il volto. Gene tu pondera sulle mie condizioni..."

    image

    E, varcando la soglia, chiude la porta con vigore. Intanto afferrando il foglio di carta lanciato dal compagno di avventure mi lascio cadere sulla poltrona quasi stremato e sconsolato per la discussione avvenuta con Auron e per la nuova visita del "combinaguai". Tuttavia ogni parola che aggiunge al discorso cattura sempre più la mia attenzione e quasi devo sforzarmi nel far rimanere inalterato il mio volto quando sento pronunciare il nome di Orochimaru. Che Oto nascondesse realtà a noi ignote era ormai una consapevolezza acquisita, Orochimaru ne aveva combinate di tutte i colori, a suo tempo. E fino ad ora ogni volta che è comparso in nome di quel Sennin straordinario o dei suoi sottoposti, c'è stato da divertirsi; in particolare con quella faccenda dell'ex primario ai tempi in cui Yami era ancora tra noi.
    Dunque è inutile fare sceneggiate, la cosa mi interessa e non poco. Alzandomi dalla poltrona afferro la preziosa katana, poggiata sulla parte esterna del bracciolo, e la lego in vita tramite lo spesso nastro.

    image

    " Perdere un altro amministratore non sarebbe vantaggioso per il villaggio. Concedimi un minuto per prepararmi."

    E voltando le spalle al ragazzo mi dirigo verso la strana porta situata proprio vicino il grosso camino. Se Febh fosse stato attento avrebbe potuto notare una leggera innaturalezza nell'abbassare quella maniglia. La lama presente sul retro di essa apre una piccola ferita sul palmo della mano e al contempo una flebile quantità di chakra va ad ultimare lo sblocco del meccanismo. Entrato accendo la luce, così per non richiedere ai miei occhi uno sforzo non necessario. Un'armeria.

    Armi da mischia di ogni genere, pezzi di armature, elmi, scudi, archi, balestre, frecce e dardi di ogni dimensione e grandezza, ma anche corde, catene, meccanismi sofisticati, respiratori e qualsivoglia diavoleria utile in ogni genere di situazione. Inoltre viveri per assalti prolungati, barili pieni di insetti velenosi e mangime per le piante carnivore. L'idea di portare al Gate una piccola parte dell'armamentario che avevo a villa Mikawa non era stata propriamente mia; Matsumoto si era occupata di tutto, sia per fare più ordine a casa sia per rifornire meglio lo scarno inventario del South messo a disposizione dell’amministrazione. Al centro della stanza, di certo di dimensioni spropositate rispetto l'apparente funzione di sgabuzzino, vi è un lungo tavolo in marmo sotto il quale prendono posto una serie di cassetti. Avvicinandomi a questi ne apro cinque in sequenza:

    " Hai detto che le evocazioni non hanno funzionato. Hai una vaga idea del perchè?
    Comunque meglio non prendere la cosa sotto gamba ed equipaggiarsi come se fosse una normale missione. Un paio di kunai esplosivi, due bombecarta, un fumogeno, una bomba abbagliante, un paio di tonici. Portiamo anche una decina di fialette...se hai detto che nell'altro edificio c'era del sangue è probabile che anche in questo ce ne sia."


    Inseriti i fragili vetri in un apposito contenitore protettivo, mi avvicino alla zona delle sacche e, presa la più resistente, ne avrei depositato all'interno ordinatamente e rapidamente gli oggetti scelti. Se Febh avesse avuto qualche voglia particolare per questa avventura avrebbe potuto servirsi di ogni oggetto nella stanza.

    :::

    Usciti dall’ufficio avrei ordinato alla prima guardia semplice in servizio:

    “ Vai a chiamare Gojyo. Il suo giorno di riposo termina in questo istante. Assetto A-2 mentre sono via.”



     
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    Febh nemmeno vide il tizio dentro la stanza se non all'ultimo. Fortuna che non era partito sparato con le sue informazioni. In ogni caso sembrava aver interrotto qualcosa di importante.

    L'uomo brizzolato borbottò qualcosa, prima di andarsene. Non sembrava tanto un ninja, con quella sua andatura così composta e solida, ma più un membro di qualche milizia convenzionale. In ogni caso conosceva la vecchia Ogen personalmente, a quanto sembrava.

    Non gli rispose.

    Certo...se sapessi il suo nome potrei anche parlarne alla Vecchia...vabbè, glielo descriverò... Commentò non appena quello fu uscito. ..anche se quella là credo abbia sfregiato parecchie persone nel corso della sua vita...ha sfregiato pure me un paio di volte... Certo che dire una cosa del genere con la pelle liscia e integra non faceva grande effetto.

    Comunque...ho interrotto qualcosa di importante? Non credo fosse un appuntamento galante...o perlomeno lo spero vivamente Sogghignò, prima di darsi alle spiegazioni sul motivo della sua visita.

    [...]

    Sai, sono commosso dal tuo interesse per la mia incolumità... replicò, ancora a braccia incrociate, ma dopotutto Gene era una persona decisamente pragmatica. Scrollando le spalle, Febh seguì il Mikawa fino alla stanzetta degli orrori, e fischiò appena. Fiuuu....niente male qui...mi ricorda casa...

    Palazzo Yakushi...o meglio i sotterranei del palazzo non erano esattamente una meta turistica. A meno di essere sanguinari psicopatici, ovvio. Uno come quello lo ho provato giusto l'altro giorno su mio cugino. Aggiunse con aria innocente, indicando uno degli innumerevoli strumenti di tortura. Comunque no, non so perchè non funzionasse...ho cercato Fuuinjutsu perimetrici, trappole e tutto, ma non c'era niente. Forse c'è un qualche jutsu all'opera, ma non avevo nessun esperto Sensore con me...

    Comunque, per quanto alcuni di quegli oggetti sembrassero interessanti...specie delle buffe crocchette parecchio saporite che stavano in un sacchetto (ne aveva afferrato una manciata, senza leggere che era cibo per piante carnivore)...alla fine lo Yakushi decise di non prendere nulla. Era armato più che a sufficienza.

    [...]

    L'edificio non aveva nulla di speciale. Due piani, relativamente vicino alle zone centrali del villaggio, nessun segno particolare. Chiunque lo avrebbe preso per una normale sede di uffici amministrativi. Tuttavia era abbandonato, con le finestre sbarrate e in generale un'aria di degrado e trascuratezza.

    Due anni che è chiuso, in teoria. Nessuno ha provato ad entrarci per ora. Non ho mappe nè niente...tutto bruciato. Direi di entrare dall'ingresso principale, tanto se era una copertura, non dovrebbero esserci trappole. Per ninja con le loro capacità fisiche, sfondare una porta sbarrata era poco più faticoso che sbadigliare, e in un attimo furono dentro all'edificio, avvolti da una nuvola di fumo. Eee....eeeee.....eeeeTCIUUU'!!! Starnutì lo Yakushi. Dannata polvere, mi è entrata nel naso...niff...

    Accarezzò l'idea di passare una o due ore a ripulire tutto, ma rapidamente bloccò questo automatismo sul nascere. Dopo mesi passati a ripulire e ristrutturare il palazzo Yakushi, ormai gli era rimasta la fissa per le pulizie. Ad ogni modo, l'ambiente circostante era pulito. Niente macchie di sangue nè

    Non c'erano trappole nella parte "pubblica" dell'altro posto...quindi suppongo che anche questo sia così...però potrebbero esserci delle porte segrete, magari alcune finte. Credo sia relativamente sicuro dividerci, almeno per ora, e cercare indizi o passaggi per i sotterranei. Spiegò, indicando poi le scale, poco lontano. Io do uno sguardo al piano di sopra, potrebbe esserci un pozzo che scorre nascosto nel muro, o roba simile.

    Esplorando il piano di sotto, il Mikawa avrebbe trovato soprattutto polvere e vecchie scartoffie inutili. Molti mobili erano integri, ma vuoti, e certamente non c'era nessuno. O almeno così pareva.

    Tuttavia più di una volta avrebbe avuto la netta sensazione che qualcuno lo stesse osservando, ma anche voltandosi, o rifacendosi alle sue doti di combattimento cieco, non avrebbe percepito nessuno, se un un accenno di movimento, lontano e fugace. Troppo per reagire prontamente e bloccarlo, o inseguirlo.

    Alla terza volta in cui avesse provato questa sensazione, uscendo da quella data stanza avrebbe scorto una scritta, tracciata con sangue ancora fresco sul muro. Andatevene via.

    Decisamente esplicito. Se avesse toccato quel sangue, improvvisamente sarebbe stato bersagliato da Kunai, tre sia da destra e altrettanti da sinistra...tutti legati a cartabombe [Cartabomba I] pronte a esplodere a brevissima distanza da lui, forse per coinvolgerlo mortalmente. Eppure, anche sopravvivendo o affidandosi in quei brevi istanti ai suoi sensi, non avrebbe trovato traccia nè di meccanismi da lancio, nè di un effettivo esecutore.

    ma anche sopravvivendo, che avrebbe fatto poi? Avrebbe chiamato Febh? O avrebbe continuato a cercare? Per qualche motivo poi, dopo l'esplosione, lo Yakushi non si sarebbe precipitato di sotto per vedere cosa accadeva...

    CITAZIONE
    Non tener conto di eventuali consumi o di tacche/impasti, ti informerò io nel caso fosse rilevante, di alterazioni significative della tua riserva a seguito delle tue azioni.

     
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    Ichi kama avrebbe sicuramente ringraziato il cielo per non poter essere richiamato in questa missione, anzi lui avrebbe detto " catastrofico modo per morie" ahahah. Ma di certo le sue piccole dimensioni e innato sesto senso per il pericolo mi avrebbero fatto comodo per esplorare l'edificio abbandonato. Non potendo quindi usufruire della sua guardia avrei attivato l'innata, lasciando che la percezione sanguigna mi guidasse tra quegli uffici abbandonati. La presenza di eccessiva polvere mi provoca uno strano sapore in bocca, probabilmente merito del senso del gusto altamente sviluppato. Anche Febh sembra non apprezzare le pietose condizioni del posto. Poi propone di dividerci; l'idea mi piace, sicuramente avremmo impiegato meno tempo nel setacciare la zona. Inoltre non ho l'incombenza di fare coppia con un debosciato senza palle; lo Yakushi oltre che la testa, ha una pelle dura come la pietra.

    " Ok, se dovessi avere la sensazione di allontanarti troppo da me oppure costretto dalla necessità a lanciarti in qualche inseguimento o passaggio segreto, macchia una qualunque superficie con un po di sangue. Per lo meno lascerai una traccia che potrò seguire. Comunque tra un'oretta ci rivediamo qui. "

    E così lui va di sopra mentre io già inizio a perlustrare il piano di terra. Il posto non è grandissimo e, anche prestando attenzione ai piccoli particolari, non impiego più di mezz'ora per completare il giro. Ma non sono solo...sotto gli occhi attenti di un abile scrutatore mi muovo come se non avessi percepito la sua presenza. E tale sensazione diviene certezza non appena percepisco una esigua quantità di sangue, prima assente, non molto distante da me. Così a primo acchitto mi sembra una scritta ma è solo avvicinandomi alla zona che, praticamente un istante prima di vederla, ne comprendo il vero contenuto: " Andatevene Via". Ne traggo istantaneamente due conclusioni: la prima è che abbiamo fatto certo, i sospetti di Febh sono fondati, il posto nasconde veramente un qualche segreto di non indifferente valore; la seconda è che l'edificio continua tutt'ora ad essere sotto controllo e ciò mi fa pensare che sia tutt'ora funzionante o al più che contenga ancora informazioni per le quali è necessaria una guardia. Considerando poi le pietose condizioni di questo posto, la presenza di una qualche porta segreta diviene precisa realtà. Probabilmente questo sangue non mi avrebbe dato alcuna informazione di rilievo ma così per pignoleria me ne sarei comunque accertato; tanto, se l'autore di tale messaggio è stato così abile da tenersi sempre fuori dal mio raggio di percezione e così preciso durante il pedinamento, iniziare a correre per tutto il piano sarebbe uno sforzo pressochè inutile. E devo ammettere che questo fatto non mi lascia indifferente: la sua sfuggevolezza deriva o dal fatto che conosce me e le mie abilità o da una preparazione psicofisica almeno pari la mia o semplicemente da una sfacciata fortuna (e anche in quest'ultimo caso non avrei trovato tranquillità; la fortuna è una valida alleata tanto quanto dei buoni muscoli se la si ha dalla propria parte).

    Spesa dunque la minima richiesta chakrica per analizzare una goccia del vermiglio liquido ne avrei tratto ogni informazione possibile. Non ci sarebbe voluto più di qualche minuto; tempo durante il quale non avrei abbassato minimamente la guardia. Inoltre per il mio pedinatore sarebbe stato praticamente impossibile capire cosa stessi facendo. Al più gli sarei sembrato stare impalato davanti la scritta a contemplare quelle parole.

    Indipendentemente dall'esito della mia analisi mi sarei fatto trovare da Febh nel punto di ritrovo e, nel caso di un suo ritardo, lo avrei raggiunto al piano di sopra.

     
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    La strana scritta sul muro sembrava essere sangue estratto recentemente da una vena, a causa del colore più scuro, inoltre verosimilmente era femminile. ad occhio non sembravano esserci grandi alterazioni, e quasi certamente quel sangue non presentava nessuna delle caratteristiche dei grandi clan o delle Kinjutsu conosciute dal guardiano. Normalissimo sangue, quindi.

    L'esplorazione del piano continuò, e per quanto la presenza si facesse sentire, in nessun modo era possibile identificarla con precisione nè coglierla di sorpresa. Forse, chiunque fosse, era in qualche modo un esperto delle arti furtive.

    Elementi degni di nota durante la visita furono fondamentalmente tre:

    CITAZIONE
    Un piccolo ufficio recava i segni di una qualche rissa, ma di chissà quanto tempo fa. Unghiate sull'acciaio di alcune cassettiere lasciavano intendere che non c'era stata esattamente una lotta tra esseri umani...a meno di considerare l'uso di Nekote o affini. Niente sangue.

    Era l'unico ufficio con segni di una qualche attività diversa dall'ordinario scartabellare, dunque meritava un minimo di attenzione extra. Nell'archivio i documenti non avevano nulla di particolare, perlopiù erano conti e vecchie richieste per articoli di cancelleria. Tuttavia un foglio in particolare era finito sotto il mobiletto metallico. Spostare tutto e recuperarlo non fu certo un problema, e certo il contenuto era interessante.

    Il documento in sè era una richiesta per prelievi ematici...decisamente fuori posto rispetto agli altri, ma essendo perlopiù composto da cofici burocratici, era impossibile ottenere altre informazioni al riguardo. Comunque la firma era leggibile "Daigoro Oroki", e accanto all'intestazione stava una sottile scritta a matita: "59987". Un codice? O banalmente il numero di una pratica? Comunque non c'erano documenti corrispondenti, almeno in quell'ufficio...e cercarla da capo in quelli già visitati avrebbe richiesto almeno due ore.

    Inoltre, una piccola macchia di sangue (animale, di cane) in un angolo prima coperto dava maggiori indicazioni sull'origine dell'aggressore.

    CITAZIONE
    In un bagno, che un tempo forse aveva avuto piastrelle bianche, ma ormai adombrate dal grigio abbandono, durante la rapida ispezione il Mikawa avrebbe finalmente intravisto il suo inseguitore.

    Mentre passava accanto a uno specchio, scorse una figura che si sporgeva da dietro lo stipite della porta. Il volto era sporco di fuliggine e aveva i capelli lunghi, neri e scompigliati. Sicuramente era una donna, con indosso un camice da ospedale, ma la cosa che più si notava erano gli occhi rossi e iniettati di sangue.

    Fu solo una fugace apparizione sulla superficie riflettente: voltandosi o attaccando senza voltarsi, essa sarebbe scomparsa oltre lo stipite, e anche se inseguita non ne sarebbe rimasta traccia...perdipiù, in quell'attimo di consapevolezza per il mikawa, lo specchio sarebbe esploso in centinaia di frammenti, tutti diretti al suo viso, come a volerlo sfregiare, o accecare.

    CITAZIONE
    In quello che sembrava l'ufficio di un qualche pezzo grosso (poltrone foderate in pelle, scrivania elegante con panno rosso, moquette invece che scialbo linoleum) stava un'altra scritta di sangue. Identica come composizione a quella trovata precedentemente, ma il sangue era secco, bruno e vecchio di mesi..e anche toccandolo non ci sarebbero state reazioni particolari.

    Diceva molto semplicemente: "Hai avuto quel che meritavi, stronza"
    Non c'erano nomi nè sulla porta nè sulla scrivania, ma frugando nel cestino della spazzatura e rimettendo assieme alcuni foglietti strappati, verosimilmente dei semplici appunti si poteva ricostruire un nome: "Yukari Hito". Che fosse il nome della "stronza"? O qualcosa di diverso?

    Il resto degli appunti conteneva diverse parole del tutto illeggibili, forse perchè scritte di fretta. (e il foglio strappato non aiutava) In generale, si intuiva che si stavano chiedendo dei metodi di contenzione, ma nulla di più. Eppure in un ufficio così apparentemente banale, non c'era motivo per richieste simili. Uno scarabocchio in un angolo, poi, ritraeva un cerchio con tre tomoe incastonate...

    Dentro la libreria, dietro una delle ante, stava una piccola cassaforte aperta. All'interno alcune macchie nere, presumibilmente segni lasciati da dita sporche d'olio, e un forte odore di sigaro (c'erano alcune teste di sigaro anche nella spazzatura, e un cutter a ghigliottina in un cassetto della scrivania).

    [Rendez-vous]

    Febh era già di sotto, appoggiato al muro e piuttosto nervoso. Inoltre era sporco di fuliggine da capo a piedi. Mai...dico MAI andare a vedere se in un camino c'è un passaggio segreto...non senza una tuta integrale... Sbuffò, e una nuvoletta di cenere gli uscì dalle narici. Trovato qualcosa?

    Una volta avute le informazioni, avrebbe poi spiegato ciò che aveva trovato. Anche io ho notato una specie di presenza...come se avessi costantemente gli occhi di qualcuno addosso, ma non ho visto niente e nessuno...inoltre era come se mi guardassero da molto lontano...non so. Fece spallucce, era una sensazione nuova per lui.

    Ho trovato anche io dei riferimenti a questo "Daigoro"..sempre che sia la stessa persona. In un post-it buttato nella spazzatura lo citavano, ma nulla di compromettente..un semplice promemoria per portargli la pratica "C9". Febh attese alcuni istanti. E se C stesse per "cavia"...allora riavremmo la nostra "cavia 9" di cui parlava il messaggio in codice.

    Poi sono riuscito a trovare una lettera di stipendio. Non era leggibile il beneficiario, ma era firmata proprio Yukari Hito...quindi verosimilmente lei era il responsabile del personale, se non dell'intero complesso.

    Non ho trovato nè segni di lotta nè macchie di sangue, però c'è una cosa che mi inquieta parecchio.
    Indicò gli angoli della stanza e il pavimento. Non c'è un singolo scarafaggio nè un topo. Nulla. C'è polvere, abbandono, incuria...ma nessun parassita che se ne approfitti...e questo direi che è molto, molto strano. Perdipiù ho trovato una piantina approssimativa...di quelle che dicono "voi siete qui" e "questi sono i percorsi per le uscite di emergenza"

    E facendo due conti...nella piantina ci sono due stanze extra che io non sono riuscito a trovare. Ho provato col rilascio o cercando fuuinjutsu, ma nulla. Però potremmo andare a vedere se al piano di sotto invece ci sono i corrispettivi...e magari farci strada da lì.


    Stava davvero proponendo di sfondare il soffitto di quelle stanze?
    Al piano di sotto i corrispettivi, almeno andando ad occhio, erano gli interni "L" e "M". Diogene li aveva già frugati, senza trovare nulla di particolare...ma "M" era accanto al bagno incriminato.

    Stava a Gene organizzare l'azione, e prendere le dovute precauzioni del caso.
     
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    Sangue di cane...forse ho scoperto chi ha provocato questi graffi. Di certo incidere solchi del genere sul metallo non è un'abilità comune a normali ricercatori o dipendenti. Seguendo questa pista si giungerebbe dunque alla conclusione che una qualche evocazione canina abbia provocato ciò? Troppo presto per dirlo e non mi sembra che i ninja Otesi abbiano alleati di questo tipo. Parlando per assurdo potrebbe anche darsi che a seguito di questo "incidente" sia stato messo questo jutsu protettivo sulle evocazioni...Una stanza con questi segni deve avere qualcosa di speciale e o questo qualcosa è già stato preso a suo tempo o è ancora qui, nascosto da qualche parte. Osservare dietro i mobili poggianti le pareti e sotto di essi è il primo passo e non impiego molto a trovare il foglietto. Bingo? Prelievi ematici...proprio quello che ci si aspetta da un ufficio del genere, no? Nome e scritta a matita vengono memorizzati dopo un paio di letture. Nessuno dei due mi dice nulla ma comunque piego il foglio a metà e lo metto nella tasca interna del kimono, quella di destra. Informazioni del genere possono condurre ad una casistica pressoché infinita e provare ad avanzare ipotesi è solo una perdita di tempo. Se il quadro si fosse arricchito allora avrei potuto ragionarci seriamente su. Comunque di tutte le idee che mi saltano alla testa mantengo solo la prima, quella che l'istinto mi ha dettato: chi firma le carte usa le penne, le note a matite sono lasciate ai "dipendenti". Certo se continuando a frugare in giro non avremmo trovato nulla ci sarebbe toccato rivedere ogni documento a cercare questo codice...un lavoro da cani.
    Già avevo intuito che avrei potuto scorgere il viso mio inseguitore mediante una sua ingenuità ma quando vedo quella sporca figura comparire nello specchio qualcosa mi turba. Non un errore così banale, non da un ninja così abile. Guardingo osservo attraverso lo specchio l’immagine di quella; si, è una lei! La dottoressa (?) dall’aspetto poco curato è sporca di fuliggine ma sono gli occhi a catturare la mia attenzione: occhi del genere non ne vedo da tanto tempo. Tuttavia non sarei stato tanto ingenuo, non mi sarei soffermato più di un attimo su quello sguardo che avrebbe impiegato poco più del mio a scomparire dalla lastra riflettente. Ancora una volta non avrei fatto intendere alla mia pedinatrice di essermi accorto della sua effettiva presenza. Per questo quando lo specchio esplode in mille pezzi non li evito completamente; una piena schivata avrebbe fatto cadere la mia “identità”. Ma che sarebbe accaduto qualcosa già lo avevo intuito da un po. Dunque portando le braccia a difesa del mio volto subisco un danno quasi leggero diffuso su sugli arti superiori e sul tronco; un pezzo di vetro più grandi degli altri, invece, si conficca proprio nella mia spalla destra [Ferita ½ Leggera]. Il corpo addestrato a traumi ben più pesanti viene solo intaccato superficialmente. Concedo anche alle mie corde vocali di tramutare l’aria in un realistico grido di stupore/dolore…puttanella, prima o poi ti prendo. Rialzandomi estraggo dal mio corpo le piccole armi senza però permettere al sangue di uscire dal mio corpo [Maestria Innata]. Ti concedo di ferire questo stanco corpo stronza, ma di vedere il mio sangue non hai nemmeno una possibilità.
    Il giro turistico mi conduce nell’ultima stanza da visitare; nemmeno a farlo apposta sembra essere proprio quella del pezzo grosso. Mi accerto che la scritta di sangue sia stata fatta dalla stessa kunoichi in camice di prima e allo studio della calligrafia si associa anche lo studio della sua composizione. Questo sangue è qui da almeno quattro o cinque mesi. Successivamente passo alla riflessione sul significato del messaggio in rosso. Un dissidio tra donne a quanto pare. Eppure il tutto è strano: scrivere una cosa del genere per il fine di essere vista dal destinatario implica che quest’ultimo deve essere ancora nelle facoltà di farlo. Dunque qualunque cosa si meritasse la “stronza” non è la morte, o almeno non la canonica pugnalata del petto. Perché per arrivare a scrivere un messaggio con il sangue, per quanto schizzata possa essere la proprietaria del dito insanguinato, deve essere fatto qualcosa di grave, tanto da meritare il sonno eterno…o peggio chissà. La stanza merita lo stesso maniacale controllo di ogni particolare. Dopo aver guardato in ogni cassetto, trovando solo inutili scartoffie, un tagliasigari e alcune teste del medesimo dannoso sfizio, e sotto ogni pezzo d’arredamento trovo la cassaforte. Ancora una volta l’oggetto dalla forma affusolata occupa la scena, in particolare il suo caratteristico odore, insieme a delle ditate d’olio. Non c’è dubbio, chi occupava questo officio era un amatore del fumo. Eppure solo due sono le possibili spiegazioni di un così forte odore nella cassetta metallica: o per molto tempo essa è stata il contenitore dei sigari oppure una discreta quantità di fumo espirato è rimasto catturato al suo interno. Controllo la chiusura della cassaforte e provo a farvi penetrare una misera quantità di sangue per accertarmi che sia perfettamente isolante, in modo da escludere ogni altra possibilità. Poi ragiono sulle impronte d’olio…avrei prestato attenzione al colore e all’odore dello stesso, per cercare di capirne la tipologia, avrei osservato bene l’andamento delle impronte e la grandezza, per provar a capire le dinamiche dell’accaduto.
    Solo successivamente svuoto il cestino già precedentemente adocchiato. Ricostruire i foglietti strappati è un gioco da ragazzi…avrei prestato attenzione alla grandezza degli stessi. Se questi fossero stati eccessivamente piccoli i sostetti di un voluto occultamento del contenuto sarebbero cresciuti. Metodiche di contenzione…si ma per cosa? Trova conferma l’idea che il destinatario di questo foglio, chi occupava questa scrivania, doveva essere il pezzo grosso. Yukari Hito…memorizzo questo nome come anche il caratteristico simbolo, mai visto fino ad ora. Di certo il sospetto che le impronte (se avessi capito provenire da una mano femminile), il messaggio e il nome presente sul foglio possano riferirsi tutti alla medesima persona c'è…

    :::

    “ Si Febh, ci sono buone probabilità che questa pratica C9 si riferisca proprio alla cavia numero nove, quella con la spiccata attitudine per l’Edo Tensei. Se fosse stato un altro numero avrei creduto fosse una coincidenza ma proprio quella…Certo per quanto trovi strano che una donna abbia il vizio di fumare sigari non è detto che non possa essere così. Inoltre la presenza di quelle ditate d’olio, e volendo anche del fumo all’interno della cassaforte, può far intendere che la nostra Yukai sia stata coinvolta in qualcosa di frenetico. Probabilmente legato al suo “merito” espresso dalla mia pedinatrice.”

    Il punto successivo invece mi fa riflettere. In effetti nemmeno io ho visto l’ombra di uno scarafaggio o ragno in giro…che cosa curiosa.

    “ Due sono le possibili spiegazioni: o qualcuno si prende cura di questo posto, ma solo per questo aspetto vista l’incuria del resto, o gli insetti non ritengono questo un luogo sicuro per rintanarsi HAHAHHAA Per quanto riguarda le due stanza va bene, già le ho controllate più o meno superficialmente ma un' ispezione più approfondita è d’obbligo. Inoltre questa stanza M è proprio vicina al bagno con la trappola piazzata. L’attacco era mirato ad accecarmi più che mettermi K.O., forse non voleva che vedessi qualcosa…magari una leva per un passaggio segreto o una cosa del genere. Controllerei dunque anche il bagno. Potrebbe essere qualunque cosa: una mattonella, un rubinetto del lavandino, un candelabro, un quadro oppure peggio una porta coperta da un genjutsu o funjutsu. Se non troviamo niente invece l’unica nostra alternativa è quella di farci un varco da sotto e/o dai muri delle stanze di sopra vicine. Questo di certo paleserà la nostra presenza qui e il fatto che abbiamo intuito qualcosa…ma ci stanno seguendo da quando siamo arrivati; essere più o meno furtivi non credo faccia la differenza in queste circostanze. Essendo ora in coppia è probabile che anche i nostri pedinatori, se di persone diverse si tratta o anche solo di copie di una medesima, faranno lo stesso. Forse è meglio che uno si concentri più sulla ricerca di indizi mentre l’altro sia più guardingo e concentrato sui loro spostamenti. In questo caso non credo sia più o meno vantaggioso una differente scelta di chi dei due faccia cosa, dunque se per te va bene io mi occuperò del setaccio.”

    Se Febh fosse stato concorde avremmo dapprima visitato la stanza M, quella su cui ho più sospetti, poi il bagno ed infine la stanza L. L’uso del rilascio sarebbe stata la prima cosa che avrei fatto entrando in ognuno dei tre posti, in modo da spezzare eventuali genjutsu. Successivamente avrei riposato lo sguardo su ogni oggetto e ne avrei provato con mano il corretto funzionamento o più semplicemente la “normalità”. Il tutto con assoluta attenzione ad eventuali meccanismi, trappole, segni, incisioni, scritte, differente usura, accumuli di polvere e anomalie in generale.
    Se il tutto non avrebbe portato a nulla non avrei fatto complimenti. Fare un varco abbastanza grande da poterci passare sul soffitto non sarebbe stato difficile, anzi avrei incontrato difficoltà a crearlo senza distruggere il resto. Avrei chiesto a Febh se conoscesse un modo più silenzioso o preciso del semplice spaccare quel solaio a furia di pugni, di spadate o tramite bomba carta. In caso contrario avrei scelto la metodica più appropriata in base alla consistenza e validità della costruzione (cosa di cui avrei potuto accertarmi testando la durezza di un tramezzo e di una piccola parte di muro portante).



    Edited by DioGeNe - 27/12/2010, 20:53
     
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    Effettivamente sembrava che l'odore fosse rimasto intrappolato nella cassaforte, poichè essa sembrava sigillata ermeticamente a ogni percezione, persino quella del sangue. Quanto all'olio, sembrava essere del tipo usato nelle vecchie lampade, visto il pungente odore di Kerosene. Le impronte erano troppo vaghe per capire esattamente le dimensioni delle dita che le avevano lasciate.

    [...]

    Mah, sul fumo non andrei a farmi guidare dagli stereotipi. Se una donna gestisce un posto come questo, dove facevano chissà quali assurdi esperimenti..non credo la si possa andare a inquadrare secondo i normali canoni. Fece spallucce. Ok, se preferisci allora io faccio la guardia. Penso di poter bloccare la maggior parte degli attacchi, quale che sia la loro natura, tu occupati della ricerca senza preoccuparti.

    Si diressero alla stanza M. Apparentemente era un ufficio come tanti. Niente leve nè strani meccanismi, ma anche frugandola a fondo, non trovarono elementi fuori posto o sospetti. Dopo direi di bucare questo soffitto, se proprio non troviamo nulla.

    Tra le varie cose, i due misurarono alla meglio la grandezza dell'ufficio. Circa 25 piedi allineati uno dopo l'altro (in assenza di metri, ci si arrangia come si può). Appena usciti dalla porta, Febh percepì qualcosa di umido sul volto. Una goccia. Fu lesto ad alzare lo sguardo, solo per trovare una scritta tracciata col sangue. Probabilmente Diogenes se ne era già accorto per conto suo, ma in ogni caso la scritta, fresca, restava lì a incombere su di loro.

    Andatevene. Non c'è più nulla qui. Andatevene.

    Chiunque sia non ha molta fantasia, eh? Il sangue era compatibile con quello trovato precedentemente e non c'era nessuna traccia dell'autore, tanto per cambiare. Stavolta toccare il sangue non avrebbe causato alcun effetto collaterale.

    La tappa successiva era il bagno, e subito un particolare saltò all'attenzione di Febh. Ehm..sicuro che il bagno sia questo? Chiese, dubbioso. Eppure sembrava tutto assolutamente identico a come lo aveva lasciato. Non hai detto che la tizia in camice ti ha fatto esplodere lo specchio addosso o roba del genere? Ed infatti così era, con lo specchio fracassato e i frammenti a terra. Lo specchio è perfettamente integro, Gene... febh indicò, e fu come se l'incongruenza della situazione, messa in evidenza da quel singolo commento fosse sufficiente per spezzare la percezione della realtà

    Diogenes vide lo specchio integro. Non c'era traccia dei tagli nè di qualsivoglia residuo dell'evento che aveva vissuto. Doveva essere un genjutsu niente male, eh? gli battè un pugno sulla spalla, un pò cameratesco, ma ci stava. Dopo il Rilascio di routine, era il momento di continuare le indagini.

    Ispezionando meglio il muro, bussando su ogni singola piastrella, il Mikawa ne individò una che risuonava di vuoto. Era apparentemente identica alle altre, e di certo non spiccava, specie per la posizione, essendo piuttosto in basso e laterale. Premerla non serviva, ma sollevarla con un kunai fu abbastanza semplice, e al di sotto c'era un piccolo interruttore.

    Dici che è sicuro farlo scattare? o guardiamo prima nell'altra stanza?

    Se avessero deciso di spostarsi nell'altra stanza prima di proseguire su quella pista, si sarebbero trovati davanti a una porta chiusa (pur avendola il Mikawa lasciata aperta, durante la precedente perquisizione.) Mi puzza di trappola...non vorrei ci fosse roba tipo un filo-trappola o una cartabomba pronta a scattare appena la apriamo o sfondiamo.. Febh avrebbe potuto fare qualcosa di utile solo con le sue lucertole...o avanzando impunemente e basandosi sulla sua tecnica speciale, ma nemmeno lui poteva prevenire un colpo mortale che arrivasse di sorpresa...non facilmente almeno. Sfondare il muro mi sa di troppo scenografico..qualche idea?

    Tornati eventualmente al bagno per premere l'interruttore, o anche se non se ne fossero allontanati, avrebbero ottenuto di svelare un passaggio. All'attivazione del meccanismo, il muro scivolò in basso, rivelando un piccolo ambiente, lungo al più un metro e mezzo, forse due. Bingo..si direbbe un ascensore..o forse è più corretto dire montacarichi. C'era un piccolo bottone all'interno, e in effetti sembrava che quella stanzetta potesse scorrere in alto o in basso.

    [...]

    Nessun inghippo, nè problema, perlomeno in apparenza, durante il brevissimo tragitto che portò i due al piano di sopra usando il montacarichi. Emersero in un ambiente abbandonata come i precedenti, ma decisamente più lurido..senza contare la puzza, che tuttavia lo Yakushi non riuscì a identificare chiaramente. Mi sembra un odore familiare...ma non saprei bene di cosa.. Ma per Diogenes tutto in quell'ambiente gridava sangue sulle pareti. A terra, sulle pareti, negli angoli. Era stato versato molto sangue in quella particolare stanza, ma poi qualcuno aveva cercato di pulirlo alla meglio. Ma l'odore e le tracce erano rimasti. Una porta, chiusa, dava all'ambiente adiacente...l'altra stanza "fantasma"

    Ma ecco che improvvisamente Febh cercò di pugnalare il compaesano alle spalle, mirando alle reni, per poi scartare lontano, evitando un possibile contrattacco, e aggredendolo nuovamente, con una wakizashi in una mano e un Aikuchi nell'altra. Gli attacchi, rapidi e feroci, erano particolarmente insidiosi e precisi, anche per le capacità del Guardiano. Inoltre, se avesse tentato di schivare durante il fendente che mirava al collo, ecco che una Lama di Chakra avrebbe improvvisamente prolungato l'acciaio, garantendo una portata maggiore e dunque un'alta probabilità di successo dell'attacco.

    Ma la cosa più importante erano gli occhi dello Yakushi: vacui, come se fosse una bambola manovrata da qualcuno. Una bambola che apparentemente non provava dolore, continuando a muoversi e attaccare indipendentemente dai danni subiti..ignorando persino gli effetti di tecniche o manovre stordenti!!

    Come contrastare un nemico del genere, che attaccava senza posa e senza mai fermarsi??
     
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    La presenza della nuova scritta mi infastidisce: ma come fa a capire quando scrivere? Conosce il mio raggio massimo di percezione oppure è solo un caso che si trovi sempre al di fuori del mio radar sanguigno? Un'analisi poco approfondita di quel sangue mi conferma che si tratta sempre della stessa persona. Devo ammettere che questa situazione inizia ad innervosirmi tuttavia la mia esperienza sul campo mi suggerisce e concede di non darlo a vedere. Quindi con leggera ironia:

    " E' probabile che stando rinchiusa qui dentro sia impazzita."

    Ma subito dopo, riprendendo a camminare normalmente, avrei implementato quel discorso con parole che nessuno se non Febh avrebbe potuto udire [Comunicazione a Distanza Superiore]:

    " Comunque è un bene...in questo modo ci sta facendo sapere che continua a tenerci sott'occhio. Tuttavia non riesco a capire perchè ci sta permettendo di indagare su questo posto; mi sta salendo il dubbio che le sue parole siano un messaggio di vero avvertimento piuttosto che di minaccia. Comunque massima vigilanza..."

    Vedere lo specchio integro mi lascia stupito...un genjutsu di buona qualità nella semplicità del suo funzionamento. E quando Febh sottolinea il fatto che mi ero fatto abbindolare, rispondo con un "Già" inespressivo che il jonin avrebbe potuto interpretare come meglio avesse creduto.
    La indagini non durano molto; la mattonella vuota è una chiara anomalia per i miei sensi sviluppati; lo stucco crepato su tre lati della stessa mi suggerisce che si tratta di un semplice "coperchio"...ed infatti così è. Comunque un meccanismo abbastanza efficacie per gente civile e ninja poco esperti.

    Dici che è sicuro farlo scattare? o guardiamo prima nell'altra stanza?

    " Sono solito indagare prima su ogni pista in modo da lasciarmi per ultimo la principale quindi si, meglio controllare l'altra stanza."

    Ci incamminiamo e osservando quella porta chiusa ripercorro con la mente l'ultima volta in cui vi sono transitato. Non ho dubbi, qualcuno deve averla chiusa dopo che sono passato per di qui.

    " Anche io ho questa impressione, Febh, soprattutto perchè l'avevo lasciata aperta durante la precedente perquisizione. Comunque lascia fare a me...o meglio, a lui."

    Una cospicua quantità di sangue prende ad uscire dal taglio, procuratomi per l'occasione. Impartendogli una velocità misera, in modo da avere un controllo perfetto e una certa sensibilità nel movimento, faccio passare il vermiglio nella fessura sottostante la porta. Una volta transitato dall'altra parte dell'ostacolo l'avrei indirizzato verso l'alto, a pochi centimetri dalla porta in modo da evitare meccanismi o trappole a terra o mezza altezza; inoltre la percezione e la velocità ridotta del tessuto mi avrebbero permesso di riuscire, anche in caso di contatto (a meno di particolari meccanismi) a non far attivare eventuali trappole. Successivamente, incrementando il controllo con una prefissata quantità di chakra, avrei modellato l'ammasso di sangue dandogli la forma di un mio perfetto alter ego [Clone di Sangue; 4 Leggere di Vitalità]. Non lo avrei creato a contatto con il terreno, mantenendolo fluttuante a più di un metro di altezza dal suolo con il corpo parallelo al soffitto (come allungato); quindi gli avrei prima impartito alcuni ordini tramite comunicazione chakrica:

    " Osserva attentamente se ci sono trappole, perlustra la zona fino a 20 metri e se non trovi anomalie aprici la porta. Puoi avere visite indesiderate quindi massima attenzione."

    Detto questo avrei interrotto il flusso e avrei lasciato il clone padrone di se stesso. Dopotutto egli aveva in grande vantaggio di essere composto interamente di sangue...paradossalmente il suo controllo del Chikotsumyaku era superiore il mio. In ogni caso mi sarei mantenuto a tre metri di distanza dalla porta e avrei suggerito a Febh di fare lo stesso.

     
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    L'avevi lasciata aperta? Beh, si vede che il nostro ospite ci tiene all'ordine...o magari non voleva che una corrente d'aria ci facesse scendere un malanno. Ridacchiò lo Yakushi, mentre il suo compagni si feriva per permettere al sangue di scorrere, piegato al suo volere. Continua sempre a farmi un pò di impressione la tua tecnica, sai? Detto da uno che si faceva ricrescere gli arti non rendeva granchè...ma Febh era famoso per non essere molto coerente.

    In pochi istanti il clone di Diogenes sarebbe apparso nella stanza. Una stanza perfettamente in ordine...perfino troppo, se si considerava che era completamente vuota, fatta eccezione per una scrivania sulla quale giaceva una testa mozzata. La testa di Orochimaru, perennemente congelata in un ghigno di morte.

    Aprì la bocca, e da essa un gigantesco serpente saettò in avanti, cercando di agguantare il clone del mikawa in una terribile stretta [Velocità 900] Che riuscisse o meno, la testa del serpente si sarebbe spostata davanti a quella del clone, sibilando.

    Aveva gli occhi rossi, con una tre tomoe nere attorno alla pupilla. Subito dopo parlò, con voce femminile, una voce relativamente giovanile, di certo non attribuibile a un'adulta Questo è solo un assaggio. Non c'è limite a ciò che posso fare. Andate via da qui, e avrete salva la vita. Non è permesso entrare qui. Onii-sama non vuole. Così come è stato abbattuto il serpente, finirete per essere schiacciati, se vi opponete a Lui!

    E anche la testa, ancora ferma sul tavolo, avrebbe mosso le labbra, parlando nonostante l'ingombro dovuto al rettile. Noi possiamo vedere tutto quello che fate. E possiamo mostrarvi quello che vogliamo. Non ha senso cercare, non saprete mai se quello che troverete è reale o è solo quello che abbiamo scelto di farvi trovare.

    E' tutto inutile. Inutile! Andatevene, non avete speranze.

    Inutile, inutile. Come questo stupido clone.

    L'intera stanza fu avvolta da un lampo di luce...e i due Jonin fuori dalla porta non videro altro che un'esplosione...forse dovuta a delle cartabombe piazzate nella stanza e coperte dall'illusione. Perchè era un'illusione, giusto? [Potenza complessiva 150 - Applicato all'intera stanza]

    EHI!!! Alla faccia della trappola! Lo Yakushi diede un calcio a un muro. Guarda che avresti potuto farci male, dannato imbecille, chiunque tu sia!! Io sono l'amministratore, NON PUOI TRATTARMI COSI'! Ringhiava con irritazione, tanto ormai non era il caso di andare avanti furtivamente. Io questo posto lo rado al suolo se continuano con questi scherzi! Certo, chiamare scherzo una bomba del genere dava adito a tutta una serie di considerazioni su quello che Febh considerava "letale", ma non è il caso di approfondire ora la questione.

    Non restava che andare dall'altra parte...la stanza esplosa ormai era solo un cumulo di macerie, e cercare di farsi strada là in mezzo sarebbe stata un'inutile perdita di tempo.
     
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    Senza pronunciare una parola di troppo mi avvicino alla porta, la apro e vedo le macerie. Senza aver bisogno di trovare tanta concentrazione, alzo la mano e subito il sangue del clone, sparso in giro, ritorna a me. Mediante la percezione mi sarei assicurato che non fosse rimasto più di qualche schizzo inutilizzabile; quando finisco devo attingere ad un'altra mezzo leggera per ricreare il costrutto che in questa occasione ci ha salvato da rogne certe. Probabilmente Febh non avrebbe avuto grandissimi problemi a rigenerarsi da un'esplosione anche di questa entità ma di certo io avrei dovuto ricorrere a tecniche che, essendo sotto osservazione, non avrei voluto far vedere. Comunque avrei ricreato il clone per poi dire all'amministratore:

    " C'era la testa di Orochimaru su un tavolo nella stanza. Dalla sua bocca è uscito un serpente che ha avvinghiato il clone. Il resto lo abbiamo sentito anche noi...Chi è questo Onii-sama? E cosa intendeva dire con quella frase? Si stava riferendo ad Orochimaru quando parlava del serpente? Comunque ci tengono sotto osservazione e questo non mi piace; non ci sono telecamere in giro e i nostri pedinatori non avrebbero potuto osservare il clone che entrava nella stanza."

    Parole pronunciata con un leggero tono di stizza. E' vero che giochiamo in casa loro ma fin'ora chiunque sia dietro a questa copertura è stato bravo a confonderci le idee e a non commettere errori grossolani. Le cose iniziano a farsi interessanti ed è mio compito trovare subito il filo della matassa; questo non per un dovere morale e civile nei confronti del mio villaggio ma semplicemente perché, altrimenti, non potrei assaporare al meglio il gioco che tanto scrupolosamente il mio rivale sta organizzando!

    " Andiamo dall'altra parte, forse troveremo qualcosa di più utile..."

    :::

    L'interruttore svela la presenza di un muro scorrevole e quindi di un montacarichi. Io, la copia e Febh ci dirigiamo al piano di sopra ma trascorsi nemmeno due secondi è il mio alter ego a sussurrare:

    " Gene..."

    " Si, lo percepisco. Febh...qualunque cosa ci sia lì sopra tieniti pronto. C'è sangue d'appertutto."

    Eppure, giunti nella stanza in questione, notiamo l'assenza di evidenti tracce di sangue. Ma l'odore dell'ambiente e la percezione Mikawa svelano a pieno la verità che gli occhi invece non possono raggiungere: qualcuno ha ripulito questo posto...E sono due sono le possibili alternative: o chi se ne è occupato ha fatto un lavoro superficiale oppure la situazione era così disastrata che fare di meglio sarebbe stato impossibile. Ma è mentre sono impegnato in questi ragionamenti che accade l'impensabile...

    " Attento!"

    image

    Il tempo di girarmi e vedo la copia avventarsi su Febh, il quale, armato di akuichi, sta tentando di trafiggermi. La copia non avrebbe fatto in tempo a fermare il braccio già in movimento; girarsi completamente ed intercettare il colpo sarebbe impossibile...le mie alternative sono poche ed opto per la più istintiva. L'avvertimento della copia mi da quell'istante di tempo necessario ad impastare una bassa quantità di chakra [Manipolazione della Costrutto Piccolo, Potenza 30]. La scelta sulla spesa è dettata dall'aver visto l'arma con cui si minaccia la mia incolumità; ma la verità è che se l'arma fosse stata più grande io non avrei avuto il tempo per utilizzare e manipolare una quantità di chakra superiore a quella da me impiegata. Se la lama fosse stata una katana probabilmente avrei dovuto optare per una schivata...cosa che probabilmente mi avrebbe salvato i reni ma non un'altra parte del corpo. Comunque Febh(?) non si sarebbe dato per vinto; arretrando repentinamente impugna nella mancina anche una wakizashi e con foga riparte all'attacco. E' come posseduto, i suoi occhi vitrei come quelli di un fantoccio...un genjutsu? E soprattutto quando ne è venuto a contatto? Quando ci siamo separati? Ho giusto il tempo di girarmi e sfoderare Mumei prima di doverla impegnare in una difesa alta a protezione della mia spalla destra; contemporaneamente l'akuichi viene mosso in direzione del costato destro e di risposta la mia mancina si spinge nella difesa dello Yakushi per andare a contrastare il movimento del braccio all'altezza del gomito. Il divario di forze e la maggiore lunghezza del mio arto avrebbe impedito all'arma di raggiungere le mie carni. Esattamente in quel momento, la copia sarebbe intervenuta cercando di afferrare lo Yakusi alle spalle nella classica presa Ushiro waza ryo ude dori; portando le braccia al di sotto delle ascelle nemiche e poi ricongiungendo le mani dietro alla nuca nemica il mio alter ego avrebbe cercato di allargare il torace nemico, allontanando gli arti dal busto e spingendo il collo in avanti con il chiaro intento di fargli perdere la presa sulle armi [Tutto con forza 900]. Le gambe in appoggio stabile poste esattamente dietro quelle nemiche in modo da evitare spiacevoli attacchi con gli arti inferiori; il corpo rigido come un'asta di metallo impossibile da piegare.

    Se la presa va a segno

    Avrei tentato di eseguire il rilascio su Febh. Nonostante il controllo del chakra non fosse eccezionale [III] tentare sarebbe stata una spesa di chakra ragionevole viste le circostanze.

    Se il rilascio non ha successo

    La mia unica alterativa sarebbe stato lo svenimento e pensare di poterlo fare a furia di danni fisici è impensabile se il tuo rivale è uno Yakusi di alto livello. Improvvisamente il clone avrebbe perso la sua forza e il sangue di cui composto viene diretto tutto attorno al volto del bersaglio [vel 900]. Rendendolo poi nuovamente solido avrei creato un blocco tutt'attorno la testa di Febh con il chiaro intendo di impedirgli il respiro. Certo se avesse avuto le conoscenze necessarie per combattere alla cieca avrebbe potuto sferrare qualche altro attacco, di relativo pericolo, ma prima o poi sarebbe andato il debito di ossigeno e il corpo sarebbe crollato. La velocità del sangue e lo stato di trance non avrebbero aiutato il bersaglio nel prendere molto fiato prima della solidificazione del vermiglio liquido.

    Se la presa non va a segno.

    Senza importarsi troppo del nuovo arrivato, il posseduto continua nel suo attacco furioso nei miei confronti. Questa volta l'attacco mira la testa; i suoi movimenti sono rapidi e precisi ma di certo non i migliori che i miei occhi hanno visto. In confronto alle danze di Shiltar questi sono giochetti. Seguono rapidi scambi di affondi e parate, fendenti e schivate, risultato di attacchi sì precisi ma portati con eccessiva foga e di una difesa passiva eseguita senza il reale intento di far male.

    image

    Un colpo portato alla testa viene fermato prima che una discreta quantità di chakra andasse ad aumentare la lunghezza della wakizashi. Se avessi optato per una schivata sarebbero stati guai...

    " Ora basta! "

    Attingendo ad una Media di sangue e ricavando dal clone quello già impiegato, lo avrei indirizzato da diverse direzioni il corpo di Febh. Se raggiunto il bersaglio avrei solidificato il liquido andando a creare una vera e propria camicia di forza [Costrutto Gigante, Potenza 70, durezza 2].

    Se Febh tenta di distruggere il clone.

    Questo non avrebbe fatto nulla per impedirlo. Subito il danno, il sangue che lo compone si muove rapido in direzione del volto. (*segue come per "Se il rilascio non ha successo").

     
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    Febh, sotto controllo di chissà quale entità, continuava ad attaccare, ma non potè nulla quando il clone, forte di capacità fisiche assai superiori, lo intrappolò in una morsa d'acciaio. Tuttavia non ci fu alcuna possibilità di Rilasciare l'illusione che lo controllava, e Febh in tutta risposta aprì la bocca gettando un nugolo di Fukibari, per cercare di colpire agli occhi il Guardiano. Quando poi il sangue gli avvolse il capo, ci fu solo un istante di disorientamento e poi subito cercò di raggiungere il suo bersaglio, con attacchi ampi, veloci e poco precisi, come se in effetti non vedesse, o comunque non sapesse bene dove colpire.

    Ma ecco un rumore improvviso arrivare alle spalle, dal montacarichi, che saltò letteralmente per aria, con calcinacci che volavano qua e là e una figura umanoide che avanzava nella polvere, agitando la mano davanti al volto. Coff coff, alla faccia dell'edificio cadente, ci ho messo un secolo a buttar giù il muro.. Coff. Febh Yakushi, illeso, impolverato e certamente non in uno stato di trance aggressiva subito diede uno sguardo intorno, non capendo bene cosa accadeva. Gene...non per dire ma...che stai facendo?

    Agli occhi dell'amministratore, Diogenes stava semplicemente fermo a fissare una bolla di sangue fluttuante, e l'assurdità della situazione fu più che sufficiente per spezzare l'illusione. Bastò osservare una volta il vero Febh, quello falso contro cui stava combattendo sparì nel nulla. Fammi indovinare...altre illusioni? Comincio ad essere un filo irritato...anche perchè prendono sempre te come bersaglio..per qualche motivo... Sembrava quasi fosse geloso perchè non cercavano di intrappolarlo nelle allucinazioni. Vai a capirlo...

    Comunque..appena sei entrato nel montacarichi io sono stato chiuso fuori..e ci ho messo un secolo a risalire e sfondare il muro..era particolarmente resistente...come era prevedibile, in fondo è una zona segreta. Si spazzolò per bene i calzoni, chiedendo spiegazioni su che genere di illusione avesse accompagnato il Mikawa. Credo sia il caso di evitare cose del genere in futuro...sei un armadio e non mi piacerebbe particolarmente se tu mi attaccassi dal vivo.. Avrebbe detto, con le braccia conserte, una volta avuta l'informazione. Anche perchè ne usciresti malconcio, penso. Sghignazzò, con un briciolo di sboronaggine. Anche se un fondo di verità c'era...anche con la differenza in capacità fisiche, nessuno dei due ne sarebbe uscito illeso se avessero fatto sul serio. Soprattutto in corpo a corpo.

    Visto che ci stanno osservando, non ha senso una parola d'ordine..e questi creano sangue illusorio che tu sei capace di percepire, giusto? Serviva un modo per capirsi meglio. Febh aveva qualche idea, ma erano complicate..e se Gene ne avesse avuto una migliore si sarebbe optato per la sua. Perlomeno sembra che per quanto efficaci, queste illusioni siano fragili..basta realizzare che si tratta di una illusione per spezzarle, secondo me chi le usa è molto potente, ma poco addestrato..

    In ogni caso, dovevano proseguire. Oltre quella porta dovrebbe esserci l'obbiettivo, no? Con un calcione Febh provò a sfondarla, ma venne respinto pesantemente, con la suola dello stivale quasi squagliata dal calore. AAAAAHHH!! Ma che diavolo è??? Saltellò un poco sul piede arroventato, guardando meglio l'ingresso. E' di metallo...e sembrerebbe ricoperta da chakra affine al fuoco.. Guardando meglio, c'era come un sottile strato di chakra rosso, semitrasparente che la avvolgeva, rendendola verosimilmente impenetrabile. Non fa a toccarla...dovremo sfondarla...ma io ho finito le cartabombe... E se il chakra avvolgeva la porta, forse non sarebbero bastate.

    L'unica era usare la Manipolazione della Natura, ma anche quella non sarebbe stata sufficiente...tuttavia se ci fosse stato un modo per rendere un'arma ancora più potente, certamente la porta avrebbe ceduto..

    CITAZIONE
    Penso sia ovvio che devi dimostrare di saper spezzare gli oggetti dotati di alta durezza, no? :guru:

    Una volta all'interno, li aspettava qualcosa completamente privo di senso: un corridoio. Un lungo corridoio male illuminato, imbrattato di sangue qua e là, con enormi artigliate sulle pareti e diverse porte aperte, sia sulla destra che sulla sinistra, e che proseguiva per molti, molti metri, fino a terminare in una sorta di distributore automatico semidistrutto, ma con luci ancora accese. Febh fece un lungo fischio ammirato Certo che, chiunque sia stato, o è un grande nei Genjutsu, o è un genio dei jutsu spazio-temporali... Attorno alla porta sfondata, nello stipite, stavano diversi segni incisi, probabilmente il fuuinjutsu che teneva attiva quell'area (il Rilascio non avrebbe cambiato nulla).

    Che facciamo? Frughiamo le stanze?

    Lontano, dalla quinta porta a sinistra, si udì un sordo ringhiare....
     
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    Ancora illusioni...maledette invenzioni dell'uomo per cercare di evitare a tutti i costi il confronto. Utili in alcuni casi, non si discute, ma ripetitive se usate sempre per il medesimo scopo. Chiunque ci sia dietro vuole friggermi il cervello prima che arrivi da lui...ebbene d'ora in avanti crederò solamente a ciò che il mio istinto, e non i miei occhi, mi suggerisce essere vero. Febh che mi attacca alle spalle? Inconcepibile per un ninja che un confronto con il colosso lo avrebbe retto a testa alta, senza rubare un colpo.

    " E' probabile Febh...ma come tu hai i tuoi assi nella manica, io ho i miei. Tu potrai rigenerarti quanto vuoi ma io...ma forse non è sufficiente contro di me. "

    Febh...il tuo potere è innegabile, ma ci sono conoscenze e pratiche antiche che trascendono il sapere comune. Tecniche proibite tanto potenti da risultare quasi difficili da immaginare. Non so il tuo clan quanto si sia addentrato in questo genere di jutsu, o se tu hai autonomamente trovato la via che ti conduca a loro...ma la chiave di tutto è il passato ed Oto è un villaggio relativamente giovane. Sto capendo che più i tomi e le pergamene sono impolverate, più il loro contenuto è strabiliante...reggerebbe la tua rigenerazione e il tuo talento contro il sapere degli antichi Mikawa? Non ci sono parole che possano rispondere a questa domanda...l'unica via sarebbe il campo di battaglia. Ma non è questa l'ora, non è questo il luogo...risolviamo prima questa faccenda, rendiamo prima Oto grande e poi, se ancora lo vorrai, avrai la tua battaglia.

    Ritornando concentrati sul momento, continuo ad ascoltare le parole dello Yakushi per dire:

    " Inutile scervellarci; oramai sappiamo che allo stronzo che ci sta osservando piacciono le illusioni. Sostanzialmente ogni anomalia potrebbe essere fittizia, ci affideremo dunque alla nostra esperienza e buon senso per intuire il reale. Ok?"

    * Da ora ogni cento passi ti toccherai con discrezione il braccio destro, io invece sfiorerò il portaoggetti sulla gamba ogni settanta. Cammineremo l'uno affianco all'altro.*

    Per dei Jonin con migliaia di ore di addestramento alle spalle contare i propri passi è poco più che ricordarsi i nomi delle tecniche più comuni. Comunque proveremo ad avanzare in questo modo...non che il modus operandi abbia grandi pretese o dia grandi garanzie ma sicuramente rappresenta un maggiore controllo sulla situazione, per quanto potessimo averne. Successivamente è il turno della porta infuocata e dello scarpone mezzo squagliato di Febh...un jutsu interessante dall'elevato potere difensivo. Ebbene senza perdere più tempo del dovuto, concedo all'amministratore e al nostro misterioso osservatore il piacere di vedere in azione una delle mie ultime tecniche.

    " Fa provare a me..."

    Quando sfodero Mumei il chakra è appena andato a modellarsi sulla lama e la punta della leggendaria arma, in modo da conferire le particolari proprietà offensive volute [TA Lama Adamantina]. Tramite un movimento lento ma eseguito con polso fermo affondo la punta della Katana nel rovente metallo ed, eseguendo un preciso e rapido arco di circonferenza di raggio massimo, taglio porta e parete come fossero burro.

    othqbleachch31106

    In seguito, semplicemente appoggiando il piede destro sulla parte di muro inclusa nel geometrico taglio, ecco che la struttura prende a rovesciarsi e con un sonoro "SBAAM" impatta inesorabilmente il suolo. Il transito ora ci è permesso...il bersaglio è sempre più vicino.

    " Andiamo?"

    Anomalia del luogo in cui ci troviamo oramai non mi stupisce più di tanto. Un corridoio, con innumerevoli porte e innumerevoli illusioni. O era tutto un'unico complesso fittizio? I simboli sullo stipite delle porte non sfuggono alla vista attenta di noi jonin...funjutsu. Adesso anche loro che, dopotutto, sono un punto di forza della tradizione e pratica Otese. Entriamo in un paio di porte ed arriviamo in ambo i percorsi a quello che è uno scenario tanto surreale quanto geniale...distributori.

    " No Febh, non penso sia una buona idea controllare tutte queste stanze. Ce lo ha detto chiaramente: non possiamo sapere se quello che troveremo è un'illusione, o peggio ,solo quello che lui vuole farci vedere. Non ci resta che una cosa...aspettare. Al nostro simpaticone piace giocare, a breve farà la sua prossima mossa."

    GRRRRRRRRRR

    Senza perdere un secondo ecco che il sordo ringhiare di una qualche creature arriva alle nostre orecchie. Un movimento con la testa è più che sufficiente per far intendere a Febh il da farsi. Avanzo con cautela, la katana è sfoderata e posizionata in guardia bassa, i sensi tesi...inutile affrettarsi. La caccia è forse giunta al termine?

     
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    Mah, chissà se ci capiterà di vedere i rispettivi assi nella manica. Fece spallucce alla mezza provocazione..in fondo per quel che ne sapeva lui...Diogenes conosceva solo le sue doti di rigenerazione...ma non aveva idea che per Febh la sua Hijutsu fosse solo un elemento molto marginale del suo stile, tanto che la usava solo se la situazione lo rendeva davvero indispensabile. La sua vera forza era altrove..in tecniche resuscitate inconsciamente dai recessi della sua memoria mutilata...come aveva scoperto di recente. Quanto alle misure antigenjutsu annuì, non sarebbe stato difficile, anche se non poteva giurare che sarebbe riuscito a fare sempre esattamente la stessa cosa, ma almeno avrebbe tentato.

    Si stava ancora lagnando del suo stivale rovinato, quando il Colosso abbattè la porta con un preciso fendente, tagliando l'acciaio e il chakra come fossero burro. Fiuuu, ci sai fare con quello stuzzicadenti, eh? Febh era più per armi confondenti, o capaci di dilaniare il bersaglio, piuttosto che per spade votate a tagli puliti e danni diretti...certo, conservava ancora la sua vecchia wakizashi, da qualche parte, ma erano secoli che non ci metteva mano.

    E poi un corridoio spaziotemporalmente assurdo, con un sordo ringhiare in sottofondo. Posticino allegro..e mi sa che abbiamo trovato l'autore delle unghiate al piano di sotto... Sempre che non fosse un'altra illusione, o una trappola. però è strano..ci hanno attaccato con una sola trappola finora..tutte le altre erano illusioni per cercare di mandarci via... invece nell'altro edificio era pieno di esplosivi, dardi e un sacco di roba, inclusi alcuni animali con cose metalliche attaccate...mentre qui è come se il nostro ospite non volesse farsi vedere.. In effetti qualcosa non gli quadrava..se era così forte da creare illusioni del genere, perchè non attaccarli direttamente, coperto dal suo stesso Jutsu?

    Diogenes avanzò, con la spada in pugno, verso la porta da cui giungeva il verso animale...solo per ritrovarsi sotto attacco attraverso il muro stesso! La parete infatti crollò mentre una specie di enorme proiettile rotante la attraversarva, cercando di travolgere Diogenes da una distanza estremamente ravvicinata. Pararlo avrebbe solo significato il farsi ridurre a brandelli o spezzarsi le braccia, ma al contempo era abbastanza difficile schivarlo! [6 slot dimensionali - Potenza 65 - Forza e Velocità Nera+5 tacche] In ogni caso non si sarebbe fermato dopo quell'attacco, sfondando anche la parete dal lato opposto, e poi rimbalzando sul muro per cercare di colpire lo Yakushi, che al più cercò di rallentarlo scaraventandogli addosso una violenta scarica elettrica [Jibashi - Omicidio Elettromagnetico] che rallentò l'assalitore abbastanza da permettergli di evitare per un soffio il colpo, riavvicinandosi al Mikawa

    044_0949



    Il rallentamento fu però solo momentaneo, tanto che subito la velocità raggiunse nuovamente il massimo potenziale. La cosa assurda però era che anche provando a colpirlo con armi a distanza o Jutsu a distanza non si sarebbe ottenuto nulla..semplicemente gli sarebbero rimbalzate contro. E cosa ancora peggiore, una qualunque applicazione del sangue sarebbe risultata completamente inutile, perchè indipendentemente dalla potenza, quel proiettile gigante lo avrebbe assorbito, tinteggiandosi di rosso, ma strappando il liquido al controllo del suo utilizzatore!! E dopo un nuovo rimbalzo, ora quella "cosa" mirava nuovamente sui due ninja affiancati!

    Evitarlo era del tutto inutile, perchè avrebbe continuato a rimbalzare da tutte le parti, impervio agli attacchi a distanza, e stranamente in grado di assorbire il sangue. Il mio Jibashi prima lo ha rallentato un poco...forse se lo riuscissi a colpire nell'unico punto che non gira, il centro, mentre lo rallento...potremmo bloccarlo! Usa la spada, un jutsu, quello che ti pare, ma dobbiamo riuscirci!! Non era tanto questione di riflessi...bisognava essere abbastanza veloci da intercettare il suo centro esatto, e abbastanza forti da superare la terribile forza di rotazione di quell'enorme proiettile ringhiante, bloccando la sua avanzata.

    Se Diogenes ci fosse riuscito (viste le sue superiori doti fisiche, era ovvio che fosse lui a provarci, anche perchè Febh avrebbe pensato a rallentare il nemico con l'Omicidio Elettromagnetico), avrebbe sentito che la lama affondava nella carne, ma solo per una frazione di secondo, mentre la "cosa" veniva sbalzata via. Dopo qualche bizzarro movimento al suolo dovuto alla quantità di moto accumulata, finalmente si fermò, rivelandosi per quello che era: un mostro!

    Sembrava che qualcuno avesse attaccato un torso umano sulla schiena di un cane. Ed entrambi sembravano defunti da parecchio tempo, eppure si muovevano, gettando sguardi carichi di odio e minaccia sui due ninja. Il torso umano aveva un 4 tatuato sulla spalla, mentre sul fianco del cane si apriva una ferita abbastanza importante, probabilmente dovuto all'attacco di Gene di poco prima...ma questo non sembrava preoccuparlo minimamente...

    cavia4



    Qualcosa mi dice che abbiamo trovato la Cavia 4.. Mormorò Febh. Quella creatura sembrava un defunto scorticato e fuso con un cane altrettanto trapassato. Non si vedevano segni di cuciture o altre cose, ma bastava guardare per capire che un tempo quelle due entità erano ben distinte..e verosimilmente vive. O forse erano vive anche adesso, ma solo ridotte in quello stato miserabile? Dalla bocca dell'essere eruppero parole roche e quasi incomprensibili. GGnnnhhoooonii-sama...gggnogn....vvuuuuuoleeee che...gggnci vvuenga qual...alk..kuuuno qui!

    Ancora questo Onii-sama...ma che vuol dire? Dovevano decidersi ad andare oltre. Questo mi sa che non conviene interrogarlo...facciamolo fuori prima che riprende a ruot..ompff..!!!! Qualcosa si era stretto sulla bocca di Febh, trascinandolo indietro e a terra nel tentativo di soffocarlo. Fu solo un guizzo della snake sword a recidere il legaccio che lo imprigionava, liberandolo. Alle loro spalle era emerso dal suolo uno strano essere che sembrava composto da carne..o forse da sangue denso. E aveva un 7 tatuato al centro della fronte.

    carnage_02y6CoXlH0r3



    Onii-sama vi ucciderà se scoprirete il suo segreto... Parlò con voce sinistra e sibilante. Ma prima punirà noi..e non vogliamo venire puniti..oh, non lo vogliamo affatto! Uno e Due non vi hanno fermato, quindi lo faremo noi!! E partì all'attacco dello Yakushi, lasciando che la sostanza che lo componeva si disponesse come a simulare delle armi mentre Diogenes aveva contro l'uomo-cane, dalle cui bocche partirono diverse decine di denti affilati, rapidi e pronti a perforare le sue carni [15 dardi - Potenza del singolo 10 - durezza 5 - Forza Nera+5 tacche]

    CITAZIONE
    Servono forza e velocità superiori per fermare l'uomo-cane zombie mentre ruota...ossia servono i rispettivi talenti. E poi cerca di raccapezzarti mentre le altre cavie saltano fuori per cercare di farvi secchi. Febh si occupa del tizio con le appendici di carne, ma all'uomo-cane devi pensare tu, e bada che qualunque jutsu di sangue verrà da lui assorbito, e non può venire paralizzato o stordito. Non stare a contare troppo energia e consumi perchè poco rilevanti

     
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    Fu il rumore derivante dalla frantumazione della parete ad avvisarmi in tempo del dirompente assalto. Non appena avvertii l'anomalia, esercitai un'immediata pressione sulle piante dei piedi, in particolar modo sulle punte, in modo da effettuare uno scatto che si sarebbe poi concluso con una capriola a terra. Ovviamente il chakra avrebbe aumentato l'effetto repulsivo e velocizzato la reazione dei miei quadricipiti [Basso]. Il tempo di ritornare in piedi e voltarmi fu troppo elevato per veder partire l'attacco rivolto a Febh...un vero proiettile roteante e di grosse dimensioni! L'otese trovò una sicura schivata sfruttando il suo chakra elettrico, adoperato per rallentare l'attacco in arrivo. Ma l'effetto durò per poco...il nostro rivale era di nuovo alla carica puntando dritto su di noi (essendosi Febh riavvicinato con la precedente schivata). Non pensai nemmeno a discutere la strategia che lo Yakushi propose...dovevo essere tanto veloce, forte e preciso da centrare l'unico punto fermo di quella gigante trottola. Per essere il più preciso possibile non mi sarei fidato nemmeno della mia spada; il controllo più puro era quello che avevo sul mio stesso corpo...Divaricai ancora di più le gambe, portando la destra avanti e flettendole ulteriormente. Il Braccio si portò indietro mentre un costrutto di grosse dimensioni, dalla forma appuntita e carico di chakra elettrico si formava sul pugno del medesimo arto [Grande, Pot 55]. Svuotai la mente da ogni altra preoccupazione, mi focalizzi su quel punto in rapido avvicinamento con me e poi scattai...L'esplosività dei muscoli dei miei arti inferiori, la tensione sugli addominali, la destra in rapido movimento per diventare spietata lancia [Basso For 900, vel 850]; riuscii a percepire tutto questo in quel breve lasso di tempo. L'impatto, poi, fu tremendo; il chakra adoperato per dare maggiore stabilità all'arto [medio-basso] aiutò a sentire meno il contraccolpo, ma inevitabilmente la spalla ne risentì [leggera]. Tuttavia la mia scelta mi premiò: percepii il costrutto penetrare per qualche centimetro nelle carni rivali prima che questo non scattasse all'indietro, questa volta perdendo la sua rotazione!
    Un abominio, mezzo uomo mezzo cane, si presentò ai nostri occhi. La fusione di due corpo in putrefazione, seppure mossi da una misteriosa forza vitale. In ogni caso la coppia non sembrava scossa dall'accaduto; il cane, che aveva subito in pieno il mio colpo, non dava segni di cedimento. Dell'effetto paralizzante nemmeno una traccia, la belva si agitava e sbavava mentre lo zombi sulla sua schiena farfugliava parole. Sempre lo stesso nome, Onii...
    In ogni caso, anche se avessi voluto, non avremmo avuto il tempo di fare domande: Febh venne afferrato da qualcosa alle nostre spalle. Senza scoprirmi nei confronti del numero quattro, diedi un rapido sguardo per vedere cos'altro stava accadendo: un'ulteriore cavia, la numero 7...Una cosa era certa, se fino ad adesso ci avevano concesso di avanzare, ora non eravamo più ospiti graditi; da un passivo pedinamento si era passati al duro scontro; ma di certo sia io che lo Yakushi non ci saremmo fatti trovare impreparati.

    " Febh, a te quello con sole due gambe..."

    La strategia era semplice: non dovevo lasciare tempo e spazio a quella cosa di poter riprendere a girare e, per fare questo, sarei dovuto stare sempre faccia a faccia con il flatulente alito dello zombie. Dunque a seguito di ogni difesa rivale, se necessario, avrei sempre accorciato le distanze. Inoltre avrei dovuto prestare massima attenzione agli attacchi dal basso del cane non morto; era un mostro rispettabile, all'altezza del mistero che si celava dietro questo posto.
    Probabilmente mettendo K.O. la metà di sopra, il cane avrebbe continuato ad attaccare dunque la strategia migliore mi sembrò quella di tagliare sin da subito le gambe al mio rivale. Non sembrava avvertire dolore...dunque attacchi di sacrificio non erano da escludere; avrei dovuto tenere sempre la guardia alta. Ripresi nuovamente in mano Mumei, ma stavolta con la sinistra (essendo ancora attivo il costrutto)...avrei concesso a quella cavia di osservare il mio nuovo stile di combattimento. Il flusso interno del mio sangue improvvisamente accelerò e, coadiuvato da una modesta quantità di chakra, mi offrì i benefici sperati [Circolazione Bestiale]: forza(+1) e riflessi(+3) furono potenziati; ero pronto per attaccare.

    In verità non sapevo che quell'abominio potesse realmente comprendere la raffinata arte alla base dei miei movimenti; una serie di finte gli avrebbero fatto credere sostanzialmente che tutto fosse come sempre...eppure i miei colpi sarebbero risultati misteriosamente più veloci! Era come se la mia velocità si era messa in pari con la mia forza...e questo per me stesso era sorprendente! Scattai in avanti, lanciandomi in mischia con la belva.
    Per rendere palese tale differenza e aumentare notevolmente le possibilità di riuscita del secondo attacco, il primo sarebbe stato sferrato con la destra, armata con il costrutto. Il colpo non sarebbe stato affatto lento; un gancio obliquo, mirato a trapassare la testa dell'animale sarebbe partito spietato [Basso Vel 850, For 925]. Inoltre il costrutto, visto il tipo di movimento, avrebbe avuto una portata sufficiente a colpire eventualmente il corpo di sopra, qualora il reale bersaglio avesse schivato in una buona lista di modi. Ma il vero attacco sarebbe partito subito dopo, in reazione alla schivata rivale o anche se avesse subito il primo colpo. Questa volta sarebbe stata la lama a muovere il mio corpo, lei a dettare quale doveva essere la reale potenza del tondo, portato "ad uscire" da sinistra a destra. Il bersaglio era ancora il quadrupede ed in particolare due delle zampe più vicine (probabilmente quelle anteriori); un colpo che in altri casi sarebbe potuto apparire prevedibile, vista la differenza di altezze, ma che nel mio caso sarebbe apparso quasi inumano (nonostante la finta). Questo era lo stile ad un fuoco.
    L'attacco, comunque, non sarebbe terminato: i miei riflessi maggiorati sarebbero stati utili anche per agire in risposta alle difese della cavia. La katana si sarebbe nuovamente mossa, immediatamente dopo il tondo, questa volta supportata anche dalla forza del mio braccio, dando sfogo a quello che avevo chiamato: stile a due fuochi. Il bersaglio era il torace della belva; insieme coordinai controllo sanguigno e movimento del braccio per tagliare in verticale qualunque cosa avessi trovato sul mio cammino. L'attacco sarebbe andato da quasi -90 a 90 gradi, e vista la lunghezza dell'anomala katana, se il cane si fosse trovato in salto a seguito dell'attacco precedente sarebbe risultato comunque un bersaglio. La destra, intanto, sarebbe tornata vicino al corpo pronta a coprire gli spazi inevitabilmente lasciati scoperti dal secondo attacco con la lama.
    Gli ultimi due atti della mia fase offensiva non avrebbero avuto nulla da invidiare ai precedenti: riportato in basso l'arto, la destra che fino a pochi istanti prima stava in guardia si sarebbe adoperata in un diretto mirato a perforare il busto della parte umana. Sfruttando la rotazione data dal recupero dell'ultimo arto impiegato, che l'attacco fosse andato a segno o meno, avrei fatto perno sul piede sinistro e allargata al contempo la sinistra armata con Mumei avrei compiuto una rotazione parziale che mi avrebbe portato a tranciare di netto l'iniziale fusione, separando proprio all'attaccatura i due corpi. Ovviamente il controllo sulla lama del clan sarebbe stato focale nella riuscita del movimento e quindi il raggiungimento del bersaglio.
    Recuperata immediatamente una posa maggiormente difensiva, sarei rimasto in mischia con il mostro, pronto a reagire ai suoi attacchi o per vederlo sconfitto a terra.

    Avanti Onii, non lasciare che mi sporchi le mani con questi sudici esperimenti...lasciati vedere in volto per capire quanto realmente dovrò impegnarmi!

     
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    [Creature Impossibili]

    La Cavia 4 era indubbiamente forte, dato che era riuscita a mettere in difficoltà persino un ninja del calibro di Diogenes, arrivando a danneggiargli la spalla col semplice contraccolpo. Ma questo si poteva dire solo per quella sua strana tecnica che lo trasformava in un grottesco proiettile rotante, dato che, a conti fatti, la sua natura quadrupede non aveva poi grandissime capacità difensive. Non contro un Mikawa che sfruttava tutta la forza del suo sangue! Il pugno fece barcollare la testa canina, che pur non uggiolando nè mostrando segni di sofferenza, doveva aver accusato il colpo mentre il costrutto la trapassava, pur evitando la porzione umanoide che si era inclinata indietro). Non morì, comunque, per quanto il danno fosse palesemente letale per un essere vivente, ed anzi sembrava in sè a parte un tentennamento (che risultò nell'amputazione delle zampe anteriori), tanto che la porzione superiore del corpo attaccò in controtempo [Subisci e Mena] emettendo una nube di gas verdognolo dalla bocca, di fatto andando ad occupare tutta l'area davanti a sè [Area di 20 Slot Dimensionali - Veleno Dannoso (Superiore)], coinvolgendo il suo stesso compagno e lo Yakushi.

    Nonostante tutto, se Diogenes avesse continuato il suo implacabile assalto, l'essere avrebbe invano cercato di difendersi, arrivando a perdere un braccio nel primo tentativo di difesa, e finendo poi con uno squarcio sul torace umanoide ed infine l'attacco definitivo, che andò a separare quell'abominio nelle due creature che lo componevano. Febh dal canto suo aveva avuto qualche problemino: quella creatura era come composta di carne fusa e manipolava il suo stesso corpo per lasciare che i colpi la attraversassero. Il Jibashi aveva avuto qualche effetto, rallentandolo, ma non era abbastanza per danneggiarlo del tutto.

    Quando il veleno arrivò alle narici dello Yakushi, lui cercò di trattenere il fiato, ma era inutile...alla fine dovette sfruttare i poteri della sua tecnica speciale per limitare gli effetti della sostanza..gli serviva solo guadagnare un pò di tempo per poter usare in seguito l'antidoto. Tuttavia anche la Cavia 7 sembrava avere qualche problema con il gas velenoso del suo compagno, e Febh non perse l'occasione per approfittarne: partito alla carica, inclinando il busto in avanti e di lato cercò un pugno in contemporanea al volto e all'addome. Come in precedenza, la creatura modificò la sua struttura, e l'attacco non raggiunse che l'aria..anche se all'ultimo dal palmo emersero, come petali di un fiore che sboccia con violenza, delle lame composte da pura elettricità, trapassando la "carne" circostante, e rallentandola con l'elettricità. E non ho finito, idiota. La lama che perforava l'addome iniziò rapidamente a vorticare su sè stessa, tranciando e strappando la sostanza che componeva il nemico. Una scena assai sgradevole da vedere, vista la natura simil-carnea della Cavia 7, ma certo molto soddisfacente dopo tutti quegli attacchi a vuoto.

    Diogenes aveva tagliato la sua vittima a tocchetti. Febh aveva frullato il suo. Forse avevano sporcato un poco, ma tutto sommato non erano certo due cuochi provetti. Con i nemici era ridotti, letteralmente, a brandelli...i due Otesi pensavano di aver risolto la situazione. Due fuori..se il messaggio è corretto...mancano le Cavie 1, 2 e 9. Uno di questi deve essere Onii... Strano nome, non trovi? Dovevano andare avanti, in ogni caso, ma quella zona era stata ridotta in macerie dal proiettile rotante poco prima e restava ben poco. Fortunatamente il corridoio andava avanti, con forse una trentina di stanze ad affaciarvisi, vuote, sporche o con resti di lettini e mobili da laboratorio, ma nessun documento utile o altre informazioni salvo le unghiate canine e le chiazze di sangue (ignoto, se analizzato§). Un rumore però fece voltare lo Yakushi dopo aver percorso appena una cinquantina di metri. Uhn? Oh, porca miseria!! Gene, guarda!

    Voltandosi il Colosso avrebbe scorto i frammenti dei nemici abbattuti che lentamente, ma inesorabilmente si stavano muovendo, come ancora animati da vita propria, per ricongiungersi. Possibile che siano immortali? In realtà quelle creature non erano immortali ma semplicemente già morte, e dunque impossibili da uccidere. Peccato che i due shinobi, o almeno Febh, non ne fossero a conoscenza. No, sarebbe assurdo nasconderle qua..se il Nidaime è davvero coinvolto poi...le userebbe come forza d'attacco per il villaggio! Potevano affrontarle di nuovo o cercare di allontanarsi il più possibile prima che si rigenerassero del tutto. Di certo non avrebbero potuto annichilirle, anche se forse avevano un modo per rallentare la loro ricostituzione. Non penso di avere dei Jutsu adatti a danneggiarle... Bugia. Ne conosceva uno, ma era riluttante a usarlo, non avendolo ancora perfezionato. Tu hai qualche idea? Se si bene...sennò muoviamoci a trovare qualcosa e uscire di qui.

    [La Porta]

    In ogni caso avrebbero poi proseguito per il corridoio, trovando ben poco, almeno fino all'unica porta chiusa. Una porta che un tempo aveva avuto una targhetta con un nome sopra, ma questo era stato cancellato da un'unghiata un pò particolare, composta da 4 segni. Uno verticale, con accanto uno orizzontale, e poi due verticali paralleli tra loro. Se fossero numeri... Borbottò lo Yakushi, ma non aveva senso star troppo a rimuginare. Non si trattava comunque di una porta sigillata come quella incontrata in precedenza (non avrebbe avuto senso metterne due nello stesso corridoio) e avrebbe ceduto dopo una buona spallata, specie se messa in atto da qualcuno con le doti di Diogenes (ma pure un calcione da parte di Febh la avrebbe abbattuta senza problemi). Il vero problema era ciò che si trovava oltre: qualcosa che andava ben oltre ogni loro aspettativa.

    arredamento-camerette-bambini



    Niente sangue, nè segni di lotta o esperimenti. Niente violenza nè terrore. Nessuna creatura letale acquattata nelle vicinanze nè guerrieri armati e pronti a uccidere. Solo una cameretta per bambini, piuttosto grande, quello si, e con una bella finestra che dava all'esterno. Deve essere un'illusione. Le finestre sono tutte murate. Un suono pesante, come di qualcosa che cadeva, causò l'immediata reazione del Ninja, che facendo saettare la Snake Sword andò a distruggere quasi completamente un armadio poco distante, ottenendo in tutta risposta due urla spaventate, mentre altrettante sagome rotolavano a terra, cercando goffamente di allontanarsi. E' inutile scappare! Non erano mostri...ma forse non li si poteva nemmeno definire umani...

    akira4sakirakiyoko

    Bambini. Bambini che erano al contempo anziani. Bambini con occhi terribili e inquietanti, che si voltarono a osservarli con terrore. Il maschio aveva gli occhi bianchi del Byakugan...la femmina invece vantava due occhi rossi come il sangue, ardenti di una forza misteriosa. Andatevene! Andate via o Onii-sama non ci permetterà più di restare qui!! Disse il maschio...sembrava molto stanco, come se avesse consumato una grande quantità di energia. Se quello era davvero il Byakugan, forse era lui ad averli spiati per tutto il tempo, al sicuro in quella camera segreta. Non frignare Takashi! Non ci faremo spaventare da questi due!! Digrignò i denti per evitare che tremassero, e anche se le sue dita ballavano per l'agitazione i suoi occhi avvampavano di potere, e dal pavimento di fronte a lei emerse lentamente una figura mostruosa dall'aspetto folle e tentacolare. Un ammasso di carne e organi sparsi, privi di senso, dall'aria molto bellicosa. ANDATEVENE SUBITO!

    Andiamo..è ovvio che è un'illusione! La bambina era palesemente terrorizzata, e certamente questo aveva influito sulle sue doti, impedendole di creare un'immagine credibile. Chiunque fosse, non si aspettava di essere raggiunta.

    Quasi certamente avevano trovato le Cavie numero 1 e 2. Ma ora che fare? Ucciderli o fare qualcos'altro? Chi erano quei bambini e cosa significavano quegli occhi?
     
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21 replies since 2/12/2010, 23:45   687 views
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