Il paese dei vulcani

[?] | Evocazione Salamandre - Febh

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  1. Alkaid69
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    Veloce e invisibile, oltrepassa la foresta e fende l’aria senza sforzo. Al suo tocco leggerissimo, le piante sembrano accendersi e brillare di luce propria.
    Ma stranamente quest’oggi la creatura mette da parte la propria natura infida e, fermo di fronte ad un giovane, si mostra - pelle nera squamosa e chiazze rosso fuoco – facendo sbucare la minuscola testa dal fittissimo fogliame di un cespuglio.
    Sono stranamente vicini: una manciata di metri li separa e il tempo sembra fermarsi per qualche istante. I suoi occhi giallo brillante lo scrutano ma è impossibile interpretarne le motivazioni.
    Guardando meglio quello strano essere vivente, si può notare che porta una collana argentea legata al collo. Il pendente sembra essere una strana roccia dall’aspetto incandescente, lucente e traslucido.

    In un istante, però, tutto cambia: il piccolo rettile ricaccia la testa nell’erba e con un fruscio tenta di scomparire alla vista del visitatore, quasi come se colpito da una improvvisa realizzazione.
    L’intruso potrebbe cercare di seguirlo incuriosito, e capirebbe di essere più che capace di stare al passo della fulminea creatura.
    Oppure avrebbe potuto decidere di ignorarla e proseguire per la propria strada.
    In ogni caso si sarebbe trovato, pochi minuti di inseguimento o di camminata più tardi, con il rettile inerme al suolo, svenuto o peggio.
    Non sembra esserci nulla di anomalo in lei; respira ancora, sebbene a fatica, ma qualcosa le impedisce di muoversi. I suoi occhi sono nascosti dalle squamose e viscide palpebre.

    Il viandante potrebbe decidere di esaminarlo o meno, ma non cambierebbe il risultato, né avrebbe mai potuto modificare il corso degli eventi che, di lì a poco, gli si sarebbero presentati innanzi.

    Succede tutto in pochi istanti: l’aria si riempie di un lezzo anomalo. Velocemente il gas si insinua nelle narici, distorce l’ambiente circostante. Il viandante potrebbe resistervi, ma non ha importanza, perché due mani umanoidi con squame rosso fuoco sono già sotto di lui, spuntate dal terreno senza preavviso, e tentano di afferrarne le gambe a gran velocità.

    Un agguato.

    La piccola creatura che sembrava svenuta si rialza improvvisamente, e dalla sua bocca una lingua velocissima si estende e tenta di attorcigliarsi attorno al collo della vittima umana.
    Un attimo dopo, un altro rettile – poco più grande di un uomo – spunta dalle fronde di un albero e, planando a velocità inaudita verso il giovane, gli si getta contro. Se tutto fosse andato per il meglio si sarebbero trovati faccia a faccia: le viscide zampe di lei sul petto del ragazzo, il fiato caldissimo a pochi centimetri dal suo volto. Un istante più tardi apre la bocca, e da essa un gas color violaceo fuoriesce riversandosi sul malcapitato.
    Da qualche parte arriva una voce stridula:

    «Sei fregato, bello!!»

    Poi tutto si scurisce, un fischio acutissimo riempie la scena e il corpo del giovane pare distorcersi nell’aria come un’immagine mal riflessa, scomparendo assieme alle strane creature.

    E ora tutto è silenzio e calore, tanto calore.
     
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    Un documento essenziale per l'integrità geopolitica dell'accademia...PUAH! Il ninja mollò un calcione a un sasso, mandandolo a volare a svariate decine di metri di distanza. Un banalissimo biglietto di auguri natalizi...dannati imbecilli! E io che mi sono pure messo a correre come un disperato!

    Era stato convocato all'accademia alcuni giorni prima, e gli avevano assegnato una missione della massima priorità. Quindi, per quanto controvoglia, era partito a mò di razzo verso un avamposto accademico abbastanza periferico...solo per scoprire che doveva consegnare gli auguri di natale alla figlia di un importante jonin.

    C'erano voluti tre uomini per impedirgli di radere al suolo l'edificio. E svariati altri per buttarlo fuori a calci. Ora, meditando vendetta, camminava per il bosco, con un umore talmente pessimo che era quasi palpabile (si sarebbe detto che l'erba appassiva intorno a lui..e c'era quasi del fumo nero che usciva dalle orecchie)

    Un breve scintillìo attirò la sua attenzione. Toh, una lucertola. Borbottò. Con una collana, o simili. Uhn? Incuriosito, il ninja si fermò, accucciandosi. A meno di padroni con pessimi gusti, tu non sei una lucertola normale ver...EHI! Non scappare! La bestia si era data alla fuga. Forse lo aveva capito?

    Torna subito qui dannato rettile! Non è giornata!! era piccolo e rapido, ma non quanto il suo inseguitore...e certo il suo colore non gli facilitava il nascondersi. Lo avrebbe recuperato in pochi minuti, ma ecco che, scavalcando un albero con un rapido e scimmiesco movimento, si ritrovò di fronte la sua vittima con la pancia all'aria, e la lingua che pendeva dal lato della bocca.

    Le atterrò affianco, circospetto. Ma come? Un pò di corsa ed è ridotta così? Forse non era una lucertola ninja... Il pendente però sembrava prezioso, quindi allungò la mano come per prenderlo. E' solo per aiutarti a respirare meglio disse, con un'espressione avida decisamente discordante dalle sue parole.

    Ed ecco il finimondo.

    Prima un fumo tossico (ma grazie alla tecnica speciale non fu un problema contrastarlo). Poi un attacco da terra, a sorpresa. MA CHE DIAV...??!! La bocca gli viene sigillata da un rapido colpo di lingua (per quanto la frase sia fraintendibile..) Quella era DAVVERO una lucertola ninja...ma come mai non la aveva mai vista prima? Eppure conosceva bene quelle creature, suo malgrado...

    Poi un altro assalto da davanti, stavolta un animale volante! Invano il Jonin tentò di liberarsi con un brusco movimento e un grande impasto di chakra. I nemici continuavano ad arrivare, ed erano semplicemente troppi!

    Uno parlò, e poi fu solo gas viola...sopore e silenzio.

    Stranamente sogno di una invasione di pizze antropomorfe che inseguivano enormi banane alate, mentre lui guardava il tutto da dentro un microonde.

    Caldo. Faceva tanto caldo durante il sogno...e anche concentrarsi sulle gesta di Capricciosa e Margherita, che affettavano le banane con delle gigantesche katane non serviva più a distrarlo dalla sua condizione. Ben presto il sogno si fece indistinto...e il caldo aumentava....

    Fino a che non si svegliò!

    EHIII!!

    Si guardò intorno..

    DOVE SONO?? CHI DIAVOLO SIETE??? NON POTETE TRATTARMI COSI' IO SONO FEBH YAKUSHI!!!

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  3. Alkaid69
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    «
    -Ma è ssveglio?
    -E' ssveglio!
    -Non è sssveglio!
    -E chisssenefrega se è ssveglio!
    -Chiccavolo è sveglio?»


    Il giovane comincia a sbraitare, e le cinque piccole lucertole che erano sulla sua faccia iniziano a correre in tutte le direzioni, svanendo chissà dove.
    Pian piano la sua vista si abitua alla strana luce del luogo incandescente nel quale è stato trasportato. A conti fatti sembra essere un'enorme caverna. Una sola stanza circolare alta almeno dieci metri e larga cinquanta. Lui è al centro esatto della sala, che sembra essere il punto più basso. A due soli metri di distanza da lui si estendono delle scale concentriche che riempiono il resto della caverna come spalti. Lava incandescente scende in forma di piccoli ruscelli dalle scale e dalle pareti, andando a finire in delle buche che sembrano raggiungere qualche centinaio di metri di profondità.

    Man mano che la sua vista si abitua, riesce a vedere sempre più lontano, e nota che "gli spalti" sono gremiti di creature simili a lucertole, alcune grandi quanto una casa, altre piccole come quella con la collana. E' circondato da queste creature.
    C'è un baccano insopportabile; sibili e risate (che più che altro sembrano sfiatamenti) riempiono l'intera caverna.

    Il suo urlo zittisce il baccano, e d'un tratto si ritrova un centinaio di occhi brillanti addosso.
    Ancora una volta si sentono le cinque voci strillanti di prima:

    «
    -Ma è Febh Yakusshi?
    -E' Febh Yakusshi!
    -Non è Febh Yakusshi!!
    -E chisssenefrega se è Febh Yakusshi!
    -Chiccavolo è Febh Yakussshi?»


    Un forte rumore di legno contro il suolo fa rieccheggiare dappetutto ancora il silenzio per la seconda volta. Poi una voce calma, roca esordisce a parlare, ed è un piacevole relax per le l'udito, dopo le voci acute di prima. La voce sembra rivolgersi al viandante.

    «Taci Aussblut, la tua Ssentenza arriverà pressto.»

    Appartiene ad una figura alta circa due metri posta alle spalle del viandante. Potrebbe sembrare una figura umana, ma le sue gambe hanno un'anatomia differente e i piedi sono molto più grandi rispetto a un uomo.
    Ma è soprattutto il viso allungato e la pelle squamosa di color rosso che ne tradiscono la natura di rettile. Porta una tunica tribale che gli arriva fino alle cosce, legata all'altezza del bacino con una fascia viola.
    Il suo volto è visibilmente quello di un rettile, e da due protuberanze all'altezza di quelle che dovrebbero essere orecchie pendono due orecchini argentei, coronati due pietre traslucide molto simili a quelle già viste in precedenza. In mano ha una grossa lancia dall’aspetto pesante.

    «Ssalmann!!»


    Dagli spalti comincia a farsi strada un’altra salamandra di colore nero, visibilmente più anziana rispetto alle altre.

    «Chi è questo umano? Chi ti ha dato l’ordine di portarlo sulla nostra terra sacra?»

    La rossa non risponde, ma continua a scrutare il giovane mantenendo la lancia ben salda in mano, pronto a qualsiasi ribellione del prigioniero, che ora avrà probabilmente notato di essere legato con le mani dietro la schiena da quelle che sembrano essere manette di roccia incandescente.

    Dalla metà superiore della stanza si alza un grido stridulo che il viandante ha già sentito durante il rapimento:

    «Ehi, calmino, vecchio Ssalfahr. L’ordine ci è stato dato da chi ssappiamo noi, ed è molto più in alto di te, non ti preoccupare! Hihihihi»

    Comincia un brusio di sottofondo: le lucertole hanno cominciato a bisbigliare fra loro.
    Si fa strada nella folla di curiosi la piccola lucertola con la collana argentea, che ora è a un solo metro dallo Yakushi, e lo scruta.

    «Anche se non ho ancora capito perché proprio ‘ssto mammalucco… » Lo osserva ancora più da vicino: «Ehi ma, che è ssta puzza?»
    Si avvicina ancora di più al giovane e comincia ad annusarlo rumorosamente. Un attimo più tardi inizia a sfiatare (che da quello che lo Yakushi avrà potuto capire si tratta di una risata) e si getta al suolo, rotolandosi con vigore.

    «Hahahahaha, oh! Indovinate chi ha evocato ‘ssto mammalucco?»

    Ancora una volta silenzio, e lo Yakushi si ritrova nuovamente centinaia di occhi addosso, questa volta più truci che incuriositi.
    Tutto a un tratto, però, scoppiano in una grassa risata anche loro, e il rumore fa tremare le pareti rocciose.
    Si sentono alcuni peti e ancora altre sfiatate.
    Dalla folla, un’altra salamandra color viola si fa strada e, arrivata al centro, alza la zampa posteriore e si esibisce in un rumorosissimo peto infuocato che rivolge verso il giovane. Non doloroso, ma di certo umiliante.
    Ancora altre risate.

    «SILENZIO!»

    Le pareti tremano per davvero questa volta, e una scossa di terremoto fa inciampare una decina di lucertole che sembravano gareggiare in una gara di rutti velenosi.

    Tutto tace.

    Le salamandre rivolgono lo sguardo verso l’alto; quelle la cui anatomia lo permette sembrano addirittura mettersi in ginocchio.
    Dal soffitto, a dieci metri di altezza, spunta un'enorme testa di rettile, come se nulla fosse. Ricoperte di terra, le sue squame sembrano quasi un carapace.
    Soltanto la sua testa è grande come la più alta delle salamandre lì dentro; il resto del suo corpo è nascosto nella roccia.
    Comincia a parlare, e la sua voce rieccheggia ovunque.

    «Mi scuso per il comportamento dei miei figli, umano. Avrai molte domande.»

    La piccola salamandra con la collana sta per esordire dicendo:«Buttiamolo nella lav…!!» ma una legnata sulla testa da parte di quella umanoide la spiaccica al suolo prima che possa continuare.
    La grossa testa di salamandra sul soffitto sospira rassegnata. Poi continua:

    «Credo che i più giovani dei miei figli siano molto infervorati dalle vecchie storie sul bosco dei sussurri»

    Un altro peto si alza da qualche parte nella caverna. Qualche risata, poi di nuovo il silenzio.

    «Liberategli le mani. Lasciate che ponga le sue domande.»

    Tutti aspettano lui, ora.
     
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    Fracasso..rumore...voci fastidiose. Il tutto condito da scaglie e lingue saettanti, mentre decine di occhi dorati e verdi lo fissavano. Lucertole...lava....devo essere finito all'inferno... con buona pace della Rigenerazione... perlomeno nessuna di quelle lucertole apparteneva al contratto...certo però che lo avevano ucciso in modo decisamente poco elegante..

    Tuttavia, dalle loro parole cominciò a sospettare che forse non era esattamente defunto. Possibile che lo avessero solo rapito? Ma perchè? Ehi! Tu sei la finta morta! Che diavolo avevate in mente nel bosco?? La lucertola con il pendente si era fatta avanti e ignorandolo del tutto si era messa a ridere..

    Ma da dove saltavano fuori tutte quelle lucertole parlanti? Che fossero affini a quelle del suo Contratto era innegabile...ma perchè non le conosceva? Non ne aveva mai visto nemmeno una durante le sue visite al Bosco dei Sussurri (anche se era più corretto parlare di "fughe dall'amministrazione"). Stava per evocare Ssalar...o magari il vecchio SsalShard, per vedere se non potesse spiegare, ma i suoi propositi vennero interrotti da una enorme lucertola viola...

    Questa si faceva avanti..come per sfida...salvo poi sollevare la gamba e esibirsi in una esibizione alquanto umiliante...Con le lacrime agli occhi Febh portò le mani al naso, allonta nandosi quanto bastava per mettersi al sicuro dai miasmi, e tossendo... Quindi digrignando i denti si voltò, rosso in viso. TU! DANNATO RETTILE TROPPO CRESCIUTO! ORA MI HAI FATTO DAVVERO INCAZZARE!!! Nelle sue mani era già apparsa una concrezione di chakra elettrico, forse un'arma..e sembrava sul punto di scattare all'attacco, quando la voce dall'alto fermò tutto.

    Enorme. Antica. Potente. La lucertola aveva in sè qualcosa di non misurabile...in un certo modo simile a Ssaltzar, re delle Lucertole, che pure lo Yakushi aveva solo intravisto da lontano..Tu... Rimase zitto, socchiudendo gli occhi. Mantenne il Jutsu...quella cosa era estremamente pericolosa e non poteva andarci cauto..

    Eppure, nonostante tutto, le sue parole e le chiacchiere incessanti in sottofondo di quei rettili furono troppo perchè lui mantenesse la calma! "Avrai molte domande"??? Ma che è una presa in giro??? Ringhiò lo Yakushi, alzandosi. Non solo prima mi rapite, ma poi vi mettete pure a fare questa specie di teatrino! MA SI PUO' SAPERE CHI SIETE???

    Non gli era sfuggito il commento sul bosco dei sussurri...ma in quel momento era decisamente troppo incazzato per andare a fare domande precise...
     
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  5. Alkaid69
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    «Ehi bello, non ti scaldare! Ci penseremo noi a farti ribollire per bene, dopo hrhrhr»

    La piccola lucertola si è ripresa dopo la bastonata e ricomincia coi commenti fuori luogo. La umanoide le lancia un’occhiataccia, e quella, di tutta risposta, alza le zampe anteriori in segno di rassegnazione. Si volta e scompare fra la folla dopo aver pronunciato quella che sembra un’imprecazione:

    «Sspatillur kasshà»

    La grossa testa di salamandra sul soffitto prende subito a rispondere alla domanda del viandante, senza batter ciglio:

    «Ah, ma certo, dove sono le mie maniere? Noi siamo le salamandre di Sspaetslinn; o almeno così abbiamo deciso di chiamarci. Altre creature ci danno nomi differenti. Viviamo qui da secoli, ormai, in questi vulcani che abbiamo deciso di chiamare Ssoka, casa. Io sono Ssalaard, la Regina, e questi che vedi attorno a te sono quel che rimane dei miei figli.» Sospirò «Il motivo per il quale sei stato portato qui non lo conosco per certo, ma posso immaginarlo: il tuo collegamento con una particolare specie di lucertole»

    In quel momento, decine di voci rimbombarono nella caverna, ma nella folla e nell’eco non si riusciva a capirne l’ubicazione esatta. In coro urlavano:

    «Aussblut, aussblut, aussblut!»

    Poi di nuovo il silenzio.

    «Ci sono alcuni dei miei figli, che fin troppo sono stati infervorati dalle antiche storie sulle lucertole del Bosco dei sussurri» Di nuovo «Aussblut, aussblut, aussblut!» Ssalaard continua:«In questi ultimi mesi, alcuni dei miei figli sono… scomparsi... durante delle ronde di routine. Nei restanti ciò ha creato preoccupazione, dolore e infine… risentimento» La sua voce diventa ancora più grave, ora «Sentono di avere il bisogno di un capro espiatorio»

    Probabilmente il giovane ha capito dove il grosso rettile vuole arrivare: la vittima sacrificale per placare la tensione che si stava sviluppando fra i suoi figli era proprio lui.
    Cosa gli avrebbero fatto? Lo avrebbero gettato nella lava? Fatto lentamente ammattire bruciandolo lentamente nelle fiamme, fra indicibili e infiniti dolori? Somministrato veleni per giocare crudelmente con la sua psiche?

    «Loro pensano che i responsabili di queste sparizioni siano proprio quelle lucertole, e tu, come loro alleato più potente e a tutti gli effetti esponente della loro razza, obbiettivo primario per una vendetta»

    Ora è chiaro come mai poco prima la salamandra umanoide lo avesse apostrofato con lo stesso nome che il coro precedente sembrava far riferire alle lucertole del bosco dei sussurri. Il significato di questa parola, però, rimane nel mistero.

    «Sei stato portato qui contro la mia volontà, e chi fra i miei figli ne è stato responsabile, avrà la giusta retribuzione» A questa frase, l’aria nella caverna si fa pesante; è quasi possibile immaginare alcune salamandre tremare, per quanto è palpabile la tensione. «Quindi sei libero di andartene.» Qualcuno in lontananza fa ben udire uno sbuffo di dissenso «Ma…»

    E’ bene drizzare le orecchie, ora, perché sembra che una sola risposta inattenta potrebbe cambiare il destino di tutti i presenti.

    «Non sono sicura che non tenteranno di tornare da te.» Qualcuno ridacchia sfiatando, e Ssalaard cerca subito di rassicurare il giovane: «Posso prometterti che non accadrà, ho il potere di impedirlo» Le mura sembrano tremare per davvero, questa volta «Ciò che però non posso fermare è la corrente di odio verso una razza opposta alla nostra per tanti versi. Vorrei chiederti... un favore. Vorrei chiedere di aiutarmi a sedare questi sentimenti nei miei figli, ergendoti ad ambasciatore, loro e nostro. »

    Una richiesta impegnativa. Si tratta a conti fatti di cancellare il razzismo dalla mente di creature potenzialmente centenarie.

    «Non è una questione di vita o morte, la tensione non sfocerà mai più in un conflitto.» Mai più? «Mi preoccupo soltanto per la salute mentale di alcuni di noi, che invece di pensare al benessere della nostra razza, si arroccano in vecchie storie per non pensare ai problemi attuali.» Una storia vecchia come l’universo. « Ma non sei obbligato; è solo una richiesta. E in ogni caso prometto che farò il possibile perché tu venga lasciato in pace anche se decidessi di tornare immediatamente al tuo villaggio»

    Il giovane deve ora scegliere se mettere da parte il proprio astio verso quelle creature che l’hanno catturato e legato come una bestia, oppure decidere di punirle per la loro chiusura e stoltezza, lasciandole al proprio destino.

    Se avesse scelto la seconda, sarebbe stato scortato da tre salamandre in una stanza a parte, meno luminosa di quella principale e sicuramente più piccola. Dalla parete a nord scendeva una piccola cascata di lava bollente; anch’essa finiva all’interno di intricati condotti sotterranei.

    «Esci, bello. La prossima volta cercherò di non tenderti un agguato e di non legarti come un salame, hrhrhr. »

    Ma la stanza è vuota, a parte per la cascata lavica. Nessuna uscita.
    Agli sguardi probabilmente confusi del giovane, la piccola salamandra avrebbe sbuffato per poi rispondere:

    «Nella cascata, mammalucco, nella cascata.»

    Dopo le precedenti minacce, uscite proprio dalla bocca del piccolo rettile, un eventuale scetticismo del viandante sarebbe stato più che giustificato. Se ancora non vi si fosse buttato dentro, la salamandra avrebbe borbottato qualche altra imprecazione nella propria lingua, per poi gettarsi a capofitto nella cascata, svanendoci dentro nonostante dietro ci fosse un muro.
    Se si fosse avvicinato, avrebbe notato che la cascata era sì calda, ma non quanto ci si potrebbe aspettare. Anche gettando qualcosa al suo interno, l'oggetto sarebbe semplicemente svanito senza bruciare.
    Sembra che il passaggio sia sicuro.

    Una volta che il viandante fosse uscito fuori, la salamandra avrebbe urlato: "Finalmente!" e poi, dopo aver indicato la strada da seguire per tornare ad Oto, si sarebbe diretta verso la parete rocciosa alle spalle del giovane per sparirci dentro in un breve sbuffo di vapore. Se avesse tentato di toccare la parete, questa sarebbe parsa di nuovo solida e impenetrabile.

    Finalmente libero e all'aria aperta, lo Yakushi ha adesso la possibilità di tornare al suo villaggio, sebbene la strada sembri lunga.

    Ma dopo neppure due chilometri di camminata, il giovane si sarebbe trovato davanti un uomo di mezza età, prezzolato e vestito di un Kimono evidentemente costoso, seduto su una roccia di medie dimensioni, mentre con un piccolo bastone spostava i carboni all'interno di un piccolo fuoco acceso a neppure mezzo metro da lui.

    «Oh, giovane viandante, aspetta!»
    Gli avrebbe detto, se non avesse accennato a fermarsi «Aiuteresti un onesto uomo d'affari? Potrei ricompensarti abbondantemente, te lo assicuro» continuò, facendo il gesto di sfregare pollice e indice l'uno con l'altro.

    Cosa deciderà di fare?

    QUOTE
    Prima e seconda delle tante scelte che il tuo pg dovrà fare all’interno della quest. Scegli pure in base alle inclinazioni di Febh, la quest andrà avanti anche se decidi di ignorare le loro richieste XD

     
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    Febh gettò un'occhiata acida alla lucertola che continuava a interferire, ma riportò subito l'attenzione su quella che sembrava essere la leader del gruppo. E le sue parole erano tutto tranne che rassicuranti.

    Non appena pronunciò "capro espiatorio", lo Yakushi sentì un brivido lungo la schiena, e gettò uno sguardo intorno, in cerca di uscite o vie di fuga. Niente del genere...si chiese quante lucertole avrebbe potuto abbattere se si fosse impegnato...ma alla fine sarebbe inevitabilmente crollato, esaurendo il chakra. Capro....espiatorio? E perchè io? Chiese, cercando di mantenere l'aria incazzosa, ma era decisamente poco convincente in quella situazione

    "Alleato più potente ed esponente della loro razza"???? Ma starai scherzando??? Io quel contratto lo ho firmato solo perchè mi hanno costretto! E "alleato" è una parola grossa! Vado daccordo con due o tre di loro, ma fine! Iniziò a sparare giustificazioni a razza, gesticolando come un ossesso E POI IO NON SONO UN DANNATISSIMO RETTILE!!! Ringhiò infine. Scelta infelice, essendo circondato da rettili, ma sul momento non ci stette a pensare.

    E subito dopo, SSalaard disse che era libero di andare...a meno che non volesse aiutarli. Ma c'era da fidarsi? E' un'offerta allettante... Principalmente perchè, anche supponendo che la lucertolona fosse sincera, se non aveva tenuto a freno le sue bestie durante il rapimento figuriamoci se sarebbe riuscita a fermarle dal fare incursioni punitive!

    Senti, per quanto ne so le lucertole del Bosco dei Sussurri, con poche eccezioni, sono un branco di completi idioti, patologicamente infidi e con una spiccata tendenza al rapimento e al maltrattamento dei prigionieri... Ancora tremava al pensiero di quello che gli avevano fatto SsalSlash e SsalShard quando lo avevano rapito. Dunque finora non vedo grandi differenze fra i vostri gruppi...credo sia già un inizio per appianare le divergenze.. Sbuffò, sarcastico.

    Parliamo chiaro. Non mi fido nè di te, nè della tua marmaglia, quali che siano le tue rassicurazioni sulla mia incolumità se me ne vado. Ma allo stesso modo non mi vanno a genio gran parte delle altre lucertole Incrociò le braccia.. Quindi sentiamo...cosa è successo di così terribile che ha portato a questa faida?

    Appuntò mentalmente di reggere il gioco finchè non avesse trovato un modo per levarsi di mezzo...tipo far crollare quella stupida grotta in testa ai rettili.
     
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  7. Alkaid69
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    Rimane impassibile di fronte all’umore decisamente scaldato del giovane. Sembra quasi avere reminiscenza di tempi ormai lontani.

    «Capisco. Ma le circostanze che ti hanno portato ad esserlo, o a sembrarlo, non contano: tu rimani a tutti gli effetti il loro esponente più in vista, agli occhi dei miei figli.»

    Alla descrizione accurata del viandante,

    «Questo può già essere un inizio. Credo però sia proprio la nostra natura ad aver creato tali divergenze. Sebbene le incomprensioni e gli equivoci siano la motivazione principale.»




    «Non biasimo il tuo essere cauto. Non mi aspetto che tu ti fidi così semplicemente della nostra razza.
    Ah… la faida. Sì. La faida. Nessuno di loro ti ha mai informato, immagino.
    Perdonami se il racconto sarà breve e privo di dettagli, ma il tempo attenua i particolari, porta a galla nuove motivazioni post-costruite a giustificazione degli eventi. Dovrai chiedere a lui; ha sempre avuto una memoria migliore della mia.
    E’ passato tanto tempo, più di quanto tu possa immaginare. Le ragioni… le ragioni sono innumerevoli, sebbene tutto si possa ricondurre ad un solo evento… Il furto della più importante delle tradizioni.»


    Le parole del rettile sono gravi; tutta la caverna risente del loro peso. Ora si può udire solo il ribollire della lava e la voce di lei che riecheggia dalle pareti.

    «Al tempo io ero al vertice della casata reale, detentrice del potere massimo ottenibile da un abitante del Bosco dei sussurri.
    Ssaltzar, lui era il vertice di quella che ci piaceva chiamare “Nobiltà”. Parole vuote, oggi.
    Eravamo entrambi molto giovani e… molto influenti. Questa è stata la nostra dannazione.
    Non credo che lui avesse intenzione di salire al potere, allora. Non ne posso essere certa. Di certo aveva avuto sempre una repulsione per le tradizioni.
    Era stato il nostro simbolo, di noi salamandre, per secoli. Tenuto protetto, lontano dagli occhi di chiunque non facesse parte della nostra razza…»


    Le prossime parole della salamandra decreteranno forse la fine della sanità mentale del viandante:

    «L’eterna coppa di ramen.»

    Si sente qualche lucertola singhiozzare in lontananza; un’altra la consola dandole pacche sulle scaglie incandescenti.

    «Eterna perché eternamente bollente. E per i secoli nei quali gli spaghetti erano stati immersi nel brodo, non erano mai scotti.
    Simbolo della nostra casata perché solo la salamandra che riesce ad ingerire anche uno degli spaghetti incandescenti può essere a capo di tutta la razza.»


    Il rettile parla di simili argomenti con tale sentimento da risultare quasi irritante.

    «Lui era ossessionato dal cambiamento. Affermava che le tradizioni sarebbero state la nostra rovina.
    Non si limitò a dimostrarlo verbalmente, no. Doveva distruggere il simbolo, il nostro simbolo.
    Non so se il resto fosse soltanto una coincidenza o avesse pianificato il tutto. Forse un po’ d’entrambi.
    Ingurgitando l’intera coppa di ramen, aveva dimostrato di essere il più potente, il più coraggioso, il più idoneo. Il popolo lo ha seguito.»


    Comincia un coro di lamenti laceranti.

    «Io… Io ero giovane, e… inesperta… impulsiva. Repressi con la forza quelli che consideravo come sangue del mio sangue, appellandomi al diritto di nascita, la storia. Anche queste sono parole che ormai hanno perso valore.
    Non feci altro che aggiungere esca al fuoco.
    Il resto non è difficile da immaginare: ottiene seguaci, istiga rivolte, poi la guerra civile e infine il Coup d’étàt.
    Io e i miei figli veniamo esiliati e troviamo rifugio in questo luogo che ora chiamiamo casa.»


    Sospira profondamente, e poi conclude.

    «Alla fine, aveva utilizzato una tradizione per salire al potere e distruggere le tradizioni. Paradossale, no?»

    Il discorso della salamandra termina, e la situazione si fa ancora più ambigua di prima.
    Le salamandre hanno davvero perso il potere a causa di una coppa di ramen? Oppure la memoria del vecchio rettile è più deteriorata di quel che si pensi?

    «Ho risposto alle tue domande. Ora sta a te.»
     
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    Ed eccoli partire col raccontino strappalacrime. La tizia disse di essere stata la regina del Bosco dei Sussurri prima di Ssaltzar, che al tempo era un importante membro della nobiltà. Fin qui ci stava..non aveva mai parlato granchè con il Re delle Lucertole, ma se lo immaginava a ordire un colpo di palazzo, conoscendo i suoi sottoposti.

    Tuttavia il viso di Febh si fece via via più stupito man mano che la storia andava avanti, con un inarcamento quasi patologico delle sopracciglia di fronte a quelle informazioni. Una...ciotola...di Ramen? Chiese in modo eloquente. La cosa più assurda di questa storia è che è talmente folle da poter essere vero.... borbottò, incurante delle reazioni altrui..era semplicemente troppo scombussolato.

    Paradossale è qualcos'altro in questo momento, ma fa nulla Aggiunse poi in risposta alla maestosa salamandra, portando una mano alla testa dolorante. Mi sta salendo l'emicrania...Ascolta Ssalaard...se il problema è vecchio di secoli, non sarà il caso di metterci una pietra sopra? Se per te va bene io posso andare nel bosco come tuo ambasciatore.. E tra sè pensava che mai e poi mai si sarebbe messo a sedare una ridicola contesa su una Ciotola di Ramen...tuttavia non poteva restare esposto a altri attacchi da parte di quei rettili, sarebbe stato troppo fastidioso, per non dire pericoloso durante una missione.

    Fece un profondo respiro. Avrebbe cercato di appianare la cosa, e con un pò di fortuna le due famiglie di lucertole si sarebbero fatte fuori a vicenda. In caso contrario...beh, avrebbe ottenuto dei punti con entrambi gli schieramenti. Ma in sostanza che cosa chiedete? Appianare le divergenze è troppo vago..che cosa volete con esattezza? Avete delle richieste? Cosa siete disposti a cedere, e in cambio di cosa?

    Avute le risposte, lo Shinobi avrebbe proposto. Ok, ora io vado e vedo di parlare con l'altro gruppo...poi concorderemo un terreno neutro per le trattative...ok? Come faccio a contattarvi?

    Andare al Bosco non sarebbe stato difficile. Una volta fuori avrebbe evocato uno dei Camaleonti, abbastanza grandi da tenerlo in bocca, e poi sarebbe semplicemente tornato tramite il Richiamo nella tana ancestrale di quei Rettili.
     
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    «Credo che tu abbia frainteso le mie parole, Febh Yakushi. La mia richiesta immediata non era quella di sanare le relazioni fra le due razze. Sarebbe impensabile farlo dall’oggi al domani, quando ha avuto centinaia di anni per costruirsi. No, questo è un compito che probabilmente dovrai portare avanti per il resto della tua vita, e chissà, forse anche quella della tua prole. Attraverso la collaborazione, il reciproco sforzo e non soltanto vuote parole. Credo tu capisca a cosa mi riferisco.»


    Le parole della maestosa salamandra hanno perfettamente senso, ma alcune delle sue “figlie” fanno ancora una volta un verso di dissenso in lontananza, stando però ben attente a non farsi individuare.

    «Quello che invece ora ti chiedo, è di ascoltare i miei figli, conoscere i loro usi e costumi, sapere cosa li affligge e aiutarli come puoi. In questo modo guadagnerai la loro fiducia e sarai il perfetto tramite in futuro. Quello che ti chiedo e di diventare prima di tutto uno di noi, e solo in seguito un ambasciatore. In caso contrario sarai libero di andare per la tua strada, come già ho detto.»

    L’assemblea è sciolta, e l’arena centrale si svuota per la metà, lasciando lì le creature che non erano tornate nelle proprie abitazioni.

    Anche la piccola lucertola dell’imboscata non si è mossa dal punto che aveva occupato durante la conversazione fra la regina e il viandante.

    «Allora bello, vediamo di non rendere la tua permanenza qui più spiacevole di quanto non debba essere. Io sarò la tua guida qui nelle Grotte cocenti, mio malgrado e… ehi vecchio Ssalfahr, checca volo fai?»

    La lucertola barbuta dall’aspetto anziano è a pochi metri dal viandante e la sua guida e si contorce in strane movenze contro un muro di roccia scabrosa.

    «Ho un maledetto prurito alla schiena»

    «Usa la lingua, la lingua!»

    La vecchia salamandra si ferma improvvisamente.

    «Oh, giusto… obliavo…»

    «Quello è Ssahlfahr, una volta era il migliore dei trasportatori. Adesso, beh, lo è ancora, ma spesso si blocca a causa dei reumatismi»

    Nel frattempo la vecchia si è fatta ancora più vicina, e fa cenno di salirgli sopra. La guida si fa strada sul suo corpo e vi si appollaia sulla testa.

    «Forza Sali, così ci sbrighiamo prima, su.»

    Ora che il viandante è vicino alle altissime pareti della stanza principale, può notare che su di esse è intagliata una grande scala che come una spirale arriva fin quasi in cima al vulcano. Scavate nella roccia lungo la spirale ci sono decine di aperture, quasi delle porte di accesso a delle stanze private.
    Salendo lungo la scala, il giovane incontra numerose salamandre, tutte di forme e colori diversi, ma tutte con lo stesso cristallo intagliato visto in precedenza, appeso o cucito da qualche parte.
    A parte le diversità di ciascuno, e i particolari caratteri diffidenti, tutte le salamandre sembrano essere più inclini alla comunicazione, ora.
    Tutte fanno riferimento agli stessi eventi: alcune lucertole scout sono scomparse negli ultimi mesi, e strani rumori provenienti dall’altra dimensione, sebbene le due dimensioni siano sensorialmente distaccate l’una dall’altra al 100%.
    Una in particolare sembra accennare a crudeli umani nelle vicinanze e strane mantidi giganti.

    «Eccoci arrivati»

    Dopo una mezz’ora di salita, fra i vari intermezzi in cui le creature si sono rivelate più fuori di testa di quanto si potesse pensare inizialmente, il trio si ritrova di fronte alla maestosa lucertola umanoide.
    Fiera nella sua tunica e lancia in mano, si erge a protezione di una grande fessura nella parete rocciosa della caverna. Alle sue spalle si possono notare numerose salamandre, tutte posizionate in cerchio attorno ad un grosso falò. Più un là, nella penombra, si erge una figura non ben identificabile. Sicuramente è una delle più grandi dopo la regina, e non si può neppure sapere se la figura visibile sia l’intera lucertola o meno.

    «Ehi Ssalmann, l'ho portato. Immagino che quel piccolo debituccio sia saldato ora, no?»

    Dopo un cupo brontolio, il maestoso Ssalmann si scosta per lasciar passare il gruppo.

    «Entra, Aussblut», rivolto al giovane Yakushi «ma se provi a fare qualche losca congiura...»

    All'interno della grande stanza, al centro del cerchio, posizionate a stella attorno al falò, le cinque piccole lucertole che avevano in precedenza svegliato il giovane Yakushi cominciano:

    «Ma è arrivato?»
    «Ehi, è arrivato!»
    «Non è arrivato!!»
    «Chi è che è arrivato?»
    «Ecchissenefrega se è arrivato...»

    «Attacchiamo?»
    «Dai attacchiamo!»
    «Non darmi ordini!»
    «Quand’è che attacchiamo?»
    «Io non attacco!»


    Quattro di loro cominciano a intonare una melodia, emulando tamburi e altri strumenti modulando la voce. La quinta attacca qualche secondo più tartdi:

    QUOTE




    La mia terra di fiamme e magia, credi a me,
    Ha la lava che va su e giù.

    C'è un cratere immenso, un calore intenso.
    Non è facile, ma noi ci viviamo qua giù.

    Il veleno nel sud, e le fiamme nel nord, c'è un'intensa complicità.

    Chi è al di fuori non sa, chi nelle terra ci stà.

    Nella lava concente morràààà.

    Le grotte coceeeenti, fra il fumo e i vapooori.

    Sono calde lo sai, più calde che mai, ti potranno incendiaaaar

    Le grotte coceeeenti, con la regina lasuuù.

    Non farti acchiappar, potresti bruciar, carbonizzato anche tu.


    Al termine del piccolo stacchetto musicale, il gruppo attorno al falò scoppia a ridere, e il fuoco sembra innalzarsi ancora più in alto nella stanza. In quel momento, la salamandra che era rimasta nella penombra viene illuminata.
    Porta una tunica ornata di numerose pietre trasparenti, di grandi e piccole dimensioni indistintamente. Una larga benda color viola gli copre il collo e parte del muso. Una benda sull'occhio destro trasmette una personalità vissuta, ma soprattutto magnetica.

    «Faresti meglio a inchinarti, bello; quello è Ssalkampf, l'erede al trono»

    Poi si zittisce.

    «Non ancora, Ssalschnel, non ancora.» esordisce rivolto alla guida, «vieni avanti, Aussblut; mostrati a me.» rivolto ora allo Yakushi, «Ti farò una domanda, Aussblut. Tu sai cosa significa il termine “appartenenza”?»

    Qualunque fosse la risposta, la grossa salamandra sarebbe comunque parsa disinteressata, con lo sguardo fisso su un punto sul soffitto.

    «E’ facile capirne il significato. Più difficile è comprendere ciò che essa comporta. Non è soltanto un sentimento personale, no, è qualcosa che coinvolge l’individuo, che ha coinvolto i suoi avi e coinvolgerà le generazioni future. Ed egli come punto di mezzo è anello fondamentale che collega il lontano passato e il distante futuro. E’ il compito di un re

    Adesso si alza, e alla luce del falò il suo volto truce sembra ancora più inquietante.

    «Queste pietre che porto addosso, lo sai cosa sono? Rappresentano ciascuno dei miei sudditi. Neppure uno di loro è stato dimenticato. Li porto tutto su di me, e sorreggo il loro peso.» comincia a camminare per la stanza «Taglierò corto. Sono stato io a ordinare di catturarti e portarti qui.»

    Qualche sfiatata qui e lì fra i partecipanti al piccolo concerto. Nel frattempo, un grosso rettile alato s’è fatto strada fino ad arrivare ai piedi del giovane. E’ possibile riconoscerlo subito: la grossa faccia piatta e le zampe prensili: è la stessa che era saltata addosso allo Yakushi durante l’agguato. Comincia ad annusarlo, poi con la lingua tenta di leccargli parte della caviglia.

    «Hai parlato con i miei sudditi nella tua traversata fin quassù in cima. Cosa hai imparato?»

    SPOILER (click to view)
    OT Questo è un post pensato per farti conoscere il mondo delle salamandre, assieme ad alcuni di loro. Puoi ovviamente descrivere altre salamandre se vuoi, magari quelle che andrai ad utilizzare in futuro, se quelle che ho caratterizzato io non ti convincono. Inoltre, attraverso le voci delle salamandre stesse, puoi aggiungere o togliere dettagli alla storia della faida che la regina ha raccontato nel post precedente; si sa che i retroscena e le bugie ci sono sempre in ogni storia. Vedi un po’tu.
    Puoi fare domande di qualunque natura ecc.
    Per info, i nomi delle salamandre seguono lo stesso schema delle lucertole che tu hai, e cioè il “ssal- seguito da un sostantivo in inglese”, solo che io ho usato il tedesco, proprio per marcare la differenza fra le due, che sebbene siano generate dallo stesso ramo, hanno scelto alla fine strade diverse.

    Ssalschnel (guida, Mischia Energia Blu)
    Ssalmann (Sciamano Umanoide Energia Viola)
    Ssalfahr (Trasporto Volante Energia Blu)
    Ssalkampf (erede al trono, Lotta Volante Energia Viola)
    Ssalschwing (Sciamano Volante Energia Viola)
    Ssalaard (la regina)


    La canzone è un piccolo bonus che non sono riuscito a trattenermi dal postare dopo averla pensata almeno un mese fa XD
    Qui c'è l'oroginale, se non la ricordi a memoria XD
     
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    Le parole della regina lo gelarono sul posto. Già si immaginava la scena del contratto firmato: ancora una volta lo stavano obbligando a fare qualcosa che non aveva la minima intenzione di fare. E soprattutto si immaginò il momento in cui avrebbe evocato dei rappresentanti di entrambe le specie al contempo. E ti pareva.. Perlomeno non poteva essere peggio di quando si era legato alle altre lucertole: appena arrivato alla Tana nel bosco dei sussurri lo avevano legato e appeso a un albero come cibo di riserva, e quel bastardo di Ssalar continuava a fingere di non averlo mai visto prima.

    In sostanza, una mano lava l'altra, e magari alla fine ci si accorge che appartengono alla stessa persona... Sospirò. Non aveva molta scelta purtroppo, e non aveva modo di scappare. E poi girando avrebbe anche potuto trovare una via di fuga, magari. La piccola lucertola che lo aveva tratto in trappola si avvicinò, con una simpatia pari forse a quella di una carie. Senti tappo, ho già avuto la mia buona dose di rettili isterici, ma almeno loro hanno avuto la buona creanza di presentarsi. In modo pomposo e arrogante aggiungerei, ma sono sicuro che sei pronto a metterti al pari coi tuoi cugini...

    Intanto si era avvicinata una lucertola dall'aria antica, con una lunga barba e un'evidente problema di demenza. Il migliore dei trasportatori?... Sussurrò, ripensando a Ssalswift e alle sue corse per i campi a tutta velocità. OOk...cerrrto.. Ai matti bisogna assecondarli. Sei certo che non si spaccherà in due sotto il mio peso? Mi sembra...malconcio..

    Comunque salì sul dorso, in piedi, reggendosi col chakra adesivo come era solito fare. Ehm...Ssalfahr, giusto? E anche tu , tappo. Esattamente da quanti anni è che siete qui? Cioè...non avete avuto nessun contatto col mondo esterno a parte me? In sostanza si chiedeva se ci fosse qualcuno che aveva firmato un contratto con loro.

    Cominciarono a muoversi per la grotta, con lucertole di ogni forma e dimensione. Le pareti bucherellate davano a ampie nicche, o minigrotte, che i rettili usavano come case o sale. Alcune riposavano scaldandosi sulle rocce arroventate, mentre altre erano impegnate in faccende quotidiane quali cucinare..alcune leggevano. Altre ancora chiacchieravano, ma alla comparsa dello Yakushi e della sua cavalcatura si fermarono di botto, guardandolo con diffidenza. Era un gruppo di tre lucertole, grandi circa come una gamba umana.

    Che vuoi? Ehm, niente, facevo un giro...la Regina mi ha detto di ambientarmi e... Tks! Aussblut! Commentò sprezzante quella con le scaglie rosso cupo. Gli umani sono tutti pericolosi, meglio non averci a che fare. Anzi, sarebbe meglio farti secco!
    Pericolosi? In che senso pericolosi? Con un sorriso forzato Febh si sforzò di non afferrare per la coda quella lucertola e sbatterla sulla parete. Non sono affari che ti riguardino. Potrebbero anche essere amici tuoi in fondo! Disse l'altra lucertola, quella con le scaglie più pallide e un cristallo al collo.
    Ok, decisamente qualcosa non quadrava..di che diavolo parlavano? Ehi vecchio Ssalfahr...hai idea di cosa stiano dicendo? E tu, guida?

    Ma guardalo...qui a girare come se fosse in vacanza, mentre i nostri giovani spariscono uno dopo l'altro! Una voce femminile per la terza lucertola in quella nicchia, che aveva il cristallo cucito su un pezzo di stoffa portato sopra la testa. Tutte le notti noi sentiamo i rumori che vengono da Fuori..e i giovani spariscono. E intanto tutti pensano a quella stupida faida, e a catturare un imbecille che si perde nel bosco.

    Ma senti tu che.. Cominciava a montare l'irritazione, ma cercò di trattenersi il più possibile ...adorabile rettile. Aveva un sorriso tirato, coi denti digrignanti che stridevano tra loro. Quindi manca qualcuno all'appello? E che intendete con "fuori"...che io sappia le vostre tane sono isolate dal resto del mondo.. Appunto per quello è preoccupante, no?
    Ma è forse ritardato? Beh, visto come è finito qua non lo escluderei...

    Nella mano di Febh apparve un artiglio elettrico, cosa che attirò parecchi sguardi preoccupati. Pardon...cercavo di fare luce... Aveva un curioso tic all'occhio mentre lo diceva, e stranamente non era esattamente rassicuramente. Lo dicevo..è crudele come gli umani che bazzicano qua intorno. Non è detto che ci siano ancora, magari le mantidi se li sono mangiati. Magari sarebbe il caso di mandarci pure lui dalle mantidi.

    Non fu chiaro se fu una idea di Ssalfahr, della guida, o di Febh durante un barlume di lucidità. Comunque la conversazione fu troncata abbastanza in fretta, e si allontanarono. Ci furono altre scene simili (fortunatamente più tranquille) Ehi...che è quel cristallo che portate tutti? Chiese ad un certo punto, seduto sulla schiena del trasportatore, mentre si avvicinavano a una grande fessura nella roccia, dove li attendeva la gentilissima lucertola umanoide con la lancia che aveva conosciuto poco prima.

    Debituccio? Tappo di che stai parlando? Per un istante provò un certo brivido. Che avevano in mente quei dannati sanguefreddo? Intanto il grosso rettile disse di farsi avanti. Congiura? Al momento l'unica congiura della zona è la vostra, bestione. Gli rispose a tono, con evidente irritazione, mentre entrava nella fessura. Non che avesse molta scelta.

    Il coretto irritante delle lucertole era ricominciato, e Febh cominciò a meditare seriamente di farsi un fritto misto. Fate tacere questi cinque.. Ma eccoli cominciare la loro orchestrina, con tanto di canzone struggente. Lo Yakushi era decisamente senza parole. Quando finì e tutti risero, l'unica cosa che disse fu Pensavo che la cosa più orribile fosse vedere Ssalslash che balla e canta quando è ubriaco...ma mio dio, questo è infinitamente peggio... Era troppo disgustato persino per muoversi, ed intanto venne illuminato il boss della situazione.

    Ssalkampf, eh? In effetti aveva l'aria abbastanza carismatica con quella benda, il portamento, e soprattutto il pubblico adorante, ma decisamente Febh non se la sentiva di inchinarsi davanti a una lucertola. Inchinarsi...si, magari un'altra volta, eh?

    Ed infatti anche il tizio non pretese nulla, ma partì con un discorso sciroccato da grande cattivo della situazione. O da politico. Insomma una serie di vorticanti arie megalomani che non interessavano a nessuno ma facevano molta scena. Febh ascoltò giusto per educazione, aspettando che finisse. Alla domanda che gli venne fatta rispose semplicemente Ho il vago sospetto che tu me lo stia per dire..

    Comunque alla fine il rettilone vide bene di tagliar corto, e si rivelò quale mandante di tutta quella ridicola faccenda. Tu? E di grazia perchè mai... ? Stava continuando, ma venne interrotto da un rettile-cane alle sue spalle, che annusava con curiosità. Ma guarda un pò che carino... Commentò, vagamente schifato. Senti Ssalkampf...io non ti ho fatto nulla...perchè te la sei presa proprio con me? E davvero per questa ridicola faida?

    Ma quello in tutta risposta fece una domanda. Cosa ho imparato? Ho imparato che tra voi e le lucertole del bosco non c'è nessuna differenza...stesso approccio, stessi metodi, stessi insulti. Questo era il suo seccato commento, quindi fece un profondo respiro, e quasi controvoglia aggiunse. ...però ho anche capito che siete nei guai. Gente che sparisce. Rumori dove non dovrebbercene essere. Umani fuori posto. Se non siete sotto attacco diretto, perlomeno avete un nemico da qualche parte.

    E dato che io non sono...e se fossero le lucertole del Bosco lo saprei...beh, è evidente che c'è una terza parte coinvolta. Ma ancora questo non spiega che diavolo vogliate da me!
    Anche se in realtà cominciava a temere di essere stato convocato per la sua fama di tuttofare a costo zero...
     
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  11. Alkaid69
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    Alle accuse dello Yakushi, la sboccata salamandra risponde in maniera ancora più acida e sbeffeggiatrice:

    «ehi bello, ti consiglio di non fare apertamente altri paragoni fra noi e quelli là nel luogo dove stiamo andando… fufufu, potresti non ritrovarti più la lingua fufufu»

    Sbotta la nana, quasi interrompendo il viandante nel bel mezzo del suo discorso, e alla fine non si presenta comunque.


    [...]



    «Non preoccuparti per il vecchio Ssalfahr; una volta ha trasscinato una tonnellata di rocce da solo; non gli chiedere il perché, però»

    Taglia corto la salamandra, mentre la vecchia fa schioccare la lingua facendo finta di non aver sentito.

    [...]



    «Certo che hai una lingua bella lunga eh, mammalucco. Ssiamo qui da tanto tempo che è come se ci fossimo sempre stati» Una risposta tanto generica da essere irritante «E no, non abbiamo bisogno di contatti al di fuori di questa caverna; credi che siamo come gli umani? Ossessionati dall’ “Esterno”, dall’ “Espandere i propri confini”?»

    «Ehora, ora, Ssalschnell, ehnon credo sia il caso di trattare così il nostro ospite. Ehpotrebbe non gradire. Ehscusalo caro ospite, ehcome vedi la reclusione forzata non giova alle ehbuone maniere.» Sembra parlare a stento; più volte trascina la voce roca afflitta dal catarro «Ciò che Ssalschnell intendeva, ehche noi non abbiamo gli stessi bisogni degli umani. I nostri cacciatori ci procurano il cibo dall’esterno, ehi corsi d’acqua sotterranei ci dissetano. Di più non abbiamo ehbisogno»

    Sembra che il senso di appartenenza sia determinante per questi rettili, che non sentono il bisogno di ramificarsi all’esterno della loro comunità.
    Ma la reazione esagerata della nana e i segnali che il viandante sta cominciando a captare sembrano presagire dei gravi cambiamenti.

    [...]



    Lo scambio fra il giovane e un gruppo di lucertole ancora più acide del normale sembra lasciare il primo, se possibile, ancora più perplesso. Entrambe le sue guide però non hanno risposte da dargli, e continuano ad affermare che presto arriveranno in cima. Anche la domanda sul cristallo, comune a tutti i rettili di quel luogo, viene sviata:

    «Shhh! Ti ricordi quello che ti ho detto prima su Ssalfahr? Ecco, ha a che fare con queste rocce, ma non è compito mio dirti il resto»

    Anche la domanda sullo strano scambio viene ben presto sviata:

    «Il debituccio, beh, è una lunga storia» Taglia corto Ssalschnell, evidentemente imbarazzato.


    [...]




    «Cercherò di sorvolare sui fin troppo numerosi accomunamenti fra noi e loro che ti ho sentito pronunciare…» sentenzia Ssalkampf, definitivo «Sono due i motivi per i quali sei qui. Il primo è quello che ti è già stato esposto dalla regina. Per saziare la sete di vendetta dei miei sudditi, usandoti come capro espiatorio. Ma non è più possibile, quindi ho dovuto “riciclare” il tuo utilizzo» Compare una specie di ghigno sulla sua faccia; sembra essere compiaciuto della scelta di vocaboli appena effettuata «Devi aiutar-»


    Un urlo lancinante si alza improvvisamente e rimbomba nella caverna. La voce strozzata e terrorizzata sembra quasi trasmettere una sensazione di dolore anche ai presenti, come migliaia di spilli conficcati nella carne.
    Subito dieci lucertole presenti al banchetto – compreso Ssalkampf - si fiondano di fuori, mentre le altre restano immobili, paralizzate, con l’udito teso, quasi in attesa di sentire qualcos’altro, un segno, un cenno.
    Ma nulla, solo lo scalpitare di decine di lucertole, tutte dirette verso la base della caverna.

    Se il viandante avesse deciso di seguirle, sarebbe stato condotto dalla fiumana di rettili in una stanza meno luminosa di quella principale e sicuramente più piccola. Dalla parete a nord scendeva una piccola cascata di lava bollente; anch’essa finiva all’interno di intricati condotti sotterranei. Di fronte alla cascata, una folla multicolore scrutava, pietrificata.
    Con ampie falcate, quasi sradicando il muro di rettili presenti, Ssalkampf si fa strada tra la folla fino a quando non raggiunge la carcassa.

    Grazie all’apertura creata dall’erede, è ora possibile vedere attraverso le decine di corpi; al suolo giace il cadavere di una salamandra. Le gialle squame sono lacerate, mancano pezzi interi di carne e la lunga lingua è visibilmente fuori dalla cavità orale, ricoperta di sangue, strappata a metà della sua lunghezza.

    L’espressione di ira e sdegno sul volto dell’erede è invisibile ai più, data la sua posizione avanzata, ma la sua voce è calma, cupa.

    «Voi tre» Indica un gruppo di tre salamandre che erano rimaste in disparte «Rintracciate l’Arschblut che è stato qui e portatelo da me» Poi ruota leggermente la testa di lato e con la coda dell’occhio sembra guardare i piedi del giovane «Ti chiedo di andare con loro. Fai questo, e puoi considerare caduta ogni accusa nei tuoi confronti»

    Le tre salamandre incaricate di inseguire l’assassino si gettano nella cascata e vi spariscono all’interno.

    «Quella è una porta sull’esterno. Prendila e ti porterà fuori»

    Sembra che il viandante abbia finalmente la possibilità di uscire dal covo di salamandre.
    Se si fosse avvicinato, avrebbe notato che la cascata era sì calda, ma non quanto ci si potrebbe aspettare. Anche gettando qualcosa al suo interno, l'oggetto sarebbe semplicemente svanito senza bruciare.
    Sembra che il passaggio sia sicuro.
    Avrà il coraggio di gettarsi nella cascata di lava?
    In questo caso si ritroverà in un attimo all’esterno, illeso. Davanti a lui una fitta foresta e le tre salamandre, in attesa del viandante; dietro di lui un’alta parete rocciosa. Se avesse tentato di toccarla, questa sarebbe parsa solida e impenetrabile.

    Uno dei rettili capta un odore e comincia a muoversi verso nord, le altre lo seguono.

    Lo Yakushi ha la possibilità di seguirle e portare a termine il compito da bravo soldato, oppure decidere di abbandonarle e fuggire di soppiatto in un’altra direzione.

    Nel primo caso, dopo circa venti minuti di corsa, una delle salamandre si blocca di scatto, affermando di aver captato qualcuno nelle vicinanze.
    Neppure un secondo più tardi, quattro mantidi si materializzano letteralmente attorno al gruppo, ciascuna in una delle direzioni cardinali. Non sembra siano state evocate al momento, ma che fossero lì in agguato da tempo, mimetizzate perfettamente con l’ambiente.
    In un attimo le quattro mantidi si fiondano già sui loro inseguitori a gran velocità [Velocità: 500] e sferzano un colpo di zampa ciascuno, tentando di affettare le teste degli aggrediti grazie alle loro chele affilate (Potenza 40).

    In lontananza, direttamente nel campo visivo del viandante, a più di dieci metri di distanza, compare per qualche secondo una figura umana. Capelli rosso fuoco, sporchi, legati in una lunga coda dietro la nuca e rasati lungo i lati. Una bandana copre la parte inferiore del suo volto. Sulla sua spalla una mantide di color verdognolo.

    Dopo aver istantaneamente scrutato e analizzato la situazione, in una frazione di secondo la figura si sta già dirigendo verso nord, lontano dal luogo dell’assalto.


    Un’altra scelta si pone di fronte allo Yakushi: inseguirà il nemico in fuga? E se sì, con o senza le tre compagne? Oppure deciderà di combattere e seguire l’umano soltanto in seguito?
    Intanto l’uomo della bandana si allontana sempre più [Velocità: 600]; in un attimo ha raddoppiato la distanza dall’epicentro del combattimento. Il giovane deve decidere in fretta.


    [...]



    Se invece decide di non esaudire la richiesta dell’erede e di abbandonare le tre salamandre al loro destino:

    Dopo circa mezz’ora di corsa o camminata il giovane si trova davanti un uomo di mezza età, prezzolato e vestito di un Kimono evidentemente costoso, seduto su una roccia di medie dimensioni, mentre con un piccolo bastone sposta i carboni all'interno di un piccolo fuoco acceso a neppure mezzo metro da lui.
    Seduto più in lontananza, un uomo sul metro e ottanta, dotato di un corpo perfettamente scolpito; Capelli rosso fuoco, sporchi, legati in una lunga coda dietro la nuca e rasati lungo i lati. Una bandana copre la parte inferiore del suo volto. Rimane in disparte, in silenzio.

    «Oh, giovane viandante, aspetta!» Gli avrebbe detto, se non avesse accennato a fermarsi «Aiuteresti un onesto uomo d'affari? Potrei ricompensarti abbondantemente, te lo assicuro» continuò, facendo il gesto di sfregare pollice e indice l'uno con l'altro.

    SPOILER (click to view)
    Scusa ancora per il ritardo.
    Ssalkampf ti da a disposizione tre lucertole; a te decidere quali delle creature del contratto utilizzare e se utilizzare quelle già incontrate o di nuove.

    Per l’inseguimento si applicano le normali regole.
     
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    Sai una cosa Ssalschnell? Sei una guida utile quanto un coltello per tagliare il brodo. Borbottò lo Yakushi dopo l'ennesimo "ma di questo non ne parliamo" del piccolo e fastidioso rettile. Comunque il giro continuava, tra lucertole ipersensibili e permalose, attacchi gratuiti dopo la richiesta di semplici informazioni e una marea di mezze verità.

    Mi dite in continuazione di non paragonarvi alle altre lucertola...ma vi garantisco che siete odiose tanto quanto loro... Sussurrò appena, forse nemmeno sentito dai rettili. Certo che per essere un ambasciatore tra i due gruppi era la persona ideale. Li odiava entrambi allo stesso modo! Certo, tra le lucertole del bosco c'erano uno o due individui gradevoli o comunque passabili...ma ci aveva messo un bel pò prima di trovarli. E probabilmente sarebbe stato lo stesso con le lucertole del sottosuolo, sempre che non lo mangiassero prima.

    Il principe era borioso e autoritario. La fotocopia al maschile ingigantito della principessina delle lucertole del Tuono, tanto che Febh lo fissava scuotendo lentamente il capo, tante erano le analogie tra i due gruppi in faida. Perlomeno stava per scoprire qualcosa su quello che volevano da lui, quando un grido improvviso mise tutti sul chi vive. Ma che..?? Un'improvvisa fiumana di lucertole si precipitò fuori dalla grotta. Febh si affacciò rapidamente, solo per vedere tutti i rettili che convergevano verso la base. Che diavolo succede? Quel grido non gli era piaciuto nemmeno un pò.

    Possibile che ovunque andasse capitasse qualche disastro con morti e disperazione? A momenti cominciava a pensare di essere lui il motore immobile di tanto casino. Ma per quanto fosse estremamente divertente abbandonarsi a queste dissertazioni filosofiche interiori, lo Yakushi aveva ben altro a cui dedicarsi...nello specifico una lucertola mezzo sbranata. Quanto all'altro mezzo, beh, quello era stato affettato con notevole ferocia. Nell'insieme, erano due metà messe molto male. Ugh...è conciato maluccio... Commentò a bassa voce, mentre tutti i rettili intorno erano pervasi da un'ira silenziosa..animata sia dal desiderio di vendetta che, forse, da una specie di amara rassegnazione.
    Sapevano chi era stato

    Il principe diede ordine a tre lucertole di partire. Ssalfahr, Ssalschnel e Ssalmann si precipitarono verso una cascata di lava, e Febh a sua volta venne esortato ad andare. Lui guardò il corpo martoriato della lucertola, poi la lava che colava, e infine gli occhi del principe. Non era particolarmente contento di essere stato trascinato in mezzo a quel casino, ma sospirò, dopotutto aveva promesso di dare una mano...più o meno. E poi era un'occasione per darsela a gambe. Ok, ok, vedrò di prendere a calci qualche fondoschiena. E partì al seguito degli inseguitori.

    Vederli tuffarsi nella lava fu un tantino traumatico, ma di fatto due di loro non sembravano essere delle salamandre, quindi era probabile che quella cascata fosse solo un'uscita cammuffata. In ogni caso ci gettò attraverso un sassolino, prima di lanciarsi. Ok che poteva sopravvivere a quasi tutto, ma nuotare nella lava, anche se possibile, non era decisamente auspicabile.

    L'esterno finalmente! Un bosco dall'aria del tutto normale, pur essendo confinante con quel piccolo inferno sotterraneo. Si girò, ma c'era solo una parete di roccia, e non aveva intenzione di indagare su come si facesse a rientrare. Le tre lucertole lo aspettavano: Ssalfahr era su un albero, pronto a spiccare il volo, con la più piccola Ssalschnel sul dorso. Ssalmann invece era a piedi, armato, e pronto a partire. Forza, sbrigati, Aussblut! Intimò la lucertola di taglia più piccola.

    Febh non stette a rispondere, e si lanciò di corsa assieme al gruppo, mentre il vecchio rettile planava da un tronco all'altro. Ehi...che diavolo è un Arschblut? Ssalkampf ne aveva parlato, ma non aveva idea di che cosa significasse..E chi è stato ad attaccare la salamandra? Quelle mantidi di cui accennavano nella grotta?

    Correvano e correvano, anche se lo Yakushi seguiva soltanto, dato che non aveva idea di dove fosse, nè di dove stesse andando. Improvvisamente la lucertola umanoide intimò l'arresto, e persino il vecchio rettile volante atterrò su un ramo praticamente all'altezza del suolo, guardandosi intorno. A quanto pare avevano visite. Captato? io non vedo nien...

    Come uscite dall'aria stessa, quattro mantidi si gettarono all'attacco, minacciando tutti i presenti con le loro lame affilate. Ok la sorpresa, ma Ssalmann li aveva avvertiti. E poi quegli insetti erano decisamente TROPPO lenti per il Jonin. Un piccolo scatto laterale e Febh si portò fuori bersaglio, consumando appena un pò di chakra [Bassissimo-> Riflessi 625] non tanto per facilitare la sua difesa, ma per permettersi di agire anche in supporto delle lucertole. Aveva prestato attenzione ai movimenti di Ssalschnel e SSalfahr, e sapeva che erano veloci più o meno come i rettili.

    Grazie alla velocità nettamente superiore, ebbe il tempo di estrarre la snake sword mentre si spostava, facendola guizzare con un unico movimento fluido verso la testa delle due lucertole più lente [Basso->Riflessi 675]. Non mirava a loro, ma a intercettare i due insetti che li attaccavano, e infatti il metallo deviò a mezz'aria le falci, rendendole del tutto inoffensive. Ssalmann era abbastanza abile da difendersi da solo, deviando la minaccia con la coda.

    image
    Un agguato al giorno è il massimo che posso tollerare. Due sono già troppi. Sibilò, carico di minaccia mentre l'istinto omicida scivolava tutto attorno, intenso e soffocante come una nebbia velenosa. E stavolta non lascerò correre.

    Cos'erano quattro mantidi a confronto di un Jonin di Oto? Niente. E Febh aveva tutta l'intenzione di sterminarle il più in fretta possibile. Voi inseguite quel tizio Non gli era sfuggito l'uomo che si allontanava tra i cespugli e fece un cenno col capo in quella direzione. Dieci secondi e vi sono dietro, se ci sono guai fermatevi.

    Le lucertole scattarono all'inseguimento, mentre Febh passava al contrattacco. Un piccolo scatto, e appena fu a portata fece guizzare la snake sword in avanti, in un arco estrememente ristretto, per cercare di decapitare la mantide che lo aveva attaccato. Non solo il colpo era veloce [Basso-> Velocità 700], ma addirittura potenziato dal chakra elettrico, che scorreva nell'arma rendendola assolutamente devastante [Manipolazione della Natura -> Potenza 65+Semiparalisi] Anche provando a parare, probabilmente l'animale si sarebbe trovato senza un arto.

    Al contempo, un Kunai recuperato agilmente con la destra (dalla manica) e subito passato alla sinistra [Prestigiatore] veniva fatto girare a velocità incredibile, caricato di energia elettrica e quindi scaraventato contro la mantide che aveva cercato di colpire Ssalmann [Kaiten no Jutsu - Hajime (Tecniche rapide)+Kaminari - Forza 700, potenza 75 (Tecnica Economica)]. Il dardo mirava a trapassare il petto dell'insetto, presumibilmente abbattendolo sul colpo, inoltre avveniva quasi in contemporanea al fendente di spada.

    Comunque andasse, subito dopo Febh sarebbe scattato per avvicinarsi alle mantidi che avevano attaccato le lucertole più lente [Repulsione -> Velocità 700]. Quindi, con due rapidi e ampi fendenti avrebbe cercato di decapitarli non appena fossero stati a tiro, avvicinandosi se necessario (entro i limiti dello slot gratuito). Non solo il chakra elettrico ancora potenziava la spada [Manipolazione della Natura] ma ogni attacco era più veloce della norma [Basso il primo (Velocità 700), 1/2 Basso i successivi (velocità 675)]

    image
    Il tutto in una manciata di secondi, con alte possibilità di successo. Se fosse riuscito nell'intento, non avrebbe tardato a raggiungere il gruppo, accelerando il passo grazie alla repulsione, una o due volte [Repulsione - Velocità 700].

    Spero solo che quelle bestie non si siano allontanate troppo o rischio di perdermi.. Che poi perchè le seguiva e non si era dato alla macchia? Certo..non aveva idea di dove fosse, e quindi non poteva poi avere grandi speranze di tornare rapidamente alla civiltà...e poi tutto sommato era incuriosito (e irritato) nei confronti di chi aveva comandato a quelle mantidi di attaccare. Forse è più corretto dire che aveva deciso di riversare l'irritazione per tutta quella faccenda addosso al misterioso uomo in fuga, o comunque sugli insetti...una metodica un pò infantile di gestire lo stress, ma estremamente soddisfacente.

    E poi chi è che non ha qualche atteggiamento infantile ogni tanto? (anche se per Febh questo "ogni tanto" era molto, molto vicino al "costantemente")

    ____

    In caso contrario, avrebbe dovuto continuare a combattere, prima di raggiungere gli altri inseguitori..ma se aveva valutato correttamente le capacità nemiche, non avrebbe dovuto avere problemi ad abbatterli.
     
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  13. Alkaid69
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    «E' un insulto. Chi lo pronuncia comunica il proprio disgusSto»

    Inizia Ssalschnel, in risposta alla domanda del viandante.

    «Anche più di Aussblut»

    Puntualizza Ssalmann, definitivo.
    Quasi preso da una parlantina improvvisa, quest'ultimo risponde anche alla seconda delle domande. Forse perché sa che è l'unico a potervi rispondere.

    «Sono solo dicerie della gente comune. Non credo a nulla finché non l'ho visto e sperimentato sulla mia carne»

    Un balzo e si è già portato più avanti rispetto agli altri. La conversazione è terminata.
    La nana riprende, dopo un apparente momento di silenzio imbarazzante.

    «Lui è capitano delle guardie reali... e poi... e lui che decide i turni per gli scout...» Ssalschnell sembra rivelare ciò a malincuore; i suoi grandi occhi guardano in basso. C'è vergona, tanta vergogna. «Si sente responsabile della loro scomparsa, io credo...»

    -----------------



    Le mantidi cadono, una dopo l'altra.
    Le loro teste mozzate sporcano il terreno d'un liquido viola; puzzolente, disgustoso, quasi velenoso. Dalla schiena perforata di una, penzola qualcosa che assomiglia ad un cuore verdognolo, fissato all'interno del corpo solamente tramite una sottile arteria, mentre le restanti, tagliate con maestria chirurgica, riversano altro sangue al suolo.

    Il viandante è già pronto per inseguire il gruppo in fuga, ma già dopo il primo balzo escono allo scoperto altre due mantidi, in tutto e per tutto uguali alle prime quattro; erano rimaste ad osservare i movimenti del nemico per tutto il tempo perfettamente mimetizzate con l'ambiente.
    Una di loro si getta a capofitto sul giovane, ancora una volta brandendo le grandi chele affilate in un fendente diagonale mirato al centro del corpo. [Velocità: 500][Potenza 40]
    Ma questa volta è solo una distrazione, perché un sibilo improvviso taglia non solo l'aria, ma anche due alberi alla destra del viandante, come se fossero grissini.
    Una chela lunga almeno due metri si dirigeva parallela al terreno verso il fianco della vittima umana; chiunque, anche dotato di un corpo adamantino, sarebbe stato tagliato a metà in caso di mancata schivata [Velocità 575][Forza 600][Potenza 80]
    Se ancora vivo, il giovane Yakushi avrebbe notato alle sue spalle un'altra mantide, grande tre o quattro volte quelle solite. Una delle zampe sembra per un attimo assomigliare ad un tronco d'albero, ma presto si uniforma anche quella al resto del corpo. Quell'enorme mostro si era camuffato da albero.
    Il suo color nero e gli occhi rossi composti da numerosi esagoni le danno un'aria viscida, tipica di quegli insetti che gli umani sono spinti a calpestare per disgusto.

    Un altro fendente, altrettanto veloce, altrettanto letale; è portato con la chela sinistra un attimo dopo quello precedente. Perfettamente perpendicolare al terreno, il colpo tenta di affettare verticalmente il giovane. L'ombra creata dall'enorme chela guizza per un istante fra le fronde degli alberi ed è già sopra la vittima.[Velocità 600][Forza 600][Potenza 80]
    Ma le due più piccole in direzione opposta alla grande non stanno a guardare: quella che prima era rimasta ferma, apre la bocca e sputa un istante più tardi un liquido giallastro estremamente viscoso. Quello si espande a cono e puntanora alle gambe del malcapitato [Velocità 550][Diametro cono al punto d'impatto: 1m][Velocità e riflessi delle eventuali parti colpite ridotte di 2 tacche]

    Gli attacchi si alternano dal fronte e dal retro: ora la gigantesca mantide color pece fa schioccare rumorosamente la lingua nel palato mentre carica il braccio destro e fa sibilare un altro fendente parallelo al suolo diretto a tagliare le gambe del giovane.[Velocità 575][Forza 600][Potenza 80]

    Riuscirà il viandante a sopravvivere alla letale sequenza di imboscate e accerchiamenti?
    Tutti i nemici sembrano essere più lenti di lui, potrebbe seminarli, ma l'incognita di ciò che potrebbe trovare più avanti potrebbe fargli escludere questa possibilità.


    -----------------



    Se in qualche modo il viandante riesce a scampare il pericolo, in pochi minuti di corsa raggiunge il gruppo di tre salamandre. Sono ferme.
    La grossa stazza di Ssalfahr copre la sagoma seduta di Ssalmann, mentre Ssalschnel continua a urlare in posizione eretta, con le zampe anteriori posate sulle muscolose cosce della umanoide.
    Qualche passo più avanti e lo Yakushi può notare che quest'ultima è gravemente ferita al fianco [Ferita Medio-Grave].

    PERCHE'? PERCHE' TUTTI DEVONO MORIRE PER PROTEGGERMI???
    Non sono ancora morto, apri gli occhi Passhassar. Mata passe takurlu matassé ya. Se c'è qualcosa che mi ammazzerà, sarà la tua voce sStridula.

    «TU E SSALBESCHEID, PER COLPA MIA!!»

    «TI HO DETTO CHE DEVI...» si ferma di colpo prima di terminare la frase; alza lo sguardo: ha notato il giovane umano «abbiamo compagnia... sspero tu le abbia ammazzate tutte...»

    Se egli avesse posto domande sullo stato della Umanoide, sarebbe stato Ssalfahr a rispondere, dopo l'evidente volontà delle altre due di non fiatare.

    «Ehstato l'umano... è successo ehtutto in un ahttimo...krrrh ptù» Del catarro verdognolo viene sputato poco distante dalla mano di Ssalmann, il cui viso pare disgustato da quella espulsione tanto quanto dalla vista del viandante.«Ehnon abbiamo potuto fare nulla, ehha attaccato Ssalschnel, eh Ssalmann lo ha...ehschermato...no com'è quella parola... ehprotetto»

    E' UN MOSTRO!! VOLEVA CHE LO SEGUISSIMO!!!

    Lo Yakushi avrebbe potuto fare domande sulle specifiche dell'attacco e sulle abilità del fuggitivo, al che Ssalmann avrebbe a fatica risposto:

    «Ha una strana coda con un pungiglione. Non è un umano come gli altri, è un abominio. Può deformare il proprio corpo...»

    Ma non sarebbe riuscito ad avere spiegazioni più chiare: le tre sono visibilmente sotto shock.
    Può dire o fare qualcosa per riportare la loro mente in uno stato di concentrazione?
    La situazione sembra precipitata, ma il gruppo è vicino alla verita e Ssalschnell, se interrogato, avrebbe detto di essere ancora in grado di seguire le tracce dell'abominio.

    Con evidente dissenso di Ssalschnel, la umanoide raddrizza il busto, rimanendo comunque poggiato al tronco del grosso albero sotto il quale è seduto. Strappa l'intera parte inferiore della sua lunga tunica e comincia a fasciarsi il fianco.

    «Dobbiamo continuare, ora.»

    Si alza e comincia a dirigersi verso ovest. Sembra essersi ripreso dallo shock iniziale della ferita.
    Il viandante può tentare di fermarlo, ma Ssalmann non ne vuole sapere di interrompere la missione. Usare la forza è inutile, perché a quel punto anche le restanti due si sarebbero unite alla testarda umanoide.

    -----------------



    Il gruppo continua, e dopo circa mezz'ora di corsa sostenuta, giunge a quello che sembra il termine della fitta foresta. In realtà è solo un enorme spiazzo vuoto con al centro un altrettanto enorme masso semisferico che ad una più attenta analisi sembra essere dotato di una piccola entrata scavata al suo interno. A sua protezione ci sono due guardie.

    SPOILER (click to view)
    Combatti e ipotizza la continuazione dell'inseguimento nel caso in cui riesci a liberarti in qualche modo di loro.

    Ho lasciato la descrizione dello spiazzo generica. Fai concentrare Febh sui dettagli e io dirò cosa vede.
     
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    Insetti...bleah. Rabbrividì lo Yakushi nel vedere l'icore nauseabondo che bagnava il terreno, comunque non aveva tempo da perdere, e senza nemmeno degnare di un secondo sguardo quei cadaveri, si lanciò in avanti all'inseguimento.

    Manco a dirlo, e si trovò la strada sbarrata dall'ennesimo insetto e dalla sua falce affilata che stava calando, letale, nella sua direzione. Fermarsi e schivare avrebbe significato perdere troppo tempo, e dopottuo stava già correndo quindi si limitò ad accelerare! Uno scoppio di repulsione [Repulsione->675], unito a un abbassamento rapido del baricentro, lo portò a schizzare oltre l'arma che discendeva, sulla sinistra dell'insettone, in salvo. Certo, l'arto affilato fendette l'aria, ma non era l'unico: con la coda dell'occhio avvertì il pericoloso attacco che giungeva dal lato, in un'ampio arco che lo avrebbe segato in due, nonostante stesse correndo quasi parallelo al suolo. Ancora una spinta dal chakra adesivo[Repulsione->675] e Febh saltò, in un alto avvitamento che gli fece scorrere al di sotto quell'arma. Attacco sventato 2, la vendetta.

    L'acrobazia lo aveva costretto a rallentare e fermarsi, e quando toccò terra dovette acquattarsi, poggiando la mano al suolo. Comincio ad essere seriamente, seriamente irritato... Mormorò, fulminando i due orribili insetti con uno sguardo carico di irritazione. Il genere di sguardo che faceva scattare l'allarme rosso agli uffici di Oto, e che rendeva isterici gli impiegati. Non si spostò nè sembrò che avesse intenzione di farlo mentre la mantide oversize attaccava nuovamente. Stavolta lo Yakushi aveva intenzione di andarci giù pesante, e non ci stava a farsi bersagliare dagli attacchi di quelle creature.

    La falce saettò per l'aria, ma non trovò alcun bersaglio. All'ultimo istante lo Yakushi aveva composto un singolo sigillo, immergendosi nel terreno [Arte della Terra (Superiore)] e vanificando tutti gli attacchi successivi. Basta giochetti, era il momento di sterminare, e di far capire a eventuali altre mantidi che non era proprio la giornata giusta per mettersi in mezzo.

    Febh riemerse come una furia alle spalle della mantide più grossa (ne aveva memorizzato la posizione) saltando direttamente fuori dal terreno con l'intenzione di atterrarle sul groppone, mentre la sua spada, rapidamente estratta, saettava per ferire gli arti inferiori dell'insetto, ancora carica del chakra elettrico [Velocità 625 - Potenza 65+Semiparalisi] Che febh atterrasse o meno sul dorso dell'animale, si sarebbe poi avvicinato a gran velocità, per cercare un fendente letale contro la testa [Velocità 625 - Potenza 65+Semiparalisi]. Era in vena di decapitazioni quel giorno, e farlo dal dorso sarebbe stato non solo più semplice, ma anche molto più coreografico!

    Abbattuta la creatura, si sperava, Febh avrebbe poi lanciato una sfera contro gli altri insetti. La sfera ruotava rapidamente su sè stessa, e dopo aver percorso appena pochi metri avrebbe dimostrato tutta la sua pericolosità: un filo di acciaio assai sottile fuoriusciva da un punto, e la rotazione rapidissima trasformava quell'innocua sferetta metallica in un sottile e scarsamente visibile Fuuma Shuriken [1/2 Basso -> Forza 650 - Kaiten no Jutsu, Hajime (Tecniche Rapide) - Sfera Letale (potenza 35)]. Idealmente l'arma avrebbe seguito una traiettoria ellittica, tranciando il petto della mantide più vicina secondo una linea diagonale da spalla a fianco, e forse avrebbe anche potuto continuare la sua traiettoria colpendo pure la seconda, ma per ogni evenienza, Febh preparò un Jutsu letale

    Pochi sigilli, e puntando la mano in avanti scatenò un singolo fulmine, diretto contro la mantide [Velocità 675 - Potenza 55 (impronta V)]. Che schivasse, o anche fosse stata colpita, magari di striscio, da quel fulmine ne sarebbe emerso un secondo, e poi da questo un terzo, tutti diretti a trapassare il torace della mantide. Tutti ugualmente veloci e letali, e tutti emersi una frazione di secondo dopo l'eventuale impatto o schivata [Progenie di Fulmini, uso 1 Slot Tecnica]

    Sperando di aver fatto piazza pulita, Febh avrebbe potuto infine dedicarsi all'inseguimento, dopo aver portato alla bocca un tonico, per ripristinare almeno in parte le sue riserve.

    [...]

    Trovò i tre rettili fermi, agitati (specie quello tascabile) e anzi, piuttosto sconvolti. Rieccovi. Che succede, vi ha seminato? Ssalschnell sbraitava di congiunture cosmiche disastrose nei suoi confronti. O meglio, probabilmente constatava solo di portare sfiga. Ehm...per quanto sia estremamente formativo sentirvi parlare in quella strana lingua insensata, credo sia il caso che mi spieghiae cosa succede. E con questo non intendo certo sottolineare che concordo sul fatto che Ssalschnell porti sfiga, visto che da quando lo ho incontrato sono finito in un vulcano, e poi mi hanno inseguito delle mantidi giganti. Non intendeva sottolinearlo. Lo aveva detto direttamente. Almeno ebbe la delicatezza di non chiedere di fosse Ssalsbescheid.

    Sono morte, sono morte. Avrei anche perso del tempo a farle soffrire, ma visto come siete ridotti per cinque minuti senza di me..mi chiedo cosa sarebbe successo se avessi tardato. Rispose a Ssalmann, con sarcasmo che colava a fiumi in contrapposizione al brusco atteggiamento della lucertola ferita. Comunque dalle descrizioni dei tre, il fuggitivo sembrava sapere davvero il fatto suo. Mutazioni corporee, eh? Che fosse Omoi? Improbabile, anche se strano, non aveva una coda. Ma poi, nessun mostro e nessuna mutazione poteva essere più pericoloso di un uomo che non muore, dunque a parte il ribrezzo, non erano le trasformazioni a preoccuparlo.

    Comunque Ssalmann tagliò corto, voleva proseguire, e dopo aver fasciato al meglio la ferita prese ad andare. Gli altri lo seguirono, ma stavolta Febh si affiancò all'umanoide. Meglio che io stia davanti, sarò di certo più efficiente di te. Disse, sprezzante, mentre camminavano, ignorando eventuali commenti da parte dei rettili. Dopo qualche minuto, poi, fece un cenno del capo a Ssalmann. Ehi bestione. Con un guizzo di mano gli lanciò un oggettino rotondo [Prestigiatore], non dubitava che l'animale potesse afferrarlo facilmente. Era una piccola rotonda e nera. Prendilo. Non chiuderà il taglio, ma ti rimetterà in forze [Tonico di Ripristino Superiore] Non lo guardò neppure in faccia mentre lo diceva.

    Non stiamo a indagare le motivazioni dietro quel gesto, in ogni caso verrebbero tutte negate, o coperte con qualche battutaccia

    [...]

    Ed eccoli infine a uno spiazzo senza alberi, con un sasso dall'aria "grottosa", con due guardie davanti. Febh guardò di striscio i rettili. In situazioni come questa avrebbe evocato le sue lucertole scout, per indagare meglio, ma vista la faida era meglio evitare ulteriori complicazioni. Credo di poter sistemare le guardie senza che fare troppo rumore. Ma sarebbe meglio prima controllare nei dintorni. Ssalfahr..puoi seguire il limitare del bosco e vedere che non ci siano persone o trappole?

    Comunque, sanno che li stiamo seguendo, quindi non ha senso andare avanti con furtività, ma non mi dispiacerebbe avere una visione d'insieme... Guardò Ssalschnell e le piccole membrane che aveva attaccate agli arti superiori. Ehi...supponiamo che io ti lanci molto, moolto in alto...con quelle cosine riesci a tenerti in aria abbastanza da vedere tutto intorno? Sicuramente l'interlocutore sarebbe stato DECISAMENTE contrario, ma lo Yakushi avrebbe insistito. Se preferisci andare alla cieca e vedere altra gente ferita ok, accomodati. Non sarebbe stato difficile lanciarlo in alto, e poi lui planando lentamente avrebbe potuto studiare meglio la situazione

    Durante l'eventuale volo della lucertolina e l'ispezione di Ssalfahr, Febh avrebbe incalzato Ssalmann. Ok, basta giochetti. Chi sono i nemici? E da quanto sono qui? Siete già feriti e non ci tengo ad avere altre mantidi in mezzo ai piedi. Che sta succedendo? E chi è questo Ssalsbescheid?

    Una volta avute le informazioni, da tutte le fonti possibili, Febh avrebbe deciso se avanzare liberamente, già armato e in piena vista, oppure se seguire un approccio più subdolo.
     
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  15. Alkaid69
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    L'ingegnosa manovra del viandante e le successive devastanti tecniche furono letali per le improvvisamente indifese mantidi. Anche la più grande crolla fra sprazzi di sangue viola, sebbene non sembra morta, ma sicuramente in procinto di esserlo. Il giovane può avanzare, finalmente.

    [...]

    La situazione sembra peggiorare, e con un combattente ferito, il gruppo percepisce per la prima volta il peso di quel compito. Anche Ssalmann stesso deve accettare il generoso regalo del viandante. In lui è forte il senso del dovere, e se una droga umana gli permetterà di mettere anche solo un passo in più, la ingoierà con veemenza, sebbene disgustata. E così fa: afferra al volo l'oggetto facendo scattare la "mano", se lo caccia in bocca senza quasi guardarlo e ingoia.

    [...]

    Ssalfahr attende alcuni istanti dopo la richiesta del giovane; sembra dover processare la frase per intenderla a dovere, poi parte in esplorazione dopo aver brevemente alitato: «ahsì, certo»

    Ssalschnell è riluttante a farsi usare come cannocchiale d'alta quota, ma ad ogni modo le parole del viandante sembrano averlo raggiunto: «Non...»
    Ma non termina la frase, sembra sia preso da pensieri più importanti.
    Con cautela ma con grande agilità si arrampica fin sulla spalla del viandante, e in silenzio attende d'essere tramutato in cibo per catapulte.
    A stento trattiene un urlo durante il volo, poi spiega le ali, e dalla sua posizione il viandante non può più vederlo a causa della folta vegetazione.

    Nell'intermezzo d'attesa, il giovane si rivolge con forza alla lucertola umanoide, la quale resta in silenzio per alcuni interminabili secondi, senza mai distogliere gli occhi dalla figura dell'interlocutore.
    «Se sapessimo chi sono, non avremmo dovuto catturarti come capro espiatorio»Comincia, «Ssono qui da sempre, crediamo. Conoscono questo Paese, sanno sspostarsi alla perfezione. L'hai visto quello di prima, o no?» Il tono è sempre molto provocatorio «Di mantidi ne troveremo altre, mettiti l'animo in pace. Quel Arschblut con la coda non è l'unico ad evocarle, ce ne sono altri. Quello che ssta succedendo è che loro rapiscono i nostri per motivi che non sso e che ormai mi interessano poco. Entriamo lì dentro, li ammazziamo e torniamo. Asschpa kutarràn. Fine della storia»

    Alla successiva domanda, Ssalmann esita. Ci sono altri istanti di pausa, ora fa per aprire la bocca, sembra che stia per dire qualcosa ma si ferma.
    «E' uno dei nomi presenti nella lista di scomparsi.»
    Non dice che è un compagno, né un avversario, né un fratello, no, è un semplice nome su una lista.«E' sScomparso come tutti gli altri durante una ricognizione, sebbene non toccasse a lui quel giorno...» Ora si ferma, sa che ha detto qualcosa che spaziava fin troppo oltre i confini del loro rapporto, e si riprende: «Ora bassta, non mi seccare con queste domande su Ssalamandre morte. Chiedi a Ssalschnell, se proprio ci tieni»

    Intanto i due tornano, quasi all'unisono. Ssalfahr conferma che attorno stranamente non c'è nessuno: né mantidi, né umani; solo qualche trappola rudimentale e costruita in fretta.
    Ssalschnell conferma, aggiungendo che dall'alto è possibile notare che lo spiazzo in terra battuta ha un diametro di circa 30 metri, e la grande caverna è proprio al suo centro. Inoltre, alle spalle della grotta non ci sono altre guardie visibili. Un lavoro pulito e semplice dovrebbe essere possibile.
    Grazie ai suoi sensi affinati e alla posizione sopraelevata, Ssalschnell è riuscito a carpire qualche frase scambiata dalle due guardie: hanno parlato di un certo Clan della Lava, di cui le guardie suppongono faccia parte l'uomo con la coda e dal quale esse sono state ingaggiate. Si meravigliano però del fatto che ci sia stato un cambio di quartier generale da un momento all'altro e che quasi tutto il personale si sia spostato in un luogo che ancora non gli è stato comunicato.

    Quando deciderà di passare all'azione, le lucertole seguiranno le direttive.

    QUOTE
    Altro veloce interpost. Ho già il prossimo post pronto, quindi appena fai questo posto subito il resto.

     
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