Degenerated School on Ice.

[Addestramento per Dapaisu]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Kalastor
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il Drago della Terra; la Prigione senza Sbarre
    Cronache di Kiri, Capitolo 0


    Chi ha detto che ci si abituata a tutto, anche al freddo più intenso, probabilmente non era mai stato a Genosha. Oppure è morto subito dopo esserci stato. Niente è paragonabile a quel gelo infame, tanto pesante da spezzarti i muscoli ed entrarti nella ossa. Quando ti trovi a camminare in quell'inferno di ghiaccio puoi quasi vederlo mentre ti rotea attorno facendo a pezzi i tuoi sensi, giusto un istante prima di concederti l'illusione di un poco di tepore, niente più della calma prima del colpo fatale. Essere spediti nell'isola prigione è qualcosa di ancora peggiore di una condanna a morte, perchè se anche hai la forza necessaria per sopravvivere al suo inverno perenne, i mostri che la abitano verranno presto a reclamare il loro tributo di sangue. E non sono solamente i vermi albini, oppure le tigri bianche, o ancora i grandi rapaci che cavalcano la tempesta. No. Dove la neve ammanta ogni cosa risiedono mostri ben più terrificanti. Ninja tanto potenti da non poter essere uccisi, o abbastanza vecchi da aver ingannato persino la morte. Sì, sotto ogni aspetto il paesaggio spettrale di Genosha è quanto di più simile all'Inferno in terra.

    ♣ ♣ ♣


    Quindi Dapaisu poteva essere definito un demone? Probabilmente sì, perchè viveva in quel luogo da ormai quattro anni. Più di un migliaio di giorni trascorsi sospeso fra la vita e la morte, in luogo fuori dal tempo, talmente lontano da sembrare quasi un Mondo a parte. Un numero infinito di ore scandite la ruggire ininterrotto della tempesta, dalla morsa del freddo, dalla lotta contro i cattivi delle leggende. Eppure era ancora vivo, e per giunta anche in buona salute. Quello era un pomeriggio come tanti altri, diviso fra il camminare nel nevischio e l'arrancare nella neve. Nulla sembrava turbare il delicato equilibrio di totale assenza di stimoli. Ma il vento e subdolo, e forse anche menzognero, perchè d'un tratto giunse alle sue narici l'ombra di un odore conosciuto, per quanto lontano. Aroma di tabacco essiccato al sole, gusto dolce ma intenso, ricordi di cuoio bruciato. Nessun dubbio, un sigaro.
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Your friendly neighborhood Spider-Man

    Group
    Giocatori
    Posts
    11,680
    Reputation
    +248
    Location
    Kyuusekai – Vecchio Mondo

    Status
    Offline

    Un Miraggio?


    Come ogni pomeriggio, oramai da tempo immemore, Dapaisu sfidava il gelo pungente e l'insolente tempesta a caccia della cena.
    Forse a causa dell'adrenalina conseguente da quella pratica, o forse per chissà quali ignote cause, fatto stava che era sempre di buon appetito dopo l'attività venatoria e perciò questa divenne ben presto un'abitudine, fin dai primi giorni a Genosha.
    Lo Shinobi-Kumo era da poco uscito dalla grotta che per quella settimana lo avrebbe ospitato e si dirigeva a passo pigro verso la boscaglia ad ovest.
    La pelliccia d'orso che indossava, divenuta d'uopo per affrontare il clima ostile, aveva perso ogni candore ed il suo attuale colorito tra il beige ed il catrame risaltava appena in mezzo al pallore della neve. La lunga barba grigia che spuntava da sotto il cappuccio del vello aveva raggiunto una lunghezza straordinaria, tanto da arrivare alla metà busto del Ronin.

    All'improvviso, come un fulmine a ciel sereno che d'estate squarcia la volta celeste, giunse alle narici di Dapaisu un odore pungente ma al tempo stesso soave, un aroma inebriante che riuscì a riscaldarlo meglio di un fuoco. Negli ultimi tempi il suo corpo e la sua mente gli avevano giocato brutti scherzi, ma quella fragranza così intensa seppur così lontana non poteva essere un miraggio.


    Non ci sono dubbi. Questo è un sigaro e io lo devo avere.


    Quell'evento inaspettato doveva averlo davvero impressionato nel profondo, dal momento che nell'avvicinarsi a passo sicuro alla fonte di quel profumo Dapaisu non si fece troppi scrupoli di essere un facile bersaglio. Se si fosse trattato di una trappola sarebbe stato come un aitante giovane che si curva a pi greco mezzi dinnanzi una platea di pederasti: insomma, un'inchiappettata sicura.
     
    .
  3. Kalastor
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il Drago della Terra; la Prigione senza Sbarre
    Cronache di Kiri, Capitolo 0


    Le abilità di un Ninja esperto unite ad un'astinenza devastante si uniscono a formare un'arma micidiale quando c'è in ballo la possibilità di gustarsi un buon sigaro. La traccia era talmente forte da essere quasi imbarazzante e mentre i piedi di Dapaisu affondavano nella neve la sua mente correva già al momento in cui si sarebbe goduto quel piccolo lusso. Circa cinque minuti a passo sostenuto lo separavano dal luogo dove presumibilmente si trova il suo prezioso obiettivo e li divorò senza esitazione. Questo lo portò a superare una sorta di grande lastra inchinata per catapultarsi letteralmente al centro di una radura - se così si poteva chiamare - per una trentina di metri quadrati totali. Di fronte a lui solamente l'immensità del mare a perdita d'occhio con gli aguzzi profili di qualche iceberg alla deriva.

    Su questo paesaggio idilliaco si stagliava una figura insolita, dalla quale proveniva un sottile rivolo di fumo. Sedeva su un blocco di ghiaccio vicino alla riva rivolgendo le spalle a Dapaisu. Era a dir poco imponente, con larghe spalle piazzate e due braccia spesse come travi d'acciaio, e dall'aspetto altrettanto pesante. Indossava un abito di pelle logora, un tempo nero come la pece, lungo il cui bordo si poteva intravedere una rifinitura in pelliccia. Parte della testa era coperta dal collo dell'abito e per quanto era possibile vedere doveva avere corti capelli neri. Era leggermente piegato in avanti, con il capo abbassato e sembrava completamente immobile. Era completamente allo scoperto, ed almeno da quel punto di vista i due potevano dirsi alla pari, nel caso di un - probabile se non certo - proseguo violento della situazione.

     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Your friendly neighborhood Spider-Man

    Group
    Giocatori
    Posts
    11,680
    Reputation
    +248
    Location
    Kyuusekai – Vecchio Mondo

    Status
    Offline

    Ready,
    Set,
    Fight!


    L'andatura sostenuta del Ronin bruciò in un paio di minuti la distanza che lo separava dalla fonte di quel profumo inebriante. Si ritrovò dunque in uno spiazzo che si affacciava sulle gelate acque del mare, dove affioravano qua e là acuminati iceberg cristallini.
    Di fronte a Dapaisu, adagiato su di un blocco di ghiaccio prossimo alla costa, si trovava uno strano individuo che, fumando noncurante, gli dava le spalle. Il fisico monumentale dell'uomo non passò inosservato a Dapaisu che, tuttavia, non arrestò il passo felpato.
    Arrivato approssimativamente ad una distanza di un paio di metri si fermò ed arretrò leggermente la gamba destra, ruotando il piede di una quarantina di gradi verso l'esterno. Assunse quindi una posizione di guardia, abbassando appena il baricentro e portando la mano superiore sinistra protesa a protezione del mento e quella destra superiore poco sotto a difesa del plesso solare. Gli altri quattro arti erano invece tenuti coi gomiti bassi a protezione dei fianchi, mani aperte ed avambracci distesi in avanti. Il Chakra intanto cominciava a circolare vorticoso nel corpo, pronto a raggiungere i muscoli.

    E tu chi diavolo sei?


    La voce del Ronin era greve e roca, il tono quasi sarcastico e le parole lente e ben scandite.

     
    .
  5. Kalastor
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il Drago della Terra; la Prigione senza Sbarre
    Cronache di Kiri, Capitolo 0


    Benchè la situazione gli lasciasse tutto il tempo per reagire, quell'individuo scelse consapevolmente di far avvicinare il nuovo venuto. Scelta insolita, soprattutto in un luogo spietato come la splendida Genosha. Dapprima non rispose, liberando una zaffata di fumo come unica testimonianza dell'essere effettivamente vivo. Poi si scrollò la neve dalle spalle, e con inusitata lentezza si alzò. Ed era alto. Cazzo se era alto. Due metri, forse anche di più, con spalle abbastanza larghe da poter sostenere il peso del Mondo intero. E quel cappotto a dargli un retrogusto da tristo mietitore.

    Rimase immobile per qualche secondo, come se non temesse alcuna aggressione o non fosse in condizione di farlo. Quindi di voltò.I pantaloni avevano il taglio netto che si usava almeno una cinquantina d'anni prima e sul petto si apriva una camicia azzurro scuro a mostrare una quantità preoccupante di tagli ed incisioni chirurgiche. I muscoli davano l'idea di un corpo scolpito nell'acciaio e sulle braccia questa impressione aumentava esponenzialmente, con le maniche che quasi cedevano sotto la spinta di tanta massa. Ma su tutto il viso era certamente l'elemento più impressionante. Pelle di un grigio malsano e fottutamente innaturale, sfigurata da una miriade di cicatrici fra le quali spiccava una perpendicolare alla linea del naso, con occhi di un verde marcio a ricordare la più putrida delle paludi ed il più profondo abisso oceanico. I capelli impiastrati si disponevano ordinatamente ai lati del viso incorniciando quella maschera di morte.

    Potrei chiederti lo stesso.. - La sua voce era un misto fra il suo del metallo raschiato ed il cupo brontolio dell'Inferno. - ..oppure..



    Il sorriso deformò l'espressione in una tonalità ancor più sinistra, e prese forma nell'istante esatto il cui il colpo partì. Era il più stupido degli attacchi, la più basilare delle azioni, una di quelle col peso strategico del pugno dato da un ubriaco in uno scoppio di adrenalina. Ed infatti non era niente più di quello. Un diretto ignorante rivolto al volto - Ohoh, giuoco di parole.. - con abbastanza furia da poter, appunto, vantare un posto nell'albo d'onore degli alcolizzati violenti. Ma era veloce, dannatamente veloce. Veloce come un'emozione, pesante come il dopo sbornia.
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Your friendly neighborhood Spider-Man

    Group
    Giocatori
    Posts
    11,680
    Reputation
    +248
    Location
    Kyuusekai – Vecchio Mondo

    Status
    Offline

    Tempesta Muta


    In un primo momento quel losco figuro parve ignorare la domanda di Dapaisu, limitandosi ad emettere un'intensa nube di fumo. Sebbene la distanza fosse di un paio di metri, l'aroma del sigaro era così intenso per il Ronin che gli sembrò di assaporare l'esalazione del tabacco nella propria bocca.
    Qualche istante dopo, lo strano uomo si alzò lentamente e con la medesima pacatezza si voltò. Se in un primo momento, quando era adagiato di spalle su quel blocco di ghiaccio, il curioso individuo era apparso imponente, ora che si trovava in posizione eretta era qualcosa di spaventoso. Nonostante Dapaisu fosse ben più alto della media, l'uomo lo sovrastava di una ventina buona di centimetri. Le spalle erano spropositatamente larghe, le braccia nerborute parevano colonne di marmo.


    image



    Gli occhi dello Shinobi-Kumo scivolarono rapidi sul volto dell'estraneo, la cui pelle di un innaturale grigio era solcata da numerose cicatrici. Poi, in maniera quasi inattesa, lo sconosciuto parlò. La sua voce si incastonava perfettamente col suo aspetto quasi demoniaco.

    ..oppure..


    E la frase terminò, anziché con le scialbe parole, con un gesto molto eloquente: un rapido destro indirizzato al volto di Dapaisu. Il sibilo del pugno era chiaramente udibile anche nel mezzo della tempesta di neve di Genosha.
    In un primo momento il Ronin fu quasi spiazzato nel veder partire l'offensiva avversaria ma, recuperata la fredda lucidità, seppe come reagire. Il Chakra accorse celere all'arto superiore sinistro, andando in particolare a concentrarsi nel muscolo deltoide e nel gomito, per un consumo totale pari a Mediobasso. La difensiva, favorita dalla posizione di guardia (Dachi) assunta in precedenza, si compose di un fluido movimento del braccio che era posto a protezione del mento, con la rotazione della spalla per portare il gomito a difesa della tempia [Riflessi: 525; Resistenza: 550].
    Vi furono poi alcuni secondi in cui gli sguardi dei due si incrociarono. I loro copri erano ora rasenti.

    E' odore di alcol quello che sento?


    Mormorò il Ronin con un tono quasi lugubre che, a dispetto del contenuto frivolo delle parole, esprimeva la tensione della situazione.
     
    .
  7. Kalastor
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il Drago della Terra; la Prigione senza Sbarre
    Cronache di Kiri, Capitolo 0


    Uh? - La sua voce roca tradiva perplessità così come le sopracciglia inarcate. - Ma tu guarda..!


    Rimase a fissarlo da dietro l'immensità dei suoi occhi cadaverici. Era come affacciarsi alla bocca di un Mondo dominato dalla putredine, come contemplare la fine dalla vita e l'inizio della morte. Non seguitò con altri attacchi, si limitò a premere. Invece di ritrarre il braccio, comincio a spingerlo in avanti. Senza apparente sforzo scaricò sul proprio interlocutore il peso di una montagna, in maniera tanto graduale da farlo sembrare quasi un gioco. Il braccio sinistro abbandonato lungo il corpo immobile, l'espressione impassibile. Non dava l'idea di sapere bene quando fermarsi, e la pressione era simile a quella del Mondo intero.

    Eh già.. - Al fianco del blocco dov'era seduto si poteva chiaramente notare una tozza bottiglia marrone. - ..ne vuoi un pò? - Anzi, non una semplice bottiglia, ma una di quelle che si potrebbero trovare in una vecchia locanda. - Mi ricordi un ragazzino..


    Nella mente di Dapaisu questa consapevolezza giunse tanto rapidamente da lasciarlo sconvolto. Quel sakè doveva avere almeno un centinaio d'anni ed il solo recipiente valeva abbastanza da pagare un mese intero alle terme. Con tanto di massaggi tonificanti. Inoltre l'invitante odore del sigaro aveva invaso le sua narici per via della vicinanza, e questo stuzzicava ancor più i limiti dell'astinenza. Alcol e fumo nello stesso luogo, e solo un gigante maledettamente forte ed incazzato a frapporsi fra lui e loro. Poi l'altro decise di dare una scossa alla situazione, e mosse il braccio mancino. Un singolo sigillo composto per metà, e dalla sua bocca uscì rapida una zaffata di fumo nerastro.

    Aveva sei braccia come le tue.. - Sibilò mentre quella cupa nebbia si formava. - ..i capelli bianchi.. - Ben presto assunse una consistenza viscosa, divenendo capace di appiccicarsi a qualunque cosa toccasse. - ..ed una devastante dipendenza dall'alcol.


    Tutto di quella tecnica suggeriva una rapida ritirata. Si era creta rapidamente e nell'immediato non sembrava essere nulla di speciale, ma il modo in cui impediva i movimenti se toccata lasciava intendere che alle spalle vi fosse una sorpresa ben poco piacevole. Già, come se le sorprese da dietro potessero mai essere piacevoli. Anche se tutto sommato quell'altro sembrava molto più interessato al proprio monologo che al combattimento vero e proprio. Si limitò ad arretrare di un passo, portando il braccio destro all'altezza del petto ed appoggiandovi sopra il gomito sinistro, mentre con la mano mancina reggeva il sigaro.

    Siamo stati nemici per tanto tempo.. - Grugnì dipingendosi un ghigno arrogante sulle lebbra tumefatte. - ..anche quando diventò un pezzo grosso alla Roccia, o qualcosa del genere..


    Sei braccia, capelli bianchi, sei braccia. Poteva forse trattarsi di..?
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Your friendly neighborhood Spider-Man

    Group
    Giocatori
    Posts
    11,680
    Reputation
    +248
    Location
    Kyuusekai – Vecchio Mondo

    Status
    Offline

    Cazzotti come Pietre


    Uh? Ma tu guarda..!


    Nel volto malsano del gigante fece capolino per qualche attimo un'aria stupita. Gli occhi, del tutto atoni, richiamavano alla mente quelli di un cadavere in decomposizione. L'espressione tornò rapidamente indifferente e subito continuò la sua offensiva.
    Mantenendo il braccio nella posizione in cui era stato bloccato da Dapaisu, il bestione si limitò a spingere l'arto in direzione del Ronin. La sua forza era tale da scaricare sullo Shinobi-Kumo una pressione allucinante.
    Per non essere schiacciato da quella spinta abnorme, Dapaisu dovette dare fondo a tutte le sue forze. I muscoli della spalla, tesi come travi d'acciaio, sostenerono in un primo momento quella massa monumentale. Man mano che la pressione del gigante aumentava, però, la contrazione delle fibre muscolari era tale da causare un bruciore paragonabile solo ad un incendio sotto pelle. Con la prolungata espulsione dell'aria dai polmoni e concentrando ogni tempra mentale e fisica che aveva in corpo, cominciò a spingere il braccio verso il colosso. Il muscolo della spalla sembrava ora in preda agli schizzi di un macellaio pazzo armato di punteruolo. Facendo forza anche sulle gambe rocciose, il Ronin riuscì ad apportare maggior pressione alla sua spinta.
    Nel frattanto il gigante, che sembrava non risentire dello sforzo, parlò nuovamente con la sua voce d'oltretomba.

    Eh già .... ne vuoi un po'?


    Il volto del Ronin segnato a fondo dalla fatica si illuminò improvvisamente. Le iridi dorate andarono fugaci al blocco di ghiaccio su cui, qualche minuti prima, sedeva quello strano individuo. Adagiato sulla neve fresca vi era un fiasco di sake dall'aria antica. A giudicare dal recipiente doveva essere invecchiato per moltissimi anni.

    Mi ricordi un ragazzino..


    Dapaisu era troppo impegnato a contemplare quella meraviglia di sake per dare peso alle parole del gigante. Stava anche riflettendo sulla proposta dell'uomo, troppo banale in un contesto così assurdo per essere presa in considerazione alla leggera.
    Non ebbe il tempo di abbozzare una risposta che il colosso tornò all'offensiva: con la mano mancina compose un sigillo e dalla bocca effuse una zaffata di fumo nero preoccupantemente densa.

    Aveva sei braccia come le tue ... i capelli bianchi ... ed una devastante dipendenza dall'alcol.


    La voce del bestione era quasi un sibilo attraverso quella strana nube di fumo nero che, tra una pausa e l'altra nelle parole, si espandeva e sembrava divenire quasi fluida. Quella frase e quella situazione balenarono fra un neurone e l'altro nella testa del Ronin, riportando alla luce un vecchio episodio della sua adolescenza.


    Manca poco...


    E mancava davvero pochissimo. La mano di un giovanissimo Dapaisu distava un paio di centimetri dall'oggetto desiderato.
    Si trovava in un magazzino polveroso, come testimoniavano le suppellettili dismesse qua e là. Un'unica, ampia finestra dava all'esterno, attraverso la quale era possibile intravedere le montagne di Iwa in piena stagione estiva.
    A giudicare dall'incedere circospetto e furtivo di Dapaisu, la sua presenza in quel luogo non era autorizzata. Lo Shinobi-Kumo di allora dimostrava grosso modo una ventina scarsa di anni, presentava capelli di un nero corvino pettinati alla meno peggio e delle basette a spigolo. L'oggetto dei suoi desideri al quale si stava avvicinando in maniera oltremodo cauta era un grande recipiente marrone, collocata ad un angolo della stanza.

    Ci sono!


    Le dita ossute del giovane erano andate a toccare con un ultimo, sommo sforzo psicologico l'agognato trofeo. Ma poi fu come un blackout.
    Dapaisu perse coscienza per qualche istante e quando riaprì gli occhi vide una nube di fumo grigio sopra di lui. Ci mise un attimo a realizzare che era stato scoperto. Con un balzo felino cerco di allontanarsi da lì, ma un secondo poderoso colpo portato da una mano massiccia che uscì dalla nuvola plumbea gli picchiò nuovamente sul capo.

    Ahahahah, ma tu guarda chi abbiamo qui!


    Il fumo si diradò poco a poco, rendendo l'apparizione della figura che vi si celava quasi teatrale. Un omone a petto nudo sui due metri, dal fisico scolpito nella roccia e dalla pelle olivastra si manifestò, fumando un grosso sigaro da cui probabilmente era scaturita la nube. Sfoggiava una curiosa barba bianca che sembrava ignorare il principio di gravità, una lunga chioma leonina argentata e sei braccia grosse come pilastri di marmo.

    image


    Con uno sguardo letteralmente infervorato si rivolse al ragazzo, che sembrava più svenuto che cosciente.

    Pensavi di farmela, eh?! Ahahah! Ti meriti questi e molti altri cazzotti, se non sei nemmeno capace di rubare del sake ad un povero vecchio! Ahahah!



    Maledisse il Vecchio per quei pugni duri come pietre, al cui solo pensiero gli tornava a far male la testa. Che quello strano individuo si stesse riferendo a lui?
    Non c'era però il tempo di lasciarsi a nostalgici ricordi o a teorie campate in aria. L'oscura nube di fumo avanzava verso Dapaisu e aveva tutta l'aria di essere un gramo presagio. Circondò la figura del Ronin e lo sorpassò, come se questo si fosse letteralmente smaterializzato.

    Ad un paio di metri dal gigante, echeggiò la voce grave dello Shinobi-Kumo che utilizzando l'Arte della Terra [Consumo: Mediobasso] era sbucato nei pressi del blocco di ghiaccio e della corpulenta bottiglia di sake.

    Posso servirmi? Dalle tue parole parrebbe che tu conosca il Vecchio, quell'attempato cazzone di Kumogurei. Chi diavolo sei?!


    Era la seconda volta che chiedeva lumi sull'identità dello sconosciuto e, forse, questa volta non avrebbe ottenuto come risposta un cazzotto.
     
    .
  9. Kalastor
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il Drago della Terra; la Prigione senza Sbarre
    Cronache di Kiri, Capitolo 0


    Chi diavolo sei!? - Nel voltarsi stupore e follia si mischiarono in un'espressione fuori dal Mondo. - Ostinato eh? - Ruotò completamente portandosi a fronteggiarlo di petto. - E va bene, questo gioco comincia a piacermi. - Incrociò le braccia, piegando la testa di lato il tanto necessario a dare un piega sinistra al suo sguardo. - Io sono il Re di Genosha.. - Nel dirlo esplose in una risata simile al rumore di una sega arrugginita usata su un pazzo furioso. - ..puoi chiamarmi Kurokaku.



    CITAZIONE

    Flashback



    L'ennesimo giorno di battaglia concluso in un nulla di fatto. Ormai da settimane si era tutti strette in una logorante guerra di trincea, senza che neppure s'intravedesse la fine del conflitto. Era il far della sera, e fra i turno di guardia e l'altro i Ninja di Iwa si godevano un pò di meritato riposo. Quella sera il vecchio aveva bevuto molto. Anzi, meglio. Quella sera il vecchio aveva bevuto più del solito. No, ancora non va bene. Quella sera il vecchio aveva dato fondo alla roba forte, e gli era presa la sbronza malinconica.

    La Guerra è cambiata. - Il suo sguardo era perso nelle nebbie dell'alcol. - Una volta non era così. - Si passò il dorso della mano sulla barba, pulendo via un rivolo di liquore. - Si combatteva per un ideale, gettando sul campo di battaglia l'anima. - Un sorriso amaro subito spento dall'ennesimo sorso. - Allora c'erano grandi Ninja, creature mostruose dai poteri spropositati, ma sui quali potevi contare. - Un colpo di tosse ed il raschiare della gola mentre lo ricacciava giù. - Ad un certo punto di conoscevamo tutti, e per certi versi quando uno di noi moriva ci si sentiva persino tristi, perchè un grande nemico aveva ceduto il passo. - Ridacchiò a denti stretti, con la lucidità di un vecchio stanco. - Ne ricordo uno in particolare, un cazzone della Cascata con abbastanza anni sulle spalle da aver conosciuto mio nonno. - La bottiglia si svuotò delle ultime gocce e lui la frantumò, rendendola niente più che polvere. - Usava un numero di tecniche spropositato e non conto le volte in cui ci siamo affrontati sul campo di battaglia.. - Una sorta di grugnito soddisfatto al ricordo dei vecchi tempi. - ..qualche volta arrivava ad un passo dl farmi fuori, qualche altra toccava a lui. - Poi un sorriso nostalgico. - ..Kurokaku si faceva chiamare, probabilmente ora sarà morto anche lui.



    Non gli capitava spesso di perdersi in chiacchiere, anche perchè il più delle volte si limitava a fare a pugni con qualcuno prima di appisolarsi da qualche parte. Ma nei rari momenti in cui parlava del suo passato, emergeva la figura di un grande guerriero, ora schiacciato dall'incalzare di valori in cui non riesce a ritrovarsi, ma ancora fiero e competitivo. Kumogurei era anche questo, un nostalgico bastardo con il vizio del bere con più di cento anni sulle spalle.

    Ti dice niente questo nome? Non credo. - Sembrava inorgoglirsi a quel pensiero. - Sei troppo giovane, non avrai neppure 100 anni. - Sbuffò con senile arroganza, concedendosi un'altra fragorosa risata. - Ma a quanto pare conosci il piccolo Kumogurei della Roccia!.. - Lentamente portò le braccia lungo i fianchi per poi raddrizzare la testa. - E questo fa di te una persona interessante.



    Le parole cedettero il passo ai fatti quando alzò il braccio destro, componendo una serie di sigilli con sorprendente rapidità. Poi portò indietro la gamba sinistra piegando invece la destra per sostenere un abbassamento del baricentro a cui seguì il repentino ritrarsi del capo. Il suo pettò si gonfiò in un poderoso respiro nel caricare quello che ben presto si rivelò essere un Ninjutsu d'enorme potenza. Una sfera di fuoco nero grande quanto lo stesso esecutore prese a muoversi con grande velocità di direzione di Dapaisu. Lo spostamento d'aria alzava turbini di neve mentre il corso dell'attacco scava un profondo solco sulla superficie instabile del ghiaccio. Giunta grosso modo a distanza utile per colpire il Ninja però, esplose. Una deflagrazione di considerevole entità, che disperse nell'aria una miriade di corpuscoli più piccoli. Atterrarono in un tintinnio sinistro, prima di assumere la forma di piccole lucertole e correre contro lo Shinobi di Iwa.

    Nel mentre, coperto dal corso della sua tecnica, Kurokaku scattò in avanti, sempre forte della sua disumana rapidità, bruciando in pochi istanti la distanza fra lui e l'avversario. Ad esplosione avvenuta spiccò un salto, per calare così un diretto indirizzo al viso del bersaglio, al quale seguì immediatamente dopo una rotazione del corpo per tentare di sferragli un calcio alla bocca dello stomaco. Uno di quei puntoni belli cattivi, portato con la pianta del piede. Era assurdo vedere un corpo tanto immenso muoversi con una velocità tanto elevata.

    Kumogurei era duro come la roccia di cui portava il nome! - La risata esaltata che seguì gettò sull'intero scontro un velo di follia. - Vediamo che sai fare!

     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Your friendly neighborhood Spider-Man

    Group
    Giocatori
    Posts
    11,680
    Reputation
    +248
    Location
    Kyuusekai – Vecchio Mondo

    Status
    Offline

    Coriandoli a Natale


    Ostinato eh? E va bene, questo gioco comincia a piacermi. Io sono il Re di Genosha .... puoi chiamarmi Kurokaku.

    L'uomo accompagnò la rivelazione del titolo e del nome con una fragorosa risata secca. In un primo momento tale nome non accese alcuna lampadina nella testa di Dapaisu. La sua mente sentiva il peso degli anni - e della malattia - più di quanto il Ronin volesse ammettere.

    Ti dice niente questo nome? Non credo.

    Gli occhi di Dapaisu si fecero più piccoli, come se focalizzando meglio la vista su quel tale volesse mettere a fuoco un lontano ricordo.

    Sei troppo giovane, non avrai neppure 100 anni.

    Come aveva immaginato, l'abietto nemico doveva essere molto più vecchio di lui. Probabilmente era più in là coi secoli pure del Vecchio. Sulle labbra dello Shinobi-Kumo, contornate dalla folta barba più grigia che nera, apparve un sorriso di sincero e malizioso interesse.

    Ma a quanto pare conosci il piccolo Kumogurei della Roccia! .. E questo fa di te una persona interessante.

    Il Chakra continuava a vorticare frenetico all'interno del corpo di Dapaisu. Si aspettava, da un momento all'altro, un attacco nemico: e non sbagliava. Kurokaku si mise a comporre diversi sigilli, assumendo una posa molto simile a quella che anticipava la Gokakyu no Jutsu. Il tutto avvenne in un batter d'occhio. Il nemico gonfiò il petto e sputò dalla bocca un'enorme sfera di un fuoco nero quasi inquietante, che percorse la distanza che la separava dal Ronin ed esplose. L'unica difesa che Dapaisu riuscì ad approntare in quel breve tempo fu un poderoso balzo all'indietro, potenziato da una dose pari a Bassissimo in ciascuna gamba. Mentre era ancora in aria il Ronin notò che l'avversario incedeva fulmineo verso di lui e assunse dunque in volo la posizione di guardia "Dachi". Non appena posò i piedi a terra, Kurokaku gli era già addosso.
    Il nemico aveva eseguito un balzo subito dopo l'esplosione e la lotta fra i due sembrava quasi una danza. Dapaisu portò le braccia superiori a protezione del volto, trattenendo a fatica la forza quasi demoniaca dell'avversario. Il secondo colpò seguì con una rapidità mostruosa. Il Ronin non poté fare altro che ricorrere all'Innata: la secrezione di uno strato di Ragnatela Dorata fu immediata e tale manto andò a proteggere come uno scudo la zona inferiore del tronco [Consumo Bassissimo: Durezza 4, Potenza 20]. Il colpò fu totalmente assorbito ma il Ronin era comunque col fiato spezzato.

    Kumogurei era duro come la roccia di cui portava il nome! Vediamo che sai fare!

    Le parole di Kurokaku riaccesero il sorriso sul volto, segnato profondamente da una cicatrice, di Dapaisu.
    I due si trovavano ancora vicinissimi e non appena il colosso terminò di parlare il Ronin partì all'attacco. Come un fulmine la mano destra superiore partì all'indirizzo del volto dell'avversario, cercando di andare ad impattare contro il mento con il palmo della mano.

    CITAZIONE
    Shotei [ x ]
    Richiede: Geni del Ragno
    Letteralmente significa “palmo della mano”. E’ un colpo offensivo portato al volto e generalmente al naso con il palmo della mano. E’ spesso eseguito dopo un blocco dell’offensiva avversaria. Può essere usato in combo con la Kumo Nenkin per rendere il colpo affilato o più duro. Grazie alle braccia extra, è possibile portare il colpo e al contempo mantenere la guardia.
    [Slot azione variabili]

    Forza e Velocità di tale movimento risultavano potenziate rispettivamente di 2 e 3 Tacche, per un dose di Chakra pari a Medio affluita nell'arto. Al contempo le due braccia intermedie, ancora poste nella posizione di guardia a mezz'aria all'altezza dei polmoni, si unirono per comporre celeri un paio di sigilli.
    All'improvviso, quasi con la stessa rapidità del primo colpo, il ginocchiò sinistro del Ronin si mosse puntando l'osso dell'anca destra di Kurokaku.

    CITAZIONE
    Hiza Geri [ x ]
    Richiede: Geni del Ragno
    Classico colpo del karate portato con il ginocchio. Aprendo la difesa delle braccia intermedie ed inferiori, l’utilizzatore porta in avanti il corpo ed esegue una ginocchiata. Il colpo può essere portato frontalmente, mirando in genere alla bocca dello stomaco e in caso di guardia avversa larga anche al viso; può anche essere laterale, assicurando all’esecutore una minor esposizione ai colpi nemici. Sono inoltre possibile diverse combinazioni di colpi di ginocchio, volte ad aprire la difesa opponente. Può essere usato in combo con la Kumo Nenkin per rendere il colpo affilato o più duro. Grazie alle braccia extra, è possibile portare il colpo e al contempo mantenere un buon equilibrio.
    [Slot azione variabili]

    L'azione fu accompagnata da uno sputo indirizzato al volto nemico, mentre tutte e sei le braccia riprendevano la posizione di guardia "Dachi".
    CITAZIONE
    Saliva Acida – Suppai Tsuba
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Uccello, Cavallo, Serpente
    L'utilizzatore può espellere una saliva diventata parzialmente acida. Questo liquido viscoso e corrosivo avrà una gittata massima di 6 metri e causerà un danno acido di potenza pari a 5 per 3 round. Se il liquido colpisce il viso, ridurrà di 2 gradi la vista dell'avversario per 3 round. Sciacquare diverse volte con acqua le parti coinvolte elimina qualsiasi malus.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]

    Infine lo sguardo di Dapaisu si posò su quello di quell'avversario immondo. Gli occhi dorati del Ronin trasmettevano un ardore intenso come il fuoco e penetrante come il gelo.
     
    .
  11. Kalastor
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il Drago della Terra; la Prigione senza Sbarre
    Cronache di Kiri, Capitolo 0


    Lo scambio fu un susseguirsi esplosivo di colpi micidiali. La differenza di stile fra i due Ninja era evidente e questo contribuiva a rendere ancor più spettacolare quel combattimento. Due approcci sostanzialmente opposti si stavano scontrando come a voler decidere chi dovesse essere il vincitore nella lotta fra il vecchio ed il nuovo. Lui, Shinobi millenario reso folle dal tempo. L'altro, eroe di un Mondo scomparso alle prese con una terribile malattia. Per certi versi uguali, per molti altri diversi. Una cosa era certa, nessun pronostico aveva valore in quella battaglia, era tutto nelle mani dei contendenti.

    Il primo attacco di Dapaisu non lo colse impreparato e dopo averlo visto arrivare spostò la testa in avanti, intercettando il palmo con la fronte prima di fargli raggiungere il bersaglio designato. Un colpo al mento rischiava seriamente di trasportare il dolore per tutta la testa, rendendolo preda di una scarica di dolore non indifferente, e non era proprio il caso. A giudicare dal suo sordo che ne seguì, in qualche modo doveva aver indurito la pelle, se non addirittura le ossa. Per certi versi, era come colpire un blocco d'acciaio. Un grugnito soddisfatto fu lo stacco fra primo e secondo attacco.

    Kurokaku non accennò neppure una difesa, decidendo di subire il colpo in pieno. Il contatto con l'osso dell'anca non fu particolarmente piacevole ed il corpo del gigante si piegò drasticamente di lato. In un modo o nell'altro ne aveva chiaramente avvertito gli effetti di quell'offensiva e sembrava persino faticare ad incassarla. Ma come era prevedibile per un Ninja del sua levatura, si trattava solamente di una finta. Aveva infatti sfruttato l'arco d'azione di quell'attacco per far muovere le lucertoline create dal primo attacco, ancora sparse a terra. Gli animaletti cercarono di arrampicarsi sulla gamba destra per disporsi lungo la metà inferiore, sino al ginocchio. Non appena ricoperta la zona desiderata si sciolsero per formare una sorta di pasta catramosa, pesante come la morte.

    Lo spunto invece parve suscitare in lui genuina sorpresa. Accennò un movimento del braccio ma venne raggiunto ancora prima di poter concretizzare quell'intenzione. Produsse un rumore molto simile ad un brontolio ovattato nell'arretrare di qualche passo, mentre con la mano cercava di lavare via quella sostanza orribile. Ringhiò per poi spalancare gli occhi lacrimanti, le iridi verdastre ardevano di odio e rabbia. Non riusciva a vedere bene, ma questo era l'ultimo dei suoi problemi. Era passato veramente troppo tempo dall'ultima volta in cui qualcuno gli aveva fatto una cosa del genere.

    Anche Kumogurei giocava sporco, spesso e volentieri. - Come riuscisse a trasmettere in egual misura ira ed esaltazione nel suo volto era un mistero. - Però aveva più classe, lasciatalo dire. - Prese una lunga boccata di fumo, per poi sputare il sigaro a terra. - Vediamo di fare sul serio.



    Nello scattare tese il braccio destro, dal quale prese a colare una sostanza densa e viscosa, molto simile a quella che probabilmente stava ghermendo la gamba di Dapaisu. Rapidamente questa si condensò a formare una sorta di grande martello squadrato, molto simile alla mazza ferrata con la quale venivano rappresentati gli Oni nei dipinti classici. Quando ormai c'era solo un metro fra lui e l'avversario, Kurokaku l'afferrò con entrambe le mani ed una volta sollevata cercò di schiantarla contro l'avversario, precisamente sulla sua testa.

    Era un colpo potente, lo si poteva immaginare ad occhio nudo. Una massa nera come la notte e dura come l'acciaio sollevata in aria con assurda velocità e destinata a fare un male del Diavolo. Ma non poteva dirsi un vero e proprio attacco, troppo banale per uno come lui. L'idea era infatti quella di impattare contro il terreno per produrre una spaccatura nel ghiaccio. Una crepa che avrebbe interessato un cono lungo almeno 6 metri e largo la metà, destinato a raddoppiare le sue dimensioni di lì a poco.

    Contava di avere un Dapaisu appesantito dalla tecnica precedente e quindi impossibilitato a saltare via come da suo solito. Sollevò di nuovo l'arma, sfruttando la propria sicura posizione dietro l'inizio della fenditura, per portarla a lato del colpo e quindi eseguire un attacco circolare frontale, un arco orizzontale di 180° con l'intento di raggiungere il bersaglio a metà del petto. E probabilmente frantumargli le ossa.

    Non te la cavi male, ma ne devi fare di strada.. - Gli attacchi di susseguivano con una foga allucinata. - ..prima di assomigliare a lui! - Scoppiò a ridere in un impeto di gioia malsana. - Sai mica se è morto?! - Nelle sue parole vi era una curiosità morbosa. - L'avevo lasciato alle prese con una qualche minaccia globale, mi dispiacerebbe.. - A quel punto il colpo calò. - ..non poter essere io a dargli una battuta!!

     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Your friendly neighborhood Spider-Man

    Group
    Giocatori
    Posts
    11,680
    Reputation
    +248
    Location
    Kyuusekai – Vecchio Mondo

    Status
    Offline

    Ruba Bandiera


    Il primo colpo andò ad impattare a forza piuttosto ridotta contro la fronte di Kurokaku, mentre la ginocchiata fu incassata in pieno dal nemico. Ma nulla avviene per caso in un scontro a quei livelli e, difatti, quell'immondo avversario aveva sfruttato l'attacco di Dapaisu per la propria offensiva. Le lucertoline, nate dall'attacco precedente e nere come la pece, approfittando della situazione si arrampicarono rapide sulla gamba destra del Ronin. Questi non potè fare altro che flettere leggermente il ginocchio - in modo da accorciare le distanze tra le braccia inferiori ed il polpaccio - e colpire la zona afflitta con manrovesci e ceffoni della mano destra. Il tutto avveniva in una posa che pareva esente dall'azione della gravità: la gamba sinistra doveva ancora poggiare a terra dopo la ginocchiata sferrata e l'intero peso del Ronin posava sulla diritta, pergiunta colpita dalle minacciose lucertole e dagli scappellotti dello stesso Shinobi-Kumo. La guardia era comunque viva e, probabilmente, erano proprio le braccia che garantivano a Dapaisu la debita stabilità. Ad ogni modo, tale mossa difensiva allontanò un esiguo numero di animaletti, i restanti dei quali si liquefecero sulla gamba del Ronin in una sorta di strano fluido pesante e denso come catrame. Da ultimo lo sputo acido andò a segno, scatenando l'ira e lo sdegno di Kurokaku.

    Anche Kumogurei giocava sporco, spesso e volentieri. Però aveva più classe, lasciatalo dire. Vediamo di fare sul serio.

    Le parole furono accompagnate da una lunga tirata di fumo, al termine della quale Kurokaku gettò a terra il prelibato sigaro. Poi si preparò a sferrare il nuovo attacco.
    Tendendo un braccio, Kurokaku prese a far colare dallo stesso la stessa sostanza nera e vischiosa che attanagliava la gamba destra di Dapaisu.

    Dev'essere una fottuta Innata.affermò tra sé e sé il Ronin, mentre quell'abietto rivale plasmava un'arma - una via di mezzo fra un grande martello ed una mazza chiodata - e si apprestava a sferrare un terribile fendente. Il colpo aleggiava sopra la testa dello Shinobi-Kumo quasi al rallentatore mentre questo pensava a come sfuggire alla nera Morte.Il catrame sulla gamba mi rallenta troppo, se provo a schivare verrò comunque investito dalla frattura del ghiaccio, diventando inerme ad un secondo attacco.L'infernale mazza distava ora una ventina di centimetri dal capo brizzolato di Dapaisu, che pareva non voler schivare il colpo.Potrei contrastare la botta con la Kumo Nenkin, ma chissà se faccio in tempo a secernerla.Il tempo oramai stringeva: l'arma era solo ad un paio di centimetri dalla chioma canuta del Ninja di Iwa. Stridendo glaciale in mezzo alla tempesta di neve - che pareva ammutolita per seguire lo svolgersi degli eventi - la mazza continuò la sua discesa, ma la distanza dalla testa di Dapaisu non sembrava diminuire. Il Ronin stava sprofondando nel terreno, con la stessa velocità con cui l'arma piombava al suolo, creando così un effetto quasi teatrale di spannung. Un clamore secco annunciò la completa immersione dello Shinobi-Kumo e l'impatto dell'arma col ghiaccio.

    CITAZIONE
    Arte della Terra (Superiore) [ 3 ]
    Arte: L'utilizzatore può affondare nel terreno come se quest'ultimo fosse liquido. Lo spostamento e la velocità sono pari all'energia dell'utilizzatore. La vista non è utilizzabile; l'udito ha un malus di 2 gradi. Il punto in cui il ninja è "sepolto" non è visibile.
    L'utilizzatore può trattenere il fiato per 3 round. Immergersi richiede 1 Slot Azione; è considerata una tecnica difensiva con velocità d'esecuzione pari a "Veloce".

    (Consumo: MedioBasso)
    [Richiede Arte della Terra (Base)]

    Non te la cavi male, ma ne devi fare di strada ... prima di assomigliare a lui! Sai mica se è morto?! L'avevo lasciato alle prese con una qualche minaccia globale, mi dispiacerebbe ... non poter essere io a dargli una battuta!!Fra una pausa e l'altra Kurokaku esplodeva in una malsana risata aspra.

    Non lo vedo da più di cinquant'anni, così come il mio villaggio natale Iwa.

    La risposta era arrivata alle spalle di Kurokaku. Ad una decina di metri dietro di lui era infatti ricomparso Dapaisu, che fra le labbra reggeva il sigaro gettato a terra qualche momento prima dal Colosso. Traendone un'intensa boccata e mantenendo il fumo all'interno del cavo orale come per gustarne a fondo il gusto, parlò nuovamente.

    Sta' certo comunque che non ha tirato le cuoia, ha la pellaccia dura.

    Espirò lentamente il fumo, creando una piccola nube che via via si ingigantiva e diveniva più compatta. In pochi istanti il velo di fumo aveva coperto la distanza tra i due e la zona loro adiacente [20 slot dimensionali].

    CITAZIONE
    Nube di Fumo - Kemuri Kumo
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna
    Espirando il fumo di un sigaro, l'utilizzatore può emettere una fitta cortina di fumo che avvolge un'ampia area. L'altezza è indefinita e non va calcolata negli slot dimensionali. Chiunque all'interno del fumo sarà considerato "occultato" e potrà essere visto solo entro 3 metri. All'interno del fumo tutti i presenti, escluso l'utilizzatore, avranno una lieve lacrimazione e la percezione degli odori ridotta di un grado. Tecniche di vento con un potenza superiore a 40 dissolvono il fumo nell'area colpita.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Basso ogni 10 slot dimensionali - Mantenimento: ½ Basso ogni 10 slot dimensionali)
    [Slot Dimensionali Massimi: 10 ogni grado ninja]
    [Da genin in su]

    Ora Dapaisu giocava in casa: la dote di Combattere alla Cieca gli consentiva di combattere perfettamente anche in mezzo al fumo, mentre i Movimenti Silenziosi ed Invisibili conferivano al Ronin un occultamento ancora maggiore.

    CITAZIONE
    Combattere alla Cieca (Base) [ 3 ]
    Maestria: L'utilizzatore è in grado di orientarsi e combattere se privato della vista per cause ambientali o fisiche oppure se combatte contro ciò che non si vede; chiudere gli occhi non attiva l'abilità. L'utilizzatore potrà individuare avversari e pericoli affinando gli altri sensi. Attraverso il tatto si percepiranno vibrazioni e correnti, l'odorato smaschererà nemici nascosti e sostanze pericolose mentre l'udito ci avvertirà di movimenti o meccanismi in azione.
    In questo stato, la percezione tramite 'udito', 'olfatto' e 'tatto' è incrementata di un grado.


    Movimenti Silenziosi (Superiore) [ 2 ]
    Maestria: L'utilizzatore è in grado di occultarsi all'udito dei presenti come se possedesse tre gradi in più. Per farlo necessita di un contesto ambientale normale: in presenza di contesti ambientali ostili, ovvero se rumorosi a prescindere dall'abilità dell'utilizzatore, non è possibile attivare la modalità furtiva per scomparire dalla percezione dell'udito avversario.
    [Richiede Movimenti Silenziosi Base"]

    Movimenti Invisibili (Superiore) [ 2 ]
    Maestria: L'utilizzatore è in grado di occultarsi alla vista dei presenti come se possedesse tre gradi in più. Per farlo necessita di un occultamento ambientale parziale, come una nebbia leggera, una folla di persone, una foresta; in assenza di tale prerequisito, non è possibile attivare la modalità furtiva per scomparire dalla percezione della vista avversaria.
    [Richiede Movimenti Mimesi (Base)]

    Dapaisu fece qualche passo in avanti, mentre il Chakra affluiva nell'esofago e stimolava le ghiandole sericigene, creando dalla bocca quattro lunghissimi pugnali [Consumo Basso]. Un ulteriore consumo pari a Medio era stato concentrato nelle due braccia che avrebbero effettuato i lanci, per migliorare la Forza e la Precisione di due e tre Tacche. Con un movimento simultaneo delle braccia superiori scagliò due dei quattro coltelli-wakizashi, che presero una strana traiettoria ad effetto. Avrebbero raggiunto Kurokaku nello stesso momento, ma da direzioni opposte: il primo alle ore cinque del gigante, diretto poco sotto la scapola, mentre il secondo da ore dieci diritto al cuore [Forza 650, Precisione 650][Durezza 4, Potenza 20].
    Il terzo lancio sarebbe sopraggiunto qualche istante dopo i primi due, questa volta con un moto più lineare e diretto all'intestino [Forza 600, Precisione 575][Durezza 4, Potenza 20].
     
    .
  13. Kalastor
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il Drago della Terra; la Prigione senza Sbarre
    Cronache di Kiri, Capitolo 0


    Alla comparsa della nube di fumo, Kurokaku non si mosse. Anzi, abbandonò la posizione da battaglia per ergersi con le braccia lungo i fianchi ed il capo piegato all'indietro, persino più rilassato di quanto non fosse in precedenza. Freddezza di chi combatte da molti secoli oppure semplice scelleratezza di una mente malata? Impossibile dirlo. La mazza toccò pesantemente terra, diffondendo una sinistra vibrazione su quanto rimaneva della superficie ghiacciata. Era completamente immobile e con quell'arma spropositata in mano la sua ombra ricordava non ebbe nemmeno la creanza di muovere un muscolo, di spostare un braccio a difesa delle parti più sensibili. Niente. Vi fu solo un accenno di risata nervosa, seguito da una serie di tre suoni metallici. Il rimbombo di un corpo battuto contro una grossa struttura metallica. Tre rintocchi per la campana del destino. Il rancido odore di fumo stantio e carne putrida indicavano perfettamente la sua posizione, ma mancava qualcosa. L'odore del sangue. Quando i tre kunai si conficcarono a terra, l'esito dell'attacco divenne palese.

    Ah! - Da una parte irritazione, dall'altra cupa follia. - Certi trucchi non funzionano con me, sbarbino! - Ironico, soprattutto riferito ad uno come Dapaisu. - Posso sentirti.



    Dapaisu si rese chiaramente conto dell'enorme corpo che fendeva l'aria in sua direzione. Era grande e veloce, questo sì, ma non abbastanza da costituire una vera minaccia. Però si trattava sempre e comunque di qualcosa di grosso, e riceverlo in pieno petto non lascia dubbi su quanto e come avrebbe fatto male. Probabilmente era più prudente schivarlo. Immediatamente dopo un suono liquido si perse nel vento per giungere poi alle orecchie del Ninja di Iwa. Non era niente che lo Shinobi avesse mai sentito in precedenza, ma poteva essere simile al rumore della carne quando viene trafitta. Ma era troppo sonoro, decisamente fuori dall'ordinario. Poi altri due suoni, mentre al fianco di Kurokaku si creava una seconda ombra, di poco più alta di lui.

    Grandissimo errore prendere il mio sigaro. - Le parole s'incastravano in mezzo alla sua risata isterica. - Riconoscerei l'odore fra mille!!



    Poi, la nube di fumo venne dispersa. Un boato accompagnò la sua dipartita, riuscendo ad imporsi persino sopra quello dell'eterna tempesta di Genosha. Un turbine furioso, un cono di devastazione largo sei metri e lungo abbastanza da raggiungere il suo bersaglio senza difficoltà. E puntava esattamente nella posizione di Dapaisu. Schivato o meno il precedente attacco, quel Jutsu lo stava per colpire con inaspettata precisione. Quando la cortina venne meno, Kurokaku riapparve assieme ad una creatura mai vista. Un gigante mascherato col corpo di brulicanti fili neri, simili a vermi emersi direttamente dall'inferno. No, anzi. Piccole lucertole, a guardare bene. Braccia e gambe erano esili memoria di una passata forma umanoide mentre la maschera era quella del Kami della vendetta. Un accenno di bocca era spalancato a formare una voragine deforme. L'origine della Tecnica, la spiegazione di tutto quello scontro. Nonchè la risposta alla domanda di Dapaisu. Sì, era una fottuta Innata.

    È stato divertente, ma ora basta. - Era maledettamente soddisfatto, ogni cosa in lui lo diceva, dalla posizione della testa a quella delle braccia. - Combattere con te mi ha fatto ricordare i bei tempi della Guerra! - A giudicare dal tono, quello era l'incipit dell'ennesimo sproloquio delirante. - Hai riacceso in me la passione, ragnetto. - La sua risata squarciò il sibilo del vento, ma perse le tinte della follia per sostituirle con quelle più cariche del passato ardore. - Dici che Kumogurei è vivo? - Al suo fianco l'essere si agitava nervosamente. - Benissimo, questo è il segno che aspettavo. - Man mano che parlava la sua esaltazione cresceva e quando infine aprì gli occhi, nel verde spettrale aveva cominciato ad ardere una luce sinistra. - Dimmi, non hai anche tu voglia di lasciare questo posto?

     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Your friendly neighborhood Spider-Man

    Group
    Giocatori
    Posts
    11,680
    Reputation
    +248
    Location
    Kyuusekai – Vecchio Mondo

    Status
    Offline

    Mosca Cieca


    Come da copione, Kurokaku aveva neutralizzato i tre lanci senza grossi problemi. Dapaisu ne ebbe chiara conferma quando udì il clangore metallico delle armi che impattavano contro un qualche tipo di corazza, con ogni probabilità quella strana sostanza catramosa indurita a dovere. Tese le orecchie in attesa della mossa dell'avversario, mentre si spostava a ritroso ad ampi passi. La morsa del liquame viscoso alla gamba del Ronin andava via via affievolendosi. Un ampio spostamento d'aria preannunciò poi l'iniziativa di Kurokaku. Un terribile colpo minacciava Dapaisu, il quale si limitò ad effettuare un movimento laterale verso la propria destra mentre gettava il sigaro nella direzione opposta. Quel piccolo accorgimento avrebbe dovuto disorientare momentaneamente il nemico, salvo che questi avesse doti di combattimento alla cieca fuori da ogni immaginazione.
    Un secondo rumore raggiunse le orecchie del Ronin e lo mise in allerta: un anomalo strepito languido, simile al maciullare delle carni. Kurokaku stava preparando l'offensiva.

    Grandissimo errore prendere il mio sigaro. Riconoscerei l'odore fra mille!!

    Le parole del gigante si fondevano perfettamente una sonora risata nevrotica. Dapaisu strozzò in gola un epiteto alquanto sacrilego: non si aspettava che quell'immondo avversario potesse seguire la traccia del sigaro rimasta sui vestiti del Ronin anche in mezzo a quella nube di fumo. Di colpo, la nuvola iniziò a dissiparsi per opera di un terribile tifone. Il turbine creato da Kurokaku puntava esattamente la posizione dello Shinobi-Kumo, il quale aveva grosso modo individuato la minaccia grazie al tumulto percepito. Rimase immobile finché non scorse di fronte a sé quel famelico turbinio sbucare in mezzo al fumo e, concentrando una dose di Chakra pari a Medio nelle gambe, attese fino all'ultimo per effettuare uno scatto fulmineo alla propria destra. Il vortice d'aria continuò la sua opera di distruzione, disperdendo completamente la nube di fumo per poi scomparire.
    Kurokaku si ergeva a diversi metri dal Ronin di Iwa, fiancheggiato da una creatura dell'Inferno. Quell'essere era ancora più monumentale del putrido Ninja della Cascata e aveva fattezza umanoidi, con il corpo composto da piccole lucertole nere; braccia e gambe erano appena accennati mentre il volto era coperto da una maschera infernale. La bocca dell'orrida creatura era plasmata in un buco ripugnante e con ogni probabilità era stata l'origine del tornado. Dapaisu tesi in avanti il braccio che reggeva il pugnale/wakizashi restante, protendendo l'arma davanti a sé come a voler sfidare quell'essere infernale.

    È stato divertente, ma ora basta. Combattere con te mi ha fatto ricordare i bei tempi della Guerra!

    Il Ronin abbassò leggermente la lama mentre le labbra si socchiudevano in un sorriso amaro. La mente scorreva rapida tra ricordi lontani e quasi sbiaditi.

    Hai riacceso in me la passione, ragnetto. Dici che Kumogurei è vivo?

    Le iridi dorate dello Shinobi-Kumo si soffermarono sulla creatura mostruosa, che parve quasi tremare nell'udire quel nome.

    Benissimo, questo è il segno che aspettavo. Dimmi, non hai anche tu voglia di lasciare questo posto?

    Dapaisu ebbe un sussulto. Gli occhi si fecero due fessure di ghiaccio, diffidenti ma curiosi al tempo stesso. Il lungo coltello era ora del tutto chinato verso terra.

    Che cosa proponi, mio nuovo vecchio amico?

    Mormorò pacato il Ronin, mentre con una mano si accarezzava bramosamente i lunghi peli grigi del mento.
     
    .
  15. Kalastor
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il Drago della Terra; la Prigione senza Sbarre
    Cronache di Kiri, Capitolo 0


    Io non propongo. - La voce ardeva di truce soddisfazione. - Io attuo piano di sicuro successo.



    Un rapido gesto portò il braccio destro di Kurokau a conficcarsi all'interno della creatura, il cui corpo ebbe appena un sussulto prima di cominciare a perdere consistenza. Nella carne del gigante si erano aperte delle ferite che sembravano assorbire l'essenza del mostro e qualcosa di simile accadde anche con l'enorme arma, sino a quando entrambi non furono spariti. A quel punto lo Shinobi della Casca incrociò le braccia rivolgendo a Dapaisu una delle sue espressioni più inquietanti. Bramosia e fervore in egual misura mischiate in quegli occhi da pazzo e nelle labbra appena inarcate.

    Tu l'hai fatta la Guerra, sì? - Come domanda era poco credibile, ma come affermazione aveva dentro tutta la brama degna di una creatura demoniaca. - Se sei chi dici di essere è probabile che tu abbia combattuto l'ultima, ma non conta. - Tirò sul col naso per poi sbuffare, non prima di aver lanciato un'occhiata torva al sigaro. - Quella è stata una scaramuccia, l'ultimo fuoco di un demonio che molti anni prima aveva rischiato di ridurre in cenere l'intero Continente. - La voce si era fatta cavernosa, come se in qualche modo quel ricordo fosse riuscito a scalfire la folle lucidità di quell'uomo assurdo. - In qualche modo riuscimmo a chiudere i conti col nemico di allora, tutti assieme per necessità e non per voglia. - Storse le labbra, evidentemente quell'idea gli provocava un certo fastidio. - Anche per uno come me è difficile uccidere una persona con la quale hai combattuto fianco a fianco, ma questa è un'altra storia. - Lo sguardo, che per un istante era corso dietro a chissò quale pensiero, tornò sul Ninja di Iwa. - Quando la precaria alleanza si sciolse venne il tempo della resa dei conti ed i vecchi rancori tornarono con accecante fulgore, per dar vita a quel conflitto che forse tu hai vissuto in prima persona. - La superbia cedette terreno, sembrava che in un certo modo cominciasse a trattare Dapaisu come un individuo degno di considerazione. - Il mio Villaggio perse e da quel giorno io venni qui, per dare inizio al mio progetto. - Sbuffò, tornando ad indossare quell'arroganza nella quale si sentiva tanto a suo agio. - Perchè ti dico tutto questo? - Sprezzante, caustico, incredibilmente irritante. - Perchè dovrai riferirlo a quella vecchia Montagna di Kumogurei. - Scoppiò a ridere, ma senza più alcuna follia, in qualche modo era tornato alla piena consapevolezza di un Ninja del suo livello. - Per questo motivo sei ancora vivo, cosa pensavi?



    E senza nessuna premessa gli diede le spalle, cominciando a camminare. Non sembrava preoccuparsi della possibilità di trovarsi con una spada conficcata nella schiena e nemmeno più l'alcol ed il fumo lo interessavano. Avanzava ad ampie falcate, letteralmente divorando l'alto strato di neve che ricopriva il ghiaccio. Attorno a lui aleggiava una strana sensazione, quella di un mostro completamente libero da vincoli. Non era paura che incuteva, no. Assomigliava più alla raggelante certezza di avere di fronte qualcuno di assolutamente non umano. Inconsciamente la sua stessa esistenza metteva in crisi la concezione del Mondo e questo era incredibilmente innaturale. Dietro l'apparente pazzia delle sue azioni, un Ninja come Dapaisu poteva già scorgere il disegno preciso del quale l'altro aveva parlato. E la sicurezza con la quale camminava sembrava dare adito a questa teoria.

    C'ero quando Takigakure fu sul punto di essere espugnata. - La voce roca e tagliente fendeva senza problemi il rombo della tormenta. - E c'ero anche quando questo scoglio maledetto venne trasformato in Prigione. - Un accenno di rabbia vece vibrare quell'ultima parola. - Ed anche quando quella grandissima puttana di Shirohana congelò i superstiti dei nostri nemici al centro di quest'isola. -Un basso ruggito danzò sul vento sino allo Shinobi di Iwa, disperdendo tutta il gelido odio che conteneva. - Fece un buon lavoro, glielo concedo, ma il tempo passa per tutti e le vecchie conoscenze a volte si perdono. - Scrollò le spalle per gettare via la neve che la tempesta vi aveva accumulato. - Ma non passerà ancora molto tempo prima che quelle tombe si aprano, rigurgitando nel Mondo gli antichi diavoli che tutti hanno dimenticato. - Vederlo emergere dalla tormenta in tutta la sua imponenza doveva essere uno spettacolo agghiacciante. - Ricordati di dirlo al vecchio, lui capirà.



    Avevano camminato per una ventina di minuti in mezzo a quel deserto gelato. Per quanto Dapaisu avesse avuto modo di risiedere a Genosha per diverso tempo, erano ancora difficile orientarsi in quel luogo maledetto, dove ogni punto di riferimento poteva sparire entro poche ore coperto dalla neve e dove intere sezioni si staccavano per andare alla deriva chissà dove. Eppure quell'uomo si muoveva con assoluta padronanza del territorio, senza neppure la minima esitazione. Alla fine giunsero di fronte ad uno spero di ghiaccio dall'aria assolutamente anonima, ma che sotto il tocco di Kurokaku rivelò una porta segreta che si aprì su di un buio corridoio. Subito un fortissimo odore metallico giunse dall'interno, unito a quello della canfora e della formalina.

    Una volta questo era un laboratorio avanzato di quel coglione di Orochimaru. - Scoppiò a ridere facendo riecheggiare la sua risata lungo tutto il complesso, che ad orecchio doveva essere piuttosto esteso. - Mi hanno detto che è morto, quindi tutto sommato non gli sarebbe servito comunque. - Li strascichi della risata formarono un eco gracchiante. - Ci sono armi ed equipaggiamenti in abbondanza, serviti pure. - Il corridoio era largo appena per far passare il gigante e le sue pareti erano ricoperte da spessi strati di acciaio, con un colpo accese un interruttore, liberando la fioca luce dei neon. - Se a terra trovi delle tracce di sangue cambia strada, per il resto non dovresti avere problemi. - Riprese a comminare. - Fa in modo di essere ben preparato, ne avrai bisogno per quel che andremo a fare. - Fece scorrere la mano lungo il metallo sino a quando non giunsero ad una biforcazione. - Ma non toccare il mio alcol.. - Lui prese la strada di sinistra. - ..o ti ammazzo.



     
    .
25 replies since 8/2/2011, 17:14   495 views
  Share  
.