Fra Cielo e Terra

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  1. Hoshi
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    Y Danone
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    Quest d'Addestramento
    ..Manipolazione Remota del Vento..
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    Il rosso indietreggiò borbottando parole incomprensibili quando uno dei libri fatti levitare da Gin gli finì sulla testa. Il ragazzino voleva scoppiare in un urlo di sfida, ma aveva promesso a se stesso che dopo l’esperienza ai mercanti e all’arcipelago delle quattro bestie sarebbe cresciuto un po’, quindi accusò il colpo e prese al volo il pesante libro cacciando comunque una smorfia indispettita verso il Kazekage. Le parole di Gin inoltre dicevano il vero, aveva poco da lamentarsi il giovane Jonin, da solo non sarebbe mai sopravvissuto alle terribili esperienze del deserto, infatti ora che ci pensava a mente ferma ogni volta che si era recato nel terribile deserto dell’Anarouch era sempre stato accompagnato, come durante la missione dei Sand Scorpion o quando era stato mandato con Shiltar a sistemare quelli che poi si sarebbero rivelati i suoi fidati amici Fennec.

    -Baah!.. accidenti.. un punto per te Gin.. palla al centro!..-



    La distilleria quindi avrebbe continuato a parlare dicendo di aver ricevuto un rapporto da parte di Shiltar dove veniva elogiato per l’ottimo lavoro svolto, il rosso assunse un espressione fiera e soddisfatta a quelle parole, un po’ meno quando questi espresse dei dubbi su cosa ci trovasse il Mizukage di così speciale nel moccioso. A quel punto il ragazzino sbottò, come osava dirgli certe cose dopo tutte le magagne a cui era stato sottoposto.

    -EHI!!!.. è logico che Shiltar elogi le mie abilità!.. io e lui ci facciamo il culo tutti i giorni li fuori.. rischiamo la vita ogni volta che prendiamo a calci un cattivo!.. non siamo mica come te che te ne stai tutto il giorno a bere birra!!!..Tsk..-



    Certo il rosso non poteva sapere che in passato Gin aveva vissuto praticamente la sua intera esistenza a combattere al fronte, una vita trascorsa tra un campo di battaglia ed un altro senza mai avere tregua rincorrendo un sogno che alla fine si è realizzato per sfumarsi una volta raggiunto.

    Il discorso riprese senza altre interruzioni da parte del giovane Chikuma, sembrava che dal rapporto ricevuto Gin avesse colto che i nemici affrontati fossero molto più forti di quel che si poteva aspettare. Le sue parole si soffermarono soprattutto quando i suoi occhi si posarono sul rapporto fatto sulla ragazza in grado di annullare il vento, il Kazekage sembrava preoccupato dalla cosa, inoltre dalle espressioni facciali che mostrava doveva sicuramente conoscere quel genere di abilità. Gin rimase in silenzio quindi proseguì dicendo che avrebbe smussato gli angoli al giovane Chikuma, Hoshi rimase perplesso li per li fino a quando il Kazekage non gli indicò di aprire il libro che teneva in mano. Sembrava che il ragazzino dovesse aprire il tomo alla pagina contrassegnata da una specie di tornado stilizzato, chiunque avesse disegnato quello scarabocchio doveva essere totalmente negato nell’arte dato che sembrava più una polpetta. Il rosso trovata la pagina prese a leggere con interesse, sembrava che l’ultima volta che era stato li non era riuscito a leggere quel libro, più leggeva più i suoi occhi si illuminavano ed il suo sguardo si faceva concentrato, non riusciva a credere a ciò che stava leggendo.

    -Ma..ma questo è!.. WOOOOOOW!!! QUESTO E’ IL SEGRETO DELLA TUA MANIPOLAZIONE REMOTA DEL VENTO!!!.. WAHAHAHHAHAH.. SAPEVO CHE UN GIORNO ME LO AVRESTI INSEGNATO!!! GRAZIE GIN!! GRAZIEEE!!!..-



    Il rosso preso dall’euforia avrebbe preso a strusciarsi sul Kazekage, in fin dei conti gli voleva un gran bene, inoltre quella che ora si apprestava ad imparare era una tecnica che il rosso desiderava imparare fin dalla primissima volta che lo aveva conosciuto. Quella volta la distilleria ambulante lo aveva scaraventato nel bel mezzo del deserto con quella tecnica. Hoshi festeggiò per qualche minuto prima di ricomporsi e ritornare a studiare il libro, era impressionante come ogni segreto fosse spiegato con estrema precisione, l’uso del chakra e dei polmoni e di come dosare le energie per non rischiare di esagerare e rischiare di restare senza fiato.

    Hoshi si sarebbe completamente immerso nella lettura e comprensione di quella tecnica, era incredibile, chiunque avesse ideato quella tecnica doveva essere un genio nel suo piccolo Hoshi sapeva bene che non sarebbe mai riuscito ad apprendere una tecnica simile da solo. Sembrava che il procedimento per attuare la manipolazione remota del vento fosse una combinazione tra le abilità dei chikuma ed una particolare tecnica di respirazione, insomma in fin dei conti la cosa non era poi così difficile da imparare una volta scoperto il trucco. Hoshi rimase per circa una mezz’ora a leggere il libro soffermandosi colo su quella tecnica, la voglia di leggere e scoprirne anche il resto era grande, ma doveva fare un passo alla volta se non voleva rischiare di inciampare.

    -Mmh.. quindi espiro.. creo la corrente ascensionale.. ed inspiro.. mmh.. sembra facile letto così.. però.. -



    Alzatosi in piedi il rosso avrebbe fatto un gran respiro per scaldare i suoi polmoni speciali, non servivano sigilli strani per effettuare quella tecnica, bastava appunto imparare a manipolare il vento in maniera diversa dai soliti turbini o costrutti. Avrebbe quindi preso di mira un libro che stava poco più in la, un libro di piccole dimensioni e piuttosto leggero. La sua concentrazione era massima, doveva concentrarsi sul fiato e sulla respirazione, il controllo doveva essere ai massimi livelli l’unica cosa che esisteva in quella stanza erano lui e quel libretto. Un soffio partì in direzione del libro smuovendolo dalla sua posizione, in cima al tavolo un turbine aveva preso a roteare, tutta quella pratica gli ricordava un'altra tecnica che aveva da poco appreso e cioè l’armatura di vento, di fatto il concetto del funzionamento della tecnica era lo stesso anche se in questo caso serviva molto più controllo e meno chakra, cosa che il rosso non intuì al primo tentativo. Il libro infatti al primo movimento dal tavolo ad un'altra zona avrebbe cominciato a stracciarsi lasciando foglio ovunque per poi esplodere come se torchiato da una mano invisibile.

    -WAAAAAGH!!!.. ACCIDENTI L’ HO DISTRUTTO!!!.. eheheh.. scusa ma involontariamente ho usato la rotazione del Gyakute.. ahahah.. non era importante quel libricino vero?!..-



    Il rosso si sarebbe grattato la testa imbarazzato, doveva stare attento se non voleva essere la causa della perdita di tutti i segreti dei Chikuma. Ripresa la concentrazione il rosso avrebbe ritentato ancora questa volta utilizzando uno dei sui kunai, era meglio andare per gradi e provare a spostare oggetti sempre più grandi man mano che cresceva l’esperienza. Dopo circa un ora di prove il rosso aveva capito come poter trattenere sospesi oggetti delle dimensioni pari quasi a quelle di un essere umano, il suo respiro era potente, l’allenamento e le esperienze passate lo avevano reso molto più forte di prima. Una cosa aveva notato Hoshi durante l’utilizzo della tecnica e cioè il rumore assurdo che produceva mentre era attiva, l’aria in movimento infatti rimbombava in tutta la grande stanza dando anche fastidio dopo qualche minuto, nonostante i tentativi sembrava impossibile ovviare a quel problema.

    -Questa tecnica fa un sacco di rumore.. bah pazienza è fantastica lo stesso!!!..-



    Il rosso avrebbe continuato a sollevare e spostare oggetti sempre più grandi muovendoli fino a dove la sua abilità di controllo del vento aveva effetto. Sembrava che pian piano il meccanismo gli riuscisse sempre meglio, in fin dei conti doveva solo manipolare il vento in un modo nuovo che non aveva mai sperimentato. Alla fine il ragazzino sembrò padroneggiare abbastanza bene la tecnica tanto da sperimentarla su se stesso, l’eccitazione per l’esperimento era al massimo, finalmente poteva imparare a muoversi come quella dannata distilleria ambulante, muoversi alla pari con lui una cosa che sognava da molti anni ormai.

    -Ok ora provo a sollevare me stesso.. eheheh.. finalmente!..-



    Il rosso si sarebbe concentrato al massimo prima di prendere a soffiare verso i suoi piedi, se voleva sollevare se stesso doveva dare sfogo di quasi tutta la sua potenza. Il soffio partì sospingendo il ragazzino a mezz’aria, un gran fracasso aveva preso a tuonare nella stanza mentre i fogli sparsi volavano via sospinti dal vento, sembrava quasi vi fosse un elicottero dentro al tempio. Il rosso quindi si sarebbe concentrato nel mantenere quelle forti correnti d’aria racchiuse attorno ai suoi piedi donandogli la forma di quella che si poteva benissimo chiamare nuvola di vento. Tutto sembrava andare per il meglio quando la nuvola prese a salire di quota a velocità sostenuta finendo per far schiantare il rosso prima sul soffitto e poi a terra in due lamenti chiarificatori.

    -WOOOOOAAARG!!.. AIHO!!!.. EHI EHI!!.. NOOOO.. BUARGH!!!-



    Il rosso si era appena fatto un andata e ritorno fra cielo e terra un viaggio poco piacevole che tuttavia gli aveva insegnato di sicuro qualcosa di nuovo. Gin lo aveva chiamato li in quel luogo per due ovvie ragioni, la prima era che li si custodivano tutte le tecniche dei Chikuma passati e quindi il rosso poteva aiutarsi per apprenderle, il secondo motivo invece consisteva nello spazio chiuso in cui doveva agire. Non era facile muovere quei costrutti dentro ad una scatola, l’utilizzatore oltre a se stesso doveva tenere sotto controllo anche la posizione del costrutto cosa non da poco. Hoshi rimase a terra qualche minuto prima di riprendere l’allenamento, provare di continuo lo aveva sfinito e un po’ di riposo dopo la caduta non gli avrebbe di certo fatto male. Recuperate le forze quindi avrebbe ritentato l’esperimento fino a riuscire in ogni genere di manipolazione remota del vento, il rosso era soddisfatto ora non gli restava che sentire che altro aveva da dire Gin.

     
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