Fra Cielo e Terra

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  1. Hoshi
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    Y Danone
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    Quest d'Addestramento
    ..Il Vecchiaccio e la Terra..
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    Il rosso in qualche modo era riuscito a far sua anche quella terrificante tecnica, Gin sembrava soddisfatto dell’operato del giovane Chikuma e l’unica cosa che ebbe da dire fu che quella tecnica era meglio utilizzarla dove non vi fossero strutture civile o altro dato che avrebbe rischiato di demolirle. Hoshi era stanco, era da molto che non metteva i suoi polmoni sotto sforzo a quel modo, nemmeno nelle ultime missioni che aveva affrontato era stato costretto a tanto. Asciugatosi il sudore dalla fronte il ragazzino avrebbe quindi seguito la distilleria all’interno della fantomatica stanza dell’alleanza, una stanza che dava modo ai Chikuma di conoscere degli alleati nuovi che a quanto diceva Gin il rosso già conosceva.


    Entrato nella stanza il rosso notò subito che non aveva nulla di speciale rispetto a quelle che aveva già visitato, erano presenti alcune statue come nella prima grande sala e alcuni scaffali con dei libri e delle pergamene piuttosto datate, lo sguardo del rosso e la sua espressione mostravano una certa perplessità, non capiva proprio per quale ragione Gin lo avesse portato fino a li. Il rosso stava per girarsi verso la distilleria cominciando ad esprimere i suoi dubbi quando una voce anziana lo bloccò spaventandolo a morte.

    -Ehi Gin ma che razza di stan.. WAAAAA!!! E tu chi diavolo sei?!!..-



    Il rosso finì culo a terra dallo spavento mentre una piccola figura si faceva avanti, non era difficile identificarlo come un Fennec date le enormi orecchie che portava sulla testa, il rosso era confuso, pensava di conoscere tutti i fennec del monte dal nome inpronunciabile e invece ora se ne ritrovava uno nuovo proprio li, evidentemente alcuni erano rimasti nascosti durante la sua prima visita. Gin ed il vecchio presero quindi a parlare dimenticandosi che l’argomento della loro discussione era proprio li presente davanti a loro, cosa che fece incavolare il rosso che si sentiva escluso dalla discussione che proprio lo riguardava. I due presero a parlare di uno strano patto tra fennec e Chikuma e del non adempimento dei doveri del Kazekage nei loro confronti, insomma da quel che aveva capito il rosso era diventato in pochi attimi una preziosa merce di scambio con cui Gin poteva barattare la sua libertà. Il fennec inoltre con aria di sufficienza non sembrava molto contento dell’affare appena concluso indicando Hoshi come un buono a nulla dato che non conosceva altro che le tecniche basate sul vento.

    -EHI MA CHE DIAVOLO SUCCEDE QUI?!!.. Gin chi è questo vecchiaccio e che diavolo è questa storia della terra?!!.. io sono un Chikuma.. manipolo il vento.. al diavolo la terr..-



    Il rosso non ebbe nemmeno il tempo di girarsi che si ritrovò con la faccia a terra schiacciata da un potente colpo di zampa del vecchietto sulla testa. Il rosso si spiattellò a terra accusando tutto il colpo, era troppo stanco per ribellarsi a dovere inoltre quel tizio aveva preso a blaterare qualcosa sulla sua veneranda età e sul rispetto.

    -POSRTA RISPETTO MOCCIOSO!!!.. io sono Daikenjin il saggio del monte Hitozatohanareta!.. dovresti essere grato agli dei per l’occasione che ti viene data..-



    -Ahia!.. che.. botta!..-



    Sembrava che il Chikuma avesse trovato pane per i suoi denti, pane duro e vecchio questa volta. Ripreso conoscenza il ragazzino si sarebbe posizionato in un angolo della stanza stando ben attento a non avvicinarsi al vecchio fennec, il suo sguardo burbero incuteva timore inoltre il vecchio sembrava nel pieno della sua follia senile, un brutto affare davvero. Sembrava che l’addestramento del rosso non si fosse concluso, Gin aveva infatti intenzione di insegnare al rosso il controllo dell’impronta di chakra affine alla terra, il rosso aveva sentito di nina di alto livello in grado di gestire due impronte di chakra ma non capiva per quale motivo dovesse imparare anche lui a fare una cosa del genere, lui era un Chikuma, il vento era la sua arma, la terra non aveva nulla a che fare con lui.


    Il Kazekage spiegò al rosso che l’apprendimento di tale abilità era fondamentale per lui che basava tutta la sua forza su di un'unica abilità, doveva apprendere nuove tecniche ed elaborare nuove strategie se non voleva ritrovarsi nuovamente nella situazione di non poter fare assolutamente nulla contro il nemico. Il rosso rimase in silenzio, effettivamente Gin non aveva tutti i torti, durante la missione dei mercanti il rosso si era trovato nella situazione di non poter fare assolutamente nulla, in quel caso le sue abilità erano state messe pesantemente in discussione, forse imparare qualcosa di nuovo non era poi una cattiva idea.

    -Tsk!.. ok ho capito.. ho capito!.. che cosa proponi allora?!..-



    Il piano di Gin era semplice, Hoshi doveva sviluppare un nuovo potere, un abilità che lo staccasse completamente dal mondo che si era costruito fino ad all’ora dopo anni di allenamenti, la cosa non lo allettava di certo, ma su una cosa era d’accordo. Durante la missione erano riusciti a renderlo totalmente inutile e questo gli rodeva più di tutto, se era la terra che poteva aiutarlo a crescere come ninja allora alla terra si sarebbe dato.


    La prima prova di tutto quel piano diabolico consisteva nello scoprire se Hoshi fosse portato o meno ad utilizzare le tecniche basate sull’elemento terra. Come al solito vi era un unico metodo per scoprirlo e consisteva nell’immettere del chakra con l’impronta desiderata su di uno speciale foglietto, questi se irrorato con il chakra di terra si sarebbe polverizzato. Il rosso era piuttosto titubante sulla cosa ma non aveva nulla da perdere, preso il foglietto sotto lo sguardo attento di Gin e Daikenjin il piccolo Chikuma avrebbe cominciato ad irrorarlo con il suo chakra stando ben attento a richiamare quello che per lui poteva essere considerato più affine all’elemento terra. Inutile dire che il foglietto reagendo al chakra finì per tagliarsi in due parti perfettamente uguali. Rapida fu la reazione del vecchio fennec che con un salto finì per schiantare la sua zampa sulla testa del rosso provocandogli non poco dolore, le urla ed i schiamazzi presero subito a riempire quel luogo.

    -TERRA!!! ABBIAMO DETTO TERRA RAGAZZINO!!!.. CONCENTRATI NON SONO VENUTO QUI PER PERDERE TEMPO!!!-



    -EHI DANNATO VECCHIACCIO CHE DIAVOLO DI MODI SONO QUESTI?!!.. MI HAI SFONDATO LA TESTA!!! E SOPRATTUTTO COME DIAVOLO FAI AD ESSERE COSI’ FORTE?!!!..-



    Il battibecco sarebbe infuriato per altri cinque minuti prima di vedere il rosso riprendere l’addestramento. Ora il rosso aveva trovato nuovamente la concentrazione e poteva riprovare con un nuovo foglietto. Questa volta la sua attenzione si rivolse non al vento, ma alla terra, nella sua mente poteva sentirla tutto attorno a se, dentro e fuori, ne poteva sentire la consistenza, l’odore e persino il gusto. Il suo chakra ora aveva preso un'altra forma, una forma più controllata e pesante, completamente diversa da quella che era abituato a percepire solitamente. Ci volle un po’ prima che il ragazzino provasse ad imprimere quella nuova impronta che stava scoprendo, la carta si disintegrò dimostrando che il Chikuma era idoneo a possedere anche quell’impronta, di certo vivere nel deserto lo aveva aiutato moltissimo.


    Ora che era riuscito a scoprire quella sua particolare abilità non restava che applicarla su di una ciotola di terracotta per tentare di dividere in due il suo contenuto. Hoshi rimase seduto a fissare la ciotola per un bel po’ prima di appoggiare entrambe le mani su di essa, era fredda al tatto e ruvida, di certo chi l’aveva plasmata non doveva essere un gran artista o semplicemente il contenitore era così antico che aveva perso ogni sua raffinatezza. Il rosso doveva concentrarsi al massimo e provare a ripetere lo stesso esperimento di prima, doveva focalizzare il suo chakra sulla terra dimenticandosi per un momento di essere naturalmente portato ad utilizzare quello del vento, facile a dirsi, ma estremamente fastidioso per chi fin dalla nascita era geneticamente predisposto a fare una determinata cosa. La concentrazione era massima mentre tentava di plasmare la terra della ciotola per dividere l’acqua al suo interno sembrava quasi che il rosso ci stesse riuscendo dato che la forma della ciotola lentamente stava prendendo a mutare quando questa in un botto esplose lanciando frammenti di terra ovunque e bagnando completamente il rosso.

    -WOOOAH!!!.. accidenti è esplosa!!!..-



    -Mmh.. avanti riprova.. Gin sei sicuro che questo moccioso sia la persona adatta?!.. il suo controllo del chakra è pessimo..-



    -Dannato vecchiaccio.. ma chi si crede di essere.. solo perché lo chiamano saggio pensa di essere il più figo..-



    -Moccioso è inutile che borbotti.. posso sentire il battito di una mosca a chilometri di distanza.. pensa ad imparare qualcosa!.. E’ NON CHIAMARMI VECCHIACCIO PORTA RISPETTO!!!..-



    Dopo l’ennesima bastonata il rosso avrebbe preso un'altra ciotola con dell’acqua per ripetere l’esperimento. Più si sforzava e provava più la ciotola cambiava forma, peccato che questa non riusciva a stabilizzarsi per più di qualche secondo prima di esplodere in mille pezzi. Era inutile, dopo una ventina di prove il risultato non era cambiato, il rosso era portato alla manipolazione della terra non c’era dubbio, la sua abilità tuttavia sembrava più portata alla detonazione della terra che al controllo vero e proprio. Daikenjin e Gin osservavano le prove incessanti del rosso stando ben attenti a non restare coinvolti nelle piccole esplosioni, Hoshi dal canto suo era ormai completamente bagnato dalla testa ai piedi. Non poteva certo dire di esser un esperto della manipolazione della terra tuttavia ora sapeva di riuscire a controllare anche quell’impronta il che gli apriva la strada ad un mondo completamente nuovo. Il rosso era pronto ad imparare ed era curioso di poter conoscere meglio lo strano fennec.

     
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