Le Stelle di Iwa

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    È colpa tua. Ratty

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    [Antefatto]

    Dopo il disastroso fallimento di tre ninja in una importante missione, l'intera regione aveva cessato ogni forma di commercio con i terrotori dell'Accademia, con conseguenze che già nel breve termine si facevano sentire, e certamente avrebbero avuto un impatto molto maggiore in futuro.

    Tuttavia nel corso della missione, i ninja avevano avuto modo di scoprire che una forza avversaria imperversava nella regione, al fine di strappare all'Accademia il controllo della regione. Ma i ninja avversari avevano anche un'altro obbiettivo: recuperare i segreti del perduto villaggio di Iwa.
    Tempo addietro erano state trovate le rovine del villaggio, in mezzo al deserto, e al suo interno, oltre a rotoli e manufatti di indubbio valore storico, ma relativamente scarso valore militare, erano state individuate tre reliquie: le Stelle di Iwa.

    Artefatti al pari delle Sette Spade o dei Kiseki, che secondo le poche informazioni raccolte erano state ottenute da tre meteoriti, caduti intorno al primo Tsuchikage anni e anni prima. Le tre pietro lo mancarono di pochissimo, senza ucciderlo, e lui decise di tenerle come portafortuna. In seguito scoprì che incanalando in esse il chakra, si ottenevano strani effetti, dunque le fece lavorare per eliminare ogni impurità, fino ad ottenere tre splendide gemme dotate di incredibili poteri.

    Ma le stelle sono legate a una strana statua nelle pronfondità del Villaggio, impossibili da rimuovere, a meno di disattivare il sigillo che le lega. E l'unica chiave di questo sigillo è un rotolo, ritrovato a sua volta nel Villaggio dagli archeologi, ma che richiedeva l'intervento dei ninja per essere utilizzato. Il rotolo era stato venduto all'Accademia pechè lo analizzassero prima di tentare il recupero delle Stelle.

    Agli accademici spettava appunto scortare la carovana che trasportava il Rotolo. Una serie di circostanze ha però portato alla mancata consegna, oltre che alla morte, quasi, del mandante, nonchè venditore del Rotolo e finanziatore degli scavi archeologici.

    Queste erano, molto in breve, le informazioni del briefing che era stato fornito ai ninja.
    Sei ninja che avrebbero lottato per recuperare le Stelle, prima che fosse troppo tardi e cadessero in mano al nemico. Erano arrivati in tempi diversi nella città di Iwa, e con mezzi diversi, ma tutti dovevano convergere in un solo hotel. E nello specificio, nella stanza 1408, dove li aspettava il loro contatto.

    [Una stanza anonima, in un Hotel anonimo]

    Come arrivassero o con chi arrivassero non aveva importanza. I Sei ninja, e eventualmente gli shinobi al loro seguito, non avrebbero avuto problemi a raggiungere l'hotel, anche se stava a loro cercare di farlo senza dare nell'occhio. Certo non si aspettavano, una volta aperta la porta, di trovarsi in un ambiente palesemente più grande di quello che si poteva sospettare osservandolo dall'esterno.

    Entrate, entrate, non vi spaventerà mica un piccolo Jutsu di ampliamente spaziale, no? Una voce di donna, estremamente sensuale, che li invitava ad avanzare senza timore. Non c'erano altre sorprese ad attenderli, una volta dentro, nè trappole di qualche tipo.
    La stanza era abbastanza sobria, con svariate poltroncine e divani, una porta che verosimilmente dava al bagno e le tende tirate a coprire la finestra. L'ambiente era confortevole e illuminato, con odore di pulito.

    Ad attenderli c'erano tre persone.
    Una era una donna alta, vestita in maniera decisamente provocante, che continuava a giocare continuamente con gli occhiali che aveva in mano, mordicchiandone la montatura. Si sarebbe presentata con garbo, invitando poi i ninja a sedersi, man mano che arrivavano. Sono Maya Orihara. E' un piacere conoscervi, ma ora accomodatevi, vi prego. Cominceremo non appena ci saranno tutti. Nel mentre state comodi...se toccherete i piccoli sigilli sulle vostre poltrone comparirà un bicchiere con una bevanda a vostra scelta..sempre che non abbiate gusti troppo contorti. Inoltre vi sconsiglio di scaldarvi o tentare qualunque genere di azione offensiva...i miei Fuuinjutsu non sono molto tolleranti. [Azioni offensive, o l'estrazione di armi causano un dolore pari a Critica](immagine)
    L'altro era un uomo robusto, molto anziano, e apparentemente costretto su una sedia a rotelle. Beveva lentamente del liquore, e non avrebbe aperto bocca fino all'arrivo di tutti. (immagine)
    La terza era una ragazza giovane e dall'aria incredibilmente nervosa. Aveva gli occhi di chi aveva visto troppo e tutto in una volta sola. Non appena fossero entrati Shiltar o Hoshikuzu si sarebbe avvicinata a loro con occhi colmi di emozione Shiltar-Sama..Hoshikuzu! Siete tornati! Sono..sono felice di rivedervi! Davvero! (immagine)
    Torna a sedere Chuyu...aspetta che ci siano tutti. La voce dell'uomo, gentile ma ferma, la avrebbe riportata all'ordine come fosse un ordine divino.

    [...]

    Una volta che tutti fossero stati dentro la stanza e si fossero accomodati, l'uomo avrebbe preso la parola. Sono Jin Kazama. E ero il mandante della precedente missione accademica. Credo che a questo punto sappiate tutti più o meno come è andata...ma nel caso il Mizukage e il giovanotto coi capelli rossi sapranno certo informarvi meglio di quanto non potrei fare io. Sospirò a lungo, con gli occhi chiusi, quindi poggiò il bicchiere.

    La mia compagnia è fallita, e la Mishima-Zaibatsu la ha rilevata...assieme ai diritti di scavo archeologico delle Rovine di Iwa. Con l'acquisizione i miei uomini e le loro famiglie avranno comunque un lavoro e uno stipendio, dunque non sono più vincolato a loro, per quanto la cosa mi rattristi. Aprì gli occhi, mostrando uno sguardo tagliente come la lama di un coltello.

    Ma ora che la sicurezza dei miei ex-dipendenti è assicurata, io non ho più nulla che mi impedisca di lottare. In qualche modo i Banditi erano legati alla Mishima, me lo avete dimostrato con la precedente missione, e non tollero una simile azione in questo territorio. Ho offerto la mia assistenza all'Accademia in cambio di supporto economico per rimettere in piedi la mia azienda. E l'Accademia ha accettato.

    Mentre noi parliamo, un gruppo di vostri alleati ha già iniziato una missione per scoprire chi stia manipolando la Mishima, e auspico che riescano a rompere il monopolio. Intanto io ho ceduto i diritti di scavo e le reliquie ritrovate..ma mi sono tenuto la chiave necessaria ad ottenere le Stelle di Iwa. Ho dato loro un falso, fornito dalla signorina Orihara in cambio di un piccolo compenso. Quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi, e voi sarete già partiti con l'originale.

    Avete almeno ventiquattro ore. Raggiungete la Roccia degli Spiriti nel Deserto Dipinto, esploratene le profondità fino al palazzo dello Tsuchikage, dove si trovano le Stelle, prendetele e scappate. Tecnicamente sarà un furto ai danni della Mishima, ma potremmo scaricare la colpa sui banditi, almeno ufficialmente. Loro sapranno benissimo che siete stati voi, ma se sarete accorti non avranno prove.


    Quindi Chuyu prese la parola. Io sono una guida esperta...posso esservi utile e portarvi fin lì. Con addosso abiti da deserto non dovrebbero riconoscermi..Shiltar-sama e Hoshikuzu hanno già fatto quella strada..a piedi ci vogliono circa quattro ore, forse meno se avete dei mezzi di trasporto come quei grossi coccodrilli o cose simili. Una volta arrivati io tornerò indietro..non sono mai stata dentro la Roccia degli Spiriti, quindi non vi sarei utile...anzi, sarei solo un intralcio... Parlò con voce pacata, esitante e soprattutto estremamente triste. Sentiva ancora il peso degli eventi cui aveva assistito.

    Non abbiamo mappe degli interni, e tutti gli archeologi che vi hanno lavorato sono stati trasferiti dalla Mishima chissà dove. Purtroppo dovrete andare alla cieca, temo. Il Vecchio fece un cenno a Maya Orihara, la quale schioccò le dita. Con una piccola nuvola di fumo apparve un rotolo a terra davanti alle poltroncine; un rotolo spezzato per il lungo. Questa è la chiave. Va firmato come fosse un Contratto. Quindi va inserito alla base della statua in cui sono incastonate le Stelle. A quel punto la tecnica del richiamo, con un consumo anche di scarsa entità dovrebbe rilasciare il sigillo.

    Un appunto: il rotolo può essere inserito dentro altri rotoli come fosse un oggetto qualunque, ma non potete darlo a creature vostre alleate perchè lo custodiscano nelle loro tane ancestrali. Il rotolo semplicemente resterebbe qui nonostante la scomparsa della creatura. Dovrete portarlo fisicamente con voi.


    Credo non occorra ricordarvi che i banditi avevano la loro base proprio alla Roccia degli Spiriti...è probabile che sia estremamente ben difesa.

    Se avessero voluto fare domande discutere tra loro dei rispettivi ruoli o anche solo chiacchierare con il mandante o i suoi associati era il momento di farlo. Avevano circa un'ora prima della partenza, a meno che non volessero andare subito.



    [Altrove, nel Deserto Dipinto]

    Il rotolo ricevuto da Mishima non è quello autentico. Disse una voce metallica, distante e inespressiva. Il team B non ha altre comunicazioni di rilievo.

    C'era da immaginarselo...penso verranno a prendere le Stelle. Disse una voce maschile roca, il tipo di voce che ci si aspetta da un uomo chiassoso e di grandi dimensioni

    Beh, in questo caso li aspetteremo, no? Rispose una voce maschile più elegante e posata.

    Cinque figure erano sedute su altrettante sedie dall'aria comoda, nella penombra di quella che un tempo era stata la sala dello Tsuchikage. Altre tre erano in piedi, un pò lontano da quel cerchio di sedie. Una nona figura era al centro, con le gambe incrociate e un copricato elaborato, con delle specie di antenne.

    Non sarebbe più comodo intercettarli per prendere il Rotolo? Stavolta era una voce femminile. Una voce sottile, ma carica di minaccia.

    Qui abbiamo un vantaggio. Ormai conosciamo questi cunicoli, e possiamo sempre piazzare delle trappole. Fece eco una quarta voce, maschile. Sembrava molto giovane e aveva un che di sfuggente. Non era una voce di cui fidarsi.

    Inoltre io qui posso dare il meglio di me, a differenza dell'aria aperta.

    Si, sappiamo come è andata a finire l'ultima volta che hai combattuto all'aperto. Scherzò la voce della figura più massiccia tra tutte, gettando una frecciatina.

    Tu! Come osi? Devo ricordarti cosa è successo durante quella riunione nel..? Tra quelli seduti, il più magro e longilineo si agitò sulla sedia, sporgendosi in avanti.

    Signori! Signori! Calma. Non c'è bisogno di scaldarsi. Se manderanno di nuovo gente del calibro del Mizukage non possiamo permetterci di andarci leggero. Non dobbiamo sottovalutarli. L'unica donna tra quelli seduti,, dotata di un seno prosperoso sollevò entrambe le mani per placare gli animi.

    Spero proprio che sia il Mizukage a tornare. Ho un conto in sospeso con lui. Non sei daccordo Hinagiku? Fece cenno a una delle figure in piedi, che sembrava bardata con ampi abiti, come i nomadi del deserto.

    Si, Sanga. Anche io spero che torni quel Sangue Puro coi capelli rossi. Voglio dimostrargli quanto sia inutile la sua linea di sangue. Era una voce di donna molto seria e carica di astio, che sarebbe stata probabilmente molto piacevole in altre circostanze.

    Non ti facevo così bellicosa, amica mia. Mi verrebbe quasi da dire che tu abbia qualche goccia di sangue Mikawa nelle vene. Ridacchiò la donna seduta, portando alla bocca una ciliegia, recuperata da un piccolo vassoio al lato del suo "trono", assaporandola con gusto.

    Se permettete, vorrei essere io a confrontarmi col Mizukage. La sua testa vale una fortuna sul mercato nero...e visti i miei trascorsi Kiriani, credo ci sarebbe una certa ironia se fossi io.. Un'altra delle figure in piedi fece qualche passo avanti. Il suo tratto più caratteristico era certo l'ampio cappello di paglia, come quelli dei samurai vagabondi nei drammoni storici.

    No. Il Mizukage è una mia preda. Voglio dimostrargli che le sue ossa sono inutili contro il mio numero. E ho portato alcuni amici che non vedono l'ora di rivederlo. rispose subito il sanga, con una blanda irritazione.

    Tks...sempre che io non lo riduca a un mucchietto d'ossa prima...

    Calmatevi per favore. Non fa bene alla vostra pressione.. L0ultima delle figure in piedi, i cui capelli avevano un'assurda piega, parlo con voce femminile. La figura non lasciava intuire quale fosse il suo sesso, ma aveva un tono e un portamento molto marziale.

    Mi ci mancava solo la balia. Sta al tuo posto Saki.

    Si, mio signore.

    Siete troppo servili voi Kosagi...dovresti avere più amor proprio, sai? Anche se con quella capigliatura penso non sia fattibile. Ridacchiò la voce giovanile.

    Il mio onore è servire il Villaggio. Replicò quella, senza il minimo accenno di irritazione, ed anzi con un certo orgoglio.

    La quinta delle figure sedute invece era ancora silenziosa, con la testa china. Improvvisamente emise un suono simile a un mezzo grugnito, e sollevò di scatto il capo. Zzzz...ronf...uh? Che cosa succede? Che si diceva? Aveva una voce allegra, maschile, apparentemente la si sarebbe potuta attribuire al cassico "uomo per bene".

    Ben svegliato Moji.. Commentò sprezzante il Sanga. E' un piacere vedere che sei molto interessato a questa operazione. Mi viene quasi voglia di mandarti in prima linea.

    Oh, suvvia Kazu-kun, sai bene che non servo a niente in corpo a corpo! E soprattutto sai che se non dormo le mie quindici-sedici ore al giorno poi sono uno straccio...

    Non chiamarmi per nome Moji. Lo sai che non devi.

    Vaaa bene. Va bene. Immagino che gli accademici stiano per fare la loro mossa. Dovrei accoglierli io secondo voi?

    Se ci fossi tu a guardia dell'ingresso non penso potrebbero nemmeno entrare, ahahaha! Scoppiò a ridere il gigante, ma Moji non sembrava molto bravo a cogliere le battute e rispose seriamente.

    Non si sa mai, sono comunque solo. Ma potrei far perdere loro parecchio tempo e energie. O magari abbatterne qualcuno. Sbadigliò rumorosamente. Però dopo dovrò riposare un bel pò, vada come vada...lo sapete come funziona, no?

    Non è un problema Moji. Allora è deciso. Sarai il primo ostacolo per quei babbei.

    Edited by Cougar™ - 5/4/2011, 19:01
     
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    Falce dei Kaguya


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    Aveva atteso quella missione.
    Non ne aveva accettate altre dal suo ritorno da Iwa, non s'era allontanato da Kiri, escluso quel piccolo viaggio con Hoshi di ritorno dalla missione e la piccola digressione a Genosha; certo s'era rimesso in pari con i suoi impegni da Kage, aveva passato del tempo con la famiglia che stava formando e tutto il resto, ma aveva anche preso del tempo a prepararsi, rifornendosi d'equipaggaimenti e, soprattutto, perfezionando alcune idee per delle tecniche che aveva sviluppato.
    Ora ciò a cui puntava Shiltar Kaguya era cercare di chiudere qualche conto aperto.

    Questo il suo pensiero quando ebbe notizia della missione ad Iwa e dell'identità del mandante: Jin Kazama, lo stesso mandante della precedente missione.
    Così, sistemate le dovute faccende a palazzo, Shiltar lasciò la propria residenza e raggiunse le coste di Kiri, quelle a spiovente sul mare, non lì dove si trovavano le imbarcazioni, per avere quella privacy necessaria all'evocazione di Suzaku, una delle sue Fenici più veloci e silenziose nel muoversi, con cui, in pochi giorni avrebbe praticamente attraversato in volo, con giusto qualche pausa per riposare, l'intero continente, fino al Paese della Terra.
    Lungo il viaggio, il Mizukage avrebbe letto le informazioni del "briefing" che verosimilmente dovevano aver ricevuto tutti gli interessati alla missione e trovò un pò fastidioso il modo in cui il loro lavoro era stato sminuito, ma lasciò correre: il passato era passato.

    Ad ogni modo, arrivato alle porte della città di Iwa, il Kaguya avrebbe sciolto il richiamo sulla sua Fenice, entrando a piedi nel villaggio ed arrivando fino all'hotel indicato, presso la stanza 1408, stanza che non trovò affatto vuota, per quanto ancora sembrava non esserci nessun altro ninja, esclusa colei che per prima si palesò: Maya Orihara, l'esperta di fuuinjutsu conosciuta durante il precedente viaggio in quei luoghi.
    Assieme a quella che era una kunoichi a pagamento, c'erano il capo della Kazama e la giovane guida Chuyu, entrambe figure note a Shiltar, che rivolse un cenno del capo sia alla donna che giochicchiava con gli occhiali, sia all'anziano sulla sedia a rotelle, prima di rispondere con un sorriso alle poche parole della ragazza.

    L'attesa per il resto del gruppo non fu molto lunga e se la presenza di Hoshi non sorprese il Kaguya, che anzi fu felice di rivedere il Chikuma per quella missione, ben altri arrivi furono una sorpresa, ma non poteva negare che avere Diogene ed Itai in quella missione aumentava considerabilmente la loro forza offensiva.
    Quando furono tutti presenti, Jin Kazama iniziò a spiegare i fatti: l'Accademia lo stava aiutando a riprendere la sua compagnia con quella missione ed una seconda, più investigativa sui legami fra la Mishima e quelli della Zanna, a ciò che sembrava.
    Lui dal canto suo non aveva dato il vero sigillo per recuperare i tre "sassi" a quelli della Mishima, azione coraggiosa, non c'era che dire, ed ora lo avrebbe reso di nuovo a quelli dell'Accademia, nei sei ninja lì presenti.
    Chuyu avrebbe, dal canto suo, scortato i ninja fino alla Roccia degli Spiriti e poi lì si sarebbero divisi, mentre Maya gli spiegò come utilizzare il rotolo.
    Le ultime osservazioni su come in quei cunicoli a loro ignoti si trovassero di certo dei nemici furono un pò scontate e stavolta il Kaguya sapeva che non avrebbe potuto costringerli all'aperto per un altro scontro aereo.

    In ogni caso, quando Jin Kazama ebbe finito di parlare, Shiltar prese la parola per primo: "Innanzi tutto, se può dire qualcosa a qualcuno di voi, quelli che dovremo affrontare sono ninja della Zanna, o almeno così hanno detto che si chiama il loro villaggio, quindi se ne avete già conosciuto qualcuno, potreste avere un'idea di cosa sanno fare.
    Io, personalmente, nella scorsa missione qui ad Iwa ho incontrato per la prima volta tre dei loro shinobi, fra cui quello che credo fosse un capo presso la loro gente, o qualcosa di simile.
    Durante il viaggio fino alla Roccia degli Spiriti posso, come credo potrà anche Hoshi, raccontarvi la nostra personale esperienza contro due di quei tre shinobi, mentre per il terzo ci potranno essere notizie solo se vorremo viaggiare a dorso di coccodrillo, giacché non ci abbiamo combattuto noi due direttamente, ma uno dei miei coccodrilli, assieme a Brando ed i suoi uomini.
    In generale penso che quattro ore di viaggio ci potranno essere più che utili per organizzarci, specie considerando che non tutti abbiano fatto gruppo con tutti in precedenza."
    , esordì il Kaguya, prima di rivolgersi verso il mandante e le altre due persone presenti.

    "Ed a proposito di spendere bene il tempo che abbiamo, volevo fare una richiesta alla signorina Orihara: in precedenza lei aveva nascosto questo rotolo spezzato in un gruppo di mercanti, potrebbe fare lo stesso con noi? Così, sperando che non avvenga, semmai quelli della Zanna ne eliminassero alcuni, non potrebbero comunque avere il rotolo e le relative reliquie.
    Direi che è un'ottima assicurazione per il signor Kazama e per l'Accademia stessa."
    , suggerì ancora, tralasciando che era anche un divertente modo per non darla in ogni caso del tutto vinta alla Zanna nemmeno stavolta.

    Con quelle ultime parole, poi, Shiltar attese, sia per dei pareri dei compagni di missione, sia per una risposta da parte dell'esperta di fuuinjutsu e di Jin Kazama stesso, su quanto da lui proposto.
     
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    ..Le Stelle di Iwa..
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    -Mi dispiace vecchiaccio.. ma questa proprio non potevo perdermela!!!-


    Il rosso era in volo verso il luogo di ritrovo di una nuova missione, una missione che richiedeva la sua assoluta presenza dato che riguardava la faccenda delle stelle di Iwa. Era stato costretto a lasciare gli allenamenti con la vecchia volpe del monte escogitando uno sporco tranello, cioè quello del bagno. Certo bastava poco per capire che il rosso era fuggito, ma non importava quella missione era troppo importante per lui e non poteva rifiutarsi di accettarla, inoltre dal piccolo briefing sembrava che l’intera operazione non sarebbe dovuta durare più di 24 ore, un tempo limite perfetto che non avrebbe fatto arrabbiare eccessivamente Daikenjin.

    Il rosso sarebbe sceso sul tetto dell’hotel che gli era stato indicato senza farsi notare, quindi trovata la porta di servizio sarebbe sceso fino alla stanza del ritrovo, il suo sguardo era deciso e fermo mentre entrava nella stanza, non sapeva chi potesse trovarvi e per questo non lasciò che la sua inquietudine lo sovrastasse come sempre. Aperta la porta il rosso avrebbe notato come l’ambiente fosse più grande di quel che poteva dare l’impressione da fuori, dentro la stanza il giovane Chikuma come poteva aspettarsi avrebbe trovato le figure di Jin Kazama, le curve seducenti della signorina Orihara e lo splendido sorriso di Chuyu che il rosso desiderava tanto rivedere. Quando questa gli corse incontro il ragazzino avrebbe mostrato un gran sorriso alla ragazza poggiandole le mani sulle spalle con fare amichevole.

    -Chuyu che piacere rivederti!.. vedo che sei in splendida forma.. ops.. forse è meglio se ascoltiamo il signor Kazama!..-


    Il rosso quindi avrebbe salutato anche la professionista di Fuuinjutsu e Kazama con un sorriso ed un cenno del capo. Al rosso per qualche istante vennero in mente tutti i ricordi della precedente missione, il viaggio con la carovana, l’attacco alla compagnia, il rapimento e il terrificante scontro dovuto sostenere per liberare gli unici superstiti ed evitare che tutto fosse definitivamente perduto. Non era preoccupato il Chikuma, solo ansioso di mettere una parola fine a tutta quella storia. Hoshi avrebbe salutato inoltre Shiltar lanciandogli uno sguardo deciso e di intesa, non c’era bisogno di parlarsi entrambi erano li per pareggiare i conti.

    Sembrava inoltre che l’accademia questa volta avesse fatto le cose in grande, molto probabilmente rendendosi conto delle capacità del nemico da affrontare. Molti altri ninja erano stati chiamati a dare sostegno, tra di loro Hoshi riconosceva il terrificante colosso di Oto ed il potente kiriano dai capelli biondi. Li aveva visti in azione e quei due non avevano nulla da invidiare allo stesso Shiltar, il che rassicurava un po’ il rosso, ma di certo non lo metteva con il cuore in pace. Il sunese rimase in silenzio mentre Kazama esplicava la situazione che si era venuta a creare dopo l’operato della precedente, sembrava che la Mashima alla fine si fosse realmente rivelata come succube del potere di quelli della Zanna. Ora i diritti per lo sfruttamento del sito archeologico erano nelle loro mani il che li rendeva di diritto i proprietari di qualsiasi cosa ci potesse essere all’interno di quelle grotte.

    L’operazione sembrava semplice a detta del mandante, la squadra di ninja doveva entrare nella grotta, esplorarla e trovare quelle dannate Stelle di Iwa, quindi dovevano rientrare alla base con esse, di certo Kazama aveva anche previsto che all’interno della grotta potessero esserci con tutta probabilità i tre della precedente missione più qualche altro loro alleato dato il contingente che l’accademia aveva preparato per la missione. Tutto doveva svolgersi nel più totale anonimato, dovevano agire silenziosamente senza lasciare alcuna prova, per questo Hoshi avrebbe subito tolto il copri fronte, forse una delle prove più palesi che i ninja potevano rischiare di lasciare in mezzo a tutta quella storia.

    image


    -Mmh.. credo che questi sia meglio toglierli.. almeno io farò così.. Chuyu lo lascio in custodia a te!.. non appena questa storia finisce vengo a riprendermelo!..-


    Avrebbe detto il rosso togliendosi il copri fronte per lasciarlo in custodia all’amica alla prima occasione possibile. Forse i più attenti o comunque chi già conosceva Hoshi avrebbe notato che il rosso questa volta portava i capelli piuttosto corti per il suo standar, il vecchio volpaccio infatti lo aveva costretto a tagliarli prima di cominciare l’addestramento in quanto li trovava scomodi ed irrispettosi, non vedeva l’ora di tornare per tosarlo a dovere quell’animalaccio. Per quanto gli riguardava la storia era finita li, più restavano in quella stanza meno tempo avevano per agire e più tempo aveva il nemico per prepararsi a riceverli. Avevano tutto il tempo del mondo per le domande e le spiegazioni durante il viaggio inoltre il rosso non ne aveva da fare dato che già sapeva la storia dato che l’aveva vissuta, Hoshi aveva combattuto con tutti e tre i membri della zanna durante l’ultima missione pertanto poteva spiegare ai compagni altri dettagli importanti sul loro modo di agire oltre a quelli che Shiltar avrebbe sicuramente esplicato. Non c’era un minuto da attendere, il viaggio era lungo e il tempo era dannatamente poco.

     
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  4. The_Drake
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    ~ Le Stelle di Iwa ~
    [? - Preludio]




    Sera, Konha, palazzo Senju, un ragazzo e altri ninja seduti su una balconata sul giradino della tenuta, mentre parlano del più e del meno.
    Uno di questi ha vistosi capelli azzurri, scoposti in una maniera totalmente insensata, parla ad alta voce e gesticola con mani e piedi; Gli altri due sembrano ridere, normali ninja d'ordinanza, nulla di particolare.
    Era li che oramai Drake passava le sue serata, dentro la tenuta del suo ex clan, dopo quella breve, anzi brevissima, rimpatriata con la sua Sensei Alexandra, capo di quella congrega di mangia legna; Diciamo che le acque si era calmate dopo tanti giorni di deriva e burrasca, di musi lunghi, di minacce e di pestaggi in piena regola: ma alla fine sono ragazzi.
    Parlare delle missioni, degli incontri fatti da poco tempo, delle barzellette che giravano nei bar della Foglia, dei pettegolezzi su chi faceva il filo a chi, cazzate da pettegole, normale conversazione, nessun tipo di carico o riferimento al lavoro più del dovuto.
    Esatto lavoro, che nom tardava ad'arrivare anche durante quelle serat di bisboccia con amici o chi amico era diventato quella sera solamente per presenza.
    Un ninja, apparve nel mezzo del giardino, destando l'attenzione di tutti i passanti, altri Senju che giravano per la tenuta, il palazzo, facendo i loro comodi; La figura, porta una maschera, squadra sepciale o qualcuno con un'incarico ababstanza importante tra le mani, almeno di solito era così.
    Dirigendosi verso il capelluto, quello dai capelli azzurri, consegna una lettera per poi sparire come era venuto.
    Il giovane saluta le persone e si allontana in privato per dare una lettura veloce alle informazioni contenute, notando che quella cosa era una missione, delle informazioni di missione con rispettivi rapporti sugli avvenimento passati: ovvio no? Quando le cose anno male, l'Accademia si tira su le maniche, per non farlo prima, e chiama la gente cazzuta.
    Chiuse la busta e si dirige verso casa, vicina comunque, in zona per preparare il necessario.


    [Paese di Iwa]


    Per andare al paese di Iwa il giovane aveva impiegato le sue sole forze: evocare delle rane per un viaggetto in acqua sarebbe stato comodo e anche più veloce, ma in quella zona era impossibile: rocce, montagne, sabbia e un clima arido, maledizione sembrava Suna in versione collinare.
    Fattostà che abbastanza discretamente aveva portato la sua figura fino alla porta d'entrata dell'hotel, aveva un'appuntamento alla stanza 1408, non era la prima volta che si esponevano missioni in una sede non ufficilae ma di fortuna; Cavolo avrebbe avuto più stile arrivare con un calcio sfondando la porta o urlando come il suo solito, magari seguito dagli sguardi della gente, ma stavolta doveva trattenersi, considerando che ciò che bolleva in pentola era una missione di rango A.
    Insomma una grossa gatta da pelare, che aveva una patata bollente in mano e che maledizione era pericolosa quanto interessante d'affrontare.
    Di solito le persone, vedendo Alexander qualche mese prima, tornava malconcia da quel tipo d'avventure, quest'ultimo aveva perso l'uso delle gambe e doveva girare con tutori: Jo sperava molto di tornare tutto intatto, magari con qualche graffio, lacerazione, bernoccolo o senza qualche dente, ma intantto.


    image

    Entro in maniera sobria, notando che la stanza sembrava ampliarsi più del dovuto, ovviamente qualche giochetto che venne pure rilevato da uno dei tizi all'interno, uno dei mandanti o un collaboratore; All'interno, la prima occhiata andò a coloro che aveva davanti, notando una sorta di professoressa o dottore, un vecchio anziano e robusto e una tizia dall'aria stramba.
    Poco gli fregava chi fossero quelle persone tanto fra qualche istante avrebbero spiegato il punto della situazione iniziando la fase strategica o di spiegazione: doveva saperne di più, anzi voleva.
    Poi gli occhi si spostarono sugli altri ninja, sei per la precisione dentro a quella stanza: notò delle facce nuove e delle facce fin troppo familiare, e quando si diceva fin troppo sia nel bene che nel male.
    Un'uomo, non più ragazzino, biondo con cui aveva sporcato il sangue di nemici nei campi di battaglia, missioni e quant'altro, forse il suo amico più fidato anche se extra-comunitario a Konoha, perchè di Kiri, Itai Nara.
    Poi un ninja che si ricordò d'aver incontrato al matrimonio dello stesso Jinchuriki della Nebbia, doveva essere il Mizukage, dal nome che gli avevano dato e che la memoria gli dava era Shiltar Kaguya: sapeva solo che in quel Clan era abili all'utilizzare le ossa del corpo.
    Un ragazzino dai capelli rossi, la memoria gli ricordava qualcuno ma non sapeva benissimo chi fosse, ma sapeva d'averlo già incontrato sia all'accademia durante il famoso attacco e sia alla ricostruzione per una centesimo di secondo.
    Poi un'altro ninja sconosciuto e infine la pecora nera del gruppo? Il Sensei che si è sempre voluti avere ma che nascondeva una serpe in grembo? colui che ha ispirato la crescita, sia come carattere che come ninja, ma che poi aveva dimostrato d'aver interessi "diversi"? Eccolo, lì, il gigante di Oto, Diogene Mikawa, ex-Sensei di Drake, che poco tempo indietro, a casa sua, aveva fatto un piccolo segno sulla mano del ragazzo, in segno di amicizia: si col cazzo.
    Oramai l'irritazione era scomparsa e il segno era svanito, ma sapeva che quel giorno Ryouji aveva stretto un patto fin troppo importante e che non poteva scogliere.
    Comunque, nelle maniere più normali per lui, si diresse veso la sua postazione facendo un cenno di saluto a tutti, ma puntando con sguardo torvo il gigante, quasi a sfidarlo, quasi a volergli dimostrare che lui era ancora li e camminava ancora con le sue gambe.
    Sedensoi sul tavolino penso a un tè caldo, bollente, e iniziò a sorseggiarlo senza paura con un'aria seria e vigile. Ah, per chi non mi conosce, sono Drake Jo Ryouji, chunin di Konoha. Disse rivolgendo un saluto al rosso e all'altro tizio che non conosceva, per poi rivolgersi a Itai, mostrando una faccia perplessa e sorridente. Dì la verità...oh mi segui o siamo legati da un qualche destino che ci fà incontrare ogni volta in missione. Spero veramente che non sia come quelle passate, sennò, devo dirtelo, ma porti sfortuna! Hahaha! Un pò di umorismo per rompere il ghiaccio non guastava mai, e poi poco gli importava che le persone attorno a lui lo sentissero, questo lo caricava. Shiltar Kaguya giusto? Sapevo che è il Mizukage di Kiri...piacere! Disse, per poi finire al colosso. Ah paparino, non ci speravo più, veramente! Mi stavo chiedendo se eri finito in pensione, considerando che non ti si vede spesso fuori dai cancelli di Oto...tutto bene!? Ironia e un pizzico di sarcasmo, nulla di più: era meglio avere alleati che nemici, anche se in quel caso era un paradosso.


    La spiegazione aveva caricato davvero le membra e il corpo di Drake: Stelle leggendarie appartenute al villaggio, al territorio da generazioni e altre diavolerie simili; Avversari che sicuramente dimostravano d'avere le palle per esser sopravissuti ad un Kage e altri ninja; Un viaggio nell'ignoto a pestare dei tizi e recuperare delle cose epiche: fantastico.
    Letteralmente parlando Drake sbatte le mani sul tavolo e aggiunse alla fine della spiegazione del vecchio e delle ultime direttive, qualcosa che potevi tenersi ma che moriva dalla voglia di cacciare fuori. Io spero sia ben difesa! Se mi tolgono il divertimento di distruggere le loro speranze e le loro stupide possibilità di vittoria, potrei incazzarmi di brutto! Hahaha! Una sonora risata scomposta e un'aria ababstanza decisa e pronta a tutto: anche se veramente era forse troppo.
    Vide poi il Mizukage fare delle domande, abbastanza consone per lo più, e il Rosso che si levava il coprifronte di Suna, Drake volle anggiungere qualcosa parlando direttamente verso di lui: aveva già fatto da leader in parecchie missioni e gli riusciva bene motivare i compagni con frasi adrenaliniche; Diciamo che la visione di un ninja che si levava il coprifronte per paura d'esser scoperto non era bellissima. Forza ragazzo, perchè levarsi quel coprifronte! Lascia che i tizi sappiamo da chi vengono presi a calci nel culo! Hahaha! Disse ancora una volta, per poi aggiungere con sguardo vispo un'ultimo commento rapido ad Itai e ad altri, in caso incrociassero il suo sguardo in quell'attimo.


    Non vedo l'ora...


    Comunque, tornando alla cose serie, sperava che quella parte finisse presto dato che il tempo concesso non era molto e dovevano ancora perdere ben 4 ore di viaggio in cui avrebbero potuto prepararsi per bene e ascoltare quella possibile descrizione di nemici precedentemente incontrati: sembrava che Hoshi, nome del rosso, e Shiltar avessero partecipato alla missione precedente.
    Almeno non partivano impreparati o senza una guida sicura o almeno uno straccio d'informazioni sui nemici, perchè ala fine era bello scherzarci sopra e farci tante moine, ma la vita la si poteva perdere facilmente.




     
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    Konoha,
    Qualche Giorno Prima


    Bingo!

    Una volta tanto, ci aveva visto giusto. L’idea di mandare in avanscoperta alcuni ragni dentro le mura di Konoha si era rivelata redditizia. Qualcosa si stava muovendo negli uffici amministrativi della Foglia e la parola "Iwa" non era sfuggita agli aracnidi sagaci.
    Poco fuori dalle cinta del Villaggio, Dapaisu si gustava un prezioso sigaro mentre i suoi minuscoli esploratori ad otto zampe gli facevano un resoconto delle informazioni raccolte. Una missione di grado elevato nelle terre della Roccia, se non addirittura nel Villaggio stesso. La cosa era certamente allettante per il Ronin.
    Fece un ultimo, intenso tiro e terminò il toscano, che infilò in un apposito tubicino metallico. Poi, passandosi alcune dita nella lunga barba grigia per grattare il mento ispido, si mise a riflettere sul da farsi.
    Per non insospettire oltremodo il Villaggio della Foglia, l'ipotesi più plausibile era appropriarsi dell'identità di uno degli Shinobi scelti per la Missione.
    Dal momento che le informazioni in suo possesso erano ancora poche, Dapaisu decise di mandare i suoi fidati ragni in cerca di notizie, mentre lui si sarebbe introdotto a Konoha col medesimo scopo, iniziando la ricognizione soltanto dopo essersi scolato un sano sake.


    Ennesimo sigaro, ennesimo briefing coi ragni scout all'ombra delle querce secolari della foresta della Foglia. Il piano prendeva via via forma mentre le informazioni si accumulavano. Era stato individuato uno dei ninja selezionati per la Missione, un Jonin appartenente al clan Aburame degli insetti. Curioso il caso, a volte.
    L'operazione prevedeva un iniziale periodo per studiare la preda e, una volta raccolto materiale sufficiente ad impersonarla efficacemente, la cattura. In seguito lo Shinobi-Kumo avrebbe utilizzato sulla vittima un potente veleno per causare nei primi giorni seguenti uno stato di incoscienza e successivamente una forte amnesia.
    In un paio di giorni il piano fu ultimato. L'obiettivo era incappato in un'accurata trappola preparata alla prima escursione fuori porta che, per fortuna di Dapaisu, coincideva con la partenza per la Missione. Ne conseguì un breve scontro per la cattura, ma la tattica precedentemente studiata dal Ronin non lasciava via di scampo.
    Il Ninja di Iwa recuperò in quel momento tutto il necessario per rubare l'identità dell'Aburame: documenti, vestiti ed informazioni sul mandato. Occultò il corpo della preda, tramortita e vittima della tossina, e si mise in marcia verso il Paese della Terra nei suoi panni.


    Il viaggio fu oltremodo tranquillo. L'itinerario scelto [ x ] attraversava la catena montuosa fra il Villaggio della Foglia e quello della Roccia, ambiente montano che Dapaisu conosceva bene. Il percorso, affrontato a piedi, impegnò lo Shinobi per circa una settimana. Basandosi sulla tabella di marcia dell'Aburame, che aveva trovato appuntata nei fogli del briefing, il Ronin sarebbe arrivato in anticipo sui tempi previsti. Poco male, dato che era curioso di visitare per bene la "nuova Iwa".
    Una volta giunto in città si stabilì presso una Locanda dall'aria bonaria, spacciandosi per un uomo d'affari in cerca di attività da finanziare. Trascorse il giorno precedente l'appuntamento con il contatto della Missione a spasso per la piccola cittadina, con le dovute accortezze per non essere scoperto.


    La mattina seguente si destò di buonora e si diresse senza perdere troppo tempo nel luogo prefissato per l'incontro. Una volta varcata la porta della stanza, lo Shinobi si ritrovò in un ambiente molto più ampio del previsto. La sala era sobriamente arredata con diverse poltrone, su una delle quali Dapaisu si andò ad adagiare senza troppi convenevoli. Ascoltò le parole di tale Maya Orihara, che si presentava in abiti succinti risvegliando turpi pensieri nella mente del Ronin. La donna invitava i Ninja presenti ad accomodarsi in attesa dei ritardatari, informandoli della possibilità di farsi un drink e concludendo il breve discorso con una chiara minaccia contro gesti violenti ed azioni offensive. Dapaisu, o meglio l'Aburame che appariva fisicamente, accennò in risposta all'intimidazione della donna un sorriso educato che però apparve più come una smorfia privo d'accento sul volto inespressivo dell'estraneo che impersonava.
    Fra i Ninja che arrivarono lo Shinobi-Kumo riconobbe unicamente Shiltar Kaguya, ma evitò qualsivoglia gesto di saluto per ovvie ragioni di copertura. Una volta che furono tutti presenti, prese la parola un uomo anziano in sedia a rotelle che fino ad allora aveva beatamente sorseggiato un liquore.

    Mizukage? Che sia quel biondino? O forse Shiltar! Pazzesco. rifletté fra sé e sé Dapaisu. Uhm, eversivi di Iwa? continuò nella sua digressione interiore, man mano che Jin Kazama continuava. Wow, si va dritto nel palazzo del Fondatore di Iwagakure, nelle profondità del suolo. La cosa non si preannuncia affatto buona.
    Una volta che le varie spiegazioni furono terminate, fu il turno di Shiltar che aggiunse qualche informazione sui combattenti nemici, Ninja del Villaggio della Zanna. Sebbene Dapaisu avesse errato a lungo in terre lontane, quel nome non accese alcuna lampadina. Forse gli anni si iniziavano a sentire e la memoria diveniva pian piano labile.
    In seguito un giovane dai capelli rosso acceso e dall'aria vivace propose di togliere i Coprifronte, invito al quale però Dapaisu non reagì. Un secondo ragazzo esternò poi la propria determinazione in maniera veemente.
    Vi fu un breve istante di silenzio, in cui Dapaisu prese finalmente la parola.

    Direi che le presentazioni sono d'obbligo. Purtroppo per ragioni di segretezza impostemi dal mio Villaggio, Konoha, non posso rivelare il mio vero nome. Per voi sarò semplicemente Mujin.


    Il tono era pacato ed inespressivo mentre la voce alquanto grave. "Mujin" osservava gli altri Shinobi presenti da sotto le lenti scure degli occhiali da sole che portava, le sue labbra erano dischiuse in un'espressione piatta. I suoi capelli ricci di un biondo opaco formavano sulla sommità del capo il tipico casco della capigliatura afro, mentre un fine pizzetto unito ai sottili baffi contornava la bocca. Lo Shinobi indossava la classica veste del clan Aburame: vestibilità larga, colletto alto e lunghezza fino alle ginocchia. La cerniera era aperta fino a metà busto e permetteva all'individuo di tenere il gomito destro infilato dentro alla relativa manica, facendo penzolare la mano nodosa.
     
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    Quel sassolino calciato con modesta forza contro la lignea porta avrebbe sicuramente colto l'attenzione del non più giovanissimo reggente di Kiri, intento ad abbassare la maniglia placcata in argento. Stavamo parlando di Shiltar, dalla direzione del colpo avrebbe potuto intuire facilmente la mia posizione ma nel caso in cui non avesse ritenuto necessario voltarsi vero di me sarebbe stata la mia voce a svelarmi per il Diogenes Aloysius che ero.

    " Prima di varcare quella porta, spiegami come stanno le cose...veramente. Sono davvero così forti questi shinobi della Zanna o hai preso un grosso abbaglio nella scorsa missione?"

    Con le mani infilate nelle larghe tasche del kimono avanzavo verso il massiccio uomo che forse si stava chiedendo, scioccamente, come facessi ad avere quelle informazioni. Una reazione più shiltariana, invece, prevedeva un leggero sorriso su quelle sottili labbra; dunque un comportamento del genere non mi avrebbe sorpreso. In caso contrario avevo fatto bingo al primo colpo...roba quasi da chiromanti, no? Mantenendo un passo lento ma impercettibile arrivai a circa due metri da lui per poi continuare dicendo:

    " Non sarebbe saggio turbare la quiete del gruppo dicendo qualcosa di eccessivamente sconvolgente. Certo, è praticamente scontato che questa volta abbiano mandato più gente e di maggior valore ma da te, ora, gradirei sapere il sincero motivo per cui oggi ci troviamo a dover rappezzare una questione andata storta. Parlami inoltre dei mittenti, hai la certezza che siano affidabili? "

    Avevo sorvegliato la struttura per diverso tempo ed ero certo di poter parlare senza timore di venir sentito da orecchie indiscrete. Ero serio; forse troppo per una questione che avrei potuto approcciare anche con un largo sorriso. Quasi per rifarmi di quel saluto poco accogliente, qualunque fosse stata risposta, avrei allungato la mano verso la maniglia e, aperta la porta, mi sarei leggermente scostato.

    " Dopo di lei Mizukage-sama."

    :::

    Il colpo d'occhio era notevole, non abbastanza per esternare una sensazione di meraviglia ma sufficiente a provocare un flebile focolare di interesse. Riguardo poi quelle carni spoglie nemmeno per un istante il mio pensiero ci sarebbe caduto sopra, probabilmente complice l'abitudine nel vedere le grazie ben più provocanti delle gatte del Neko. Scostandomi dall'ombra di Shiltar, se così si può dire, salutai con un cenno di capo i lì presenti e presi posto su una delle poltrone della stanza. Stanza i cui particolari avrei ovviamente memorizzato tramite una semplice occhiata e una normale inspirazione: dal profumo di pulito alle tende accuratamente tirate. Mi colpì anche l'utilizzo della parola "comodi" ripetuta diverse volte da Maya; sinonimo probabilmente di una cordialità fin troppo ostentata. Non pensai si trattasse di un paio di battute abilmente recitate ma non posso dire che il pensiero non mi passò per la mente. Non sfruttai la possibilità di prendere qualcosa da bere, tuttavia successivamente sarei stato ben attento ad osservare il funzionamento di quel sigillo sfruttando le azioni dei miei compagni. Il terzo ad arrivare fu Hoshi la cui assenza l'avevo ritenuta praticamente impossibile; probabilmente sia lui che Shiltar, venuti a conoscenze di questa missione, si erano proposti loro sponte di parteciparvi. Dopotutto il caso(?) stava dando una seconda opportunità ai due ninja, la possibilità di rifarsi. E questo non era un elemento da sottovalutare: anche i nemici avrebbero potuto fare questo genere di discorso. Non potei non notare il cambio di acconciatura. La reazione così teatrale della ragazzina Chuyu, inoltre, sarebbe stato motivo di successive spiegazioni da parte di uno dei due shinobi; probabilmente semplice emotività, pensai. Il vecchio, intanto, rimaneva in silenzio; poco male, per inquadrare la sua persona ci sarebbe stato tempo e modo. Il quarto ad entrare nella stanza fu invece un ninja di Konoha, mai visto prima d'ora; certo, non potevo conoscere tutti i ninja di tutti villaggi, il Fuoco poi era uno dei Paesi sui quali avevo meno informazioni, tuttavia la cosa non mi lasciò indifferente. Notai anche la sua reazione alle "velate" minaccia della donna ma da essa non potei carpire nulla di significativo. Fissò il suo sguardo sia su di me che su Shiltar, soffermandosi leggermente più su quest'ultimo. Il quinto Ninja catturò invece molto più il mio interesse; una presenza assolutamente gradita. Il ragazzo camminava dritto; il suo sguardo mi piaceva. Quando mi fissò poi non potei fare altro che ricambiare con un'espressione spropositata, forse troppo per chiunque non conoscesse i trascorsi che ci legavano. Lessi i suoi pensieri con grande facilità e probabilmente anche lui avrebbe potuto cogliere in un istante la mia risposta: fammi vedere. Il definitiva sarebbe stato interessante vedere il suo modo di approcciarsi a quell'anomala situazione nel mentre di una quest di difficoltà elevata. Alla sua domanda risposi senza grande espressività:

    " Spero riuscirai a motivare l'utilizzo di un tono così colloquiale con un tuo ex sensei e superiore in grado con una brillante prestazione in questa missione...Si, tutto bene, ogni tanto è necessario respirare un'aria un po diversa. "


    In ultimo arrivò anche l'immancabile Itai, con il quale oramai avevamo trascorso innumerevoli avventure. Wow...proprio un bel gruppetto. Magnifico!
    Dunque il vecchio Jin prese parola. Seguì il tempestivo commento di Drake e successivamente l'intervento di Shiltar; sequenza che mi permise di osservare la netta differenza caratteriale e di esperienza che contraddistingueva i due. Inoltre se la proposta di Shiltar fosse risultata possibile sarebbe stata una gran cosa per la missione. Il comportamento di Hoshi invece provocò in me una necessaria reazione; non feci altro che accentuare il commento del ragazzo dai capelli blu, al quale forse, avevo insegnato realmente qualcosa.image

    " Ti ordino di rimettere immediatamente quel coprifronte, shinobi. L'adozione di un tale comportamento, oltre che intollerabile a mio avviso, se non condiviso dalla maggioranza del gruppo (o solo dal capogruppo, in caso di forme di dispotismo ben accette) e quindi attuato su ogni componente, non può recare alcun beneficio alla riuscita della missione. Ora come ora ti stai solamente privando della tua identità di ninja, mancando di rispetto al villaggio che servi."

    Certo non sapevo che Hoshi fosse divenuto un Jonin e quindi non più obbligato ad assecondare il mio volere. Un'inaspettata rivelazione sarebbe stata accolta con grande interesse. Comunque una rapida occhiata a Shiltar e Itai, nel momento della precedente citazione sul capogruppo, sarebbe bastata per far capire loro il mio volere di lasciare ad uno dei due il compito di comandare la baracca. Riferito al foglioso, poi, mi espressi nello stesso modo schietto ma pacato:

    " Spero che gli ordini che ti ha imposto il tuo clan non causino problemi nello svolgimento della missione. Io voglio capire chi sei, in cosa sei bravo e quanta fetta del mio corpo posso affidare alla tua protezione. Per quanto mi riguarda puoi star certo che se spetterà a me proteggerti il deretano a fine quest non una freccia lo avrà intaccato."


    Altrettanto stimolante sarebbe stato osservare la risposta dello shinobi di Konoha. In ultimo, rivolgendomi a Jin, avrei posto lui una semplice domanda:

    " Ha parlato di un altro gruppo di alleati. Per caso l'Accademia le ha fornito l'identità dei ninja che ha scelto? "



    Edited by DioGeNe - 23/2/2011, 21:44
     
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    Dalla nebbia al desertp


    Jukyu mi guardava. E aveva lo sguardo di chi sembrava osservare intensamente qualcosa di decisamente sconosciuto e pericoloso. Contemporaneamente, con estrema innocenza, masticava due dita con i denti che non aveva e con l’altra continuava a sporcarsi quasi completamente con quella che era la sua cena.
    Scossi il capo e alzai lo sguardo al cielo, rassegnandomi e lasciando la posata sul tavolo, lontana da lei, che la usava più per sporcare che per mangiare – non si poteva pretendere di più da una bambina di sei mesi – andando poi a prendere un po’ di fazzoletti per pulirle il suo grazioso, adorabile, ma quanto mai sporco faccino, provando infine a darle nuovamente da mangiare, notando che lei non voleva tanto aprire la bocca e che preferiva di gran lunga usare le sue mani.

    « Oddio, amore di papà, è più facile distruggere un villaggio che dar da mangiare a te » dissi sconsolato, dandole un bacio in testa « Fortuna che almeno tua sorella stasera non c’è »


    Ayame, con Nana, erano dal medico. La bambina soffriva da qualche giorno di un’influenza abbastanza persistente, quindi Ayame era andata a farla controllare ed io ero rimasto a casa a prendermi cura dell’altro piccolo terremoto in miniatura, ancora – grazie al cielo – incapace di andare dove le pareva.
    Un bussare attirò la mia attenzione e, certo che fosse Ayame, mi precipitai ad aprire. Lei capiva sicuramente le bambine meglio di me: non le scambiava mai (erano davvero identiche, chissà come faceva), con lei le bambine mangiavano sempre e soprattutto riusciva a calmarle con una facilità disarmante.
    Potevo anche godere di un po’ di fama al di fuori di quelle quattro mura, ma dentro casa mia era innegabile che l’essere più potente fosse proprio Ayame.
    Aprii la porta, carico di speranze, venendo disilluso. Sulle prime pensai a uno scherzo, visto che dinanzi a me non c’era niente e nessuno, poi abbassai lo sguardo, vedendo una lettera. La presi e rientrai, sentendo il rumore di qualcosa di vetro che cadeva e si frantumava in mille pezzi.
    Di corsa tornai in cucina, notando che il piattino era caduto per terra, si era rotto e il suo contenuto (un ottimo omogeneizzato) era disperso più o meno bene sul pavimento. Jukyu, in tutta risposta, mi guardava senza capire, ma con lo sguardo di chi, a momenti, sta per scoppiare a piangere.
    Il rumore l’aveva spaventata.
    Socchiusi gli occhi e ben presto al mio udito arrivò l’insolitamente possente pianto della bambina.

    « Uff, Ayame, torna... »





    Quando tornò Ayame aveva sistemato tutto e Jukyu oltre ad essersi calmata aveva anche mangiato. Per fortuna aveva preso a ridere tutta la storia che le avevo raccontato: l’attimo di distrazione dovuto alla lettera e il piccolo disastro combinato da Jukyu.
    Almeno non pensava che fossi un padre del tutto disastroso, per quanto, per la maggior parte del tempo, irrimediabilmente maldestro.
    Quel piccolo racconto mi fece tornare in mente la lettera che aveva scaturito tutte quelle piccole conseguenze e la ripresi da dove l’avevo lasciata, ovvero sul tavolo della cucina, e l’aprii, leggendola velocemente. Sbuffai appena.
    Un’altra missione. Oltretutto di grado A. Preparandomi a dover subire i musi di mia moglie per tutta la sera mi alzai dalla sedia dove mi ero seduto. Mi dispiaceva lasciarla da sola con quelle pesti. Forse era arrivato il momento di pagare qualcuno affinché ci desse una mano.



    Stanza 1408. Eccola qui. Aprii la porta, spingendola tranquillamente e mi trovai dinanzi a una piccola folla mista di volti già visti e non visti. C’erano Shiltar, Diogene, Hoshikuzu, un ninja anonimo di Konoha (quelli del clan Aburame potevo riconoscerli a chilometri di distanza per come si conciavano) e soprattutto c’era Drake.
    Sospirai sollevato, benedicendo il cielo che aveva dato all’Accademia il senno di mettere insieme una squadra, anche se al giudicare dal numero probabilmente due, formata da elementi che all’incirca si conoscevano.
    Li, oltre alle informazioni ricevute nella lettera, ci venne spiegata la situazione più nel dettaglio da alcune persone. Una donna dall’aria intelligente ma anche estremamente accattivante (dalla quale distolsi lo sguardo per fedeltà coniugale), un vecchio che era il mandante della missione che, stando a quanto riportavano i rapporti era stata fallita da Shiltar, Hoshikuzu e un tale Brando e una ragazza giovane e dall’aria allegra.

    La situazione era di per se abbastanza poco rassicurante. Era evidente che era necessario scendere fino alle profondità della terra, quindi in un territorio a noi sconosciuto ma, sicuramente, a chi era intenzionato a recuperare le Stelle di Iwa sì.
    Eravamo già in svantaggio su questo, avevamo forse il vantaggio di essere per la maggior parte Jonin e l’unico Chunin che c’era era famoso per un potere distruttivo assai raro in persone del suo grado. Forse potevamo farcela, questa volta la missione non doveva fallire.

    « Bene, direi che è tutto chiaro » lanciai un’occhiata a Shiltar « Shiltar, Hoshikuzu, è necessario che ci riferiate ogni informazione utile sugli avversari che avete affrontato nella precedente missione. Siamo in sei, potrebbe essere necessario dividersi, o almeno utile. In tal caso è necessario che ognuno di noi sia informato al meglio sui fatti, non trovi? » quindi mi rivolsi a tutti gli altri « Io sono Itai Nara, Jonin di Kiri. Vorrei fare qualche puntualizzazione, prima di iniziare la missione, a te, Mujin. Chi non mostra il suo volto mi è antipatico, chi nemmeno il suo nome lo è di più. Ma capisco gli obblighi verso il proprio villaggio. Tuttavia, come ha giustamente detto Diogene, spero che non ti sia stato impedito di usare al meglio i tuoi poteri, qualsiasi essi siano, spero che tu non sia qui solamente per qualche insana raccolta d’informazioni » spostai lo sguardo su Mujin « Spero che quindi, ciò non sarà d’intralcio alla missione. Lo spero sinceramente, lo spero per te »


    Quella vaga minaccia fece risaltare quell’aspetto di me. Eravamo Shinobi, e la missione era la prima cosa a cui pensare. Per questo un uomo in incognito in una missione Accademica mi faceva storcere il naso e venire più di qualche infondato dubbio sulla sua effettiva utilità in missione.
    In quella missione c’era un scopo, dei grossi interessi e anche qualche persona la quale vita valeva per me qualcosa in più che una manciata di denaro. Non avrei accettato di dover vedere quelle persone soffrire per via di un uomo che non aveva il coraggio o la possibilità (dopotutto il fatto che la sua identità dovesse rimanere segreta era, fino a prova contraria, un ordine di Konoha o, fino a prova contraria, una sua invenzione) di dire il suo nome e far sì che chiunque, tra di noi, possa ricordarlo, nel bene o nel male, per decidere se si era trovato un amico, un grande combattente o un codardo o peggio, un grande nemico.

    Odiavo quella segretezza. Andava, secondo il mio parere, contro ogni razionale tentativo di unificazione cercato dall’istituzione Accademica. E se per quei principi di fiducia e unità ero tenuto a credere a quell’uomo sulla sua parola, per quelli stessi principi allora lui doveva svelare la sua vera identità.
    Per questo non mi stava simpatico. E per questo, da quel momento, avrei avuto un occhio di riguardo per lui.


     
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    Spero che gli ordini che ti ha imposto il tuo clan non causino problemi nello svolgimento della missione. Io voglio capire chi sei, in cosa sei bravo e quanta fetta del mio corpo posso affidare alla tua protezione. Per quanto mi riguarda puoi star certo che se spetterà a me proteggerti il deretano a fine quest non una freccia lo avrà intaccato.

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    Il tono dello sconosciuto era composto ma al tempo stesso diretto. Le sue ragioni erano sicuramente valide e le sue parole mossero una qualche sorta di simpatia in Dapaisu.
    Mujin fissò il Colosso dritto negli occhi per qualche istante: sebbene gli occhiali scuri coprissero le iridi grigie del Ninja, il suo sguardo intenso e sincero traspariva attraverso le lenti.

    Nessun impedimento nel portare a termina la Missione, sennò non mi troverei qui.

    Dalla sua voce traspariva una portentosa pacatezza. Prima di prendere nuovamente la parola, si sistemò gli occhiali da sole con l'indice della mano sinistra.

    Le mie doti e caratteristiche combattive ti saranno rese note a tempo debito.

    Con un impercettibile movimento del capo in direzione dei tre "civili" diede ad intendere che non intendeva condividere tale informazione con più persone del dovuto.

    Qualche istante dopo anche il ragazzo biondo si rivolse a Mujin, presentandosi come un Nara di Kiri. La cosa lasciò stupito Dapaisu, che si ripromise di indagare su quello strano binomio. Ma dopo i convenevoli ecco la paternale.

    « Chi non mostra il suo volto mi è antipatico, chi nemmeno il suo nome lo è di più. Ma capisco gli obblighi verso il proprio villaggio. Tuttavia, come ha giustamente detto Diogene, spero che non ti sia stato impedito di usare al meglio i tuoi poteri, qualsiasi essi siano, spero che tu non sia qui solamente per qualche insana raccolta d’informazioni. Spero che quindi, ciò non sarà d’intralcio alla missione. Lo spero sinceramente, lo spero per te »


    Uno Shinobi dedito a sani valori quali la correttezza e la lealtà ma che aveva abbandonato il Villaggio natale, cosa indubbiamente curiosa. Il Ronin rimase assorto nei suoi pensieri per qualche attimo, pesando oltre alle parole del Jonin della Nebbia anche il nome del gigante, Diogene.
    Mujin posò quindi il suo sguardo sul secondo interlocutore e con la medesima freddezza che oramai lo contraddistingueva rispose anche ad Itai.

    Mi auguro che le parole che ho speso per Diogene ti siano sufficienti, Nara di Kirigakure.


    Quanto alla minaccia trapelante dalle parole del ragazzo, Mujin si limitò ad ostentare una specie di mezzo sorriso atono ad un angolo della bocca.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    [Nella Stanza 1408]

    Concluso il briefing, gli shinobi presero a discutere tra loro, chi per definire eventuali gruppi, chi per organizzare le modalità di viaggio, chi per mettere in mostra un pò di testosterone. In compenso partirono anche alcune proposte interessanti. Quanto alla domanda dell'Otese, il vecchio Kazama scosse il capo, con aria seria. Non posso accontentarvi. I vostri compagni cono in missione già da più di una settimana, e sarebbe pericoloso se voi sapeste i loro nomi e veniste catturati. Non poteva certo riferire loro che un gruppo di accademici si era infiltrato a Iwa da tre settimane, in incognito, per cercare di raccogliere informazioni dall'interno. Erano informazioni che non dovevano trapelare per nessun motivo.

    Lei è sempre una fonte di inaspettato piacere, Mi-zu-ka-ge. Mormorò la procace esperta di sigilli, chinandosi quanto bastava per esporre quello che la scollatura nascondeva. Soprattutto quando fa proposte che possono arricchirmi. Attendo ancora il pagamento del vecchio debito, spero lo ricordi. Socchiuse gli occhi con fare da gatta, mentre Jin Kazama sospirava. La signorina Orihara è una professionista, ma non ha alcun interesse in questa vicenda nè prende le parti di nessuno. La ho semplicemente pagata per rendere sicura questa stanza, fornirmi il falso e custodire il rotolo fino a questo momento. Ogni altra richiesta, temo, non è vincolata al nostro accordo. In altre parole.. La donna sedette su una poltroncina apparsa dal nulla, badando bene di accavallare le gambe con deliberata lentezza. ..ogni extra va pagato, miei cari. Posso porre su di voi il medesimo sigillo che apposi sui mercanti, non sarà difficile. Ma vi costerà almeno...uhmm.. Li tenne sulle spine, teatrale ..diciamo che essendo voi dei clienti affezionati, vi costerà appena 8.000 ryo. Non c'è bisogno di un pagamento immediato, naturalmente. Il caro Shiltar sa esattamente cosa comporta un contratto con me. Si mordicchiò il labbro Lei avrebbe acconsentito solo dopo un bacio sulle labbra di ciascuno dei membri. Questo avrebbe impresso l'obbligo di concludere il pagamento ad ogni costo, indipendentemente dall'ostacolo. Jin Kazama non poteva offrirsi di pagare alcunchè, avendo investito le poche finanze che ancora aveva in quelle due missioni.

    Poco dopo, Chuyu si sarebbe avvicinata a Hoshikuzu, con le mani al petto, quasi come se pregasse. Hoshikuzu...io...io vorrei davvero esservi d'aiuto questa volta, ma so che sarei un peso. Chinò il capo. Comunque spero che riusciate a vendicare tutti i morti, e liberarci da quei maledetti banditi! Io..ecco, questo è per te. Tra le mani aveva un piccolo ciondolo a forma di goccia, grande poco più di un pollice. E' un portafortuna che usiamo noi guide del deserto. Contiene qualche goccia d'acqua per le emergenze e dentro c'è un ago magnetizzato, per usarlo come bussola. Nel deserto dipinto non è detto che funzioni...però...mi farebbe piacere se lo portassi con te. Arrossì un poco, mentre lo guardava, sperando che il suo dono fosse bene accetto.

    Una volta ultimati i preparativi (il sigillo di Maya Orihara, nel caso, era un semplice segno sulla nuca tracciato con un inchiostro speciale) i ninja sarebbero stati pronti a partire. Rammentate.. Avrebbe detto la Orihara se fosse stato usato il Sigillo di contenimento. Per sciogliere il mio Sigillo Dissociato sono necessari cinque Portatori disposti a quadrato, con un quinto al centro. Poi servono quattro ninja, i Liberatori, che devono usare il richiamo sui portatori ad angolo, e il rotolo apparirà in mano al portatore centrale. I Cloni possono agire sia come Portatori che come Liberatori, se per caso non arrivaste tutti alla meta.

    In ogni caso, era il momento di partire.


    [Altrove, fuori dall Roccia degli Spiriti]

    Ma guarda un pò che bella gente. E sono pure parecchi, vero Rintaro? L'uomo dalle larghe spalle sedeva con le gambe incrociate su uno spuntone di roccia proprio sopra l'ingresso principale della Roccia degli Spiriti. Non c'era nessun altro, e sembrava parlare da solo come un cretino. Ma il suo interlocutore si trovava parecchi metri sottoterra, seduto al centro di un intricato sigillo e con in testa uno strano cappello. Sono in sei. Anzi. In sette, più tre cavalcature. Tre hanno un livello di potere notevole, ma non saprei dire quale di loro è il Mizukage. Tre impronte differenti però. Uno ha Acqua e Fulmine, il secondo ha solo Fulmine, mentre il terzo, quello con le maggiori quantità di chakra, è affine all'Aria e alla Terra. Daccordo. E gli altri? L'immagine mentale trasmessa da Rintaro era quella di sette fiammelle che si avvicinavano cavalcando tre fiamme più grandi. Una non credo sia un ninja. Probabilmente è una guida del posto. Degli altri, due sono più deboli. Uno affine all'aria, mentre l'altro alla Terra. L'ultimo dei sei più forte, ma non quanto i primi tre, e ha una spiccata affinità per il Fuoco e il Fulmine. Man mano che spiegava, le fiammelle mentali si accendevano, e le informazioni si riversavano nella mente dell'uomo seduto.

    Tutti assieme quindi coprono ogni tipo di elemento, giusto? E' forse un problema? No, non penso. Fra quanto arriveranno a tiro? Pochi minuti, preparati. Sai già come è strutturato il territorio? Non preoccuparti. Si alzò, aprendo gli occhi scuri, quindi slacciò la parte superiore del suo abito. Aveva una singola spada con sè, dall'aria piuttosto anonima, e una seconda poggiata a terra. A parte questo non c'era nessun'altro equipaggiamento. Sfilò lentamente la sua arma dal fodero. Farò in modo che cambino idea molto in fretta su questa loro missione...o almeno che capiscano che non siamo gente con cui scherzare.
    Penserò io a indirizzarti. Ci conto, quattrocchi. Con aria pacata, il grosso ninja sorrise, massaggiandosi le spalle. (immagine di Riferimento)


    [Nel Deserto Dipinto]

    Il Deserto Dipinto si meritava decisamente la sua nomea. Si trattava di una immensa distesa di terra arida, intervallata da rocce di varie dimensioni, scolpite dal vento in forme a volte buffe, a volte addirittura minacciose. Ma quello che più colpiva erano i colori: le rocce sembravano composte da chiazze e strisciate di colore differente, come se un qualche pittore folle, con in mano una grande tavolozza piena di variazioni di bianco, nero, marrone e rosso, si fosse sbizzarrito in un'opera immensa. In altri deserti dipinti è la diversa composizione dei materiali rocciosi e dei minerali a determinare i diversi colori, ma nel Deserto Dipinto di Iwa non vi era quella "regolare irregolarità" che si può trovare in natura. Tutto era a caso, con chiazze che sembravano secchiate di vernice, strisce, immagini e talora addirittura disegni stilizzati. Secondo alcuni studiosi furono gli anni e anni di addestramenti degli Shinobi di quella zona ad aver alterato a quel modo il territorio, impregnando di chakra ed energia le rocce (guarda caso molti strumenti elettronici o le bussole impazzivano in quella zona, salvo alcune aree).

    I coccodrilli avanzavano rapidamente, a volte calpestando le rocce più piccole, o aggirandole, ma in generale non c'erano dei veri ostacoli per quei rettili, salvo forse il clima estremamente asciutto, ancor più fastidioso del caldo. Si trattava comunque di un viaggio di poche ore, sufficientemente tollerabile, e difatti gli animali erano appena un pò affaticati quando si iniziò a intravedere quell'assurdo sasso gigante che è la Roccia degli Spiriti. Una struttura maestosa, grande come e più di un villaggio come Suna. Dalla superficie liscia, ma bozzuta, come un enorme sacco pieno di oggetti diversi, e soprattutto crivellata di fori, fori di ogni dimensione, dalla testa di una formica a un portone come i Gate di Oto. Molti condotti erano a fondo cieco, mentre altri si infilavano nelle profondità della terra. Altri ancora comunicavano tra loro, talora anche dopo giri contorti.

    Sono riuscita a leggere qualcosa sulla Roccia prima che gli archeologi venissero fatti sparire. Spiegò la giovane guida. Secondo gli scienziati, i ninja di Iwa potevano usare qualunque accesso per arrivare al villaggio vero e proprio, nelle profondità della terra. Usando le loro arti potevano aprire dei passaggi in punti predisposti, o svelare sentieri nascosti, o anche semplicemente nuotare nella roccia fino a raggiungere la loro meta. Chuyu ne parlava come fossero misticheggianti e improbabili magie, eppure lei stessa era stata testimone dell'uso di Arti Ninja. Comunque il gruppo di ricerca ha esplorato quasi tutti i fori, e alla fin fine l'unico che davvero portava direttamente alle rovine è l'ingresso principale, quello più grande e alla base della roccia, sul versante a cui ci stiamo avvicinando. Gli altri al massimo davano a piccoli ambienti, forse case o posti di guardia..cose così...

    Erano ormai a duecento metri di distanza, quando un rumore attirò l'attenzione di tutti, così come un piccolo bagliore davanti a loro. Un bagliore che si ripetè più volte, fino a che l'oggetto che lo causava non fu visibile per tutti: era una specie di gigantesco Kunai. E con gigantesco si intende che era più grande di un essere umano [6 SD], e in effetti il rapporto tra la lunghezza della lama e dell'impugnatura faceva più pensare a una spada oversize che non a un'arma da lancio. Eppure volava dritta, solcando l'aria a velocità assurda [Forza 900 - Precisione 775 - Potenza 70 (durezza 5)]. Puntava dritto contro il ninja di maggiore Energia (rilevata da Rintaro e impresso come Nemico A nella mente di Mojimaru) che fosse stata più avanzato rispetto agli altri o, in caso di affiancamento, a quello più centrale. Le armi da lancio non sarebbero state sufficienti a deviarlo, a meno che non fossero di grandi dimensioni e dotate di una forza notevole.

    Se il bersaglio si fosse levato dalla traiettoria, o fosse stato sollevato un ostacolo l'arma ad appena cinque metri di distanza si sarebbe improvvisamente scomposta, con un forte rumore metallico, in due metà identiche, secondo traiettorie divergenti. Le due metà, dotate della medesima velocità e avvolte da una sorta di sottile strato d'aria tagliente [Potenza 55/83 (durezza 6) l'una (Potenza aumentata da Bonus Precisione per una delle due lame)] sarebbero state dirette contro i due bersagli più deboli in assoluti (Hoshi e Chuyu). E ancor più preoccupante era la capacità di quelle armi di deviare traiettoria fino a due volte, senza perdere in velocità ed anzi, paradossalmente, accelerando [+1 tacca], se fosse stato necessario evitare degli ostacoli o seguire una schivata.

    Se il bersaglio o un altro ninja avesse provato a bloccare o deviare, non appena l'arma avesse toccato l'ostacolo, con una velocità pari a quella del lancio si sarebbe aperta in quattro, portandosi in avanti per incarcerare il malcapitato. La spada era diventata come un ragno con quattro zampe, e l'elsa a tenere legati i quattro "arti". Non appena fosse riuscita a catturare qualsiasi cosa, una gemma posta alla base della "lama" si sarebbe illuminata, scatenando in avanti, proprio sul prigioniero, una violenta onda d'urto di puro chakra [Potenza 70 - Penetrazione 5]. Era un meccanismo che di solito veniva usato per sfondare le mura o le protezioni, ma non era male sfruttarlo anche su chi veniva catturato...anche se raramente ne restava qualcosa. Immediatamente dopo la scarica di chakra, dalla gemma sarebbe partita poi una pesante fiammata [Cono di 9 metri (3 di base) - Potenza 40], diretta verso qualunque avversario entro 6 metri, o in alternativa contro il prigioniero stesso.

    Se il coccodrillo avesse provato a ostacolarlo, la lama avrebbe deviato (fino a 2 volte), cercando di eludere la difesa per conficcarsi in mezzo agli occhi della creatura [Bonus precisione->Potenza x1,5], accelerando perdipiù [+2 tacche] e successivamente emanando una pesante fiammata [Cono di 9 metri (3 di base) - Potenza 40], diretta verso qualunque avversario entro 6 metri che partiva dalla gemma incastonata alla base della lama.

    Comunque andasse, alla fine di quel tremendo assalto la lama sarebbe stata ferma, e una figura a malapena visibile, quasi trasparente, si sarebbe materializzata a contatto con l'impugnatura. Era palese che non fosse realmente lì, e che piuttosto si trattasse di una qualche forma di proiezione o immagine illusoria. Era un uomo alto, ma ciò che più risaltava erano le spalle immense e dai muscoli definiti. Vestiva dei calzoni molto eleganti ma era a torso nudo, e aveva i capelli raccolti in una lunga coda. Il mio nome è Mojimaru, capo del Clan Atori della Zanna. Questo era solo un assaggio. Andatevene subito, o mi vedrò costretto a fare sul serio. Il vero Mojimaru era a circa duecento metri, in piedi su una sporgenza sopra l'ingresso principale. Subito dopo sia l'immagine che la spada scomparvero.

    [...round 2...]

    Sembra che tu abbia voluto lasciare il segno.. Mojimaru aveva in mano la sua spada, ora con le sembianze di una normalissima Katana, e sembrava un poco affaticato. Ci sono andato leggero. Ora farò sul serio. Ho potuto vederli quasi tutti, almeno penso. E dovrei aver individuato il nemico di Kazu-kun. Cercherò di non ucciderlo. Cambiò la spada con quella a terra, quindi la sollevò verso il cielo, ponendo al contempo una mano sul petto. Strati di chakra si sollevarono dal suo corpo, trascinando con sè parte della sua stessa anima, quindi turbinando si sollevarono ad avvolgere la sua arma. Fu questione di un attimo, e la spada era nuovamente gigantesca. E ora...all'attacco. Spostò senza sforzo apparente quell'immenso oggetto, quindi dopo una brevissima rincorsa fece appello a tutti i possenti muscoli della sua schiena che, tesi fino allo spasmo, arrivarono a consentire il devastante lancio.

    L'arma prese il volo a velocità assurde [Forza 925], stavolta non diretta contro i nemici ma verso l'alto, verso il cielo. Rintaro con le sue direttive poteva comunicare in tempo reale la posizione del nemico, e dunque non era un problema l'assenza di una visuale telescopica. Non appena fu più o meno sopra l'area su cui stavano gli avversari, l'arma deviò e si diresse in basso, cercando di conficcarsi nel cranio di uno dei ninja più potenti (Itai) deviando fino a una volta se questi si fosse portato fuori dalla traiettoria, il più tardi possibile per cercare di coglierlo di sorpresa. Ad un metro dal bersaglio dall'arma si sarebbero separati dei frammenti sottili, poco più corti di wakizashi ma altrettanto taglienti. Ciascuno di essi avrebbe tentato di conficcarsi nei quattro un bersagli più vicini entro a 12 metri, coccodrilli esclusi [Precisione 775 - Potenza 35 (durezza 5)].

    [...round 3...]

    Ancora una volta Mojimaru avrebbe lanciato la sua letale arma (riprendendo in mano la prima che aveva usato), anche stavolta contro il bersaglio più vicino. Il pattern offensivo sarebbe stato simile a quello utilizzato durante il suo primo attacco, ma stavolta avrebbe diviso la lama anche se ad interferire fosse stato un coccodrillo. Inoltre, se fosse stato obbligato a separare l'arma a causa di ostacoli o schivate, i due frammenti separati avrebbero cercato di raggiungere il ninja dalla potenza intermedia coi capelli blu (drake) e quello coi capelli afro (Mujin-Dappa) se fossero stati sopra il terreno. In caso contrario avrebbe cercato di raggiungere i nemici visibili più vicini.


    [Altrove, nelle profondità della Roccia degli Spiriti]

    Non riesco a capire come tu riesca a sopportarlo..è devastante! Il sudore grondava dal viso dell'uomo alto e magro.

    Sei fin troppo delicato Kazuhiro..questo posto è fantastico! Quelli di Iwa sapevano proprio trattarsi bene.

    Era una sala circolare, con un grosso foro nel centro, su cui era sottesa una grata e, appena pochi metri sotto ad essa, ribolliva. Un uomo dalle forme erculee era coricato sul metallo rovente, come se fosse su una comoda poltrona. Nella sala ovviamente incombeva una calura quasi intollerabile. Il primo uomo, quello magro, era appeso a testa in giù sul soffitto. Tu e la tua gente siete davvero strani...io preferisco di gran lunga il buio e il fresco.

    Tks, deboluccio! Non sei daccordo Saki? Ridacchiò il gigante, portando alla bocca una costoletta che stava cuocendo sulla graticola arroventata., addentandola con gusto. L'onorevole Sanga è degno di rispetto e dedizione. Mi preme inoltre far notare che questa sala era usata per torturare e allenare i ninja, non come Sauna. Nonostante il tentativo di mantenere la compostezza, la Kunoichi in un angolo stava barcollando per il troppo calore, e probabilmente era solo il suo orgoglio a sorreggerla ancora. Mai una volta che tu stia dalla mia parte Saki..mai una volta.
    Il mio onore è servire i miei superiori in ogni occasione. In caso di contrasto fra due superiori parigrado, devo affidarmi alla logica. E ancora barcollava.

    Ma perchè te la sei portata dietro? Qui dovremo lavorare di trappole e sotterfugi...e un Kosagi in genere rifiuta qualunque approccio diverso dal combattimento diretto!

    Kazuhiro, Kazuhiro...tu non sai apprezzare il bello dello scontro diretto! Ti assicuro che Saki potrebbe far volare gambe all'aria anche il tuo prezioso Mizukage senza sforzo! L'omone sogghignò. Non provocarmi Yamato. Non in una grotta. Sai bene che non ti converrebbe. Replicò l'altro, accigliato. Non sono certo così stupido...ma sei così permaloso che è un piacere prenderti un pò in giro. I denti candidi risaltavano particolarmente nel bagliore rosso della lava. Comunque, come mai sei qui?

    Volevo solo avvisarti: Otsune ha preparato il secondo giro di accoglienza. Intendi che li ostacolerà direttamente? Direttamente? Lei è diretta solo quando vuole qualcosa! Non credo sia corretto criticare il capo di un clan così apertamente, il mio onore mi impone di.. E piantala Saki! Allora, che intendevi? Diciamo che ti conviene passare per i nostri percorsi sicuri, tutto qui.

    [...]

    Hai finito tutto Otsune? Certo che ho finito, per chi mi prendi, carino? La donna dal seno prosperoso accarezzò la guancia del ragazzo biondo. lui si irrigidì per un attimo, ma la sua espressione non tradì alcun disagio. Spero solo che non sia stata una cosa inutile... Fidati...non capiranno nemmeno cosa li ha colpiti...sempre che sopravvivano agli attacchi di Moji. Non mi fiderei troppo di lui. Tende ad annoiarsi troppo facilmente. Poco importa. basta che li stanchi un poco. Al resto penseranno i miei Soldati, così noi potremo dedicarci ai fatti nostri... Con il tentativo di seduzione che grondava da ogni gesto, parola e espressione lei gli attorcigliò i capelli con le dita affusolate. Erano in un corridoio di marmo, una delle poche zone non manipolabili, e stavano giusto alla base della scalinata che portava al Palazzo dello Tsuchikage.

    Sai che sei proprio carino? Mi piacerebbe tanto che mi raccontassi qualcosa di casa tua... Sei adorabile, Otsune, ma non è proprio il caso. Rispose lui, garbato ma fermo nel rifiuto, e si allontanò. Cerca di rimediare qualche altro Soldato Meccanico se puoi. Chiedi a Rintaro. Quindi sparì in un fil di fumo. Era un clone. La donna irritata fece un gesto di stizza. Essere rifiutata non era qualcosa a cui fosse abituata. Anzi, solitamente lei otteneva sempre quello che voleva, a costo di fare a pezzi chiunque osasse ostacolarla. Ma con quel ragazzo non era possibile..lui era troppo sfuggente. Non sono certo la tua bambola, sciocco imbecille! E ad ampi passi si avviò verso il palazzo, con le elaborate scarpe metalliche che traevano suoni sinistri man mano che saliva...
     
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    Falce dei Kaguya


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    [Stanza 1408]

    Era ancora davanti alla porta, quasi stava per aprirla, quando un sassolino, letteralmente, rotolò verso la stessa.
    Non che a Shiltar servisse un sassolino per notare una massa nelle vicinanze, considerando il suo senso del tatto, ma di certo quel piccolo oggetto indicava, o una scarsità di abilità nel muoversi, o la volontà di farsi notare, così il Kaguya si voltò e vide dinanzi a se il ben noto Diogenes Mikawa (di cui non aveva mai capito come avesse fatto ad invecchiare tanto pesantemente in breve tempo).
    Dopo un primo istante in cui Shiltar rimase interdetto, guardando con un pò di curiosità il massiccio otese dinanzi a se, la domanda che quello gli pose rivelò il perché si trovava lì, il che fece scaturire un sorriso divertito sul volto del Mizukage, che poi, sollevò leggermente le spalle.
    Alla continuazione della domanda, il sorriso fu ancora più divertito, "Bé, i tre tizi della Zanna che abbiamo incontrato non erano di certo shinobi da poco: uno di loro usava genjutsu che mutavano letteralmente l'ambiente provocando effetti reali su chi ne veniva colpito e decisamente difficili da individuare, anche con dei sensi affinati.
    Poi c'era una kunoichi che ha reso le tecniche di Hoshikuzu, uno dei miei compagni di missione, del tutto inutilizzabili, e per concludere quello che credo fosse una specie di capovillaggio, o comunque esponente di spicco di quella gente, era capace di dividersi in uno stormo di pipistrelli, il che lo rendeva fastidiosamente difficile da ferire in modo sostanzioso.
    Aggiungi a tutto questo che il terzo membro della mia squadra ad un certo punto ha pensato bene di perdersi nel deserto, anziché avanzare con tutti gli altri e che la mia priorità era riportare indietro più gente viva possibile della società del mandante, gente che, comunque era rimasta sotto la protezione di tre evocazioni ed un paio di stundentelli sunesi, proprio a causa di quel terzo elemento..."
    , raccontò Shiltar che, nel perdersi di Brando nel deserto vedeva la maggior ragione della morte di quelli della Kazama.
    Probabilmente con il sunese accanto avrebbero avuto più possibilità contro Akira Gen.

    "Penso capirai anche tu che tutti questi fattori assieme rendono difficile portare a casa un successo completo. Ho dovuto scegliere fra tre sassi e salvare più gente possibile, ho preferito salvare la gente ed impedire che anche i nemici prendessero i sassi.
    Relativamente ai mandanti, bé, penso sia un uomo solo ormai, l'ex capo della compagnia mercantile che ci aveva richiesto la volta scorsa e credo che sia spinto dal desiderio di rivincita su chi gli ha ammazzato la sua gente, o almeno lo spero.
    Non penso ci sia da preoccuparsi, non si allerebbe con chi lo ha torturato, mi sembra inverosimile."
    , concluse il Kaguya, trovando più che logico che Jin Kazama volesse vendetta più di lui che, in fondo, era stato giusto ferito un pò nell'amor proprio, mentre l'anziano in luoghi ben più fisici.

    Conclusa quella piccola spiegazione, i due sarebbero entrati dentro la stanza.

    [...]

    A poco a poco, arrivarono tutti: Hoshi; Itai; il ragazzo che aveva visto con un rospo all'attacco all'Accademia, di nome Drake Jo Ryouji, che si presentò a Shiltar, "Piacere mio, chunin della Foglia.", gli avrebbe detto il Mizukage, notando che era molto più in confidenza con Itai e Diogene quello shinobi della Foglia; ed infine un altro ninja di Konoha, ben celato dai suoi abiti e che si presentò solo come Mujin.

    Quando Jin Kazama spiegò i fatti e poco dopo le prime parole di Shiltar, anche gli altri dissero la loro.
    La proposta di Hoshi di togliersi i coprifronte fu malamente respinta da Diogene e non tanto bene nemmeno da Drake, il Kaguya dal canto suo sottolineò un aspetto all'amico sunese: "Hoshi, fra tutti, temo che noi due siamo quelli che hanno minor possibilità di nascondere la loro natura di accademici, già ci conoscono, specie se ci saranno gli stessi dell'altra volta, probabilmente con qualche aiuto in più.
    Il coprifronte, quindi, non serve toglierlo."
    , concluse con un cenno del capo.

    Le lamentele sull'identità di Mujin le lasciò a Diogene ed Itai, anche se le condivideva, ma, considerando la risposta che quel ninja della Foglia aveva dato ai due jonin, Shiltar nemmeno ci sprecò fiato, concentrandosi piuttosto ad ascoltare la replica di Maya Orihara.
    Della scollatura e dei primi commenti, il Kaguya non si preoccupò, stando piuttosto attento al commento per il precedente debito, "Sì, ricordo il mio debito, ma diciamo che non ho molto chiaro come rintracciarla, tanto più che per la parte di Brando non so chi dovrà pagarla.", replicò semplicemente, ascoltando poi le spiegazioni del Kazama su come lui non avrebbe pagato questo extra.
    L'offerta, con relativo prezzo, ed il modo in cui sarebbe stata sancita non scomposero più di tanto Shiltar: si aspettava un costo e conosceva i modi dell'altra di sancire un accordo, per così dire.
    "La spesa penso che potremo dividercela, quindi niente di così impossibile da pagare a missione conclusa. Per il sancire l'accordo, va bene per me.", tagliò corto il Kaguya.

    Se nessuno si fosse opposto all'idea, a quel punto Shiltar si sarebbe "sacrificato" per primo, cercando di pensare a qualcosa di diverso.
    Certo, c'era da dire che il più della gente che si trova a dover baciare una donna che non sia la sua magari pensa o alla sua compagnia, o a qualche parente come la madre o simili, peccato che il Kaguya non aveva mai conosciuto i genitori, o parenti prossimi, ergo dirsi "Pensa a tua madre" non gli avrebbe dato alcun aiuto... pensare a Taeko era per lui fuori questione, quindi, mentre sanciva quella specie di accordo, Shiltar pensò a quale creature evocare assieme a Muggen, rielencando mentalmente lucertole, pipistrelli e locuste varie.

    Una volta che tutti fossero pronti ed al di fuori della stanza, Shiltar avrebbe usato la tecnica del richiamo evocando con un consumo sì consistente, quanto quello necessario a far apparire Sobek o Feng Huang, ben tre creature.
    Il massiccio Muggen, che ricoprì buona parte del terreno con la propria stazza, ma non solo lui, poiché sul palmo della mano del Kaguya apparvero anche una lucertola ed una piccola creaturina, che forse non tutti poterono vedere, date le misere dimensioni.

    "Signori, loro sono Muggen, la nostra cavalcatura fino a destinazione; Garang, maestro dell'infiltrazione, nel suo piccolo; e Quiggon, che potrebbe darci una mano contro eventuali illusioni, o magari farne subire qualcuna ai nostri nemici.", esordì il Kaguya, indicando dapprima il grosso coccodrillo, poi la piccola Locusta che stava sul palmo della sua mano sinistra ed infine il geco che stava risalendo fino alla spalla.
    "Da mangiare?", domandò il grosso coccodrillo, guardandosi intorno, "Spero tu possa mangiare durante la missione, Muggen, a base di ninja della Zanna.", replicò tranquillo il Kaguya, dandogli una pacca sulla testa ed invitando gli altri a salire sul massiccio rettile, come stava facendo lui.
    "Gli stessi ninja che hanno ferito Niloticus, anzi, durante il viaggio dì a tutti quanto vi ha raccontato lui.", aggiunse.

    Il Mizukage lungo il viaggio avrebbe poi descritto ai compagni di missione quanto vissuto nella precedente missione: l'attacco a sorpresa all'inizio, mediante l'illusione di Akira Gen che aveva creato delle pareti di roccia più spesse di quanto fossero; il primo incontro con il Sanga e l'altra nemica all'ex edificio della Kazama; la trattativa e le illusioni assassine per salvare quelli della Kazama, lo scontro con quei loro "cosi" poco dopo, la battaglia con il pipistrello (senza specificare che era su una fenice da lui evocata) e poi con il Sanga e la Chikuma capace di bloccare il vento.
    Lasciando eventualmente anche a Hoshi modo di dire la sua, prima, e poi a Muggen tempo per descrivere lo scontro vissuto da Niloticus contro l'esperto di genjutsu e di kenjutsu.

    Tutto questo nelle ore in cui recuperò parte del chakra usato fino all'arrivo in prossimità della Roccia degli spiriti.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Al di la di tutti i discorsi che si stavano facendo, i quali erano relativamente importanti per me, dato che non mi avevano coinvolto più di tanto, l’idea di Shiltar non parve trovare la mia ostilità sino al momento in cui propose a tutti noi di ricevere ancora di meno meno la missione e di baciare quella donna per suggellare il patto.
    Hoshikuzu sarebbe stato contento. Drake sarebbe stato contento. Io no. Io ero sposato. Digrignai per un attimo i denti e scoccai un’occhiataccia a Shiltar del tutto eloquente. Sicuramente era meglio fare così e sicuramente questo non era un tradimento, ma mi dava fastidio in qualsiasi caso, anche se quella donna così strana che richiedeva quel patto era sicuramente avvenente.
    Così, dopo che Shiltar fu “merchiato” toccò a me e pensai intensamente ad Ayame per evitare che quel gesto mi facesse venire i sensi di colpa. Fortuna che fu tanto rapida quanto arido.
    Alzai lo sguardo verso il cielo quando quella stupida cerimonia fu terminata e sospirai, pensando agli ottomila Ryo che avremmo dovuto cedere a quella donna.

    « Shiltar, sinceramente, non sono qui a fare carità » dissi « Avrei una famiglia da mantenere e i neonati sono costosi, quindi, spedisci pure il conto all’Accademia »


    Tanto l’Accademia pagava e pagava sempre. Se poi avesse voluto ridurci le paghe per quell’accordo non avrei avuto molto altro da obiettare, almeno però ero stato costretto a rinunciare a una bella manciata di Ryo, anziché darli spontaneamente di mia tasca, cosa che a dirla tutta mi dava fastidio.

    Usciti al di fuori di quella stanza Shiltar evocò una specie di piccolo zoo. Riconobbi Muggen (lì sopra avevo dato un pugno epico a Shiltar) e vi saltai su, ma non sapevo che il Mizukage fosse in grado di evocare gechi e locuste. Dopo le presentazione ci mettemmo in viaggio ed io mi sistemai più in avanti rispetto agli altri, osservando la variopinta monotonia di quel deserto, sentendo al contempo la mancanza del clima fresco di Kiri. Ero cresciuto a Konoha, regione soleggiata ma dal clima temperato e da anni vivevo a Kiri, posto decisamente umido. I deserti mi facevano sentire come un pesce fuori dall’acqua.
    Ascoltai attentamente i racconti della precedente missione di Shiltar e Hoshikuzu, così da poter essere certo di poter essere colto meno di sorpresa qualora qualcuno degli avversari affrontati da Shiltar si palesassero con intenti ovviamente poco amichevoli.
    Dopo le parole seguì il silenzio e chiamai Drake, sbadigliando poi per la noia che infondeva quel paesaggio.

    « Mamma che rottura, odio i viaggio lunghi » dissi « Allora, è da un po’ che non si combatte insieme, mi manca devastare il mondo con te, anche se forse sotto terra dovremo agire più di fino »


    Dissi scherzosamente. Almeno si cercava di allietare quelle ore di viaggio che precedevano probabili scontri. La tensione era già nell’aria e presto sarebbe arrivato il momento dei nervi e della rabbia. Quel piccolo preludio era meglio passarlo all’insegna di qualche sana chiacchiera.



    Eravamo vicini alla Roccia degli Spiriti quando il mio udito fu attirato da qualcosa (Udito II). Riuscii ad udire prima degli altri il rumore di qualcosa che sfrecciava, poi anche la mia vista notò un piccolo bagliore che a una rapidità inaudita prese la forma di una spada. Enorme, almeno tre volte più grande della mia.
    E mirava a me.

    « Drake, spostati al lato! Non dietro di me! Muggen, te ne prego, fermati! » dissi « Attenzione gente! » quell’ultimo avvertimento fu urlato « Qualcosa ci viene addosso! Mira forse a me o a qualcuno di voi, che nessuno resti dietro qualcun altro! »


    Cercai con la mia coscienza la fonte del mio potere, toccai il sigillo che confinava quell’enorme quantità di chakra e assorbii una minima parte della sconfinata quantità di puro chakra demoniaco. Avvertii la mia riserva salire vertiginosamente, sentii le mie forze rinvigorirsi e feci si che quel potere fosse diretto a tutti i miei nervi, ai miei occhi e a tutti gli organi deputati a farmi reagire meglio a un pericolo così enorme.
    Avevo chiuso gli occhi per un istante, quando li riaprii erano dorati e felini, come molte volte erano stati nel corso degli ultimi anni. (Slot Tecnica Base 1)(Riflessi (+12): 700->1000 Velocità (+8): 700->900)
    La mano veloce afferrò la spada e il chakra fu infuso possente in essa. Questa volta scelsi la terra e non il vento com’era mio solito. Avrei preferito provare a danneggiare ulteriormente quell’arma che tra qualche istante sarebbe piombata su di me. La terra ricoprì la spada e la rese più potente e soprattutto la rese distruttiva. Era meravigliosamente utile la terra in difesa. Le armi avversarie cadevano, frantumate come le ossa dei loro proprietari. (Slot Tecnica Base 2)(Manipolazione della Natura: Terra V)(Potenza Kage no Tsurugi: 50->87,5)(Durezza: 5->10)
    All’ultimo momento, avendo anche la pena di potenziare ulteriormente i miei riflessi con un ½ Basso chakra per essere sicuro, feci un passo di lato sul dorso del coccodrillo e lasciai che quell’enorme spada fosse colpita da un fendente portato con entrambe le due meni, dal basso verso l’alto, per cercare di deviare verso l’alto quell’arma, ottenendo solamente come risultato quello di sentire la Kage no Tsurugi tremare in mano per l’immensa forza del colpo, senza un reale risultato. Almeno avevo danneggiato quell’arma (Slot Difesa 1)(Riflessi: 1000->1050)(Danno ¼ Potenza attaccante: 17,5 + 87,5)
    Ma un orrendo rumore mi fece temere qualcosa di terribile. Qualcosa di veloce venne avanti dalla spada e io, senza ben capire cosa fosse, mi limitai a caricai di chakra repulsivo i miei piedi e a spiccare un salto all’indietro veloce, un po’ in alto, sfuggendo a quell’enorme morsa. (Slot Difesa 2)(Riflessi: 1000->1050)(Salto aumentato del 100%: 16 metri)

    Atterrai non sopra il dorso di Muggen, ma sulla dura terra. Qualcosa brillò sulla spada, ma l’attacco andò a vuoto. Stavo per riavvicinarmi quando fui bloccato da una fiammata che partì proprio dalla spada e che, fortunatamente, non mi investì in quanto mi ero allontanato di circa quattordici metri. Sperando che tutti gli altri non avessero riportato danni tornai velocemente su Muggen, riprendendo il mio posto.
    Guardai gli altri, senza osare disattivare la Manipolazione della Natura e continuando a utilizzare il chakra donatomi da Kaku.
    Forse non era ancora finita lì.

    « Qualcuno ha capito che cos’è stato? »


    Appena pronunciai quelle parole la spada parlò. Una figura traslucida parlò, intimandoci di andarcene e mi fece sorridere appena.
    Se lo poteva scordare.
    Saltai brevemente, spostandomi dinanzi al muso di Muggen e rimisi dinanzi la spada, pronto a colpire qualsiasi cosa fosse giunta. Tra tutti ero quello che, in difesa, poteva sopravvivere meglio per via dei miei riflessi potenziati da Kaku, sebbene Shiltar potesse incassare facilmente senza risentirne molto. Per questo costituii la prima linea su un probabile secondo attacco e gli eventi successivi dimostrarono che ebbi ragione. La spada, con tutta la sua velocità, tornò. Si abbassò dal cielo, sfrecciando a una velocità mostruosa, che mi fece rizzare i capelli.
    Attesi. Impastai il chakra. Attesi che fosse veramente vicina.
    Attesi il giusto tempo. Presi fiato e poco prima che lei si conficcasse dentro di me, uccidendomi, compii un movimento laterale di due metri, rapido, perfetto, sentendo il vento della spada che mi passava affianco e si conficcava nel terreno. Lei era veloce. Io ero più veloce di lei. (Slot Difesa 2)(Riflessi: 1000->1050)
    Ma non era finita. La spada girò di 180° e riuscii giusto in tempo a saltare indietro usando tutta la velocità che riuscivo a imprimere in quel movimento, posando la mia spada velocemente tra il mio corpo e l'enorme spada, impedendo che questa mi colpisse direttamente, anzi, danneggiandola ulteriormente e bloccandola. La spada spinse con forza la mia e lasciai che ciò avvenisse, finché la mia spada non impattò di piatto contro il mio petto sinistro, fortunatamente protetto con la resistente cotta di maglia che mi protesse dall'impatto abbastanza violento. (Slot Difesa 3)(Riflessi: 1000->1050)(Danno ¼ Potenza attaccante: 17,5 + 87,5)

    Adesso però non potevo continuare a difendermi solo io. Magari qualcuno aveva pensato a un piano di offensiva contro quel nemico invisibile che continuava a bombardarci, perché, sinceramente, avevo avuto ben altre cose a cui pensare, visto che una spada alta due volte un uomo aveva cercato di trafiggermi due volte.


    SPOILER (click to view)
    Chakra rimanente: 57/60 + 11/20 Bassi


    Edited by -Max - 7/3/2011, 21:48
     
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    Falce dei Kaguya


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    [Stanza 1408]

    Alla lamentela di Itai, Shiltar allargò le braccia e sollevò leggermente le spalle, "Tralasciando che io ho più neonati di te a cui badare, credi che possiamo far pagare l'Accademia per chi, ha abbandonato quella realtà andando a vivere al di fuori della stessa? Non ti preoccupare, divideremo fra tutti e 6 la spesa, quindi del denaro ti resterà.", osservò pacatamente.
    Probabilmente il Jinchuuriki non lo sapeva, ma era improbabile che l'esperta di fuuinjutsu volesse avere contatti diretti con l'Accademia: in effetti se non si era stati presenti, mesi prima, all'incontro con la Orihara ottenuto grazie a Chuyu, non si sarebbe venuti a sapere che quella stessa esperta di fuuinjutsu era originaria di Konoha, ma la aveva abbandonata.

    [...]

    Lungo il viaggio, date le diverse spiegazioni, il Kaguya avrebbe lasciato, per l'appunto, modo ad Hoshi di spiegare anche oltre ciò che lui poteva ricordare, mentre, nel frattempo, Shiltar si sarebbe rivolto alla Locusta ed al Geco sulle sue spalle: "E' la prima missione che facciamo assieme, ma direi che è meglio chiarire da subito i ruoli; tu, Quiggon, servirai nel caso di illusioni subite, o di illusioni da far subire ai nostri avversari, quindi ti voglio sempre a portata di rilascio.
    Garang, per te, ovviamente, ci sarà più lavoro di infiltrazione. Stiamo per scendere in una grossa buca, conto che tu possa muoverci molto meglio di noi e riuscire a spostare me ed altri da un punto ad un altro senza farci finire in delle trappole, o per farci uscire, magari, se possibile."
    , spiegò ai due.
    "Nessun problema, Shiltar, la mia concentrazione e predisposizione ai genjutsu saranno al tuo servizio ed a quello della tua squadra.", confermò il piccolo rettile.
    "Va bene, umano, anche perché non sono affatto adatto allo scontro.", aggiunse la Locusta.
    "Ed io? Dopo questa passeggiata al caldo che dovrei fare, andarmene? Voglio qualcuno di questi ninja della Zanna.", lamentò Muggen, mentre marciava, "Anche per questo, se possibile, poi ci seguirai anche nella buca, come loro. Ridotte le tue dimensioni, naturalmente.", replicò il Kaguya, ricevendo un mugulio più soddisfatto dall'altro.

    [...]

    L'avanzata andò relativamente tranquilla finché, a circa duecento metri dalla Roccia degli Spiriti, il Kaguya non avvertì un forte spostamento d'aria provenire dall'alto [Tatto II].
    Uno spostamento d'aria che prese la forma di una spada grande quanto, forse di più, della Falce di Luna, il che era, decisamente, tutto dire.
    Il Mizukage era abbastanza sicuro di non essere l'unico ad averla notata, dava per scontato che, magari non proprio con il tatto, ma in altri modi, anche Itai e Diogene se ne fossero resi conto ed il Jinchuuriki per primo lo dimostrò avvisando gli altri di non stargli troppo vicini e soprattutto di distanziarsi.

    Fu proprio il Jinchuuriki del Sette Code il bersaglio del primo attacco e, mentre Itai si preoccupava di allontanare il pericolo, il Kaguya pensò, di propria iniziativa, di agire per attaccare, quindi, utilizzando una delle abilità da poco sviluppate, che gli permetteva di comunicare mentalmente con ogni sua evocazione entro brevi distanze con un Basso consumo di chakra, diede precisi ordini le sue tre creature: "Muggen, per ora fermati, appena avrai modo di camminare, dirigiti il più velocemente possibile verso la Roccia.
    Quiggon tu, giù dalla mia spalla e resta su Muggen.
    Garang, preparati, perchè sto per lanciarti in avanti verso la Roccia: è verosimile, data la traiettoria, che l'arma arrivasse da lì, raggiungila il prima possibile restando però invisibile. Se ci trovi il responsabile dei lanci, bé, richiamami lì e preparati a consumare un pò più chakra di quello necessario solo per me."


    Legame Telepatico Base [ 2 ]
    Arte: Il ninja Evocatore sviluppa un legame telepatico con le proprie evocazioni, che gli permetterà di comunicare telepaticamente entro una distanza pari a 30 metri per ogni consumo di chakra.
    [Consumo: Basso ogni 30 metri]
    [Richiede Evocatore]
    [Da Jonin in su]


    Finiti quei pochi ordini, il Kaguya lanciò in avanti la Locusta dalla propria mano sinistra, un lancio che avrebbe fatto percorrere alla creatura una ventina di metri.
    Venti metri da cui, poi, mantenendosi a circa 10 metri da terra, come le doti di volo delle Locuste permettevano, Garang avrebbe iniziato a volare, sfruttando non solo le sue minime dimensioni, ma anche la capacità di non produrre odori [Movimenti Inodore] restando, verosimilmente, il più invisibile possibile anche agli altri sensi, date le dimensioni.

    Così, mentre Itai si difendeva, muovendosi a destra ed a manca, Garang si sarebbe spostata di circa 120 metri, per un totale di 140 circa, perdendosi la vista di quella specie di immagine che apparve dalla spadona, oltre al suo piccolo discorso, a cui Shiltar, che era ancora sopra Muggen, avrebbe risposto con un pacato: "Contiamo di fare altrettanto anche noi.".

    Nel frattempo si sarebbe sul muso di Muggen, mentre già Quiggon saltava per posarsi agilmente fra le scaglie del grosso coccodrillo, avvicinandosi così ad Itai, in effetti, dei due più potenti compagni di missione era quello che, probabilmente, conosceva meglio come modo di combattere, per ciò che contava di fare, sarebbe stato un aiuto più consistente.

    Fine Primo Turno
    Chakra Shiltar: 37/40 (-2 Bassi non recuperati da Evocazione Multipla -Basso per Comunicazione Mentale)
    Ferite: None
    Slot Difesa: //
    Slot Azione: Lanciare Garang in avanti di 20 metri
    4 donati a Garang per spostarsi
    Slot Gratuito: Movimenti fin sul viso di Muggen

    Chakra Garang: 20/20
    Slot azione: 2 per spostarsi + 4 di Shiltar per continuare a spostarsi (Energia Blu=> 20 metri a Slot movimento)


    A Garang mancava ormai poco per raggiungere la roccia, una sessantina di metri o poco più, che si preoccupò di superare per circa 2/3, prima di prepararsi a compiere la sua tecnica. [Materia del Vento - in mantenimento]

    Nel frattempo i nemici non stavano con le mani in mano ed alla vista della seconda spada che volava verso di loro, o forse sempre la stessa, dato che la precedente era scomparsa, il Kaguya, prima ancora d'intuire che fosse diretta verso il Jinchuuriki, si spostò da sopra Muggen, corazzando nel frattempo la parte superiore del corpo con un'armatura ossea.
    [2 slot dimensionali, Durezza 4, Pot. 50, Consumo Basso - 1 slot Tec. Base]
    "Diogene, Hoshi, fate arrivare gli altri vivi alla Roccia. Itai, prendimi la mano e preparati ad incontrare questo Atori di persona assieme a me.", avrebbe detto nel compiere il semplice movimento che gli sarebbe voluto per scendere da Muggen ed avvicinarsi, cosciente che entro poco Garang, sperava, li avrebbe richiamati.
    Così, quand'anche Itai si fosse spostato di 2 metri, distanza che non gli avrebbe impedito di certo di prendergli la mano e la lama, una volta divisasi avesse provato con una delle 4 wakizashi ad affondare nel Kaguya, la corazzatura d'ossa avrebbe reso inutile quel singolo colpo, data la superiore potenza difensiva.
    E, con Itai al suo fianco, i due sarebbero stati richiamati presso i piedi della Roccia degli Spiriti.

    Se infatti Garang fosse arrivato a poco meno di 10 metri dalla stessa senza evidenti pericoli o attacchi da parte di quel ninja o altri, avrebbe usato il Richiamo Inverso, che, con tutto il suo talento nell'usarlo, avrebbe comunque richiesto molto chakra.
    [Consumo pari a 6 slots dimensionali di oggetti => 1,5 Basso - 25% per Tec. Economiche => 1,25 Basso]

    Richiamo Inverso
    Sigilli 0 (pari a 4)

    La Locusta potrà richiamare a se il possessore del Contratto e, eventualmente, anche degli altri individui, se in contatto con il possessore stesso.
    Per l'animale questo richiamo equiparrà a richiamare un "corpo" pari a 4 slot dimensionali per l'evocatore + 2 ogni altro individuo e varranno le regole del richiamo sugli oggetti.
    Non sarà possibile utilizzare tale tecnica se il Possessore del contratto viene bloccato da ostacoli/costrizioni di chakra attive.

    (Consumo di Chakra: Variabile / Livello: 4)


    Se tutto fosse andato bene e Garang fosse riuscito ad arrivare fino a quei 9 metri, circa, dalla base della Roccia degli Spiriti; i due si sarebbero trovati, a quella stessa distanza da dove si trovava il nemico, visibile e, possibilmente, occupato a pilotare le ultime tre wakizashi contro gli altri suoi compagni, a 200 metri da lì, che si sarebbero dovuti occupare di difendersi, mentre loro si preoccupavano di attaccare.
    "Carica per primo, mentre io mi preparo a fare altrettanto.", avrebbe suggerito il Mizukage al Jinchuuriki, impugnando con la sinistra la Falce di Luna ed iniziando dei sigilli con la destra.
    Ora, sperava, avrebbero fatto abbastanza male a quel tipo da avere un antipasto per Muggen.

    Secondo Turno - Parziale:

    Chakra Shiltar: 36/40 (Basso x manipolazione 2 slot ossei)
    Ferite: None
    Slot Azione: 1 donato a Garang
    Slot Tecnica: 1 (base) per manipolazione ossea
    Slot Gratuiti: avvicinarsi ad Itai dal muso di Muggen

    Chakra Garang: 18,75/20 (1,25 per Richiamo Inverso)
    Slot azione: 2 per movimento + 1 di Shiltar per ulteriori 11 metri compiuti
    Slot tecnica: Richiamo Inverso


    Edited by Shiltar Kaguya - 7/3/2011, 20:18
     
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  13. The_Drake
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    ~ Le Stelle di Iwa ~
    [1 - Katane Volanti]




    Quella donna, quella donna dal camice bianco sapeva il fatto suo: diciamo che sapeva bene dove girare il coletllo nella piaga, cioè i soldi per dei "poveri" shinobi come loro; Diciamo che pochi ninja potevano dire d'esser ricchi o almeno benestanti, in quel mondo, Drake difatti, non era uno di quelli.
    Accettò comunque la proposta e senza grossi problemi baciò la donna, mettendoci del suo, almeno nessuno poteva dire che si era sforzato a fare una cosa così virile: poi con i tempi che correvano era meglio che nulla.
    Non fece domande in giro, pur sapendo che Itai era spostato, considerando che di come una persona giostrava la sua vita era solo un suo affare, del tutto inrilevante per la missione.

    Uscendo dalla stanza si potè ammirare le capacità del Mizukage, il quale dimostrò d'esser un ninja abbastanza amico di numerosi animali: coccodrillo enorme, una locusta e un geko; Maledizione evocare una rana in quel momento, oltre al cuccarsi una sonora zuffa per aver richiamato un dei suoi dentro un paese desertico senza acqua, avrebbe portato alla scomparsa dell'insetto considerando che erano il cibo preferito nella catena alimentare degli anfibi.
    Sarebbe salito sul coccodrillo, sedendosi tranquillamente a gambe incrociate vicino al sedere dell'animale, o comunque all'attaccatura della coda gigante: rimase ad osservare il paesaggio grattandosi la testa qualche volta per spostare la polvere e sabbia che c'era tutto intorno: ascoltò con interesse la descrizione degli accademimenti della precedente missione compiuta dal rosso e dall'ossuto kage; Nulla gli saltò all'occhio più del sapere che i nemici sapessero il fatto loro e che non si facessero scrupoli ad uccidere i nemici che gli affrontavano, solita routine.
    L'unica cosa che sperava in quegl'istanti era di non trovarsi come peso morto dentro un gruppo di shinobi troppo forti quanto Shiltar, il Mikawa e sopratutto l'ex Nara: diciamo che la sua autostima o comunque il suo egocentrismo ne avrebbe risentito, facendolo sentire più una palla al piede che un aiuto concreto.
    Arrivò Itai, sembrava anche lui abbastanza annoiato da tutta quella parte, forse anche lui sperava d'arrivare dentro a questa misteriosa roccaforte. Beh beh...perchè tu credi che qualche mura di roccia e qualche antico posto possa fermarm!? Assurdita...la missione dice di roportare queste stelle, mica di salvaguardare il posto! Hahahaha! Disse sarcasticamente, rivolgendo uno sguardo al biondo. Più che altro, vedi di non fare troppo l'arrogante rimanendo a corto d'energie...ti odierei se mi rubassi la scena nella parte più concitata della battaglia! Uno sguardo di sfida ma che comunque era solo fatto per scherzare e alleggerire la tensione.
    Ritornò serio ritornando ad osservare i suoi compagni e in giro, cercando di stare più allerta possibile, aveva un brutto presentimento.



    Che bel posticino aveva trovato sulla fine della coda, riuscendo a non beccare le placche ossee dell'animale, riuscendo così a sdraiarsi a pancia all'aria: gambe incrociate e panci all'aria, socchiuse gli occhi per qualche istante cullato da quella movenza strana dell'animale.
    Poi un'urlo squarcio il presente, squarcio quella danza strana e accogliente, cavolo non serviva nemmeno la coperta per farsi una bella dormita tanto il caldo abbondava; Il Kiriano, amico di Jo, urlò che qualcosa era in rotta di collisione verso di loro, per giunta a tutta velocità, forse per uccidere uno di quella combricola: fantastico, avevano iniziato con il botto.
    Ryouji si alzò di scattò, saltando a terra con un colpo di reni rapido, portandosi a destra del mega animale e distanziandosi da lui di circa 5 metri.
    Non riuscì bene ad inquadrare cosa stava volando verso il gruppo, ma sembrava un mega kunai fatto di chakra, che dall'alto puntava su qualche vicino a lui: non percepì benissimo gli accademimenti, considerando che vide solo Itai attivare il "manto del demone", giallo, per poi colpire una mega spada con la sua, tutto il resto fù solo una continua esplosione di chakra.
    Possibile? L'Eremita si definiva abbastanza forte da tener testa alla maggior parte dei nemici senza grossi problemi, ma quel colpo era davvero troppo per lui, una velocità difficile da percepire e una potenza distruttiva enorme e su larga scala.
    Tornò serio e cercò sbattendosi le mani sulle guance di svegliarsi del tutto e prepararsi ad ogni evenienza.
    Dalla spada, poi, incastarta nella terra, comparve una figura di uomo, sicuramente una proiezione del vero ninja che aveva scagliato quella jutsu: era enorme e grosso, intimava la fuga dal loco al gruppo, peccato che non poteva esserci nulla di quel genere.
    Tornando sulla scena, vide che ancora un colpo stava arrivando, l'unica cosa che l'aveva avvertito era una luce fioca nel cielo e l'esperessione di Itai che seguiva: cosa stava succedendo ora?
    Portò le mani rapidamente a comporre 4 dei sigilli per la sua tecnica di difesa, sapendo che forse non sarebbe servita poi a molto da quello che aveva visto, sperando che non fosse lui il prossimo. L'avevo detto Itai che portavi sfiga... Rivolgendosi all'amico che nel frattempo, quasi come un fulmine, grazie al potere del demone che portava sigillato nella pancia, schivò la lama ancora diretta su di lui.
    Ma lo scopo qual'era? Sapeva che solamente gli Hyuga o al massimo qualche clan speciale poteva avere una vista così potente da colpire in maniera così precisa: possibile che facesse tutto da solo? Qualcosa non tornava.
    Era impossibile fare supposizioni prima del dovuto, ma sentendo le parole di Shiltar e l'azione della locusta, in volo verso la roccia, bisognava avvertire o almeno buttare sul tavolo il problema.


    Shiltar, Itai...state attenti ad andare contro un nemico simile, considerando che potrebbe non essere solo: vi prego se le cose vanno male cercate di tornare dal gruppo e anche se sembra strano detto da me, cercate di non strafare considerando che siamo ancora all'inizio!


    image

    Non potè aggiungere nulla di più, considerando che un terzo colpo stava arrivando verso il gruppo: Itai e il Kage stavano pensando ad altro, ora era da solo a cavarsela.
    Si guardò velocemente attorno componendo rapido i quattro sigilli, aspettando fino all'utlimo di finire con il quinto: era rapido nel fare ciò, anche di più rispetto al suo grado [Sigilli Veloci], ma comunque c'era da prendere delle precauzioni.
    La spada puntava su di loro e oramai era vicinissima: era ora d'agire.
    La divisione non era però nelle opzioni che Drake aveva conteggiato e la cosa lo spiazzò abbastanza: trovandosi praticamente quasi dietro al coccodrillo e distanziato da esso, non potè far altro che concludere il colpo urlando mentre la barriera chakrica divampava dal suo corpo; L'altro bersaglio era l'afro Aburame.


    Mujin, avviciniati presto! E dammi una mano!


    CITAZIONE
    Scudo dell' Eremita - Sennin no Tate
    Villaggio: Personale da Chunin
    Posizioni Magiche 5
    L'utilizzatore proietta entro un metro per ogni livello dispari di tecnica speciale uno scudo sferico di chakra, con potenza 10 per livello della tecnica speciale e durezza 5. Un ulteriore Basso per grado aumenta di 10 la potenza.
    Se posseduta una affinità di chakra, con un Basso si può rendere la sfera allineata a quell'elemento.

    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Basso x 10 Potenza + Variabile)
    [Potenziamento richiede Impronta Elementare III]

    La barriera larga due metri di raggio [Potenza 60][Durezza 5] era abbastanza grande da contenere più persone: cercò di metterci tutta la forza che possedeva, sperando che Mujin sapesse il fatto suo e che potesse darli una mano; Sapeva benissimo che un le due lame, vedendo gli effetti precedenti, non dovevano essere facili da fermare, ma era il massimo che poteva fare, anche perchè non aveva ancora attivato la sua Hijutsu.
    Se quell'insettologo così strano avesse eretto una piccola barriera forse tutto sarebbe andato per il verso giusto e avrebbero potuto scamparla, sennò Ryouji avrebbe dovuto cambiare strategia: impastando un quantità di chakra sia nelle proprie terminazioni nervose e sia per l'uso della repulsione [Riflessi 600 (+MedioBasso) = 700][Velocità 600 (+Repulsione) = 675] avrebbe provato a schizzare di lato, magari anche pure aiutando i compagni gettandosi contro per toglierli dalla traiettoria, se colti impreparati.
    Ebbe un fremito in quell'istante, fremito di paura per la sua vita, non voleva abbandonare il capo di battaglia proprio ora che il viaggio era quasi finito, non voleva diventare un peso, doveva provare a quelle persone che Konoha non mandava gente inutile.

    Se tutto fossa andato bene, cioè che almeno il ragazzo avesse ancora tutte le braccia, nessuna amputazione grave, rapido senza mutare la sua posizione, constatando le condizoni degli altri con un rapido sguardo, in caso dirigendosi verso di loro perdare una mano, avrebbe composto un solo sigillo, diverso da tutti gli altri che i ninja conoscevano: palmi dellae mani uniti, quasi in preghiera.
    Iniziò un complesso procedimento, impossibile da scrutare da qualsiasi sensitivo o altro ninja che non fosse un'eremita: il chakra naturale [Slot Tecnica Base] avrebbe iniziato a fluire in sè, accumulandosi nel suo tantien; La sua Hijutsu stava per venir attivata: aveva già rischiato molto e non doveva fare altri errori: almeno in quella sua nuova forma avrebbe potuto tener testa senza problemi a più problemi, risparmiando anche molto chakra.



    SPOILER (click to view)
    Chakra Rimasto: 42/144

     
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    Dapaisu fu in grado di accrescere il suo bagaglio di informazioni, man mano che le varie discussioni continuavano. Un secondo team era in missione già da diverse settimana, con ogni probabilità impegnato in un lavoro di infiltrazione. Shiltar aveva proposto alla conturbante esperta di Fuuinjutsu Maya Orihara di dividere mediante un sigillo il Rotolo/Chiave nei sei Ninja ivi presenti. La donna aveva prontamente replicato all'indirizzo del Kaguya - chiamandolo Mizukage - in maniera positiva, dichiarando il prezzo di tale prestazione e richiedendo inoltre un bacio/sigillo come garanzia del pagamento. Un migliaio di Ryo parvero a Dapaisu una somma accettabile e, tramite un contenuto cenno del capo, diede dunque il proprio assenso all'operazione.


    Dopo aver abbandonato la Stanza 1408 ed essere usciti con discrezione dal paesino, gli Shinobi terminarono gli ultimi preparativi. Shiltar evocò ben tre animali: un enorme coccodrillo - Muggen - con lo scopo di utilizzarlo come cavalcatura, un geco - Quiggon - utile contro eventuali Genjutsu ed infine una minuscola locusta - Garang - atta all'infiltrazione. Una volta in marcia il laconico Mujin prese la parola.

    Sono specializzato in Ninjutsu, per lo più Doton, ed in Taijutsu. Sono perciò indicato per scontri sulla breve, media o lunga distanza.
    Grazie all'apporto degli insetti posso inoltre risultare utile a scopi di infiltrazione e di raccolta di informazioni.


    Fra una frase e l'altra fece una breve pausa per riprendere fiato, come se non fosse abituato a parlare. Le sue parole erano come sempre prive di ogni enfasi.
    Una volta concluso il suo conciso intervento si chiuse nuovamente nel silenzio per ascoltare i racconti di Shiltar, Hoshikuzu e del coccodrillo sulla precedente missione e sui loro avversari. Dapaisu schematizzò mentalmente gli Shinobi della Zanna che i suoi compagni avevano incontrato e affrontato, abbozzando qualche tattica sulla base delle debolezze illustrate da Shiltar e soci.
    Mujin attese il termine di quei racconti, forse per qualche sorta di rispetto nei confronti dei presenti, per tirar fuori dalla voluminosa giacca una maschera e appoggiarsela sul volto, accompagnando il gesto con le pacate parole:
    Da qui in poi inizia la Missione. D'ora in avanti il mio voltò sarà celato.


    Il gruppo si trovava in prossimità della mastodontica Roccia degli Spiriti quando il nemico fece la prima mossa. Mujin non parve stupito dall'attacco.
    Un'enorme kunai si avvicinava a velocità supersonica puntando spietata la squadra composta da Ninja, accompagnatrice ed animali.
    Itai fu il primo a lanciare l'esagitato allarme e a reagire senza perder tempo. Socchiuse gli occhi per qualche istante, come in cerca di concentrazione, e quando li riaprì le iridi avevano mutato il colore in un giallo intenso e le pupille avevano assunto la forma di una fessura verticale. Dapaisu non ebbe dubbi: quel giovane Nara era un Jinchuuriki. Le cose si facevano sempre più interessanti.
    Mujin rimase immobile ad osservare le azioni di Itai, immerso nella calma più assoluta come un ordinario spettatore del Kabuki.
    Una volta che la gigantesca arma avversaria fu immobilizzata al suolo, dalla sua elsa prese vita una strana figura evanescente, quasi certamente una proiezione del vero corpo. Era il nemico responsabile di quegli attacchi a distanza, che si presentò come Mojimaru - Capoclan degli Atori della Zanna - e intimò al gruppo di Ninja di abbandonare quel luogo, prima di dileguarsi insieme alla spada.
    Qualche istante dopo seguì una seconda offensiva, ancora una volta all'indirizzo del Nara di Kiri che, palesando un'Agilità fuori dall'ordinario, riuscì ad evitare che la lama gli si conficcasse nel cranio. Ma l'attacco dello Shinobi della Zanna non era ancora terminato. La colossale katana, infatti, si divise in quattro frammenti - ciascuno grande quanto una wakizashi - ed uno di essi si diresse rapido verso Mujin. Questo si limitò a portare il braccio sinistro a difesa della zona bersagliata, facendo impattare la scheggia tagliente contro l'area protetta dal Parabraccio in Acciaio, che arrestò senza problemi il colpo.
    Nel frattempo era iniziata la controffensiva alleata, portata da Shiltar e Itai. Dapaisu seguiva incuriosito le azioni del Kaguya, mosso dall'interesse di osservare i progressi di colui che era diventato Kage. Un terzo attacco lo distolse però da tale attività, costringendolo all'azione. Il nemico aveva infatti eseguito un nuovo lancio, utilizzando il monumentale kunai. Il bersaglio originario era Diogenes, il Colosso di Oto, ma in seguito alla sua manovra difensiva l'arma si era divisa in due frammenti che puntavano ora Drake e Mujin. Il Chunin di Konoha chiamò a gran voce in suo supporto l'atipico Aburame che, congiungendo la mano mancina alla diritta - tenuta a penzoloni a causa del gomito infilato nella manica della giacca - ed eseguendo rapidamente alcuni sigilli [Velocità d'Esecuzione -6], percorse la distanza che lo separava dal compagno. Una volta al suo fianco, Mujin fu inglobato dallo scudo sferico di Chakra emanato dal giovane dai capelli azzurri e fece emergere dal suolo, un paio di metri dinanzi la barriera circolare, una robustissima parete rocciosa.


    CITAZIONE
    Arte della Terra: Lastra di Pietra – Doton: Ishibei
    Villaggio: Iwa
    Posizioni Magiche: 7 Sigilli
    L'utilizzatore è in grado di far emergere dal terreno, ad una distanza massima di 3 metri, una grossa parete di roccia che potrà essere utilizzata per scopi difensivi. La dimensione è pari a 2 slot dimensionali per grado ninja, la potenza è pari a 50, mentre la durezza è uguale a 3. Il consumo base della tecnica è pari a Medioalto. E' possibile aumentare di 10 la potenza spendendo Basso, con una spesa massima di Chakra per il potenziamento pari a Mediobasso ogni grado ninja successivo al Chunin.
    Tipo: Ninjutsu - Doton
    (Livello: 3 / Consumo: Variabile)
    [Da chunin in su]

    Il muro così eretto aveva un'estensione pari a Colossale [12 slot dimensionali] che avrebbe reso assai difficoltoso per i due frammenti l'aggiramento e, grazie all'Impronta Devastante di Terra V, la sua potenza difensiva risultava ulteriormente migliorata [Potenza 87.5, Durezza 3].

    Una volta bloccato l'attacco nemico, Mujin scambiò una serie di sguardi coi proprio compagni. Il fulcro dello scontro si era spostato sulla Roccia degli Spiriti, dove Shiltar e Itai si erano catapultati col Richiamo Inverso. L'opzione più ovvia era andare in loro supporto, prestando attenzione a non cadere in trappole nemiche e rimanendo compatti. Non fece però alcuna proposta, dal momento che ergersi a capogruppo era l'ultimo dei desideri del Ronin di Iwa Dapaisu.



    SPOILER (click to view)
    Off Game

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    [Stanza Hotel]

    La proposta del copri fronte non sembrò piacere al resto della banda, certo lo sapeva anche lui che erano stati assoldati è per rompere il culo a quelli della zanna, tuttavia per una volta il rosso voleva fare le cose come gli erano state richieste, se non dovevano lasciare tracce era evidente che dovevano far sparire quegli elementi che potevano compromettere la missione. Poco importava la questione si era chiusa in un lampo come era cominciata, dopo un sbuffo il rosso avrebbe legato nuovamente il copri fronte stringendolo bene attorno al capo.

    Shiltar avanzò subito delle richieste come gli altri dall’altro canto, la cosa più interessante che venne proposta fu quella di apporre sui ninja lo stesso sigillo che nella missione precedente era stato applicato ai mercanti per evocate il rotolo spezzato, un trucchetto niente male che dava ai ninja una garanzia in più e che sicuramente rendeva molto più difficile a quelli della zanna recuperare il rotolo. La cosa che più irrigidì il rosso fu la modalità con la quale la signorina Orihara voleva applicare il sigillo, sembrava infatti fosse necessario un bacio dell’avvenente donna, di certo la cosa non dispiaceva al rosso che nonostante tutto non nascose un certo imbarazzo e rossore mentre le labbra della donne sfioravano le sue. Se solo fosse avvenuta una cosa del genere qualche anno prima il rosso sarebbe svenuto dall’emozione. Per quanto riguardava i soldi il rosso sapeva che poteva sempre contare sul vecchio e buon Gin Distilleria ambulante, se la missione fosse riuscita le cose si sarebbero sistemate per certo e anche l’alcool sarebbe tornato a scorrere a fiumi a Suna, il Kazekage ne aveva solo da guadagnare dal piccolo investimento.

    Tutto sembrava pronto, il rosso era determinato e concentrato e non restava altro che mettersi in marcia verso la roccia degli spiriti quando Chuyu si avvicinò al ragazzino con fare deciso anche se con tono quasi tremante. Sembrava preoccupata, ma allo stesso tempo pronta a mettersi in gioco per rendersi il più utile possibile per i ninja, ciò che cercava era non tanto la vendetta, ma il riscatto dopo ciò che era successo nella precedente missione, non doveva essere stato facile per lei vedere morire tutta quella gente che molto probabilmente considerava come la sua famiglia. Il rosso rimase a guardare la ragazza con sguardo sereno fino a quando non ricevette uno strano monile che accettò di buon grado.

    -Wow è davvero bellissimo!!!.. grazie Chuyu!.. sono sicuro che mi tornerà utile durante la missione.. sta tranquilla.. questa volta non ho intenzione di risparmiare nessuno.. quelli della zanna pagheranno per ciò che hanno fatto a te e ai tuoi amici.. mi sono allenato molto per incontrarli di nuovo.. non mi lascerò certo scappare l’occasione!..-


    Gli occhi del Chikuma bruciavano dalla determinazione, finalmente aveva la possibilità di riscattarsi e dimostrare a se stesso di essere capace di affrontare nemici come quelli, non aveva certo avuto molto tempo per crescere tuttavia sapeva di potercela fare. Anche se il suo addestramento si era interrotto a metà aveva acquisito abilità e tecniche uniche che prima poteva solo lontanamente sognare di utilizzare, l’Hoshi che quelli della zanna si sarebbero travati ad affrontare era completamente diverso dal precedente.



    [Durante il Viaggio]

    Durante il viaggio sul coccodrillo di Shiltar i ninja avrebbero avuto modo di parlare sul da farsi prima di entrare in territorio nemico. Shiltar prese subito a parlare spiegando le abilità che aveva visto utilizzare da quelli della zanna, il suo racconto era preciso ed esaustivo, ma anche Hoshi aveva la sua da dire, aveva affrontato tutti i membri di quella squadra d’assalto e aveva avuto modo di saggiare ogni loro capacità e tecnica, almeno quelle principali sperava. Dopo il discorso quindi sarebbe intervenuto spiegando nel dettaglio le caratteristiche dei tre avversari incontrati, le probabilità di trovarli nuovamente erano quasi del cento per cento.

    -I ninja della zanna che abbiamo incontrato durante la precedente missione possedevano abilità piuttosto particolari.. il più forte tra loro era sicuramente quello che si è presentato a noi come terza zanna.. è un tizio alto e longilineo dal dubbio gusto di vestire.. la sua abilità gli consente di muoversi molto rapidamente e di scomporre il corpo in una miriade di pipistrelli letali.. la sua potenza era devastante.. sappiamo per certo che ha stretto un legame di richiamo con una razza di pipistrelli giganti!.. ah.. durante lo scontro inoltre.. riuscivo a sentire la sua voce riecheggiare nella mia testa.. credo abbia capacità telepatiche il che gli consente sicuramente di essere sempre in contatto con i suoi alleati!.. il suo corpo può assumere diverse forme tuttavia il fulcro del suo potere sembrava restare sempre questa sua abilità di scomposizione.. l’unica sua debolezza credo stia sulla superficie stessa del suo corpo.. scomponendosi aumenta la sua superficie di quasi dieci volte.. ho notato che gli attacchi ad area sono piuttosto efficaci quando è in quello stato..-


    Il rosso avrebbe quindi fatto una pausa prima di riprendere, la sua mente ora si era spostata su quello che forse si sarebbe dimostrato essere per l’ennesima volta l’avversario più subdolo da abbattere.

    -Il secondo ninja si chiama Akira Gen.. è un abilissimo spadaccino.. più volte ha fermato i miei attacchi usando tecniche di spada in grado di fendere le più comuni ninjutsu.. è molto abile nelle arti marziali tuttavia.. il fulcro delle sue reali capacità sono le illusioni.. possiede un abilità che gli permette di creare delle illusioni reali su ampia scala.. può modificare interi campi di battaglia a suo piacimento!.. se ci imbattiamo contro di lui molto probabilmente vuol dire che siamo già all’interno di una delle sue illusioni.. il rilascio non funziona il più delle volte e l’unico modo di uscirne e quello di scoprire dove tiene nascosto il particolare sigillo di sangue che fa da tramite per l’illusione.. ah è piuttosto abile nella tecnica della moltiplicazione del corpo.. solitamente manda avanti sempre una copi prima di schierarsi in prima linea..-


    Ed anche il secondo bastardo era stato descritto, ora non restava che spiegare al gruppo l’ultima zanna che avevano affrontato, quella che più preoccupava il rosso, la Chikuma spezza vento.

    -Il terzo ninja era una donna bionda.. solitamente vestita con ampie vesti.. durante lo scontro ha dichiarato di essere una Chikuma come me.. anche se le abilità che ha mostrato non avevano nulla a che fare con quelle che io stesso posseggo.. oltre ad usare potenti fuuton questa donna sembrava riuscire a cristallizzare il vento creando delle vere e proprie barriere invisibili.. è inoltre capace di annullare qualsiasi fuuton utilizzando una tecnica piuttosto complessa.. vi consiglio di lasciare perdere lanci di armi e tecniche con lei sarebbe inutile.. ah riesce a mantenersi sospesa in aria..-


    Shiltar inoltre parlò ai presenti delle marionette meccanizzate che avevano incontrato, degli esseri che Hoshi aveva già visto diverse volte anche durante delle missioni precedenti, quei cosi c’erano sempre ogni qualvolta ci fossero quelli della zanna. Hoshi ripensò ai due episodi che lo avevano visto affrontare quei cosi, ogni volta il teatrino era lo stesso, un teatro di artigli e sangue.

    -Per quanto riguarda le marionette meccanizzate.. le ho già affrontate due volte.. non sottovalutatele.. sono piuttosto fastidiose e coriacee.. dal rumore che sento far loro ogni volta credo che utilizzino della polvere da sparo per portare gli attacchi più potenti.. se sentite degli spari significa che il loro attacco sarà più forte.. sono armati solitamente di artigli e altri marchingegni.. se li incontrate.. mirate alla placca metallica che hanno sul corpo.. solitamente si fermano dopo essere stati colpiti li..-


    Il viaggio sarebbe quindi proseguito senza tanti intoppi, Hoshi sarebbe rimasto al fianco di Chuyu mentre faceva da guida al gruppo, il deserto dipinto ormai era alle porte e non mancava poi molto alla roccia degli spiriti, ben presto lo scontro sarebbe cominciato in tutta la sua straordinaria ferocia.



    [Roccia degli Spiriti]

    Tutto sembrava tranquillo, ormai mancavano solo pochi minuti all’arrivo alla roccia degli spiriti, quando la voce di Itai squarcio il cielo avvertendo il gruppo che qualcosa di estremamente grosso si stava avvicinando a velocità pazzesca. Il ninja di Suna non capì molto di quei primi attimi di battaglia, l’unica cosa che percepì fu la confusione e il ninja di Kiri dai capelli biondi gettarsi contro quella che solo dopo il primo boato si dimostrò essere una spada di dimensioni colossali, molto più grande del suo vecchio Boomerang Enorme. Era chiaro che si trovavano sotto attacco e che chiunque li stesse attaccando sapeva che erano già la, un'altra volta non avevano saputo anticipare le mosse del nemico, ma come potevano dato che ancora non sapevano nulla di lui. Le scintille delle lame volavano per tutti i dintorni mentre quelle cose giganti saettavano a velocità stratosferica, doveva muoversi e spostarsi da li, Chuyu era in pericolo ed anche lui in quella situazione non era di certo di grande aiuto, l’unica cosa che poteva fare era mettersi al riparo cercando di proteggere anche l’amica.

    -Accidenti cominciano già a bombardarci!!!-


    Subito dopo il primo attacco sventato da Itai il rosso avrebbe composto quattro semplici sigilli per poi scattare e prendere il braccio Chuyu scivolando sulla schiena di Sobek fin giù a terra. In quella posizione i due erano difesi da una parte dal corpo dell’animale e da un lato da una delle sue zampe giganti, inoltre attorno al corpo dei due una forte corrente d’aria avrebbe preso a scorrere creando una sorta di barriera che li avrebbe difesi in caso di ulteriori attacchi [Slot Tecnica Avanzata][Armatura di vento / 8 Slot Aria / Potenza 52.5 / Vento V / Consumo: 20pc].

    Chiunque stesse lanciando quelle cose doveva possedere una forza devastante dato che sembravano provenire proprio dalla roccia degli spiriti che ad occhi e croce distava ancora circa duecento metri, non solo la sua forza era impressionante ma anche la precisione con cui riusciva a colpire il bersaglio, il rosso un po’ se ne intendeva di lanci ed era palese che o chi lanciava possedeva una vista fuori dal comune o qualcuno lo stava aiutando dandogli distanza e posizione degli obbiettivi. La squadra ben presto sgominò gli attacchi a raffica difendendosi alla bene e meglio mentre shiltar ed Itai si erano rapidamente spostati verso la roccia per intercettare il primo nemico, restare li fermi non sarebbe servito a nulla, ripresa posizione sul coccodrillo il rosso avrebbe incitato il resto della squadra a proseguire senza indugiare oltre.

    -Diogene se restiamo qui fermi siamo solo dei facili bersagli.. meglio se raggiungiamo Shiltar ed Itai al più presto.. Chuyu tu resta dietro di me nel caso arrivino altri proiettili..-


    La missione era già cominciata dimostrandosi estremamente pericolosa, il rosso cominciava a dubitare di essere pienamente in grado di portarla a termine sano e salvo, tuttavia non poteva mollare, aveva un conto in sospeso con quelli della zanna ed era tutto intenzionato a chiuderlo al più presto. Concentrato e pronto a difendersi da qualsiasi altro attacco il rosso sarebbe salito nuovamente sul coccodrillo per farsi trasportare fino al punto dove gli altri avevano con tutta probabilità già ingaggiato con il nemico.




    SPOILER (click to view)
    Chakra: 280/300

    Tecnica avanzata: Armatura di Vento

    SPOILER (click to view)
    Kaze no Kyōka - Armatura di Vento
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: 4
    Richiede: Manipolazione del Vento III

    Hoshi impara a controllare questa abilità della Manipolazione del Vento la prima volta che mette piede nel famigerato Polmone del Deserto, luogo sacro per il Clan Chikuma perché vi soffia costantemente un vento fortissimo. Solo chi controlla questa abilità alla perfezione può sperare di sopravvivere in un ambiente tanto ostile.

    L'utilizzatore può creare dei costrutti di vento rotante in grado di proteggere il proprio corpo o altri oggetti; dovranno avere una base intorno a cui essere creati.
    Sarà possibile proteggere uno Slot Dimensionale ogni Slot Vento utilizzato; possiede tutte le proprietà della Manipolazione del Vento.
    È considerato come Manipolazione del Vento.

    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    (Livello 3 / Consumo: ½ Basso ogni Slot Vento / Mantenimento: ¼ Basso ogni Slot Vento)
     
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135 replies since 14/2/2011, 01:12   5394 views
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