Sepolto nelle Profondità del Cielo

[?] | Addestramento per Boreanz

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Un mondo brullo e desolato si affaccia intorno al clone. Un mondo effettivamente capovolto, ma la gravità sembra funzionare correttamente, poichè i capelli della copia si proiettano verso il cielo, risultando anche abbastanza fastidiosi, poichè lasciati liberi da qualunque vincolo.

    In ogni caso, tutto intorno non c'è nessuno nel raggio di chilometri, anche sfruttando il penetrante sguardo degli Hyuga. O meglio, non c'è proprio nulla. Non un albero. Non un filo d'erba. Niente. E' come se l'unica vita, l'unico chakra, fosse il tuo. Quanto al cielo di sotto, le nuvole fitte e schermano gran parte della vista, ma in piccoli sprazzi si osserva un blu intenso, forse troppo per essere il cielo. Che sia il mare? O forse è solo un cielo diverso, in un mondo ancor più diverso?

    Unica nota degna di attenzione sono due impronte affiancate, a terra, poco lontano dal punto in cui sei sepolto. Non c'è lapide, ma la terra smossa indica inequivocabilmente il punto di interramento, e proprio su questa terra, le impronte di un piede umano e quella di una zampa anteriore di grifone erano poggiate, quasi a firmare l'opera. Certo, resta il fatto che seppellire qualcuno immergendolo nella terra verso l'alto è un'impresa che la logica rifiuta, ma evidentemente era accaduto...il punto è scoprire come.

    Il clone può anche allontanarsi, per indagare meglio, ma resta un problema di fondo: l'aria. Non puoi resistere più di una decina di minuti, quindi uscire da là sotto è essenziale. Anche con la copia ad aiutarti, non è comunque facile superare il solido legno della bara, sigillato con numerosi chiodi e certo progettato per durare a lungo[Richiede Forza da Blu+2 tacche].

    Una volta fuori, nudo a parte il sudario, se lo vuoi usare, e lo specchietto, non hai punti di riferimento nè appigli per capire cosa accade, ma sai che sei rivoltò verso il basso, come se fossi sul fondo di una terra fluttuante, anche se tutto è illuminato come se in quel cielo splendesse il sole, tanto che senti effettivamente la pelle scaldarsi come se colpita dai raggi, su un lato. Nessun grifone risponde al tuo Richiamo, e nessuna voce sembra essere in ascolto per una tua qualunque richiesta. Sei solo, con la terra e una luce senza origine.

    E sempre a proposito della luce, noti che, secondo come orienti lo specchio metallico, sulla sua superficie appaiono delle curiose opacature. Impieghi un poco a trovare la giusta angolazione, ma alla fine riesci a leggere un messaggio.

    CITAZIONE
    Attento all'ombra. Non lasciare che fugga.

    Un'ombra. Ma quale ombra? Forse si riferisce a qualcosa che era nella bara con te? Eppure non sembra che sia uscito nient'altro, anche guardandoti intorno, e anche facendo affidamento sul Byakugan, dunque di cosa si tratta? E' il clone a notarlo, puntando un dito in basso (o in alto, a voler essere fiscali): Non c'è ombra ai tuoi piedi. Semplicemente non la proietti, a differenza della tua creazione.

    Stupirsi della cosa non è più possibile, probabilmente, visto quanto è paradossale l'intera situazione, ma rimane comunque un qualcosa di imprevisto. Dove è finita l'ombra? Ed è il caso di lasciarla "fuggire"..sempre che ci fosse quando sei uscito dalla terra.

    Cogli un rapido movimento con la coda dell'occhio: la tua ombra, annidata in una più grande, come se si fosse resa conto di essere stata scoperta, si da alla fuga, scivolando sul terreno a grende velocità, scappando lontano. Anche partendo subito all'inseguimento, lei ha un notevole vantaggio su di te, e non sarà facile colmarlo.

    E' pur sempre la tua ombra, un tuo pari, e dovrai andare assai più veloce di quanto tu non sia per raggiungerla [Richiede Velocità da Blu+2 tacche per almeno tre turni consecutivi]. Inutile affidarsi a tecniche di deambulazione o trasporto rapido, come pure agli impasti di chakra, poichè nell'istante in cui vi ricorri, l'ombra fa lo stesso, prosciugando però le TUE energie, con un doppio consumo che alla lunga ti sfinirà...ma hai altra scelta?

    Qualche altro dettaglio [2]
    Le possenti ali del grifone sbattevano lentamente mentre questi calibrava l'elegante atterraggio su quella strana isola sospesa nel cielo. Omune fece scendere il suo evocatore, quindi prese a lisciarsi le piume della testa con elaborata lentezza. Devo rendermi presentabile prima di conferire con il Re.

    Erano in una bella radura soleggiata, in mezzo a un bosco piuttosto lontano dalla montagna centrale dell'isola. Spirava un vento leggero, che muoveva appena le fronde ma trasmetteva una piacevole frescura. Accomodatevi pure su uno di quei sassi e attendete. Andrò al Trono del Re e gli chiederò udienza. Non penso ci vorrà più di mezz'ora. Non allontanatevi da qui, tuttavia, il bosco nasconde comunque dei predatori.

    E con un rapido balzo prese nuovamente il volo, lasciandosi alle spalle l'umano, che nel mentre avrebbe potuto rifocillarsi con dei frutti di bosco e l'acqua di un ruscello che scorreva al limitare della radura. Erano passati quasi venti minuti, quando le fronde di un albero poco lontano si agitarono vivamente, e una sagoma nera le trapassava, come un proiettile, per poi finire a terra con il terribile suono della carne che impatta sul suolo. Una volta. Due volte.

    Poi quell'oggetto in caduta si fermo: era un piccolo grifone, ferito pesantemente, con un'ala spezzata e diverse ferite profonde. La testa straziata da un'artigliata che quasi aveva strappato un occhio. Ma la creatura era viva, e ansimante. Aiuto... sussurrava. Aiuto....aiutatemi.. Si muoveva appena, e ogni minimo spostamento era un tormento.
    Le fronde dell'albero danzarono ancora, ma stavolta fu una sagoma molto, molto più grande ad attraversarle. Un predatore alato. Un predatore terribile...

    Ma ecco che un atroce dolore al petto blocco il flusso dei ricordi. Qualcosa che non deve essere ricordato. Qualcosa di troppo grande.
    Troppo doloroso.
     
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14 replies since 24/4/2011, 23:02   337 views
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