Sepolto nelle Profondità del Cielo

[?] | Addestramento per Boreanz

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  1. Boreanz
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    Fu un attimo: appena carne e ombra si congiunsero quest'ultima avvolse completamente il corpo dello Hyuga, imprigionandolo, e con una voce mai udita prima gli sussurrò all'orecchio parole dal senso oscuro. Poi, prima che Vergil potesse fare alcunché, l'ombra tornò normale, liberandolo. Il chunin fissò la sagoma scura sul terreno per cinque minuti buoni prima di decidere che per il momento non c'era più pericolo che scappasse.

    Chinato, mani appoggiate sulle cosce, Vergil riprese fiato dopo la lunga corsa. Era sudato - comprensibilmente - ed aveva sete, ma dopo una decina di minuti il suo corpo era già in perfetta forma. Le lunghe esperienze recenti, non ultime quella folle corsa e l'evasione dalla bara lo stavano evidentemente temprando sempre di più. A quella situazione assurda si aggiunse il misterioso messaggio dell'ombra animata dello Hyuga stesso. Perchè viveva? Perchè era scappata? Cosa voleva comunicare al chunin dagli occhi bianchi prima di tornare quiescente?

    Interrogativi che per il momento non avevano risposta. Si guardò di nuovo attorno ma non vide nulla di diverso da prima. L'unica cosa che poteva fare era continuare a muoversi tenendo bene a mente da dove era venuto per in modo da non girare attorno e sperare di trovare una qualche via d'uscita da quella situazione. Mentre camminava sotto il sole non aveva altra scelta che tenere attivo il chakra adesivo ma la relativa calma della situazione gli permise di recuperare un po' le forze, ciò nonostante.

    La situazione cambiò dopo quasi due ore, quando all'orizzonte scorse una figura volante in rapido avvicinamento. Sperò che fosse un grifone, e magari uno di quelli che aveva fin'ora evocato, in modo che potesse spiegargli che diavolo stesse succedendo e come fosse finito in quella situazione. Grande fu la sorpresa quando il sole investì le piume della creatura.



    Riflessi aurei si stagliarono in ogni direzione e il cielo stesso sembrava piegarsi per consentire il passaggio al potente essere. Il Re. Nato come tale, destinato a non piegarsi a nessuno ed a governare sui cieli per sempre. Il grifone planò elegantemente e si avvicinò allo Hyuga, rimanendo fermo in volo grazie alle sue ali. La sua stazza era notevole, eppure un gesto simile non sembrava causargli alcuno sforzo apparente. Doveva avere una muscolatura senza eguali.

    Prima che lo Hyuga avesse il tempo di piegare il capo in segno di rispetto la coscienza immane del grifone gli sfiorò il pensiero, trasmettendogli parole che di certo Vergil non si aspettava.
    Perchè avrebbe dovuto essere morto e sepolto? La voce del Re era come turbata, quasi come se questi fosse sorpreso di qualcosa. La sua figura nobile galleggiava in aria sostenuta dalle ali e nel suo sguardo dorato a Vergil sembrò di scorgere un groviglio di emozioni che non avrebbe mai creduto potesse sorgere in una creatura come quella che aveva davanti. Un eletto, benedetto alla nascita con capacità uniche. Cosa mai poteva turbarlo? Fu questo pensiero a fargli morire qualsiasi domanda in gola e a renderlo temporaneamente incapace di parlare. Fu il Re a continuare, e non in modo piacevole.

    Disse qualcosa a proposito di una promessa fatta al padre di Vergil e di impedire la vanità di qualcosa. Mente le parole fluivano nella coscienza dello Hyuga il possente becco della creatura era immobile, e così la sua espressione, ma una rabbia travolgente e contenuta a stento sembrava avvolgere tutto il suo essere. Poi, quella frase. Fu solo grazie a quella parte della sua mente che non cessava mai di pensare alla difesa che si salvò[Reattività Divina]. La folata di vento lanciatagli contro dal Re venne evitata con un fulmineo salto indietro ma lo stupore che colse lo Hyuga per essere stato attaccato fu talmente grande da annebbiargli i sensi. Il Re era legato agli Hyuga da secoli, era stato una guida ed un alleato per i più dotati di questi e Vergil aveva visto persino suo padre inchinarsi al suo cospetto. E ora questi lo aveva attaccato. A nulla valse la sua pluriennale esperienza sul campo di battaglia per combattere quel sentimento nel petto che gli bloccò ogni reazione. Senza fermarsi il grifone perseverò nel suo intento, scagliando una micidiale lama d'aria contro il chunin dagli occhi bianchi. E, questa volta, per la prima volta in vita sua, le difese dello Hyuga vennero infrante. O meglio, non si attivarono nemmeno.
    Semplicemente, subì.



    Impossibile descrivere quello che una volta riavutosi dalla sorpresa grazie al dolore sentì crescergli nel petto. Faceva male. Molto male. E se era vero che per lo Hyuga la fatica era una compagna costante che sapeva tollerare più che bene il dolore era invece qualcosa di nuovo. Non ebbe nemmeno il tempo di dispiacersi per essere stato finalmente colpito, perchè lo stridio di battaglia del Re lo avvisò di un nuovo attacco in arrivo. Questa volta, però, lo Hyuga reagì.

    La volontà di vivere bruciava forte nel suo animo, tant'è che il rispetto per il grifone non gli impedì di tentare di difendersi al meglio delle sue possibilità. Il Re scagliò un'altra lama d'aria, simile alla prima ma con un'angolazione diversa, e si lanciò verso di lui. Vergil invece era nudo, disarmato e ferito. Come se non bastasse la distanza tra i due era inferiore ai dieci metri e data la velocità dell'attacco il tempo di reazione non era vasto. Il chakra fluì rapido nel busto per permettere una rotazione dello stesso di una decina di centimetri indietro, verso destra, in modo che la lama passasse accanto alla spalla sinistra senza ferirlo[Mediobasso][RIFL:500].

    Mentre indietreggiando e saltando continuava a schivare gli attacchi Vergil non distoglieva il suo sguardo perlaceo dagli occhi dorati del Re[Basso][RIFL:500]. Voleva domandargli perché lo stava attaccando e dirgli di smetterla, perchè lo addolorava essere in conflitto con una simile entità. Un eletto per nascita. Un essere simile a lui. L'unico che lo avesse mai ferito. Tutto questo desiderava, eppure non lo fece, nè scappò. Il dolore per la ferita era terribile e per muoversi con efficacia ed evitare perdite di sangue troppo gravi Vergil lottava per costringere il suo corpo a reagire, a rendersi più compatto, ad obbedire prontamente ai suoi ordini mentali[RES:450].



    Pur in queste difficoltà, mentre continuava a schivare le lame - lanciate anche in letali coppie incrociate - Vergil notò come il chakra che gli era necessario per evitare gli attacchi stesse diminuendo di minuto in minuto[½ Basso][RIFL:500]. La caccia continuò per diversi minuti, non senza una continua lotta di Vergil contro il dolore persistente al busto. Quando arrivò un ulteriore attacco, questa volta due lame incrociate all'altezza del busto, il corpo dello Hyuga finalmente si abituò del tutto alla nuova velocità acquisita, persino aumentandola, e piegandosi indietro sulle ginocchia il giovane chunin della Foglia evitò anche questa offensiva[RIFL:500]. La padronanza di questa nuova forza, però, non gli procurò alcuna soddisfazione: la sua attenzione era concentrata unicamente sulla nobile figura che, volando in quel pazzo mondo alla rovescia, continuava a scatenargli la sua furia addosso.

    Già, la sua furia. Era chiaro che il Re non si stesse trattenendo, ma se era così come poteva - dato l'incommensurabile potere del sovrano dei cieli - Vergil essere ancora vivo? Il potere del grifone era ancora superiore al suo ma la distanza non era incolmabile. La chiave per sciogliere quei dubbi gli venne fornita dal Re stesso, che continuando nel suo attacco tuonò che anche se la sua forza in quel luogo era ridotta lo Hyuga non sarebbe potuto fuggire in eterno. Vero senza dubbio: presto o tardi Vergil avrebbe terminato le energie e finendo dilaniato dal grifone o "cadendo" nel cielo. Il punto fondamentale, però, era che per sua stessa ammissione il Re fosse effettivamente più debole in quel luogo. Com'era possibile? Che razza di posto avrebbe potuto avere una capacità simile? E, in ogni caso, perchè lo Hyuga non ne era affetto?

    Ulteriore conferma dell'indebolimento della creatura era il suo meraviglioso chakra, che, tenuto costantemente sott'occhio da Vergil, scorre in modo irregolare e sgraziato, come se qualcosa disturbasse la creatura interferendo con la sua forza vitale. Schivando un ulteriore attacco con una capriola all'indietro lo Hyuga notò come sullo specchio fosse apparsa una freccia scura, quasi ad indicargli una direzione da seguire. Ma Vergil non voleva scappare.

    Poi, senza preavviso, una nuova fitta di dolore al capo. Quel legame di affetto per la razza dei grifoni gli bruciava tra le tempie, facendogli ricordare altro di quello che era avvenuto. Era posizionato in guardia, Byakugan attivo e corpo pronto a reagire, esattamente davanti alla creatura ferita. La figura alata che sbucò dagli alberi divenne più chiara e quando la identificò il cuore dello Hyuga perse un colpo. Pareva una copia in piccolo del Re Corrotto. Emanava lo stesso fetore di morte e disperazione ed il suo chakra era orribile a vedersi. Viceversa, il grazioso chakra argenteo del piccolo alle sue spalle era limpido come un ruscello di montagna, ma più il grifone corrotto si avvicinava più il flusso di questo veniva turbato.

    « Lascia quell'animale. Mi appartiene. Deve essere ucciso. »

    L'intera coscienza di Vergil si ritrasse, erigendo tenaci barriere mentale, nel momento stesso in cui il pensiero del grifone la sfiorò. Pareva di essere abbracciati da centinaia di aghi gelidi. Una sensazione simile, anche se immensamente più tenue, a quella che ispirava il Re Corrotto. Al solo ricordo la furia glaciale dello Hyuga montò, potente come l'oceano in tempesta.

    " L'unica cosa che ti appartiene, creatura, è una morte rapida per mano mia. "

    Le fitte si intensificarono nel ricordare quella travolgente ondata di emozioni. La bestia stessa si era lanciata all'attacco e lo Hyuga ci aveva lottato per diverso tempo visto che i loro poteri grosso modo si rivalevano. Dopo dieci minuti di lotta gli era parso chiaro, però, che la creatura corrotta stesse combattendo con l'unico obbiettivo di metterlo da parte per eliminare il cucciolo ferito. Nel momento stesso in cui realizzava questo i suoi riflessi rallentarono di un secondo, ed una potente alata del grifone lo lanciò a diversi metri di distanza. Ricordava di aver visto, mentre era in volo, il becco della creatura incurvarsi in un ghigno perverso nel momento in cui si lanciava contro il piccolo grifone.

    Rivedendosi come un semplice spettatore Vergil vide passargli davanti agli occhi l'immagine di sè stesso che eseguiva un formidabile Palmo d'Aria catapultandosi indietro verso i due grifoni. Non c'era abbastanza tempo. Ricordò il senso d'urgenza provato in quegli istanti. Vide la mancina, impugnante la katana, tentare di penetrare il collo della creatura corrotta mentre allo stesso tempo, con il busto, il suo stesso corpo si poneva a scudo del cucciolo. Ricordò di aver rilasciato un Velo di Chakra alla massima potenza mentre l'immagine del becco ricurvo si faceva sempre più vicina alla zona del suo sterno. Un'altra fitta di dolore, e di nuovo la visione di interruppe.

    Fece appena in tempo a riprendersi per evitare una lama di vento che mirava ad aprirgli in due la testa. Effettuò un salto indietro di dieci metri, atterrando con grazia sul terreno brullo. Aprì le mani a palmo ed allargò le braccia, in un gesto che poteva essere letto sia come di accettazione sia come di provocazione. I palmi iniziarono a crepitare di chakra purissimo infuocato da spirali rossastre. Non sarebbe scappato. Dentro di sè sperava che il Re capisse che non aveva di fronte un impostore o chissà cosa, ma il vero erede della casata Hyuga ed il custode del patto con la stirpe dei grifoni. A tali pensieri non venne però data alcuna voce. Il giovane chunin si limitò a fissare con occhi sereni e decisi il sovrano dei cieli, lasciando che vi leggesse dentro ogni cosa e che potesse capire. Capire che, nonostante tutto, Vergil Hyuga sarebbe morto combattendo.

    OFF GAME

    Vergil Hyuga, Chunin Rossa

    Vitalità: 120/160
    Ferite: Lacerazione Grave al busto, da spalla destra ad addominali bassi sinistri.

    imageTesta: 60/60
    imageBraccioDx: 50/50imageBusto: 20/100imageBraccioSx: 50/50
    imageGambaDx: 50/50imageGambaSx: 50/50

    Chakra Rimanente: 62.5/100
    Spese di Chakra:

    - ½ Basso(5)[Chakra Adesivo]
    + Medio(30)[Quiete]
    - Bassissimo(2.5)[Attivazione Reattività Divina[Arte]: Durante tutta la sua carriera ninja Vergil non ha mai trovato un suo pari in grado di ferirlo in combattimento, tant'è che il suo corpo è completamente privo di cicatrici. Essendo lo Hyuga conscio di questa sua peculiarità, quando affronta un combattimento una parte della sua mente presta maggiore attenzione ad evitare ferite, donandogli così una tacca di vantaggio in Riflessi finché tale concentrazione perdura. Questa capacità non giustifica difese irrealistiche o antisportive, e se subita una ferita superiore a Lieve in un combattimento per tutta la durata dello stesso tale abilità non è più accessibile. Non è cumulabile a tecniche che aumentino i Riflessi: nel caso attivato un jutsu simile varrà solo il maggiore dei bonus.

    [Consumo: Bassissimo]
    ]
    - Mediobasso(20)[Potenziamento]
    - Basso(10)[Potenziamento]
    - ½ Basso(5)[Potenziamento]
    ____________________________

    Fuck yeah :zxc:

     
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14 replies since 24/4/2011, 23:02   337 views
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