Sepolto nelle Profondità del Cielo

[?] | Addestramento per Boreanz

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  1. Boreanz
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    L'aria attorno allo Hyuga appariva più calma, quasi come se fosse influenzata dal suo quieto contegno. Per contro, se possibile, l'ira tonante del Re si accentuò ancor di più, arrivando a poter essere quasi palpabile. Spalancò le ali urlando la sua furia ai cieli e si lanciò "sotto" lo Hyuga, ovvero sopra la sua testa, compiendo ampi cerchi concentrici ad una velocità impensabile. Presto la sagoma del possente grifone divenne sfocata, una bianchissima scia indistinta che emetteva bagliori dorati.

    Lo spettacolo era qualcosa di sublime ma lo Hyuga non ebbe l'occasione di apprezzarlo fino in fondo: il moto circolare diede vita ad una corrente "ascensionale" di intensità paurosa, che si abbattè sul corpo insanguinato di Vergil con la violenza di un martello sull'incudine. In un raggio di almeno quaranta metri ogni piccola conformazione rocciosa venne polverizzata in pochi attimi e la terra stessa iniziò a tremare. Colto di sorpresa dalla repentinità di un simile effetto scatenatosi in quella maniera, senza alcun preavviso, lo Hyuga fu costretto sulle ginocchia in un battito di ciglia.

    Provò ad alzarsi immediatamente. In quella posizione era fin troppo vulnerabile e le potenti ali del Re di certo gli avrebbero permesso di muoversi in quella tempesta senza eccessivi problemi. Pareva quasi che le sue gambe fossero un tutt'uno con la terra tanto non riusciva a muoverle ed in parte era così, visto che gli arti inferiori avevano già scalfito il suolo di un paio di centimetri. Quelle correnti che lo derubavano della sua agilità e della libertà di movimento arrivavano oltre tutto dal basso ed erano così ancora più efficaci. Si sforzò di resistere a quell'inferno, annullando il chakra adesivo per risparmiare forze, ma avvertiva i suoi tessuti tendersi oltre quanto era bene ed il dolore aumentava di minuti in minuto[RES:450].

    Il suo corpo nudo venne martoriato da quella pressione tremenda per diversi minuti, durante i quali Vergil guardava in alto, o in "basso", cercando di resistere al meglio delle sue possibilità. Frammenti di roccia volavano dappertutto, staccati dalla terra e poi sospinti contro di essa nuovamente. Iniziava a sentire le ossa delle ginocchia scricchiolare in maniera sinistra ma quel che più gli causava dolore era la compressione inumana esercitata nella parte bassa dello sterno - venendo l'aria canalizzata dai fianchi - che gli comprimeva una parte della cassa toracica e gli rendeva difficoltoso respirare.


    Poi, una pietra volante delle dimensioni di una grossa noce gli colpi con violenza la guancia sinistra, facendogli girare il capo. Questo parve riscuoterlo dal torpore mentale in cui lentamente era iniziato a scivolare. Sputando sangue guardò dritto davanti a sè, riportando il suo spirito combattivo al massimo in un singolo istante. Guidato dalla rabbia tese in maniera estrema ogni singolo muscolo del suo fisico scolpito, ricoprendo lo stesso, inoltre, di tutto il chakra che sentiva di potersi permettere[RES:575]. Le mani, fino a quel momento compresse sui lati del busto, vennero allargate in un gesto di liberazione. Con il corpo teso come un fusto ed impregnato di energia lo Hyuga si spinse oltre e sfruttando il suo invidiabile controllo del chakra fece esplodere il chakra repulsivo in ginocchia e sterni. Con una lentezza tale da sembrare quasi voluta lo Hyuga riuscì quindi a vincere quella tempesta di vento ed a voltarsi nuovamente verso il Re.

    Come in risposta alla piccola reazione del chunin della Foglia, la voce del sovrano dei cieli risuonò ancora una volta facendo vibrare l'etere. Sigillare nuovamente sotto terra? Cosa voleva dire il Re? E chi diavolo era questo Hanketsu? Mentre tali quesiti attraversavano la sua mente il più possente tra i grifoni cessò il suo moto vorticoso e con un ultima terribile maledizione lacerò il turbine di vento stesso con le sue indistruttibili ali. La pressione cessò all'improvviso ma lo Hyuga, per quanto sorpreso, non si fece trovare impreparato e prontamente riattivò il chakra adesivo[RIFL:500].

    Quello che accadde subito dopo fece seriamente dubitare allo Hyuga di riuscire a cavarsela: lame d'aria grandi come un piano di una casa, una moltitudine tale da non poter essere enumerata, e tutta diretta contro il chunin dagli occhi bianchi. Nella più totale mancanza di idee su cosa fare, esclusa la possibilità di resistere ad una doccia simile, una tenue speranza gli venne fornita dalla sua ampia visuale, che colse un ulteriore cambiamento nello specchio. Una parola sola, ma molto eloquente in quella situazione. Guidato dalla necessità e dal pensiero che finora lo specchio gli era stato d'aiuto si adoperò per fare quello che la ragione rifiutava, e tendendo le braccia verso le lame in arrivo pose lo specchio innanzi a sè a mo' di scudo.

    Accadde il miracolo. Le lame venivano come assorbite, o distrutte, dalla superficie riflettente dello specchio, ma l'impatto sul corpo stanco dello Hyuga era devastante. Sembrava di parare palle di cannone con un foglio di carta, e la mancanza di chakra ormai si faceva sentire in maniera considerevole. In meno di cinque secondi di bordate continue le articolazioni delle spalle lanciavano fitte lancinanti, i pettorali erano in fiamme e le ossa degli avambracci minacciavano si spezzarsi ad ogni nuovo colpo. Ma Vergil resisteva[RES:500]. Nel continuare ad affrontare quell'offensiva titanica lo Hyuga abbassò la testa e canalizzò tutta la sua volontà si prevalere in un urlo basso e roco. Fu in quel momento che il mondo divenne buio.

    Riaprì gli occhi, da spettatore passivo, solo quando il sè stesso del suo ricordo fece altrettanto. Il Velo di chakra aveva protetto lo sterno, e la creatura corrotta rantolava a terra trafitta a morte. Percepì la sensazione di soddisfazione che il suo stesso corpo emanava: una vittoria in più per Vergil Hyuga. Fu un attimo. Percepì un cambiamento nella voce della creatura alle sue spalle, poi vide sé stesso cadere e al contempo non cadere. In pochi secondi si ritrovò a terra a contemplare la schiena del suo stesso corpo. Fitte di confusione gli attraversarono il capo in quel momento, come allora.

    Impotente, osservò il proprio corpo girarsi con grazia e parlargli con un espressione contorta in viso ed una voce che non era sua. Un'inganno. Semplicemente un'inganno. Era stata tutta una presa in giro e lui, con la sua potenza ed i suoi occhi, ci era caduto in pieno. La creatura dentro al suo corpo disse ancora qualcosa ma lo Hyuga non ascoltava più e la visione si interruppe, questa volta senza dolore. Probabilmente avrebbe potuto ricordare qualcosa di più se avesse assecondato il flusso di immagini, ma al pensiero di quello che era accaduto il suo cuore e la sua mente erano stati presi da una morsa impossibile da rompere.
    Umiliazione, vergogna, senso di colpa.
    Rabbia.

    Fu quasi con gentilezza che alzò lo sguardo e si raddrizzò bene in piedi, lo specchio in avanti contro la pioggia di lame. Aveva ucciso un grifone, e non poteva farci nulla. Dimentico della stanchezza del suo corpo e della minaccia che stava affrontando allargò entrambe le braccia ed innalzando il capo al cielo diede voce a tutta la propria propria disperazione.

    " UWAAAAAAHHHHHH! "

    Il suo corpo intero brillò istantaneamente di furioso potere, infrangendo qualsiasi lama entrasse nel suo raggio d'azione[Espulsione di Chakra Tagliente]. Durò pochi attimi: l'atmosfera tornò calma e su di un terreno devastato si ergeva lo Hyuga, circondato da una potere nuovo e pulsante e con entrambe le guance bagnate da una lacrima cristallina[Chakra:360].



    Alla sua colpa non c'era riparo e quella consapevolezza lo distruggeva. Ogni cosa di quella situazione pareva aver perso importanza e la ferita al petto era come anestetizzata. Perfino il Re che volteggiava sopra di lui veniva percepito come qualcosa di remoto. Provava uno sconvolgente desiderio di cessare il flusso di chakra ai piedi e di lasciarsi andare, cadere all'infinito. Non era questo che gli era stato insegnato, né era questo ciò in cui credeva. La debolezza, sia psichica che fisica, non era la benvenuta nel clan Hyuga, e nel discendente di sangue più puro non poteva esservene neanche una goccia.

    Vendetta. Giustizia. Annullamento.
    Giurò a sè stesso che quell'essere, ovunque fosse, non sarebbe mai stato sigillato un'altra volta. No. Sarebbe morto. La sua esistenza, cancellata, il suo ricordo, estinto. Nessuno lo avrebbe ricordato. Nessuno lo avrebbe pianto. L'Angelo della Morte, nelle spoglie mortali di Vergil Hyuga, aveva un nuovo contratto da eseguire.

    " Hanketsu. "

    OFF GAME

    Vergil Hyuga, Chunin Rossa

    Vitalità: 120/160
    Ferite: Lacerazione Grave al busto, da spalla destra ad addominali bassi sinistri.

    imageTesta: 60/60
    imageBraccioDx: 50/50imageBusto: 20/100imageBraccioSx: 50/50
    imageGambaDx: 50/50imageGambaSx: 50/50

    Chakra Rimanente: 22.5/360
    Spese di Chakra:

    - ½ Basso(5)[Chakra Repulsivo]
    - ½ Basso(5)[Chakra Adesivo]
    - Mediobasso(20)[Potenziamento]
    -Altissimo(70)[Espulsione di Chakra TaglienteL'utilizzatore potrà danneggiare costrutti di chakra tramite emissione di chakra pari al consumo di creazione del costrutto.

    [Richiede 1 slot azione][Richiede Byakugan II]

    ]
    ____________________________

    Fottuto Hanketsu :sinve:

     
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14 replies since 24/4/2011, 23:02   337 views
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