Acqua Cristallina

Si era già dato più volte dell'idiota ad aver risposto a quel questionario all'Accademia ma ancora non riusciva a capacitarsi di come era finito in una missione. Non che gli desse fastidio, ma gli avvenimenti così improvvisi lo facevano innervosire.
Perlomeno doveva fare squadra con Hoshi, cioè sinonimo di buona riuscita della missione con qualche sprazzo di ilarità, e poi c'era l'otese che Hamano proprio non conosceva.
Sembrava però che il rosso fosse già immischiato in questa storia, o almeno questo faceva pensare la lettera del Kazekage. Incredibile come l'amico fosse diventato uno dei migliori membri del villaggio.
Si stava avvicinando al luogo d'incontro e l'atmosfera non era di certo delle migliori. Il buio illuminato da una luna stranamente rossa, il freddo tipico del deserto durante la notte e il silenzio quasi totale del luogo sembravano un avvertimento a qualche evento nefasto.
Arrivò al luogo d'incontro dove Hoshi lo stava già aspettando. Ovviamente il rosso lo salutò con tanto di pacca e discorso sull'incontro con Deidara, tutto senza fermarsi e senza far parlare gli altri. Tipico di Hoshi.

Ehilà Hoshi, non ti ho ancora fatto i complimenti per essere diventato jonin. E io che pensavo di averti raggiunto... E poi l'ho vista anch'io Deidara, non è cambiata affatto, neanche in altezza AHAHA.

Si lasciò prendere da un po di ilarità prima di cominciare la missione. Dopo il saluto con l'amico si presentò anche all'otese che intanto era arrivato.

Hamano Iga, piacere di conoscerti.

Jyazu non sembrava essere uno di molte parole, però se si dimostrava utile sul campo da battaglia poteva sopportare il suo silenzio.
Dopo un po' che i tre erano in attesa nell'osservare il palazzo, dal suo interno si avvertì un rumore, difficilmente imputabile a qualche animale o simili.
Hoshi non si fece attenere e creò subito dei cloni, la sua specialità. Hamano velocemente sfoderò la sua Meyio e serrò la fila dei tre shinobi per coprire le spalle. Per ora era inutile attivare i suoi occhi.
Entrarono nell'edificio con la copia di Hoshi intenta a perlustrare la zona che percorrevano.
I suoi occhi riuscivano un po' a fendere il buio davanti a lui ma da come Hoshi e la sua copia si muovevano dovevano avere di sicuro una vista portentosa.
La copia entrò, attirata da qualcosa che Hamano non era riuscito a scorgere per bene, ma era comunque pronto ad ogni evenienza.