Ospedale di Oto

[Gestionale]

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  1. Rengoku
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    Palazzo della casata Okami Kumo


    Sul lato esterno del villaggio del suono, nell'oscurità quasi totale, si ergeva il Palazzo della Casata del Ragno lupo, la casata cadetta del ragno d' oro, il Clan OkamiKumo.
    Tale edificio, alto una decina di metri e largo almeno cinquanta, distava pochi isolati Cancello nord del villaggio.
    Dall'esterno, le bianche pareti e le finestre sbarrate rendevano il palazzo stranamente minaccioso
    Una volta entrati, dal grande portone di legno, l'atmosfera diveniva asettica e "malata": vi era un arredamento da laboratorio, con freddi tavoli di metallo, alambicchi, separè in stoffa bianca, luci al neon che emanavano strani fasci bluastri e miriadi di attrezzi da sala operatoria.
    Al piano terra vi era un immenso Salone d'Ingresso, sui cui due lati si intravedevano deu porte nella semi oscurità, che portavano a delle sale contenenti le cavie per gli esperimenti,esseri umani ed animali barbaramente considerati alla stregua di semplici oggetti.

    Al primo piano vi era una sala usata per le riunioni ed i consigli, dove gli shinobi di Oto potevano fare richiesta per richiedere gli equipaggiamenti esclusivi che questa famiglia metteva a disposizione degli abitanti.
    Da qui partivano quattro corridoi, che iniziavano da piccole porte poste due a due ai lati della stanza.
    Questi portavano a serrate rampe di scale a chiocciola, che si innalzavano fino al secondo piano. Questo era un'immensa dispensa di armi, vesti ed armature, dove ad un'estremità vi era una piccola porta, che portava ad una stretta scala, la quale a sua volta portava al terzo ed ultimo, dove vi erano le stanze degli esponenti del Clan.

    Tutto taceva, ed il Palazzo, disabitato e nel buio più totale, nascondeva terribili segreti.


    Edited by Shinodari Jaku Kazekumo - 6/4/2010, 21:32
     
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  2. Nauthiz
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    Nauthiz entrò come un lampo in una stanza dell'ospedale di Oto e iniziò a preparare tutto con un'attenzione estrema, tutto era calcolato, anche se non sapeva molto di medicina sapeva che il ragazzo stava rischiando molto.
    Cerco di preparare tutto come gli era stato insegnato


    §kawato è stato proprio sciocco a fare un gesto così...§

    Il ninja non sapeva bene che pericolo stava rischiando vermente il ragazzo ma, dal modo di fare di rengoku, era una cosa abbastanza grave. In effetti un kunai in pieno petto non avrebbe potuto fare altro che il rischio di morte. E poi era arrivata quella ragazza Jin che ora stava dietro a Rengoku, sperava solo che non stesse cercando di parlare alla donna perchè, dato che la conosceva bbastanza, sarebbe stato molto rischioso.
    Nauthiz preparò il letto per kawato e tutto cio che poteva servire a Rengoku per aiutarlo, non sembrava in ottime condizioni.
    le pareti della stanza erano bianchissime e il grande riflettore posizionato sopra il piccolo lettino in metallo faceva risaltare ancora di più il colore delle pareti. Nella stanza c'era l'indispensabile per tutto cio che poteva accadere, dall'ossigeno all'anesteria.
    Lungo una parete c'era un tavolo su cui si trovavano i vari strumenti pronti all'utilizzo e sempre sterilizzati mentre al fianco del lettino c'era la strumentazione per misurare il battito cardiano e tenere sotto controllo i parametri del ragazzo, era tutto acceso Rengoku doveva solo appoggiare il ragazzo sul lettino e prendere gli strumenti giusti per il lungo lavoro che avrebbe dovuto fare su Kawato
    Una volta preparato il tutto attese rengoku per aiutarla ad entrare nella stanza


    §Dai Rengoku sbrigati...svelta§


    Edited by Nauthiz - 23/11/2005, 14:31
     
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  3. Rengoku
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    L' Operazione di Kawato

    Rengoku giunse nella sala operatoria dell' ospedale di Oto nel giro di alcuni secondi dopo che Nauthiz ebbe terminato di preparare l' occorrente.

    Depositò il corpo di Kawato sul tavolo operatorio e ne visionò l' iride e ne tastò il polso.

    §Bene! siamo ancora in tempo.§

    Pensò la donna tra se e se.
    Scomparve dietro la porta di una stanza adiacente, per ricomparire con indosso un camice da laboratorio, sei lunghi guanti antisettici in lattice e una mascherina che ne celava il volto.
    Portava persino una cuffia, oggetto apparentemente inutile vista la sua totale assenza di peluria e di capelli di conseguenza.

    Si rivolse hai due ragazzi che l' avevano seguita.

    -Posizionatevi nel salottino dietro la vetrata se volete osservare!
    Altrimenti datevi una ripulita e preparatevi a darmi una mano, decidete in fretta!
    Non voglio germi nella mia sala operatoria.


    In caso di risposta positiva alla sua richiesta di aiuto, indicò loro la stessa stanza dove si era cambiata pochi istanti prima.
    Li avrebbero trovato tutto l' occorrente per partecipare all' operazione da molto vicino.

    Rengoku tornò ad osservare Kawato con attenzione.
    Le sue mani corsero veloci verso i bisturi e lo privarono dei vestiti che coprivano il torace in poco meno di due secondi.

    pensieri:

    § E' in ipotermia. Le sue condizioni fisiologiche, sebbene profondamente alterate, sono ancora rispettate.
    La riduzione del metabolismo indotta dall'ipotermia ha implicato un totale arresto cardiocircolatorio, e dalla temperatura del corpo...§


    Rengoku tastò il suo polso.

    §-Direi a 20° C, manterrà questo stato per altri 18 minuti circa.
    Bene, questo stato di cose facilita l'effettuazione dell' intervento chirurgico.§


    Un cassettino per i ferri venne posizionato velocemente al suo fianco.
    Degli elettrodi, vennero applicati sul corpo di Kawato per poter seguire il suo elettrocardiogramma durante tutto l'intervento, oltre a quelli per l'elettroencefalogramma.
    E da dentro un apposito refrigeratore la donna di Oto estrasse delle sacche di ghiaccio per raffreddare ulteriormente il paziente.
    In questo modo, rallentava ulterioremente poco flusso sanguigno ed evitava ulteriori problematiche riguadanti probabili dissanguamenti.

    Ora doveva controllare la pressione del sangue (arterioso e venoso), quindi isolare un'arteria e una vena periferiche.
    Una volta effettuato, la guardiana le collegò ad un manometro.
    Sapeva che prima di aprire il torace doveva anche isolare l'arteria in cui iniettare il sangue proveniente dall'apparecchio per la circolazione extracorporea.

    Kawato venne accuratamente sistemato dalle braccia della donna, che si muoveva con fare deciso e rapido.
    Disinfettò la zona da operare e la isolò dal resto del corpo con l'ausilio di panni sterili, quindi afferrato il bisturi si apprestò a compiere l' incisione.

    Pensieri:
    § Sono sicura che sarebbe meglio efferruare una toracotomia anteriore, la toracotomia latero-posteriore con asportazione di una costa è troppo lunga e dispersiva.
    Eppure....§


    Rengoku osservò meglio la posizione del Kunai.

    §Si è conficcato sino ai muscoli papillari destri....ne sono certa.
    Con la toracotomia invece riuscirei a visualizzare solo il lato sinistro...
    Bene é deciso...risulta la più pericolosa ma devo effettuare una Sternotomia mediana.§


    Le braccia metalliche che la donna possedeve racchiuse nel petto fuoriuscirono dal loro alloggiamento e si prepararono ad eseguire ciò per cui erano state create.
    Rengoku non parlava, si limitava a ripetere meccanicamente il nome degli attrezzi che mano a mano utilizzava per eseguire l' operazione.
    Incise la cute sulla linea mediana del torace, dall'inizio del collo fino alla parte inferiore dello sterno.
    Quindi cambiò bisturi mentre con una delle braccia ausiliare si apprestava a ripulire la ferita dal sangue.
    Incise nuovamente, questa volta l'aponeurosi del muscolo grande pettorale, osservando con attenzione il suo operato per non perdere la concentrazione e sbagliare anche solamente un singolo movimento del polso praticò una sezione trasversale dello sterno a livello del primo spazio intercostale e una a livello del processo ensiforme.

    La sua voce tornò a farsi sentire.

    -Sega per le ossa!

    Pronunziò tra se e se
    Lo sterno venne segato longitudinalmente, arrivando al pericardio.

    -Divaricatore!

    Quelle parole apparentemente innocue, sembravano la condanna al patibolo di un povero innocente quando le labbra dell' unica dottoressa di tutta Oto le pronunziava.
    Con un ruumore orripilante l' attrezzo venne inserito nell' incisione e spalancò verso il cielo il contenuto della gabbia toracice del povero Kawato.
    Avrebbe mantenuto distanti le due parti dello sterno, permettendo la visione del cuore.

    Rengoku visionò con attenzione la ferita ed il sangue che stava pian piano coagulandosi attorno ad essa.

    -Presto 10 cc di Eparina!

    Un ordine impartito a se stessa a quanto sembra.
    Infatti le sue braccia si mossero per eseguire prontamente il tutto e la sostanza anticoagulante venne inniettata nel corpo del giovane.

    Raggiunta la parte di cuore interessata, La donna diede il via all' l'intervento vero e proprio.
    Visto che Kawato si trovava in uno stato di ipotermia, Rengoku chiuse le vene cave e l'aorta per il tempo necessario e permesso dalla tecnica, escludendo il cuore dalla circolazione sanguigna.

    Graze alla soministrazione ben dosata e regolare di Eparina ed alla'azione di circolazione extracorporea, il sangue non si coagulava e rengoku potè quindi introdurre dei tubi in un'arteria periferica portando di conseguenza il sangue alla macchina cuore-polmoni.
    Rimosse il cuore e si lo poggiò su di un vassoio sterile.
    Si assicurò che il corpo di Kawato resistesse per il tempo necessario alla "riparazione" dell' organo leso.

    SI apprestò a controllare di conseguenza i danni sul cuore del paziente.

    -DIAVOLO!

    pensieri:
    §-La valvola tricuspide del ventricolo destro è spappolata.
    Le sue corde tendinee sono recise...
    Questo organo è da buttare.§

    Sollevò lo sguardo verso i presenti.

    -Nauthiz! Apri la stanza di refrigerazione!
    Portami un sacco! ORA!


    [...]

    Quando Nauthiz mise piede nella cella frigorifera, ebbe un sussulto.
    Appesi come quarti di bue vi erano innumerevoli sacchi neri dalle fattezze umanoidi.
    In alcune ampolle grandi come una colonna si trovavano gli esperimenti mal riusciti della guardiana.
    Orribili creature mutate, persino esseri umani con innesti di animali od addirittura incroci che avevano qualcosa di abberrante anche solo all' idea.
    Una delle più sconcertanti era na creatura che aveva tutto l' aspeto di un cane, peccato che sulla sua pelle fossero state cucite delle parti umane addizionali.
    Prima che Nauthiz potesse riprendersi da quella visione, la voce di Rengoku tornò a farsi sentire.

    -NAUTHIZ! ORA !

    Risvegliandolo dai suoi pensieri.

    [...]

    Non appena il sacco fù a portata della donna, lo distese velocemente su di un tavolo di metallo adiacente e ne rivelò il contenuto.
    COme immaginato daltraditore del villaggio di Kiri, si trattava di un cadavere umano.
    Rengoku effettò velocemnte su di esso le stesse operazione eseguite su Kawato.
    La differenza sostanziale era nella procedura.
    Raffinata e precisa in precedenza, rozza e violentissima nella seconda.
    Tanto violenta che il sangue del cadavere ricoprì Rengoku sino ai piedi.

    Di tanto in tanto la donna controllava le reazioni del suo vero paziente.
    Quando il nuovo cuore, fù pronto per essere sistemato al suo posto, la donna pian piano e con attenzione suturò ogni singola ferita, sia quelle del Kunai che quelle provocate dalle sue incisioni.
    Rengoku aveva terminato l'operazione senza problemi, il cuore di Kawato poteva riprendere la sua normale attività senza il rischio di eventuali rigetti.

    La donna chirurgo la breccia praticata nel torace, ponendo così termine all'operazione.
    Pe assicurarsi una ripresa totale stimolò elettricamente l' organo per un brevissimolasso di tempo.

    Tutto era andato per il verso giusto, Kawato avrebbe solamente avuto una cicatrice sul petto a ricordo di questo evento, ed un piccolo regalo.
    Esatto.
    La donna aveva inserito qualcosa nella soluzione inniettata nel paziente durante la conclusione dell' operazione.

    Al suo risveglio,circa 6 ore dopo, Kawato avrebbe trovato un dono, una cosa unica e letale.
    Rengoku sorrideva malignamente.

    Si tolse i guanti sporchi di sangue, come se servisse a cancellare l' odore di mattatotio che si portava appresso e si diresse serafica verso due ragazzi.

    -Bene!

    Disse con tranquillità verso Jin.

    -Chi è questa signorina, e come mai si trova qui ad Oto?
    La conosci Nauthiz?


    Il suo tono era stranamente amichevole....e Nauthiz sapeva che questo non lasciava presagire nulla di buono.



     
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  4. Nauthiz
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    Nauthiz vide entrare la donna e appioggiare kawato sul lettino pornto all'operazione.

    CITAZIONE
    -Posizionatevi nel salottino dietro la vetrata se volete osservare!
    Altrimenti datevi una ripulita e preparatevi a darmi una mano, decidete in fretta!
    Non voglio germi nella mia sala operatoria.


    Il ninja si infilò nella stanzetta e ne usci poco dopo completamente vestito di bianco.
    Sapeva che rengoku avrebbe avuto bisogno di qualcosa e quindi capì che restare lì sarebbe stata la cosa migliore.
    Era abituato a vedere sangue e corpi messi davvero male e fece cenno a jin di andare nella stanzetta per evitare di farle vedere quella visione veramente macabra.


    CITAZIONE
    -Nauthiz! Apri la stanza di refrigerazione!
    Portami un sacco! ORA!


    Nauthiz poteva aspettarsi di tutto ma non c'erto di trovare dei sacchi dentro hai quali c'erano sicuramente organi umani...o anche corpi umani interi.
    Il ninja ebbe come un flasback e si tocco il braccio destro all'altrezza della spalla. Dentro a uno di quei sacchi c'era il suo braccio mozzato da rengoku durante uno dei loro primi incontri a lezione per divenatre genin, era stato un gesto un po crudo e si ricordo che non tutti accettarono di farlo.
    Nauthiz ritornò alla realtà quando la donna lo richiamò, prese al volo un sacco che gli era a portata di mano e corse da rengoku poregendoglielo su un secondo lettino.
    Come si aspettava il sacco conteneva un'intero corpo umano che la guardiana del North gate aveva tenuto per questo tipo di occasioni.
    L'operazione continuò in un vero lago di sangue e a fine intervento sia Nauthiz che rengoku avevano i camici ormai completamente insanguinati


    CITAZIONE
    -Chi è questa signorina, e come mai si trova qui ad Oto?
    La conosci Nauthiz?


    Nauthiz rimase perplesso sentendo il tono, stranamente amichevole, di rengoku

    -Complimenti per l'operazione Rengoku. Lei...si chiama Jin è ninja della foglia ed è venuta qui per parlare con te. Io l'ho conosciuta combattendoci contro alcuni giorni fa-
     
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    *Jin rimase di sasso nel sentire il tono amichevole della donna,qualcosa le diceva che le cose non si stavano mettendo bene...........ma ciò non cambiava i fatti,oramai era li e doveva ad ogni costo chiedere alla guardiana se aveva le notizie che le necessavano;così le si avvicinò con molta cautela e parlò nel modo più gentile,risoluto e chiaro possibile...*

    -Rengoku-sama,vi chiedo scusa,sono qui perchè vorrei da voi un'informazione....-

    *Esitò per qualche momento,avrebbe preferito parlarle in privato ma sicuramente non vrebbe accettato,così continuò*

    -Vorrei sapere se avete notizie di una componende della squadra medica che,circa 17 anni fà,ebbe un figlio, illegittimo, con un ninja della sabbia!-

    *Jin in cuor suo sperava in una risposta affermativa,ma ragionandoci,aveva capito che la guardiana non le avrebbe dato le informazioni che desiderava,ammasso che le possedesse...*
     
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  6. .:Kawato:.
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    Sei Ore Dopo

    Kawato dopo aver compiuto quel gesto estremo si risvegliò in un letto di degenza ... Pensava di essere morto e credeva di essere in un altro mondo ...

    Era sotto l'effetto dell'antidolorifico ...

    Era in uno stato comatoso , il Genin non capiva più nulla
    Non sapeva più cosa era successo e dove si trovava ...

    [...]

    Passarono altre ore interminabili e un dolore al petto fece ricordare al Genin dove si trovasse ...

    Era ricoverato nell'ospedale di Oto ...

    Quando l'effetto dell'antidolorifico e la sbronza faramatologica finì Kawato fu colto da una rabbia disumana ... Non era più in se stesso ....

    " Rengoku !!! Dove sei "

    Gridava mentre si strappava le varie flebo , cavi e cavetti che monitoravano il suo corpo ....

    " Fatemi andare io ho fatto quello che dovevo fare ora me no voglio andare ... "
     
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  7. Rengoku
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    Nauthiz e Jin

    CITAZIONE
    -Rengoku-sama,vi chiedo scusa,sono qui perchè vorrei da voi un'informazione....-

    Rengoku fissò la ragazzo per un istante con aria corrucciata, poi disse:

    -Chiedi!

    Più che un esortazione, sembrava che la donna avesse impartito un ordine.
    CITAZIONE
    -Vorrei sapere se avete notizie di una componende della squadra medica che,circa 17 anni fà,ebbe un figlio, illegittimo, con un ninja della sabbia!-

    La donna sorrise malignamente.
    Possedeva quelle informazioni già da tempo, stava solamente aspettando che il destinatario venisse a farle le giuste domande.
    Ma decise che giocare al gatto con in topo era più divertente e rispose alla domanda con un altra.

    -E di grazia, questo componente era maschio o femmina?
    Possedeva un nome ?
    Senza le giuste informazioni non posso di certo aiutarti.


    Il tono della sia voce era quasi velenoso.
    Si rivolse a Nauthiz.

    -Usciamo, una ragazza della foglia non può stare di certo all' interno di oto.
    Ci recheremo nella zona esterna al villaggio, il quartiere dei piaceri.


    -Seguitemi.

    Detto questo imbocco la porta d' uscita.

    Il risveglio di Kawato, 6 ore più tardi

    Rengoku era da tempo rientrata nell' ospedale del villaggio per assistere il risveglio del suo paziente.
    Lo osservava da dietro un vetro isolante seduta su di una poltrona ed intanto assaporava il gusto malefico delle azioni che si sarebbero susseguite.
    CITAZIONE
    " Rengoku !!! Dove sei "

    Gridava mentre si strappava le varie flebo , cavi e cavetti che monitoravano il suo corpo ....

    " Fatemi andare io ho fatto quello che dovevo fare ora me no voglio andare ... "

    Le urla del ragazzo fecero sorridere la donna e persino la sua richiesta sembrava divertente.

    Da un altoparlante all ' interno della sala fuoriusci la voce gelida e profonda della donna.

    -Salve Kawato. Ben tornato nel mondo dei vivi.
    Se la tua domanda è: "Perchè diavolo ho una cicatrice lunga 20cm sul petto e le ossa mi fanno male? "
    La risposta è altrettanto semplice.
    Hai subito un itervento al cuore, e l' abbiamo dovuto sostituire.
    Ora rilassati, riprenderai a muoverti ed a stare perfettamente in forma entro 2-3 giorni al massimo.


    La voce si interruppe.

    -Peccato che io non sia incline ad ottemperare alla tua richiesta.
    Vedi mio piccolo ninja, tu ha chiesto di diventare un servo di Orochimaru, ed io ti ho promosso a rango di abitante di Oto e ninja al servizio di questo paese in qualità di amministratrice.
    Peccato che i tuoi precedenti non abbiano giocato a tuo favore.
    Vedi, sono di natura sospettosa, e non amo i traditori.
    Soprattutto non credo che smettano mai di farlo.
    Per questo sul tuo corpo ho preso una piccola precauzione.


    Un vano comparve nella parete ed al suo interno vi era una fiaschetta di vetro contenente un liquido violaceo.

    -Quello che vedi è un antidoto.
    Di cosa?
    Ma del veleno mortale che ho inniettato nel tuo sistema nervoso durante l' intervento, mio caro.
    Se ogni tre settimane non prenderai la tua medicina, il veleno riaquisterà il suo potere sopito e nel giro di un ora allo scadere dei 3 mesi morirai di asfissia.
    I tuoi polmoni ed i tuoi muscoli si contrarranno sino ad immobilizzarsi e soffrirai pene indicibili sino a spegnerti lentamente.


    Il silenzio regnò nuovamente nella stanza.

    -Considera il tutto come una piccola assicurazione sulla tua vita.
    Se vuoi continuare a vivere dovrai asservirti ad Oto per tutta la tua vita.
    Vedramo, se meriti veramente il tanto agonato sigillo.

    Ora vattente, e ricordati di tornare.

    Un piccolo appunto...se non prendi l' antidoto immediatamente entro 30 minuti comincierà l' agonia.
    Se ne preservi qualche goccia per farlo studiare e riprodurlo, scoprirai che al suo intenro vi è un ingrediente che solo io posso fornirti.
    Se tenti di farmi uccidere o torturare per fornirti la cura morirai anche tu, io posso attivare il veleno in qualsiasi momento, nel tuo corpo.


    Una portà si aprì.

    -Alla fine del corridoio troverai l' uscita che ti condurrà sino al cancello da ui sarai libero di uscire.
    Arrivederci!


    [...]

    Mentre kawato imboccava la via di fuga, due figure nere come la notte comparvero ai lati della signora di oto.

    -Lo dobbiamo eliminare?

    Chiesero all' unisono entrambe.

    -No, no lasciatelo andare, il ragazzo si è scavato la fossa con le sue mani...seguitelo e non fatevi scoprire, poi tornate a riferirmi la sua destinazione....aspettate che LUI lo sappia, e ne vedrete delle belle!

    La donna sorrise in modo malvagio e le due figure scomparvero nell' ombra.
     
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  8. .:Kawato:.
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    Kawato rabbrividì nel sentire quelle parole e non appena fu sicuro di non essere ancora intontito si guarò attorno e appena vide che l'Antidoto stava comparendo dal cassettino sentì un dolore lancinate al petto ....

    Subito prese il boccettino e lo bevve tutto di un sorso e presi i suoi vestiti si cambiò e si diresse a Castlevania ...
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Sanguinava
    E sanguinava parecchio..i medici dell'arena avevano dato una risistemata generale alle ferite e lo avevano rispedito a casa a riposare..ma non era stato sufficiente e lungo la strada, percorsa a tentoni e con gran difficoltà, i profondi tagli si erano riaperti..la spalla destra era zuppa di sangue..così come la gamba sinistra...il viso di Febh era madido di sudore per la febbre e i suoi occhi erano dispersi in una totale confusione..

    Beh..non..non penso di stare tanto..tanto bene...

    mormorò stancamente, arrancando avanti...già quando la ferita alla spalla si era riaperta sapeva che andare a casa non sarebbe servito a nulla..fortunatamente aveva già un'idea di dove fosse l'ospedale di Oto..ed era lì che stava andando

    Eccolo...

    Gi sfuggì dalle labbra secche..era in un principio di stato di choc per la perdita di sangue..e stava in piedi a fatica...anche per via della riserva di chackra che era pressocchè nulla

    Scemo io a voler continuare a combattere...ma dopotutto..è stato...divertente...

    Perse l'equilibrio, e avrebbe certo sbattuto la testa a terra se non fosse stato vicino a un muro. muro al quale si puntellò rapidamente con il braccio sano...alzò poi lo sguardo..l'occhio anomalo sembrava raggiante in quella condizione precaria..come se il malessere di chi lo portava ne aumentasse la brillantezza..Febh non lo sapeva di certo..non poteva vedere quello strano effetto..ma vedeva l'ospedale..davanti a sè..con la sua promessa di guarigione...facendo appello a tutta la sua volontà portò avanti un piede e fece un passo..poi un altro..gli girava la testa come non mai..ma cadere voleva dire, con tutta probabilità, la morte..

    Io...Io..per favore..

    Disse all'ingresso..con quanta più voce potè emettere..poi cadde sulle ginocchia...gli occhi chiusie il campo visivo che cominciava a oscurarsi nella periferia...

    SPOILER (click to view)
    In Verde il parlato
    In Rosso i pensieri
     
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    Due braccia esili, ma al contempo in grado di sostenere il peso del ragazzo, lo sollevarono da terra.
    Mentre la vista sembrava offuscarsi sempre di più, Febh vide una ragazza dai capelli blu scuro che lo stava trasportando d'urgenza in una delle stanze dell'ospedale.
    Venne adagiato su un lettino.
    La ragazza gli fece ingerire una compressa che gli rigenerò almeno in parte il chakra che aveva consumato durante il combattimento.
    Non riusci ad aprire gli occhi, percepì una puntura d'ago, la voce femminile che lo rassicurava e il silenzio...
    Shinodari aveva dato un sonnifero al ragazzo, mentre suturava le ferire usando le mani curative per accelerare la cicatrizzazione. Preparò poi una flebo con dell'antibiotico per abbassare la febbre.
    Sistemò una poltroncina vicino al letto e rimase a vegliarlo, controllando regolarmente le sue condizioni di salute.
    Era la prima volta che si trovava a curare qualcuno da sola... La prima volta che non era affiancata da Rengoku...
    Quel luogo nascondeva così tanti segreti e solo uno aveva deciso di portare alla luce. Stanze in cui non era entrata... misteri irrisolti... Ma ancora non se la sentiva di affrontare l'eredità che le aveva lasciato la sua defunta sensei...
    Dopo qualche ora la temperatura del giovane si abbassò e il respiro si fece regolare... Ora il riposo avrebbe fatto il resto.
    Shinodari decise comunque di rimanere al suo fianco. Non c'era nessun altro paziente e non aveva impegni di nessun tipo ne' come consigliere ne' all'Accademia.
    Poggiò la testa contro lo schienale e chiuse gli occhi, senza, però, addormentarsi, ma solo per recuperare le energie spese per la tecnica curativa.
     
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    Nella semiscoscienza, Febh si sentì sollevare, ma vedeva tutto molto offuscato..gli parve di notare una ragazza dai capelli di un colore assurdo che lo trasportava..per un attimo gli sembrò che avesse la faccia del nonno..e la cosa lo turbò non poco, nonostante fosse a malapena in grado di pensare.
    Poi sentì delle soffici coltri avvolgerlo..no..decisamente non era dal vecchio. Flash della sua vita con quel vecchietto psicopatico andavano e venivano mentre percepiva, come in sordina, delle abili mani che trattavo le ferite, gli davano strane pillole o lo pungevano sul braccio...

    CITAZIONE
    Aveva quaranta di febbre quel giorno, perchè il nonno, avendolo scoperto a bere del saké senza permesso, per punirlo gli aveva fatto fare due ore di allenamenti notturni, mentre pioviginava, e con solo il pigiama estivo addosso. La mattina a malapena era stato in grado di mormorare qualcosa di sconnesso. Il vecchio aveva socchiuso gli occhi, fissandolo e dicendo
    Non vorrai mica diventare un ninja che si fa battere da un raffreddore?! Forza! Devi fare gli esercizi di oggi! Andiamo!
    Lo aveva fatto alzare con la forza..ma dopo due incerti giri attorno alla casa Febh era crollato, sotto lo sguardo rovente del nonno...

    Il ricordo svanì, rapido come era venuto, nei vapori della mente abbandonata alla semicoscienza..il ragazzo socchiuse gli occhi e gli parve di vedere una ragazza addormentata poco lontano dal letto..ma un'altro flash stava arrivando..

    CITAZIONE
    Quella volta che si stavano allenano il nonno era stato male..d'un tratto si era accasciato tenendosi il braccio..Febh si era spaventato da morire e lo aveva soccorso come meglio poteva...ma quegli strani tagli che aveva sulle braccia e sul corpo continuavano a suppurare...ed erano violacei..non sapeva cosa fare per fermare gli accessi febbrili del vecchio..che continuava a chiamare dei nomi..nomi..che fossero i suoi vecchi compagni di squadra? Quelli che erano stati uccisi dal demone la notte in cui Febh era stato raccolto? Ma allora perchè il vecchio gridava quei nomi come ad implorarli di fermarsi? Come se stesse combattendo contro di loro...

    Anche questo svanì nelle nebbie della memoria...il ninja di Oto cominciava a sentire nuovamente le proprie braccia e gambe..sentì sè stesso flettere le dita..ma non voleva ancora aprire gli occhi..o non poteva?..si stava così bene lì al buio...

    CITAZIONE
    L'esercitazione al buio era stata una delle più spaventose..Febh doveva esplorare una casa abbandonata in cui il nonno aveva piazzato delle trappole..ma aveva anche chiuso tutte le porte e finestre..doveva raggiungere la soffitta nel bui più completo. Febh aveva superato il piano terra, e stava nel corridoio del primo piano..aveva scampato la maggior parte delle trappole, e non era nemmeno ferito in maniera particolarmente dolorosa..a parte qualche sbucciatura..quando accadde che il ragazzo cadde vittima di qualcosa che non era stato sistemato dal nonno..il vecchio pavimento cedette sotto i suoi piedi, precipitandolo in un controsoffitto..una sorta di spazio vuoto tra il pavimento del primo piano e il soffitto del piano terra. Cadendo si era rotto una gamba..ed era al buio..terrorizzato..il nonno aveva detto che non sarebbe entrato prima di un giorno, se per caso Febh non avesse completato il percorso prima. Facendo appello a tutto il suo autocontrollo il ragazzo si ripromise di attendere pazientemente l'arrivo del vecchio..non poteva sapere che la buca in cui era caduto era stata coperta subito dopo da un vecchio mobile..caduto accidentalmente..e che il controsoffitto aveva un'acustica tale che gridare là dentro sarebbe risultato inutile, perchè la voce sarebbe sembrata provenire dal piano terra per chiunque fosse al primo piano e viceversa. Passò un giorno..il nonno non arrivava...inghiottendo l'orgoglio Febh iniziò a gridare...ma nessuno arrivava....fu solo dopo tre giorni che finalmente riapparve la luce in quello spazio angusto..il viso familiare del nonno era come un sorso di acqua fresca..Febh si sentì felice come non mai...finalmente il vecchio era venuto a salvarlo...ma era ferito..il nonno era imbrattato di sangue..e zoppicava..e aveva una brutta cicatrice sul viso..cosa era successo? E perchè reggeva un coprifronte di Oto insanguinato? Lui non aveva più il suo..lo aveva perso..ma allora..cosa era successo?...cosa...

    Dopo diverso tempo il respiro di Febh si fece nuovamente regolare..la febbre era scomparsa..e con sè anche i ricordi confusi, lasciando spazio a un sonno senza sogni.
    Infine si svegliò..aprendo gli occhi..sbattendoli alcune volte, prima di emettere un mugolio sommesso..si sentiva terribilmente indolenzito..e non aveva nessuna voglia, o intenzione di alzarsi...quanto tempo era passato? Ore? Minuti? Giorni? Non avrebbe potuto dirlo in alcun modo..una ragazza stava vicino a lui..Febh aggrottò un sopracciglio e disse

    E tu chi sei? Dove..dove sono? Ricordo che dovevo andare all'ospedale..

    Non aveva riconosciuto la Kunoichi e, non essendo mai stato all'interno dell'ospedale non poteva certo riconoscere il posto...aveva ancora il viso sudato..forse un rimasuglio della febbre..e intanto il suo occhio strano scintillava, come trionfante, sul viso, quasi gioisse del malessere del ragazzo. L'iride a la pupilla rosse in campo azzurro erano fisse su Shinodari, incorniciate delle tre cicatrici ad artiglio...
     
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    La decisione di restare a vegliare il ragazzo era stata saggia. Per tutta la notte Febh sembrava vittima di incubi. La febbre non accennava a scendere sebbene le medicine avrebbero dovuto fare il loro effetto abbastanza rapidamente. Forse il ninja era più debilitato di quanto potesse apparire esteriormente. Non aveva ancora recuperato appieno le energie consumate per la tecnica curativa, ma non poteva permettersi il lusso di riposare. Monitorizzò Febh in continuazione, poggiandogli un sacchetto con il ghiaccio, ma evitando di somministrare altri farmaci. La febbre era una difesa dell'organismo e purchè non fosse salita a temperature preoccupanti decise di lasciarle fare il suo decorso naturale.

    Alla fine il respiro si fece regolare e la febbre scomparve, lasciando il ragazzo libero di riposare. Shinodari diede un'occhiata oltre la finestra: era quasi l'aba... Decise di riposare anche lei sulla poltroncina.

    Era mattino inoltrato quando si svegliò.
    Fissava la ragazza come se non la conoscesse, ne' si rendesse conto del luogo in cui si trovava.


    CITAZIONE
    E tu chi sei? Dove..dove sono? Ricordo che dovevo andare all'ospedale..

    Shinodari gli rivolse uno sguardo rassicurante.

    -Se hai le energie per pormi tutte queste domande significa che stai meglio. Cerchiamo di fugare la tua curiosità... Ti trovi all'ospedale del tuo villaggio. Ti ho trovato io ieri che stavi crollando svenuto per le ferite e la febbre che ne era derivata. Hai riposato molte ore: si vede che il tuo fisico aveva bisogno di ritemprarsi. Per quanto riguarda la mia identità... a dire il vero ci siamo conosciuti a casa di Kidomaru... Comunque mi ripresento: Shinodari Jaku, ninja medico responsabile dell'ospedale. Ora veniamo a noi. Si può sapere perchè eri conciato a quel modo? Ma prima che ne dici di una colazione sostanziosa per riprendere le forze?-

    gli domandò in tono gentile.
     
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    Febh fece come per tentare di alzarsi, o almeno di sollevare il busto..non sentì dolore, ma aveva come tutti i muscoli addormentati..e ben presto si arrese all'idea di starsene sdraiato ancora un pò, non che la cosa gli dispiacesse, a dirla tutta.

    La ragazza gli aveva risposto, e poi aveva chiesto qualcosa a sua volta. Febh sorrise e rispose

    Shinodari?..Ah, si, si ricordo..scusa..non ti avevo riconosciuta...anzi.. Scusi..ecco..Responsabile dell'Ospedale? Oddei..e io che vi davo del tu tranquillamente!

    Alzò gli occhi al cielo, deglutendo, un pò impacciato, poi disse

    Come mi sono ridotto così? Beh..potrei descrivere un feroce incontro contro un gruppo di Mukenin che mi ha assalito alla sprovvista..ma che ho respinto per poi fuggire...

    Annuì ad occhi chiusi, anche se da sdraiato non era poi un movimento di così grande effetto. Poi aggiunse, sorridendo:

    E sarebbe anche una bella storia..peccato che sia stato il mio aiuto-sensei a ridurmi così ehehe.

    Ridacchiò, la cosa lo fece sentire decisamente meglio, ma data la sua posizione il suono risultava un pò ovattato..

    Credo sia anche vostro parente..un certo Kaze Jaku Hyuga..caspita se è stato un bell'incontro! Ovviamente era uno scontro di allenamento, non sto mica recriminando per come sono finito! La prossima volta dovrò stare più attento, ecco tutto.
     
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    Shinodari rivolse a Febh un'occhiata gentile.

    -Niente formalità. Puoi darmi tranquillamente del tu. Non stiamo all'interno della Sala dl Consiglio.-

    osservò.

    -In effetti Kaze è mio parente... uhm... diciamo acquisito.^^ Spero bene che nel tuo prossimo combattimento cercherai di non finire in ospedale.^^ Ma ora è meglio se non ti sforzi ancora... A proposito non mi hai ancora detto che vuoi per colazione.^^-

    gli sorrise.
     
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    La ragazza coi capelli azzurri rispose, aveva due occhi gentili..di certo il suo sguardo non somigliava nemmeno lontanamente alle occhiatacce accigliate del vecchio

    CITAZIONE
    -Niente formalità. Puoi darmi tranquillamente del tu. Non stiamo all'interno della Sala dl Consiglio.-

    Febh, un pò impacciato, si rese conto che la stava fissando e subito disse, distogliendo lo sguardo

    Oh, beh..certo..si..daccordo..del tu..

    Deglutì e poi sorrise, mentre lei si raccomandava per il prossimo incontro, e chiedeva per la colazione.

    Che posso dire...cercherò di non farmi massacrare la prossima volta, eheheh
    Piuttosto..per colazione, dici? Cioè è già mattina??!!


    Spalancò gli occhi, allarmato

    MA..ma...ma quanto tempo sono rimasto qui? Che ora è???

    La ragazza aveva detto un vago "diverse ore"...per quanto ne sapeva, il ragazzo di Oto avrebbe potuto aver dormito per due giorni di fila!

     
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282 replies since 22/11/2005, 18:35   5244 views
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